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Vacanze a Pasqua? I prezzi sono già alle stelle

La Pasqua si avvicina e torna puntuale il fenomeno del caro-voli. A ricordarlo è il Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) che, in collaborazione con Assoutenti, ha analizzato l’andamento delle tariffe aeree nel periodo delle festività pasquali per capire quanto costi acquistare oggi un biglietto per la Sicilia e la Sardegna, o per viaggiare all’estero in queste date, verso capitali europee o località di mare ambite. Scopriamo di più.

Quanto costa viaggiare in Italia a Pasqua

Veniamo, quindi, a qualche esempio pratico per chi desidera trascorrere le vacanze pasquali in una meta italiana. Stando all’analisi sulle tratte nazionali, che ha preso in esame un volo di andata e ritorno dalle principali città italiane con partenza venerdì 29 marzo e ritorno martedì 2 aprile, chi acquista oggi un biglietto A/R per l’aeroporto di Catania spende un minimo di 365 euro partendo da Torino, 319 euro da Verona, 317 euro da Venezia. È, invece, più economico volare da Roma, dove il biglietto per Catania parte da 144 euro.

Se si vuole raggiungere Palermo, per le stesse date si spendono 305 euro partendo dallo scalo di Forlì, 295 euro da Bologna, 288 euro da Torino, 259 euro da Milano. Anche raggiungere la Sardegna a Pasqua si rivela piuttosto costoso. Un biglietto A/R da Bologna ad Alghero parte da 334 euro, 323 euro se si atterra a Cagliari, mentre per volare verso il capoluogo sardo da Verona la spesa minima è di 279 euro. A queste cifre va poi aggiunta la spesa per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere, per cui si può veder lievitare, e non di poco, il costo finale del biglietto.

Quanto costa viaggiare all’estero per le festività pasquali

Stando a quanto emerso dall’indagine di C.r.c. e Assoutenti, sono molti i viaggiatori italiani che approfitteranno dei giorni di festa per recarsi all’estero e visitare una capitale europea. Ma quanto costa scegliere una destinazione straniera per le festività pasquali? Anche in questo caso ci viene in aiuto qualche esempio. Chi vuole partire nella mattinata del 29 marzo, rientrando nel pomeriggio/sera del giorno di Pasquetta (1 aprile), se acquista oggi un biglietto spende un minimo di 489 euro per volare da Roma ad Amsterdam, 455 euro da Milano a Berlino, 336 euro da Roma a Madrid, 302 euro da Roma a Copenhagen, 254 euro da Milano a Barcellona, 247 euro da Milano a Praga. Più economiche le tariffe per Parigi da Roma, che partono da un minimo di 166 euro, e da Milano, da 240 euro.

La vera stangata riguarda, però, i biglietti A/R per le località di mare più ambite, che si rivelano piuttosto “proibitivi”. Ipotizzando una settimana di vacanza, da sabato 30 marzo a sabato 6 aprile, si arriva a spendere – in base alle soluzioni migliori proposte dai siti di comparazione – 466 euro da Milano a Sharm el-Sheikh, 749 euro da Roma a Zanzibar, 936 euro per le Maldive, fino a 1.166 euro per le Seychelles.

Con queste tariffe viaggiare in aereo sta diventando sempre più un lusso per ricchi – commenta il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – una situazione che lede il concetto di continuità territoriale e danneggia non solo i consumatori, costretti e rinunciare alle partenze o tagliare i giorni di villeggiatura, ma anche le imprese locali, disincentivando il turismo”.

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Dove è stato girato il video di “Sempre/Jamais” con Mahmood e Angèle

Duetto d’eccezione per Mahmood e la cantante belga Angèle il cui videoclip di “Sempre/Jamais”, uno dei brani contenuti nel terzo album dell’artista, “Nei letti degli altri”, di cui fa parte anche “Tuta gold”, presentata al Festival di Sanremo 2024, dove si è posizionata al sesto posto nella classifica finale, è stato girato in una location d’eccezione.

Le scene del video sono ambientate in uno degli alberghi più belli e lussuosi di Genova, il Bristol Palace. Scelto come set per le sue atmosfere senza tempo, che si adattano perfettamente a questo progetto che vede lui in stile James Bond e lei in una versione di Eva Kant, tuta sexy coperta soltanto da un trench stretto in vita.

Il set del videoclip di “Sempre/Jamais”

Il palazzo di inizio Novecento evoca l’immaginario glamour tipico delle pellicole ispirate al personaggio di Ian Fleming, 007, l’agente al servizio segreto di Sua Maestà.

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Fonte: @Guido Samuel Frieri

La suite “La superba” dell’Hotel Bristol di Genova

Anche senza sapere dove si trova, basta una scena girata sul tetto dell’albergo, dove le riprese dal drone hanno permesso alla produzione di allargare il racconto visivo all’intera città ripresa dall’alto, per comprendere che ci troviamo a Genova.

Il video spazia dalla elegantissima camera da letto, una suite arredata con mobili d’epoca, boiserie, pareti di stoffa abbellite da antichi dipinti, abat-jour e sculture preziose, all’ampio e iconico scalone di marmo in stile Liberty che è il simbolo di questa struttura cinque stelle (e che pare abbia inspirato addirittura Alfred Hitchcock per immaginare la spirale che fa da leit-motiv al film “Vertigo”), che li conduce fino al garage, anch’esso dell’hotel, da dove la coppia monta a bordo di un bolide per raggiungere il mare e, da lì, salire su un peschereccio.

Prodotto da Borotalco.tv e realizzato dal regista Attilio Cusani con il direttore della fotografia Andrea Dutto, il video accompagna l’intreccio delle voci di Mahmood e di Angèle di “Sempre/Jamais”, che alternano l’italiano al francese.

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Dalla Sicilia alla Scozia in treno: il tour imperdibile

Tra le modalità di viaggio più amate (dagli italiani e non solo) c’è il treno. Merito del fatto che è un mezzo di trasporto sostenibile, ma anche perché permette una certa comodità e la possibilità di ammirare dei panorami che mutano chilometro dopo chilometro. Di spostamenti su rotaia che tolgono il fiato ce ne sono tantissimi, ma il tour di cui vi stiamo per parlare è un vero unicum, perché va dalla Sicilia alla Scozia (e viceversa).

L’itinerario in treno in otto tappe

Si compone di otto affascinanti tappe l’itinerario in treno ideato da Rocco Forte Hotels, una catena alberghiera con indirizzi iconici, che portano dallo straordinario mosaico di colori dei paesaggi siciliani ai profondi e misteriosi panorami della Scozia. Il tutto fermandosi in luoghi da sogno e alloggiando in alberghi che rimettono al mondo.

Un viaggio che si pone l’obiettivo di valorizzare gli spostamenti a ritmo lento, mentre si utilizza un mezzo a ridotto impatto ambientale. Un itinerario che consente di posare lo sguardo sugli scenari diversificati che caratterizzano il tratto tra il Golfo di Palermo e Messina o le splendide vette alpine che toccano i cieli presso il Passo del Brennero.

Gli ospiti a bordo del treno possono godere di una completa autonomia durante tutto il percorso, personalizzabile sia nella direzione di viaggio sia nelle fermate che lo compongono e nella durata del soggiorno nelle diverse città.

Le magnifiche destinazioni

Si parte dalla magnifica città di Palermo e più precisamente da Villa Igiea, storico hotel di lusso cittadino che si affaccia sul mare, dove gli ospiti possono lasciarsi avvolgere dal calore dell’ospitalità locali e del caldo sole del Mediterraneo. Si risale, poi, verso la nostra magnifica Capitale, Roma, per soggiornare presso l’Hotel de Russie, il cui vero nome è Palazzo Lucernari e che si distingue per essere un edificio costruito da Giuseppe Valadier, sito presso il magnifico centro storico della Città Eterna. Una vera e propria oasi di pace, anche grazie all’iconico giardino circondato da imponenti alberi di pino e agrumi fioriti.

La tappa successiva è un altro vero e proprio capolavoro italiano: Firenze, culla del Rinascimento e una delle città d’arte più importanti del nostro Paese. Da queste parti il soggiorno è presso l’Hotel Savoy, magnifico e storico palazzo che si erge sul sito delle antiche case-torri dei Medici e della chiesa di San Tommaso, con il suo affaccio unico direttamente su Piazza della Repubblica.

Il viaggio su rotaia continua sconfinando oltre l’arco alpino fino ad arrivare a Monaco di Baviera, città che ha tantissimo da raccontare e che merita una visita anche per i musei, alcuni dei quali tra i più famosi d’Europa. Non sono di certo da meno le bellezze architettoniche, le chiese del centro storico e tutto ciò che questo suggestivo angolo d’Europa ha da offrire.

Di nuovo in viaggio ma questa volta con direzione Berlino, una delle città europee più vivaci, caratterizzata da un mix eclettico fra architettura moderna e classica. Dalla Germania il passaggio è attraverso il Belgio, con una sosta nell’affascinante Hotel Amigo, un palazzo con 500 anni di storia e con una pavimentazioni fatta di ciottoli che originariamente erano usati nelle vie circostanti della città.

Si arriva poi a Londra, città che non ha bisogno di troppe presentazioni, per poi terminare il viaggio ad Edimburgo, in Scozia. Un luogo che, senza ombra di dubbio, è in grado di far sognare: regala scorci pittoreschi ai libri di Harry Potter e tanti altri luoghi di prezioso interesse, una località che è un un concentrato di magia.

Perfetto per romantici, famiglie e moderni esploratori, questo Grand Tour su rotaie è una straordinaria avventura di viaggio lento in cui autonomia e lusso si fondono armoniosamente, permettendo un’immersione unica nello splendore del nostro continente.

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Le più belle mini crociere di primavera, per una fuga indimenticabile

In primavera tutti sentiamo il bisogno di staccare un po’ dal lavoro e di goderci qualche giorno di relax: perché non farlo a bordo di una nave da crociera? È davvero un ottimo modo per fare il pieno di divertimento, pur senza stare troppo tempo lontani da casa. Le mini crociere di primavera sono un’occasione perfetta per andare alla scoperta di panorami mozzafiato e splendide città d’arte, sfruttando solo pochissimi giorni di ferie. Vediamo quali sono gli itinerari da non perdere.

Le mini crociere di MSC Crociere

Partiamo da MSC Crociere, che ha in catalogo davvero moltissime offerte per i turisti desiderosi di un viaggio breve ma intenso: il 21 aprile 2024 partirà la MSC Orchestra, per una mini crociera di 3 giorni che toccherà le località più glamour del Mediterraneo, da Portofino a Cannes e alla Costa Smeralda. È invece a bordo della MSC Splendida che, salpando da Genova, si potrà visitare Marsiglia e la vivace città di Barcellona, costeggiando la Francia e la Spagna prima di tornare verso casa. La mini crociera è in partenza il 22, il 26, il 30 aprile e il 4 maggio 2024.

Preferite l’Adriatico? Nessun problema: a bordo della MSC Armonia, in partenza l’8, il 12, il 15 e il 19 aprile 2024 da Venezia, potrete fare tappa a Spalato, la bellissima capitale croata, per poi toccare il Montenegro (l’occasione giusta per visitare Kotor) e tornare indietro verso Rijeka. Sono inoltre previste altre mini crociere, sempre in partenza da Venezia, che costeggeranno la Slovenia e la Croazia: tappe imperdibili saranno Capodistria e l’incantevole città di Zara, luogo ricco di storia e di monumenti affascinanti.

Le mini crociere di Costa Crociere

Anche Costa Crociere è pronta a condurvi nel cuore del Mediterraneo, con i suoi suggestivi itinerari di 4 e 5 giorni. Nei mesi di marzo, aprile e maggio 2024 sono in partenza numerose mini crociere da Savona, le quali vi porteranno alla scoperta dei panorami mozzafiato della Costa Azzurra, con tappa a Marsiglia, per poi spingersi verso Barcellona. La ridente città spagnola vi offrirà un’escursione indimenticabile, prima di fare ritorno verso il porto ligure. E se avete un po’ di tempo in più potete godervi la crociera di 7 giorni che parte da Roma, per poi visitare Savona, Marsiglia, Barcellona e fare un’ultima sosta a Napoli.

Le mini crociere di Norwegian Cruise Line

Infine, vediamo qualche proposta di Norwegian Cruise Line. La prima è quella nel Mediterraneo, che partirà a maggio 2024 per un itinerario di 4 giorni: la nave salperà da Barcellona, dirigendosi poi verso la Costa Azzurra e facendo sosta nella sua città più chic, la splendida Cannes. Arriverete poi in Italia, con tappa a Firenze e a Roma. Ma le mini crociere più sorprendenti sono quelle che vi porteranno dall’altra parte del mondo: ci sono diversi itinerari di 3 e 4 giorni alla scoperta di luoghi esotici meravigliosi, per vivere un’esperienza decisamente emozionante.

Potrete ad esempio ammirare il Mar dei Caraibi con un viaggio di 3 giorni che, partendo ad aprile 2024, farà scalo a Punta Cana e a Puerto Plata, in Repubblica Dominicana, per poi arrivare a Miami. Non meno suggestivo è l’itinerario di 4 giorni che, a partire da maggio 2024, salperà da Orlando per fare tappa in diverse isole delle Bahamas, tra cui l’oasi privata di Norwegian (Great Stirrup Cay).

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La ‘nduja può viaggiare nel bagaglio a mano: quanta e cosa sapere

Chiunque faccia un viaggio in Calabria, ma anche chi torna nella propria terra per poi volare verso altri lidi, è perfettamente a conoscenza di una cosa: la ‘nduja, insaccato spalmabile di consistenza morbida e dal gusto piccante, va assaggiata e portata con sé, perché non è per niente facile trovare l’originale altrove.

Ritenuta un “alimento pericoloso” per viaggiare in aereo perché contenente, in una certa percentuale, miscele di liquidi e solidi, ha finalmente visto un’importante modifica nella sua classificazione, grazie alla battaglia condotta da Sacal: ora può essere trasportata nel bagaglio a mano.

Il via libera per la ‘nduja

È finalmente arrivato il via libera da parte di Sacal (Sistema aeroportuale calabrese, la società che gestisce i tre scali della regione) dopo l’ok della direzione security dell’Enac, a seguito di una richiesta della stessa Sacal, per poter trasportare la ‘naduja nel proprio bagaglio a mano, e quindi direttamente in cabina.

Nella domanda avanzata da Sacal a Enac si può leggere che: “La ‘nduja è un insaccato spalmabile tipico calabrese, inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, il quale per sua natura non cambia forma, pur presentando una consistenza non solida”.

La nota continua sottolinenando che: “Al fine di salvaguardare il turismo, la promozione dell’immagine della Regione Calabria, nonché la tipicità dei prodotti locali e, tenuto altresì conto della circostanza che i numerosi salumi respinti vengono di volta in volta cestinati senza possibilità alcuna di recupero ove nulla osti, questa Direzione chiede di impartire le disposizioni necessarie affinché la ‘nduja, in partenza dagli aeroporti calabresi, sia ammessa al trasporto nel bagaglio”.

Quanta si può trasportare e informazioni utili

Poter trasportare la ‘nduja solamente nel bagaglio da stiva – quindi quello che va spedito – era senza ombra di dubbio un limite per tutti i turisti che arrivavano in questa terra splendida e per i calabresi fuori sede che tornavano a casa con una piccola valigia per il weekend. Un obbligo che, tra le altre cose, pesava sulle vendite, e quindi sull’economia locale.

L’approvazione della caduta di questo vincolo è avvenuta il 9 marzo 2024, ed ora tutti i viaggiatori possono portala con sé nel bagaglio che va in cabina. Attenzione però, perché ci sono delle piccole regole da rispettare.

La prima è che tale (e gustoso) prodotto può salire a bordo con il passeggero solo se si è in partenza dagli scali locali, quindi quelli di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. Una questione non da poco perché per il turista che arriva da oltreoceano e riparte da Roma, per esempio, non sarà di certo facile capire perché da quello scalo la ‘nduja gli verrà sequestrata, mentre dagli aeroporti calabresi no.

La seconda norma che occorre rispettare riguarda le quantità. Al momento non è ancora chiaro, ma una cosa simile era già successa con il pesto alla genovese che ha una consistenza in parte liquida dovuta alla presenza dell’olio extravergine di oliva. Anche in questo caso, chi parte dagli aeroporti liguri può trasportare questo delizioso condimento in cabina in quantità fino a 500 ml, contro i 100 ml ammessi per i liquidi.

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Il Gran Tour dei Musei d’Impresa, un percorso ricco di fascino

Ai tanti splendidi cammini che sono sorti nel Sud Italia e che arricchiscono l’esperienza naturalistica di migliaia di turisti, si aggiunge ora il Gran Tour dei Musei d’Impresa, che affronta un tema decisamente diverso dal solito. Non si parla di lunghe camminate tra i boschi o in montagna, bensì di un percorso alla scoperta del patrimonio imprenditoriale e culturale del Mezzogiorno. Si tratta dunque di un itinerario in quattro tappe, che ci conduce presso altrettante istituzioni museali dedicate all’eccellenza industriale delle regioni del Meridione. Scopriamo questo incredibile viaggio.

L’idea del Gran Tour dei Musei d’Impresa

Nella cultura imprenditoriale del Sud Italia spiccano alcune eccellenze che hanno fatto la storia: stiamo parlando di aziende che hanno portato alla nascita e alla diffusione di bontà enogastronomiche diventate ormai delle vere e proprie prelibatezze conosciute in tutto il mondo, e che meritano di trovare ulteriore valorizzazione, già a partire dai processi di lavorazione delle materie prime per la realizzazione del prodotto finito. È così che nasce l’idea del Gran Tour dei Musei d’Impresa, un progetto patrocinato da Museimpresa – che da oltre 20 anni promuove molte aziende di successo del nostro Paese.

Il tour è un incentivo non solo a scoprire le eccellenze imprenditoriali del Mezzogiorno, ma anche a promuovere un turismo sempre più territoriale, che ci racconta le tradizioni e le storie di successo del Sud Italia. Grazie al contributo di Welcome Lucania T.O., questo percorso si snoda in quattro tappe che ci portano presso altrettanti musei d’interesse storico e turistico. “È un prodotto innovativo che coniuga l’eccellenza imprenditoriale del Sud Italia al patrimonio culturale, enogastronomico e paesaggistico. Un nuovo modo di visitare e valorizzare territori già noti al turismo, con una visione diversa” – ha affermato Francesco Garofalo, responsabile di Welcome Lucania.

Gran Tour dei Musei d’Impresa: le tappe

La prima tappa di questo interessante tour è il Museo del Confetto Giovanni Mucci, situato nella città pugliese di Andria: è ospitato all’interno della sede originaria della fabbrica Mucci, fondata nel lontano 1894. Qui sono nati alcuni piccoli capolavori dell’arte dolciaria della Puglia, come i famosi “Tenerelli” realizzati con la ricetta segreta di famiglia. All’interno del museo è possibile visitare un percorso espositivo che mostra documenti storici, utensili, macchinari e stampini usati per la produzione di confetti, caramelle e cioccolato.

È invece ad Altamura (prov. di Bari) che ci si può immergere nell’affascinante Museo del Pane di Vito Forte, il quale si trova nel luogo in cui venne costruito uno dei forni medievali più antichi del borgo. Il museo è strettamente legato alla figura del signor Vito Forte, divenuto ambasciatore del pane di Altamura nel mondo. Al suo interno si trovano antichi strumenti utilizzati dai fornai. La terza tappa ci porta a Pisticci (prov. di Matera), e più precisamente alla scoperta del Museo Essenza Lucano. Qui si può ripercorrere la storia del famoso Amaro Lucano e della famiglia che, da ben quattro generazioni, è alla guida dell’azienda.

Infine, non resta che approdare presso il Museo della Liquirizia Amarelli, che trova luogo a Rossano Calabro (prov. di Cosenza). La storia che racchiude è lunga oltre un millennio, e ci porta alla scoperta dell’antichissima tradizione della lavorazione delle piante di liquirizia. Si possono così esplorare, attraverso incisioni, documenti e foto d’epoca, i processi produttivi del passato e quelli moderni. Inoltre c’è la possibilità di ammirare macchinari e strumenti, ma anche oggetti quotidiani e abiti antichi che testimoniano la vita della famiglia che ha dato lustro a questo prodotto.

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Quest’isola della Scozia offre esperienze memorabili

Meno frequentata rispetto all’isola di Skye, all’arcipelago delle Ebridi Esterne o delle Orcadi, l’isola di Arran, la più grande del Firth of Clyde, il fiordo del fiume Clyde, è tutto ciò che si può desiderare da un’isola scozzese, tanto da fregiarsi dell’appellativo di “Scozia in miniatura“.

Infatti, il suo paesaggio è ricco di contrasti, attraversato dalla faglia di confine delle Highlands, la Highland Boundary Fault: a nord, valli profonde, montagne scoscese e brughiere nonché il monte più alto, il Goat Fell con i suoi 874 metri; a sud, invece, dolci rilievi e morbidi panorami, con alcune “isolette satellite” tra cui Pladda e Holy Isle.

Una vacanza da queste parti è l’ideale per staccare davvero dalla frenetica vita di città e immergersi in una realtà sublime che ha innumerevoli attività da offrire.

Cosa vedere e fare sull’isola di Arran

432 chilometri quadrati, brevi distanze che si coprono con una trentina di minuti d’auto ma una vasta gamma di opportunità e tappe salienti da non perdere: questa è Arran,  che racchiude in sé il meglio della Scozia.

Iniziamo il viaggio alla sua scoperta dai principali punti di interesse. In cima alla lista non può non esserci il Castello di Brodick, il centro più importante, in passato dimora dei conti di Hamilton e oggi gestito dal National Trust for Scotland: con lo sfondo della Goat Fell Mountain, dona viste che lasciano senza fiato sulla Brodick Bay fino al Firth of Clyde.
Oltre agli interni dove sorprende una “sala giochi vittoriana” per cimentarsi in tradizionali giochi scozzesi tra interpreti in costume, luci e suoni, suoi fiori all’occhiello sono il parco giochi avventura Isle Be Wild e il Silver Garden, l’unico parco nazionale su un’isola in Gran Bretagna: circa 16 chilometri di sentieri segnalati, la fauna selvatica, i giardini formali, le cascate, i boschi e i rododendri lo rendono un sogno a occhi aperti.

Sempre a Brodick, merita una visita l’Heritage Museum, che racconta l’affascinante storia dell’isola grazie a numerosi reperti di epoche differenti: si va da una tomba dell’Età del Bronzo (oltre 3000 anni fa), alla testa di 5000 anni dell’Uomo di Clachaig, ricreata grazie alla tecnologia a partire dal teschio rinvenuto in un tumulo e scolpita dall’artista Marvin Elliot, fino alla stalla e alla rimessa per le carrozze e alle tradizioni marinare con navi vichinghe, battelli e buffer a vapore, navi da guerra e traghetto per auto.

Ma non è certo tutto.

Arran fu abitata già nel Neolitico e molti siti archeologici sono visitabili. Tra questi, si distingue Machrie Moor, nella parte occidentale, tra montagne e brughiere: cerchi di pietre, pietre erette, tumuli funerari e ciste, nonché circoli di capanne e un vasto sistema di campi, tutti risalenti al periodo compreso tra il 3500 e il 1500 a.C.

Altrettanto spettacolare è la King’s Cave, la “Grotta del Re”, che leggenda vuole abbia ospitato il re scozzese Robert The Bruce durante gli anni di latitanza prima della battaglia di Bannockburn nella prima guerra d’indipendenza: le iscrizioni sulle pareti e la splendida posizione su una spiaggia di ciottoli rialzata la rendono imperdibile.
Inoltre, il sentiero circolare inizia e termina al cospetto di una piacevole foresta con viste panoramiche sulla brughiera di Machrie, sulle scogliere di Drumadoon e, a ovest, verso l’Irlanda.

Ancora, l’isola sa far innamorare gli appassionati delle vacanze attive all’aria aperta, offrendo percorsi in mountain bike, alpinismo, occasioni di arrampicate sulle gole, tiro con l’arco, kayak, vela, parapendio e giri in motoscafo per vedere da vicino delfini, balene, squali e foche.
In particolare, gli escursionisti si cimentano con l’impegnativa salita che conduce alla cima del Goat Fell, il punto più elevato: ogni fatica è subito ripagata grazie all’invidiabile skyline, un paesaggio aperto, montuoso e aspro che non è possibile descrivere a parole.

Infine, una menzione a parte per la distilleria Lochranza, la prima di Arran da più di 150 anni, aperta tutto l’anno per visite guidate con esperti e degustazioni di whisky: il centro visitatori propone anche il negozio di articoli regalo “Arran Malt” e il CASK Cafe che serve un gustoso menu a base dei migliori prodotti locali.

Tour, sentieri e itinerari

Come accennato, con le spettacolari creste montuose che sovrastano la brughiera della zona settentrionale e un paesaggio più lussureggiante e morbido a sud, lo scenario superbo della costa e panorami meravigliosi, Arran è il paradiso delle escursioni e della vita a contatto con la natura.

A questo proposito, l’Arran Coastal Way offre agli escursionisti un percorso circolare di 105 chilometri, impegnativo ma gratificante, attorno alla bellissima isola: ricco di fauna selvatica e paesaggi favolosi, è perfetto per una vacanza a piedi di una settimana e può essere suddiviso anche in sezioni più piccole. A giugno 2017 è stato riconosciuto come uno dei “grandi sentieri scozzesi” ed è la 29esma strada a lunga distanza (LDR) a raggiungere tale status.

I paesaggi e i colori di Arran sono fonte di ispirazione per molti artisti che lavorano e vendono le opere presso le loro abitazioni: l’Arran Art Trail è il modo migliore per visitare gli studi e i laboratori sparsi in tutta l’isola, saperne di più sulle espressioni individuali e comprendere cosa rende Arran così speciale per gli artigiani e la creatività.

E non finisce qui.

Arran è stata fonte di ispirazione per molti artisti del calibro di Joan Eardley, Hugh Purdie, Mary Armount, William McTaggart e George Edwards Hering: sono stati identificati venti luoghi chiave per istituire un’Arran Arts Heritage Trail che mira a celebrare e documentare il ricco patrimonio artistico e culturale per le generazioni attuali e future.

Venti pietre scolpite a mano, realizzate in arenaria rossa, segnano il percorso e sono dislocate in tutta l’isola. Ogni pietra è contraddistinta da un numero relativo a uno o più artisti: per ogni informazione è possibile cliccare sui percorsi della mappa dei sentieri sul sito dedicato, che illustra biografie ed esempi delle opere.

Il percorso può essere completato in un giorno oppure si può scegliere di visitare ciascuna pietra a un ritmo più tranquillo in qualsiasi ordine.

Come arrivare

Settima isola più grande della Scozia, Arran è comodamente raggiungibile.

A Newcastle, dal porto traghetti conviene seguire la A69 fino a Carlisle, poi la M6 in direzione nord e continuare sulla A74(M).

All’uscita J12, imboccare la A70 e proseguire lungo la A76, A71 e infine la A78 fino ad arrivare al porto di Ardrossan, da cui partono i traghetti, gestiti da Caledonian MacBrayne, per Arran.

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Nei piccoli Comuni, l’ufficio posta diventa Pro Loco turistica

Si arricchisce sempre più di funzioni e novità il Progetto Polis Poste Italiane (lanciato a gennaio 2023) che mira alla realizzazione, nei Comuni al di sotto dei 15.000 abitanti (che in Italia ricoprono una superficie pari all’80% e rappresentano il 90% dei Comuni), di uno sportello unico di prossimità in grado di consentire l’accesso a molteplici servizi tramite un solo canale integrato e a spazi per il lavoro condiviso, il cosiddetto coworking.

E così, in 1500 Uffici Postali, verranno installati totem capaci di rispondere in tutte le lingue alle domande dei turisti.

L’Ufficio Postale funzionerà come Ufficio del Turismo

Tra le novità del Progetto Polis (finanziato con risorse del piano complementare al Pnrr), nei piccoli Comuni l’Ufficio Postale si trasformerà in un “Ufficio del Turismo”, come ha spiegato Matteo del Fante, Amministratore Delegato di Poste Italiane, durante la presentazione del servizio di richiesta o rinnovo del passaporto presso gli sportelli degli uffici postali.

Si tratterà di un sistema avanzato: “Ci saranno 1.500 totem che diventeranno come degli uffici del turismo per queste piccole comunità. Abbiamo elaborato un sistema molto avanzato capace di raccogliere e fornire informazioni su quel territorio, da quelle più semplici, come gli alberghi, i ristoranti e i parcheggi, a quelle più complesse. Tramite l’intelligenza artificiale un avatar sarà in grado di rispondere alle domande specifiche dei turisti in tutte le lingue”, queste le sue parole.

Una colossale opera di rinnovamento

L’Ufficio Postale che si trasforma in una sorta di “Pro Loco turistica” non è l’unico risultato ambizioso del Progetto di Poste Italiane, nato dalla sinergia tra l’Azienda e lo Stato, che si pone come una colossale “opera di rinnovamento” che vedrà coinvolti circa 7000 Uffici Postali.

Infatti, presso gli Uffici Polis verranno installati 500 locker (aperti 24 ore su 24) per il ritiro dei pacchi e altri beni, 7000 ATM Postamat e 4000 postazioni (totem) per l’erogazione dei servizi pubblici self-service.

Ma non è tutto.

Saranno allestiti 1000 spazi esterni per ospitare iniziative culturali, di benessere e salute, 5000 colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, 1000 sistemi di smart building e sensori di monitoraggio ambientale, e 1000 impianti fotovoltaici.

Una menzione a parte va poi all’iniziativa che vuole rendere Poste Italiane “il primo operatore italiano del coworking“: l’Azienda ha l’obiettivo di realizzare 250 “Spazi per l’Italia”, ovvero una rete di coworking attrezzati con più di 1000 postazioni per riunione e lavoro, servizi in condivisione e aree dedicate a formazione ed eventi per singoli cittadini, imprese, associazioni e professionisti.

Il passaporto in Ufficio Postale

Il progetto che punta a rendere l’Ufficio Postale “casa dei servizi digitali” per un accesso facile e rapido ai servizi della Pubblica Amministrazione, ha tra i suoi punti salienti anche il servizio di rinnovo e richiesta del passaporto negli Uffici dei Comuni con meno di 15000 abitanti.

In questo modo, i cittadini con domicilio o residenza nei Comuni inclusi, potranno presentare la pratica direttamente allo sportello e ricevere il documento a casa: si tratta di un passo importante verso la semplificazione dei canali di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione con una particolare attenzione, appunto, per i piccoli centri che sono il fulcro del Paese.

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Le compagnie che accettano i cani in cabina

Vorremmo organizzare un bel viaggio portando con noi il nostro cane, ma ci fermiamo spesso al pensiero che dovremmo prendere un volo nel quale il nostro amico a quattro zampe potrebbe essere messo in stiva, lontano da noi e forse impaurito. È importante sapere che, seguendo alcune regole dettate da ciascuna compagnia aerea, in molti casi è possibile viaggiare con il nostro cane in cabina.

Le regole per viaggiare in aereo con i propri animali, che valgono per la quasi totalità dei voli aperti al loro trasporto, riguardano il peso degli stessi, che non deve solitamente superare gli 8/10 chili, l’uso del trasportino e la presentazione di una documentazione specifica. Al di sopra della soglia di peso prestabilita, il cane dovrà essere posto in stiva. Ogni vettore ha le proprie regole, che possono essere trovate solitamente sul relativo sito web ufficiale. Ma quali sono le compagnie aeree che accettano i cani in cabina?

Quali compagnie aeree accettano cani in cabina

Sono ormai numerosi i vettori che accettano i cani a bordo insieme ai propri padroni. Ogni compagnia ha le proprie regole ed è bene informarsi opportunamente prima di intraprendere un viaggio in aereo con il nostro amico peloso.

ITA Airways, la compagnia di bandiera italiana, consente il trasporto in cabina dei cani fino ai 10 chili e solo se mantenuto all’interno di un trasportino, meglio se morbido o semirigido. Per la singola tratta, il supplemento da pagare per poter tenere il cane in cabina è di 73 euro per voli nazionali, 95 euro per voli in Europa e Nord Africa (ad esclusione dell’Egitto), e 210 euro per il resto del mondo.

Delta Airlines, celebre compagnia americana, è stata tra le pioniere nel trasporto di cani e altri animali domestici di piccole dimensioni in cabina. La regola generale è che il trasportino, ventilato, possa essere posizionato comodamente sotto il sedile. Vigono alcune limitazioni per animali provenienti da determinati luoghi del mondo (è essenziale consultare sempre le regole della compagnia prima di organizzare il viaggio). Per i voli da/per gli Stati Uniti, Canada e Porto Rico il supplemento di Delta Airlines per il trasporto del nostro amico a quattro zampe è di 95 euro. Per voli al di fuori degli Stati Uniti, invece, il prezzo richiesto è di 200 euro. Inoltre, il cucciolo deve avere almeno 4 mesi di vita per poter volare.

Volotea ammette in cabina i nostri amici pelosi che abbiano almeno 2 mesi di vita, sempre che restino nel loro trasportino che dovrà avere dimensioni massime di 50x40x20 cm. Il peso totale del cane insieme al trasportino e agli accessori necessari non dovrà superare i 10 chili. Inoltre, é concesso portare con noi un solo animale. Aggiungere al proprio volo il nostro amico a quattro zampe costa 39 euro se fatto durante l’acquisto online, 44 euro se tramite call center e 60 euro se acquistato in aeroporto.

Anche la compagnia di bandiera spagnola Iberia permette di trasportare in cabina il nostro cane. Le regole sono simili a quelle delle altre compagnie. Il trasportino può contenete anche più animali insieme, a patto che il peso massimo sia di 8 chili (compreso il contenitore, le cui dimensioni non devono superare i 45x35x25 cm). Tariffa per il trasporto di cani in cabina con Iberia: dai 25 ai 300 euro a seconda della destinazione.

La compagnia olandese KLM accetta i cani in cabina, ma solo per voli effettuati all’interno dell’Europa. Anche in questo caso il peso totale dell’animale e del trasportino non dovrà superare gli 8 chili. Il prezzo per il nostro cane in cabina? dai 30 ai 200 euro a seconda della destinazione di viaggio.

Le compagnie che non accettano cani in cabina

La maggior parte delle compagnie aeree low cost, tra le quali le più note easyJet, Wizzair e Ryanair, non permettono il trasporto di cani e altri animali né in stiva, né in cabina, anche se di piccole dimensioni. L’unica eccezione viene concessa con i cani guida o di assistenza, che possono accompagnare il proprio padrone in aereo e senza costo aggiuntivo (verificare sempre sul sito web della compagnia su quali tratte è possibile tale opzione).

Il consiglio è sempre quello di informarsi in merito alle politiche adottate da ogni compagnia aerea sul trasporto di cani e di altri animali domestici, per non incappare in brutte sorprese e viaggiare in totale tranquillità insieme al nostro adorabile amico a quattro zampe.

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Croazia, un paradiso per le arrampicate

Presa d’assalto nei mesi estivi per le sue acque cristalline, le numerose spiagge, la buona cucina e il perfetto clima mediterraneo, la Croazia è anche un paradiso per appassionati di arrampicate e free-climbing. Il merito è tutto della montagne a picco sul mare (non a caso il 60% delle spiagge croate è composto da sassi o ciottoli) e delle numerose formazioni rocciose presenti nelle aree interne del Paese, che ogni anno attirano scalatori da tutta Europa e dal resto del mondo.

In un’epoca nella quale il turismo adventure sta prendendo sempre più piede, la costa croata è in grado di offrire numerose location in cui cimentarsi nell’arrampicata immersi nella natura incontaminata di questo Paese. C’è soltanto l’imbarazzo della scelta: da nord a sud, dai percorsi più semplici per principianti a quelli più complessi destinati ai più esperti e temerari, i luoghi con pareti rocciose, spesso a picco sul mare, in Croazia sono uno più spettacolare dell’altro e tutti da scoprire.
Vediamo quali sono i siti migliori, dai più famosi a quelli meno noti, in questo splendido paradiso delle arrampicate.

Istria, tra mare e avventura

Per combinare una vacanza al mare e un’esperienza avventurosa, in molti scelgono la Istria. In quest’area situata a nord della Croazia si trovano nove pareti rocciose e ben 270 vie attrezzate per l’arrampicata, di diversi livelli di difficoltà. Tra le località più frequentate per quest’attività ci sono Buzet, con la salita della Raspadalica, Vintijana (nei pressi della città di Pula) e Zlatni Rt, da cui è possibile ammirare la favolosa città costiera di Rovinj. La parete di Zlatni Rt si trova a poca distanza dal mare e da qui la vista sull’arcipelago Rovignese è spettacolare, soprattutto al tramonto, quando il sole si immerge nel mare donando uno spettacolo di luci mozzafiato.

Penisola di Zlatni Rt

Fonte: iStock

Penisola di Zlatni Rt, Istria

Il Velebit centrale e Pag

Muovendoci poco più a sud lungo la Croazia troviamo il Parco nazionale del Velebit, nel quale svetta anche il massiccio del Velebit centrale, nel cuore delle Alpi Bebie. Distante dalle rotte turistiche, è consigliato a chi ha un minimo di preparazione in materia, visto che le pareti rocciose della località Ravni Dabar sono tutte classificate come difficoltà media.

In quest’area della Croazia si trova anche un’isola che, oltre a essere meta perfetta per una vacanza di mare e relax, è anche un ottimo sito per interessanti arrampicate. Stiamo parlando di Pag, una delle isole più rocciose, nella cui parte settentrionale si trova la parete di Stogaj, raggiungibile in barca e ottima per le scalate.

Parco nazionale di Paklenica

Decisamente più conosciute le arrampicate del Parco nazionale di Paklenica, meta imperdibile per gli appassionati scalatori di tutto il mondo. In quest’area a pochi chilometri dalla città di Stari Grad (in italiano chiamata Città Vecchia) ci sono oltre 300 vie di arrampicata lunga e 90 di arrampicata sportiva, con un’ampia possibilità di scelta sia per esperti che per principianti. Un luogo reso unico dalle pareti rocciose a strapiombo sul mare e dalla possibilità di avvistare la fauna locale, tra nidi di aquile e grifoni (ovviamente tenendosi a debita distanza e rispettando gli animali e l’ambiente).

All’interno del parco troviamo anche due canyon, il Velika e il Mala Paklenica, che sono tra i più battuti tra gli appassionati dell’arrampicata. Lungo un percorso di 10 ore attraverso le maestose gole è possibile arrampicarsi e ammirare il paesaggio in cui è immerso, tra natura, villaggi abbandonati e torrenti. Ma il sito che più di tutti spicca all’interno di questo paesaggio spettacolare è l’Anića kuk, la parete più celebre della Croazia.

Parco nazionale di Paklenica arrampicata

Fonte: 123rf

Arrampicata al Parco nazionale di Paklenica

Spalato, nella Croazia meridionale

Scendendo ulteriormente verso sud, si trova l’area di Spalato. Qui è possibile cimentarsi in una delle arrampicate vicinissime al centro della città, come Marjan o Kozjak, oppure quella di Trogir, molto particolare per la colorazione rossa delle sue pietre. In particolare, Marjan conta più di 80 percorsi di arrampicata su rocce calcaree che salgono fino a ospitare, sulla cima, antiche e affascinanti chiese. È questo un ottimo punto di partenza per i più inesperti, con la possibilità di farsi guidare da scalatori esperti.

Altri punti d’interesse perfetti per le scalate nell’area spalatina solo le isole di Hvar (Lèsina), Brač (Brazza) e Vis (Lissa). In particolare, l’isola di Brač custodisce percorsi adatti a tutta la famiglia, anche i più piccini, partendo dal villaggio di Lovišće. Inoltre, le spettacolari falesie di Hvar permettono di cimentarsi in questo sport, soprattutto nella zona meridionale dell’isola vicino al paese di Sveta Nedjelja.

Per gli amanti del deep water solo, invece, il luogo perfetto è Sustipan, a Spalato, con falesie a picco sul mare raggiungibili con una barca. Un mix perfetto tra arrampicata e tuffi in mare.

Markezina Greda, per i più esperti

Non molto distante da Spalato (a soli 10 chilometri), si trova il paradiso per le arrampicate più difficili, dedicato a tutti coloro che hanno maggiore esperienza in questo sport. La lunga parete scalabile di Markezina Greda, lunga diversi chilometri, ha altezze che variano dai 15 ai 150 metri. Dedicata ai più temerari, negli ultimi anni ha raggiunto una grande popolarità.

Omiš, tra le più spettacolari

Una delle scalate più spettacolari al mondo si trova infine a Omiš, città alla foce del fiume Cetina. Qui ci sono 40 vie brevi e cinque più lunghe che partono a due passi dal centro abitato, con percorsi che hanno un’altezza variabile dai 10 ai 30 metri. Durante l’arrampicata si può godere una vista spettacolare sul fiume, che offre numerose attività anche per gli amanti degli sport acquatici. Omiš è infatti la meta perfetta per coloro che vogliono alternare l’adrenalina dello sport al relax di una vacanza al mare.

Il periodo migliore per arrampicare in Croazia

Anche se in realtà questo sport è praticabile durante tutto l’anno, esistono dei periodi in cui è più confortevole scalare. Le due stagioni migliori sono sicuramente la primavera (tra marzo e aprile) e l’autunno (tra ottobre e novembre), mentre in estate è importante scegliere giorni non particolarmente caldi. Oltre al migliore periodo dell’anno, prima di iniziare una scalata è sempre bene accertarsi delle buone condizioni meteorologiche e che ci sia una bassa umidità.