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Strette dell’Albegna, il diamante d’acqua dolce della Maremma

Con l’arrivo della bella stagione fioriscono le occasioni per dedicarsi a una delle più complete e soddisfacenti attività outdoor: il wild swimming, nuotare in luoghi naturali il più incontaminati possibile, tra mare, laghi, fiumi e torrenti.

Luoghi da esplorare, custodire e rispettare che regalano momenti di contatto unico con la natura e contesti speciali dove immergersi, come le Strette dell’Albegna, nella Toscana meridionale.

Dalle pendici del Monte Amiata infatti, nasce il fiume Albegna, uno dei corsi d’acqua più importanti della Maremma collinare e fra i più lunghi della regione, destinato a sfociare nel Tirreno nei pressi del promontorio dell’Argentario.

Compreso tra le province di Siena e Grosseto, il cono vulcanico dell’Amiata, spento da centinaia di migliaia di anni, è il simbolo della parte più interna del territorio maremmano.

L’Albegna scorre giù dal complesso montuoso e, sinuoso, si spinge a meridione caratterizzando il territorio intorno al paese di Roccalbegna.

Passa poi nel territorio di Semproniano e, a valle del piccolo borgo di Rocchette di Fazio, si insinua per circa 700 metri in un canyon, fiancheggiato da due maestose pareti di roccia calcarea e bianca. Il sole si riflette sullo scorrere del fiume, regalando giochi di luce bellissimi sulla pietra che caratterizza questo tratto del corso d’acqua. Sono le Strette dell’Albegna, uno dei luoghi più belli dove sfuggire al caldo che attanaglia la Toscana in estate, uno dei contesti migliori per regalarsi un’esperienza di wild swimming unica nel suo genere.

Fonte: LigaDue con licenza CC BY-SA 4.0

Il corso dell’Albegna che si staglia nella campagna maremmana. Sullo sfondo si intravvede Roccalbegna

Bosco Rocconi e le Strette dell’Albegna

Le Strette dell’Albegna si trovano all’interno della Riserva Naturale Provinciale di Rocconi, all’interno della quale è presente dal 1995 l’Oasi WWF di Bosco Rocconi, grande circa 140 ettari. Si tratta di un territorio impervio e selvaggio, ma non distante dal borgo di Rocchette di Fazio.

Frazione a 3 chilometri dal centro di Semproniano, in provincia di Grosseto, si tratta di un piccolissimo borgo con splendide case dalla facciate con pietra a vista, caratterizzato dalle vestigia del suo florido passato medievale, quando fu roccaforte di diverse famiglie nobile del luogo, come gli Aldobrandeschi prima e gli Orsini poi.

Nella parte sommitale il castello aldobrandesco, o piuttosto quello che ne rimane, fa bella mostra di sé, come la nobile e austera Chiesa di Santa Cristina, la cui croce templare sul portale d’ingresso ha dato vita alle più disparate leggende, come quella che vuole che un cavaliere dell’ordine sia sepolto nelle sue cripte e che da qualche parte a Rocchette sia sepolto parte del tesoro dei templari.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il borgo di Rocchette di Fazio, con le sue facciate in pietra

Rocchette di Fazio si trova sulla cima di una rupe calcarea a un paio di chilometri di distanza dal fiume Albegna, che scorre infossato in fondo alla valle, in un contesto naturale caratterizzato da boschi di leccio e rocce calcaree, abitato da una fauna estremamente varia, dove hanno un ruolo da protagonisti i rapaci come il falco pellegrino.

Il sentiero di Bellafreddi

Raggiungere le Strette dell’Albegna da Rocchette di Fazio è facile. Un breve sentiero parte infatti poche centinaia di metri a valle del paese, quando una strada sterrata si apre sulla destra rispetto a quella asfaltata che porta verso la località La Crocina.

Si tratta del Sentiero di Bellafreddi, contrassegnato da segnavia rossi, e che vi porterà con una rapida discesa sul letto del fiume. Dopo una prima parte pianeggiante lungo la strada sterrata, il sentiero piega a sinistra e si inoltra nel bosco in discesa.

Dopo appena una decina di minuti si potrà già accorgersi dell’arrivo nei pressi delle rive dell’Albegna. Quando poi si esce dal bosco e si raggiungono i grossi massi calcarei sul letto del fiume, vi attende una bella vista sul Sasso del Nibbio, una caratteristica e aspra conformazione rocciosa.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Sasso del Nibbio campeggia sulle sponde dell’Albegna, laddove termina il Sentiero di Bellafreddi

Questa zona del fiume è ideale per funzionare da campo base, per così dire. Una piscina naturale piuttosto profonda offre la possibilità di un gradevole tuffo rinfrescante, mentre gli ampi massi calcarei possono accogliervi per il vostro picnic o per riposare le membra prima di affrontare l’esplorazione delle Strette, il canyon che vi attende appena qualche decina di metri più a valle.

Un tuffo nell’Albegna

Attraversare le Strette dell’Albegna è un’avventura alla portata di tutti, a patto di saper nuotare. Non c’è sostanzialmente nessuna difficoltà particolare e rispetto a tanti altri luoghi di wild swimming le acque di questo fiume sono incredibilmente temperate. L’unico consiglio è di utilizzare un paio di scarpe o di sandali chiusi per riuscire ad avere un po’ più di presa sulle rocce.

Si può limitarsi a un tuffo nella prima piscina naturale, fuori dal canyon vero e proprio, che offre la possibilità di un’immersione rinfrescante e rilassante, ma il meglio lo dà lo spettacolo che vi attende addentrandovi fra le bianche pareti.

Ovviamente, data la particolarità del contesto, affrontate questo percorso solamente in caso di bel tempo e nella bella stagione.

Fonte: Lorenzo Calamai

I colori magici delle Strette dell’Albegna, con la cristallina acqua del fiume che chiama a un’immersione

Fare il bagno alle Strette è un’esperienza notevole: alti faraglioni candidi circondano il fiume, splendidamente levigati in maniera dolce e curvilinea dall’erosione; ampie piscine naturali si alternano a tratti più bassi, i toni del turchese e del celeste rendono splendida un’acqua trasparentissima; giochi di luce riverberano tra le rocce e la superficie del corso d’acqua, in un’atmosfera di pace totale, da non spezzare assolutamente.

Non ci vuole molto per effettuare la traversata, tra i quindici e i venti minuti arriverete alla fine del canyon, dove poi il letto del fiume si riallarga e qualche masso isolato muove ancora il panorama totalmente naturale che ci si trova di fronte.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il sole si riverbera sulla superficie dell’acqua e crea spettacolari giochi di luce sulle pareti rocciose

La risalita delle Strette è tranquilla, la corrente dell’Albegna leggerissima: potete perdere ancora un po’ di tempo ad ammirare l’azzurro del cielo che si staglia contro i rami degli alberi aggrappati sulla vetta delle pareti rocciose e a sguazzare beati nelle acque cristalline del fiume, contando uno per uno i sassolini levigati che compongono il fondale.

Di Admin

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