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Crociere ai Caraibi e in Costa Rica, ma a bordo di un veliero

È vero, l’estate è praticamente alle porte e stiamo tutti assaporando le vacanze estive, ma non ciò non toglie che si possa già cominciare a pensare a quelle invernali. Magari si può progettare di fare una crociera tra le spiagge paradisiache dei Caraibi, oppure alla scoperta della natura autentica in Costa Rica. Se l’idea vi piace sappiate che c’è un’incredibile notizia in più: ora si può navigare verso entrambe le destinazioni a bordo di un affascinante veliero.

Le crociere in veliero Star Clippers per la stagione 2024/2025

La compagnia che offre la possibilità di fare crociere in veliero ai Caraibi e in Costa Rica è Star Clippers, che per la stagione invernale 2024/2025 condurrà alla scoperta di questi due angoli del mondo da sogno, ma del resto i Caraibi sono un grande classico della loro programmazione, mentre i viaggi in Costa Rica sono stati ampiamente apprezzati nelle ultime due stagioni, e per questo riconfermati anche per la prossima.

Prenotando in anticipo le crociere in veliero per l’inverno 2024/2025, gli ospiti avranno maggior libertà di manovra, perché potranno selezionare con largo anticipo l’itinerario e la categoria di cabine che preferiscono e nelle date che risultano loro ideali per vivere questa straordinaria esperienza in mezzo ai mari.

Gli itinerari

La stagione invernale Star Clippers inizierà a novembre di quest’anno, momento in cui la flotta al completo raggiungerà i Caraibi. A navigare in questa magnifica zona del mondo saranno la Royal Clipper e il quattro alberi Star Flyer, che alterneranno ciascuna due rotte di settimana in settimana, che avranno come rispettivi home port Bridgetown, Barbados e Philipsburg, St. Maarten. Da Barbados solcheranno i mari ogni sabato le crociere Royal Clipper sulla rotta delle isole Grenadine e delle isole Windward, mentre da St.Maarten Star Flyer raggiungerà ogni settimana le Leeward e le isole del Tesoro.

Il quattro alberi Star Clipper, invece, proseguirà dai Caraibi fino al Canale di Panama e al Pacifico, dove avrà come home port Puerto Caldera in Costa Rica. Anche in questo caso, di settimana in settimana le rotte cambieranno: una navigherà verso sud, raggiungendo le isole di Cohiba e Parida a Panama, mentre l’altra toccherà anche il porto di San Juan del Sur in Nicaragua.

Alle crociere dalla durata sette notti si aggiungeranno quattro da due settimane che vedranno i velieri Star Clipper e Royal Clipper impegnati tra le isole del Mar dei Caraibi e il Canale di Panama. Entrambe in novembre, l’ammiraglia Royal Clipper percorrerà in 14 notti la rotta est-ovest da Barbados a Balboa a partire dal 2 novembre e, dal 16, quella ovest-est che la condurrà ad Antigua. A dicembre, invece, avverrà il passaggio est-ovest di Star Clipper, seguito a marzo 2025 dalla rotta inversa.

Come sono i velieri di Star Clippers

Salire a bordo della Royal Clippers è come vivere un sogno d’altri tempi: è entrata a far parte del Guinness dei Primati per essere il più grande veliero a vele quadre al mondo. È l’unico a 5 alberi, infatti, e con ben 42 vele spiegate e 134 metri di lunghezza. Pur sembrando elegantemente antica, la Royal Clipper è un’imbarcazione altamente moderna, dotata di ogni comfort e dei più avanzati sistemi di navigazione: ideale per una crociera all’insegna dell’avventura, del relax e della tradizione della vela.

Non sono di certo da meno i velieri a quattro alberi, considerati veri e propri gioielli del mare grazie alla loro gloriosa antica bellezza, pur essendo navi da crociera moderne e perfette per coloro che ricercano charme e eleganza vivendo l’atmosfera della leggendaria navigazione a vela.

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La città dell’acqua da visitare adesso e perché

Molto spesso siamo portati a pensare che il bene più prezioso che abbiamo sia il denaro, oppure qualche metallo dalla caratura notevole. Nei fatti, ciò che può fare davvero le differenza è spesso qualcosa di molto più semplice, come quello che viene chiamato “Oro Blu” e che caratterizza la magnifica Bressanone, in Alto Adige. Parliamo di una città che vanta una ricca storia, un’affascinante architettura e una natura spettacolare, spesso definita da un elemento cruciale, non solo per la sua bellezza scenica, ma anche per il suo ruolo fondamentale nella vita quotidiana e nella cultura locale: l’acqua, ovvero “l’Oro Blu” di questa bellissima terra.

Per celebrare la sua importanza, in primavera prende vita un evento straordinario: il Water Light Festival, che mostra ai visitatori la magnetica magia dell’acqua attraverso uno spettacolo di luci e suoni che trasforma la città in un’opera d’arte illuminata.

Bressanone e l’acqua

L’importanza dell’acqua a Bressanone non passa di certo inosservata: la zona in cui sorge la città è lambita da due corsi d’acqua che impreziosiscono il paesaggio urbano e che, contemporaneamente, forniscono risorse naturali vitali. Ci sono il fiume Isarco, che scorre maestoso lungo la città, e il fiume Rienza, che da secoli irriga le fertili terre circostanti.

Solo pochi sono a conoscenza del fatto che la statua del protettore San Nepomuceno, nei pressi del Ponte Aquila, fino a pochi decenni fa non rivolgeva il suo sguardo pietrificato all’idilliaco via vai del centro storico, ma osservava le mani diligenti di lavandaie inginocchiate. Una scala vicino al ponte collegava la città con il fiume e su di essa vigilava la statua di San Nepomuceno. Questo fu, un tempo, il luogo dove si lavava il bucato dei brissinesi. Non lontano dal fiume Isarco, a Bressanone nel tardo Medioevo c’erano dei bagni pubblici.

Bressanone

Fonte: Brixen Tourismus

Veduta della bellissima Bressanone

Il Water Light Festival di Bressanone

Il Water Light Festival di Bressanone non è solo una celebrazione dell’arte visiva, ma anche una piattaforma che spinge a riflettere su temi importanti come la sostenibilità, la consapevolezza, la diversità e la visione di una natura intatta, varia e colorata. L’acqua e la luce, che come tutti sappiamo sono elementi di base della vita, durante queste giornate vengono utilizzati come un impressionante mezzo di espressione artistica, che parla tutte le lingue e costruisce ponti tra le culture.

Disponibile dal 24 aprile al 12 maggio 2024, il festival incanta il visitatore perché le sponde del fiume Isarco, le fontane e i luoghi d’acqua si animano di sera in città e di giorno all’Abbazia di Novacella, con installazioni luminose e proiezioni che narrano storie legate all’acqua, dalla sua importanza storica alla risorsa irrinunciabile che è per mantenere in salute tutto l’ecosistema della Terra.

In sostanza, è possibile assistere a uno spettacolo visivo mozzafiato, ma senza mai dimenticare di preservare e rispettare le risorse idriche e, contemporaneamente, promuovendo la consapevolezza ambientale e stimolando riflessioni sulla gestione sostenibile dell’acqua.

Il programma

Quest’anno al Water Light Festival prendono parte tantissimi artisti internazionali: Philipp Artus, Tom Groll, RaumZeitPiraten dalla Germania, Piero Gilardi dall‘Italia, Ocubo dal Portogallo, Onionlab, Studio Toer, Xavi Bové dalla Spagna, Tokyo Blue dalla Danimarca, ma anche Julia Dantonnet dalla Francia e Matej Bizovičar e Tilen Sepič dalla Slovenia. Esther Stocker, Georg Ladurner, Moritz Brunner e Fabian Feichter, fanno parte degli artisti locali altoatesini del Festival. A questo nutrito gruppo si aggiungono opere nell’Abbazia di Novacella dei seguenti artisti: Laurence Bonvin (Svizzera), Martina Dal Brollo (Italia), Sara Förster (Germania), Dorra Hichri (Tunisia), Annika Hippler (Germania), Julian Hölscher (Germania), Anish Kapoor (India-Gran Bretagna), Brigitte Kowanz (Austria), Heinz Mack (Germania), Atelier Mejia Wälz (Germania), François Morellet (Francia), Jakub Nepraš (Repubblica Ceca), Charly Nijensohn (Argentina), Juan Francisco Rodriguez (Colombia), Jazmin Rojas Forero (Colombia), Nicolás Rupcich (Cile), Keith Sonnier (USA), Rosmarie Weinlich (Germania).

Facendo un giro nel centro storico di Bressanone, i visitatori possono scoprire 15 affascinanti opere di light art di artisti della luce nazionali e internazionali, tra impressionanti proiezioni luminose, installazioni interattive e spettacoli immersivi di luce e video che entrano nel cuore senza lasciarlo più.

Installazioni Bressanone

Fonte: Brixen Tourismus

Passeggiando tra le magnifiche installazioni di Bressanone

Ad eccezione di tre stazioni, le opere d’arte di luce di Bressanone sono accessibili gratuitamente, tutte le sera dalle 21:00 alle 24:00. Per un’esperienza ancor più immersiva, a disposizione ci sono visite guidate con partenza ogni giorno alle 21:30 davanti alla biglietteria di piazza Palazzo Vescovile (è richiesta la prenotazione anticipata online).

Dal 2022, una parte del Water Light Festival si svolge anche a Novacella. Qui 19 artisti che lavorano con la luce e i media digitali partecipano al dialogo tra patrimonio culturale e arte contemporanea e mostrano come riescono a fare delle sfide ecologiche e dei cambiamenti climatici il soggetto dell’arte. Quest’anno, per la prima volta, l’ampia mostra si prolungherà oltre il periodo del festival fino al 29 giugno. L’arte contemporanea potrà essere ammirata a Novacella durante il giorno (è possibile visitarla da soli con il biglietto del museo e un programma o con una speciale visita guidata).

Il Water Light Festival e la sostenibilità

L’acqua è un elemento essenziale e preziosissimo, per questo motivo al centro del Water Light Festival c’è anche il tema della sostenibilità. Nelle loro opere e installazioni, infatti, tutti gli artisti strizzano l’occhio all’ambiente e ne danno interpretazioni sorprendenti, inaspettate, stimolanti e persino scioccanti.

Per garantire che tutte le installazioni del festival abbiano un impatto sostenibile, è stata utilizzata esclusivamente energia verde. Allo stesso tempo, per i pochi materiali stampati è invece stata scelta una stampa a emissioni zero di CO2. A tal fine, durante i giorni del Water Light Festival è incrementata anche la mobilità pubblica, con autobus urbani aggiuntivi e una cooperazione con ÖBB e DB per gli ospiti provenienti dalla Germania e dal resto dell’Italia (e molto altro ancora). I viaggiatori DB con destinazione Bressanone riceveranno inoltre uno sconto sul biglietto d’ingresso al festival.

Insomma, “l’Oro Blu di Bressanone è una risorsa straordinaria che scandisce la vita quotidiana della città, e grazie al Water Light Festival è davvero possibile celebrare e preservare questo tesoro ma garantendo, contemporaneamente, che l’acqua continui a fluire come una fonte di vita e ispirazione per la bellissima comunità di Bressanone.

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Musei e parchi statali gratuiti in Italia per due giorni: dove andare

Un viaggio nella cultura e nella storia, alla scoperta del prezioso patrimonio italiano: torna anche quest’anno la #domenicalmuseo, un appuntamento imperdibile per visitare musei e parchi archeologici statali in maniera gratuita. L’iniziativa, organizzata dal Ministero della Cultura, prevede l’apertura per 12 domeniche l’anno, alle quali si aggiungono due ulteriori giornate in occasione dei ponti di primavera. Stiamo parlando del 25 aprile e del 2 giugno 2024, quando molteplici istituzioni apriranno i battenti gratuitamente al pubblico. Scopriamo qualcosa in più.

I musei aperti gratuitamente

“Anche quest’anno rinnoviamo l’iniziativa, per associare ricorrenze altamente simboliche per la nazione alla visita nei luoghi della cultura” – ha affermato il ministro Gennaro Sangiuliano, ricordando l’apertura gratuita di musei e parchi archeologici statali in occasione di due date speciali. Ma quali sono i luoghi da non lasciarsi sfuggire assolutamente? Partiamo proprio dai musei: il primo è Casa D’Annunzio, l’abitazione dove nacque il grande scrittore Gabriele D’Annunzio. Situata a Pescara, nel cuore dell’antica città all’epoca racchiusa tra mura militari, è stata dichiarata monumento nazionale e in seguito trasformata in un museo, che raccoglie cimeli del letterato italiano.

È invece a Ferrara che si trova il Museo di Casa Romei, situato all’interno di un’antica dimora nobiliare realizzata nel XV secolo: l’istituzione raccoglie opere artistiche provenienti da altri palazzi ferraresi e da chiese e conventi sconsacrati. Vi si possono ammirare anche alcuni preziosi dipinti di Donatello. Tra i tanti siti da visitare a Roma, spicca invece il Museo delle Civiltà, istituito nel 2016 per raccogliere quattro diversi musei: il Museo nazionale preistorico etnografico, il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari, il Museo nazionale dell’alto medioevo e il Museo nazionale d’arte orientale. Oggi ospita anche le collezioni appartenute al Museo africano e al Museo geologico nazionale.

A Milano, la Pinacoteca di Brera apre gratuitamente al pubblico: è una delle gallerie nazionali d’arte antica e moderna più importanti d’Italia, con tantissime opere appartenenti alla pittura veneta e lombarda, oltre ad una ricca collezione che spazia dall’arte preistorica a quella contemporanea. Il Museo Nazionale del Bargello, situato a Firenze, è invece dedicata alla scultura rinascimentali: ospita capolavori di Michelangelo, Donatello, Cellini e molteplici altri artisti, ma anche una grande raccolta di arti applicate.

I parchi archeologici aperti gratuitamente

Per quanto riguarda invece i parchi archeologici statali che aprono gratis al pubblico, annoveriamo sicuramente quello di Metaponto: si trova in provincia di Matera e ospita i resti di un’antica colonia greca fondata attorno al VII secolo a.C., da navigatori provenienti dal Peloponneso. A poca distanza si trova anche il Museo archeologico nazionale di Metaponto, che accoglie numerosi reperti trovati presso il sito. Spostiamoci poi verso il Parco archeologico di Sibari, in provincia di Cosenza: è anch’esso una splendida testimonianza di una delle più importanti città della Magna Grecia.

A Monasterace Marina (prov. di Reggio Calabria), si può visitare il Parco archeologico dell’Antica Kaulon, con i resti della colonia greca fondata nella seconda metà del VII secolo a.C. e i numerosi reperti qui rinvenuti. Infine, questa è l’occasione giusta per esplorare i Parchi archeologici di Ercolano e Pompei, le due città romane che vennero seppellite da cenere e lava bollente durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: sono un’importante testimonianza di un periodo storico cristallizzato da strati di lapilli ormai raffreddati da secoli.

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Come pagare a New York: prelevare dal bancomat o usare le carte?

New York City è una delle metropoli più vivaci del mondo e attira milioni di turisti ogni anno. Con i suoi grattacieli imponenti che formano uno skyline inconfondibile, è la tappa perfetta per un viaggio negli USA. State organizzando la prossima vacanza oltreoceano, ma vi state chiedendo quali siano i metodi di pagamento migliori a cui affidarsi?

Quando si viaggia al di fuori dei confini italiani, o europei, una delle questioni più importanti da affrontare riguarda i soldi: come farò a prelevare? E come potrò pagare hotel, auto, ristoranti, prodotti e servizi? Ecco una guida che vi può chiarire le idee, con alcuni importanti consigli pratici. Meglio quindi utilizzare i contanti prelevandoli con il bancomat oppure preferire l’uso di carte di credito e debito?

Carte di credito e debito: la scelta più diffusa

Le carte di credito, credit card, sono il metodo di pagamento in assoluto più diffuso e utilizzato dalla popolazione statunitense, soprattutto a New York. Queste carte vengono accettate in qualsiasi negozio, ristorante, hotel o servizio e per ogni tipo di importo.

Per un viaggio nella Grande Mela, e negli Stati Uniti in generale, è consigliato portare con sé almeno una carta di credito, oltre al bancomat (debit card). Quest’ultimo può essere di due tipologie: VPay e Cirrus Maestro.

Vediamo tutti i motivi per cui sono consigliati questi due metodi di pagamento.

Come usare le carte di credito e di debito a New York

Perché le carte di credito e i bancomat (o altre carte prepagate) sono i metodi più consigliati per pagare a New York? I motivi sono molteplici. Innanzitutto, tutti i pagamenti con carte di credito e di debito sono senza commissioni in America. Inoltre, vengono accettati tutti i principali circuiti come Visa, MasterCard, American Express e Discover e Diners.

Perché dovremmo sempre avere con noi una carta di credito negli USA? Se si intende noleggiare un’auto, per esempio, nella maggior parte dei casi viene richiesta una caparra che deve essere garantita con una carta di credito. Sarà quindi necessario possederne una.

Per tutti i pagamenti, anche i bancomat sono accettati ovunque, ma capita di incontrare più spesso problemi e le transazioni rischiano di non andare a buon fine nonostante appartengano a circuiti accettati. Per questo è utile avere sempre con sé anche una carta di credito con la quale pagare, in caso di necessità.

Il consiglio è infatti quello di utilizzare la carta di credito per tutte quelle spese certe e importanti, come il noleggio auto e l’hotel. Per tutte le altre spese, invece, tale metodo rimane come alternativa, utilizzabile nel caso in cui il bancomat non venga accettato.

Altri consigli per i pagamenti con carte

Pagando con carta di credito a New York, è bene fare attenzione alla valuta con cui si effettua la transazione. Infatti, si può scegliere di pagare in dollari o nella nostra moneta. La scelta ideale sarebbe quella del pagamento in dollari: la conversione effettuata dalle banche italiane è solitamente più conveniente.

Inoltre, prima di partire per il tuo viaggio nella metropoli newyorkese, chiedi informazioni al tuo istituto bancario sulle condizioni imposte dalle tue carte di pagamento. È necessario chiarire se sono abilitate per gli Stati Uniti e attivare, se necessario, la cosiddetta “Opzione Mondo” per transazioni in Paesi extra euro, che è a pagamento. Oltre a questo, è importante chiedere quali siano le eventuali commissioni applicate sui pagamenti e sui prelievi all’estero.

Un’altra cosa da chiarire con la propria banca prima di mettersi in viaggio, riguarda i massimali di spesa e di prelievo con le proprie carte, in modo da aumentarli all’occorrenza e non avere brutte sorprese durante la vacanza oltreoceano. Sarebbe infatti un bel problema se non si riuscisse più a pagare o prelevare perché si è raggiunto il massimo consentito.

Prendi anche in considerazione di attivare una carta apposita studiata per i viaggi all’estero, che abbia commissioni agevolate e che garantisca la sicurezza delle transazioni. Un’opzione che sembrerebbe vantaggiosa, inoltre, è quella delle carte legate ai conti online.

Pagare in contanti a New York

Nonostante a New York, come nelle altre metropoli americane, i contanti siano sempre meno utilizzati per i pagamenti di qualsiasi bene o servizio, prediligendo le carte di credito, le banconote rimangono una valida opzione per fare acquisti.

Si consiglia però di utilizzare i contanti solo nei casi in cui non vengano accettate o non funzionino le carte di debito e credito che si hanno a disposizione, tenendoli quindi per affrontare eventuali casi di emergenza (ad esempio se sul taxi non si riesce a pagare la corsa con le carte di credito o debito).

Le alternative per avere con sé i contanti negli Stati Uniti sono due: effettuare il cambio valuta in Italia portando i dollari in America, oppure prelevare dagli ATM direttamente una volta arrivati a New York. Ma qual è la scelta migliore?

Prelievo bancomat o cambio contanti in Italia

A New York City gli sportelli bancomat (ATM) sono presenti in maniera molto capillare e questo rende decisamente comodo e semplice il prelievo di contanti (è sconsigliato, invece, prelevare con carta di credito perché ha costi maggiori).

L’aspetto più importante da tenere in considerazione è l’applicazione di due commissioni sui prelievi: una commissione applicata dalla banca italiana e una alla banca americana (solitamente tra i 3 e i 6 dollari).

Anche in caso di prelievo è necessario porre molta attenzione sulla valuta scelta: è meglio prelevare in euro o in dollari? Scegliendo l’opzione senza cambio valuta (quella più consigliata) si pagano i dollari nella nostra valuta. Se si sceglie il cambio valuta, invece, la banca in cui stai prelevando effettuerà il cambio e questa opzione è generalmente più costosa.

Il suggerimento è quello di prelevare direttamente in un ATM di New York, ma meno volte possibile, preferendo una cifra più alta in un’unica transazione per ammortizzare i costi del servizio.

L’altra opzione è quella di cambiare gli euro in dollari in Italia, prima di partire. In tal caso è bene informarsi sui tassi di cambio effettuati e sulle commissioni. Ad ogni modo, essendo molto comodo prelevare negli USA si può anche evitare di cambiare i contanti prima del viaggio.

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Cosa fare in crociera, quando la nave è ferma in un porto

Navigare verso luoghi da scoprire, su navi dotate di tutti i confort e i lussi: la crociera è una tipologa di vacanza che vale la pena provare almeno una volta nella vita. Quando si è in viaggio ci si può rilassare, fare attività sportiva, assaporare i piatti che vengono proposti o sperimentare le varie possibilità che offre l’imbarcazione. Ma quando si attracca nel porto? Ci sono diverse attività che si possono fare in crociera quando si è in porto, adatte a tutti i gusti.

Crociera, le attività da fare quando si è in porto

Durante le crociere vengono programmate delle escursioni, i vacanzieri possono decidere di partecipare alle opzioni proposte, oppure  scendere in autonomia ed esplorare la tappa senza una guida o un tour organizzato.

Chiaramente è sempre bene capire, già prima della partenza, quali sono le zone più interessanti da esplorare perché generalmente il tempo è poco e va sfruttato al massimo. Quindi sapere in anticipo le cose che vogliamo vedere, ci aiuta a ottimizzare le ore che abbiamo a nostra disposizione senza perdere tempo. Per scendere (e risalire) dalla nave potrebbe servire della documentazione, come la carta crociera, inoltre potrebbe essere utile portare con sé un documento di identità o una fotocopia. Ci sono casi in cui è necessario un visto e in genere se ne occupa la compagnia di navigazione, ma è meglio informarsi prima in merito.

Sapere dove si andrà, è utile anche per capire quali sono le cose utili da portare con sé per la gita: oltre a soldi e carta di credito, potrebbero servire creme per il sole, zaini, macchina fotografica e telo da spiaggia (se si esplora la costa durante la bella stagione).

In occasione delle varie tappe la nave – in genere – si ferma dalla mattina fino al tardo pomeriggio, ma se si ha intenzione di scendere ed esplorare i dintorni in autonomia è bene sapere con precisione quando si dovrà risalire a bordo. A volte le crociere attraccano nei porti vicino alle zone di nostro interesse, in altri casi invece sarà necessario – quando si arriva sulla terraferma – prendere un mezzo per spostarsi. Anche questo va calcolato per capire quante cose si possono fare e vedere nelle ore a disposizione.

La cosa da tenere sempre a mente è la puntualità, poiché in caso di ritardo – se l’escursione non è organizzata dalla compagnia di navigazione – non è detto che la nave possa attendere fino al ritorno dei passeggeri.

Meglio, se si decide di affidarsi a quelle organizzate, prenotare le escursioni in anticipo così da avere il tempo della vacanza organizzato al meglio. Quindi sì alle gite, ma stando ben attenti a non sbagliare.

Cosa fare in crociera quando la nave attracca

E se decidiamo di non scendere dalla nave? Anche questa opzione è fattibile. Magari abbiamo voglia di rilassarci, oppure la tappa non ci interessa perché la conosciamo già bene, oppure perché la voglia di concedersi una coccola è più forte della smania di esplorare.

Cosa fare? Le attività, anche in questo caso, sono davvero le più disparate. Si può decidere di rimanere in piscina, oppure fare una sessione di sport, o ancora concedersi un trattamento di bellezza.

Si può anche scendere per un breve tempo e poi risalire, anche molto prima del momento previsto per la partenza. Insomma, si è molto liberi e le parole d’ordine sono relax e divertimento.

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Glamping, che cos’è e come è nato

Vi piacciono le vacanze avventurose, immersi nella natura, a stretto contatto con il mondo circostante? Ma al tempo stesso non volete rinunciare al lusso? La risposta è il glamping, che da tempo è diventata la scelta prediletta per chi è alla ricerca di una soluzione green, diversa dal solito, ma che sappia coniugare ogni richiesta. E ogni anima dei vacanzieri.

E no, non si tratta della tenda che tutti noi potremmo trovare negli appositi negozi sportivi, ma di una location in cui vengono forniti gli stessi servizi di un hotel, ma con la differenza delle sistemazioni: spesso molto più particolari, uniche e ricercate. E che siano davvero immerse nel paesaggio circostante.

Cos’è il glamping, quando è nato e perché piace tantissimo, diventando una scelta prediletta per tanti viaggiatori.

Cos’è il glamping: storia e nascita

Campeggio, ma con qualche dettaglio (non trascurabile) in più: il glamping coniuga lo spirito libero di chi ama la vacanza in mezzo alla natura, con alcuni benefici e servizi. Il termine nasce dalla fusione di glamour e camping ed è nato nel Regno Unito nel 2005. Anche se la storia del glamping ha radici molto più antiche del primo decennio del nuovo millennio. Pare infatti che già nel XVI secolo venissero messe a disposizione strutture di questo tipo.

Infatti, pare che ci siano stati dei precedenti celebri e sontuosi alle strutture come le conosciamo oggi. Ad esempio, sembra che sia stato il conte John Stewart nel XVI secolo a organizzarne uno, un altro momento del passato da ricordare è il Campo del Drappo d’oro, che ha visto incontrarsi Enrico VIII di Inghilterra con Francesco I di Francia. La data? Il 1520. Altri esempi illustri sono le tende degli Ottomani o quelle che venivano utilizzate nel corso dei safari negli anni Venti.

Oggi il concetto di glamping si è evoluto, la fantasia ha portato a trasformare, in confortevoli camere in cui soggiornare, non solo strutture tipiche, ma anche più particolari come case sugli alberi, roulotte e molto altro.

Il glamping piace e promuove il turismo sostenibile

Difficile trovare un luogo in cui non ci sia una struttura per chi ama il glampig: possono essere dedicate solo a quello, oppure si possono trovare all’interno di quei campeggi che hanno deciso di offrire agli ospiti un’esperienza declinata su ogni richiesta. Ci sono i glamping che accettano gli animali, quelli molto lussuosi e quelli che fanno sentire come in una fiaba.

Si tratta di soluzioni green, che promuovono un turismo più sostenibile. In genere, infatti, i materiali utilizzati sono di recupero, oppure che si adattano perfettamente al contesto naturale o urbano. Senza dubbio si tratta di luoghi in cui è possibile fare una vacanza singolare e inedita, senza rinunciare a tutte quelle comodità che molte persone ricercano quando partono per un viaggio. E senza rinunciare all’adrenalina di trovarsi in un vero e proprio campeggio. Ma più particolare.

Di glamping se ne trovano ormai in tutto il mondo (e con diverse fasce di servizi) e, dati del 2022, si tratta di una tendenza in crescita. Sarà per la bellezza di vivere un’esperienza unica nel suo genere, sarà perché si trovano in location da sogno e sono curati nei minimi dettagli, ma senza dubbio la fusione tra campeggio e glamour è vincente.

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Livesanta Green torna a Santa Margherita Ligure per la sua seconda edizione

Dopo il successo e l’interesse suscitato lo scorso anno, torna la seconda edizione di Livesanta Green, una giornata di sensibilizzazione e proposte sostenibili, per una mobilità verde, ecologica e rispettosa dell’ambiente. L’appuntamento è fissato per sabato 27 aprile, anche quest’anno sulla Banchina Sant’Erasmo. Due gli spazi clou della giornata aperti al pubblico: il Green Village espositivo, visitabile dalle 9 alle 18; e la tavola rotonda a partire dalle ore 16.

La Santa, sempre più green

La Santa, così i locali e residenti chiamano Santa Margherita Ligure, da tempo mette in atto politiche green e di sostenibilità, cercando di informare e coinvolgere i suoi cittadini, ma anche i turisti e i vacanzieri che passano qui i fine settimana o le ferie estive.

Ma quali sono le reali alternative di una mobilità smart ed ecologica? Quali sono le soluzioni applicabili per una cittadina turistica della Riviera ligure? Di questo si è già discusso lo scorso anno e si torna a parlarne a Livesanta Green 2024.

Durante la giornata del 27 aprile vengono presentate le varie iniziative e proposte, dai bus elettrici per Portofino, al bike sharing che già lo scorso anno aveva raddoppiato il numero di utenti e noleggi. Ma soprattutto sarà l’occasione per i pescatori locali per presentare progetti importanti di sostenibilità, come l’abbandono dell’utilizzo del polistirolo per le cassette del pescato. Un incontro tutto da seguire.

Uno dei progetti green tra i più riusciti e apprezzati sul territorio è quello della Corrierina del mare, bus navetta gratuita da e per le spiagge a disposizione di residenti e turisti invitati a lasciare l’automobile per recarsi al mare, ora in versione elettrica.

la Santa
Vista su Santa Margherita Ligure

L’evoluzione della nautica

La sfida e la volontà di Santa Margherita Ligure, che si affaccia sullo splendido Golfo del Tigullio, sono quelle di sviluppare anche una nautica sostenibile. Questo settore è uno dei temi al centro della tavola rotonda, che già nella sua prima edizione ha presentato proposte pratiche e concrete, come il servizio di birò sharing o la barca elettrica del cantiere Capoforte.

Il Green Village

Lo spazio esterno del Green Village, allestito in banchina Sant’Erasmo e visitabile già dalla mattina, accoglie un’esposizione di mezzi di trasporto sostenibile, protagonisti del dibattito del pomeriggio e dei progetti che l’amministrazione sta portando avanti con decisione in questi anni. I protagonisti sono gli stessi che si confronteranno nella tavola rotonda del pomeriggio.

Il programma e gli ospiti di Livesanta Green

Alla tavola rotonda di questa seconda edizione di Livesanta Green partecipano tutti gli operatori privati che stanno collaborando con l’amministrazione per una mobilità più rispettosa dell’ambiente e del territorio. Si parte alle 16 con l’incontro Mi compro un mezzo elettrico… e lo uso” con Cesare Appari – Co-titolare Appari Moto, Simone Brescia – Presidente Portofinobike e Laura Adami – Comandante Polizia Locale SML.

“Mare blu, mare green… un mare di lavoro” è il titolo dell’appuntamento delle 16.20, a cui partecipano Benedetto Carpi – Presidente Cooperativa Motopescherecci SML, Andrea Benedetti – Commerciale Battagli Marine Hardware e Giacomo Luis Fantinuoli – Commerciale Maremoto. Alle 16.40 si parla di “Santa Green” insieme a T.V. Salvatore Amenta – Comandante Circomare SML, Ilaria Gavuglio – Presidente Amt e Filippo Agazzi – Amministratore delegato Aprica, che racconta al pubblico tutte le novità della raccolta differenziata in comune.

Si prosegue alle 17 con Gio Giacobbe – Ceo Acbc e Claudio Bertelli – Reparto sviluppo progetti Nautica Bertelli per discutere del “Il green (che) funziona”. Alle 17.20 circa la parola va a Paolo Donadoni, Sindaco di Santa Margherita Ligure, per le conclusioni di questo pomeriggio dedicato alla sostenibilità e più in generale a una condotta di vita più rispettosa dell’ambiente. Durante la manifestazione, l’Associazione PortofinoBike mette a disposizione alcune bici elettriche; mentre Maremoto propone delle dimostrazioni in mare.

 

Livesanta Green è un’iniziativa del Comune di Santa Margherita Ligure in collaborazione con Nautica Bertelli che ha il suo Boat Show in fondo a banchina Sant’Erasmo.

 

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Abbonamenti per chi vola: quali sono i vantaggi per i viaggiatori

Se siete dei viaggiatori incalliti, di quelli con la valigia sempre pronta per volare verso splendide mete, italiane o europee, sarete felici di sapere che c’è un modo per ottenere diversi vantaggi per chi sceglie determinate compagnie aeree low cost, che mettono a disposizione dei propri passeggeri degli speciali abbonamenti. Ecco di cosa si tratta.

Il MultiPass di Wizz Air esteso anche ai voli internazionali

Dopo aver concluso con successo la sperimentazione del primo piano di abbonamento ai voli in Europa, Wizz Air ha ufficialmente incluso il WiZZ MultiPass nella sua offerta permanente. Questo innovativo prodotto offre ai passeggeri la possibilità di bloccare il prezzo dei biglietti e del bagaglio per un periodo di 12 mesi, un’offerta da oggi disponibile anche sulle rotte internazionali da e per l’Italia.

Lanciato nel giugno 2023, e inizialmente dedicato ai soli voli nazionali, l’abbonamento si è rivelato un’opzione conveniente, che ha suscitato grande interesse tra i viaggiatori italiani. Dai dati emerge, infatti, che gli utenti MultiPass nel nostro Paese – con una percentuale del 70% rappresentata da donne – hanno viaggiato di frequente, soprattutto verso le città di Milano, Catania e Napoli. Il vettore ha riscontrato che oltre il 50% degli abbonati aveva meno di 35 anni, mentre più del 60% dei partecipanti ha dichiarato che il loro obiettivo principale era andare a trovare gli amici e ricongiungersi con i propri parenti.

Il MultiPass permette di risparmiare fino al 30% sui biglietti, anche per le destinazioni più popolari di quest’anno. Un’ottima opportunità in vista della stagione estiva. Ma come funziona? Semplicissimo: scegliendo tra una vasta gamma di destinazioni disponibili, i passeggeri italiani possono selezionare tra opzioni di volo solo andata o andata e ritorno, e decidere se aggiungere il servizio WiZZ Priority e/o il bagaglio aggiuntivo.

I passeggeri hanno la possibilità di prenotare un volo subito dopo la sottoscrizione e fare il loro primo viaggio già cinque giorni dopo. Scegliendo il mese successivo come mese di inizio della sottoscrizione, potranno prendere un volo a partire dal sesto giorno del mese e durante i successivi 29, 30 o 31 giorni. La sottoscrizione si rinnoverà ogni primo giorno del mese.

È inoltre possibile acquistare il WIZZ MultiPass a metà mese,  a condizione che ci siano almeno 5 giorni rimasti alla fine del mese in corso. In questo caso, il pagamento sarà addebitato immediatamente e il passeggero potrà prenotare il proprio volo entro 5 giorni. Tuttavia, è importante notare che questa opzione comporta una finestra di viaggio più breve per il primo mese, poiché il piano di abbonamento sarà comunque rinnovato automaticamente ogni primo giorno del mese successivo. Infine, i passeggeri che hanno acquistato l’abbonamento in prova, valido per 6 mesi, possono passare all’abbonamento annuale di 12 mesi.

I vantaggi per chi utilizza il voucher di easyJet

Anche easyJet ha pensato ai viaggiatori, offrendo diversi vantaggi ai possessori della carta easyJet Plus. I passeggeri della compagnia low cost britannica possono accedere gratuitamente ai varchi di sicurezza dedicati Fast Track in diversi aeroporti europei, e in quelli italiani di Milano Malpensa, Venezia, Napoli e Cagliari. Inoltre, tutti i clienti ‘Premium’ possono portare in cabina, oltre al bagaglio a mano consentito, un secondo bagaglio a mano, delle dimensioni di una borsetta o computer portatile.

Tra i benefici del voucher, l’imbarco veloce, banchi di consegna bagagli dedicata, la possibilità di scegliere gratuitamente, durante la prenotazione, i posti con maggiore spazio, la possibilità di prendere un volo di ritorno precedente lo stesso giorno senza costi aggiuntivi, uno sconto del 10% su acquisti di bevande e cibo a bordo.

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Trasporti pubblici, 10 regole di buona educazione

Persone che tengono il volume della conversazione altissimo, oppure che raccontano tutti i fatti loro rendendo partecipi i compagni di viaggio o, ancora, chi occupa troppo spazio impedendo alle altre persone di muoversi liberamente. Quando si viaggia si deve tenere conto del fatto che ci sono anche altre persone insieme a noi, spesso sconosciuti, è che è buona norma seguire delle semplici regole di educazione quando si fruisce dei trasporti pubblici.

Se si è in vacanza, ma anche semplicemente nella vita di tutti i giorni, utilizzare un mezzo pubblico è molto comodo perché permette di risparmiare, di non doversi stressare per gli spostamenti e anche di fare del bene all’ambiente.

Insomma, tutte ricadute positive, se non fosse che a volte ci si imbatte in comportamenti che ci possono dare fastidio, oppure che siamo noi i primi a non seguire le regole. Le buone norme di convivenza sui mezzi di trasporto pubblico sono importanti perché, se osservate possono permettere a tutti di fare un viaggio sereno e senza fastidi. Ecco dieci regole di educazione da seguire quando si viaggia su treni, tram, autobus o metropolitana.

Rumori: il meno possibile

Avete in programma una telefonata con un’amica per raccontarle tutte le vostre ultime vicissitudini sentimentali? Oppure volete vedere dei video o recuperare le ultime puntate della vostra trasmissione televisiva? Benissimo, non c’è nulla di male. Però le vostre esigenze non devono andare contro quelle degli altri passeggeri. La telefonata forse può aspettare ed eviterete così di rendere partecipi anche perfetti sconosciuti della vostra vita personale, mentre per tutto il resto ci sono le cuffie. La regola del minor rumore possibile vale anche se si viaggia in compagnia: chiacchierate, ma senza infastidire gli altri.

Trucco e parrucco si fanno a casa

Tra le altre regole di educazione, da tenere a mente quando si usano i trasporti pubblici, vi è quella di evitare di truccarsi, pettinarsi o acconciarsi mentre si è sul mezzo. Non tutti apprezzano di vedervi alle prese con spazzole o make-up. Questo, naturalmente vale per ambo i sessi e si tratta di una normalissima norma di buona educazione: in uno spazio pubblico non si possono fare le stesse cose che si farebbero tra le mura della propria casa.

Le borse vanno nell’apposito spazio

Quante volte ci è capitato di viaggiare con qualche altro passeggero che tiene, ad esempio, lo zaino in mezzo alle gambe, occupando il posto degli altri? Non si fa, le borse e i piccoli bagagli vanno sistemati nella cappelliera, perché i posti sui mezzi pubblici sono già abbastanza piccoli così e non c’è bisogno di ridurli ulteriormente occupandoli in maniera non corretta. Oltre a questo, per evitare di disturbare in continuazione i vostri vicini di posto, sarebbe bene tenere le cose utili a portata di mano, senza obbligare gli altri ad alzarsi più volte.

Cosa fare dei bagagli ingombranti

Un altro punto da tenere bene a mente, quando si parla di regole di educazione sui mezzi pubblici, è quello che riguarda i bagagli ingombranti. Nemmeno questi possono occupare le aree comuni, ma vanno sistemati in modo da dare il minor fastidio possibile. In treno, ad esempio, ci sono appositi spazi dove riporre le valigie. Magari non sono vicine a voi, ma così si evita l’ingombro o che – magari a causa delle ruote – vadano improvvisamente a finire in mezzo al corridoio.

Dove mettere gli zaini

Quando si viaggia capita di avere al seguito zaini di grosse dimensioni e, mentre ci si muove o anche più semplicemente si fa la tratta di viaggio in piedi nel mezzo pubblico, possono dare fastidio agli altri passeggeri. Ma non solo, possono anche fare male se ci si muove, perché non si ha idea di chi ci sia dietro di noi. È buona regola toglierli dalla schiena e tenerli tra le mani, o ai propri piedi su un bus o in metropolitana, per non infastidire chi viaggia con noi.

Code, si rispettano e non si causano

Altro punto importante riguarda le code. Quando ci sono è obbligatorio rispettarle, se non sono precise è sempre meglio chiedere chi sia l’ultimo della fila e mettersi in attesa dietro di lui. Al tempo stesso, però, è bene non essere la causa della loro formazione, quindi, è importante tenere sempre a disposizione i biglietti, per non dover fare attendere chi è dietro di noi. Metterli in una tasca, ad esempio, ci permette di non intasare il normale flusso dei passeggeri. Prima di salire sui mezzi, poi, attendere che lo facciano i passeggeri in discesa.

Dove mettersi?

Quando si viaggia potrebbe capitare di trovarsi in spazi molto affollati, ad esempio sulle scale mobili, sui binari, o nelle stazioni. Dove ci dobbiamo mettere per non infastidire chi ha fretta o chi procede nella direzione opposta rispetto alla nostra? Come quando si guida l’automobile: sulla destra, lasciando così agli altri lo spazio per muoversi liberamente.

Cibo, se si può ma con criterio

Se non ci sono regolamenti che lo vietano, è possibile consumare cibo e bevande sui mezzi pubblici a patto, però, che il loro odore non dia fastidio agli altri. Quindi premurarsi di portare con sé alimenti che non possano dare fastidio o piatti che potrebbero essere difficili da magiare.

Ci si ama, ma non (troppo) in pubblico

Carezze, abbracci e baci non danno fastidio a nessuno, ma con moderazione. Anche qui vale la regola del buon senso: mai eccedere con le effusioni. E questa buona norma vale sia sui mezzi di trasporto pubblico che, più in generale, nella vita di tutti i giorni.

Educazione prima di tutto

Ultima ma non perché meno importante: essere educati. Quando ci si pone nei confronti degli altri con gentilezza ed educazione non si sbaglia mai. E attenzione a quelle che sono le buone norme sui mezzi: se salgono persone anziane, a meno di problemi fisici nostri, è opportuno lasciare il posto libero per loro, lo stesso vale per donne in dolce attesa o bambini. Se vedete che qualcuno è in difficoltà e ha bisogno di una mano, chiedetegli se ha piacere ad avere il vostro aiuto. Se viaggiate all’estero, in un paese dove le regole di educazione potrebbero essere diverse da quelle alle quali si è abituati, impararle prima della partenza per non fare brutte figure.

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Le location di “Back to Black”, il film su Amy Winehouse

Una voce indimenticabile, una vita travagliata che si è spezzata troppo presto: Amy Winehouse è stata una delle più grandi artiste degli anni 2000, e ci ha regalato successi intramontabili. “Back to Black”, il biopic sul suo personaggio, è un racconto doloroso e veritiero sui primi anni della carriera di Amy e sulla sua sfera privata, dalla separazione dei suoi genitori alla lotta contro la bulimia e la droga. Scopriamo quali sono le location in cui è stato girato il film.

“Back to Black”: tutto sul biopic

Uscito nelle sale italiane il 18 aprile 2024, il biopic “Back to Black” racconta l’ascesa di Amy Winehouse, dai suoi primissimi anni da cantante nei locali londinesi sino al grande successo internazionale. Ma il film non è incentrato solamente sulla sua carriera, bensì anche su alcune delle più dolorose vicende della sua vita privata, come la sofferenza per la separazione dei genitori, la difficile sfida contro i disturbi alimentari e gli eccessi, l’incontro con il marito Blake e la loro storia travagliata. Il film è stato diretto da Sam Taylor-Johnson e vanta un cast d’eccezione, che vede l’attrice Marisa Abela impersonare la tragica figura di Amy Winehouse.

Le location di “Back to Black”

Il film “Back to Black” è stato girato quasi interamente a Londra, nei luoghi che hanno rappresentato molto per Amy Winehouse. Nata e cresciuta nella capitale britannica, è qui che ha mosso i suoi primi passi nel mondo della musica, ottenendo ben presto un incredibile successo. Una delle location principali è la casa situata al numero 30 di Camden Square, un appartamento nel quartiere londinese di Camden Town dove Amy ha vissuto per molti anni – e dove è stata trovata morta il 23 luglio 2011. Gli esterni dell’abitazione e l’intera strada sono stati utilizzati per ricreare l’ambiente in cui l’artista ha trascorso gran parte della sua vita.

Non molto distante dalla sua casa, Amy Winehouse amava rifugiarsi presso Primrose Hill per immergersi nella natura e godere di un bellissimo panorama sulla città di Londra. Il parco è un luogo davvero bucolico, che soprattutto in primavera e in estate vedeva la cantante trascorrere ore serene insieme al suo fidanzato (e poi marito) Blake. Celebre è la fotografia che la immortala proprio assieme all’uomo durante un picnic romantico. Restiamo ancora a Camden Town, dove si trova il Ronnie Scott’s Jazz Club. Si tratta di un famoso locale notturno, dove gli avventori possono assistere a spettacoli di jazz e blues.

Sul palco del Ronnie Scott, molti grandi artisti si sono esibiti – tra di essi anche Ella Fitzgerald, Nina Simone e Oscar Peterson. Amy Winehouse ha iniziato a cantare proprio qui, e il regista Sam Taylor Johnson ha avuto modo di vederla per la prima volta durante uno dei suoi spettacoli nel locale. Tra le altre location del film, spicca poi Fitzroy Square: la piazza è situata a Camden e ha visto passare molte grandi personalità, tra cui gli scrittori George Bernard Shaw e Virginia Woolf, che abitavano entrambi al numero 29. Alcune scene sono poi state girate presso lo zoo di Londra. Infine, gli interni hanno avuto come sfondo i Metropolis Studios di Chiswick.