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La migliore meta europea dove andare quest’anno

Votato da un milione di viaggiatori provenienti da 172 Paesi, il Principato di Monaco è risultato essere la migliore destinazione europea dell’anno. Il titolo di “Best European Destination 2024” è merito del grande impegno che questa città-Stato ha avuto negli ultimi anni puntando su altri temi rispetto ai soliti stereotipi. Sostenibilità in primis, e poi cultura e attività outdoor.

Il Principato resta comunque quello che nell’immaginario collettivo viene identificato come un luogo di benessere e di felicità, ma non soltanto per i beni di lusso. Oggi, il Principato di Monaco – o Montecarlo – è considerata da moltissimi viaggiatori una destinazione perfetta per una fuga “green”, che combina benessere, attività all’aria aperta, gastronomia e, grazie al clima mite di cui gode, anche vita da spiaggia e attività acquatiche, praticamente tutto l’anno.

Ma non è tutto. Monaco è considerato il connubio perfetto tra glamour, cultura e relax, fattori che rendono davvero unico al mondo questo fazzoletto di terra di soli due chilometri quadrati incastonato nella Riviera francese.

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Fonte: ©B. Vergely

La vegetazione che incornicia il Principato di Monaco

Montecarlo sempre più green

Il Principato è la meta perfetta per organizzare una weekend fuori stagione, specie per chi ama gli eventi mondani o culturali, perché ogni mese c’è qualche grande appuntamento, dal salone nautico al festival del circo, dall’opera all’arte. Alcuni di essi si svolgono da decenni e sono ormai molto rinomati, tanto da attirare tantissimi visitatori, oltre agli addetti ai lavori, da ogni parte del mondo.

Tra gli eventi più belli, ma ancora poco conosciuti, c’è il Festival Printemps des Arts di Montecarlo, presieduto da Sua Altezza Reale Carolina di Hannover, che quest’anno punta proprio sul tema della sostenibilità.

Si tratta di un appuntamento annuale con la musica in tutte le sue forme, che è giunto alla quarantesima edizione e che, proprio perché dà il via agli eventi primaverili, si svolge sempre più in location diffuse su tutto il Principato, tra sale da concerto e spazi non convenzionali.

L’edizione 2024, il cui tema conduttore è “chants de la terre”, “canti della terra” e quindi il rapporto tra l’uomo e la natura, si svolge nei quattro long weekend (dal mercoledì o giovedì alla domenica) che vanno dal 13 marzo al 7 aprile, con 25 appuntamenti distribuiti in 19 magnifici luoghi di Montecarlo e della Costa Azzurra, come il Centre Culturel Prince Jacques di Beausoleil e il Conservatorio e Théâtre National di Nizza.

Monaco per turisti responsabili

Se in giro per il Principato si vedono (e si sentono) spesso sfrecciare bolidi, non è detto che gli stessi proprietari non vadano anche in giro a piedi o in bicicletta. Da sempre, a Montecarlo, per via della sua conformazione, esiste un sistema di scale, ascensori, scale mobili e persino di marciapiedi mobili (tutti gratuiti, ovviamente) che consentono a chiunque di andare su e giù per il Principato senza stancarsi, raggiungendo i vari punti della città in poco tempo.

Ultimamente, la biciletta anche qui sta davvero spopolando. A Monaco ci vanno quasi tutti tanto che sono sempre più numerose le piste ciclabili su cui si può pedalare in tutta sicurezza. I turisti che sono in visita ne possono noleggiare una delle tante disponibili nelle rastrelliere Monabike o Mobee, per chi preferisce le bici elettriche.

Non solo palazzi e grattacieli

Non tutti sanno che il 20% del territorio monegasco è ricoperto da aree verdi. Sono numerosi, infatti, i giardini e i parchi, a partire dal celebre Giardino giapponese che si affaccia sul lungomare del Larvotto, un’oasi di pace e relax come non se ne trovano spesso. Ma meno noto è il Percorso biodiversità che si trova nei Giardini Saint-Martin, il primo giardino pubblico a essere aperto nel Principato nel 1816, realizzato su un terreno abbandonato per dare lavoro agli abitanti del posto. Nascosto tra il Museo Oceanografico e la Cattedrale, questo scrigno verde offre tante sorprese e vedute panoramiche eccezionali sul Grand bleu.

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Fonte: 123rf

Il Giardino giapponese nel cuore di Montecarlo

Ancora meno conosciuto è il Percorso degli alberi monumentali, un itinerario più che un vero e proprio parco, sviluppato nella zona Est del Principato. E poi ci sono il Jardin Exotique sulle alture di Montecarlo, uno dei giardini più belli del mondo che, però, purtroppo resterà chiuso nel 2024 per lavori di manutenzione straordinaria, il Roseto Principessa Grace nella zona di Fontvieille e i Jardins de la Petite Afrique nei pressi del Casinò. Inoltre, il Principato possiede tre aree marine protette, di cui una riserva marina educativa.

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Carnevali d’Italia, quali raggiungere in treno

Come spesso accade, quando si decide di spostarsi per raggiungere qualche grande evento o manifestazione lo stress di dover trovare un parcheggio per l’auto.

Ecco perché quest’anno, per raggiungere alcune delle feste di Carnevale più famose d’Italia, ci sono dei treni e dei bus speciali organizzati da Trenitalia che portano comodamente nel cuore delle feste.

Dal Carnevale di Venezia a quello di Termini Imerese, da Perugia a Putignano, le principali mete del Carnevale 2024 diventano più comode e facilmente raggiungibili grazie a collegamenti incrementati sia nel numero di mezzi sia nella loro frequenza, soprattutto nei giorni clou dei festeggiamenti. E poi, viaggiare in treno o in bus collettivo è anche molto più sostenibile.

In treno al Carnevale di Venezia

In occasione del Carnevale di Venezia, sono stati creati 26 treni straordinari da e per Venezia Santa Lucia. A questi si aggiungono i Frecciarossa che già arrivano a Venezia e che sono tantissimi: ben 44 collegamenti tra Milano, Brescia, Verona e Venezia, 32 tra Roma, Firenze, Bologna e Venezia, otto tra Torino e Venezia, due tra Genova e Venezia e quattro collegamenti tra le principali città della linea Adriatica e Venezia, con partenze da Lecce, Bari, Foggia, Pescara, Ancona e Rimini.

carnevali più divertenti italia

Fonte: iStock – Ph: Crisfotolux

Il Carnevale di Venezia

Treni speciali per la battaglia delle arance a Ivrea

In Piemonte, in aggiunta ai collegamenti da Torino e Novara, si può raggiungere lo storico Carnevale di Ivrea con il treno regionale domenica 11 febbraio. Partono infatti quattro treni straordinari tra Torino Porta Nuova e il centro di Ivrea (due per l’andata e due per il ritorno) per poter assistere alla celebre battaglia delle arance.

Treni e bus per il Carnevale di Putignano

Il celebre Carnevale di Putignano è raggiungibile con i treni e gli autobus di Ferrovie del Sud Est (società del Polo Passeggeri del Gruppo FS). Domenica 11 febbraio saranno messi a disposizione 20 treni e 24 bus, con oltre 4.800 posti, per poter assistere alle sfilate dei carri allegorici di cartapesta raggiungendo la città in modo comodo, sicuro e sostenibile.

Nelle giornate del 13 febbraio, in occasione del Martedì Grasso, e di sabato 17, per la festa finale, ci saranno ulteriori tre bus Putignano-Bari (via Casamassima e via Conversano) e Putignano-Martina Franca, per garantire il rientro anche in serata.

Carnevale di Putignano

Fonte: Shutterstock

Il Carnevale di Putignano

Treni speciali per il Carnevale di Termini Imerese

Due treni straordinari raggiungono anche uno dei Carnevali più famosi della Sicilia, il Carnevale di Termini Imerese. I treni circoleranno nella serata fra il 10 e l’11 febbraio, fra l’11 e il 12 febbraio e fra il 13 e il 14 febbraio. Il treno parte da Termini Imerese alle 00.30 e arriva a Cefalù alle 00.53, con fermate intermedie a Campofelice e Lascari, mentre un altro treno parte da Termini Imerese alle 00.35, arriva a Palermo Centrale all’1.20 con fermate intermedie a Trabia, S. Nicola, Altavilla Milicia, Casteldaccia, S. Flavia, Bagheria, Ficarazzi, Roccella e Brancaccio.

Al Carnevale di Spoleto con treno +bus

A Spoleto, in occasione della sfilata del Carnevale di domenica 11 febbraio, sarà disponibile il servizio Spoleto Link (treno + bus) che consente di raggiungere il centro storico della città, dalla stazione, in meno di dieci minuti e che offre 29 corse al giorno – nei giorni festivi – tra la stazione e il parcheggio Posterna.

Al Carnevale di Muggia con treno+motonave

Dall’8 al 14 febbraio, la cittadina di Muggia nel Friuli-Venezia Giulia ospita il tradizionale Carneval de Muja, giunto alla 70esima edizione e che è raggiungibile con il servizio Muggia Link (treno+motonave) che in 30 minuti collega, direttamente e senza fermate intermedie, Trieste a Muggia.

Tanti treni per il Carnevale di Monfalcone

Sono decine i collegamenti quotidiani per raggiungere il Carnevale di Monfalcone, che quest’anno festeggia il suo 140esimo anniversario, da Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone e Venezia.

Carnevale di Perugia in treno

Oltre 50 treni regionali rendono facilmente raggiungibile il Carnevale di Perugia da tutta l’Umbria e da Arezzo, Firenze e Roma. Il Carnevale dura dall’8 al 18 febbraio.

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Vyšehrad, la collina-fortezza piena di leggende

Tra le città più romantiche d’Europa, ma forse del mondo intero, c’è una Capitale ricca di meraviglie che tra le sue tante attrazioni ne cela una che è pregna di mistero. Si chiama Vyšehrad, ed è una collina-fortezza che da secoli è avvolta da leggende, che sono una più curiosa dell’altra.

Vyšehrad, informazioni utili

Vyšehrad sorge nell‘incantevole cornice della città di Praga e, anzi, è proprio lei una parte fondamentale del prezioso skyline di questa città. Si tratta di una straordinaria collina-fortezza che corrisponde alla zona più antica della Capitale, ma anche a uno dei punti da cui poter ammirare la migliore vista panoramica su questa elegante realtà dell’Europa Centrale.

Una vera e propria “roccia sul fiume” che nella sua lunga storia – la nascita risale al X secolo – ha svolto diverse funzioni: è stata sede reale di monarchi, città ricca attività, fortezza e per finire un cimitero.

Arroccata in posizione predominante su un’altura che si erge sul fiume Moldava, è facilmente raggiungibile con la metropolitana cittadina e visitabile tutto l’anno, anche se con orari diversi in base alle stagioni.

Cosa vedere in questa collina-fortezza

La storia di Vyšehrad è particolarmente travaglia, o almeno lo è stata fino a circa il 1650. Oggi è una zona imperdibile di Praga, una di quelle cose da visitare assolutamente per capire ancora più a fondo le origini di questa magnifica città.

La collina di Vyšehrad

Fonte: iStock

Panorama di Praga dall’alto con la città vecchia e Vyšehrad al tramonto

Ad accogliere il visitatore ci sono delle splendide porte che invitano a fare ingresso in un prezioso complesso che ha poco a che fare con il caos cittadino, un’area verde dove il silenzio è costantemente in sottofondo. I punti di accesso sono diversi: ci sono Porta di Tabor, Porta delle Sommità, Porta Leopoldina e la Porta di Mattoni, che ospita una mostra permanente sulla storia della fortezza. Quattro imponenti varchi che fanno parte di una sontuosa cinta muraria percorribile a piedi.

Passo dopo passo si arriva al vecchio Palazzo Reale, progettato in stile gotico e rinascimentale, che conserva una meravigliosa sala chiamata Vladislav e che viene utilizzata per le inaugurazioni. Inoltre, ospita una copia della corona ceca.

Tra i simboli indiscutibili di questa zona, e forse anche di tutta la città, c’è la Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo, dall’impianto gotico e con una sontuosa facciata sorretta da due straordinarie torri a guglia, chiamate “Adamo” ed “Eva”. Non sono da meno gli interni, caratterizzati da mura possenti e con decorazioni che presentano elementi templari e opere di esponenti della pittura gotica.

La Rotonda romanica di San Martino è una piccola e graziosa cappella del XI secolo, che è una “sopravvissuta” alla feroce Guerra dei Trent’anni, periodo in cui venne utilizzata come di magazzino per le munizioni. Dal diametro di 650 metri, conserva quadri di Konig ed Herman e una palla di cannone murata che rievoca l’assedio prussiano del 1757.

Da queste parti sorge anche il Cimitero nazionale di Slavín, dove riposano le grandi personalità della Repubblica Ceca, tra cui artisti del calibro di Alphonse Mucha, Bedřich Smetana e Jan Neruda.

Ci sono poi le Casematte settecentesche, un fitto sistema di gallerie sotterranee che conduce in una stanza di poco più di 300 metri quadrati, dove in passato venivano conservati i militi dell’esercito e gli alimenti, in particolare le patate. Tra le altre cose, qui giace anche il Gorlice, che custodisce diverse statue originali del Ponte Carlo.

Poi ancora le Cantine gotiche, altre gallerie sotterranee dove ammirare una collezione di reperti archeologici e oggetti religiosi che illustrano la storia di Vysehrad dal 3800 a.C. fino ai giorni nostri, e la Galleria Vysehrad, una sala per mostre temporanee che è stata edificata sulla cinta muraria.

Porta Leopoldina, Praga

Fonte: Getty Images – Ph: Bill Tompkins

La bellissima Porta Leopoldina

Le incredibili leggende di Vyšehrad

Le leggende a Vyšehrad si sprecano. Una di queste narra la storia della principessa Libuše che previde la futura gloria di Praga dalla sua residenza a Vyšehrad. In particolare, per la sovrana era in arrivo la nascita di “una città la quale gloria arriverà alle stelle…”.

Ma non solo, perché nella Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo spicca l’immagine della Vergine Maria dipinta, secondo la leggenda, da San Luca. Inoltre, nel sarcofago romanico che si trova accanto all’altare sarebbero custoditi i resti di Longino, il soldato romano che trafisse il costato di Gesù Cristo sulla croce.

Insomma, Vyšehrad è un luogo imperdibile di Praga e intriso di pura magia.

Cos’altro vedere in città

Ci vorrebbero più giorni per scoprire Praga per intero, perché oltre a Vyšehrad la città offre dei punti di interesse che sono assolutamente imperdibili. La “Città Magica” posata al centro dell’Europa, infatti, è un susseguirsi di meraviglie preziose a partire dal suo Castello, che troneggia sulla città con un fare minaccioso e inaccessibile. Per raggiungerlo bisogna percorre lunghe strade ripide, tra cui la splendida e faticosa Via Nerudova.

C’è poi Malá Strana, ovvero “Parte Piccola”, un quartiere interamente ricostruito da artisti e architetti italiani che le donarono l’attuale aspetto barocco e rinascimentale. Da quel momento in poi, qui il tempo pare essersi fermato: ci sono graziose piazzette, splendidi palazzi e angoli romantici che catapultano in tempi ormai andati.

Eccezionale è anche il grande quartiere storico di Praga: Stare Mesto, che in ceco significa Città Vecchia. Il cuore pulsante di questa zona è la Piazza della Città Vecchia la cui attrazione principale è l’Orologio Astronomico del Municipio dal quale, ogni ora, “prendono vita” delle statuette dei personaggi religiosi e civili che si muovono in un antico rituale. Assolutamente affascinante è Chiesa di Týn, dotata di guglie gotiche che tolgono il fiato.

Non è di certo da meno la Cattedrale di San Vito che è persino una delle più grandi e sorprendenti d’Europa. Lunga 124 metri, larga 60 e alta 33, offre interni splendidi e difficili da dimenticare. Ma non solo, perché c’è anche la magnifica Cappella di San Venceslao, una cripta sotterranea dove riposano i re boemi e in cui è protetto il tesoro che contiene i gioielli per l’incoronazione dei sovrani.

Infine – ma Praga ha davvero tantissimo altro da offrire – lo Josefov, il Ghetto Ebraico di Praga, da molti ritenuto uno degli angoli più emozionanti della città.

Insomma, non resta che organizzare un viaggio nella magnifica Praga per scoprire Vyšehrad e le altre affascinanti attrazioni.

Praga, cosa vedere

Fonte: iStock

I tetti di Praga
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Liwa village, l’oasi nel deserto che sembra un miraggio

Nascosta tra le ardenti distese desertiche degli Emirati Arabi Uniti, c’è un luogo che incanta e affascina come pochi altri: l’oasi di Liwa. È qui che la sabbia dorata si trasforma in un mare di dune ondulate, tanto maestose da sembrare scolpite dalla mano degli dèi.

Situato vicino al confine con l’Arabia Saudita, questo rifugio incanta con la sua bellezza senza tempo e le sue sfumature uniche. Un angolo di paradiso terrestre, dove il sole brilla implacabile tra le onde di sabbia, creando giochi di luce e ombra che dipingono un panorama mozzafiato.

È qui che si può vivere una favola da “Mille e una notte“, persi nell’atmosfera misteriosa di un deserto leggendario. Per gli animi avventurosi che hanno il coraggio di sfidare l’ignoto, Liwa si rivela come un tesoro prezioso oltre i confini dell’immaginario, dove ogni istante diventa un invito irresistibile a tuffarsi in un universo di incanto e meraviglia.

Liwa: un rifugio nel cuore del deserto

Oasi di Liwa

Fonte: iStock

Oasi di Liwa, Abu Dhabi, Emirati Arabi

Situata nella parte sud-occidentale del Paese, a soli 250 chilometri da Abu Dhabi, questo spettacolo della natura è un’oasi di serenità, incastonata proprio sul bordo nord-occidentale dell’Empty Quarter, il leggendario Rub Al Khali. Un deserto vastissimo che si estende su un’area impressionante di 650.000 chilometri quadrati, celebre per essere il più grande mare di dune del mondo, una distesa infinita di sabbia che incanta e ammalia chiunque abbia la fortuna di esplorarlo.

Le sue radici risalgono a moltissimi secoli fa, quando i beduini della tribù Bani Yas riuscirono a estrarre l’acqua dalle profondità per coltivare datteri, trasformando così quest’arida terra in un’oasi fiorente. Da allora, Liwa è diventata non solo un punto di riferimento per la vita nel deserto, ma anche un’oasi di cultura e tradizione, con una miriade di insediamenti e villaggi che punteggiano il paesaggio.

Qui, potrai ammirare tramonti mozzafiato, assaporare prelibatezze locali e immergerti in un mondo di avventure senza fine. Che tu sia un appassionato di safari nel deserto, di kitesurf tra le dune o di sandboarding sulla sabbia dorata, troverai sempre qualcosa di speciale da fare.

E se desideri una pausa dalla frenesia delle attività, perché non concederti un momento di relax in una fattoria di cammelli? I bambini potranno divertirsi con queste affascinanti creature mentre assaggi latte fresco e altri prodotti locali, immerso nella pace e nella tranquillità del deserto. Le guide esperte saranno liete di condurti in emozionanti passeggiate attraverso le colline di sabbia, svelandoti i segreti nascosti di questo luogo magico.

Liwa Village: un mix di cultura e divertimento nel deserto

Tra le dune variegate e mutevoli di questo paesaggio senza tempo, c’è un luogo che incanta e seduce con la sua bellezza contemporanea: il Liwa Village. Questa comunità residenziale è un vero miraggio, un rifugio dove i turisti di tutto il mondo possono immergersi completamente nella bellezza e nella tranquillità del deserto arabo.

Situato nella comunità di Al Ghadeer, ai margini di Abu Dhabi e vicino al confine con Dubai, è un’esperienza di vita autentica, dove il lusso si fonde con la semplicità e la modernità si integra armoniosamente con la tradizione. Qui, le strade tranquille e le piazze accoglienti invitano a passeggiare ed esplorare l’ambiente circostante, mentre le case dalle architetture tradizionali si fondono armoniosamente con le moderne infrastrutture.

Un tempio di creatività che regala un ventaglio infinito di esperienze culturali, concerti e celebrazioni coinvolgenti, dove la musica e la danza diventano il linguaggio universale dell’anima. E mentre ti immergi nella bellezza e nell’energia pulsante di questo luogo unico, non potrai fare a meno di lasciarti tentare dal souk artigianale, un mercato pittoresco dove le abilità artigianali dei locali prendono vita in opere d’arte uniche e straordinarie. È qui che puoi scoprire tesori nascosti, portare a casa ricordi preziosi e supportare la comunità locale.

E poi laboratori creativi e attività per famiglie ti offriranno l’opportunità di creare ricordi indelebili insieme alle persone che ami mentre, per i più piccoli, c’è un’area giochi che promette divertimento e avventura indimenticabili. Un luogo straordinario, dove i sogni diventano realtà e le emozioni durano per sempre.

Oasi di Liwa

Fonte: iStock

deserto di Liwa, Abu Dhabi, Emirati Arabi
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Un sì ad alta quota: la compagnia aerea che organizza la proposta di matrimonio in volo

L’amore è nell’aria e San Valentino si avvicina, portando con sé la magia e l’occasione di fare una proposta di matrimonio unica e indimenticabile. Sebbene ci siano molti modi tradizionali e romantici per chiedere la mano della persona amata, perché non scegliere qualcosa di davvero straordinario? E cosa c’è di più emozionante di un gesto poetico ad alta quota, sospesi tra il cielo limpido e uno scenario che toglie il fiato?

Quest’anno Vueling, parte del gruppo IAG, si rivela il complice perfetto per trasformare un momento speciale in un’esperienza indimenticabile, rendendo la tua proposta la più romantica di sempre.

Immersi in questa magica atmosfera, con il rumore dolce dei motori come sottofondo, potrai inginocchiarti e aprire il tuo cuore, chiedendo alla tua dolce metà di condividere la vita con te per sempre. È un’opportunità unica per creare un ricordo indelebile, capace di sciogliere l’anima e catturare l’eternità.

L’equipaggio complice di una proposta da sogno

Nell’infinito cielo che abbraccia i viaggiatori intraprendenti, ogni volo porta con sé non solo la promessa di avventure in terre remote, ma anche la magia di attimi preziosi. E cosa c’è di più emozionante di una proposta di matrimonio ad alta quota? Ma per chi desidera compiere questo gesto epico, spesso è necessaria la complicità dell’equipaggio aereo per assicurarsi che la sorpresa sia perfetta.

È proprio ciò che è successo recentemente a bordo di un aereo Vueling, che ha visto protagonisti gli steward e le hostess di bordo, divenuti improvvisamente alleati di un momento unico e irripetibile. Una giovane passeggera è stata avvicinata dal personale di bordo che l’ha informata di aver smarrito i suoi documenti, invitandola gentilmente a recarsi verso la parte posteriore dell’aereo per recuperarli. La ragazza, naturalmente preoccupata, si è affrettata a seguire le istruzioni, ignara della sorpresa che l’attendeva dietro l’angolo.

Ad attenderla c’era il suo compagno, inginocchiato con l’anello di fidanzamento e i suoi documenti. Tra lo stupore, la gioia e le lacrime di felicità, il dolce lieto fine di questa storia d’amore si è consumato tra le nuvole, sotto lo sguardo commosso e felice di tutto lo staff.

Una proposta di matrimonio da favola

E per celebrare un grande amore, cosa c’è di più memorabile e coinvolgente che condividere questo momento unico con tutti i passeggeri di un volo?

È quello che ha pensato di fare romantico viaggiatore, che ha chiesto al personale di bordo la possibilità di utilizzare il microfono dell’aereo e alla sua fidanzata di alzarsi, cogliendo l’occasione per inginocchiarsi di fronte a lei.  Sulle note dolci e coinvolgenti di “Quiero Casarme Contigo” di Carlos Vives, l’uomo ha tirato fuori l’anello tanto desiderato, simbolo di un amore eterno e indissolubile.

Ma tra tutte, c’è un’altra storia d’amore, raccontata dalla compagnia spagnola Vueling, dove questa magia è diventata realtà. Durante un volo tra Barcellona e Vigo, una giovane hostess ha vissuto un momento emozionante, destinato a cambiare per sempre il suo destino.

Infatti, il suo fidanzato ha compiuto un gesto così commovente che ha toccato il cuore di tutti i presenti. Si è nascosto tra gli altri passeggeri, celando la sua identità e, quando il momento tanto atteso è arrivato, si è alzato dal suo posto e ha fatto la sua proposta di matrimonio, tra gli applausi e le lacrime commosse dei passeggeri che hanno assistito a questo momento magico.

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Tra Patrimoni Unesco a bordo del primo treno storico enogastronomico in Italia

Viaggiare a bordo di un treno storico è già di per sé un’esperienza fuori dal comune. Ora pensate di farlo ammirando dal finestrino panorami unici al mondo, tutelati dall’Unesco, cullati tra colline che ospitano paesi traboccanti di storia e tradizioni, filari di vigneti che producono alcuni tra i migliori vini al mondo, e di avere la possibilità di visitare le spettacolari Cattedrali Sotterranee di Canelli, partecipare a una degustazione di vini e formaggi a Nizza Monferrato, o brindare con il Brachetto d’Acqui ad Acqui Terme. Questo e molto altro lo si potrà fare a brevissimo sul primo treno storico enogastronomico in Italia.

A bordo del primo treno storico enogastronomico in Italia

Partirà domenica 12 maggio il primo viaggio del 2024 di TrEno Langhe, Monferrato e Roero, un modo inconsueto e originale di visitare in un solo giorno uno dei territori più rinomati al mondo per la qualità del cibo e del vino. Si potranno vivere dieci esperienze uniche, tra Canelli, Castagnole delle Lanze, Neive, Nizza Monferrato e Acqui Terme. Ogni destinazione è completamente diversa dalle altre, per offrire una molteplice possibilità di scelta.

TrEno partirà da Torino Porta Nuova, con la possibilità di salire e scendere a Bra e Alba, e il viaggio sarà raccontato da Narratori del Territorio e allietato da un aperitivo con l’Asti Spumante DOCG accompagnato dagli Amaretti di Mombaruzzo. In ogni località, indipendentemente dalla scelta, ottimi e accoglienti ristoranti proporranno un menù tipico abbinato ai vini del territorio.

A rendere le esperienze ancora più esclusive è la visita a luoghi unici, come i Giardini del Castello di Canelli, normalmente chiusi al pubblico e accessibili solo ai viaggiatori di TrEno. Langhe-Roero e Monferrato, inoltre, hanno ottenuto il primo posto come miglior destinazione enogastronomica, assegnato a Rimini durante il TTG.

Un tour tra borghi e patrimoni unici

Vediamo più da vicino le meravigliose destinazioni del Piemonte che toccherà il viaggio a bordo del treno gastronomico. Canelli è la capitale italiana dello Spumante: qui, nel 1865 è nato l’Asti Spumante a opera di Carlo Gancia. È famosa per le sue cantine, vere e proprie Cattedrali Sotterranee che si diramano nel sottosuolo del paese, dove sono state scavate gallerie nel tufo per oltre 20 km. Capolavori di architettura e ingegneria enologica, in cui si cammina in silenzio, respirando il profumo del legno delle botti, circondati da milioni di bottiglie lasciate a fermentare alla temperatura costante di 12–14 gradi in modo che assumano gli aromi e i sapori tipici dello spumante e dei vini.

Nizza Monferrato e il suo pregiato vino Barbera, del quale è capitale indiscussa, fanno parte del 50° sito Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato. La zona di riferimento del progetto è il suo centro storico con i portici della Via Maestra, dove le botteghe e i palazzi storici permettono di fare un tuffo nel paesaggio umano che ha plasmato queste terre. La città, nella parte più antica, è di forma triangolare con contrade tutte in linea retta e vanta una nutrita presenza di edifici storici dal notevole valore.

La giornata ad Acqui Terme prevede il giro del paese con la sua Cattedrale di Santa Maria Assunta e il suo tesoro più prezioso, il Trittico della Vergine di Montserrat di Bartolomè Bermejo, capolavoro del più importante pittore del ‘400 spagnolo. Si potrà poi far visita al Museo Archeologico con il Castello dei Paleologi, il centro storico, Piazza Italia e la Bollente (Fonte di Acqua Termale Calda a 74,5°). Il pranzo presso l’enoteca e alcuni dei migliori ristoranti proporranno un menù tipico con il Brachetto nelle sue declinazioni dolce, rosso e rosé.

Altra tappa del TrEno Langhe, Monferrato e Roero è Castagnole delle Lanze, uno dei Borghi più belli d’Italia. Una volta arrivati alla stazione, saranno messe a disposizione dei partecipanti 20 e-bike e una navetta per 20 posti. La prima tappa del tour prevede la visita del paese con un aperitivo. Si prosegue, poi, attraversando le dolci colline tra il Monferrato e le Langhe, alla volta di un caratteristico agriturismo dove sarà possibile visitare la cantina e fare un picnic nei vigneti o noccioleti. Se le condizioni atmosferiche non lo consentiranno, il pranzo sarà offerto nella sala ristorante. Il tour conduce, infine, allo splendido borgo di Neive con i suoi splendidi palazzi, le torri e le stradine medioevali.

TrEno Langhe, Monferrato e Roero: date e destinazioni

Ecco le date e le destinazioni in programma nel 2024:

  • 12 maggio: Canelli / Nizza Monferrato
  • 1 giugno: Canelli / Castagnole Neive
  • 21 settembre: Nizza Monferrato / Acqui Terme
  • 12 ottobre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 19 ottobre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 27 ottobre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 10 novembre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 16 novembre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 24 novembre: Canelli / Nizza Monferrato
  • 15 dicembre: Canelli / Nizza Monferrato
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Cosa vedere a Fasano e dintorni, la Puglia da scoprire anche fuori stagione

È tra le cinque mete della Puglia più amate dai turisti di tutto il mondo, anche fuori stagione, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio del Turismo di PugliaPromozione all’ultima Bit, la fiera dedicata al turismo che si è svolta a Milano. Stiamo parlando di Fasano, un luogo ricco di attrattive da scoprire non soltanto d’estate, ma in ogni stagione dell’anno.

Una meta così bella e interessante tanto che il prossimo giugno ospiterà un appuntamento internazionale di enorme rilievo: il G7.

Il territorio di Fasano è ricco di attrattive turistiche, dai borghi ai siti storici, tra masserie, trulli e frantoi, passando per chiese, luoghi sacri e siti preistorici; dai paesaggi naturali fatti di oasi, paludi e dune di sabbia al vicino mare, meta di turismo nella stagione estiva, senza dimenticare le sue eccellenze gastronomiche, naturalmente.

Cosa vedere nel centro di Fasano

Il centro di Fasano, detto U’mbracchie, che significa “ombra”, dovuta alle strette stradine di calce bianca che non permettono al sole di picchiare nelle ore più calde, è un piccolo gioiello da scoprire passo dopo passo. Quasi ogni piazza e piazzetta è dominata da una chiesa, che contribuisce alla scenografia: ce ne sono tantissime, una più affascinante dell’altra. Da non perdere la più antica, Santa Maria della Grazia, è i famosi portici delle Teresiane, ciò che resta di un antico convento del XVII secolo.

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Fonte: 123rf

I portici delle Teresiane a Fasano

Dalle viuzze del centro storico, si può giungere al Torrione delle Fogge, l’unico superstite dell’antica cinta muraria che ne comprendeva altri tre agli angoli delle mura, che nel ‘600 circondava la Vecchia Terra.

La collina di Fasano

Tra terre coltivate, frutteti, uliveti e piccoli vigneti, alle spalle di Fasano c’è un luogo perfetto epr chi ama le attività outdoor. A poche centinaia di metri sul livello del mare e a pochi chilometri dal più animato centro si trova un polmone verde da cui godere di un bellissimo panorama che, attraversando la piana degli ulivi millenari, degrada verso il blu cristallino del Mediterraneo.

In questo paesaggio verde, spicca quella che è chiamata la “Capitale” dei trulli di Fasano, il borgo di Cocolicchio, un antico abitato con un’alta concentrazione di trulli tuttora abitati, magnifiche architetture, masserie e muretti a secco.

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Fonte: 123rf

Il centro storico di Fasano, in Puglia

La piana degli olivi monumentali di Fasano

Tra gli ulivi secolari di questa splendido tratto di Puglia dove l’aria profuma di mare sorgono alcuni bellissimi borghi che hanno ciascuno una loro storia da raccontare. Come Speziale, il cui nome si riferisce all’unico farmacista (“speziale”, appunto) che in origine viveva qui. Oggi sono comunque poche le famiglie che vi abitano in un contesto storico che fonda le sue origini nel Medioevo.

Montalbano è un altro dei piccoli borghi di Fasano. A pochi chilometri dal mare, è immerso in un paesaggio fatto di ulivi e campagne costellate da monumentali masserie fortificate che caratterizzano questa parte di Valle d’Itria. Molti visitatori vengono ad ammirare l’antico dolmen, un monumento megalitico e luogo sacro delle popolazioni che lo edificarono nell’antichità.

A dare il nome al piccolo borgo di qualche migliaio di anime di Pozzo Faceto è l’omonimo santuario, dedicato alla Beata Vergine del pozzo. Leggenda vuole che la sua sacra immagine sia stata rivenuta proprio durante i lavori nel pozzo adesso visibile all’ingresso del santuario.

Nel periodo natalizio, il borgo più famoso di tutti però è Pezze di Greco la cui notorietà è legata uno dei più suggestivi presepi viventi d’Italia.

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Fonte: 123rf

L’antica città di Egnazia in Puglia

Il mare a Fasano

Sono diverse le località di mare nei pressi di Fasano, una più bella dell’altra. C’è Torre Canne, la spiaggia degli abitanti di fasano, molto frequentata anche dai turisti d’estate e perfetta per le famiglie. Questo luogo è noto per le sue terme.  Infatti, oltre il Fiume Grande, in un grande parco di palme, tamerici, salici, pin, da secoli sgorgano dal sottosuolo ben undici falde acquifere. Due di queste hanno anche delle qualità terapeutiche.

Poi c’è Savelletri di Fasano, antico borgo marinaro nei pressi dell’antica Egnazia, oggi straordinaria area archeologica di un’antica città pugliese, che per il suo mare cristallino ha ottenuto la Bandiera Blu. Qui la spiaggia ha la sabbia bianchissima. Un vero paradiso. Ma il luogo più affascinante è sicuramente il Parco naturale delle Dune costiere, un’oasi protetta di biodiversità fatto di canneti e laghetti e di bellissime dune protette e incontaminate, luogo molto amato da chi pratica birdwatching.

Per chi desidera visitare Fasano e i suoi dintorni, il portale turistico Terre di Fasano raggruppa tutta una serie di spunti e di itinerari con consigli di viaggio per esplorare il centro storico cittadino, le colline, la piana degli olivi monumentali e il mare.

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Fonte: 123rf

Il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere
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Idee di Viaggio vacanze Viaggi

Alla scoperta di San Teodoro con una guida speciale

Vorresti vivere le tue vacanze a San Teodoro in modo autentico e originale? Ti piacerebbe osservare i fenicotteri rosa durante il periodo della migrazione e goderti il mare cristallino su spiagge bianche e finissime come quelle di Brandinchi, La Cinta e Isuledda? Ecco come farlo grazie agli itinerari proposti da Toucan Travel, uno dei maggiori tour operator esperti sulla Sardegna.

San Teodoro è l’incantevole località situata sulla meravigliosa costa nord-orientale della Sardegna, ed è una destinazione perfetta per i viaggiatori in cerca di belle spiagge e natura incontaminata, da non perdere una visita al Parco Marino di Tavolara e Punta Coda Cavallo, luoghi ideali per fare snorkeling e immersioni subacquee accompagnati da guide esperte. San Teodoro è famosa anche per la sua elettrizzante vita notturna. Offre infatti numerosi locali e club che animano le serate estive. Oltre al centro del paese dove trovare boutique, ristoranti e caffè, dove è possibile assaporare l’autentica cucina sarda.

SARDEGNA - SAN TEODORO - TOUCAN TRAVEL

 

Tra le imperdibili esperienze proposte da Toucan Travel con le escursioni nel Nord-Est della Sardegna troviamo:

Tour in barca a vela alla Maddalena: la maggiore di circa 60 tra isole e isolotti che compongono il più vasto arcipelago della Gallura e dell’intera Sardegna, protetto dal parco nazionale istituito nel 1994, meraviglia incontaminata del Mediterraneo. Il tour parte dal lungomare di Padule, si arriva al Nido d’Aquila, vicino a una fortezza militare. Non lontano, un’altra meraviglia di sabbia e scogli levigati, Punta Tegge. A nord, cale fatte di dune di sabbia bianca finissima, circondate da rocce modellate dal tempo: Cala Lunga, Monti d’Arena e Bassa Trinita, spiaggia sormontata da una chiesetta del Settecento. A oriente ammirerai la deliziosa caletta di Spalmatore fatta di sabbia color crema incorniciata da macchia mediterranea e impreziosita da rocce rosa.

SARDEGNA - SAN TEODORO - TOUCAN TRAVEL

 

Per un’esperienza unica tra comfort, relax e avventura si può optare per l’esperienza in gommone all’arcipelago di Tavolara, la suggestiva area marina protetta composta dalle isole di Tavolara, Molara, Molarotto e Piana che offre ai visitatori affascinanti itinerari sospesi tra mare e montagna. L’isola di Tavolara in particolare è caratterizzata da chilometri di spiagge bellissime; nel versante sud-est si possono ammirare falesie alte fino a cento metri sul mare.

Se desideri aggiungere alla tua esperienza di viaggio una chicca che mescola storia, arte e autenticità, allora una visita ad Orgosolo è una tappa obbligatoria. Orgoloso è un paesino pittoresco che si trova in provincia di Nuoro ed è famoso per i murales che decorano le facciate delle case e raccontano storie di protesta, cultura e orgoglio sardo. Un luogo magico dove entrare in contatto anche con l’artigianato locale e scoprire i segreti della tessitura e della lavorazione del legno.

Cosa aspetti? Visita il sito toucandt.com e scopri l’itinerario più adatto alle tue esigenze.

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Borghi Toscana Umbria Viaggi

Monte Santa Maria Tiberina, perla nascosta tra Umbria e Toscana

Una torre svetta al centro di un gruppo di edifici in pietra, sulla sommità di un colle in mezzo alla classica campagna del Centro Italia, fatta di ampie coltivazioni adagiate su morbidi declivi e boschi di castagno, leccio e quercia.

Nella pianura a oriente corre il Tevere, lungo il crinale delle colline a occidente il confine con la Toscana. Si ammirano entrambi dagli oltre 600 metri di altitudine di Monte Santa Maria Tiberina, piccola bomboniera medioevale in provincia di Perugia, non lontano da Città di Castello.

Un borgo che ha conservato un’atmosfera unica anche nell’ampio panorama delle antiche cittadine millenarie che pullulano in questa zona del Paese, solitario e un po’ isolato e per questo immerso in una pace singolare. Pressoché privo di automobili, interamente costituito da edifici con pietra a vista, le vie abbellite da lampioni in ferro battuto che si affacciano con ampi panorami sull’affascinante territorio circostante: Monte Santa Maria Tiberina è un luogo pieno di storia e bellezza, conosciuto ma defilato, geloso della sua quiete.

Fonte: Lorenzo Calamai

Tra i vicoli di Monte Santa Maria Tiberina

L’indipendenza del Marchesato del Monte

L’unicità di Monte Santa Maria Tiberina è figlia della sua particolare storia. L’origine dell’insediamento è etrusca, popolo noto per costruire le proprie città in luoghi che potessero essere militarmente presidiati, come i vertici delle colline. A questo scopo la geografia fisica del Monte rappresenta un paradigma perfetto: dalla cima si domina a 360 gradi l’Alta Valle del Tevere, senza che nessun altro colle possa avvicinarsi alla medesima altitudine.

In più il Monte si trovava lungo una delle vie principali di collegamento tra i centri dell’Etruria a ovest e l’asse della Valle del Tevere a est. Una posizione di estrema rilevanza che mantenne nel corso dei secoli, per tutta l’epoca romana fino al medioevo.

Nel 1250 Monte Santa Maria assunse lo status di feudo imperiale sotto l’egida di Guido da Montemigiano, discendente del fu Marchese di Toscana Ranieri, il quale aveva assunto il patronimico Bourbon del Monte Santa Maria poiché originario proprio dell’insediamento sulla vetta del colle.

Da quel momento la storia del Monte Santa Maria si intrecciò a doppio filo con quella di una delle famiglie nobili più importanti dell’Italia centrale. Non solo: Guido assunse il titolo di marchese di Monte Santa Maria e, un secolo dopo, il suo discendente Ugolino ottenne dall’imperatore Carlo IV il diploma di investitura di feudo imperiale maggiore, che proteggeva l’indipendenza del marchesato dal crescente potere dello Stato della Chiesa.

Dal 1355 fino all’epoca napoleonica Monte Santa Maria Tiberina godette quindi di uno status speciale, con poteri autonomi singolari, un proprio statuto, una sua moneta, un suo fisco e una diplomazia propria. Un piccolo territorio franco fra la Toscana e il Papato, insomma, come peraltro alcuni altri territori vicini come la Repubblica libera di Cospaia, un fazzoletto di terra rimasto indipendente dai grandi stati per 400 anni.

Il Congresso di Vienna del 1815 pose fine all’autonomia di Monte Santa Maria Tiberina, assegnando la cittadina al Granducato di Toscana, ma l’indipendenza avuta per quasi mezzo millennio è rimasta un’eredità connaturata al paese, che fino al 1927 fece parte della Provincia di Arezzo prima di passare in Umbria.

Fonte: Lorenzo Calamai

Tra i vicoli di Monte Santa Maria Tiberina

Come arrivare

Monte Santa Maria Tiberina si trova nell’Alta Valle del Tevere, non lontano da Sansepolcro, Città di Castello e Arezzo.

Per chi arriva da nord si percorre la Strada statale 3/bis che collega Cesena a Terni fino all’uscita di Città di Castello, la più vicina. Da sud si imbocca la medesima statale per uscire, invece, a Promano. Per chi arriva dalla Toscana si raggiunge Arezzo e da lì Monterchi attraverso la Strada statale 73.

Il borgo, infine, si raggiunge percorrendo la Strada provinciale 103 che collega Lippiano con San Secondo, che attraversa piccole frazioni e ampie campagne.

Già da una certa distanza dal borgo, qualunque sia la direzione da cui lo si raggiunge, si possono individuare le mura e il castello simbolo del paese, il Palazzo Bourbon del Monte Santa Maria, svettare con la sua torre in cima alla collina, presidiando le circostanze, come dimostra la foto di copertina di questo articolo.

Una volta arrivati, potrete lasciare l’auto negli appositi posteggi lungo via Roma, dalla quale si accede all’ampio piazzale antistante il Palazzo, oppure nel parcheggio di Largo Dante Alighieri, percorrendo fino in fondo via XXV Aprile.

La nuda pietra del borgo è vivacizzata dalla cura degli abitanti, con molto verde tra i vicoli

Cosa vedere a Monte Santa Maria Tiberina

Il centro storico di Monte Santa Maria Tiberina è piccolo e si visita senza fretta in meno di un’ora.

La principale attrazione è rappresentata dal borgo stesso: stretti vicoli acciottolati portano ai quattro angoli del borgo, dai quali si gode di panorami sensazionali sul territorio circostante, fra colline coperte di boschi, declivi coltivati a vite e ulivo, piccoli borghi; la pietra a vista di case e palazzi racconta la storia secolare della cittadina; un paio di campanili denotano la presenza di vecchie chiese dalla facciate scarne.

Fonte: Lorenzo Calamai

Panorami a perdita d’occhio si aprono dai vicoli di Monte Santa Maria Tiberina

Godetevi una passeggiata lenta tra i saliscendi del centro storico, sedetevi ad un tavolino del bar-ristorante Oscari, dove godervi un aperitivo, una merenda, il pranzo o la cena. I sapori tipici del luogo sono quelli caratteristici della cucina umbra: tartufo nero (esiste un particolare Tartufo Nero di Monte Santa Maria Tiberina), funghi, norcineria.

L’edificio più significativo del paese è il grande Palazzo Bourbon del Monte, antica sede della nobile famiglia che per secoli ha retto il marchesato. Dopo il 1815 venne venduto e cadde progressivamente in uno stato di degrado, arrivando anche a subire un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1990 il comune di Monte Santa Maria Tiberina lo ha acquisito, restaurato e riaperto, dandogli il ruolo di museo cittadino e sede di eventi culturali e artistici. Oggi è visitabile dal martedì alla domenica nei mesi estivi (luglio-settembre), su prenotazione in quelli invernali. Il museo è costituito su tre sale che raccontano la storia del borgo, dedicandosi in particolare al marchesato Bourbon del Monte.

Fonte: ph. Cantalamessa – Opera propria, CC BY-SA 3.0

Il Palazzo Boncompagni-Lodovisi. Sulla destra la facciata del Palazzo Bourbon del Monte

Nei dintorni del Palazzo si distinguono altri edifici gentilizi, fra i quali spicca dall’altro lato dell’ampio piazzale il Palazzo Boncompagni-Ludovisi, sorto in luogo dell’antica rocca, sede del primo marchese Guido, di cui si distinguono ancora i merli.

Per chi ama unire storia, cultura e camminate (o pedalate), il comune di Monte Santa Maria Tiberina, congiuntamente con i vicini San Giustino e Lisciano Niccone, ha realizzato la rete di itinerari “Feudi, Castelli e Ville. Sentieri storici“. Un progetto volto a valorizzare le risorse locali e il patrimonio di
castelli, torri, ville gentilizie, antiche chiese che punteggiano il territorio montesco. La mappa e tutte le informazioni relative ai numerosi sentieri percorribili sono disponibili sul sito web dell’amministrazione comunale.

Monte Santa Maria Tiberina è una perfetta gita da fare in giornata, come fanno la maggior parte dei turisti che la visitano. La sua tranquillità la rende però una perfetta base di partenza per un weekend o una vacanza su più giorni, durante la quale godere della bellezza del borgo, unendola a quella dei tanti luoghi meritevoli d’interesse molto vicini, come Lippiano, Monterchi, Citerna, Città di Castello e delle campagna circostanti.

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Cosa vedere a Sebenico, città medievale sul mare

Sebenico, il cui nome in lingua locale è Sibenik, è una bellissima città della Croazia che si fa spazio sulla costa della Dalmazia centrale e affacciata sulla valle dove il fiume Krka si congiunge con il mare. Una località medievale che dalle cime di una collina si specchia sulle limpide acque dell’Adriatico, regalando soggiorni e meraviglie uniche.

Cosa aspettarsi

La periferia di Sebenico potrebbe lasciare un po’ delusi, ma quando si arriva al centro cittadino diventa praticamente impossibile non innamorarsene. Situata a metà strada tra Zara e Spalato, è una città d’arte, un centro culturale importante e un luogo conosciuto come “la città delle pietre”.

Il merito è dalle sue fortezze e dalla splendida Cattedrale che la dominano, e anche di tante altre attrazioni che sono una più suggestiva dell’altra. Ma a colpire sono anche i panorami che regala, al sapore di Mediterraneo e ricchi di colori scintillanti.

Cosa vedere

La città di Sebenico è divisa in due nuclei: c’è la parte antica che sorge su di una collina, e la zona turistica che si fa spazio sulla sua magnifica costa.

Sebenico, cosa vedere

Fonte: iStock

Una bellissima veduta di Sebenico

Probabilmente è la più sottovalutata tra le città costiere della Dalmazia, ma nei fatti offre un centro storico che è un vero gioiello e un susseguirsi di meravigliose attrazioni. Camminando sulle caratteristiche strade in salita della città vecchia, infatti, si incontrano diversi punti di interesse, come il Palazzo del Municipio, un edificio che è stato ricostruito a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Tra le sue attrazioni migliori c’è senza ombra di dubbio la Cattedrale di San Giacomo, considerata un capolavoro architettonico ad opera dell’architetto e scultore Juraj Dalmatinac. Osservandola noterete una particolare caratteristica: possiede un fregio che orna le pareti esterne delle absidi con 71 teste scolpite. Raffigurano i cittadini di Šibenik nel XV secolo, con tutte le espressioni facciali possibili, dalla gioia alla paura, dalla tristezza alla rabbia.

Molto affascinante è anche la Chiesa di San Giovanni che è stata costruita alla fine del XV secolo. Non sono di certo da meno la Chiesa e il Monastero Francescano, sede di diversi dipinti in stile barocco-veneziano e affreschi del XIV e XV secolo.

Poi ancora la Chiesa di Santa Barbara che tra le sue mura custodisce un museo di arte sacra con dipinti, incisioni e sculture dal XIV al XVIII secolo.

Ma questi sono solo alcuni esempi, perché gli edifici religiosi di Sebenico sono ben 24. Da non perdere sono anche il Teatro, costruito tra 1864 e 1870 in stile neo rinascimentale, e Piazza della Repubblica, nella quale troneggiano la Cattedrale di San Giacomo e Loggia Grande, sormontata dalla Chiesa di Tutti i Santi che è raggiungibile con una lunga scalinata.

La piazza è anche la sede della Cisterna Magna, un serbatoio che serviva per la raccolta delle acque piovane, e della chiesetta di Santa Barbara, fatta in pietra e con due campanili a vela.

Di particolare interesse è anche il Palazzo Vescovile che conserva due opere di pregio, la Madonna di Nikola Vladanov e la Madonna con 4 Santi di Biagio da Traù, e due maestosi portali, uno in stile tardo gotico e l’altro in stile Rinascimentale.

Poi ancora la Fortezza di San Michele, baluardo della città, da cui ammirare scorci di Sebenico davvero emozionanti. Un tempo era il più importante sistema difensivo cittadino, mentre oggi nel suo cortile superiore vengono svolti spettacoli di teatro all’aperto e concerti sotto le stelle.

Vale la pena anche raggiungere il lungomare per fare una piacevole passeggiata lungo Canale di Sant’Antonio, un percorso pedonale di circa 4,5 chilometri pregno di aree verdi, caffè e ristoranti. Come è possibile intuire, il momento più romantico in cui accedervi è il tramonto.

Cattedrale di San Giacomo a Sebenico

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La maestosa Cattedrale di San Giacomo

Le spiagge

Essendo Sebenico una bellissima città medievale affacciata sul mare, è giusto chiedersi se ci siano anche spiagge da sogno. La risposta è sì: la spiaggia più famosa è quella cittadina e prende il nome di Banj. Apprezzata da persone di tutte le età, si estende per 170 metri e offre una vista preziosa sul centro storico, la Fortezza di San Michele e il Canale di Sant’Antonio. Nel 2016 è stata premiata come migliore spiaggia della Croazia e su di essa sventola fiera la Bandiera Blu.

Fatta di ciottoli, mette a disposizione anche una piacevole passeggiata costiera, parchi giochi sportivi e per bambini e bar direttamente sulla spiaggia.

Molto bella è anche la spiaggia di Jadrija, particolarmente amata dai cittadini di Šebenico che la raggiungono dall’ormai lontanissimo 1921. A render il tutto ancor è più vivace è la presenza di varie cabine-spogliatoio colorate, che ormai sono diventate reali attrazione sui social network.

Inoltre, è una spiaggia che può vantare una doppia personalità: la parte settentrionale è di ghiaia e pietra con parti in cemento, quella meridionale è esclusivamente in cemento.

A circa 6 chilometri di distanza da Sebenico sorge il complesso alberghiero Solaris dove si estendono bellissime spiagge per ben 4 chilometri di lunghezza. C’è la spiaggia di ciottoli e sabbia, dove è possibile noleggiare ombrelloni e sedie a sdraio (in legno), ma anche spiagge per famiglie, terme e club.

Vale la pena fare un salto anche presso Zaboric, un villaggio costellato di magnifiche baie naturali e spiagge di ghiaia e sabbia. L’acqua è cristallina e la presenza di fitte foreste di pini assicurano un’abbondante dose di ombra naturale.

C’è poi la spiaggia di Rezalište che sorge a Brodarica, a soli 6 chilometri da Sebenico. Fatta di ciottoli, è piena di strutture per bambini.

Infine Zablać, un piccolo villaggio che offre una spiaggia di ciottoli con una parte in cemento.

Insomma, un viaggio a Sebenico è davvero completo di tutto. Non resta che inserire questa bellissima città croata della lista dei propri desideri di viaggio.

Sebenico spiagge top

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Ingresso del Canale di Sant’Antonio che conduce alla città di Sibenik