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La casa medievale più piccola del mondo si trova in Italia: è un gioiello

Un vero e proprio gioiello, uno scrigno che racchiude tesori del passato e in uno spazio davvero ridotto: in Abruzzo si trova una casa medievale che potrebbe essere considerata la più piccola del mondo. La sua dimensione è di otto metri quadrati e la bella notizia è che presto sarà accessibile al pubblico.

Da 140 anni è disabitata, gli ultimi a viverci sono stati Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani, una coppia di contadini. A guardare le immagini si riesce a percepire il fascino di un’altra epoca, lontana e fatta di cose semplici: di muri in pietra, un fuoco su cui cucinare, pochi oggetti in legno e attrezzi.

Si respirano un passato lontano e laborioso e tradizioni antiche. La piccola abitazione si trova nel borgo di Goriano Valli, in Abruzzo in provincia dell’Aquila.

Tutto sulla più piccola casa medievale

Ci sono luoghi magici, perché appena si supera la loro soglia e ci si immerge tra le loro mura, hanno la capacità di catapultare le persone nel passato, in un’epoca lontana. È quello che accade a osservare le immagini di quella che può essere definita la più piccola casa medievale del mondo, che si trova nel borgo di Goriano Valli, in Abruzzo.

Uno scrigno che accoglie tra muri di pietra, un giaciglio in legno con sopra un materasso in paglia, un piccolo camino e poi un tavolo e pochi altri oggetti: due sedie, una cassapanca e una conca. Lì ci hanno vissuto per ultimi Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani, ma da 140 anni questa piccola casa è disabitata e chiusa. Al suo interno non vi sono servizi igienici e nemmeno la corrente elettrica, testimonianza della vita rurale del passato e di una semplicità che ormai è molto lontana da noi. Ed è bellissimo ammirarla perché ci mostra come l’essenziale possa davvero stare in pochissimi metri quadrati, otto per l’esattezza.

Presto i visitatori potranno varcare la sua soglia e immergersi in un ambiente autentico che è sopravvissuto al tempo per essere restituito a noi in tutta la sua straordinaria semplicità.

I suoi ultimi abitanti erano contadini, ma non  solo: infatti si occupavano anche dei bimbi orfani del vicino convento Osservati di San Giorgio

Quando si potrà visitare la piccola casa medievale

Bisogna attendere il mese di giugno per poter varcare le porte della piccola casa medievale. Più precisamente l’inaugurazione del  MuDi, ovvero il Museo Diffuso del parco Sirente-Velino, che è stato pensato dai fratelli Di Giulio.

A raccontare qualcosa di più è stato Fausto di Giulio, che ha spiegato a Il Pescara: Il nostro obiettivo – si legge – è ispirare altri a fare meglio, di più e diversamente invitando chi possiede strutture storiche nella valle dell’Aterno e nel parco Sirente-Velino come stalle, cantine o pagliai, a recuperarle e proteggerle per tramandarle alle generazioni future, offrendo l’opportunità di inserirle gratuitamente nel percorso museale per partecipare attivamente alla conservazione della memoria locale”.

Taglio del nastro, quindi, a giugno con l’apertura della piccola casa medievale e di quella accanto datata 1494. All’interno del MuDi ci sarà anche il Me-To-Me, il Ceo Museum for the Future.

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In Alto Adige, in vacanza a casa di Jannik Sinner

La Val Pusteria era già una delle zone più belle e amata dell’Alto Adige, ma da quando un suo conterraneo è diventato uno degli sportivi più famosi del mondo, tutti vogliono andare alla scoperta di quella meravigliosa terra che ha dato i natali a Jannik Sinner.

Il nostro campione di tennis, numero 4 al mondo nella classifica ATP, è nato e cresciuto tra quelle montagne Patrimonio Unesco, quei prati sempre perfetti e quella natura che sembra una cartolina vivente.

San Candido, paese natale di Sinner

Jannik Sinner è nato a San Candido, la più celebre località di villeggiatura sia estiva sia invernale dell’Alta Pusteria nonché una delle più amate delle Dolomiti. Il paese, molto piccolo, è delizioso, con un piccolo centro storico pedonale il cui cuore è la piazza San Michele su cui s’affaccia la chiesa di San Michele. Sembra uscito da un libro di fiabe.

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Fonte: 123rf

Il paese di San Candido in Val Pusteria

San Candido è immerso in una cornice a dir poco bellissima. Il paese è sovrastato dal Monte Baranci, meta di escursioni sia estive sia invernali. È qui che il giovane Jannik ha imparato a sciare, tanto da essere indeciso a un certo momento della sua vita di sportivo se puntare sullo sci oppure sul tennis. Visti i risultati, la scelta è stata azzeccata, ma resterà sempre il dubbio se non sarebbe diventato anche un grande campione di slalom gigante (nel 2008 è stato campione italiano), la sua specialità.

La vetta del Baranci, che prende il nome da un gigante protagonista di una leggenda locale, è perfetta come destinazione per le famiglie in quanto ha, d’inverno, diverse piste da sci di vari livelli e una famosa per lo slittino lunga 3 chilometri oltre a un fun park per bambini con un percorso Kids-Ski-Cross.

D’estate, invece, è l’ideale per chi ama fare passeggiate in quota, ma ci sono anche tante attrazioni per le famiglie, dalla prima pista estiva in Italia per lo slittino alla piccola pista Tubing al villaggio degli gnomi nei pressi del rifugio Gigante Baranci, nelle immediate vicinanze dei laghetti a forma di piede gigante.

Qui corre anche uno degli itinerari più celebri d’Italia, la ciclabile di San Candido che collega il paese a quello di Rio di Pusteria. L’itinerario di poco più di 5o km si snoda in mezzo alle montagne, ma non preveda tratti particolarmente difficili.

Un vero paradiso delle vacanze estive.

Nel rifugio di famiglia a Sesto Pusteria

Da bambino, Jannik si è traferito poi a vivere con i genitori, proprietari di un rifugio di montagna in Val Fiscalina, Casa Sinner, in cima alla Val Pusteria, già nel Parco naturale delle iconiche Tre Cime di Lavaredo, nel vicino Comune di Sesto Pusteria, il più orientale della regione.

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Fonte: 123rf

La meravigliosa Val Fiscalina in Alto Adige

Come riporta il sito della struttura, qui è possibile, tra un impegno e l’altro, incontrare Jannik che torna a casa per rilassarsi dopo gli incontri disputati in giro per il mondo. “Jannik ogni tanto torna a casa per recuperare le energie”, scrivono. “Lui ama trascorrere le sue poche giornate senza tennis insieme ai genitori e al fratello Mark tra le montagne dell’Alta Pusteria. Di tanto in tanto puoi incontrarlo tutto rilassato con i suoi amici al campo di calcio oppure nel vicino paese. La sua natura semplice e i suoi modi amichevoli lo hanno reso uno sportivo popolare non solo nel mondo del tennis”.

Anche qui a Sesto, infatti, il paesaggio è una meraviglia, all’ombra del gruppo della Dolomiti di Sesto e punto di partenza per salire sulle Tre Cime. Da Sesto, si possono raggiungere gli impianti sciistici del Monte Elmo e della Croda Rossa di Sesto. Entrambi offrono, durante il periodo invernale, oltre alle piste di sci, anche diverse piste per slittino.

D’estate, questa valle raggiunge il suo top perché è famosa per i sentieri escursionistici, anche rivolti ai camminatori esperti. Il sentiero più famoso qui è quello degli Alpini, che si sviluppa lungo il confine veneto, con un dislivello di circa 1.200 metri, di cui 300 in ferrata, che culmina al Passo della Sentinella.

È qui che hanno girato il celebre film con Sylvester Stallone “Cliffhanger – l’ultima sfida”, che ha contribuito, grazie alle immagini e alle scene adrenaliniche, a diffondere il profilo unico al mondo dei Monti Pallidi nel mondo.

Insomma, una terra che il mondo ci invidia e che, grazie a star del cinema e a sportivi conosciuti a livello internazionale, non smetterà mai di attirare turisti.

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Fonte: 123rf

Sesto Pusteria e la Croda Rossa sulle Dolomiti di Sesto
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Fiuggi, un viaggio tra terme e meraviglie storiche

Ogni tanto ci meritiamo tutti una vera e propria immersione nella bellezza e nel benessere. Come? Raggiungendo una delle meravigliose città termali d’Italia, che tra i loro vicoli nascondono anche tante meraviglie storiche che vale la pena scoprire. È il caso di Fiuggi, un comune italiano della provincia di Frosinone, dove acque “miracolose” sgorgano da sorgenti naturali e dalle montagne.

Cosa aspettarsi

Fiuggi sorge nella zona più occidentale della Ciociaria e vanta una struttura urbana divisa in due parti: il borgo antico, detto anche Fiuggi Vecchia, che è adagiato su un colle a circa 750 metri di altezza, e Fiuggi Terme, oppure Fonte, che si fa spazio a circa 550 metri e che è un susseguirsi di fonti termali e attività commerciali e turistiche.

Le proprietà benefiche delle sue acque sono conosciute sin dai tempi del Medioevo, e per questo le attrazioni principali di Fiuggi sono quasi sempre state le terme. Tuttavia, questo bellissimo borgo del Lazio ha davvero molto altro da offrire ai suoi visitatori, il posto perfetto per rilassarsi e pensare a se stessi, per poi concedersi passeggiate in cui poter toccare la storia con mano e gustare dei piatti tipici davvero deliziosi.

Il centro storico

Iniziamo questo viaggio a Fiuggi dal suo pittoresco centro storico dove sono racchiusi i principali (e bellissimi) monumenti cittadini. Tra le attrazioni da non perdere c’è il Palazzo Falconi, risalente al ‘700. Non si tratta solo di un bell’edificio da ammirare, ma anche di un punto di interesse dalla storia davvero particolare: intorno al 1800, tra i vicoli di Fiuggi in cui si affacciano case in muratura, si vociferava dell’arrivo in città di Napoleone. Per questo motivo, un anonimo pittore gli dedicò una sala del palazzo, la Sala Napoleone. Tuttavia, la voce si rivelò falsa.

Fiuggi, Lazio

Fonte: iStock

Tra i vicoli di Fiuggi

Molto interessanti sono anche le chiese che, in realtà, sono tantissime se si pensa all’estensione del borgo antico. Visitarle tutte è difficile, ma a meritare una sosta è certamente la Collegiata di San Pietro Apostolo. Edificata nel 1617, presenta una facciata a capanna su cui svetta un campanile a pianta quadrata. L’interno, invece, è culla di opere di pregio, come una tela seicentesca raffigurante l’Estasi di San Francesco, e un’altra ritraente l’Assunta venerata dai Santi Biagio, Michele Arcangelo e Carlo Borromeo.

Vale la pena fare una sosta anche presso la Chiesa di Santo Stefano, conosciuta per essere uno degli edifici religiosi più antichi della città. Si narra che sia stata costruita sulle rovine di un tempio pagano, ma quel che è certo è che qui riposano le spoglie di Sant’Artemio provenienti dalle catacombe di Priscilla a Roma.

Poi ancora la Chiesa di Santa Maria del Colle che è così chiamata perché sorge all’esterno del perimetro del tracciato cittadino. Costruita tra il Duecento e il Trecento, una volta possedeva anche un campanile che però è stato demolito dopo la Seconda Guerra Mondiale per esigenze urbanistiche.

Altri luoghi culto di interesse sono la Chiesa Regina Pacis del 1922, la Chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù, le chiese di S. Biagio, S. Chiara, Beata Vergine in Campanica del 1100, San Rocco e la chiesa delle Tre Cone.

Ma non è finita qui, perché presso il centro storico di Fiuggi è possibile ammirare anche il Palazzo De Medici, dove si trova il famoso “pozzo delle vergini” in cui, secondo la leggenda, venivano gettate le ragazze che si rifiutavano di adempiere allo ius primae noctis, il Palazzo Comunale e il bellissimo Teatro Comunale.

Fiuggi Terme

Il borgo di Fiuggi è un vero gioiello antico, ma senza ombra di dubbio un altro suo importantissimo punto di forza sono le terme. Nel suo territorio comunale sorgono ben due fonti: la Fonte Bonifacio VIII e la Fonte Anticolana, che insieme hanno dato vita a uno dei complessi termali più grandi e più antichi d’Italia.

Ad ogni modo, il simbolo turistico dell’area termale è la Fonte di Bonifacio VIII che fu realizzata tra il 1967 e il 1969. Costruita in stile liberty, è circondata da un grande parco che pullula di lussureggiate vegetazione e anche una serie di fontanelle e di edifici per il soggiorno.

Fonte Bonifacio VIII, Fiuggi

Fonte: iStock

La Fonte Bonifacio VIII di Fiuggi

Le attrazioni di questa zona non sono di certo finite qui, perché da queste parti svettano nei cieli anche una serie di edifici più moderni, risalenti al ‘900, realizzati in stile liberty. È impossibile non notare, per esempio, il Grand-Hotel Teatro Casinò di Piazza dell’Olmo che oggi ospita il Teatro, un salone delle esposizioni e una scuola alberghiera.

Decisamente affascinante è anche il Palazzo della Fonte che è impreziosito da decorazioni e affreschi del Galimberti: considerato uno dei migliori hotel d’Europa, nel corso degli anni ospitò diversi personaggi illustri tra cui il re d’Italia.

Non solo terme, perché a Fiuggi si produce anche un’ottima acqua da bere: il bacino si trova ai piedi dei Monti Ernici, un posto che in epoca preistorica era un lago. Per questo motivo, nel corso del tempo il terreno si è arricchito di uno strato di limo, argilla, tufi e ceneri, e l’acqua filtrando attraverso la coltre vulcanica assimila una serie di sostanze benefiche che depurano l’organismo e favoriscono il benessere.

Cosa fare nei dintorni

Se un viaggio nella storia, nel relax termale, nell’aria pura e nell’ottimo cibo non è bastato, sappiate che anche i dintorni di Fiuggi sono estremamente interessanti. Tante soddisfazioni, per esempio, le possono avere anche coloro che sono alla ricerca del contatto con la natura perché da queste parti si sviluppano una serie di sentieri escursionistici che si snodano tra i monti Ernici e Simbruini.

A circa 20 chilometri di distanza da Fiuggi sorge Fumone, uno dei comuni più affascinanti della Ciociaria, arroccato su un isolato monte. Una sorta di bomboniera inaspettata, una vista così suggestiva che fu di ispirazione a Curzio Malaparte, nella prima metà del Novecento, per la celebre espressione con cui definì il Comune “Olimpo di Ciociaria”

Un’altra tappa da fare assolutamente è il Lago di Canterno che, oltre ad essere circondato da boschi di querce, cerri e latifoglie, offre un’atmosfera romantica e anche diverse possibilità di relax.

Non resta che organizzare un viaggio tra le meraviglie di Fiuggi e i suoi dintorni.

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In Spagna c’è un villaggio perduto che a volte riemerge

Un campanile che sbuca dalle acque, immerso in un lago e nel bel mezzo della natura. No, non ci troviamo in un sogno, ma in un posto reale, che esiste e che sembra essere il frutto dell’immaginazione di una mente fantastica. Siamo in Spagna, in Catalogna. Qui si trova Sant Romà de Sau, un villaggio sommerso con la sua bellissima chiesa di epoca romanica. Un luogo affascinante, da visitare per vedere con i propri occhi come la natura insieme alla mente umana possano creare location incredibili.

Infatti, il villaggio con la sua chiesa (che è anche la più antica al mondo a trovarsi sott’acqua) sono stati sommersi in maniera volontaria: dove si trovano e qual è la loro storia.

Sant Romà de Sau, il villaggio e la chiesa sommersi

La storia, la natura, ma anche la mente dell’uomo: sono tre delle tante ragioni per cui vale la pena visitare la chiesa e il villaggio di Sant Romà de Sau in Spagna. Un luogo incredibile che ha anche ottenuto dei record importanti pare infatti che sia questa la chiesa sommersa più antica al mondo, oltre a essere anche quella che si trova alla profondità maggiore, ovvero 23 metri.

Ci troviamo in Catalogna a circa un’ora e mezza da Barcellona, per cui questo luogo è perfetto se si programma una vacanza in zona. E vale davvero la pena visitarlo, perché questo scenario fantastico resterà tra i ricordi indelebili della vacanza. Scatti da cartolina, ma anche la scoperta della storia: da quella più antica fino a quella recente, con la “nascita” del villaggio sommerso.

La chiesa può essere datata intorno alla seconda metà dell’anno Mille ed è sommersa dal 1962, quando è stato terminato il bacino idrico, la cui realizzazione ha preso il via intorno al 1949. Il bacino si estende su una lunghezza di circa 17 chilometri ed è largo 3. Dalle sue acque – quando il livello non è troppo alto – spunta il campanile della chiesa a imperitura memoria della storia, antichissima, legata a questo villaggio sommerso. E così questo posto è diventato una grandissima attrazione turistica, come accaduto anche ad altre località dove la mano dell’uomo è riuscita a creare scenari così particolari e suggestivi.

La chiesa è la più antica sommersa: così, a quanto pare, è stato certificato. Anche se esiste, in Turchia, un tempio ancora più antico ma che si trova a una profondità minore e i cui resti sono solamente le fondamenta, come riporta un articolo di Naciò.

La storia del villaggio sommerso

Un luogo antichissimo la cui storia risale a prima dell’anno Mille. Oggi il villaggio è sommerso ma – per lungo tempo – è stato un centro abitato. È nel 1962 che la diga sul fiume Ter ha fatto sparire tutto, sommergendolo con l’acqua e lasciando a ricordo dei tempi passati solamente la vista, in base alla portata dell’acqua, la punta del campanile dell’edificio religioso.

Ma cosa è accaduto alle persone che vivevano in questo luogo? Tra il 1951 e il 1962 gli abitanti sono stati espropriati e alcuni di loro si sono trasferiti nel nuovo villaggio di Sant Romà de Sau che si trova su una collina da cui si vede il bacino. Di recente, in un periodo di siccità, è riemerso qualcosa di più mostrando il passato che è rimasto celato agli occhi per tantissimi anni.

Il risultato è che oggi il villaggio e la sua chiesa sono un luogo affascinante e in cui riecheggia la storia antica, che vale la pena visitare se si programma una vacanza a Barcellona e nei suoi dintorni.

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La guida completa ai Patrimoni dell’Unesco in Italia

Con la sua storia e la sua cultura millenarie, l’Italia è certamente uno dei Paesi più rinomati al mondo per il suo straordinario patrimonio artistico, oltre che per le bellezze naturali e la ricchissima offerta enogastronomica.

Un prestigio culturale e artistico che è confermato da un dato di assoluto rilievo: il primato mondiale nel numero di siti inclusi nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco.

Si tratta del frutto dell’impegno costante nel preservare e valorizzare la storia e i luoghi più significativi del nostro Paese, che rendono l’Italia l’indiscussa culla di tesori culturali e naturali quale è.

La guida completa ai siti italiani Patrimonio dell’Unesco vi farà scoprire luoghi meno noti e le loro curiosità, siti che hanno un valore incredibile per noi italiani. I siti Unesco in Italia sono 59, di cui 53 di tipo culturale e sei di tipo naturale. Di questi, sette sono parte di siti Unesco transnazionali. Ma molti altri sono candidati a essere iscritti nella lista.

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Ceresole Reale, tra le migliori mete italiane per vacanze all’aria aperta

Immerso in un paesaggio incontaminato, dove le cime delle montagne deliziano gli occhi ovunque indirizzino lo sguardo, Ceresole Reale è uno scrigno di bellezze che attraggono i visitatori in ogni stagione dell’anno. Un piccolo regno incantato dove riscoprire la mobilità dolce e regalarsi un soggiorno in completa armonia con la natura, tra le acque cristalline del lago e boschi fitti, la straordinaria ricchezza faunistica del Parco Nazionale del Gran Paradiso e una grande varietà di itinerari imperdibili.

Questo gioiello del Piemonte regala una meraviglia dopo l’altra

Il nome Ceresole probabilmente si riferisce alla presenza in zona, anticamente, di una foresta di ceresiolae, ossia piccole ciliegie. Il titolo di Reale di cui si fregia, invece, è stato ottenuto nel 1862 per concessione di Vittorio Emanuele II, al quale il Comune aveva ceduto gratuitamente il diritto di caccia a camosci e stambecchi. È l’unico comune italiano, insieme a Venaria Reale, a possedere questa onorificenza.

Posto all’estremo confine occidentale del Canavese, regione storico-geografica del Piemonte, il territorio di Ceresole Reale comprende larga parte dell’Alta Valle Orco. Con i suoi 9957 ettari, è il secondo per estensione degli undici paesi appartenenti alla Comunità Montana. Oltre che con Noasca, confina a Ovest con la Francia (Tarantasia – Val d’Isère) e la Valle d’Aosta (Pont, in Valsavarenche, e Val di Rhêmes) e a Sud con la Val Grande di Lanzo (Groscavallo e Pialpetta).

Il paese alle porte di Torino si trova al centro di una conca circondata da vette maestose che si specchiano nelle acque cristalline del lago, navigabile esclusivamente per i mezzi non a motore. Boschi, erte rocciose, ghiacciai e la singolarità dell’altopiano del Colle del Nivolet, a 2600 metri di quota, con la splendida vista sul massiccio del Gran Paradiso impreziosiscono un paesaggio che fa luccicare gli occhi. Qui ci troviamo nel regno indiscusso della fauna alpina, dove si possono avvistare volpi, camosci, marmotte, aquile e il simbolo del parco nazionale: lo stambecco.

Cosa fare in inverno e in estate a Ceresole Reale

Le possibilità di relax e svago non mancano a Ceresole Reale, in qualunque stagione. Gran parte del territorio rientra nei confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il che fa di questo gioiello ad alta quota il luogo ideale per gli amanti della montagna, anche per quelli più esigenti ed esperti. In inverno, quando la natura avvolge lo sguardo e la mente con il suo candore e pace tutt’intorno, si può vivere una vacanza rilassante e attiva allo stesso tempo, tra scialpinismo e cascate di ghiaccio – anche nella divertente palestra artificiale X-Ice Park – sentieri percorribili con le ciaspole, che si snodano lungo il lago ghiacciato e in mezzo a prati e boschi, mutando lo scenario a ogni curva.

In estate, è la meta prediletta per i trekking in quota e l’arrampicata sulle storiche pareti del Sergent e Caporal, le rilassanti passeggiate tra gli alpeggi o costeggiando i numerosi laghi alpini, godendosi il silenzio della montagna e le apparizioni repentine di esemplari magnifici. Vagando nei boschi si possono raccogliere lamponi, mirtilli e fragole di bosco, mentre salendo ad alta quota ci si imbatte nella splendida flora alpina, fra cui spiccano i rododendri e le stelle alpine.

Un itinerario magico e imperdibile

Un itinerario che non potete perdervi, una volta qui, è senza dubbio il Giro Lago, un percorso ad anello che segue le sponde del lago artificiale di Ceresole Reale. In inverno è una splendida pista da fondo, mentre nei mesi caldi è una rigenerante passeggiata che permette di godere nella massima tranquillità del sorprendente contesto naturalistico, che fa da cornice a questo borgo dalle atmosfere incantate.

Il percorso ha la particolarità di avvicinare i visitatori alle svariate declinazioni che assume il territorio di fondovalle ai margini del territorio del Parco, in particolare la zona boschiva, la diga artificiale e l’edificato. Si scoprono così gli ambienti incredibilmente variegati che si susseguono attorno allo scintillante specchio d’acqua, vivendo un caleidoscopio di sensazioni che non ha eguali.

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Seventeen Seventy, un paradiso dalla storia affascinante

Nel mondo esistono posti dai nomi assai curiosi e dalla storia affascinate. È il caso di Seventeen Seventy, un villaggio conosciuto anche con il nome di 1770 o Town of 1770, che oltre ad essere bello e interessante è anche stato costruito sul luogo del secondo sbarco di James Cook e dell’equipaggio dell’Endeavour, avvenuto nel maggio del 1770.

Perché si chiama così?

Probabilmente vi starete chiedendo se il suo nome, ovvero Seventeen Seventy, sia dovuto all’anno dello sbarco di James Cook. La risposta è sì: originariamente si chiamava Round Hill, ovvero lo stesso nome del torrente su cui si trova.

Questa è stata la sua denominazione fino al 24 giugno 1936, momento in cui vennero fatte diverse analisi e ricerche nel territorio che confermarono e riconobbero l’importanza storica della città.

Cosa aspettarsi

Oggi Seventeen Seventy è un paradiso che fa parte della regione di Gladstone, nel Queensland australiano, dove secondo il censimento del 2021 vivevano solo 125 persone.

Un pittoresco villaggio costiero, quindi, che ha la fortuna di essere circondato dal Mar dei Coralli e in cui vivere, a ritmi lenti, tutte le meraviglie della natura.

I visitatori, infatti, possono divertirsi con moltissime attività, come lo stand up paddle, la pesca, il nuoto, picnic, surf e molto altro ancora.

Cosa visitare

A Seventeen Seventy ci si rilassa, ma può (e deve) essere anche un ottimo punto di partenza per visitare le tante meraviglie della zona. Tra le cose da ammirare non possiamo non segnalarvi il Promontorio di Round Hill, dove ancora oggi si trova l’ancora della “MV Countess Russell” che, nel 1873, naufragò a sud, su quella che è diventata nota come Wreck Rock.

Un altra delle attività da fare è osservare il sole sorgere sull’oceano e il suo tramonto sulla magnifica Bustard Bay, uno dei pochi posti nel Queensland dove il crepuscolo si specchia sull’acqua.

Vale la pena fare una sosta anche al monumento dedicato a Captain Cook che si trova sulla Captain Cook Drive, ovvero la strada che porta al Round Hill Headland.

Su questo tratto di costa, tra le altre cose, tra novembre e gennaio è possibile avvistare dolcissime tartarughe che scendono a riva per deporre le uova.

Lady Musgrave Island è invece un isolotto corallino popolato da tantissimi pesci tropicali dai colori brillanti. Un posto che si fa amare anche per la presenza di una fitta foresta di casuarina e pisonia, di spiagge di sabbia bianca e di tartarughe e uccelli marini nidificanti.

Da non perdere sono anche il Parco Nazionale Deepwater e il Parco Nazionale Eurimbula, caratterizzati da foreste pluviali, arbusti autoctoni, brughiere aperte, paludi, vegetazione costiera, pozze d’acqua, numerosi animali autoctoni e avifauna, tra cui gli emù. Non mancano delle belle spiagge appartate per nuotare e pescare.

Attenzione però: in quanto vero e proprio paradiso della natura, molte delle attività disponibili da fare a Seventeen Seventy possono essere effettuate solamente con escursioni organizzate, come le crociere sulla barriera corallina e i tour giornalieri comprensivi di trasferimenti in campeggio nella natura selvaggia della Lady Musgrave Island.

Per il resto, una vacanza da queste parti permette davvero di entrare in contatto con un meraviglioso spaccato della natura selvaggia australiana.

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Pedalando in coppia: le città più romantiche da visitare in bicicletta

Avventure adrenaliniche, passeggiate da sogno tra arte e architettura, alloggi da mille e una notte e spedizioni lontane: queste sono solo alcune delle esperienze più belle da vivere in coppia. Lo sanno bene tutte quelle persone che non rinunciano mai a una fuga in compagnia con la propria dolce metà. E quale occasione migliore, se non quella di San Valentino, per pianificare un nuovo viaggio?

La festa degli innamorati si avvicina, ma chi l’amore lo vive ogni giorno, sa bene che non c’è bisogno di una data prefissata per celebrare questo sentimento. Tuttavia, come abbiamo anticipato, il 14 febbraio può trasformarsi nel momento migliore per pianificare una nuova avventura, meglio ancora se a ritmo slow.

E se vi piace pedalare in coppia, e scoprire e riscoprire il fascino delle città su due ruote, allora abbiamo le destinazioni perfetta per voi. In questo articolo, infatti, troverete la classifica delle città più romantiche da visitare in bicicletta. Una è anche in Italia.

Le città più romantiche per coppie in bicicletta

Il mondo che abitiamo è un posto bellissimo, così come straordinarie sono le città, le metropoli, i borghi e i villaggi che si snodano in tutto il mondo. Alcuni destinazioni, però, hanno un fascino davvero indiscusso quando si parla di romanticismo. E quale modo migliore se non quello di scoprirlo a suon di pedalate insieme al proprio partner?

Buycycle, marketplace europeo di bici usate di alta fascia, ha realizzato una classifica per gli appassionati di ciclismo, una lista di città romantiche e suggestive che sono perfette per le coppie che amano andare in bicicletta. Dopo aver analizzato più di 150 luoghi in tutto il mondo, esaminando le infrastrutture, le piste ciclabili, le attrazioni turistiche e il gradimento social, è emerso che Parigi si riconferma, ancora una volta, la città dell’amore per antonomasia.

Parigi conquista il podio della città più romantica da scoprire in bicicletta

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Parigi conquista il podio della città più romantica da scoprire in bicicletta

Da Parigi a Roma: le destinazioni da scoprire pedalando

La capitale della Francia conquista il podio della classifica delle città più romantiche per coppie in bicicletta e questo non ci stupisce. Parigi è da sempre considerata la città dell’amore, quella che con le sue meraviglie fa da sfondo ai ricordi più belli di un viaggio di coppia. Tra le tante cose da fare e da vedere, imperdibili sono le pedalata lungo la Senna e quelle all’ombra della Tour Eiffel.

Si posiziona sul podio, a pochi punti di distanza da Parigi, Amsterdam: è lei la seconda città più romantica per coppie in bicicletta. Anche la posizione della Venezia del Nord non ci sorprende: con i ponti pittoreschi, le case strette con facciate a capanna, e le strade che corrono lungo i suggestivi fiumi, la capitale dei Paesi Bassi incanta e meraviglia a ogni viaggio. Soprannominata anche la città delle biciclette, Amsterdam ospita più di 10.000 piste ciclabili che attraversano in lungo e in largo tutte le bellezze del territorio.

Barcellona guadagna il terzo posto della lista con le sue oltre 5.000 attrazioni turistiche, an che da visitare in bicicletta. La città, infatti, ospita numerose piste ciclabili con un totale di 8.000 percorsi da scoprire insieme alla propria dolce metà.

Seguono poi Londra e Budapest posizionandosi, rispettivamente, al quarto e al quinto posto. La capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito è un concentrato di meraviglie tutte da scoprire e riscoprire, anche in bicicletta grazie alle numerose infrastrutture ciclistiche. La città, infatti, ospita in totale 49.000 percorsi ciclabili mappati in tutta la città. Il consiglio? Non perdetevi Hyde Park, il grande parco reale di Londra è ancora più bello se visitato pedalando.

Anche Budapest, con le sue meraviglie storiche, artistiche e culturali, è il luogo perfetto da raggiungere a San Valentino, o in qualsiasi periodo dell’anno, per tutte le coppie che amano andare in bicicletta. La città, infatti, ospita oltre 24.000 percorsi ciclabili che conducono al cospetto delle bellezze della capitale ungherese.

Al sesto posto, con 1.600 chilometri di piste ciclabili, troviamo invece la splendida e regale Vienna. Segue poi New York, la città che non dorme mai, che permette ai viaggiatori di realizzare il sogno americano anche pedalando.

All’ottavo e al nono posto troviamo, rispettivamente, Lisbona e Madrid. A chiudere la classifica, invece, è un’italiana: stiamo parlando di Roma. La città eterna, con la sua storia artistica e culturale che risale a 3.000 anni fa e che ha influenzato il mondo intero, ospita ben 8.000 percorsi ciclabili che conducono alle attrazioni principali e ai polmoni verdi che si snodano nella capitale.

Roma chiude la classifica delle città più romantiche per coppie che amano pedalare

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Roma chiude la classifica delle città più romantiche per coppie che amano pedalare

 

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Il Carnevale più suggestivo d’Europa inizia con un blackout

A notte fonda, quando a illuminare la città sono solo i lampioni e le stelle, tutte le luci si spengono e i quartieri e le piazze sprofondano nel buio più nero. Si tratta di un blackout che si ripete anno dopo anno e che dà inizio al Carnevale più famoso della Svizzera, nonché uno tra i più suggestivi del mondo.

Ci troviamo a Basilea, nella città che si adagia sul fiume Reno e che confina con la Francia e la Germania. Il suo delizioso centro storico, che si avviluppa intorno alla Marktplatz, è una preziosa testimonianza del passato medievale del territorio ed è dominato dall’imponente municipio del XVI secolo caratterizzato da mattoni rossi.

Le cose da fare e da vedere in città sono tante e diverse: la cattedrale gotica del XII secolo, per esempio, o la celebre Università che conserva le opere dell’umanista e filosofo Erasmo. E poi c’è il Carnevale, un appuntamento imprescindibile per cittadini e viaggiatori che non solo porta in scena il folklore, le tradizioni e le usanze della comunità, ma è rappresentativo dell’identità stessa della città. Ed è bellissimo.

Frau Fasnacht: il Carnevale di Basilea

Tre giorni di festa, di meraviglia e di stranezze. Tre giorni in cui l’ordine delle cose viene sovvertito: questo è il Carnevale di Basilea, quello che i cittadini chiamano Frau Fasnacht e che per la sua unicità è stato inserito all’interno della lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO nel 2017.

Cos’ha di speciale questa celebrazione, che si è guadagnata un posto d’onore tra le cinquanta feste più famose d’Europa, è presto detto. Frau Fasnacht porta in scena tra le strade, le piazze e i quartieri della città uno spettacolo unico e affascinante, fatto di creatività, arte e folklore, ma anche di ironia dissacrante e sovversiva. Del resto a Carnevale ogni scherzo vale, e gli abitanti di Basilea hanno scelto di prendere sul serio il famoso detto.

Carnevale di Basilea

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Carnevale di Basilea

Il Carnevale più suggestivo d’Europa: date e appuntamenti

Tutto ha inizio alle 4.00 in punto il lunedì che segue il mercoledì delle Ceneri. La città sprofonda in un totale blackout, ma non c’è nulla da temere: è solo il principio di Frau Fasnacht.

I cittadini scendono in strada sfilando tra i quartieri con migliaia di lanterne dipinte a mano: Basilea si illumina di meraviglia mentre si diffonde la musica fragorosa dei pifferai e dei suonatori di tamburo. Il Morgenstreich, questo il nome della sfilata notturna che apre il Carnevale di Basilea, attraversa i punti iconici della città: Barfüsserplatz, Marktplatz, Rümelinsplatz, Falknerstrasse e Freie Strasse. Tutti sono invitati a scendere in strada e a prendere parte alla festa.

Il Frau Fasnacht continua durante il giorno. Oltre 10.000 figuranti indossano le maschere della tradizione attraversando l’intera città. La sera, invece, vengono esposte tutte le lanterne dipinte nella Münsterplatz.

Il martedì è il giorno in cui i bambini possono dare sfogo alla creatività e all’immaginazione. Il Carnevale si dirama in ogni angolo della città e invita tutti, indistintamente dall’età, a scendere in strada con costumi fantasiosi e divertirsi tra carri, caramelle e coriandoli.

“I tre giorni più belli dell’anno”, così vengono definiti dai cittadini di Basilea, si concludono il mercoledì sera. La città si anima a suon di musica e allegorie satiriche dove tutti sono invitati a partecipare. Poi, nella notte tra mercoledì e giovedì alle 4.00 in punto, esattamente come è iniziato, il Frau Fasnacht si conclude con un’ultima marcia. A quel punto non resta che salutarsi e attendere il prossimo Carnevale.

Carnevale di Basilea, sfilata del 2023

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Carnevale di Basilea, sfilata del 2023
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Tesero, un borgo tutto da scoprire

L’Italia, da Nord a Sud, si rivela come un magnifico mosaico di borghi antichi, ciascuno con la propria identità inconfondibile e un patrimonio inestimabile. Questi centri storici, incastonati nelle regioni più variegate, rappresentano piccoli capolavori architettonici che resistono al trascorrere del tempo. È un viaggio attraverso secoli di storia, un percorso che permette di apprezzare l’arte, la cultura e le tradizioni che hanno plasmato l’identità del nostro Paese.

Oggi ti condurremo in un luogo straordinario, dove la bellezza naturale si unisce alla ricchezza culturale locale. Benvenuto a Tesero, un incantevole paesino nel cuore delle Dolomiti, situato nella provincia di Trento, in Trentino-Alto Adige. Una vera gioia per gli occhi e lo spirito, un tesoro nascosto da esplorare e ammirare.

Tesero: la perla della Val di Fiemme

Tesero

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Tesero, Trentino-Alto Adige

Immerso nel cuore della suggestiva Val di Fiemme, sorge Tesero, un incantevole angolo d’Italia che regala un mix unico di storia, cultura e bellezze naturali. Questa località turistica confina con la Val di Fassa e vanta origini storiche che risalgono all’epoca romana, quando era noto come “Castrum Teza”, un antico insediamento che ha lasciato un’impronta indelebile sul paesaggio montano, contribuendo a plasmare la città nel corso dei secoli.

Oggi, è riconosciuto come un importante centro dell’artigianato. Infatti, la produzione di mobili intagliati a mano è tuttora una delle principali attività economiche locali, testimonianza dell’abilità e della creatività degli artigiani tirolesi.

Il cuore pulsante del borgo è la Chiesa Parrocchiale dedicata a Sant’Eliseo. Questa struttura sacra si distingue per il suo inusuale campanile, un elemento distintivo che aggiunge un tocco di originalità al profilo architettonico della zona.  Vale la pena visitare anche altri luoghi di culto, come la Cappella di San Rocco, edificata nel XVI secolo, e la chiesa gotica dedicata ai Santi Leonardo e Gottardo, che contribuiscono a creare un ambiente ricco di spiritualità e storia.

Tra gli edifici storici che adornano Tesero, il Palazzo del Municipio si distingue per la sua magnificenza barocca. Con la sua facciata imponente, riflette l’importanza che il villaggio ha avuto nel corso dei secoli, un simbolo tangibile del suo passato illustre. E infine, ti suggeriamo di visitare Casa Jellici, un antico palazzo ristrutturato con cura e grande attenzione ai dettagli. Questa struttura ospita regolarmente mostre e concerti, diventando un punto di riferimento ineludibile per gli appassionati di arte e musica.

Tesero: un’incantevole oasi alpina tra natura e sport

Tesero è un autentico paradiso alpino per chi ama la natura e gli sport all’aria aperta, offrendo un’ampia varietà di attività per tutte le stagioni. Durante i freddi mesi invernali, questa città diventa un rifugio ideale per gli appassionati dello sci e dello snowboard. Essendo parte dell’affermato comprensorio sciistico Fiemme-Obereggen, vanta oltre 100 km di piste perfettamente preparate, adatte sia ai principianti, sia agli sciatori più esperti.

Inoltre, è un punto di riferimento imprescindibile per gli appassionati dello sci di fondo. In particolare, la celebre pista Marcialonga è un tracciato che incanta gli amanti dello sci nordico. Si estende su una distanza di 70 km, snodandosi attraverso scenari mozzafiato che combinano la bellezza naturale delle Dolomiti con il fascino dei piccoli borghi di montagna, regalando ogni anno un’esperienza indimenticabile in un paesaggio invernale fiabesco.

Durante i mesi estivi, invece, Tesero si trasforma nella meta ideale per gli escursionisti. I suoi sentieri, accuratamente segnalati, si snodano attraverso le maestose vette circostanti, offrendo panorami che tolgono il fiato e un’opportunità rara di respirare l’aria fresca e rigenerante della montagna. Gli amanti del trekking possono immergersi completamente nella bellezza incontaminata della regione, esplorando gli angoli nascosti di un vero e proprio paradiso naturale.

E infine, è possibile percorrere numerose di piste ciclabili appositamente create per accogliere ciclisti di tutte i livelli di abilità. Se stai cercando un tranquillo e panoramico giro tra i boschi, immerso nella serenità della natura, oppure se preferisci provare l’adrenalina di una discesa lungo le pendici ripide delle montagne, Tesero non ti deluderà.

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Tesero, Trentino-Alto Adige