Un film Tv che racconta una fase molto importante della nostra storia recente, un lungometraggio che ci fa scoprire la fame, il freddo, la minaccia delle armi e della morte, ma anche chi sopravvive a tutto ciò e le conseguenze. Parliamo de “La rosa dell’Istria”, un nuovo film di Rai1 che illustra la guerra a Canfanaro (oggi Croazia) e che investe in pieno la famiglia Braico.
“La rosa dell’Istria”, cosa aspettarsi”
“La rosa dell’Istria” è un film liberamente ispirato al romanzo “Chi ha paura dell’uomo nero?”, di Graziella Fiorentin, ed è la storia intima di una famiglia, ma anche dei grandi e sofferti amori della vita. Si tratta di una coproduzione Rai Fiction – Publispei e Venicefilm srl, che vede come attori Andrea Pennacchi, Gracjela Kicaj, Costantino Seghi ed Eugenio Franceschini sotto la regia di Tiziana Aristarco.
Una storia in grado di travalicare tempo e divisioni e che narra la vita di una ragazza che cerca di sopravvivere e di vincere, anche se il mondo che le sta intorno le crolla addosso. Lei è Maddalena, e si troverà a vivere uno degli eventi più drammatici e anche più controversi della storia del nostro Paese.
Intorno a questa giovane donna tutto è oscuro e privo di speranze, eppure lei cerca in qualche modo di vedere e riportare su tela un mondo più colorato, proiettato verso un futuro migliore. La sua è una grande speranza di ritorno alla vita per salvare e ritrovare qualcosa del suo passato che non poteva morire.
Dove è stato girato
Le riprese de “La rosa dell’Istria” sono iniziate nel 2023 e sono avvenute in una nostra regione da sogno: il Friuli Venezia Giulia. Sono state scelte diverse location, tra cui il Porto Vecchio di Trieste, Gradisca d’Isonzo, Mossa, Gorizia, Grado e Fossalon.
Il Porto Vecchio di Trieste comprende cinque moli, 3100 metri di banchine di carico e scarico merci, 23 grandi edifici ed è direttamente collegato alla vecchia ferrovia del 1857. Costruito tra il 1868 e il 1887, conserva un interessante Polo museale e anche una Centrale che è da considerarsi un capolavoro di archeologia industriale.
Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, è uno dei “Borghi più belli d’Italia” ed è completamente immersa nel verde. Con una storia lunga ben oltre nove secoli, offre un rilevante patrimonio architettonico ma anche molti ristoranti e punti di ristoro in cui gustare i migliori vini della regione (e non solo).
Voliamo ora a Mossa, sempre in provincia di Gorizia, un paesino agricolo che si fa spazio in una zona di rara bellezza paesaggistica in quanto circondata dai rilievi del Collio. Ricca di testimonianze del passato, come reperti preistorici e strutture dell’età romana e longobarda, è la sede del Santuario di Santa Maria dei popoli, anticamente luogo di sosta e di preghiera per i pellegrini.
C’è poi Gorizia, città piccola, piacevole e dal passato asburgico che ancora vive nei palazzi e nei giardini. Sarà Capitale europea della Cultura 2025 insieme a Nova Gorica, entrambe località che hanno vissuto in prima persona le vicende drammatiche che hanno coinvolto il confine orientale d’Italia durante il Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale.
Particolarmente affascinante è Grado, elegante cittadina lambita dal mare e che offre un centro storico dal fascino veneziano. Da queste parti da non perdere sono la Basilica di Santa Eufemia e l’adiacente Basilica di Santa Maria delle Grazie, la più antica di Grado. Conosciuta come “isola del sole”, mette a disposizione ben tre chilometri di spiaggia.
L’ultima location de “La rosa dell’Istria” di cui vi vogliamo parlare è Fossalon, una graziosa frazione di Grado che presenta una natura incontaminata grazie alla sua riserva naturale, che è la casa di centinaia di specie di uccelli. Sono presenti anche una spiaggia selvaggia e il maestoso delta del fiume Isonzo che si getta nel mare.