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Volare e trasportare animali: regole e costi Ryanair

Molte persone, preoccupate per il benessere dei propri animali domestici, organizzano i loro viaggi con largo anticipo per potersi assicurare che sia tutto in ordine al momento della partenza. Quando si tratta di volare con un cane o un gatto, tuttavia, la situazione potrebbe diventare complicata. Non tutte le compagnie aeree accettano animali a bordo, a parte alcune precise eccezioni. Tra queste c’è anche Ryanair, che permette di far salire solamente cani guida o da assistenza – e comunque bisogna rispettare alcuni importanti requisiti. Ecco tutte le informazioni necessarie.

Ryanair, viaggiare con un animale domestico

Come abbiamo già anticipato, la compagnia aerea low cost Ryanair, che ha base in Irlanda, non accetta animali da compagnia a bordo. L’unica eccezione è per i cani guida o da assistenza, i quali possono volare insieme al loro proprietario con bisogni speciali. C’è tuttavia un rigido regolamento da rispettare. Innanzitutto, il viaggio è possibile solo su alcune tratte: tali animali possono salire su voli nazionali e su quelli interni all’Unione Europea, mentre non sono accettati su quelli per/da Israele e Marocco.

I cani guida o da assistenza, per poter volare con Ryanair, devono essere in possesso di un passaporto per animale da compagnia o, nel caso in cui il proprio Paese non rilasci tale tipo di documento, di un certificato sanitario veterinario ufficiale, a dimostrazione che l’animale rispetti le norme del Pet Travel Scheme. Naturalmente, il passaporto deve essere sempre aggiornato e presentare tutti i vaccini richiesti (effettuati nei giusti limiti temporali) per l’ingresso nel Paese verso cui si viaggia.

Oltre al passaporto o al certificato sostitutivo, i cani guida o da assistenza devono essere in possesso di una documentazione che confermi la sua affiliazione ad una delle seguenti organizzazioni: l’International Guide Dog Federation (Federazione Internazionale dei Cani Guida), l’Assistance Dogs International (ADI) e l’Assistance Dogs UK (per chi vuole fare ingresso nel Regno Unito o in Irlanda). I cani guida o da assistenza devono poi essere addestrati per il loro compito, devono viaggiare in cabina ai piedi del passeggero e devono essere dotati di idoneo sistema di ritenzione per il decollo e l’atterraggio.

È consigliabile avvisare Ryanair della presenza di un cane guida o da assistenza al momento della prenotazione, per evitare disguidi: c’è infatti un limite massimo di quattro cani per ogni aereo, e il servizio potrebbe non essere disponibile se non richiesto in anticipo. I cani possono viaggiare gratuitamente, in presenza di tutti i requisiti fin qui specificati: non viene dunque richiesto il pagamento di alcun sovrapprezzo per il volo.

Le regole generali per volare con cane o gatto

Anche se Ryanair non permette di volare con un animale domestico (ad eccezione di quanto abbiamo visto sopra), ci sono molte altre compagnie aeree che lo consentono. Bisogna tuttavia rispettare alcune regole generali, che si sommano eventualmente a norme più restrittive adottate dal singolo vettore. Cani e gatti devono sempre viaggiare all’interno del loro trasportino o di un’apposita gabbia, devono essere in possesso di passaporto o tessera sanitaria che certifichino il loro essere in regola con le vaccinazioni e devono avere un chip di identificazione.

Sempre in via generale, se un cane pesa più di 10 kg (il limite cambia da compagnia a compagnia) può viaggiare solamente in stiva. È inoltre previsto il pagamento di un sovrapprezzo ed è obbligatorio specificare la presenza di un animale domestico al momento della prenotazione. Bisogna infine ricordare che alcuni vettori non accettano di far volare determinate razze, soprattutto quelle brachicefale o a naso camuso, perché potrebbero soffrire durante il viaggio.

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Vacanza di Pasqua: il più bell’itinerario da fare in Europa

“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, recita così un famoso detto italiano, e per tale motivo questo periodo festivo è il migliore per organizzare un bel viaggio, magari fuori dai confini italiani e in luoghi non eccessivamente presi di mira dai turisti. Se è questo il caso, abbiamo un ottima notizia per voi: esiste un itinerario, parte di un interessante Festival, che si rivela il migliore da fare a Pasqua in Europa.

La Ruta de la Pasión de Calatrava

Si chiama la Ruta de la Pasión de Calatrava ed è un Festival la cui tradizione risale al XVI secolo. Una celebrazione antichissima e che vede come protagonisti gli “armaos”, una replica dei soldati romani che sequestrarono Gesù Cristo. Partecipandovi, è possibile visitare dieci piccole città spagnole che, durante la Settimana Santa, mostrano tutta la loro unicità attraverso spettacoli e rappresentazioni speciali.

Ci troviamo nella suggestiva regione di Campo de Calatrava, luogo in cui prende vita la tradizione degli “armaos”, punto di riferimento più rappresentativo de la Ruta de la Pasión de Calatrava. Dal costume molto caratteristico – composto da giacca rossa, ricoperta da bande di raso rosso con frange dorate, pantaloni bianchi o blu sotto il ginocchio riccamente ricamati, così come le gonne, gli stivali e le calze di stoffa, il pesante elmo piumato o decorato con pompon colorati e lance, spade e scudi – sfilano in processione, scandendo i loro passi e le loro evoluzioni al suono di tamburi, tamburelli e trombe.

Ovviamente, c’è anche il cattivo per eccellenza: Giuda Iscariota. La presenza di tutti i personaggi nelle processioni, insieme ad altri elementi come musica, artigianato e gastronomia, contribuisce alla creazione di un’esperienza culturale unica e molto sentita.

Armaos in Spagna

Fonte: Getty Images – Ph: Europa Press News

La sfilata degli “armaos”

Le dieci cittadine spagnole coinvolte

Il comune più rappresentativo è Almagro, cittadina dichiarata Complesso Storico-Artistico e il cui simbolo indiscusso è la bella e stilizzata Plaza Mayor, che sfoggia portici e gallerie di vetro. Non è di certo da meno il Corral de Comedias, costruito nel 1628, unico palcoscenico al mondo risalente al XVI e XVII secolo, rimasto intatto nella forma e nella struttura.

Nonostante la sua “veneranda età”, infatti, qui vengono ancora rappresentate commedie di Cervantes, Calderón de la Barca, Lope de Vega. Ma non è finita qui, perché ad Almagro e in altre città nelle sue vicinanze vengono mostrate le figure realizzate dagli “armaos” che accompagnano i pasos, le confraternite e i capirotes che ogni città fa sfilare tra il Mercoledì Santo e la Domenica di Pasqua.

C’è poi Aldea del Rey che sorge a poca distanza da Calatrava la Nueva, ovvero dei ruderi di un castello-convento. Molto grazioso è anche il centro storico in cui svetta nei cieli il Palazzo Clavería del XVI secolo, dove dimorava la persona che custodiva le chiavi del Convento di Calatrava. Altri edifici di pregio sono la Chiesa di San Jorge Mártir e l’Eremo di Nuestra Señora del Valle.

Bolaños de Calatrava offre un bellissimo centro storico in cui non si può non ammirare la Casa de Coca, l’unica casa nobiliare conservata nel paese, l’Eremo del Santo Cristo della Colonna e la Chiesa di San Filippo e San Giacomo, situata in Plaza de España, che sono un chiaro esempio del passaggio dal gotico al rinascimentale.

Molto interessanti sono anche Granátula de Calatrava, dove dimorano circa 800 abitanti e luogo in cui il tempo pare non essere passato mai, e Miguelturra, in cui sopravvivono interessanti esempi di architettura civile e industriale ed edifici in cui convergono agricoltura e architettura.

Pozuelo de Calatrava, invece, sorge vicino a due lagune salate di origine vulcanica particolarmente amate dai viaggiatori. Ma ad attirare l’attenzione sono anche la chiesa seicentesca dedicata a San Giovanni Battista, che è stata dichiarata Bene di Interesse Culturale nel 1989, e il Santuario di Nostra Signora dei Santi che è stato costruito su un’antica fortezza araba.

L’itinerario continua per raggiungere Torralba de Calatrava, dove svettano nei cieli la Chiesa della Santisima Trinidad del XVI e con facciata barocca, l’Eremo di Cristo, del XVIII secolo, e l’Eremo della Purísima, del XVIII secolo.

Valenzuela de Calatrava è un piccolo villaggio dedito all’orticoltura e con famose fontane di acqua gassata, sia nelle fontane pubbliche che nelle case. Poi ancora Moral de Calatrava, una cittadina incorniciata da splendidi paesaggi naturali e con un impianto urbano che è stato dichiarato Complesso Storico-Artistico in quanto chiaro esempio di architettura tradizionale.

L’itinerario si conclude a Calzada de Calatrava in cui sono davvero tantissimi i monumenti e i luoghi d’interesse, come il Castello di Salvatierra costruito nei secoli X-XI; la Parroquia de Nuestra Seňora de la Asunción del 1526; la Ermita del Salvador del Mundo del secolo XVI; la Ermita de San Sebastián del secolo XVI e molto altro ancora.

Moral de Calatrava, Spagna

Fonte: iStock

La chiesa principale di Moral de Calatrava

In cosa consiste questo Festival

Oltre ai colorati “armaos”, in ognuna di queste città prendono vita diverse Settimane Sante in cui poter conoscere momenti, scene tipiche e immagini religiose che sfilano in mezzo ai fedeli per le strette vie.

Per esempio, la mattina del Giovedì Santo, ad Aldea del Rey, viene messo in scena il tradimento di Gesù da parte di Giuda Iscariota. A Bolaños de Calatrava, invece, gli “armaos” iniziano la ricerca di Gesù al mattino, inscenando l’arresto nel tardo pomeriggio. A Granátula de Calatrava, durante l’arresto, il capitano delle truppe romane canta “el romance del prendimiento”. A Moral de Calatrava, la danza del Caracol si chiama “Caracola” e si celebra la domenica di Pasqua come saluto alla settimana.

Particolarmente curioso è il fatto che, nel bel mezzo di una celebrazione religiosa, ancora è tradizione partecipare a un gioco di scommesse che, molto probabilmente, ricorda la vendita all’asta dei vestiti di Cristo da parte dei suoi carnefici sul Golgota. Si tratta di un gioco d’azzardo che consiste nello scommettere anche importanti somme di denaro. Si svolge ogni Venerdì Santo nella città di Calzada de Calatrava, dove dal 1993 è stato proclamato “Festival di interesse turistico regionale.

Il funzionamento è molto semplice: testa o croce. C’è una persona che ha il banco, il baratero, e intorno a lui si dispongono gli scommettitori, senza limiti per le puntate se non i fondi a disposizione del banco, che, situato al centro del cerchio, copre le puntate piazzate a terra.

Per giocare si prendono due monete di rame del regno di Alfonso XII, con la testa e lo stemma del re ben visibili. La persona che ha il banco mette insieme i pezzi, con le facce delle monete ben visibili. Chi gioca scommette i suoi soldi e il mazziere mette la stessa somma.

Subito dopo aver mostrato le monete, il baratero le lancia in aria. Tutti alzano gli occhi al cielo in attesa del risultato, per scoprire se la fortuna è dalla loro parte o meno: se le monete toccano terra e rimbalzano verso l’alto con la “Testa”, il banco incassa tutti i soldi delle scommesse fatte, ma se dopo la caduta e il rimbalzo gli scudi rimangono visibili, allora si urla “Croce” e chi ha puntato incassa i soldi delle rispettive scommesse.

Ma come in tutte le cose anche in questa c’è un però: se le monete cadono, ognuna su un lato diverso, il baratero grida “Testa e Croce” e non vince nessuno. Le monete vengono raccolte, consegnate a chi tiene il banco e il gioco ricomincia.

La Ruta de la Pasión de Calatrava è senza ombra di dubbio un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita.

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A primavera questa villa storica si tinge di rosa

Mentre la primavera si avvicina sempre più in fretta, lo spettacolo della natura che rinasce ci circonda: cosa c’è di meglio che assaporarlo all’ombra di bellissimi ciliegi in fiore? Uno degli appuntamenti più attesi è il weekend presso la Reggia di Venaria, una suggestiva dimora storica situata a pochi passi da Torino, i cui giardini tornano a ricoprirsi di mille colori. Ecco tutti gli eventi da non perdere.

Un weekend tinto di rosa

Quest’anno, il tradizionale fine settimana “rosa” che si tiene alla Reggia di Venaria è ancora più speciale: cade infatti proprio nei giorni di Pasqua, da sabato 30 marzo a lunedì 1° aprile 2024. Si tratta di un appuntamento imperdibile che attira centinaia di curiosi e amanti della natura, un’occasione unica per trascorrere qualche ora all’aria aperta e ammirare lo spettacolo dei ciliegi in fiore. Proprio per allietare queste giornate, sono in programma numerosi eventi di intrattenimento tra balli, concerti e letture di poesia.

Ad alternarsi, per quanto riguarda la danza, saranno la Compagnia Egri Bianco Danza e il Balletto Teatro Torino, mentre l’intrattenimento musicale sarà affidato all’Ensemble di Sassofoni del Conservatorio G. Verdi di Torino. Per i più piccini, il pomeriggio sarà attivo un divertentissimo laboratorio di origami per imparare a realizzare dei ciliegi di carta. Sabato 30 e domenica 31 marzo sarà inoltre possibile partecipare a Una Reggia da Favola, un itinerario-gioco dedicato ai bimbi, con tanti quiz e indovinelli. Mentre lunedì 1° aprile andrà in scena una speciale Caccia al Tesoro per famiglie.

Per rendere ancora più speciale questo weekend primaverile, saranno organizzati dei pic-nic sul prato, pranzi a tema e aperitivi al tramonto. Per quanto riguarda i pic nic, si svolgeranno tra i ciliegi e avranno come protagonisti tre diversi cestini tra cui scegliere. I palati più raffinati potranno optare per il pranzo nel Patio dei Giardini, con un menù ricchissimo di sapore (disponibile solo sabato 30 e domenica 31 marzo). Infine, la sera sarà possibile scegliere un aperitivo e approfittare di deliziosi finger food per ammirare i ciliegi mentre il sole inizia a calare dietro l’orizzonte.

La Reggia di Venaria e i suoi giardini

La Reggia di Venaria Reale è una delle residenze sabaude: venne progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte per volere del duca Carlo Emanuele II, il quale era alla ricerca del luogo perfetto per le sue battute di caccia, a poca distanza dalla città di Torino. Al primo edificio del progetto originario si aggiunsero in seguito numerose altre strutture, sulle quali lavorò anche il famoso architetto Filippo Juvarra. Grande importanza fu data agli spazi verdi, grazie all’ampio parco che circonda la splendida dimora storica.

È in questo contesto che trovano spazio i giardini della Reggia di Venaria, i quali purtroppo non sono quelli originali: i francesi sfruttarono quest’area per creare una piazza d’armi. Negli ultimi anni, grazie ad un lungo lavoro di restauro, gran parte dello scenario naturale è tornato a rivivere. Spicca, in particolare, la zona dedicata al frutteto: il Potager Royal ospita decine di piante, tra cui rigogliosi ciliegi all’ombra dei quali godere di un bellissimo spettacolo. È proprio qui che va in scena il weekend “rosa”, alla scoperta di una delle fioriture più suggestive al mondo.

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Poggio Scali, un’escursione di primavera nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi

Il confine fra Toscana ed Emilia Romagna corre lungo la dorsale dell’Appennino, eppure quelle montagne non conoscono linee tracciate sulle carte geografiche, tant’è che è possibile ammirare splendidi panorami naturali su ognuno dei due versanti.

Si prenda ad esempio Poggio Scali, una vera e propria terrazza immersa nel Parco delle Foreste Casentinesi, posta esattamente sul confine tra le due regioni. La vista dei boschi e dei colli che lo contornano da una parte e dell’altra del confine regionale lo rendono un luogo speciale, senza la necessità che nessuna linea di demarcazione artificiale gli doni particolarità.

Poggio Scali è infatti una splendida radura che si apre tra i boschi che coprono questa porzione di Appennino Tosco-romagnolo, con ampi prati sui quali stendersi ad ammirare la natura circostante. Ci si arriva percorrendo un tranquillo sentiero escursionistico che non richiede particolare preparazione fisica e tecnica, costeggiando una riserva naturale integrale.

Si tratta di un percorso di trekking ideale per una giornata primaverile, quando il verde tenue dei faggi denota l’avviarsi della natura verso la bella stagione, e tutt’intorno ci si accorge della rinascita dopo il letargo invernale.

Come arrivare a Poggio Scali

Vari sentieri conducono a Poggio Scali e al suo prato a 1520 metri di altitudine, una delle vette più alte dell’Appennino Tosco-romagnolo, secondo solo al Monte Falco e al Monte Falterona. Per una escursione di bassa difficoltà, con una lunghezza di circa 12 chilometri fra andata e ritorno e una durata stimata di percorrenza intorno alle 4 ore, partite dall’Eremo di Camaldoli, un monastero nelle vicinanze di Poppi (AR) risalente all’XI secolo.

Per raggiungerlo recatevi a Ponte a Poppi, la zona bassa della succitata e caratteristica cittadina che sorge in cima a un colle ed è uno dei borghi più belli del Casentino, una delle vallate che separa Firenze da Arezzo. Da qui l’evidente cartellonistica vi aiuterà a salire, in circa 25 minuti di auto, all’Eremo.

Secondo la tradizione l’Eremo di Camaldoli sarebbe stato fondato da San Romualdo intorno al 1012, e la regola che regge il monachesimo ivi praticato è tratta proprio dagli insegnamenti del fondatore, monaco benedettino che dette origine alla Congregazione camaldolese. Oggi l’Eremo è diviso fra una parte dove alcuni monaci praticano ancora l’eremitismo e una parte visitabile, tra cui l’antica cella di San Romualdo, una chiesa con opere d’arte di stile barocco e un emporio con i prodotti del monastero, come profumi e liquori.

Fonte: Lorenzo Calamai

Una splendida escursione con il verde della primavera che torna a colorare i fusti degli alberi

Il sentiero che collega Camaldoli a Poggio Scali è peraltro parte della Viae Sancti Romualdi, un cammino da Sant’Apollinare in Classe, in provincia di Ravenna, fino a Fabriano in 30 tappe sulle orme del santo.

Una volta giunti di fronte all’edificio religioso basterà lasciare l’auto in uno dei tanti posteggi allestiti all’esterno. Il luogo è molto conosciuto, facilmente raggiungibile e particolarmente prediletto dalle famiglie per una gita domenicale, per cui, se possibile, preferite giorni feriali e arrivi in mattinata per trovare comodamente il vostro posto auto.

Nei pressi del cimitero dell’Eremo si trovano le indicazioni per Poggio Scali, manutenute dal CAI.

L’escursione

Le difficoltà principali di questa escursione si trovano subito all’inizio del percorso. Poggio Scali, come detto, si trova sul crinale che divide la Toscana dall’Emilia Romagna, e il sentiero 00 è il Sentiero di spartiacque appenninico, per definizione quel sentiero che percorre appunto il crinale della catena montuosa.

Per raggiungerlo si deve affrontare un tratto iniziale con discreta pendenza in salita che potrebbe tagliarvi immediatamente le gambe. Prendetela con filosofia, mettete le marce ridotte e andate su del vostro passo: la parte più dura è lunga poco più di un chilometro ed è totalmente immersa in uno splendido bosco di larici, che vi delizieranno le narici con il loro profumo balsamico.

Dopo l’attacco del sentiero, il resto dell’escursione è molto tranquillo: si attraversa una lunga parte di brevi saliscendi, mentre i larici lasciano il posto ai faggi e alle betulle, con occasionali radure di splendidi prati dal colore verde acceso.

Camminando lungo il crinale, però, sono quasi nulle le opportunità di affacciarsi oltre la coltre alberata che circonda il sentiero. Diventa poi impossibile nell’ultima parte del sentiero, quando questo è costeggiato dal territorio della Riserva naturale integrale di Sasso Fratino, la prima in Italia, istituita nel 1959.

Fonte: Lorenzo Calamai

Una delle poche radure sul percorso che permettono di affacciarsi verso la Romagna

Una riserva naturale integrale è un’area nella quale non sono ammesse attività dell’uomo che non siano  la ricerca scientifica, quindi nemmeno l’attraversamento della medesima. Quella di Sasso Fratino è particolarmente importante perché conserva uno dei pochi tratti di foresta ancora intatti, con la presenza di aspri pendii rocciosi e nessun accesso che l’hanno così riparata dall’intervento della mano umana. Dal 2007 la Riserva di Sasso Fratino fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO come parte del sito seriale “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa“.

Niente paura, però: la vostra fame di panorama sarà esaudita poco dopo. Una bacheca in legno con informazioni sulla affascinante fioritura del botton d’oro è il segnale per svoltare a destra e salire la breve rampa in salita che porta sulla vetta di Poggio Scali, a 1520 metri sul livello del mare.

Da qui lo sguardo può spaziare dai monti sopra Firenze in lontananza, verso sinistra, alla strada che sale al Passo della Calla, frontiera fra Toscana ed Emilia Romagna, fino alle colline del forlivese, al Lago di Ridracoli e alle valli che declinano verso Cesena.

Fonte: Lorenzo Calamai

Poggio Scali è la terza vetta dell’Appennino Tosco-romagnolo

Il prato che si stende tutto intorno il cocuzzolo della collina è l’ideale per apprezzare un bel picnic e riposare le gambe prima di rimettersi in cammino, ma attenzione: è qui che tra la fine di aprile e i primi di maggio si può assistere alla splendida fioritura del botton d’oro, nome scientifico Trollius Europaeus, un fiore tipico degli ambienti montani ma non particolarmente diffuso, specie in Italia. Nel Parco delle Foreste Casentinesi è presente solo a Poggio Scali. La sua forma particolarmente elegante rende la sua fioritura affascinante.

Ritorno all’Eremo di Camaldoli e dintorni

Per il ritorno ci sono alcune opzioni alternative al compiere lo stesso percorso dell’andata, ma prevedono tutte almeno un paio di chilometri di strada asfaltata prima di tornare presso l’Eremo di Camaldoli, per cui il suggerimento è di rimanere nella natura e tornare per la stessa via dell’andata.

Dopo la discesa, una fermata ideale prima di riprendere l’auto è al piccolo emporio dell’Eremo, dove potrete trovare una ampia selezione di prodotti dei monaci camaldolesi.

Scendendo di nuovo a valle verso il Casentino, non dimenticate di effettuare una visita ai tanti bei borghi che punteggiano la vallata, a cominciare da Poppi, uno dei più caratteristici del territorio.

Cittadina che fa parte del club de I Borghi più belli d’Italia, Poppi ha un retaggio medievale che si intuisce a prima vista grazie alla slanciata torre del castello che rappresenta il simbolo e il centro del paese.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il castello dei Conti Guidi a Poppi

Si tratta del Castello dei Conti Guidi, la famiglia nobile che per tre secoli comandò su Poppi e dintorni. Nella piana di fronte a queste mura si combatté nel 1289 la Battaglia di Campaldino, una delle decisive battaglie del Medioevo con cui Firenze divenne egemone sulle altre città toscane. Vi partecipò notoriamente Dante Alighieri, nelle fila dei guelfi fiorentini che risultarono vittorioso, come avrebbe poi raccontato nel canto V del Purgatorio.

La somiglianza con il Palazzo Vecchio di Firenze ha portato a supporre che anche questa costruzione sia attribuibile ad Arnolfo di Cambio, mentre altre attribuzioni ne hanno conferito la paternità a Lapo di Cambio, suo padre. Oggi il castello è visitabile ed ospita una cappella notevolmente affrescata, una sala museale dedicata alla Battaglia di Campaldino con un minuzioso plastico che ricostruisce lo scontro armato e una prestigiosa biblioteca.

Fuori dal castello un’ampia piazza alberata offre una splendida visuale a 360 gradi sulla vallata casentinese, che si tinge di diversi colori a seconda delle stagioni. Il chiosco adiacente al castello è il luogo ideale per chiudere con un degno finale una memorabile giornata di primavera.

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Kansai: un viaggio tra natura, spiritualità e storia del Giappone

Un lago enorme, 1800 anni di storia e una terra capace di raccontare il Giappone più vero. La regione del Kansai, costellata di templi Zen e castelli antichi che conducono alle vestigia dei ninja, è un viaggio unico nel cuore del Sol Levante che permette di assaporare le tradizioni più autentiche attraverso un contatto profondo, diretto e spirituale, con la natura tipica della prefettura di Shiga.

Castello di Hikone, il Tesoro Nazionale del Giappone

Affacciato sul Lago Biwa, di cui offre una vista meravigliosa ma particolarissima, il Castello di Hikone richiama le atmosfere delle epoche in cui indomiti guerrieri usavano incrociare le spade. La struttura che ammiriamo oggi è quella che il clan ha costruito quattro secoli fa ed è immersa in un giardino di alberi di ciliegio, grandi protagonisti del Sakura Matsuri, il sito del mastio che si estende in un giardino più ampio – il Genkyu-en – e che in origine era destinato allo svago del signore feudale e dei suoi ospiti.

La costruzione principale, designata come Tesoro Nazionale, nasconde quattro stanze private ed è circondato da una rete di muri e torri che lo proteggono, tra lui la Tenbin-yagura, la torre bilancia, che deve il suo nome alla sua struttura perfettamente simmetrica. È inoltre l’unica torre di questo tipo dell’intero Giappone, dotata di un corridoio strategico che metteva in comunicazione le due estremità e che poteva essere abbattuto in caso di necessità.

Il tempo del Castello di Hikone è invece scandito dalla campana che, da secoli, suona per cinque volte esatte lungo tutta la giornata. I suoi rintocchi si sentono passeggiando per il mastio e lungo i suoi dintorni, oltre che in tutta la città: un elemento suggestivo che è stato inserito nell’elenco dei 100 paesaggi sonori del Giappone.

Una città mercantile ricca di storia

Omihachiman sorge sulle rive del Lago Biwa, sull’antica via Nakasendo che collega Tokyo a Kyoto, e ancora oggi conserva l’anima fiorente della città mercantile che è stata un tempo. Il canale Hachiman-bori ha infatti fornito una valida via di comunicazione, favorendo lo sviluppo della città di Omi come potenza commerciale. Il nome di Hachiman viene però aggiunto solo in seguito in onore del dio shintoista della guerra che qui dimora nel Tempio di Himure Hachimangu.

Il cuore pulsante del centro, che batte alimentato dalla ricchezza e dalla generosità dei primi commercianti di Omi, risiede nei tanti templi e nelle opere pubbliche presenti lungo l’intera area dell’antica città mercantile. Shin-Machi Dori è infatti un esempio, perfettamente conservato, di come vivessero i mercanti di Omi mentre il Museo della città, che oggi ospita numerose mostre su materiali popolari, è una testimonianza dello stile delle costruzioni dei primi mercanti.

La tradizione si conserva anche grazie al Festival del fuoco Sagicho di Omihachiman, noto come una delle manifestazioni più pericolose del Giappone, e che ogni anno si svolge a metà marzo. Tra i festeggiamenti, è inclusa una gara per stabilire quale sia il migliore tra una grande selezione di mastodontici carri sagicho, realizzati in paglia, bambù e carta. Le costruzioni sono trasportate attraverso la città da uomini vestiti e truccati da donne. Al culmine del Festival, i carri vengono bruciati mentre le persone danzano intorno al fuoco.

Prima dell’invenzione e dell’arrivo della automobili, il canale della città era una delle vie di comunicazione principali che ravvivava l’area per il grande traffico commerciale. La rotta di scambio maggiore ha però diviso la città in due parti, con i samurai che vivevano a nord e i civili a sud. Oggi è possibile passeggiare lungo il canale per cogliere appieno l’atmosfera di quei tempi e capire quale sia stata l’importanza dell’acqua in una zona a forte vocazione mercantile.

Il Canale di Hachiman-Bori

Fonte: JNTO

Il Canale di Hachiman-Bori

Alla scoperta del lago di Biwa, il più grande del Giappone

Situato al centro della Prefettura di Shiga, il lago deve il suo nome alla forma naturale che lo caratterizza, che ricorda un biwa, liuto della tradizione giapponese. La lunghissima costa, con 235 chilometri da esplorare, è ricca di cose da fare. È infatti possibile fare gite in barca, passeggiate o tour delle isole. Sul lato ovest si può invece ammirare la spiaggia di Omimaiko, con sabbia bianca e rigogliosi pini, mentre per gli appassionati del campeggio è d’obbligo una tappa a Okubiwako, affacciato sull’acqua e perfetto per rilassarsi apprezzando la bellezza naturale del luogo.

Il nuoto è certamente lo sport più praticato, ma sono anche disponibili canoe e kayak, provare lo stand up paddle boarding, imparare la vela o il windsurg. In inverno, sono disponibili piste da sci per bambini. L’enorme specchio d’acqua che ricopre parte del Giappone può essere esplorato anche in crociera, con cibo e intrattenimento, disponibili con rotte di breve e media durata.

Il lago Biwa è meraviglioso anche in inverno. Qui è infatti costruita la funivia più veloce del Giappone che conduce su per il Monte Horai, alla valle di Biwako, che conta su una rinomata stagione sciistica. Qui si può sciare o fare snowboard, con vista lago. In estate, il clima è più fresco rispetto alla città e si può godere del panorama con la zip-line o con il vertiginoso Skywalker.

Lunga vita e spiritualità al Santuario Shirahige

Il piccolo santuario shintoista Shirahige sorge sul lato ovest del Lago Biwa ed è famoso per il caratteristico torii che si erge proprio in mezzo al lago. Le origini di questa costruzione sono antichissime e risalgono al 675 d.C., ma nel corso del tempo ha subito diverse modifiche. Pare infatti che il torii, nel lontano 1280, rimanendo sommerso in seguito all’innalzamento del livello del lago. Quello che vediamo oggi risale a un rifacimento moderno del 1981.

Il suo nome, Shirahige, significa letteralmente barba bianca. Questo perché è dedicato a Sarutahiko, una divinità dell’antica mitologia giapponese che veniva rappresentata come un uomo anziano con barba e capelli bianchi. È inoltre conosciuto per i suoi poteri speciali: sarebbe infatti capace di infondere lunga vita e salute.

Santuario Shirahige

Fonte: JNTO

Il Santuario Shirahige

Chikubushima, l’isola degli dei

Conosciuta anche come isola degli dei nella città di Nagahama, si trova al largo della costa settentrionale del Lago Biwa. Tra le attrazioni del posto, ricordiamo il tempio dell’isola, Hogonji, in cui è possibile acquistare delle deliziose bamboline Daruma dedicate a Benzaiten che porterebbero fortuna per un anno. Al Santuario di Tsukubusuma si possono lasciare invece dei dischi d’argilla, i kawarake, capaci di esaudire i desideri più nascosti. Le due costruzioni riflettono la confluenza delle due religioni giapponesi nel corso di più di un millennio.

Isola di Chikibu

Fonte: JNTO

Isola di Chikibu

Alla scoperta di Osaka

Da Tokyo a Osaka in shinkansen, per vivere un’atmosfera completamente diversa rispetto a quella della Capitale e che permette di immergersi in una vita notturna entusiasmante, cibo delizioso – specialmente quelli dei quartieri di Tenma e Ura Namba – e una calorosa accoglienza offerta dalle persone del posto. La città dell’Expo 2025 offre inoltre un interessante lato storico, con il castello che si pone come attrazione principale: un luogo ideale per approfondire la storia.

Il Castello di Osaka

Fonte: JNTO

Il Castello di Osaka

Da non perdere le luci al neon del ponte di Dotonbori e la zona di Minami, oltre che i maggiori festival della stagione come il Tenjin Matsuri (sfilata di barche), Kishiwada Danjiri (grandi carri di legno) e il Festival di Ebessan (dedicato al successo negli affari).

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D’ora in avanti diventa vietato installare videocamere negli Airbnb

Cambia drasticamente il regolamento di Airbnb per quanto riguarda l’uso di telecamere di sicurezza nelle aree comuni degli alloggi vacanza: le nuove misure, che entreranno presto in vigore, sono volte a rispettare maggiormente la privacy degli ospiti, che soprattutto negli ultimi anni è diventata una questione di grande rilevanza. Scopriamo qual è la normativa aggiornata e cosa cambia rispetto a quella precedente.

Il problema della privacy nelle case vacanza

Molti turisti si affidano sempre più spesso agli affitti brevi per le proprie vacanze: si tratta di una scelta comoda e vantaggiosa, anche dal punto di vista economico. Tuttavia, si pone ormai frequentemente il problema della privacy. Nel corso degli ultimi anni, Airbnb ha ricevuto numerose segnalazioni in merito alla presenza di telecamere nascoste non dichiarate dai proprietari degli appartamenti: seppure contraria al regolamento, questa pratica trova purtroppo ampia diffusione. A discapito, ovviamente, del diritto alla privacy degli ospiti. Per questo motivo arriva la drastica decisione di Airbnb.

Airbnb, il divieto di usare le telecamere

Il noto portale, specializzato negli affitti brevi per le vacanze, ha deciso di dare un giro di vite al regolamento riguardante l’utilizzo delle telecamere di sicurezza, finora concesso con particolari limitazioni. D’ora in avanti, gli host non potranno più installarle nelle aree interne – seppure comuni – dei propri alloggi, e naturalmente dovranno togliere quelle già presenti. Resta invariata la possibilità di usare videocamere di sorveglianza nelle aree esterne, sebbene il divieto torni a valere in quelle zone dove ci si aspetta una maggiore privacy, come ad esempio in una piscina idromassaggio all’aperto.

La nuova policy di Airbnb riguarda anche la presenza di altri dispositivi di controllo, come ad esempio i rilevatori di decibel per tenere traccia del rumore. Perché la loro installazione – come quella delle telecamere di sicurezza nelle aree esterne – sia legale è necessario che gli ospiti ne siano informati, sia tramite l’annuncio presente sul sito che al momento del check in. Questo regolamento entrerà in vigore il prossimo 30 aprile 2024: nonostante sia più restrittivo per gli host, è stato accolto con piacere dai turisti che sono soliti utilizzare Airbnb per prenotare il loro soggiorno, sentendo maggiormente tutelata la loro privacy.

La precedente normativa di Airbnb

Airbnb aveva già una policy abbastanza rigida sull’uso delle telecamere di sicurezza, che tuttavia è stata ripetutamente aggirata causando notevoli problemi di privacy per gli ospiti. Finora, il portale consentiva l’installazione di tali dispositivi di controllo purché la loro presenza venisse dichiarata già nell’annuncio, in modo che i turisti ne fossero consapevoli al momento della prenotazione. Le telecamere erano consentite non solo nelle aree esterne, ma anche nelle aree comuni interne, come ad esempio l’ingresso di un appartamento o i corridoi.

Naturalmente, vigeva già il divieto di installare videocamere nei servizi igienici e nelle aree private, come le camere da letto. Questa normativa non è bastata a tutelare gli ospiti da sguardi indiscreti, quindi Airbnb ha deciso di inasprire le regole vietando del tutto l’uso delle telecamere negli spazi interni. “L’aggiornamento di questa policy semplifica il nostro approccio e chiarisce che le telecamere di sicurezza non sono consentite all’interno degli alloggi, indipendentemente dalla loro ubicazione, dal loro scopo e dalla divulgazione preventiva” – si legge nella nota pubblicata dal portale.

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Sta per partire la crociera perfetta per tutti gli amanti dei libri

Una delle migliori compagnie di quasi tutti i viaggiatori è un bel libro. Che sia esso una guida di viaggio, un romanzo, un’autobiografia o un thriller, è certamente un modo fantastico per sfruttare alcuni momenti morti, o semplicemente per godersi a pieno quello che si sta vivendo.

Se siete dei lettori, abbiamo un’ottima notizia per voi: è stato presentato il programma della dodicesima edizione della crociera letteraria, un viaggio pieno di meraviglie e di incredibili scrittori e artisti, tra cui Eugenio Bennato, Gabriella Genisi, Giampaolo Simi, Roberto Riccardi, Carola Carulli, Anna Maria Gehnyei, Peppe Millanta e Patrizia Cirulli.

Crociera letteraria: informazioni utili

Il viaggio letterario è in programma dal 20 al 25 aprile, con partenza dal porto di Civitavecchia. Si salirà sulla “Cruise Roma” della Grimaldi Lines grazie a una collaborazione di Agra Editrice con Leggere:tutti e Grimaldi Lines Tour Operator, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona e dell’ANP.

Il viaggio avrà il nome di “Una nave di libri per Barcellona” e solcherà i mari proprio in coincidenza con la Giornata Mondiale del Libro, ovvero il 23 aprile, che nella splendida cornice della città catalana si festeggia in modo del tutto particolare: nella Diada de Sant Jordi (il giorno di San Giorgio, patrono della Catalogna) è tradizione che gli uomini regalino una rosa alle donne e siano contraccambiati con un libro. In questo modo tutta la città si riempie di rose e di libri con decine di eventi e incontri con scrittori e poeti.

Il programma della crociera letteraria

Il programma letterario dell’edizione 2024 prevede incontri con scrittori, presentazioni di libri, spettacoli teatrali e musicali, lungo il tragitto sia di andata che di ritorno. Saranno quest’anno sulla nave: Gabriella Genisi, Giampaolo Simi, Roberto Riccardi, Carola Carulli, Anna Maria Gehnyei, Peppe Millanta, Francesca Andronico, Roberto Gassi, Evelina Maffey, Franca Rosi, Ida Sassi, Elvira Siringo, Stefano Zampieri. Patrizia Cirulli, cantautrice che ha musicato e interpretato poesie di Garcia Lorca, Frida Kahlo, Quasimodo, D’Annunzio, duetterà con l’attore Gino Manfredi, che leggerà alcuni brani di questi grandi poeti, ed Eugenio Bennato si esibirà con la sua band: il cantautore napoletano – tra l’altro vincitore del Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano “Grande Sud” – è stato infatti invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona per “Aspettando San Jordi”, un grande concerto che si terrà nella città catalana lunedì 22 aprile, vigilia della festa di San Giorgio, i libri e le rose.

Il 23 aprile, oltre a passeggiare per le Ramblas invase da rose e libri, per i viaggiatori sarà disponibile anche un incontro con la comunità italiana all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona.

Inoltre, grazie al progetto Desibook del programma Erasmus+, a bordo ci saranno anche studenti provenienti da Bulgaria (93rd “Alexander Teodorov – Balan” Secondary school – Sofia), Turchia (İstanbul Atatürk Fen Lisesi – Istanbul) Grecia (Platon M.E.P.E. – Katerini), Spagna (Bouza Brey Sociedade Cooperativa Galega – Vigo) e Italia (Liceo Classico Scientifico La Mura – Angri, SA) accompagnati dai loro insegnanti. L’occasione ideale per approfondire diversi temi, tra cui la cultura e i libri uniscono i popoli, l’importanza del dialogo interculturale, il contributo del programma Erasmus+ alla crescita di una coscienza europea tra i giovani.

La mattinata del 21 aprile l’ampio programma letterario si aprirà con la presentazione dello staff artistico e con gli studenti di Bulgaria, Turchia, Grecia, Spagna e Italia che canteranno i rispettivi inni nazionali, per concludere insieme con l’Inno alla Gioia, accompagnati dagli studenti del Liceo Musicale Giordano Bruno di Roma.

I libri, la musica e la socialità scenderanno dalla nave con i passeggeri per spostarsi a Barcellona, con visite guidate e passeggiate nella Barcellona letteraria e gastronomica. Chi vorrà, potrà anche far tappa a Figueras per visitare lo straordinario Museo Dalì.

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I più bei trekking da fare sulle Dolomiti

Le Dolomiti sono il fiore all’occhiello dell’Italia. Patrimonio Unesco dal 2009, questa iconica catena montuosa modellata da vento, aria e acqua nel corso dei secoli, si estende su tre regioni del nostro arco alpino: Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Sono anche chiamate “monti pallidi” per via del loro colore chiaro dovuto ai coralli e ai fossili marini emersi dal mare primordiale 250 milioni di anni fa. Al tramonto, si colorano di rosa dando origine al fenomeno dell’Enrosadira.

Le Dolomiti sono le montagne più monumentali di qualsiasi altro rilievo, uno spettacolo della natura. Possiamo tranquillamente dire che sono le più belle montagne del mondo.

Le cime delle Dolomiti sfiorano i tremila metri di altitudine e tra i gruppi montani più famosi e spettacolari come le Tre Cime di Lavaredo, la Marmolada, il Catinaccio, il Rosengarten-Latemar, le Pale di San Martino e le Dolomiti di Brenta, si trovano alcune delle più belle località turistiche, note per le piste da sci, ma anche per i sentieri che si possono percorrere nella bella stagione.

La nostra guida scaricabile comprende alcuni dei sentieri più famosi adatti a ogni livello di preparazione atletica da percorrere.

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È Fiumicino il miglior aeroporto d’Europa, per il settimo anno consecutivo

Sono ben sette anni di seguito che un efficientissimo scalo italiano si aggiudica il titolo di “Miglior aeroporto d’Europa”. Un grande successo che si ripete anno dopo anno e che vede la premiazione da parte di Airports Council International World, in collaborazione con Amadeus, azienda tecnologica del settore travel. Scopriamo insieme di quale scale stiamo parlando.

Fiumicino, il migliore d’Europa

Per chi non mette piede da molti anni presso il Leonardo Da Vinci risulta davvero complesso crederci, ma Fiumicino da qualche anno a questa parte è davvero un’eccellenza italiana nel mondo. Lo scalo capitolino, infatti, ha totalmente cambiato volto, tanto da essersi aggiudicato per la settima volta consecutiva (record assoluto)  il titolo di miglior aeroporto d’Europa nella categoria degli scali con oltre 40 milioni di passeggeri.

Il premio, aggiudicato a seguito del sondaggio “Airport Service Quality Award” dove sono stati consultati oltre 600mila passeggeri distribuiti in più di 400 aeroporti in tutto il mondo, è stato consegnato da ACI World per “la facilità di spostamento per i viaggiatori all’interno dello scalo, ma anche la consapevolezza ambientale e il customer care”.

Ma non solo, perché l’eccellenza di Fiumicino è praticamente globale: ha raggiunto il massimo in tutte le categorie analizzate, quindi “Airport with the Most Dedicated Staff in Europe, “Easiest Airport Journey in Europe, “Most Enjoyable Airport in Europe” e “Cleanest Airport in Europe”, ed è l’unico scalo con più di 40 milioni di passeggeri l’anno ad aver totalizzato il massimo dei punteggi in tutte le categorie prese in esame.

Attualmente, infatti, solo nove scali, nelle rispettive aree geografiche, hanno raggiunto livelli di eccellenza in tutte le sezioni considerate, ma si tratta di aeroporti con traffico inferiore ai 15 milioni di passeggeri all’anno, tanto che il Leonardo Da Vinci è l’unico aeroporto con oltre 40 milioni di passeggeri a livello globale ad aver ottenuto questo risultato.

Premiati anche Ciampino e Malpensa

Il premio assegnato al principale scalo romano non è l’unico per il sistema aeroportuale gestito da Adr. Per la prima volta, infatti, il “Best Airport” è stato vinto anche dal “Giovan Battista Pastine” di Ciampino, decretato “miglior aeroporto in Europa tra i 5 ai 15 milioni di passeggeri”.

Nella categoria che racchiude gli aeroporti europei tra i 25 e i 40 milioni di passeggeri, invece, c’è da segnalare la presenza di Milano Malpensa, insieme allo scalo di Zurigo, di Palma de Mallorca e Copenaghen.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, ha dichiarato a Rai News che: “Quella di oggi è, per AdR,  una giornata storica: per la prima volta gli scali di Fiumicino e Ciampino vengono premiati insieme a livello internazionale per la qualità e i servizi offerti ai passeggeri. È un risultato straordinario quello del “Leonardo da Vinci” come miglior aeroporto d’Europa e unico grande hub al mondo a vincere in tutte le categorie considerate dall’Airport Service Quality 2023″.

Riconoscimenti più che meritati e che certificano il grande lavoro fatto nel corso di questi anni, fino a trasformare radicalmente e rendere l’aeroporto di Fiumicino una vera eccellenza europea e persino mondiale.

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Le nuove mete che potremo raggiungere questa estate (e non solo)

Avete già organizzato le vacanze estive? Nel caso in cui non fosse così non allarmatevi, perché sono state annunciate una serie di mete che potremo raggiungere dall’Italia proprio durante la bella stagione (e non solo). In totale sono ben 200 rotte verso 40 Paesi in Europa.

Le nove rotte di WizzAir

A lanciare il nuovo operativo per l’estate (e oltre) è stata WizzAir, compagnia aerea a basso costo ungherese, che grazie all’espansione del proprio network conta ben 200 rotte verso 40 Paesi d’Europa.

Nel dettaglio: il programma estivo di WizzAir offre voli per un totale di oltre 90 destinazioni: Tirana (Albania), Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), diverse località in Spagna, tra cui Alicante, Valencia, Tenerife, Madrid e Barcellona, nove in Grecia con Santorini, Skiathos, Corfù, Heraklion e Atene, ma anche verso Parigi, Lione e Nizza (Francia), Londra (Regno Unito), Berlino, Amburgo e Dortmund (Germania), Copenaghen (Danimarca), Erevan (Armenia), Baku (Azerbaigian) e molte altre.

Ma non è di certo finita qui, perché il vettore low cost metterà a disposizione anche dei voli speciali in occasione delle partite del Campionato Europeo di Calcio che si terranno in Germania, insieme a un un servizio esclusivo di navette per i tifosi. I voli per le partite partiranno da Milano e Roma il 15, 20 e 24 giugno.

I nuovi voli da Roma, Milano e Venezia

Le principale novità di WizzAir riguardano le partenze da Roma, con alcune interessanti nuove rotte. La prima è Alicante, meravigliosa città che si specchia sulla Costa Blanca, in Spagna, famosa per le sue lunghissime spiagge di sabbia fina e acque trasparenti. Il posto ideale da visitare durante la bella stagione anche per scoprire il vero simbolo cittadino: il Castello di Santa Barbara, una fortezza situata su di un promontorio che si specchia su un limpido mare.

C’è poi Copenhagen, Capitale della Danimarca e anche la più accogliente del Nord Europa, dove poter vivere indimenticabili esperienze gastronomiche, culturali e anche scoprire oasi verdi nel cuore della città.

Amburgo, in Germania, è conosciuta come “La porta del mondo”, per via dell’importanza del suo porto sul fiume Elba che è situato al centro dei traffici commerciali di tutta Europa (e non solo). Si caratterizza per la presenza di quartieri vibranti ricchi di ristoranti multiculturali e per una serie di meraviglie da visitare, come la Kunsthalle Hamburg, una delle gallerie d’arte più importanti della Germania.

Da Roma si potrà raggiungere anche Berlino, Capitale della Germania, che vanta un patrimonio culturale di immenso valore in quanto caratterizzato di varie forme e stili artistici. Una città decisamente unica nel suo genere e in grado di offrire un mix eclettico fra architettura moderna e classica.

Poi ancora Danzica, in Polonia, città millenaria sulla costa del Mar Baltico che si distingue per essere anche il centro scientifico, culturale e dell’industria moderna. Una piccola curiosità: Danzica, nel 2002, è stata premiata dal Consiglio d’Europa con la Bandiera d’Onore in quanto città della libertà e per il suo ruolo nello sradicamento del regime comunista in Polonia e in Europa Centrale.

Le novità da Milano sono principalmente due: Parigi e Tenerife. Quest’anno presso la romantica Capitale francese si terranno i Giochi Olimpici, e il nuovo volo dal capoluogo lombardo cade a pennello per approfittare di questa speciale occasione.

Tenerife, dal canto suo, è un’isola dove poter fare mille esperienze diverse in qualsiasi periodo dell’anno, uno di quei posti da visitare assolutamente almeno una volta nella vita.

Infine da Roma, Milano e Venezia partiranno voli giornalieri verso Chisinau, Capitale della Repubblica di Moldavia, che si distingue per essere il centro nevralgico ed economico del Paese.