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Linate, imbarchi veloci con il riconoscimento facciale. Cosa cambia per i passeggeri

Già da anni si parla di implementare la tecnologia per il riconoscimento facciale, così da consentire di snellire le procedure aeroportuali in piena sicurezza: ora è lo scalo di Milano Linate, primo in Italia, ad introdurre il Faceboarding. D’ora in avanti, i passeggeri potranno imbarcarsi in maniera molto più veloce, senza bisogno di avere con sé i documenti cartacei. Scopriamo come funziona e cosa cambia per i viaggiatori.

Che cos’è il Faceboarding

L’aeroporto di Linate, che anche nel 2023 si è aggiudicato il titolo di miglior scalo d’Europa, fa da apripista per l’utilizzo del Faceboarding. Si tratta di una nuova tecnologia di riconoscimento biometrico per snellire i controlli di sicurezza a terra, così da rendere molto più veloci le procedure pre-imbarco. Il sistema è davvero molto semplice ed intuitivo: dopo aver caricato i propri documenti sull’apposita app (lo si può fare anche in aeroporto, come vedremo più avanti), i passeggeri non devono far altro che avvicinare il volto ad una telecamera presente nei totem allestiti prima dei tornelli.

La scansione dei tratti facciali, che avviene mediante apposite interfacce dotate di sistemi di riconoscimento, consentirà di passare i controlli di sicurezza in pochi istanti, senza bisogno di mostrare i propri documenti cartacei. “Il servizio è a disposizione di tutte le compagnie aeree che vogliano integrare i loro sistemi di check-in e boarding con il sistema di Faceboarding. Questo servizio ottimizza l’esperienza del passeggero in aeroporto, consentendo a coloro che si sono precedentemente registrati di ridurre i tempi dei controlli dei propri documenti d’identità e aumentandone la sicurezza” – si legge in una nota della Sea, la società che gestisce lo scalo di Linate.

E per quanto riguarda la privacy? I viaggiatori possono stare tranquilli anche su questo fronte: in linea con le misure di digitalizzazione promosse dall’Unione Europea, il Faceboarding immagazzina i dati su tre server distinti, senza conservare alcuna foto e provvedendo all’eliminazione dei dati di registrazione dopo un anno. Si tratta dunque di un sistema che garantisce la massima sicurezza e la giusta privacy ai passeggeri, in un periodo in cui si prevede un notevole aumento del flusso. “Quest’anno ci aspettiamo una crescita passeggeri fra l’8 e il 10%” – ha affermato Armando Brunini, CEO della Sea.

Linate, cosa cambia per i passeggeri

Ma in poche parole, come funziona il Faceboarding implementato presso lo scalo di Linate e in funzione da martedì 7 maggio 2024? Innanzitutto, i passeggeri dovranno registrare i propri documenti sull’app dell’aeroporto o direttamente in loco, grazie ai chioschi appositamente allestiti. Una volta caricati i documenti, il sistema collegherà il volto di ciascun viaggiatore alla carta d’identità o al passaporto. Non resta dunque che avvicinare il volto agli appositi totem e attendere qualche istante che la telecamera scannerizzi i tratti biometrici.

Tutto ciò comporta un notevole snellimento delle procedure di controllo e di imbarco: una volta passati gli scanner, infatti, i passeggeri non dovranno più esibire alcun documento cartaceo, riducendo i tempi al check-in. Il sistema è già stato sperimentato proprio a Linate, sulla tratta che collega lo scalo milanese a quello di Roma Fiumicino, dimostrando il suo funzionamento. E ora è disponibile per tutti i viaggiatori, per permettere di imbarcarsi con maggior velocità e senza rinunciare alla sicurezza.

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46 borghi siciliani aprono le porte di centinaia di tesori nascosti

Il 2024 è l’anno delle Radici italiane del mondo, e per celebrare questa occasione 46 borghi siciliani hanno deciso di aprire le porte di centinaia di tesori nascosti che sarà possibile scoprire nei giorni che vanno dal 10 al 26 maggio, durante il Borghi dei Tesori Roots Festival.

Come si svolge il Borghi dei Tesori Roots Festival

Come accennato, il Borghi dei Tesori Roots Festival avrà luogo durante i tre weekend che vanno dal 10 al 26 maggio. Giornate in cui tutti i visitatori potranno fare tantissime attività diverse: a disposizione ci saranno 46 borghi sparsi come tessere di un unico mosaico, circa 500 tra siti, passeggiate ed esperienze imperdibili e molto altro ancora.

I borghi di questa edizione 2024 – coordinata da Michele Ruvolo con Giovanna Cirino, Marco Coico, Alessandra Fabretti, Alida Fragale – rappresentano tutte e nove le province siciliane: sono Alcara Li Fusi, Balestrate, Baucina, Bisacquino, Bompietro, Buccheri, Burgio, Calascibetta, Calatafimi Segesta, Caltabellotta, Cammarata, Camporeale, Centuripe, Cassaro, Chiusa Sclafani, Ciminna, Collesano, Contessa Entellina, Custonaci, Delia, Frazzanò, Gangi, Geraci Siculo, Giarratana, Giuliana, Isnello, Licodia Eubea, Mirto, Montelepre, Monterosso Almo, Montevago, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Pettineo, Piedimonte Etneo, Pollina, Portopalo di Capo Passero, Prizzi, Sambuca di Sicilia, San Piero Patti, Santo Stefano Quisquina, Siculiana, Sutera, Trappeto, Valledolmo, Vallelunga Pratameno.

Tre weekend secondo la formula rodata delle Vie dei Tesori: i borghi apriranno e animeranno i “tesori di famiglia”. E siccome anche il gusto è un’arma di conoscenza, praticamente ogni comune ha pescato nelle sue tradizioni culinarie più autentiche per cucire esperienze, showcooking, degustazioni, visite a vigneti, caseifici, uliveti, persino pasticcerie e macellerie.

Visitare tutto sarà praticamente impossibile, e per questo sono stati suggeriti alcuni interessanti itinerari utili a scoprire la Sicilia più autentica. Noi di SiViaggia ne abbiamo selezionati tre bellissimi dei sei disponibili altrettanto stupendi.

I gioielli sulle Madonie

L’itinerario chiamato I gioielli sulle Madonie permette di conoscere più a fondo 11 borghi siciliani da sogno, tutti arrampicati sulle montagne come tanti piccoli presepi.

Si parte da Baucina che festeggia Santa Fortunata aprendo il suo santuario, e che condurrà anche tra le donne del borgo per preparare con loro uno sfincione molto particolare (e buonissimo); poi Ciminna, dove si “respira” Il Gattopardo (in 300 foto di set) e dove pare ancora di ascoltare il Te Deum nella maestosa chiesa di Santa Maria Maddalena; ancora Valledolmo, che festeggia il suo debutto, borgo in cui  apre lo Stagnone, una vera, enorme, cattedrale dell’acqua; un gradito ritorno è Bompietro, dove si incontrerà un avvocato che ha deciso di cambiare vita, rilanciando un antico caseificio.

Valledolmo, Sicilia

Fonte: Ufficio stampa: Fondazione Le Vie dei Tesori

Valleodolmo, vista della Chiesa Madre

Le due Petralie rispondono “presente”: a Soprana si accarezzeranno le caprette ma soprattutto si scoprirà lo strabiliante museo di sculture SottoSale nella miniera dell’Italkali. A Sottana, invece, si visiterà la centrale elettrica Catarratti, si parteciperà a sessioni di “yoga”molto particolari. Poi ancora Geraci Siculo, dove perdersi tra chiese e palazzi, arrivando allo spettacolare Salto dei Ventimiglia. Torna Gangi, la “montagna vestita di case”, borgo medievale intatto dove natura e uomo vivono in perfetta simbiosi a mille metri d’altezza.

Poco più giù, nelle basse Madonie, c’è Isnello, considerato uno dei posti dove ammirare il miglior cielo stellato al mondo. Da non perdere Pollina, tra mestieri di una volta, sapori perduti e tesori d’arte. Infine Collesano, che condurrà alla scoperta del suo castello, dei crocifissi di padre Umile, e con una serie infinita di esperienze rigenerative.

Il cuore antico dell’isola

Un altro itinerario proposto particolarmente interessante prende il nome de Il cuore antico dell’isola e permette di scoprire ben 7 borghi di Sicilia, iniziando da Calascibetta, il paradiso degli appassionati di archeologia, tra necropoli a grotticelle, villaggi bizantini, e carceri medievali.

C’è poi Centuripe, con la sua forma particolarissima di un uomo vitruviano o di una stella marina. Qui vi spiegheranno come fa un “artista archeologo” a riprodurre perfettamente i vasi a figura rossa degli antichi greci. Andando verso il Palermitano, c’è Vallelunga Pratameno dove ritorna quest’anno la fedele ricostruzione di un’aula monarchica all’interno di quelle che una volta furono le scuole elementari del borgo.

A Cammarata, invece, si andrà in cerca di tesori sulle tracce della domina Lucia la normanna, e si salirà sul Monte Cammarata, la vetta più alta dei monti Sicani, mentre a Santo Stefano Quisquina ci sarà una sola visita imperdibile al Santuario di Santa Rosalia.

Un trekking porterà all’inviolabile rocca sopra Sutera e la novità, Delia, dove si scopriranno i luoghi della comunità ebraica e uno dei rari castelli arabi di Sicilia. Infine, ci si lascerà guidare dal profumo per assaggiare il pane più buono del mondo, a Borgo Santa Rita.

Sutera, Sicilia

Fonte: Ufficio stampa: Fondazione Le Vie dei Tesori

La Chiesa del Carmelo di Sutera

Nel verde dei Nebrodi

L’ultimo itinerario che vi suggeriamo si chiama Nel verde dei Nebrodi ed è un tripudio di emozioni attraverso 6 borghi. Il percorso inizia da Frazzanò, dove c’è l’unico monastero basiliano di Sicilia con la Kîmesis, raro affresco che riprende lo stile dell’arte bizantina; poi Alcara Li Fusi con San Pantaleone, l’organo seicentesco, tra i più antichi della Sicilia.

Nelle botteghe e nelle case di San Piero Patti si parla ancora un particolarissimo dialetto gallo-italico, ma una visita la meritano i laboratori del convento dei Carmelitani dove si tramanda l’arte antica della tessitura. Poi Mirto, altro borgo dove degustazioni e visite gastronomiche inedite la faranno da padrone e la new entry, Pettineo, che festeggia‘a vutata de l’altari di Sant’Oliva’ che compie 400 anni esattamente come il Festino palermitano, e espone i brandelli del “Chilometro di tela” degli artisti che il mecenate Antonio Presti donò ai cittadini.

Solitaria sull’Etna, ecco Piedimonte Etneo con i suoi magnifici palazzi neoclassici, le frazioni di Vena e Presa, ma soprattutto la possibilità inattesa di salire sul campanile della Chiesa Madre e visitare la cripta e il chiostro del convento dei Cappuccini.

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Ponte del 2 giugno: l’imperdibile offerta per volare in Europa

Finalmente le giornate si allungano e il sole torna a scaldare: la primavera è ormai entrata nel vivo, e non c’è momento migliore per prendersi un break dal lavoro, magari sfruttando qualche ponte per regalarsi un weekend fuori porta o una vera e propria vacanza. Con l’offerta lampo di Ryanair, non è mai stato così facile trovare biglietti aerei a prezzi incredibili. Ecco come approfittarne subito.

Ryanair, l’offerta lampo di fine primavera

Mentre la maggior parte delle persone pensa già alle vacanze di agosto, perché non regalarsi un bel weekend alla scoperta di qualche splendida città europea o di qualche meta balneare per un piccolo assaggio d’estate? L’offerta Ryanair è l’occasione giusta per trovare biglietti super convenienti: potrete così partire per il fine settimana (o per il prossimo ponte) spendendo pochissimo, senza rinunciare ad un viaggetto di fine primavera. Naturalmente, dovrete affrettarvi: la promozione scade a brevissimo e rimane poco tempo per approfittarne.

In che cosa consiste? L’offerta lampo lanciata dal vettore low cost è davvero semplice: prenotando il vostro volo entro la mezzanotte dell’8 maggio 2024, potrete trovare prezzi incredibili per viaggiare su tutto il network europeo (e non solo). Una volta acquistato, attraverso l’app o il sito ufficiale di Ryanair, il vostro viaggio, potrete sfruttarlo per partire dall’8 maggio al 30 giugno 2024. Insomma, potrete scegliere se regalarvi un weekend fuori porta all’insegna del city break o se fare una vera e propria vacanza estiva anticipata. Scopriamo alcune delle promozioni più interessanti.

Dove andare per un weekend fuori porta

Visto che è ancora primavera, potete sfruttare l’offerta di Ryanair per un city break: da Milano Malpensa, ad esempio, si trovano biglietti per Bucarest a partire da soli 12,99 euro. La capitale della Romania è non soltanto una splendida città d’arte da visitare, ma anche il luogo ideale per chi cerca relax. Se volete regalarvi una vacanza all’insegna del benessere, le sue terme sono davvero imperdibili. Ben 10 piscine, alcune delle quali all’aperto, con acque minerali che raggiungono i 33°C, oltre a saune, bagni turchi e scivoli: proprio ciò che vi serve per una giornata dedicata alla cura del vostro corpo.

Amate il mare? Approfittate della primavera per visitare una delle città più belle affacciate sull’Egeo. Dall’aeroporto di Catania, potete partire alla volta di Heraklion, sull’isola greca di Creta, da soli 15,99 euro. Questo è il momento migliore, perché i turisti che affollano l’isola durante l’estate non sono ancora arrivati: potrete così scoprire le bellezze della città, che ospita uno dei più importanti siti archeologici al mondo, e naturalmente fare tappa anche presso il suo famosissimo museo, dove ammirare i reperti trovati durante gli scavi.

Infine, se partite dall’aeroporto di Bologna potete dirigervi verso Vienna acquistando i biglietti ad appena 12,99 euro. La capitale austriaca è una delle città più eleganti e raffinate d’Europa, una vera perla dove fare un tuffo indietro nel tempo. Visitando il Palazzo di Schönbrunn, ad esempio, vi sembrerà di tornare all’epoca imperiale e di rivivere i lussuosi balli che in queste sale si tenevano ai tempi della Principessa Sissi. Poi, tra le viuzze del centro storico, potrete assaporare una squisita merenda tra le tante pasticcerie e i caffè storici che caratterizzano la città.

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Cos’è un volo open jaw e come fa risparmiare sulle destinazioni multiple

Ci sono diversi modi per risparmiare durante un viaggio, cominciando dai piccoli trucchi che si possono adottare sulla prenotazione dell’hotel, o quelli per non spendere troppo nei trasporti: una voce di costo importante all’interno del budget delle vacanze, soprattutto se state organizzando un viaggio che prevede di toccare più città e luoghi all’interno di una determinata regione.

Optare per voli offerti dalle compagnie aeree low cost e scegliere periodi di bassa stagione sono consigli ormai noti. Non tutti, però, conoscono un altro modo per risparmiare sul prezzo di un volo aereo mentre si organizzano viaggi itineranti: il volo open jaw. Ma di cosa si tratta? E perché potrebbe alleggerire il costo del viaggio e renderlo più comodo?

Cos’è un volo open jaw

Letteralmente traducibile in “mascella aperta”, il volo open jaw indica un particolare tipo di voli multi-tratta costituiti da un itinerario a triangolo: l’aeroporto di arrivo e di partenza, in questo caso, non coincidono. In altre parole, comportano un percorso di andata che non corrisponde esattamente a quello di ritorno.

Un esempio? Pensiamo a un volo Roma-Madrid per l’andata e un volo Barcellona-Roma per il ritorno. Le due città di arrivo e di ripartenza non sono le stesse, ma devono trovarsi nella stessa aerea geografica ed essere collegate tra loro anche da mezzi alternativi all’aereo. Questo spostamento tra le due città, chiamato “surface sector”, è a carico del viaggiatore, che si muove in maniera autonoma.

I voli open jaw possono essere distinti in tre tipologie diverse:

  • Destination open jaw: il punto di origine è unico, mentre il punto di ripartenza cambia (Roma-Porto, Lisbona-Roma)
  • Origin open jaw: il punto di origine e di arrivo finale sono diversi (Roma-Lisbona, Lisbona-Napoli)
  • Double open jaw: differiscono sia le città di partenza che quelle di destinazione, seguendo uno schema quadrangolare (Roma-Lisbona all’andata, Porto-Napoli al ritorno)

Voli open jaw e stopover: come abbinarli per risparmiare

Il volo open jaw è ottimo per risparmiare sulle spese di viaggio, soprattutto quando viene abbinato allo stopover.

Cos’è lo stopover? Si tratta dello scalo intermedio di un volo, che però deve essere abbastanza lungo (in genere non meno di 24 ore) così da permettere al viaggiatore di esplorare un’altra destinazione, senza costi di trasporto aggiuntivi.

Si può dunque prenotare un volo open jaw effettuando due separate prenotazioni, come se fossero due voli di sola andata, oppure con un biglietto unico che includa uno stopover. Ecco un esempio: Milano-Londra (stopover), Londra-Los Angeles (destinazione), Los Angeles-San Diego (con tragitto autonomo), San Diego-Milano.

Come prenotare voli open jaw?

Prenotare una connessione multi-città con i voli open jaw è generalmente più economico rispetto alla prenotazione di un classico volo di andata e ritorno o di due prenotazioni per singole tratte. I biglietti aerei aperti, infatti, permettono ai viaggiatori di scegliere, in modo totalmente libero, la città dalle quale ripartire una volta atterrati nella destinazione di andata.

Ma come possiamo prenotare i voli open jaw? Innanzitutto, per trovare i voli open jaw dobbiamo utilizzare l’opzione multi-city (multi-città) nei motori di ricerca dei voli. Si possono inserire diversi aeroporti e destinazioni sia per l’andata che per il ritorno, in modo da comporre il proprio itinerario ideale. È importante, nella fase di ricerca, includere anche gli aeroporti e le città secondarie e vicine alla meta che vorremmo visitare, in modo da prendere in considerazione anche ipotetici voli più economici (tenendo però presente che in tal caso aumenterebbero i costi di trasporto da e per l’aeroporto).

La maggior parte delle compagnie aeree consente di prenotare voli open jaw e stopover senza costi aggiuntivi, permettendo l’accumulo di miglia e consentendo così di visitare un’ulteriore destinazione “gratuitamente”. Il consiglio è quello di verificare sui portali dei singoli vettori le regole adottate per la gestione di queste categorie speciali di voli.

Ecco dunque che la soluzione dei voli open jaw, abbinati agli stopover, richiede un po’ di studio. Ma regala anche grandi soddisfazioni: in fondo permette di aggiungere al proprio viaggio un’ulteriore destinazione (o più di una), senza pagare ulteriori spese di trasporto.

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Guida Michelin: i migliori hotel premiati con le Chiavi

Dopo i ristoranti stellati, la Guida Michelin premia anche i migliori hotel del mondo. Non è il numero di Stelle a indicare la valutazione fatta dagli esperti (che hanno soggiornato negli alberghi in forma assolutamente anonima), bensì le “Chiavi“: una, due o tre a seconda del livello dei servizi offerti e degli standard di eccellenza raggiunti dalla struttura. In tutto il mondo gli hotel con le Chiavi Michelin sono 5.000. Per la prima volta, la Guida Michelin degli hotel arriva anche in Italia con una selezione di ben 146 strutture super lusso.

Gli hotel con le Chiavi Michelin

Dei 146 hotel premiati dalla Guida Michelin, otto hanno ricevuto tre Chiavi, 31 due Chiavi e 107 una Chiave. Si tratta di strutture ricettive ricavate all’interno di dimore storiche, di boutique hotel, agriturismi di charme e grandi hotel di fama mondiale. Chi ha vinto.

Hotel tre Chiavi Michelin

Il massimo riconoscimento alberghiero della Guida Michelin, le tre Chiavi, dunque, l’hanno ottenuto in Italia otto alberghi. Già habitué delle Stelle nella ristorazione con la sua Osteria Francescana, chef Massimo Bottura si è aggiudicato un riconoscimento anche per il suo hotel Casa Maria Luigia di Modena, ricavato in una casa di campagna: solo 12 camere, con tanto di giardino, piscina, campo da tennis e il centro fitness che funge anche da galleria d’arte. Un altro è il JK Place Capri sull’omonima isola, un elegante boutique hotel affacciato sul mare, situato su una scogliera che domina il porto di Marina Grande. Solo 22 camere e una penthouse con terrazza privata che affaccia sul Golfo di Napoli. Sulla Costiera Amalfitana, è stato premiato il San Pietro di Positano famoso per la sua scenografica piscina scavata nella roccia. Nel borgo medievale di Civita di Bagnoregio – detta anche “la città che muore” – c’è un altro hotel con tre Chiavi Michelin, il Corte della Maestà, solo quattro camere in un’antica residenza vescovile. In un contesto bucolico c’è poi il Castello di Reschio del X secolo, a Lisciano Niccone, in provincia di Perugia. Alcune suite occupano la sagrestia della chiesa, ma la più strabiliante si sviluppa sui cinque piani dell’antica torre. Oltre al suo ristorante stellato Michelin, il Rosewood Castiglion del Bosco, in una tenuta agricola di 2000 ettari a Montalcino, si aggiudica anche le tre Chiavi nell’hôtellerie. Infine, gli ultimi due super hotel si trovano a Venezia: il primo è l’Aman Venice, un palazzo rinascimentale con vista sul Canal Grande, il secondo è Palazzo Vendramin, una residenza aristocratica del XV secolo inserita nel celeberrimo Cipriani, a Belmond Hotel.

Hotel due Chiavi Michelin

Sono 31 gli hotel che hanno ottenuto le due Chiavi dalla Guida Michelin. Tra questi ci sono alcuni luoghi spettacolari in posizioni davvero uniche come l’Hotel Vilon, a Roma, ricavato in una casa cinquecentesca annessa a Palazzo Borghese. Il Four Seasons Hotel di Firenze, i Borghi Dell’Eremo a Piegaro (Perugia), il Therasia Resort, sull’Isola di Vulcano, alle Eolie, Castel Fragsburg a Merano, il Forestis Dolomites di Bressanone e il borgo diffuso del San Felice Resort, a Castelnuovo Berardenga (Siena).

I criteri per le Chiavi Michelin

Come avviene per la scelta dei ristoranti che meritano le Stelle Michelin, anche gli hotel sono stati selezionati in base ad alcuni criteri. Quali sono:

1. eccellenza nell’architettura e nel design degli interni;

2. personalità e autenticità;

3. qualità del servizio, del comfort e della manutenzione;

4. ambito in cui si trova la struttura;

5. rapporto prezzo – esperienza.

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Saranda, cosa vedere e le spiagge più belle

La città di Saranda, affascinante località della Riviera Albanese, vanta una storia molto antica e ricca di influenze culturali diverse. Ma non solo, perché si tratta di una destinazione che sembra esotica pur trovandosi a non troppa distanza dall’Italia, in quanto si affaccia su un pittoresco Mar Ionio che, a sua volta, offre paesaggi mozzafiato, spiagge paradisiache e un mare cristallino da far invidia a mete molto più gettonate.

Saranda, viaggio low-cost

Saranda è l’ultima città dell’Albania, prima del confine con la Grecia, tanto da sorgere davanti alla bellissima isola di Corfù. Particolarmente gettonata dagli albanesi in vacanza, ultimamente è entrata anche nel radar di molti viaggiatori stranieri (italiani compresi) che qui trovano un paradiso vacanziero anche piuttosto economico.

Certo, il boom turistico ha alzato di molto i prezzi rispetto a qualche anno fa, ma nonostante questo l’Albania rimane ancora una meta fattibile ed economica, anche grazie al cambio favorevole con la moneta locale, il Lek.

Piena di alberghi e ristoranti che possono accontentare tutte le tasche, nei suoi immediati dintorni offre magnifiche spiagge, oltre ad essere anche il punto di partenza ideale per una serie di gite di un giorno alla scoperta delle bellezze dell’Albania.

Saranda: le spiagge cittadine più belle

Le spiagge di Saranda sono particolarmente rinomate per l’acqua cristallina e la possibilità di spaziare tra sabbia bianca o roccia calcarea. Gli amanti delle immersioni subacquee qui riescono a trovare diversi luoghi in cui praticare tale sport, con la possibilità di noleggiare l’attrezzatura necessaria. Le spiagge, inoltre, si alternano in selvagge e organizzate.

La Spiaggia Centrale è la più vicina al centro di Saranda, tanto da essere comodamente raggiungibile a piedi. Si rivela l’ideale per le famiglie perché dotata di tutte le comodità del caso. Proseguendo in direzione del porto ci sono alcuni stabilimenti balneari ben organizzati e frequentati soprattutto dai giovani.

Spiaggia Centrale, Saranda

Fonte: iStock

La bellissima Spiaggia Centrale

Molto interessante è anche Heaven Beach che si distingue per essere una caletta che prende il nome dall’albergo che la domina dall’alto. È una spiaggia di ghiaia poco frequentata e riservata, raggiungibile percorrendo una strada sterrata di 2 km.

La più tranquilla di Saranda è la Spiaggia del Monastero che sorge a circa 6 km di distanza dal centro. Si distingue per essere una delle spiagge più selvagge e suggestive della zona e in cui riuscire ad ammaliarsi del prezioso contrasto tra il verde della vegetazione e il blu del mare. Lontano dalla folla e dal rumore, è perfetta per rilassarsi in tutta tranquillità.

Le più belle spiagge nei dintorni di Saranda

Come accennato, anche i dintorni di Saranda offrono spiagge che sembrano uscite direttamente da una cartolina. È il caso di Ksamil, la spiaggia più famosa dell’Albania, che prende il nome dall’omonimo villaggio situato a circa 10 minuti di auto da Saranda. Qui il mare sfoggia dei colori incredibili e anche un paesaggio speciale grazie a tre curiosi isolotti che si possono scorgere all’orizzonte. Non eccessivamente grande, è in parte di sabbia naturale e in parte ricavata su piattaforme di legno o cemento.

Molto suggestiva è anche la Spiaggia degli Specchi che offre un paesaggio selvaggio che si apre su un mare cristallino e un fondale roccioso. Perfetta per coloro che vogliono dedicarsi a immersioni e snorkeling, è divisa in due parti, una libera e una totalmente attrezzata per i turisti.

Poi ancora Pulëbardha Beach, che si fa spazio ad appena a dieci chilometri a sud di Saranda. Si tratta di un piccolo gioiello pieno di ciottoli bianchi che a loro volta sono lambiti da acque turchesi. Inoltre, è una meta molto apprezzata dai giovani e dalle coppie e non troppo distante da un’altra perla dell’Albania: la Spiaggia di Gjiri Hartes.

Vale la pena fare un salto anche presso la Spiaggia di Lukova dove, secondo l’opinione di molti, è possibile ammirare alcuni dei tramonti più emozionanti di tutta l’Albania. Non a caso, è una spiaggia particolarmente amata dalla coppie che si trovano ad ammirare una paesaggio selvaggio fatto di sabbia bianca e fine mista a ghiaia incastonata tra imponenti scogliere. In zona sono presenti anche delle affascinanti grotte marine che permettono di ammirare molte specie di pesci.

Spiaggia di Lukova

Fonte: iStock

La sabbiosa Spiaggia di Lukova

Movida e vita notturna

Sin dall’antichità, Saranda è conosciuta per essere una delle località più vivaci dell’Albania: è piena di ristoranti, locali e discoteche che sono aperte soprattutto nel periodo estivo.

Molto prezioso e amato, infatti, è il suo Lungomare poiché qui si sviluppa maggiormente la movida. Saranda, al calar del sole, accende le luci dei suoi locali e quelle che prima erano semplici spiagge si trasformano in vibranti luoghi di incontro per persone di tutte le età.

Saranda, cosa vedere in città

Tra le cose da vedere in città c’è senza ombra di dubbio il Porto che, pur essendo dedicato alle grosse imbarcazioni, riesce a conservare un particolare fascino: è lui a dare il benvenuto in questa colorita cittadina.

Come già accennato, vale anche la pena passeggiare sul suo prezioso Lungomare che risulta molto caratteristico e suggestivo, per poi cambiare completamente volto la sera quando si anima con chioschi e musica.

Bellissimi sono anche i resti dell’antica Sinagoga Ebraica situati proprio al centro della città: rappresentano uno dei più datati insediamenti di questa comunità nel Mediterraneo. Poi ancora il Monastero dei 40 Santi, da molti ritenuto il simbolo della città. Purtroppo, a causa dei bombardamenti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale, sono oggi visibili solo le rovine.

Non può di certo mancare una sosta presso il Castello di Lekursi che si distingue per essere il luogo più panoramico di tutta la città: da qui si ammira tutta la baia, il porto, l’isola di Corfù e le valli. Da queste parti è presente anche un ristorante che propone piatti tipici, un bar e una sorta di piccolo palcoscenico pieno di concerti e spettacoli di musica dal vivo.

Infine, vale la pena fare una sosta anche al Parco Nazionale di Butrinto, un’area archeologica e naturale, che ospita diverse specie animali in pericolo di estinzione globale e una ricca storia culturale, tanto da essere stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Castello di Lekursi

Fonte: iStock

Il magnifico Castello di Lekursi

Come raggiungere Saranda

Saranda si trova lungo la costa meridionale dell’Albania e il modo più veloce e agevole per raggiungerla è il traghetto. In città, infatti, non esiste un aeroporto internazionale e per questo si consiglia di guidare fino a Bari o Brindisi dove poter salire a bordo di un traghetto per Valona o Durazzo.

Successivamente si può prendere l’autostrada A2 per Saranda. In città, invece, vale la pena muoversi piedi. Ottime alternative sono anche la bicicletta e i mezzi pubblici locali.

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Transiberiana d’Italia: un viaggio meraviglioso per scoprire una terra unica

Avete mai viaggiato sulla Transiberiana d’Italia? Si tratta di un treno panoramico che offre un lungo itinerario in giornata attraverso gli Appennini dell’Abruzzo e del Molise, in una terra aspra e selvaggia che regala visioni mozzafiato. Sembra davvero di essere catapultati ai confini del mondo conosciuto, in lande ancora inesplorate: ecco quali sono le occasioni imperdibili per affrontare questa incredibile esperienza.

Cos’è la Transiberiana d’Italia

La necessità di collegare i territori da una parte all’altra dell’Appennino Centrale si fece sentire verso la fine dell’800, quando venne progettata una nuova ferrovia per unire il Tirreno all’Adriatico. Fu così che, nel 897, venne inaugurata la Transiberiana d’Italia, conosciuta anche come Ferrovia dei Parchi – perché attraversa il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e quello della Majella. Purtroppo, durante la Seconda Guerra Mondiale la tratta venne pesantemente danneggiata dai bombardamenti e rimase inagibile per oltre 15 anni.

Dovemmo attendere il 1960 per il pieno ripristino dell’itinerario, quando la linea cominciò ad essere usata anche per il trasporto commerciale. Tuttavia, nel corso degli anni la sua importanza venne via via meno, fin quando – tra il 2010 e il 2011 – i viaggi vennero sospesi completamente. Per fortuna, nel 2017 vennero istituite le Ferrovie Storiche d’Italia, nell’ambito di un progetto volto a valorizzare, a livello turistico, le tratte più panoramiche del nostro Paese. E la Transiberiana d’Italia ne è senza dubbio parte, finalmente tornata attiva per condurre i suoi passeggeri alla scoperta di paesaggi da favola.

Ma qual è l’origine del suo nome così particolare? Dobbiamo tornare indietro nel tempo, fino al 1980: in quell’anno, il giornalista Luciano Zeppegno descrisse sulla rivista Gente Viaggi il lungo itinerario in treno, suddiviso in 10 tappe, attraverso l’Appennino italiano. L’incredibile bellezza degli altipiani abruzzesi innevati suscitò in lui il ricordo dei suggestivi panorami della steppa siberiana in inverno, tanto da far nascere il soprannome Transiberiana d’Italia. E ancora oggi rimane vivo in tutti coloro che affrontano questa avventura meravigliosa.

Il percorso panoramico

L’itinerario della Transiberiana d’Italia è lungo appena 128 km, ma è uno dei più suggestivi del nostro Paese. Come abbiamo visto, attraversa due parchi nazionali nel cuore dell’Abruzzo e conduce sino in Molise, affrontando gli impervi panorami degli Appennini. È oggi diventata una vera e propria attrazione turistica, soprattutto nei tratti di montagna in cui tocca una pendenza del 28%, offrendo una vista mozzafiato sul mondo circostante. Lungo il tragitto, il treno attraversa ponti e viadotti, oltre a ben 58 gallerie.

Il viaggio ha inizio a Sulmona e si conclude a Isernia, affrontando un itinerario che può variare durante il corso dell’anno, a seconda delle condizioni climatiche. Tra le più belle località toccate dal treno storico ci sono sicuramente Campo di Giove, Palena, Rivisondoli, Pescocostanzo, Castel di Sangro e Roccaraso: sono tutti piccoli borghi di montagna, presso i quali sorgono rinomate stazioni sciistiche che consentono agli amanti degli sport sulla neve di vivere l’inverno senza dover andare troppo lontano da casa.

Le date per la primavera-estate 2024

La primavera è la stagione perfetta per vivere la magia della Transiberiana d’Italia: le prossime date sono previste per domenica 19 maggio, sabato 25 maggio, sabato 1° giugno, domenica 2 giugno e domenica 23 giugno. Ma ci sono molte partenze anche in estate, per chi preferisce viaggiare durante la stagione calda: domenica 21 luglio, domenica 28 luglio, domenica 4 agosto, sabato 10 agosto, domenica 11 agosto, sabato 17 agosto, domenica 18 agosto, sabato 24 agosto, domenica 25 agosto, sabato 31 agosto, domenica 1° settembre, domenica 8 settembre, domenica 15 settembre e domenica 19 settembre potrete salire a bordo del treno storico e scoprire panorami da sogno.

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Uno degli aeroporti di Dubai diventerà il più grande del mondo

Se c’è una città del mondo che è in continuo mutamento e che è sempre pronta a raggiungere record mondiali, quella è senza ombra di dubbio Dubai: qui c’è la piscina a sfioro più alta del mondo, ma anche il labirinto verticale permanente più grande del pianeta, poi ancora il grattacielo più alto di tutto il globo. E questi, manco a dirlo, sono solo alcuni dei record di questa vibrante realtà. I primati, infatti, sono davvero tantissimi e a breve se ne aggiungerà persino un altro particolarmente interessante: uno degli aeroporti di Dubai diventerà il più grande di tutto il pianeta.

L’aeroporto Al Maktoum di Dubai

L’aeroporto Al Maktoum, chiamato anche Dubai World Central, è attualmente il secondo della città ma ben presto diventerà il principale e anche il più grande del mondo. Situato a Jebel Ali, 37 km a sud-ovest di Dubai, è stato inaugurato il 27 giugno 2010 in quella che è una posizione davvero sorprendente: sorge in pieno deserto.

Si tratta di un’imponente struttura intitolata allo sceicco Muḥammad b. Rāshid Āl Maktūm, primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti dal 2006, che è parte del futuro Dubai South, grande centro economico, residenziale e logistico attualmente in costruzione.

Perché diventerà il più grande del mondo

Lo scalo di Al Maktoum è quindi destinato a diventare il primo del Paese e, molto probabilmente, anche l’aeroporto più grande del mondo: vi basti pensare che secondo le stime riuscirà ad ospitare 260 milioni di passeggeri. Il motivo per cui si è deciso di puntare su questa struttura è molto semplice: l’aumento vertiginoso dei passeggeri che ha registrato Dubai ha riproposto il problema della capacità dell’attuale scalo principale di Dubai che, essendo praticamente un aeroporto cittadino in quanto si trova a pochi chilometri di distanza dal Burj Khalifa, non è assolutamente in grado di aumentare in maniera significativa il volume di passeggeri che può ospitare.

L’Al Maktoum International, dal canto suo, sorge in un’area molto meno urbanizzata della città offrendo, di conseguenza, ulteriori possibilità di espansione.

Gli Emirati Arabi Uniti sono quindi pronti a investire 34 miliardi di dollari nel suo ampliamento, fino a farlo diventare ben cinque volte più grande dell’attuale scalo principale, il Dubai International Airport, che lo scorso anno è stato il primo a superare gli 87 milioni di passeggeri in tutto il mondo.

Stando a quanto annunciato dal governatore di Dubai, Mohamed bin Rashid, il nuovo Al Maktoum conterrà ben “400 gate d’imbarco e avrà cinque piste parallele” (attualmente ne ha solo due). Per questo motivo, le attività del Dubai International Airport verranno tutte trasferite nei prossimi anni presso Al Maktoum.

Ma non è finita qui, perché il governatore ha anticipato persino la costruzione di “un’intera città intorno all’aeroporto, nel Sud di Dubai”, che potrà ospitare fino a un milione di persone.

Secondo le previsioni, quello di Al Maktoum sarà l’aeroporto più importante del mondo per grandezza e flusso di ospiti entro il 2050. Non resta che attendere ulteriori sviluppi per cercare di capire se, anche questa volta, Dubai riuscirà a mettere in campo un ulteriore record mondiale.

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Sudafrica: il periodo migliore per visitare questa terra

Se avete in mente un viaggio in Africa e avete scelto il solare e cosmopolita Sudafrica, forse vi starete chiedendo quale sia il momento migliore per partire verso questa terra dai mille colori.

Il Sudafrica è una delle mete turistiche più sorprendenti al mondo, con la sua ricca cultura, la fauna selvatica della spettacolare savana, gli immensi e sconfinati parchi nazionali e i paesaggi mozzafiato. Dalla spumeggiante Cape Town alla meraviglia selvaggia del Parco Nazionale del Kruger, il Sudafrica non smette mai di stupire i suoi visitatori – sapevate che c’è anche un itinerario perfetto per gli amanti del buon vino?

In realtà, il Sudafrica può essere visitato tutto l’anno, dal momento che ogni stagione offre una varietà di cose da fare nel Paese, tuttavia, più in generale i mesi ideali per un viaggio in questa nazione sono quelli primaverili. Se state programmando un viaggio in Sudafrica, essendo un paese dalla latitudine molto estesa (si va dai 22 gradi e 20 di Beitbridge, il punto più a nord della nazione, ai 34 gradi e 51 di Cape Aghulas, il punto invece più a sud), è fondamentale sapere la località esatta in cui volete andare, al fine di individuare il periodo dell’anno migliore per prenotare.

parco nazionale Kruger

Fonte: iStock

Rinoceronti nel Parco Nazionale del Kruger in Sudafrica.

Viaggiare in Sudafrica in estate: cosa fare nel Paese da novembre a marzo

Durante l’estate sudafricana, che comprende i mesi tra novembre e marzo, il clima è caldo e soleggiato in gran parte del paese. Questo è il momento perfetto per fare una sosta sulle spiagge lungo la costa, come quelle nei pressi dei centri urbani di Città del Capo o Durban, e godersi il sole e le acque cristalline del Paese.

Per i temerari che, invece, volessero avventurarsi nell’estremo Sud del Sudafrica, raggiungendo Capo Agulhas (il termine deriva da “aghi”, alludendo agli aghi della bussola), il clima che troverete è di tipo continentale, con estati miti e inverni rigidi e piovosi: il periodo migliore, in questo caso, è proprio il mese di gennaio. Questa zona, poco battuta turisticamente, offre invece una grande varietà di paesaggi; molto bella la zona dei vigneti, dove si producono ottimi vini.

spiaggia Durban Sudafrica

Fonte: iStock

Veduta della spiaggia a Durban.

Visitare il Sudafrica in autunno, alla scoperta dei vigneti e dei sapori locali

L’autunno in Sudafrica è caratterizzato da temperature miti e piogge sporadiche. Questo è il periodo ideale per esplorare i dintorni di Città del Capo, soprattutto per visitare le celebri cantine di Stellenbosch e Franschhoek e ammirare i vigneti che si tingono dei colori della stagione autunnale.

Inoltre, l’autunno è la stagione delle migrazioni degli squali bianchi a Gansbaai, una ragione in più per vivere un’esperienza unica per tutti gli appassionati di fauna marina.

stellenbosch Sudafrica

Fonte: iStock

I vigneti nella zona di Stellenbosch.

Scoprire il paesaggio del deserto sudafricano durante la stagione invernale

L’inverno in Sudafrica può essere freddo, specialmente nelle regioni interne e montuose. Tuttavia, questi mesi sono il momento ideale per avventurarsi nel deserto del Karoo, dove le giornate sono più miti e le notti offrono uno spettacolo di stelle incredibilmente suggestivo. È anche la stagione per l’avvistamento delle balene a Hermanus, una delle principali destinazioni per l’osservazione delle balene, nota in tutto il mondo.

Da settembre a novembre, la primavera sudafricana è il periodo migliore in assoluto

La primavera è uno dei periodi più belli per visitare il Sudafrica. Durante questa stagione, le temperature iniziano a diventare sempre più miti, i parchi nazionali, come il Parco Nazionale dei Fiori di West Coast, offrono spettacolari scenari floreali.

Marzo, aprile e maggio sono il periodo migliore per visitare il Sudafrica, non solo per la mitezza del clima, ma soprattutto per la frequenza delle piogge, che, in questi mesi, inizia a diminuire.

È anche il periodo perfetto per darsi alle escursioni lungo i sentieri montani e ammirare la bellezza naturale del Drakensberg, la cornice ideale per divertirsi a passo di trekking, passeggiare in sella a un cavallo oppure arrampicarsi fino a 3.500 metri di altitudine.

drakensberg

Fonte: iStock

Vista sul Parco dei Monti dei Draghi.

Inoltre, questo periodo è favorevole anche per avventurarsi nel famoso Parco Nazionale Kruger, dove ammirare gli animali tipici del luogo in tutta la loro magnificenza – elefanti, leopardi, bufali e rinoceronti. Se siete interessati a fare un safari nel Parco Kruger, nella regione del Bushveld, grande altopiano che occupa la zona nord- occidentale del paese, in cui il paesaggio è costituito, per lo più, dalla savana, è bene sapere che qui il clima risulta molto umido in estate (corrispondente al nostro inverno, dato che le stagioni sono invertite) e secco, invece, in inverno.

Il periodo migliore per andare in quest’area è, senza dubbio, da maggio a ottobre (quindi anche in autunno), non solo per l’assenza di piogge, ma anche perché la vegetazione, essendo meno fitta, consente di godere meglio della bellezza del paesaggio. Da non dimenticare, la fotocamera con cui immortalare qualche bell’esemplare di animale tipico della savana.

Come vestirsi per un viaggio in Sudafrica durante i mesi primaverili

Se avete scelto il periodo primaverile per visitare il Paese africano, quello in cui potete godere di molteplici esperienze allo stesso tempo, allora dovrete pensare anche a cosa mettere in valigia in questo particolare momento dell’anno. Il suggerimento è quello di optare per abiti leggeri, in cotone o in lino, per difendersi dal caldo (nonostante le temperature non siano mai eccessive in primavera), senza dimenticare alcuni accessori fondamentali come un cappellino, la crema solare e delle scarpe comode.

Oltre al necessario per le giornate al mare, se visitate il Sudafrica in primavera comunque è bene portare con voi anche un k-way per le sere più fresche e per essere sempre pronti a un’improvvisa pioggia fuori stagione.

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La primavera svizzera ti aspetta: una promo interessante per raggiungerla in treno pagando la metà

Un’immersione nella natura e nella sua bellezza, oppure un viaggio alla scoperta dei tanti tesori che nascondono le città, o – ancora – l’occasione per dedicarsi a tante attività diverse che fanno bene al corpo e anche alla mente. Ora tutto questo è possibile grazie a una favolosa offerta primaverile che ti permette di raggiungere la Svizzera in treno e pagando la metà: patrimoni Unesco, parchi, proposte en plein air: la Svizzera è una terra ricca di fascino, il posto perfetto per staccare da tutto e godere di momenti indimenticabili.

Grazie alla Promo 2×1 Spring EC si può viaggiare in due, con il treno, e pagare un unico biglietto intero. Non ci sono davvero più scuse per non partire.

Promo 2×1 Spring EC, di che cosa si tratta

Come funziona? La Promo 2×1 Spring EC è stata attivata da Trenitalia e Ferrovie Federali Svizzere e prevede che, acquistando due biglietti (di prima o seconda classe) dal 6 al 26 maggio, con la speciale tariffa, si possa viaggiare in due dal 21 maggio al 7 giugno, pagando solo un ticket intero.

Si parte da Milano, per raggiungere alcuni dei centri più importanti della Svizzera: Bellinzona, Basilea, Berna, Losanna, Lugano, Montreux, Zurigo e Ginevra e tante altre località.  Sono previsti otto collegamenti al giorno e il costo dei biglietti – dopo aver applicato la tariffa – parte da 66 euro per arrivare a un massimo di 105 euro, se si sceglie un biglietto di seconda classe.

I biglietti vanno acquistati almeno 3 giorni prima della partenza presso le biglietterie in Italia, sul sito Trenitalia, tramite App Trenitalia o nelle agenzie di viaggio abilitate. Il biglietto non è modificabile né rimborsabile.

Con una piccola spesa si raggiungono alcuni luoghi da sogno, in cui vivere momenti indimenticabili per tutti i gusti. Si può fare un’immersione nella cultura grazie ai siti Unesco, godere del fascino unico di parchi verdi che impreziosiscono il cuore delle città, raggiungere in tempi brevissimi le montagne e la natura svizzera, per dedicarsi a tantissime attività.

Per una primavera all’insegna della bellezza, ma anche dell’attenzione all’ambiente: viaggiare in treno, infatti, è una scelta ecologica, oltre a essere molto comoda e sempre più apprezzata.

Come sottolinea un recente studio dell’EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente), il treno è uno dei mezzi più ecologici, escludendo bici e spostamenti a piedi. La scelta ottimale quando vi sono numerosi collegamenti quotidiani, come quelli tra Milano e le principali città elvetiche, e se giunti a destinazione vi è una rete efficiente e capillare di mezzi pubblici. Se questo non bastasse le località sono tutte “a misura d’uomo”, quindi vivere la primavera e tutte le bellezze che offre è davvero semplice e facilmente raggiungibili.

Patrimoni Unesco e cultura: le località da raggiungere

La Svizzera è il luogo ideale da raggiungere se si vuole fare il pieno di cultura, basti pensare che vi sono ben 13 siti Unesco e 2 biosfere e che sono tutti a portata di mano lungo le tratte dei treni Eurocity, o comunque vicini, con piccole deviazioni.

Se siete alla ricerca della storia, di luoghi in cui ritrovare le testimonianze del passato, allora la meta giusta è Bellinzona. Qui vi sono tre castelli che vanno a comporre la Fortezza, visitarla significa entrare in contatto con una testimonianza impressionante di architettura militare e del suo legame con la Milano dei Visconti e degli Sforza.

Bellinzona, vista sul Castel Grande

Fonte: Switzerland Tourism / Christian Meixner

Bellinzona, la meraviglia del Castel Grande

All’interno della struttura più antica, il Castel Grande, vi è il museo storico archeologico che documenta la storia di Bellinzona dal neolitico al XX secolo e il Grotto San Michele che serve specialità locali, come gli gnocchi con la Farina Bona (presidio slow food). Durante tutto l’anno vengono organizzate animazioni, come Spada nella Rocca, e mostre temporanee come Dai Castelli alla Fortezza, attualmente a Sasso Corbaro per un viaggio virtuale tra passato, presente e futuro. Se questo non bastasse il castello di Sasso Corbaro regala una vista indimenticabile sulla città. Bellinzona è davvero un luogo ricco di bellezza: dai sei chilometri di portici, alle fontane rinascimentali, senza dimenticare la cattedrale, le facciate in pietra arenaria e i tetti. Camminare nel centro storico rievoca un passato lontano: è – infatti – un chiaro esempio di urbanistica medievale e proprio per questo è stato dichiarato patrimonio Unesco.

Basta un breve viaggio di un’ora e si possono raggiungere La Chaux-De-Fonds e Le Locle, due cittadine che vale la pena visitare non solo per la loro bellezza, ma anche per tutti gli appassionati di orologi: è questa la culla dell’industria orologiera, che ha preso il via dal XVI secolo.

Per i bibliofili, invece, la meta da raggiungere è San Gallo: la biblioteca è stata soprannominata “farmacia dell’anima” e lì vengono conservati 170mila volumi, di questi 50mila nella sala barocca dove si trova anche una mummia egizia. Ciclicamente si possono ammirare anche 2100 manoscritti. Da non perdere la magnifica cattedrale barocca.

Ripide terrazze e muretti a secco, sono tra gli elementi caratteristici dei vigneti del Lavaux che si estendono su 805 gli ettari e si trovano fra Losanna e Montreux. Vi sono anche dei piccoli villaggi ed è una zona che si può tranquillamente girare a piedi e in bici.

Fonte: Switzerland Tourism / Andre Meier

Vigneti, Epesses – Lavaux

Per gli appassionati di architettura Ginevra, invece, regala ai suoi ospiti Le Corbusier: le sue opere sono diventate Unesco nel 2016 e qui si può ammirare l’Immeuble Clarté, un edificio realizzato interamente in vetro e in acciaio. Si trova in una zona bellissima della città: vicino al lungolago e al Parc des Eaux-Vives. Se si fa tappa a Ginevra, immancabile una visita al CERN, con il Science Gateway progettato dall’architetto Renzo Piano, il Museo della Croce Rossa, il Quartier des Bains con gallerie d’arte e caffè, le boutique e le cioccolaterie artigianali.

Primavera protagonista, i parchi da visitare nelle città

Se si cerca la natura e la sua infinita bellezza, è bene sapere che vi sono numerosi parchi che si possono visitare nei grandi centri abitati: la primavera in Svizzera è protagonista ovunque. Losanna, Ginevra, Zurigo, Basilea e Lugano regalano ai visitatori delle vere e proprie oasi fiorite in città.

Basti pensare a Losanna con i suoi 350 ettari di parchi e giardini dove fare passeggiate oppure, molto più semplicemente, godersi il relax. Tra le mete più interessanti vi è il giardino botanico con le sue circa 6000 piante provenienti da tutto il mondo: si trova sulla collina Montriond nel Parco Milan, si raggiunge con una passeggiata di pochi minuti dalla stazione e dal centro storico. Tra le altre perle di questa città le rive fiorite del lungolago di Ouchy, i boschi del Jorat, a nord e le vigne: del Lavaux a est e de “La Côte” a ovest.

Ammontano a 50 i parchi e a 310 i giardini, e il 20 % della città è ricoperto da verde urbano: stiamo parlando di Ginevra, qui si possono incontrare anche le pecore al pascolo, basta raggiungere il parco La Grange; mentre nel Giardino Botanico gli occhi si colmano di meraviglia grazie a più di 16mila varietà di piante.

Ginevra: una delle oasi cittadine è il giardino botanico

Fonte: ©GenèveTourisme; ©www.geneve.com

Ginevra, il fascino del suo giardino botanico

Zurigo, invece, accoglie con circa 70 parchi e giardini: vi sono orti botanici in cui fare un’immersione nel profumo della natura, oppure signorili parchi. Sulla sponda del lago si trova il parco Zurichhorn: passeggiate, soste picnic e un bel tuffo nel lago.

Un concentrato di arte e natura: Basilea regala ai suoi visitatori il connubio perfetto per chi cerca la vacanza culturale e la bellezza dei parchi e giardini. Qualche esempio: dopo una visita alla Fondazione Beyeler si può organizzare un picnic nel parco pubblico che la circonda, dopo aver ammirato – invece – il Museo Tinguely si può sostare al Solitude Park, mentre il Vitra Campus, location da raggiungere per ammirare opere di archistar, ospita il giardino progettato da Piet Oudolf con 30mila piante.

A Lugano, infine, la primavera esplode in tutta la sua meraviglia di profumi e colori. Il parco Ciani è un tripudio di camelie e di magnolie, di piante subtropicali e di opere d’arte moderne, mentre il Parco San Grato regala il profumo di azalee e rododendri. Per una vista mozzafiato sul Monte San Salvatore, invece, bisogna visitare il Parco San Michele.

Avventure fuori porta: immergiti nella natura svizzera

Camminate, montagne, avventure adrenaliniche, escursioni, sport e punti panoramici: ovviamente in Svizzera si possono fare gite nella natura e tante attività sportive a poca distanza dai centri cittadini.

Ci vogliono solamente dieci minuti da Bellinzona, ad esempio, per arrivare alla cabinovia che conduce sul Monte Carasso. Una volta in cima l’adrenalina è protagonista con i 270 metri del ponte tibetano “Carasc”. Mentre dista 20 chilometri Riviera, la meta per tutti coloro che vogliono praticare canyoning con 5 gole spettacolari, ma si può praticare anche il rafting e la canoa lungo il fiume Ticino, naturalmente in compagnia di guide esperte. Per chi ama le passeggiate, sono da non perdere i sentieri tematici come la Via dell’Acqua a Giubiasco o la strada dei formaggi del Lucomagno.

Se si cerca un panorama che toglie il fiato, da Montreux si sale con la cremagliera a Rochers-de-Naye fino ai 2000 metri: da lì la vista sul lago di Ginevra è indimenticabile, così come le tante attività pensate per tutte le età, come trekking per ogni livello, via ferrata, giardino alpino La Rambertia.

Per una gita in battello o per escursioni sulle leggendarie montagne dell’Oberland bernese, si parte dalle cittadine di Spiez e di Thun. Mentre da Lucerna si parte per una gita sul Monte Pilatus, oppure sul Monte Rigi con le terme di Mario Botta e lo storico Kulm Hotel, distanti poco più di un’ora.

Se si è a Ginevra, infine, vale la pena raggiungere il Monte Saleve per dedicarsi a tantissime attività sportive come parapendio, hiking e mountain-bike.

Cultura, natura, gite fuori porta, ma sempre a pochissima distanza dai centri raggiungibili con il treno: la Svizzera è la meta perfetta da raggiungere in primavera. La Promo 2×1 Spring EC permette di viaggiare in due pagando un solo biglietto. L’offerta si può acquistare dal 6 al 26 maggio 2024 e si viaggia dal 21 maggio al 7 giugno.