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Le 5 migliori spiagge d’acqua dolce della Lunigiana

La Lunigiana è quell’estremo lembo nordoccidentale della Toscana, chiuso a ovest dal mare, a nordest dall’Appennino toscoemiliano e a sud dalle Alpi Apuane.

Una terra di confine tra le attuali Liguria, Emilia e Toscana, con alle spalle una storia peculiare e  millenaria e una cultura che fa eccezione rispetto a quella della regione di cui fa parte, o di quelle confinanti.

Un territorio segnato dal passaggio del fiume Magra, in particolare, ma che per la verità rappresenta una vera e propria terra dei fiumi. Nessun’altra parte della Toscana è così ricca di fiumi e torrenti che si offrono per conformazione al wild swimmingin un susseguirsi di spiagge d’acqua dolce dalla bellezza stordente e che offrono una splendida alternativa selvaggia al vicino Mar Tirreno.

Niente lidi, ombrelloni e lettini, soltanto acqua cristallina, il verde del bosco e la voglia di un tuffo rinfrescante a contatto con la natura.

Le Pozze di Treschietto sul torrente Bagnone

Tra le frazioni del comune di Bagnone, inteso come l’affascinante borgo capoluogo del territorio in questione, spicca Treschietto, contraddistinto dalla spettacolare torre del castello dei Malaspina che domina la valle del Bagnone, inteso stavolta come il torrente affluente del Magra che caratterizza questa valle.

La valle del torrente Bagnone è un vero e proprio paradiso del wild swimming e nei pressi di Treschietto si trova uno dei luoghi più belli per goderne. Scendendo dall’abitato verso Mochignano, altra frazione più a valle, si compiono un paio di tornanti e poi si passa su un vecchio ponte sopra il torrente. Una volta superato, si apre uno spiazzo sul margine destro della carreggiata dove poter lasciare l’auto e scendere sul letto del fiume in meno di cinque minuti grazie a una traccia di sentiero che attraversa i prati.

Fonte: Lorenzo Calamai

L’invitante piscina naturale delle Pozze di Treschietto

In corrispondenza dell’arrivo sulla riva del torrente si può scendere nella piccola gola dove le acque si restringono, dando vita a una bella piscina naturale sotto una impetuosa cascatella e offrendo posto per sistemarsi sui massi riparati dal sole.

La zona più bella è però quella che si trova risalendo per qualche decina di metri il corso del Bagnone, fino ad arrivare proprio sotto al grande ponte attraversato con l’auto. Qui sotto un’ampia polla di acqua verdissima è contornata da massi che si trasformano nel trampolino ideale per un tuffo e una nuotata, visto che la parte centrale della piscina naturale è assai profonda.

Fonte: Lorenzo Calamai

Bagno alle Pozze di Treschietto

I Bozzi di Vico del torrente Redivalle

Non lontano da Treschietto, nella borgata Montale della frazione Vico, si trova una bella spiaggia d’acqua dolce che offre ampio spazio per un lungo momento di relax, comode piscine d’acqua dolce e una scenografica cascata con la possibilità di un elettrizzante tuffo nella polla sottostante.

Qui ci si bagna nel torrente Redivalle, un altro dei principali corsi d’acqua della valle del Bagnone. Per arrivarci bisogna percorrere la Strada provinciale 67 fino a Vico. Entrati in paese, seguire le indicazioni stradali per Valle e imboccare la strada che porta a Montale. Qui percorrere tutto l’abitato e proseguire sulla strada sterrata per poco meno di un chilometro, fino al passaggio su un ponticello, quindi posteggiare ai margini della strada.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le piscine naturali di Vico Montale sul torrente Redivalle, molto gettonate per la tintarella

Poco oltre, alcuni sentieri CAI salgono verso la maestosa cascata Pisciaron di Pungitopo, osservabile soltanto da debita distanza, e salgono al Rifugio dei Fagianelli. Dalla parte opposta della strada, un ampio sentiero scende sul letto del torrente, dove accanto a un vecchio mulino abbandonato si trovano pozze d’acqua fresca e cristallina, con ampi massi piatti dove sdraiarsi al sole.

Seguendo il corso del torrente per poche decine di metri, si giunge ai veri e propri Bozzi di Vico, una cascata con un salto di sette/otto metri in una polla sottostante. Un sentiero aggira la cascata e permette di accedere ai massi sottostanti per fare comodamente il bagno, ma per i più audaci un tuffo dalla sommità della cascata è un’attrazione adrenalinica da non perdere.

Fonte: Lorenzo Calamai

La cascata: dalla sommità si può fare un bel tuffo direttamente nella polla sottostante

Il Ponte della Colombaia a Pracchiola

Pontremoli è la cittadina più rilevante della Lunigiana. In mezzo al borgo scorre il fiume Magra, che vi arriva da nordest, dalla cosiddetta Valdantena, dal nome etrusco del corso d’acqua.

Qui un gruppo di borghi rurali, affascinanti quanto semi-abbandonati, punteggia la collina, dominando i silenziosi boschi circostanti. Uno di questi è Pracchiola, frazione di Pontremoli con poco più di un centinaio di abitanti, costituito da belle case in pietra e vicoli tortuosi, arcate e volte.

Poco prima di arrivare al parcheggio ai margini del paese, si incontra un ponte sul fiume Magra. Si tratta di un ponte moderno che cela sotto di sé l’antico Ponte della Colombaia, risalente al Quattrocento. Lasciate l’auto a bordo strada e, utilizzando il sentiero che si apre sulla destra della carreggiata poco prima del ponte asfaltato, scendete verso il ponte antico.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il quattrocentesco Ponte della Colombaia sorveglia lo scorrere del fiume Magra da tempo immemore. Qui peraltro il corso d’acqua è appena nato e ha attraversato solo territori incontaminati: acqua pura e cristallina per un tuffo energizzante

Da qui, con una discesa un po’ impervia, potrete accedere alle meravigliose piscine naturali sottostanti. Il torrente passa sotto al ponte quattrocentesco in uno stretto canyon per poi estendersi in una piscina naturale piccola ma deliziosa, non molto profonda, prima di saltare in una più grande, dove l’acqua è più alta.

Ci si può sistemare tra i ciottoli e la ghiaia che rimangono immediatamente a valle della piscina più bassa, senza tralasciare un tuffo nell’acqua cristallina della più alta.

Le Cascate del Pontaccio a Magliano

A metà tra il bel borgo di Fivizzano e la piccola Licciana Nardi, in una zona della Lunigiana da dove si gode una vista assolutamente strepitosa sulle cime delle Alpi Apuane, si trova la frazione di Magliano.

Nei pressi di un’ampia curva a U della Strada provinciale 21 si può lasciare l’auto a bordo strada e imboccare il sentiero che scende in meno di 5 minuti sul letto del torrente Arcinasso, un piccolo corso d’acqua che però in questa zona ha realizzato, con la sua incessante azione erosiva, un vero e proprio capolavoro naturale.

Fonte: Lorenzo Calamai

Una delle tre cascatelle consecutive del Pontaccio di Magliano

Se immaginate un paradiso dell’Eden, un angolo di pianeta Terra celestiale, questo deve somigliare alle Cascate del Pontaccio. Utilizzando il sentiero per risalire a monte della prima cascata che si incontra, infatti, si apre uno scenario unico: una serie di cascatelle di acqua cristallina formano quattro piscine naturali consecutive, scavate in una roccia argillosa che conferisce una colorazione pastello all’ambiente circostante.

Al Pontaccio non è semplice fare un bagno vero e proprio: le piscine sono piccole e poco profonde, ad eccezione della prima dove si può effettuare un tuffo. Si tratta però del luogo ideale per un picnic e per una giornata di relax con nelle orecchie il solo suono dello scorrere del torrente, rinfrescandosi con un’immersione zen nelle sue acque.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il sole entra schermato dalle chiome degli alberi del bosco circostante: è un luogo ideale per ripararsi dai giorni più caldi dell’estate

Le Piagnare del Magra a Groppodalosio

Se vi state godendo una vacanza in Lunigiana, vi sarete accorti della peculiare costruzione dei tetti di molte delle vecchie case in pietra. La copertura è costituita infatti da piagne, lastre di arenaria disposte in triplice strato per proteggere dalla pioggia.

Dal nome di tali lastre nasce il nome delle Piagnare, un tratto spettacolare del fiume Magra dove il corso d’acqua scorre in mezzo a una ripida parete rocciosa di arenaria. Il colore scuro della pietra contrasta con il verde e l’azzurro delle purissime acque del Magra, qui davvero incontaminate.

Fonte: Lorenzo Calamai

Lo sbocco del sentiero è direttamente sopra la principale piscina naturale, con ampio spazio per sistemarsi

Le Piagnare si trovano nei pressi del paese di Groppodalosio, una frazione della Valdantena, nel comune di Pontremoli. Per raggiungerle si deve raggiungere il paese di Previdé, attraversarlo e proseguire verso Casalina. Quando su una curva verso destra, si può vedere un cancello pedonale in legno e filo di ferro chiudere il passaggio a un sentiero che si inoltra nel bosco, si è trovato l’accesso ad uno dei luoghi più belli per il wild swimming dell’intera Toscana.

In meno di tre minuti, infatti, il sentiero sbuca nei pressi di una grande piscina naturale formata dal Magra, con ampi massi all’ombra e al sole dove stendersi. L’esposizione del luogo permette di avere il sole per gran parte della giornata, cosa utile se si considera che ci si trova a circa 500 metri di altitudine e che le acque del fiume qui hanno temperature abbastanza fredde.

Fonte: Lorenzo Calamai

Un contesto naturale incontaminato e mozzafiato

Lo scenario naturale è strepitoso: la ripida lastra di arenaria arriva fino a un gigantesco masso che divide in due il corso del fiume poco più a monte. Si può risalire il corso d’acqua agilmente, avventurandosi fino al ponte di Groppodalosio, una vecchia ma solida costruzione in pietra dalla quale passa la Via Francigena e dalla quale si può risalire fino al paese.

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Giornata Nazionale della Bicicletta: le 10 migliori piste ciclabili d’Italia

È in costante crescita il cicloturismo, una modalità slow e avvincente per esplorare il mondo che non soltanto promuove uno stile di vita attivo e sostenibile, ma offre anche un’opportunità senza uguali per immergersi appieno nel territorio, vivere esperienze autentiche e ammirare panorami che sanno come lasciare senza fiato.

La Giornata Nazionale della Bicicletta è l’occasione perfetta per andare alla scoperta di alcune tra le migliori piste ciclabili sparse per l’Italia, dalle affascinanti coste alle suggestive campagne, un ricco ventaglio di opzioni imperdibili per gli amanti delle due ruote.

La Pista Ciclabile del Ponente Ligure

Sono 24 chilometri di pura emozione e meraviglia nel cuore della Riviera dei Fiori, nel Ponente Ligure: un tracciato vista mare che attraversa otto bellissimi comuni della provincia di Imperia ovvero i borghi marinari di San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare, Riva Ligure, il litorale dei comuni dell’entroterra Cipressa e Costarainera, e le località balneari di Arma di Taggia, Ospedaletti e la celebre Sanremo.

La pista ciclabile ha preso il posto dell’ex ferrovia che correva a ridosso del blu, ha inizio a San Lorenzo al Mare e arrivo a Ospedaletti ed è facile e accessibile a tutti i livelli di preparazione atletica.

La ciclovia Mantova – Sabbioneta

Si tratta di una spettacolare ciclovia che ha il vanto di collegare due mete Patrimonio UNESCO, Mantova e Sabbioneta, snodandosi tra le zone umide del Parco Oglio Sud: un percorso ciclabile (dove transitano soltanto poche auto) parte della Ciclovia Tirrenica Bicitalia n.16 che tocca anche Verona, Parma, Pontremoli e Marina di Massa.

I chilometri sono 47 da affrontare agevolmente in circa quattro ore ritagliandosi tutto il tempo necessario per scoprire il fascino indiscusso di Mantova, scrigno di arte e storia, il borgo di Buscoldo con Parrocchiale tardo barocca, Torre dell’Oglio, Commessaggio e poi “la città ideale” del Rinascimento, Sabbioneta, tra i Borghi Più Belli d’Italia nonché Bandiera Arancione del Touring Club.

La Lunga Via delle Dolomiti

È questa la pista ciclabile che fa innamorare irrimediabilmente i cicoloturisti che adorano la montagna: unisce, infatti, Cortina d’Ampezzo con Auronzo di Cadore in un panorama che definire “da fiaba” è riduttivo.

50 chilometri che conducono al cospetto dei magici scenari dell’arco alpino, vegliati dalle montagne più belle d’Italia, le impareggiabili Dolomiti Patrimonio UNESCO: la Lunga Via delle Dolomiti segue quello che fu il tracciato della ferrovia costruita durante la Prima Guerra Mondiale e dismessa nel 1962 per permettere di scorgere una natura straordinaria plasmata da boschi, laghi, vette e punteggiata da borghi montani, ponti, gallerie e vecchie stazioni ferroviarie.

40 chilometri a Cervia: un must per la bici

Nell’ardua selezione per raccontare 10 tra le migliori piste ciclabili d’Italia non è possibile non citare Cervia e i 40 chilometri di piste ciclabili che ne rendono il territorio un punto di riferimento imprescindibile per pedalare.

Dal centro storico, infatti, la lunga direttrice porta alle magnifiche saline donando un turismo lento, responsabile e attento all’ambiente: 4 località tra le verdeggianti pinete di Tagliata, Milano Marittima e Pinarella, 9 chilometri di costa e la riserva naturale della salina che si può visitare con una guida da marzo a novembre.

Insomma, ciclabili per tutti, dai principianti ai più esperti, da vivere in un giorno o in più tappe, che riservano vere chicche tra cui merita una menzione La Casa delle Farfalle, che tutela farfalle e insetti provenienti da ogni parte del mondo.

Il Sentiero della Bonifica

Siamo in Toscana, tra Arezzo e Chiusi, e qui i cicloturisti troveranno ad attenderli il Sentiero della Bonifica, lungo il canale maestro della Chiana, laddove idraulici, ingegneri, cartografi, architetti, agronomi e matematici (tra cui anche Leonardo da Vinci) diedero vita a una grande opera di, appunto, bonifica in terra etrusca.

62 facili chilometri e punti di interesse da non tralasciare quali l’inconfondibile Torrione della fattoria di Abbadia, i laghi di Montepulciano e Chiusi, paradiso per il birdwatching, gli innumerevoli ponti e la Chiusa, edificata dai Benedettini per regolare il flusso delle acque della Chiana nell’Arno.

La pista ciclabile Assisi – Spoleto

Una ciclabile di 45 chilometri nella bellezza dell’Umbria, facile e pianeggiante tra Spoleto e Assisi, che tocca le attrazioni principali lambite dal corso dei torrenti Marroggia, Teverone e Timia. In più, può fungere da collegamento tra la ciclabile del Trasimeno, la ciclabile Spoleto-Norcia e la ciclovia del Tevere.

Con partenza da Spoleto, il cicloturista ha l’occasione di passare per Campello sul Clitunno, Trevi, Montefalco, Foligno, Bevagna, Cannera per arrivare ad Assisi, una delle mete più apprezzate della regione grazie alla sua aura di fede, storia e arte.

La Rete ciclabile dei Trabocchi

Di vero incanto è, a sua volta, la Rete ciclabile dei Trabocchi, che va da Pescara al Molise, frutto della dismissione della linea ferroviaria adriatica lungo la Costa dei Trabocchi: la ciclopedonale Via Verde ha visto la realizzazione proprio sull’ex tracciato dei binari.

Sono 263 i chilometri per 12 itinerari che consentono di transitare per sei stazioni in maniera comoda, facile e ben segnalata, per tutte le età ed esperienze: panorami unici sull’Adriatico, gallerie illuminate e la presenza costante delle tipiche strutture da pesca in legno della regione.

La Ciclovia dei Parchi della Calabria

La Ciclovia dei Parchi della Calabria rappresenta un colossale progetto che ha saputo ideare un itinerario ciclabile di ben 545 chilometri per unire le aree protette del Pollino, della Sila, della Serre e dell’Aspromonte e più di 60 tra paesi, frazioni, borghi e centri abitati.

Una ciclovia unica nel suo genere, da vivere pedalata dopo pedalata per entrare in contatto con la vita autentica dei piccoli borghi calabresi e assaporarne il ritmo lento e abbinare natura, sport, musica, tradizioni e cultura.

La Via del Silente

Un modo alternativo e all’insegna della mobilità dolce per scoprire il Cilento è quello di seguire la Via del Silente, un impegnativo itinerario ad anello di 600 chilometri suddiviso in 15 tappe che è percorribile, grazie alle e-bike, anche dai meno allenati.

Con inizio dall’Ostello n.9 di Velina, si attraversano ben 60 comuni del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e si hanno a disposizione 90 strutture ricettive tra cui scegliere.

Vecchia Ferrovia Linguaglossa

Infine, in Sicilia, un facile percorso ciclabile di una decina di chilometri per esplorare il tracciato della vecchia ferrovia Circumetnea, da Linguaglossa a Castiglione di Sicilia.

Da vedere Linguaglossa, uno dei comuni del Parco dell’Etna, la Pineta Ragabo, le affascinanti gallerie, e Castiglione di Sicilia, nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia.

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Giornate Nazionali dei Castelli: quali visitare nel weekend dell’11 e 12 maggio

È ormai diventato un appuntamento annuale da non perdere: sta per tornare la XXV edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli, in scena sabato 11 e domenica 12 maggio 2024. Si tratta di un evento particolare, visto che l’Istituto Italiano Castelli – che organizza le visite guidate e tutte le altre esperienze da fare in loco – compie 60 anni. Saranno ben 25 i siti che, tra castelli, borghi fortificati e torri, apriranno al pubblico nel weekend. Scopriamo alcuni dei luoghi più suggestivi da visitare.

I castelli più belli da visitare

Iniziamo dall’affascinante Castello Tramontano, situato sulla collina di Lapillo da cui domina il centro storico della città di Matera. Costruito nel ‘500 come fortezza difensiva, è ormai da anni soggetto a lavori di recupero che mirano a riportarlo al suo splendore originario. L’11 e il 12 maggio sarà aperto gratuitamente al pubblico, per lasciarsi ammirare in tutta la sua bellezza così particolare. È invece nel Cilento che si può visitare il Castello di Camerota, che sorge nel cuore del paese: della fortezza rimangono solo le mura di cinta e il fossato, le torri e alcuni resti della cappella. Domenica 12 maggio si terranno dei tour guidati per scoprire la sua storia.

Tutti conoscono il Castello Sforzesco di Milano, uno degli edifici storici più importanti del capoluogo lombardo. Domenica 12 maggio sarà possibile fare un tuffo nella sua lunga storia, alla scoperta dei segreti che custodiscono le sue mura: le visite gratuite forniranno l’occasione perfetta per ammirare questo capolavoro rinascimentale. Sabato 11 maggio si potrà invece visitare gratuitamente la Rocca di Sassocorvaro, suggestiva fortificazione situata nel centro storico del borgo marchigiano da cui prende il nome.

In Molise sono diversi i siti da visitare: è il caso, ad esempio, del Castello d’Alessandro situato a Pescolanciano, in provincia di Isernia. Costruito in epoca medievale su uno sperone roccioso che gode di una splendida vista sul borgo, è momentaneamente chiuso al pubblico (ad eccezione di eventi e visite guidate). Questa è dunque l’occasione perfetta per scoprire le sue sale interne, sia sabato 11 che domenica 12 maggio. Infine, nel corso del weekend si potrà visitare il Castello di Volpiano, o meglio le rovine che rimangono ancora in piedi, e la vicina Abbazia di Fruttuaria.

I borghi e le città tutte da scoprire

Le Giornate Nazionali dei Castelli offriranno poi alcune visite guidate nei borghi e nelle città aderenti. Iniziamo da Vasto, in provincia di Chieti: domenica 12 maggio ci si ritroverà presso Piazza Rossetti, andando poi alla scoperta del centro storico e dei bellissimi Giardini di Palazzo d’Avalos, prima di visitare il sito archeologico delle Terme Romane e la Chiesa di Santa Maria Maggiore. In Umbria, nel pomeriggio di sabato 11 maggio, sarà possibile fare una visita guidata del centro storico fortificato di Antria, dominato dal suo antico castello (anch’esso aperto al pubblico per l’occasione).

Passiamo ora alla Liguria, dove nel weekend dell’11 e 12 maggio sono previste passeggiate guidate alla scoperta di due suggestivi borghi: quello di Finale Ligure (e in particolar modo del suo nucleo più antico, Finalborgo) e quello di Noli, grazioso villaggio marinaro dall’atmosfera autentica. Infine, domenica 12 maggio si potrà visitare la città di Verona e, soprattutto, le sue antiche cinta murarie, nonché i forti e le torri che un tempo fornivano la struttura difensiva del centro storico.

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Relax al mare nelle spiagge di San Foca, in provincia di Lecce

Un mare indimenticabile, paesaggi da cartolina e quell’accoglienza che ti fa sentire proprio come a casa. La Puglia è una regione viva e vibrante, ricca di luoghi da conoscere, di storia e di tradizioni.

Se si sceglie il Salento vale la pena inserire tra le proprie tappe di viaggio San Foca. Si tratta di una frazione del comune di Melendugno dotata di spiagge bellissime in cui trascorrere momenti che resteranno per sempre da conservare tra i ricordi più belli. Nel passato era un borgo di pescatori e ora si è trasformato in una delle località più apprezzate della costa, con le sue insenature, un mare che sembra uscito da una fotografia e un passato tutto da scoprire.

San Foca, le spiagge più belle

Difficile scegliere le spiagge più belle quando tutto il litorale è da cartolina. Succede a San Foca, frazione del comune di Melendugno in provincia di Lecce, un borgo che si trova tra Torre Specchia Ruggeri e Roca Vecchia nel Salento. Qui tra i tratti di costa da visitare c’è la spiaggia della Fontanella: sabbiosa e molto ampia, è la meta prediletta per chi ama armarsi di maschera per scoprire le meraviglie che si possono trovare sotto la superficie dell’acqua. Infatti, vi sono numerosi scogli, tra i quali è bello muoversi per ammirare i fondali. La sabbia è soffice e fine e l’arenile è abbastanza ampio.

Per chi è alla ricerca di tantissimi servizi un’altra meta da raggiungere è la spiaggia di San Basilio:con lettini e ombrelloni, perfetta per giornate da trascorrere in relax immersi in uno scenario che sembra dipinto. Ma anche per chi ama la vita all’aria aperta e desidera cimentarsi con attività sportive.

Bellissima anche spiaggia delle Isole Asce: non solo per il fascino ammaliante del luogo ma anche per il fatto che ci sono dei piccoli isolotti che si possono esplorare durante una breve nuotata. Anche qui le immersioni sono bellissime e molto apprezzate.

Spiaggia Torre Specchia Ruggeri, poi, è la location ideale per chi desidera godersi il mare in luoghi poco affollati e anche qui si trovano stabilimenti balneari per coloro che desiderano la totale comodità.

Tra gli altri arenili da raggiungere si possono ricordare la spiaggia dei Brigantini: da visitare anche con i bambini per mostrare loro le rocce dai nomi e dalle forme particolari che si trovano in acqua. Ad esempio, si trova uno scoglio a forma di otto.

Le grotte di San Foca, da visitare

Non solo spiagge, ma anche due bellissime grotte caratterizzano questa frazione marina che si trova in Puglia, nel Salento. Partendo dal porticciolo di San Foca, si può raggiungere la Grotta della Poesia. La leggenda narra che questa grotta marina venisse usata da una principessa bellissima per fare il bagno, per questa ragione il luogo divenne meta di cantori e poeti che lo raggiunsero lasciandosi ispirare per i loro componimenti.

La Grotta degli amanti, invece, cela la leggenda di una storia tragica. Si dice che due innamorati si dessero appuntamento lì, per non farsi scoprire dalle rispettive famiglie contrarie alla loro unione. Un giorno, però, sono stati colti dalla tramontana e dalla marea rimanendo intrappolati all’interno.

Il porto e la torre di guardia

Molto importante è il porto turistico di San Foca, mentre davvero suggestiva è la Torre di guardia. Ve ne sono molte lungo la costa del Salento e sono comunicanti tra loro.

Quella di San Foca è stata realizzata nel 1568 e aveva lo scopo di difesa: era stata eretta e veniva utilizzata per avvistare in tempo le invasioni turche; oggi – a quanto pare – ospita gli uffici della capitaneria di porto. Da qui lo sguardo spazia, regalando agli occhi un panorama indimenticabile. Intrigante anche il falconetto di tre libbre, un cannone di piccole dimensioni che era stato donato dal sindaco di Lecce nel 1576.

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Umbria, patria dell’enoturismo: le esperienze da vivere

Considerata il cuore verde d’Italia, l’Umbria è una regione ricca di sorprese: la sua natura incontaminata e gli splendidi borghi d’arte attirano ogni anno migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Ma da diverso tempo, ormai, è anche considerata la meta perfetta per gli amanti dell’enoturismo. I suoi sapori tradizionali e le numerose cantine sparse su tutto il territorio offrono la possibilità di vivere esperienze (gastronomiche e non solo) davvero suggestive. Scopriamo quali sono le migliori della primavera.

L’enoturismo in Umbria

Rigogliose colline destinate alla coltivazione dell’uva, con splendidi vigneti che si perdono a vista d’occhio: l’Umbria è patria dell’enoturismo, con le sue tantissime cantine dove fare degustazioni e scoprire i segreti dell’arte della produzione del vino. È qui che nasce il Movimento Turismo del Vino dell’Umbria, che valorizza le realtà aziendali e incentiva l’accoglienza degli ospiti per far sì ce il turismo enogastronomico diventi sempre più vivace. Con l’arrivo della primavera, sono proprio le cantine che fanno parte dell’associazione a proporre alcune attività davvero interessanti, per coinvolgere i turisti. Ecco quelle più curiose.

Le esperienze da vivere nelle cantine

Iniziamo dalla cantina Dionigi a Montefalco, dove le visite guidate all’azienda e le degustazioni sono all’ordine del giorno. Ciò che rende speciale questo luogo è la sua vista panoramica, che offre un colpo d’occhio incredibile sulle città di Assisi e di Spello. E per chi vuole godersi appieno questo spettacolo, c’è persino la possibilità di effettuare un giro in mongolfiera organizzato dalla cantina: è l’occasione ideale per ammirare la Valle di Assisi da un punto di vista unico, naturalmente dopo aver assaporato le prelibatezze locali.

Tenuta Vitalonga, invece, punta tutto su un’esperienza ricca di storia: siamo a Ficulle, quasi al confine con la Toscana e il Lazio, dove si respira un’atmosfera davvero particolare. La cantina propone ovviamente visite guidate dei vigneti e dell’azienda, ma anche degustazione di vini abbinati a piatti di stagione a base di tartufo. La sua specialità è la cucina ispirata alla tradizione etrusca, che racconta le origini di questo territorio così ricco di sorprese. Si può anche fare una bella passeggiata alla scoperta delle vicine grotte etrusche, per immergersi nel paesaggio suggestivo.

Un’altra esperienza particolare è quella proposta dall’azienda agraria Carini: situata tra le pendici del Monte Tezio e la piana del lago Trasimeno, offre numerose cooking class abbinate a tante attività riservate ai bambini, per soddisfare anche le esigenze delle famiglie. Dopo la visita alle vigne locali, ci si può poi godere un picnic alla Big Bench, la splendida panchina gigante colorata da cui si può ammirare il panorama della Valle del Rio Caina. E chi fosse interessato, da fine maggio c’è la possibilità di partecipare ad un’emozionante caccia al tartufo.

Infine, la cantina Castello di Corbara, che si trova tra Orvieto e Todi, accoglie tutti gli appassionati di enoturismo con le sue visite guidate gratuite all’azienda, alla barricaia e ai vigneti storici. In abbinamento, è possibile aggiungere una degustazione di vini e prodotti tipici locali, o un pranzo presso il vicino agriturismo. Naturalmente, c’è la possibilità di assaporare numerosi piatti a base di tartufo, accompagnati da esperti del luogo e dai loro cani da caccia.

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Alla scoperta della regione di Zara: un’avventura di 5 giorni in Croazia

Scopri la sorprendente bellezza della regione di Zara, in Croazia, estesa lungo l’incantevole costa affacciata al Mar Adriatico. Qui, i viaggiatori più esigenti possono immergersi in paesaggi diversificati e in ricche esperienze culturali, partecipare a emozionanti attività all’aperto, assaporare la deliziosa gastronomia e rilassarsi su invitanti spiagge paradisiache accompagnate da un mare cristallino. Il perfetto connubio tra natura, cultura, avventura, gastronomia e relax.

Lasciati guidare attraverso un itinerario indimenticabile di 5 giorni, suddiviso in base alle diverse attività ed esperienze che si possono vivere in questa destinazione idilliaca tutta da esplorare.

Giorno 1: dalle bellezze naturali del Velebit alle isole di Zara

Inizia il viaggio nella splendida regione di Zara immergendoti in alcune delle sue sorprendenti bellezze naturali: esplora la maestosa catena montuosa del Velebit, con escursioni attraverso i canyon mozzafiato del Parco Nazionale di Paklenica, oppure scopri le molteplici isole paradisiache disseminate nell’area.

Abbandonati anche al fascino del Parco Naturale di Telašćica, sull’isola di Dugi Otok (chiamata in italiano Isola Lunga), dove ti aspettano indimenticabili avventure marine, spettacolari scogliere e paesaggi incontaminati di estrema bellezza. Ecco un consiglio: per avvistare i migliori panorami, recatevi all’antica vedetta Grpašćak, oggi Centro di Interpretazione e Formazione dove poter trovare ristoro e cercare informazioni, oltre ai souvenir.

Nella Regione di Zara, sono circa 300 le isolette che attendono di essere esplorate: da quella di Ugljan, dove assaporare squisiti piatti di pesce, alle vicina Pašman o Pag, con il suo paesaggio lunare, fino a Molat (Melada), Iž (Eso), Zverinac, e la più celebre e graziosa isoletta a forma di cuore Galešnjak: sono tutte spettacolari.

L'ex vedetta Grpašćak, nel Parco Naturale di Telašćica, in Croazia

Fonte: Filip Brala

Centro di Interpretazione ed Educazione Grpašćak, nel Parco Naturale di Telašćica

Giorno 2: avventure all’aperto tra monti e mare

Dopo aver esplorato le isole della regione di Zara, puoi dedicare il secondo giorno a varie attività all’insegna dell’avventura.

Per gli amanti dell’adrenalina, la regione di Zara offre una moltitudine di esperienze all’aperto. Potrete affrontare le rapide del fiume Zermagna (in croato Zrmanja) in un’avventura emozionante di rafting o kayak, attraverso la bellezza scenica di questo corso d’acqua immerso nella natura, chiamato anche “la Bella e la Bestia” per la sua natura mutevole. È caratterizzato, infatti, da zone tranquille alternate a correnti più agitate o cascate.

In alternativa, è possibile noleggiare una bicicletta e pedalare tra gli uliveti e i villaggi storici sulle isole di Ugljan e Pašman, oppure tuffarsi nelle loro acque cristalline in un’indimenticabile esperienza di snorkeling.

Se decidi di dirigerti nell’area del Parco Nazionale di Paklenica, oltre all’escursionismo e all’arrampicata sulle rocce, si potrà esplorare le profondità, invece che le altezze. Non perdere l’opportunità di visitare il vasto sistema di grotte della regione, comprese le famose Grotte di Cerovačke: sono aperte ai visitatori e disponibili per far vivere un’avventura speleologica davvero memorabile.

Giorno 3: relax e divertimento in spiaggia

Dopo avventure adrenaliniche e camminate in montagna, per il terzo giorno puoi concederti una giornata di relax sulle splendide spiagge della regione di Zara.

Che tu preferisca la tranquilla spiaggia di Saharun sul Dugi Otok (in italiano Isola Lunga), o l’atmosfera vivace delle spiagge vicino a Zara, ci sono tratti di costa adatti a ogni esigenza. Le famiglie adoreranno le spiagge per bambini a Privlaka (in italiano Brevilacqua) o a Pakoštane, che offrono una ricca varietà di sport acquatici.

E se sei amante delle avventure, oltre a dedicarti alla nuotata, all’immersione e allo snorkeling, le spiagge della regione di Zara presentano una moltitudine di attività alternative da provare: dal SUP (Stand Up Paddle) al kitesurf o al windsurf, fino al wakeboard e alla più rilassante canoa.

Che decida di avventurarti in attività acquatiche o di riposarti sulla sabbia dorata ascoltando i suoni del mare, in qualsiasi spiaggia di Zara si può assistere a uno spettacolo che ammalia proprio tutti: quando il sole cala e la giornata volge al termine, il tramonto dipinge un paesaggio dai colori più caldi e intensi, regalando panorami mozzafiato.

Vivi le onde dell'Adriatico attraverso il kitesurf a Nona (Nin), in Croazia

Fonte: TB Zadar Region

Vivi le onde dell’Adriatico attraverso il kitesurf a Nona (Nin)

Giorno 4: alla scoperta delle delizie gastronomiche

In un viaggio nella regione croata di Zara non può mancare l’esplorazione di profumi, colori e sapori proposti dalla sua vivace scena culinaria.

In ogni villaggio si potrà deliziare il palato con piatti di pesce fresco. come il risotto al nero di seppia e la pašticada dalmata, oppure con deliziose specialità di agnello: ogni ricetta è un capolavoro realizzato con ingredienti locali e genuini.

Il viaggio enogastronomico prosegue visitando il vivace mercato agricolo di Zara per assaggiare frutta fresca, fichi, formaggi, e il tipico “oro liquido”, ovvero l’olio d’oliva. Si potranno assaporare gli ottimi vini regionali anche nei ristoranti e nelle cantine che offrono interessanti degustazioni.

Consigliamo, inoltre, di visitare le saline di Pag o quelle di Nona (in croato Nin), che esistono fin dai tempi degli imperatori romani. A Pag, oltre al sale e all’agnello locale, il posto centrale su ogni tavolo è occupato dal celebre formaggio di Pag (paški sir) dal sapore unico e inconfondibile.

Il formaggio pecorino tipico di Pag: il Paški

Fonte: TB Zadar Region

Formaggio pecorino di Pag: il Paški

Giorno 5: esplorando la ricca biodiversità

Il viaggio alla scoperta della regione di Zara volge all’ultima tappa, dedicata all’esplorazione della sua ricca biodiversità. Consigliamo di recarsi al Parco Naturale del Lago di Vransko, una gemma naturale ricca di flora e fauna locali, nella quale potrete osservare, ad esempio, varie specie di anatre selvatiche e di aironi.

Si potrà così ammirare un ecosistema diversificato, casa di oltre 260 specie di uccelli e di una ricca varietà di altre specie animali. Esplorando i sentieri escursionistici e ciclabili, ben mantenuti, avrete anche l’opportunità di assistere a viste panoramiche sul lago e sui suggestivi paesaggi circostanti.

Il Lago di Vransko, ospita molti pesci d’acqua dolce e salata, attraendo così un gran numero di pescatori. Qui potrete anche cimentarvi con il kayak e i bambini non vedranno l’ora di divertirsi nel Parco Avventura del lago, che offre sfide di arrampicata, test di equilibrio ed emozionanti percorsi in zipline.

Affronta la sfida!

La regione di Zara offre un perfetto connubio di natura, cultura, avventura, gastronomia e relax. Che tu stia cercando emozioni all’aria aperta, delizie culinarie o giornate rilassanti, la regione di Zara soddisfa tutti i gusti. Riuscirai a cogliere appieno questa abbondanza in soli cinque giorni?

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I più bei treni storici della Lombardia: info, date e itinerari

È ripartita la stagione dei treni storici in Lombardia, che permette di fare un tuffo nel passato e di scoprire in modo inedito le bellezze del territorio accompagnati dolcemente da convogli d’epoca, locomotive a vapore ed elettriche, con carrozze anni Trenta “centoporte” e anni Cinquanta. Il calendario del 2024 prevede 20 itinerari, tutti con partenza da Milano. Scopriamo i percorsi più belli e le novità di quest’anno.

Lombardia sui treni storici: gli itinerari

L’iniziativa, giunta alla VIII edizione, è promossa dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane ed FS Treni Turistici Italiani. Tra le principali novità di quest’anno, due treni d’epoca sull’itinerario Milano – Brescia – Desenzano, e da Milano a Genova con l’ETR 252 ‘Arlecchino’, l’elettrotreno simbolo del made in Italy e del boom economico degli anni ’60.

Riproposti gli itinerari più apprezzati degli anni passati, con la possibilità di trasportare gratuitamente la propria bicicletta a bordo utilizzando bagagliai appositamente attrezzati. Ritroviamo, quindi, il Lario Express, il treno a vapore che parte da Milano Centrale puntando verso nord in direzione di Como, e da qui attraversa tutta la Brianza più verde e agricola, su una linea secondaria ricca di fascino, toccando numerose località in cui effettua brevi fermate, giungendo infine alla destinazione di Lecco. Da Como è anche possibile organizzare autonomamente la propria giornata e utilizzare i battelli della Navigazione Laghi.

Il Laveno Express fa tappa, invece, nella cittadina di Laveno-Mombello, in provincia di Varese. che offre uno splendido panorama sul bacino borromeo del Lago Maggiore. Qui è possibile trascorrere una giornata immersi nel verde e godersi splendide passeggiate sul lungolago. Da Laveno è, inoltre, possibile utilizzare i frequenti servizi di “ferry boat” per raggiungere Intra, sulla sponda piemontese del lago.

Altrettanto affascinante l’itinerario del Sebino Express, che viaggia verso il territorio bergamasco all’interno del Parco Regionale del fiume Oglio, ai piedi della Valle Camonica. Tra le dolci colline della Franciacorta e le prime propaggini prealpine, si vede spuntare il Lago d’Iseo circondato dai monti e punteggiato da splendidi borghi ricchi di arte e tradizioni. Il treno arriva a Palazzolo sull’Oglio per raggiungere, in circa 10 km, Paratico-Sarnico dove un tempo si svolgeva, sull’imbarcadero ancora esistente, il servizio di trasporto di carri ferroviari su chiatte, verso le acciaierie di Lovere.

Il treno storico Lomellina Express conduce i passeggeri a Mortara, attraversando i paesaggi della campagna lombarda e del parco della Valle del Ticino. Giunti a destinazione, i viaggiatori avranno a disposizione diversi tour che li porteranno alla scoperta del territorio, tra aree naturali, castelli, abbazie, gastronomia tipica e aziende agricole immerse tra le risaie.

Si dirige verso la Brianza il Besanino Express, fino ad arrivare a Monza, dove prosegue percorrendo la storica e panoramica linea per Molteno, effettuando fermata in numerose località e proseguendo quindi per Lecco, capolinea dell’itinerario, in cui sarà possibile visitare la città e passeggiare sul lungolago. Previsti, infine, due treni storici sull’itinerario Milano – Chiavenna – con la possibilità di arrivare fino alla città della provincia di Sondrio, oppure fermarsi in uno dei borghi affacciati sul lago, Varenna, Bellano e Colico – e tra Milano e Cremona.

Treni storici in Lombardia: tutte le date

  • Lario Express, da Milano e Monza per Como e Lecco, domenica 12 maggio, 13 ottobre.
  • Laveno Express: da Milano alla scoperta del lago Maggiore, domenica 2 giugno, 8 settembre.
  • Sebino Express, da Milano al lago d’Iseo, domenica 19 maggio, 16 giugno, 15 settembre, 20 ottobre.
  • Lomellina Express, da Milano a Mortara, domenica 26 maggio e 29 settembre in occasione della Sagra del Salame d’Oca, uno dei principali appuntamenti nel calendario delle manifestazioni della regione.
  • Besanino Express, da Milano per Besana, Molteno e Lecco, domenica 22 settembre e 27 ottobre.
  • Treno storico Milano – Chiavenna, domenica 23 giugno.
  • Treno storico Milano – Cremona, domenica 17 novembre.
  • Milano – Brescia – Desenzano,  9 giugno e 1° settembre,
  • ETR 252 ‘Arlecchino’ Milano – Genova, 14 luglio e  3 novembre
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Club Med quest’estate ti porta sulle spiagge più belle del mondo

Sabbia bianca e acqua cristallina o dune infinite che danzano con il vento; spiagge incontaminate e immerse nella natura: immaginatevi con i piedi nella sabbia, il sole sulla pelle e il suono del mare come musica.

Questa è la vacanza ideale nell’immaginario della maggioranza degli italiani e non a caso. Non sono solo i benefici terapeutici a portarci in vacanza al mare, ma la vista e la bellezza di questi angoli di paradiso attivano la produzione di endorfine, gli ormoni del buonumore e ci fanno stare bene.

La vista del mare all’orizzonte, con tutte le sfumature di colori, induce uno stato di calma e serenità, riducendo l’ansia e migliorando l’umore. Il contatto con la natura e il paesaggio marino stimolano la creatività e favoriscono la riflessione e la contemplazione. “La bellezza salverà il mondo” aveva detto Dostoevskij, e noi vi diciamo dove trovarla, senza pensieri.

Esplorando il mondo con Club Med: destinazioni esclusive e spiagge paradisiache

Le spiagge mozzafiato sono da sempre il cuore pulsante dei Resort Club Med, che, con 68 resort sparsi in 26 Paesi, si distingue per il suo spirito pionieristico nel trovare e valorizzare le mete più affascinanti del mondo. Per questo gli ospiti hanno accesso a luoghi unici, incontaminati ed esclusivi, totalmente immersi in paesaggi da cartolina. Tutti i Resort Club Med sono stati pensati nel cuore della natura, generosi di spazi verdi e dall’atmosfera rigenerante: tra palme ondeggianti e acque cristalline, offrono un’oasi di pace e rifugio, ovunque nel mondo e tutto l’anno.

Caraibi, che spettacolo!

L’incanto dei Caraibi è indiscutibile, e sono proprio qui alcune tra le spiagge più belle al mondo.  Club Med Turkoise propone una destinazione unica, nelle Turks and Caicos, otto isole coralline una volta patria delle avventure dei pirati e oggi il posto ideale per chi ama il bel mare, lo snorkeling e le immersioni. Un Resort per soli adulti, ideale tutto l’anno, perfetto per le coppie e per il viaggio di nozze. Spiagge deserte, ma anche piccoli borghi storici e paesaggi variegati; oltre allo sport e alle escursioni sono l’anima del Club Med Turkoise.

Nascosto sulla remota isola di San Salvador, nota per immersioni subacquee di livello mondiale, il Club All Inclusive Med Columbus Isle alle Bahamas è un elegante Resort in stile coloniale, meta indiscussa per una fuga romantica e per vivere al ritmo delle Bahamas un’esperienza di relax unica.

Fonte: François Peyranne

Club Med Columbus Isle – Bahamas

In Repubblica Dominicana, tra le proposte Exclusive Collection, Club Med Michès Playa Esmeralda è un Eco-Resort nella natura incontaminata di Michès, con servizi esclusivi e aree riservate per un relax totale. Qualche esempio per iniziare a sognare a occhi aperti? L’Oasi Zen è una piscina naturale senza cloro purificata naturalmente dalle piante; l’Emerald Jungle è un rifugio immerso nella natura; mentre a chi cerca privacy e riservatezza, è dedicato l’Archipelago con suite e piscina personale a pochi passi da una spiaggia privata.

Oltreoceano senza passaporto

Ma i Caraibi sono più vicini di quanto si possa pensare, con due mete raggiungibili anche senza passaporto: sono il Club Med La Caravelle in Guadalupa e il Club Med Les Boucaniers in Martinica. La Caravelle, nel cuore dei Caraibi, è il luogo perfetto per unire avventura e benessere, scoperta e natura. Qui è possibile conoscere la tradizionale cultura nei mercati locali, provare l’autentica cucina creola, o viaggiare alla scoperta di foreste pluviali, terreni montuosi e baie coralline. Questo paradiso tropicale lascerà a bocca aperta tutta la famiglia. Il Club Med Les Boucaniers in Martinica è, invece, la meta per eccellenza per gli appassionati di sport acquatici: surf, kitesurf, sci nautico, wingfoil, e immersioni naturalmente.

Fonte: François Peyranne

Club Med Les Boucaniers – Martinica

Acqua turchese e sabbia bianca: l’Asia di Club Med

Anche l’Asia vanta alcune destinazioni mozzafiato. Il Club Med Kani delle Maldive vanta due chilometri di spiaggia privata bianchissima lambita da acqua cristallina, dove rilassarsi in coppia o in famiglia. Una proposta All Inclusive che offre agli ospiti la possibilità di praticare tantissimi sport acquatici e di terra: dallo snorkeling, al padel, al surf. Per chi preferisce privacy e riservatezza, l’area Exclusive Collection del Club Med Kani propone eleganti e spaziose suite, con spazi intimi e un servizio su misura.

A 5 minuti da barca da Club Med Kani, si trovano le Ville di Finolhu, ville sulla spiaggia o direttamente sul mare con piscina privata e un maggiordomo a disposizione. Il luogo ideale per una vacanza romantica o la luna di miele.

Non si può parlare di Asia senza partire per la Thailandia, e il Club Med Phuket permette di immergersi appieno nella cultura thai, inebriarsi dei profumi e della musica di questa incantevole isola. Tantissime le attività per conoscere l’isola, come le visite organizzate ai templi buddisti, i corsi di cucina e boxe thailandese, o le serate di danze tradizionali.

Fonte: François Peyranne

Club Med Kani – Maldive

Il Paradiso? È alle Seychelles

La sensazione degli ospiti del Club Med Seychelles è quella di stare dentro una cartolina, unici al mondo a godere di quello spettacolo. Un Resort eco-chic che sorge nell’isola privata di Sainte Anne, all’interno del parco marino nazionale: un sogno per tutta la famiglia. Avventura e natura incontaminata, un mare strepitoso e spiagge uniche sono la scenografia per praticare trekking, immersioni, yoga nella giungla, kayak e padel. Un contatto profondo con una dimensione primordiale, resa confortevole dai servizi impeccabili di Club Med.

A Mauritius: natura, relax, divertimento

Il Resort La Pointe aux Canonniers è il luogo ideale per una vacanza sull’Oceano indiano e per scoprire il suo universo di coralli e pesci coloratissimi. Adatto per le coppie ma anche per le famiglie, questo Resort idilliaco ospita una piscina con giochi d’acqua per i più piccoli e una piscina zen sostenibile filtrata solamente dalle piante esclusiva per gli adulti. Tantissime le proposte, dalle uscite in catamarano allo sci d’acqua nell’Oceano Indiano; dallo snorkeling alle visite al giardino di Pamplemousse o al mercato di Port Louis; senza perdersi un trattamento in spa o un momento di pausa in spiaggia. E dopo una cena o un drink in uno dei ristoranti e bar immersi nella natura del Resort, il Dodo accoglie gli ospiti per una notte di musica.

Fonte: Mathieu Richer Mamousse

Club Med La Pointe aux Canonniers – Mauritius

Premium All Inclusive: Club Med e l’Esprit Libre, l’arte della vacanza senza pensieri

Non esiste modo migliore di godere della bellezza del paesaggio e dei benefici del mare più bello del mondo se non quello di scegliere la forma All Inclusive di Club Med, che mette a disposizione degli ospiti davvero tutto il comfort possibile e i migliori servizi di sempre. I punti ristoro dei Resort offrono il meglio della cucina internazionale; poi ci sono i trasporti organizzati e le escursioni; ma anche attività e intrattenimento per tutti i gusti per scoprire la destinazione e immergersi totalmente nella sua cultura, senza pensieri e senza stress. E nei Resort della gamma Exclusive Collection champagne illimitato, tutti i giorni, dalle 18. Per celebrare la bellezza. È tutto incluso nel pacchetto di viaggio Premium All Inclusive, per poter davvero staccare dal quotidiano e godere letteralmente di un paradiso esclusivo.

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Strette dell’Albegna, il diamante d’acqua dolce della Maremma

Con l’arrivo della bella stagione fioriscono le occasioni per dedicarsi a una delle più complete e soddisfacenti attività outdoor: il wild swimming, nuotare in luoghi naturali il più incontaminati possibile, tra mare, laghi, fiumi e torrenti.

Luoghi da esplorare, custodire e rispettare che regalano momenti di contatto unico con la natura e contesti speciali dove immergersi, come le Strette dell’Albegna, nella Toscana meridionale.

Dalle pendici del Monte Amiata infatti, nasce il fiume Albegna, uno dei corsi d’acqua più importanti della Maremma collinare e fra i più lunghi della regione, destinato a sfociare nel Tirreno nei pressi del promontorio dell’Argentario.

Compreso tra le province di Siena e Grosseto, il cono vulcanico dell’Amiata, spento da centinaia di migliaia di anni, è il simbolo della parte più interna del territorio maremmano.

L’Albegna scorre giù dal complesso montuoso e, sinuoso, si spinge a meridione caratterizzando il territorio intorno al paese di Roccalbegna.

Passa poi nel territorio di Semproniano e, a valle del piccolo borgo di Rocchette di Fazio, si insinua per circa 700 metri in un canyon, fiancheggiato da due maestose pareti di roccia calcarea e bianca. Il sole si riflette sullo scorrere del fiume, regalando giochi di luce bellissimi sulla pietra che caratterizza questo tratto del corso d’acqua. Sono le Strette dell’Albegna, uno dei luoghi più belli dove sfuggire al caldo che attanaglia la Toscana in estate, uno dei contesti migliori per regalarsi un’esperienza di wild swimming unica nel suo genere.

Fonte: LigaDue con licenza CC BY-SA 4.0

Il corso dell’Albegna che si staglia nella campagna maremmana. Sullo sfondo si intravvede Roccalbegna

Bosco Rocconi e le Strette dell’Albegna

Le Strette dell’Albegna si trovano all’interno della Riserva Naturale Provinciale di Rocconi, all’interno della quale è presente dal 1995 l’Oasi WWF di Bosco Rocconi, grande circa 140 ettari. Si tratta di un territorio impervio e selvaggio, ma non distante dal borgo di Rocchette di Fazio.

Frazione a 3 chilometri dal centro di Semproniano, in provincia di Grosseto, si tratta di un piccolissimo borgo con splendide case dalla facciate con pietra a vista, caratterizzato dalle vestigia del suo florido passato medievale, quando fu roccaforte di diverse famiglie nobile del luogo, come gli Aldobrandeschi prima e gli Orsini poi.

Nella parte sommitale il castello aldobrandesco, o piuttosto quello che ne rimane, fa bella mostra di sé, come la nobile e austera Chiesa di Santa Cristina, la cui croce templare sul portale d’ingresso ha dato vita alle più disparate leggende, come quella che vuole che un cavaliere dell’ordine sia sepolto nelle sue cripte e che da qualche parte a Rocchette sia sepolto parte del tesoro dei templari.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il borgo di Rocchette di Fazio, con le sue facciate in pietra

Rocchette di Fazio si trova sulla cima di una rupe calcarea a un paio di chilometri di distanza dal fiume Albegna, che scorre infossato in fondo alla valle, in un contesto naturale caratterizzato da boschi di leccio e rocce calcaree, abitato da una fauna estremamente varia, dove hanno un ruolo da protagonisti i rapaci come il falco pellegrino.

Il sentiero di Bellafreddi

Raggiungere le Strette dell’Albegna da Rocchette di Fazio è facile. Un breve sentiero parte infatti poche centinaia di metri a valle del paese, quando una strada sterrata si apre sulla destra rispetto a quella asfaltata che porta verso la località La Crocina.

Si tratta del Sentiero di Bellafreddi, contrassegnato da segnavia rossi, e che vi porterà con una rapida discesa sul letto del fiume. Dopo una prima parte pianeggiante lungo la strada sterrata, il sentiero piega a sinistra e si inoltra nel bosco in discesa.

Dopo appena una decina di minuti si potrà già accorgersi dell’arrivo nei pressi delle rive dell’Albegna. Quando poi si esce dal bosco e si raggiungono i grossi massi calcarei sul letto del fiume, vi attende una bella vista sul Sasso del Nibbio, una caratteristica e aspra conformazione rocciosa.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Sasso del Nibbio campeggia sulle sponde dell’Albegna, laddove termina il Sentiero di Bellafreddi

Questa zona del fiume è ideale per funzionare da campo base, per così dire. Una piscina naturale piuttosto profonda offre la possibilità di un gradevole tuffo rinfrescante, mentre gli ampi massi calcarei possono accogliervi per il vostro picnic o per riposare le membra prima di affrontare l’esplorazione delle Strette, il canyon che vi attende appena qualche decina di metri più a valle.

Un tuffo nell’Albegna

Attraversare le Strette dell’Albegna è un’avventura alla portata di tutti, a patto di saper nuotare. Non c’è sostanzialmente nessuna difficoltà particolare e rispetto a tanti altri luoghi di wild swimming le acque di questo fiume sono incredibilmente temperate. L’unico consiglio è di utilizzare un paio di scarpe o di sandali chiusi per riuscire ad avere un po’ più di presa sulle rocce.

Si può limitarsi a un tuffo nella prima piscina naturale, fuori dal canyon vero e proprio, che offre la possibilità di un’immersione rinfrescante e rilassante, ma il meglio lo dà lo spettacolo che vi attende addentrandovi fra le bianche pareti.

Ovviamente, data la particolarità del contesto, affrontate questo percorso solamente in caso di bel tempo e nella bella stagione.

Fonte: Lorenzo Calamai

I colori magici delle Strette dell’Albegna, con la cristallina acqua del fiume che chiama a un’immersione

Fare il bagno alle Strette è un’esperienza notevole: alti faraglioni candidi circondano il fiume, splendidamente levigati in maniera dolce e curvilinea dall’erosione; ampie piscine naturali si alternano a tratti più bassi, i toni del turchese e del celeste rendono splendida un’acqua trasparentissima; giochi di luce riverberano tra le rocce e la superficie del corso d’acqua, in un’atmosfera di pace totale, da non spezzare assolutamente.

Non ci vuole molto per effettuare la traversata, tra i quindici e i venti minuti arriverete alla fine del canyon, dove poi il letto del fiume si riallarga e qualche masso isolato muove ancora il panorama totalmente naturale che ci si trova di fronte.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il sole si riverbera sulla superficie dell’acqua e crea spettacolari giochi di luce sulle pareti rocciose

La risalita delle Strette è tranquilla, la corrente dell’Albegna leggerissima: potete perdere ancora un po’ di tempo ad ammirare l’azzurro del cielo che si staglia contro i rami degli alberi aggrappati sulla vetta delle pareti rocciose e a sguazzare beati nelle acque cristalline del fiume, contando uno per uno i sassolini levigati che compongono il fondale.

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I laghi più belli da raggiungere a bordo di un treno storico

Con l’arrivo della bella stagione aumentano, senza ombra di dubbio, le possibilità di fare viaggi per scoprire angoli del nostro territorio che il mondo intero ci invidia. E proprio durante questa primavera abbiamo più occasioni per salire a bordo di tantissimi e interessanti treni storici che, oltre a condurre al cospetto di pittoreschi borghi in carrozze antiche, portano a passo lento dinnanzi a maestosi laghi: benvenuti a bordo dei treni storici italiani.

Tutti a bordo del Lario Express

A partire dal 12 maggio di quest’anno sarà possibile salire a bordo del bellissimo Lario Express, una locomotiva a vapore dotata di carrozza Centoporte risalenti agli anni ’30 e vagoni Corbellini degli anni ’50. Si tratta di un affascinante treno antico che parte da Milano Centrale, per poi correre sui binari fino ad arrivare all’elegante città di Como.

Ma non è di certo finita qui, perché da Como si attraversa tutta la Brianza solcando una linea secondaria ricca di fascino e facendo brevi fermate in località difficili da dimenticare. Ne è un esempio Merone, romantico borgo in cui l’acqua è l’elemento fondamentale: c’è innanzitutto il Lago di Pusiano, che bagna Moiana e che da queste parti conserva sponde dall’aspetto naturale, e poi i laghetti artificiali di Baggero e il Lambro che, scorrendo incavato tra le colline, attraversa tutto il paese. Si giunge infine alla destinazione di Lecco, che per la sua raffinatezza non ha di certo bisogno di troppe presentazioni.

Da Como è anche possibile organizzare autonomamente la propria giornata e utilizzare i battelli della Navigazione Laghi. Il tutto portando insieme a sé la propria bici.

Laveno Express, per un viaggio d’altri tempi

È partito il 5 maggio e sarà disponibile per molte altre date il Laveno Express, treno storico che inizia la sua sbuffante corsa da Milano Centrale per nella cittadina di Laveno, che offre uno splendido panorama sul bacino borromeo del Lago Maggiore.

A disposizione ci sono anche tantissime interessanti fermate da non perdere, come quella che si può fare a Busto Arsizio che, nonostante sia oggi un moderno centro industriale e commerciale, offre un centro storico di puro pregio. Passeggiando tra le vie del centro, infatti,  si possono osservare diversi edifici antichi, chiese e palazzi appartenenti al periodo che precedette l’avvento dell’industria. .

Da Laveno, che sorge a cavallo tra il blu del lago e il verde dei monti che lo incorniciano, è possibile utilizzare i frequenti servizi di “ferry boat” per raggiungere Intra, sulla sponda piemontese del lago e un vero e proprio scrigno di tesori.

Sul Sebino Express per scoprire il Lago d’Iseo

Chi vuole scoprire le meraviglie del Lago d’Iseo dovrà attendere il 19 maggio, giorno in cui inizierà a solcare i binari il Sebino Express, treno dotato di carrozze antiche e che da Milano Centrale arriverà a Paratico Sarnico.

Con partenza dalla stazione centrale del capoluogo lombardo, il convoglio si inoltrerà verso il territorio bergamasco all’interno del Parco Regionale del fiume Oglio, ai piedi della Valle Camonica. Sarà un viaggio da incorniciare, perché si attraverseranno le dolci colline della Franciacorta e le prime propaggini prealpine, per raggiungere a bordo di un mezzo sostenibile il magnifico il Lago d’Iseo con le sue acque trasparenti, circondato dai monti e impreziosito da pittoresche borghi ricchi di arte e tradizioni.

Il treno arriverà a Palazzolo sull’Oglio per poi raggiunge Paratico-Sarnico, dove un tempo si svolgeva il servizio di trasporto di carri ferroviari su chiatte. Anche qui le cose da fare non mancheranno, perché questo è il luogo ideale per trascorre una giornata all’insegna della natura passeggiando sulle sponde del lago, ma anche per dedicarsi alla storia antica e recente di questi luoghi visitando nell’entroterra i resti del castello e della torre Lantieri.