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Nuovi Borghi più belli d’Italia, con una grande sorpresa

L’italia è costellata di borghi bellissimi in ogni angolo del suo territorio e alcuni di questi hanno il privilegio di poter entrare a far pare dell’Associazione dei Borghi più belli d’Italia che valorizza e promuove il grande patrimonio di storia, arte, cultura e paesaggi presente nei piccoli centri del nostro Paese.

Ma per essere parte di questa importante Associazione è fondamentale rispettare alcuni requisiti, come non essere un comune con più di 15.000 abitanti e non avere più di 2000 abitanti nel centro storico. Ci sono però delle piccole (e splendide) realtà che non rientrano in questi attributi ma che ne rispettano altri, e per questo entrano comunque a far parte dell’Associazione ma con il titolo di “Borgo Ospite”.

Nel nostro Paese ce ne sono già sei, ma sono appena stati annunciati due nuovi ingressi, uno come “Borgo Ospite” e l’altro come “Borgo Onorario – Ospite Internazionale”, ed è una vera grande sorpresa. Scopriamoli insieme.

Rasiglia, il nuovo “Borgo Ospite” più bello d’Italia

Il nuovo “Borgo Ospite” più bello d’Italia è Rasiglia, frazione montana del comune di Foligno in provincia di Perugia. Questa cittadina è una vera e propria perla del nostro Paese, tanto da essere conosciuta come la “Piccola Venezia dell’Umbria”. Un borgo nato dalle acque, poiché poggia le sue fondamenta su depositi di travertino formatisi per precipitazione chimica del carbonato di calcio da parte della sorgente Capovena, che sgorga abbondante dal sottosuolo poco a monte dell’abitato.

Un posto che è una vera e propria fiaba perché è un susseguirsi di pietre, mattoncini, rivoli e cascate che nel tempo le hanno fatto conquistare anche il soprannome di “Borgo dei Ruscelli“. Passeggiare nel suo centro storico è infatti sinonimo di benessere, in quanto ogni passo è accompagnato dal delicato suono dei fiumiciattoli che scorrono in ogni via.

Dalla forma di un anfiteatro, è un vero e proprio simbolo di equilibrio tra uomo e natura: la sua risorsa più importante, ovvero l’acqua, è stata messa a completo servizio degli esseri umani, grazie a straordinarie opere ingegneristiche. E poi ci sono gli antichi edifici, come la Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo con un campanile risale al 1754; i resti del Castello cittadino, ovvero parti delle mura, due piccole torri difensive e il mastio; la Peschiera, una grande vasca che raccoglie l’acqua posizionata al centro del borgo; il Lavatoio cittadino, oggi non più utilizzato ma aperto alle visite e molto altro ancora.

Rasiglia, borgo più bello

Fonte: Associazione dei Borghi più belli d’Italia

Veduta dall’Alto di Rasiglia

San Marino,”Borgo Onorario – Ospite Internazionale”

Ma la vera grande sorpresa è San Marino, eletto “Borgo Onorario – Ospite Internazionale”. L’ingresso nell’Associazione della più antica Repubblica del mondo, nonché una delle più piccole, è una vera e propria interessante novità. Per la prima volta nella storia, infatti, è stato ammesso in questo circuito un Paese estero come” Borgo Onorario-Ospite Internazionale”.

Ma non c’è da sorprendersi più di tanto, perché San Marino è un prezioso gioiellino, un territorio estero dove però si parla il romagnolo. La Città di San Marino è la capitale della Repubblica di San Marino e capoluogo del Castello che porta il suo stesso nome.

Arroccata in cima al Monte Titano, offre un centro storico eccezionale fatto di stradine strette stracolme di botteghe artigianali. Poi ci sono le torri, le sciabole da cavallerie e i cappelli con le piume, il posto perfetto per respirare un’atmosfera antica.

Tra i suoi maggiori punti di interesse c’è senza ombra di dubbio Piazza della Libertà, la stessa in cui svetta il Palazzo Pubblico, conosciuto anche come Palazzo del Governo. Al centro di questa è possibile ammirare la statua della Libertà, opera dell’artista Stefano Galletti e simbolo dell’indipendenza che da sempre caratterizza il Paese. L’interno del Palazzo, invece, offre effigi di personaggi famosi e lapidi commemorative.

Molto belle sono anche la Basilica del Santo, ovvere la chiesa principale dedicata al Santo Marino, le tre torri che sembrano voler accarezzare il cielo sullo sperone roccioso del Monte Titano e i suoi tantissimi interessanti musei.

San Marino borgo più bello

Fonte: visitsanmarino

Veduta di San Marino

Gli altri “Borghi Ospite”

Con gli ingressi di San Marino e Rasiglia, i Borghi- Ospite dell’Associazione diventano quindi 8. Gli altri sono Erice, Torre di Palme, Populonia, Gaeta medievale, Lollove e Fiorenzuola di Focara.

Erice è un borgo medievale della provincia di Trapani che pare sospeso tra cielo e mare. Un luogo lontano dal tempo e pregno di salite ripide, di strade piccolissime dalla tipica pavimentazione, minuscole case in pietra con cortili interni arredati e botteghe di artigiani in ogni angolo.

Torre di Palme è invece un grazioso capolavoro della provincia di Fermo. Si distingue per essere una sorta di balcone panoramico da cui ammirare la costa e il mare Adriatico, ma anche per il suo ambiente e per l’uniformità stilistica degli edifici medievali e rinascimentali. Non a caso, è considerato uno dei centri storici più interessanti della regione.

Populonia, frazione del comune di Piombino in provincia di Livorno, è un’antichissima città etrusca che si trova in una posizione emozionante e pregna di splendide rovine: sorge in cima a una collina che si specchia su un mare cristallino che protegge affascinanti mura medievali, una Rocca che racchiude vicoli lastricati, piccoli negozi, reperti etruschi e romani e molto altro ancora.

Voliamo ora a Gaeta medievale, in provincia di Latina, che si sviluppa sul versante di un promontorio che chiude l’omonimo Golfo. Un borgo che conserva un patrimonio culturale che attraversa diverse epoche storiche: dal periodo repubblicano ed imperiale dell’antica Roma, al dominio bizantino e normanno. Molte le meraviglie da visitare, come il Castello angioino-aragonese, il Campanile normanno-moresco della Cattedrale dei SS. Erasmo e Marciano e Santa Maria Assunta.

Lollove, frazione di Nuoro, è l’ultimo villaggio medievale della Sardegna, un posto che pare quasi deserto e in cui fare un vero e proprio viaggio nel tempo. È infatti impossibile resistere al suo fascino, grazie alle sue ripide e strette viuzze in acciottolato e case in pietra grigia inerpicate sul declivio di una collina.

Infine Fiorenzuola di Focara, frazione della sesta circoscrizione del comune di Pesaro, che è un borgo a picco sul mare. Per raggiungerlo occorre attraversare una strada panoramica fatta di dolci tornanti a strapiombo sul mare Adriatico, in un magnifico contesto ambientale tutelato dal Parco naturale regionale del Colle San Bartolo. Una volta arrivati si scoprono delle strette strade che percorrono curiosi semicerchi concentrici che portano a una chiesa, antiche case medievali e tante altre piccole attrazioni.

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mete storiche Notizie Pompei Viaggi

Pompei apre una nuova area al pubblico, ed è una meraviglia

Sono passati quasi 2 millenni dalla catastrofica eruzione del Vesuvio che ha sepolto un’intera città, cristallizzandola nel tempo: Pompei è senza alcun dubbio uno dei più suggestivi siti archeologici al mondo, un tesoro di valore inestimabile che ci fornisce preziosa testimonianza della vita in epoca romana. Nel corso dell’ultimo anno, gli archeologi hanno iniziato ad esplorare una nuova area che ha permesso di portare alla luce degli ambienti finora sconosciuti. E ora quest’area apre al pubblico: ecco cosa sappiamo.

Pompei, la Regio IX apre al pubblico

La Regio IX è uno dei nove distretti in cui è suddivisa la città di Pompei, e ha all’incirca le dimensioni di un antico isolato (ben 3.200 mq). Si tratta di una nuova area di scavi: i lavori erano iniziati già nel 1888, ma ben presto gli archeologi avevano dovuto interromperli. Oltre un secolo dopo, nel febbraio 2023, il cantiere è stato riaperto e ci ha già regalato grandissime sorprese. Le attività di indagine qui condotte si inseriscono nel quadro di un progetto più ampio. Gli operai sono infatti al lavoro principalmente per risolvere alcuni problemi idrogeologici e conservativi lungo il confine tra le zone già conosciute e quelle ancora inesplorate.

Nonostante il Parco Archeologico di Pompei appaia già di notevoli dimensioni, in effetti, c’è ancora un’area (secondo le stime) grande circa un terzo della città che è ancora sepolto sotto strati di cenere, lapilli e lava raffreddata. Potrebbero esserci moltissimi tesori che, un giorno, finalmente gli archeologi riporteranno alla luce e potremo finalmente visitare. Ma torniamo alla Regio IX: la nuova area ha appena aperto al pubblico, con tutte le sue meraviglie. Dal 3 gennaio al 30 aprile 2024, i visitatori potranno prenotare un tour guidato attraverso il cantiere, per scoprire ciò che è finora riemerso da sotto terra.

Le scoperte avvenute presso la Regio IX

La campagna di scavi avviata un anno fa presso l’area Regio IX di Pompei ha permesso agli archeologi di portare alla luce due ambienti di grande importanza – durante i lavori di fine ‘800, i loro resti erano già parzialmente riemersi. Si tratta di due domus ad atrio risalenti all’età sannitica, epoca in cui erano utilizzate come abitazioni. Nel I secolo d.C. sono state trasformate in officine produttive: la prima è una fullonica, termine con cui si identifica un’antica lavanderia, mentre la seconda è un panificio-prigione, un ambiente davvero sorprendente.

Iniziamo dalla lavanderia, che è stata costruita nell’atrio di un’abitazione: presenta 2 banconi da lavoro, nonché alcune vasche utilizzate per il lavaggio e la tintura degli abiti. Mentre il panificio è costituito da diversi locali tra cui un forno, spazi per le macine e ambienti per la lavorazione dei prodotti. Una delle sorprese più affascinanti è l’affresco che occupa un’intera parete: si tratta di una “pizza” condita da frutta, un esempio di natura morta davvero pregevole. Inoltre, tra le mura del panificio sono stati rinvenuti i resti di tre corpi umani: probabilmente due adulti e un bambino, che avevano cercato rifugio durante l’eruzione.

Solo di recente, analizzando meglio gli spazi del panificio, si è scoperto che quest’ultimo era una vera e propria prigione, con tanto di piccole finestrelle dotate di grate. Schiavi e animali da soma venivano maltrattati e costretti a lavorare duramente, reclusi per tutta la vita in un ambiente ristretto e privo di qualsiasi comodità. La situazione degli schiavi di Pompei, d’altra parte, è sempre più al centro dell’attenzione grazie agli ultimi ritrovamenti, tra cui alcune stanze in cui vivevano presso la villa romana di Civita Giuliana.

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Destinazioni Viaggi

Cerchi il caldo? Allora stai lontano da queste città

Con il suo abbraccio bianco e candido la neve ha già avvolto alcune città d’Italia trasformandole in cartoline d’immensa bellezza. È la magia dell’inverno che continua a stupire e a emozionare tutti gli amanti della stagione fredda.

Chi non teme le basse temperature, infatti, sa bene che è questo il momento perfetto per organizzare nuovi e straordinari viaggi alla scoperta degli spettacoli di Madre Natura che, seppur in letargo, continua a lasciare senza fiato. E tutti gli altri?

A chi vuole vivere “col sole in fronte” , invece, non resta che preparare i bagagli e partire alla volta di luoghi esotici e tropicali per vivere una seconda estate. In alternativa è sempre possibile restare in Italia per raggiungere tutte quelle destinazioni che regalano un caldo tepore anche nei mesi invernali. Una cosa è certa, se mal sopportate le basse temperature dovete stare lontani da queste città: sono le più fredde dìItalia.

Le città più fredde d’Italia

Sognate la primavera tutto l’anno o, meglio ancora, una seconda estate tutta da vivere? Vi farà piacere sapere che sono tantissimi i luoghi da raggiungere questo inverno in grado di esaudire i vostri desideri: non c’è che l’imbarazzo della scelta. Una cosa è certa però, dovreste stare davvero alla larga da queste città d’Italia che, secondo i dati raccolti dall’ISTAT negli scorsi anni, hanno registrato le temperature più rigide del BelPaese. Curiosi di sapere quali sono?

Belluno e l’inverno sotto zero

Situata alle pendici delle possenti Dolomiti, nella parte settentrionale del Veneto, Belluno è anche conosciuta con il nome di città splendente, un appellativo scelto dai Celti per onorare la bellezza del paesaggio che circonda il territorio. Bella sì, ma anche freddissima.  Secondo i dati Istat, infatti, Belluno è il capoluogo più freddo d’Italia con una temperatura media di 9,8 gradi.

La temperatura più bassa (e da record) mai registrata in Italia

C’è un luogo, situato in Italia, che ogni inverno si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo ghiacciato portato in scena da Madre Natura. Stiamo parlando della Busa della Fradusta, una delle cime più importanti delle Pale di San Martino. Qui, tra le Dolomiti trentine, esiste quello che è stato ribattezzato il Polo Nord d’Italia. Il motivo? il 10 febbraio del 2013, in questo luogo, si è registrata la temperatura più bassa mai percepita nel Belpaese con -49,6°C. Un record battuto solo nel mese di gennaio 2022 da Busa Riviera che ha registrato, invece, – 50 gradi.

Città italiane bellissime e freddissime

Non vi sentirete come al Polo Nord, eppure in queste città d’Italia le temperature medie sono sempre piuttosto basse, soprattutto durante l’inverno. Se quindi siete amanti del caldo e del sole, meglio evitare Aosta (temperatura media annua 3,6°C), Bolzano (4,6°C) e Sondrio (6,1°C). Seguono, poi, Trento, Cuneo, Vercelli e l’Aquila.

Un discorso a parte, invece, merita quello che è stato ribattezzato il borgo più freddo d’Italia, un piccolo centro abitato incastonato nel cuore dell’Abruzzo e situato all’interno del Parco Naturale Sirente Velino. Si tratta di Rocca di Mezzo, un pittoresco paesino arroccato a un’altitudine di 1.300 metri che ogni inverno registra temperature ben al di sotto dello zero. Il suo ultimo record? – 37,4 gradi registrati nel 2012.

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feste Notizie Viaggi

La Befana vive qui: è pronta ad accogliere tutti con una grande festa

Le atmosfere scintillanti del Natale, ormai, sono già un lontano ricordo. Con l’inizio di gennaio e del nuovo anno, infatti, è arrivato il momento di pensare ai buoni propositi e a tutto quello che verrà. Ma c’è ancora una festa da celebrare che vede il coinvolgimento di tutti, grandi e bambini: stiamo parlando dell’Epifania.

Calze, dolciumi, mercatini e falò, come vuole la tradizione, non possono mancare nelle case degli italiani così come nelle città del Bel Paese. Ma se volete celebrare l’ultima giornata di festa, nonché la prima di questo 2024, in grande stile, allora c’è solo un posto da raggiungere, e si trova in Italia.

Nell’entroterra marchigiano, in provincia di Pesaro e Urbino, esiste infatti la Capitale italiana della Befana. È proprio qui, a Urbania, che la simpatica vecchina tanto attesa da grandi e bambini nel giorno dell’Epifania ha organizzato una grande festa che si terrà dal 4 al 6 gennaio: siete tutti invitati!

La Befana vive qui, ed è pronta ad accogliere grandi e bambini con una festa memorabile

La scopa volante è stata revisionata, i dolci e le caramelle sono stati posizionati all’interno delle calze e il carbone, per chi non è stato bravo, è già stato confezionato. Insomma è tutto pronto per quella che sarà la Festa Nazionale dell’Epifania, una celebrazione senza eguali che animerà le strade di Urbania, ribattezzata come la Capitale della Befana.

L’evento, giunto alla sua 27esima edizione, si preannuncia straordinario: dal 4 al 6 gennaio, infatti, attrazioni, spettacoli, mercatini, laboratori ed eventi di ogni genere intratterranno cittadini e viaggiatori di ogni età. Protagonista assoluta della kermesse sarà proprio lei, la dolce vecchina in sella alla sua scopa che arriverà in città per consegnare dolciumi e cioccolato a tutti i presenti.

Tantissime le cose da fare e da vedere in questi giorni che, eccezionalmente, vedranno la Befana continuare a festeggiare anche nella giornata del 7 gennaio. Dopo l’Epifania, infatti, ci sarà l’apertura straordinaria della sua casa per consentire a grandi e bambini un ultimo saluto. Ma non solo, sarà anche l’occasione per ammirare il cammino dove prepara il carbone e per scoprire i segreti della sua scopa volante. A proposito, questa è conservata nel garage della sua abitazione.

Il volo della Befana e la calza più lunga del mondo

Se avete in mente di raggiungere Urbania per celebrare in maniera memorabile l’Epifania, ecco tutti gli appuntamenti imperdibili. Intanto vi consigliamo di alzare gli occhi al cielo: durante i tre giorni di festa, infatti, la Befana scenderà dal campanile della torre civica più volte al giorno. Gli appuntamenti sono previsti alle 16.00, alle 17.00 e alle 18.00.

Sarà inoltre possibile visitare l’ufficio postale della Befana, la sua casa, e passeggiare tra i tradizionali mercatini che offrono un’esperienza di shopping all’insegna di prodotti tipici, street food e artigianato.

Durante i giorni di Festa Nazionale, inoltre, sarà possibile ammirare la Calza più lunga del mondo che sfilerà tra le strade di Urbania. Questa calza speciale, sferruzzata dagli aiutanti della dolce vecchina, ha già guadagnato il primato lo scorso anno raggiungendo una lunghezza di 70 metri. Ma non si esclude che, da qui al 6 gennaio, possa allungarsi ancora.

Urbania: la Festa Nazionale della Befana ha inizio

Fonte: Ufficio Stampa/ La Casa della Befana Urbania

Urbania: la Festa Nazionale della Befana ha inizio
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74° Festival di Sanremo (anche) a bordo di una nave da crociera

Come nella scorsa edizione, anche quest’anno il Festival di Sanremo si espande a bordo di una nave da crociera attraccata al porto. E, proprio come lo scorso anno, la nave che ospiterà alcuni degli eventi legati alla 74° edizione della kermesse è la Costa Smeralda, una nave molto recente diventata famosa per essere considerata una smart city galleggiante e per essere stata promossa in Tv nientemeno che da Penélope Cruz.

La nave Costa Smeralda a Sanremo

L’ammiraglia green di Costa Crociere è uno splendido tributo al nostro Paese e alla sua bellezza, con particolari di design ricercati ma, soprattutto, Made in Italy. Dettagli riconoscibili negli arredamenti, nei tessuti oltre che nella scelta dei lampadari e degli accessori. Tutto il design, infatti, è protagonista nel CoDe – Costa Design Museum, il primo museo realizzato su una nave da crociera ospitato sulla Smeralda.

Il gruppo Costa ha investito molto anche sulle zone relax e fitness di questa nave, con piscine, attrezzature sportive e spa di ultima generazione. Senza dimenticare il divertimento: a bordo c’è di tutto, anche se durante le serate del Festival di Sanremo non sarà necessario fare altro se non ballare al ritmo della musica di Bob Sinclar e Gigi D’Agostino, due tra i più noti Dj producer di fama mondiale, dei rapper Bresh e Tedua.

Un palcoscenico sul mare

Un palcoscenico sul mare collegato in diretta con il Teatro Ariston sarà illuminato ogni sera a poche decine di metri dalla costa ligure e farà divertire i pochi fortunati ospiti a bordo della nave, il pubblico di Sanremo e i telespettatori da casa.

Il primo a salire sul palco dello spettacolare disco club della Costa Smeralda sarà Tedua il 6 febbraio, protagonista anche della serata di chiusura del 10. Mercoledì 7 febbraio sarà la volta di Bob Sinclar, mentre giovedì 8 arriverà Bresh e venerdì 9 ci sarà l’attesissimo ritorno di Gigi D’Agostino.

Una crociera speciale

La crociera di Sanremo a bordo della Costa Smeralda è riservata a pochi ospiti in quanto i posti sono limitati, ma ancora prenotabili. Se si è appassionati del Festival è il modo migliore per viverlo appieno, forse anche meglio che assistervi per una sola serata dalla poltrona, magari in piccionaia, dell’Ariston.

Sulla nave del Festival si può vivere l’atmosfera di Sanremo da una prospettiva unica. Oltre alle esibizioni dei super ospiti, la compagnia propone un programma studiato esclusivamente per l’occasione, fatto di esperienze a bordo, tra cui alcuni ospiti a sorpresa.

Durante il giorno, quando il sipario è ancora chiuso, gli ospiti della nave possono scendere a terra e andare alla scoperta di Sanremo e dei dintorni, in autonomia o con escursioni organizzate.

Cosa vedere a Sanremo e dintorni

Meta ambita del Ponente ligure, Sanremo, la Città dei Fiori e della musica, è incastonata nella bellezza della Riviera dei Fiori, con un centro storico ricco di attrattive e il suggestivo lungomare ombreggiato da palme.

Oltre al famoso Teatro Ariston lungo il corso Matteotti, la città ligure è famosa per il casinò, le splendide ville Liberty, le chiese antiche, i giardini, le spiagge e, perché no, la zona dello shopping (amata soprattutto dai francesi che vengono ogni weekend da oltreconfine per fare acquisti).

Tra le escursioni più consigliate da fare nei dintorni di Sanremo c’è sicuramente la visita del borgo di Seborga, un autoproclamato principato che, come racconta il Forbes, è “una destinazione come nessun’altra in Italia”. Tra vicoli stretti e acciottolati, un palazzo-fortezza e piccoli negozi di artigiani, regala anche panorami sul mare da mozzare il fiato.

Altrettanto unico per la sua storia e la sua bellezza è anche il borgo di Bussana Vecchia, un paese addirittura di origini romane che rischiava l’abbandono dopo un forte terremoto e che, negli Anni ’50, è stato ripopolato da una comunità di artisti stranieri che lo hanno trasformato in un delizioso borgo d’artista. Per chi è appassionato di borghi, nell’entroterra di Ponente ce ne sono anche molti altri.

A mezz’ora da Sanremo, in direzione Ventimiglia, c’è anche uno dei cosiddetti “secret garden” più belli d’Italia nonché uno dei giardini botanici più famosi del mondo: i Giardini Villa Hanbury, “nati da un sogno” di Thomas Hanbury nel 1867 che, tornato dalla Cina, decise di creare questo affascinante luogo ricco di specie rare e di angoli di pura bellezza. Sospesi sull’azzurro del mare, si estendono per circa 18 ettari e ospitano ben 5800 specie di piante ornamentali, da frutto, officinali, rose, bambù e agrumi che crescono tra fontane, tempietti, terrazzamenti coltivati, mausolei e statue classiche. Il giardino è aperto anche d’inverno, con orari ridotti (9.30-17, il lunedì è chiuso).

Quanto costa la crociera di Sanremo

C’è ancora posto a bordo della Costa Smeralda per prendere parte alla crociera di cinque giorni del 74° Festival di Sanremo dal 7 all’11 febbraio. I prezzi partono da 799 euro a persona e comprendono la pensione completa con tutte le colazioni, i pranzi, le cene, gli snack e le bevande illimitate -anche alcoliche – incluse e, naturalmente, tutti gli spettacoli e i divertimenti a bordo.

Si possono scegliere diversi tipi di cabine, 1500 hanno il balcone, ci si può sbizzarrire pranzando e cenando ogni volta in un ristorante diverso (a bordo ce ne sono undici), o bevendo un aperitivo in uno dei 19 bar o facendo un tuffo, anche d’inverno, in una delle 13 piscine della nave. Ci si imbarca a Sanremo e si sbarca l’ultimo giorno a Savona.

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Lago Albano, per una perfetta gita fuori porta

C’è sempre tempo per fare una gita fuori porta, ma spesso non si sa quale direzione prendere. Noi di SiViaggia abbiamo scelto di consigliare un posto ideale a chi si trova nel Lazio, un bacino d’acqua spettacolare e anche ricco di interessanti testimonianze storiche: il Lago Albano.

Lago Albano, info utili

Il bellissimo Lago Albano è di origine vulcanica e sorge in provincia di Roma nell’area dei Castelli Romani, sui Colli Albani. Dalla curiosa forma di un ovale allungato, viene spesso erroneamente chiamato Lago di Castel Gandolfo e colpisce per le sue acque all’apparenza scure e tetre, date anche della sua impressionante profondità massima di ben 168 metri.

Originatosi dall’unione di due crateri, è alimentato esclusivamente da piogge, falde acquifere e sorgenti sotterranee e caratterizzato da ripide coste in cui soggiornano diversi uccelli acquatici e fauna ittica. Anzi, sui suoi costoni rocciosi nidifica uno dei predatori alati più spettacolari che ci siano: il Falco Pellegrino.

Le sue affascinanti coste, tra le altre cose, sono popolate sin dall’età del bronzo, e per questo sono ricche di interessanti resti archeologici, sia preistorici che romani. Ne sono un esempio il Villaggio delle Macine, l’antico emissario artificiale del lago considerato, finora, il più grande sito archeologico palafitticolo d’Italia, e il ninfeo detto del Bergantino, che sorge nel più ampio complesso della Villa di Domiziano.

Lago Albano, provincia di Roma

Fonte: iStock

Una bellissima veduta del Lago Albano

Cosa fare

Al Lago Albano non ci si annoia mai, perché qui le cose da fare sono davvero tantissime. Innanzitutto, è una delle mete preferite dei pescatori locali (e non solo) perché le sue acque sono popolate da una variegata fauna ittica. Allo stesso tempo, è il luogo perfetto per passare qualche ora in pace e relax, mentre si è circondati da una natura raggiante e dall’allegria contagiosa di chi vive in zona.

Soddisfazioni le possono ottenere anche coloro che vogliono dedicarsi a una camminata dolce, perché il lago è impreziosito da una sorta di “passeggiata” che conduce a scoprire scorci pittoreschi che entrano dritti nel cuore.

Non mancano i ristoranti con vista per gustare la tipica (e buonissima) cucina romana, come anche un piccolo e grazioso porticciolo da cui ammirare tutta la bellezza circostante e scattare qualche bella foto ricordo.

Il Lago Albano è anche perfetto per fare sport: vi si può praticare la vela, grazie anche alla presenza di circoli velici sul lungolago, e la canoa. In più, è qui che sorge il circolo federale della FICK (Federazione Italiana Canoa e Kayak), dove si allena la nazionale italiana. Ma del resto presso questo lago si tennero le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma del 1960.

Sul lungolago di Castel Gandolfo e la strada sterrata con cui esso prosegue poco dopo l’emissario romano, capita molto spesso di incontrare gruppi di podisti e ciclisti. Inoltre, c’è anche la possibilità di praticare mountain bike, grazie alla presenza di sentieri e strade sterrate che portano dinnanzi a spettacoli naturali e storici.

I borghi che si affacciano sul lago

Se si decide di fare una gita fuori porta verso il Lago Albano, il consiglio è anche quello di visitare gli antichi borghi che si affacciano sulle sue placide sponde. Uno di questi è Albano Laziale, dal quale il lago prende il nome, mentre l’altro è Castel Gandolfo, che regala un panorama su questo bacino davvero unico nel suo genere.

Albano Laziale, cosa vedere

Fonte: iStock – Ph: Manuela Finetti

Un angolo di Albano Laziale

Albano Laziale possiede origini antichissime: si pensa che il suo nome derivi da Albalonga, la mitica città fondata da Ascanio, figlio di Enea, e narrata nell’Eneide di Virgilio. È un borgo sempre animato anche grazie alle tante manifestazioni di interesse turistico, legate soprattutto alla tradizione del territorio, che si svolgono durante tutto l’anno.

Con una piacevole passeggiata è possibile scoprire il suo grazioso centro storico, pregno di monumenti dai diversi stili, come quello medievale, barocco e fino ad arrivare ai resti e alle rovine antiche.

Tra i punti di interesse da non perdere, vale senza ombra di dubbio dedicare il proprio tempo alla chiesa seicentesca di Santa Maria della Stella e ella celebre Tomba degli Orazi e Curiazi, situate l’una di fronte all’altra sotto alla trafficata Via Appia Nuova.

Immerso nel verde, offre anche tanti buonissimi prodotti tipici come il broccolo capoccione, una varietà di broccolo che presenta un’infiorescenza molto grande e che è l’ingrediente dei broccoli attufati, uno dei piatti più rinomati della tradizione gastronomica locale.

Castel Gandolfo è forse il borgo più famoso tra i due, anche perché qui è presente la residenza estiva dei Pontefici, ma la verità è che è pieno di ville e altre residenze d’epoca che lasciano senza fiato. Tra queste vanno necessariamente citate la Villa di Domiziano e la Fattoria Vaticana.

Degni di nota sono anche il Palazzo Papale, la splendida chiesa di San Tommaso di Villanova e la fontana, entrambe progettate dal Bernini, e la più antica buca della posta d’Italia. Non mancano di certo gli emozionati punti panoramici per ammirare il Lago Albano e i boschi da cui è incorniciato.

Le leggende del lago

I laghi, specialmente quelli vulcanici, sono sempre avvolti da un particolare alone di mistero. Anche il Lago Albano lo è, tanto che sulla sua nascita ed evoluzione aleggiano ben due leggende diverse. La prima narra che nel lontanissimo 396 a.C., prima della caduta di Veio, gli indovini pronosticarono che nel momento in cui l’acqua del Lago Albano avesse seguito un percorso insolito, i romani sarebbero riusciti a conquistare Veio.

Si dice che fu proprio per questo motivo che gli antichi romani iniziarono lo scavo dell‘Emissario del Lago Albano, un cunicolo lungo 1800 metri che faceva seguire alle acque di questo bacino un percorso diverso dal normale. In seguito, Marco Furio Camillo riuscì ad espugnare Veio.

Un’altra leggenda narra invece che un’anziana signora, accusata di stregoneria, si sia suicidata gettandosi da un precipizio che si affaccia ancora oggi sul Lago Albano. Secondo molte persone, anche adesso si riesce ad udire la sua voce chiamare dal basso, intenta ad invitare i visitatori a buttarsi a loro volta, ma la verità è che è solo un luogo che pare incantato e dai profili misteriosi.

Insomma, il Lago Albano è pregno di meraviglie da visitare, ma anche di quel pizzico di mistero che gli dona un fascino unico nel suo genere.

Castel Gandolfo, cosa vedere

Fonte: Getty Images – Ph: DEA / U. COLNAGO

Una magica veduta di Castel Gandolfo
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Tutte le cose che non devi mai fare se viaggi in Italia (anche se sei italiano)

Ammettiamolo: il nostro è un Paese meraviglioso, fatto di capolavori artistici e architettonici unici, paesaggi naturali di infinita bellezza e tradizioni incredibili che vengono tramandate da generazioni. Non è un caso che proprio qui, tra le città e i borghi nostrani, ogni anno migliaia di turisti provenienti da ogni dove si riuniscono per toccare con mano la grande bellezza.

Lo facciamo anche noi, ma mai troppo spesso. Rinunciamo a quei voli interminabili per salire su treni e automobili e raggiungere luoghi lontani e vicini per scoprire e riscoprire tutte le peculiarità del nostro stivale indossando i panni di forestieri.

Eppure, proprio come i viaggiatori stranieri, anche noi ci ritroviamo a commettere degli errori “imperdonabili”, quelli che mai dovremmo fare se viaggiamo in Italia. Sai già quali sono?

Gli errori da non fare se viaggi in Italia (anche se sei italiano)

Ammettiamolo: a tutti è successo di guardare, con un certo occhio critico, un viaggiatore straniero che accompagna la pizza con il cappuccino o un altro in coda davanti alle file interminabili per visitare gli Uffizi. Si tratta di “errori da principianti” che però possiamo commettere anche noi quando siamo in visita in un Paese straniero e non solo, perché spesso li perpetuiamo anche quando visitiamo per la prima volta un territorio dello Stivale.

Se vogliamo diventare un buon esempio, e indossare i panni del local consigliere, allora dobbiamo memorizzare questa lista e diffondere il verbo affinché nessuno faccia mai queste cose quando viaggia in Italia. Scopriamole insieme.

Mangiare solo in ristoranti turistici

Mangiare con vista sulle piazze più belle d’Italia e sui monumenti che sono diventati il simbolo di città e Paesi interi ha un fascino incredibile, impossibile non cedere. Tuttavia dobbiamo dirvelo: se volete gustare le prelibatezze locali dovrete fare qualche ricerca in più, ma ne varrà la pena. Il nostro Paese pullula di trattorie e ristoranti caratteristici che vi conquisteranno a ogni morso. Vi basterà allontanarvi dalle strade più battute dal turismo di massa per scoprire delle vere e proprie chicche.

La panna sulla carbonara

Se avete voglia di gustare il cibo italiano, quello famoso in tutto il mondo, ricordatevi che mai e per nessuna ragione al mondo dovreste accettare un piatto di carbonara condito con la panna. È vero: de gustibus non disputandum, ma questo non vale per il piatto romano che è diventato celebre in tutto il mondo. Né per gli stranieri, né tanto meno per gli italiani.

Visitare i musei più celebri senza aver prenotato il biglietto

L’Italia pullula di musei, gallerie d’arte e palazzi antichi tutti da visitare. Alcuni sono così celebri nel mondo che valgono da soli un intero viaggio. Gli Uffizi a Firenze, per esempio, o i Musei Vaticani ne sono un esempio. Si tratta di luoghi che, ogni giorno, sono letteralmente invasi da turisti provenienti da ogni dove desiderosi di fare il pieno di bellezza. C’è un rischio, però, ed è reale: se non volete trascorrere la giornata tra code interminabili, infatti, dovete acquistare anticipatamente i biglietti.

Visitare solo i luoghi più celebri

La soddisfazione di poter spuntare dalla propria travel wish list i centri storici, le piazze e i monumenti iconici italiani è davvero immensa. Ma il Belpaese non è fatto solo di questo. Prendevi del tempo per esplorare anche i quartieri lontani dal centro e i borghi fuori città: sono proprio loro a proteggere e conservare le più belle tradizioni nostrane.

Non tutti gli italiani parlano inglese

Questo è un errore che i turisti stranieri commettono molto spesso. Anche se l’inglese è una lingua universale non tutti lo parlano, non tutti lo comprendono, e questo è vero anche negli altri Paesi del mondo. Il consiglio? Tenete sempre a portata di mano un vocabolario o, ancora meglio, un’app per la traduzione e non date mai nulla per scontato.

Souvenir sbagliati

Avete voglia di portare a casa un ricordo di questa bellissima vacanza? Fate attenzione ai souvenir. Le grandi città, così come quelle piccole, sono piene di negozi che vengono ogni cosa, anche quella sbagliata. Se volete portare con voi qualcosa di davvero speciale, allora, il consiglio è quello di acquistare prodotti locali e caratteristici.

Gli orari di chiusura

Ultimo errore, ma non per importanza, è quello degli orari di chiusura che, molto spesso, non vengono presi in considerazione. Se è vero che nelle zone centrali raramente troverete negozi e ristoranti chiusi, è altrettanto vero che se volete visitare un determinato luogo – o mangiare in uno specifico locale – dovrete pianificare tutto al meglio indagando anche sugli orari di apertura e di chiusura.

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Il luogo più surreale del mondo è una piscina di “Champagne”

Esiste un luogo, dall’altra parte del mondo, che è così bello da non sembrare vero. Un posto che per forme, lineamenti e colori sembra uscito da una favola contemporanea, da un sogno bizzarro o da una tela di un pittore. E invece questo luogo è reale e porta la firma di Madre Natura.

Per ammirarlo, e fare il pieno di bellezza, dobbiamo volare in Nuova Zelanda, al cospetto delle isole circondate dall’Oceano Pacifico e nate dall’azione dei vulcani e delle glaciazioni. Proprio qui, nella terra del fuoco e del ghiaccio che è stata palcoscenico di uno dei più grandi capolavori della storia del cinema fantasy, esiste un’area geotermica dalla bellezza rara. Un unicum nel mondo che vi lascerà senza fiato.

Stiamo parlando del Wai-o-Tapu Thermal Wonderland, un’area geotermica attiva situata a sud del centro vulcanico di Okataina, a circa 27 chilometri da Rotorua, che ospita il segreto meglio custodito di Madre Natura: una piscina colorata, caratterizzata da infinite bollicine che ricorda una gigantesca vasca di Champagne. È questa la vostra prossima destinazione di viaggio.

Il segreto di Madre Natura custodito in Nuova Zelanda

È un viaggio da fare almeno una volta nella vita, quello che conduce nelle terre selvagge della Nuova Zelanda. Con i vulcani, i geyser, i ghiacciai e i fiordi, le lande sterminate e i laghi cristallini la natura fa da padrone in quello che sembra un territorio indomabile per l’uomo.

La Terra di Mezzo del Signore degli Anelli è un concentrato di meraviglie che lasciano senza fiato e che meritano di essere scoperte una ad una. Tra queste impossibile non menzionare l’area geotermica del Wai-o-Tapu Thermal Wonderland, un parco delle meraviglie creato e gestito da Madre Natura che ogni giorno diventa il palcoscenico dei suoi spettacoli più belli.

All’interno dell’area, infatti, è possibile avvicinarsi ai capolavori naturali colorati e unici che sono stati scolpiti per migliaia di anni dall’attività geotermica. Tra questi c’è anche la cosiddetta Piscina di Champagne, un luogo surreale che conquista lo sguardo e il cuore fino a lasciare senza fiato.

Questa grande vasca naturale, infatti, produce migliaia di bollicine ogni secondo, regalando la sensazione di trovarsi davanti a una piscina spumeggiante fatta di Champagne. Attenzione però, perché quello che sembra vino spumante francese non può essere toccato.

La piscina di Champagne: un sogno a occhi aperti

Sognare a occhi aperti, ma non toccare: la piscina di Champagne di Wai-o-Tapu Thermal Wonderland è, con tutta probabilità, una delle visioni più surreali del mondo intero. Ma guai ad avvicinarci. Quella situata nell’area geotermica, per quanto suggestiva, è una piscina di origine vulcanica riempita di fluido geotermico fatto di acqua e gas.

La temperatura della champagne pool, nella sua parte più profonda, raggiunge i 260 gradi, mentre in superficie se ne misurano circa 70. Le sue origini sono antichissime e risalgono a circa 1.000 anni fa, un tempo lunghissimo durante il quale la natura ha potuto scolpire il suo più grande capolavoro.

Grazie ai minerali presenti nell’acqua e alle temperature altissime, la piscina naturale di Wai-o-Tapu Thermal Wonderland si presenta carica di contrasti cromatici incredibili. Una sorta di arcobaleno di fuoco che incanta e stupisce a ogni sguardo.

Le altissime temperature, così come la presenza dei gas come anidride carbonica, azoto, idrogeno e ossigeno, spiegano la produzione delle infinite bollicine che si scorgono sulla superficie e che hanno fatto guadagnare al lago l’appellativo di piscina di champagne. Nessun incantesimo, dunque, ma solo l’infinita bellezza e potenza di Madre Natura.

Per ammirare la coppa di champagne più grande del mondo, e l’intera area Wai-o-Tapu Thermal Wonderland, sapete già dove andare. L’area è aperta sette giorni su sette dalle 8.30 alle 16.30.

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Le più belle crociere da fare in inverno

Mare, sole e tanto divertimento: sono queste le parole più desiderate da chi sale a bordo di una nave da crociera, ma non è davvero indispensabile che siano proprio tutte presenti. Potete infatti concedervi un bellissimo viaggio invernale, sfruttando la bassa stagione per andare alla scoperta di luoghi pazzeschi (e magari trovando un po’ meno confusione del solito). Quali sono gli itinerari più belli? Ecco le proposte delle principali compagnie crocieristiche.

Perché fare una crociera in inverno

Avete sempre pensato che la crociera sia la tipica vacanza estiva, da estendere al massimo alle ultime settimane di primavera o al periodo natalizio? Nulla di più sbagliato: regalarsi un viaggio di questo tipo in inverno è un’esperienza meravigliosa. Tanti sono i vantaggi su cui poter contare, a partire dal fatto che solitamente le navi sono meno affollate – potrete quindi godervi il vero relax, che in estate è quasi sempre solo un sogno lontano. E poi, facendo tappa in alcune belle località sulla terraferma, avrete molte meno probabilità di trovare il classico caos di turisti.

Certo, scegliere la meta giusta è molto importante. Se volete concedervi una pausa dai rigori invernali, l’ideale è optare per una destinazione esotica: avrete la possibilità di godervi qualche giorno di caldo, prima di tornare alla routine quotidiana. Se invece il freddo non vi preoccupa, allora la scelta si limita “semplicemente” all’intero mondo: dal classico itinerario nel Mediterraneo ai fiordi norvegesi, tra le perle del Nord Europa, avrete possibilità pressoché infinite. Allora non ci resta che scoprire quali sono alcune delle più belle crociere da fare in inverno.

Le migliori crociere invernali

L’inverno di Costa Crociere è davvero speciale: se avete voglia di salpare per splendide località, avrete l’imbarazzo della scelta. C’è il vicino Mediterraneo, ovvero l’occasione perfetta per visitare alcune delle più belle città dell’Europa meridionale senza dover prendere l’aereo. Per chi ama invece le mete più esotiche, le proposte migliori riguardano gli Emirati Arabi e i Caraibi, due esperienze indimenticabili. I più ardimentosi possono persino concedersi una transoceanica, che solca i mari dall’Europa all’America – o viceversa.

Il Mediterraneo è anche il punto forte di Windstar Cruises, che quest’anno inaugura il suo Mediterranean Legendary Winter: fino ad aprile 2024, c’è la possibilità di imbarcarsi a bordo della nave Star Legend, uno yacht dalle ampie suite e dai ristoranti di lusso, in partenza da Civitavecchia e da Barcellona. Tra gli scali ci sono Livorno, Nizza e Marsiglia, tre città splendide che offrono un’ampia scelta per una visita di un giorno. La novità? Nel prezzo sono incluse un itinerario esclusivo a terra e un’esperienza di bordo assolutamente da non perdere.

Infine, non mancano le proposte anche per quanto riguarda MSC Crociere. Si va dal Mediterraneo alle temperature piacevoli dei Caraibi e delle Bermuda, con numerose offerte che includono anche gli Emirati Arabi, il Sud America, il Sud Africa, l’Asia e ovviamente l’Europa del Nord: lasciatevi incantare dalla bellezza dei fiordi e dalle montagne innevate, dalle piccole città colorate e dal silenzio della natura incontaminata, anche in inverno. E se avete poco tempo a disposizione, potete sfruttare le minicrociere di 3 o 4 notti, praticamente un city break in versione crocieristica.

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Le vere location dove è stata ambientata la serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati”

La serie Tv Amazon Prime “Ascolta i fiori dimenticati” (titolo originale “The Lost Flowers of Alice Hart”), tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice australiana Holly Ringland e che vede protagonista Sigourney Weaver, è stato ambientato in luoghi straordinari dell’Australia tanto che, appena uscita, pare che Google abbia ricevuto un boom incredibile di ricerche riguardanti un luogo che nella realtà neppure esiste.

La giovane co-protagonista della serie, Alice Heart, nipote di June (Sigourney), intrepretata dall’attrice Alycia Debnam-Carey, si ritrova per caso a lavorare come guida di un parco nel Northern Territory australiano, il famoso Red Center, il deserto rosso dove si trova anche il simbolo dell’intero continente, Uluru-Ayers Rock.

Il parco dove lavora Alice è il Mia Tukurta National Park, un luogo però inesistente nei pressi dell’altrettanto cittadina dal nome di fantasia Agnes Bluff; quindi, non cercatelo neanche perché non lo troverete sulle mappe. Tuttavia, la serie è stata davvero girata in questa zona dell’Australia e se l’avete vista e siete rimasti affascinati dalle location che avete scoperto, ecco dove sono veramente.

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Fonte: IPA

Il cast della serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati”

Canyon, laghi e rocce rosse

La serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati” è stata girata in diversi luoghi dell’Australia centrale, tra cui Alice Springs Desert Park, Simpsons Gap, Standley Chasm, la Ormiston Gorge e in due piccoli resort, Ooraminna e Undoolya Station. Sono tutti siti, naturalistici e no, nell’area di Alice Springs, la cittadina più popolata di tutto l’outback australiano, circondata dal deserto rosso, punto d’intersezione di tutte le strade che la collegano alla costa del Paese, da Nord a Sud, e attraversata da uno dei treni più suggestivi del pianeta che taglia in due l’Australia collegando Darwin, sulla costa Nord, con Adelaide, sulla costa Sud: The Ghan.

Lontanissima dalle altre città, le più vicine sono Darwin e Adelaide, che distano circa 1500 km. Ci troviamo nel centro geografico dell’Australia, insomma, in un territorio desertico e poco densamente abitato, terra di popoli aborigeni da almeno 50mila anni. Inutile dire che il fascino che sprigiona questa vasta zona selvaggia, primordiale, dai cieli incredibilmente tersi è unico e, se non avete ancora visto la serie Amazon, ve ne innamorerete. La natura è parte integrante della storia che non vogliamo spoilerarvi.

Il fascino di Alice Springs Desert Park

Il parco comprende una zona desertica, ma anche una molto verde. Qui ci sono letti di fiumi asciutti e fitti boschi pieni di vita. Sono tantissime le specie animali autoctone che ci vivono, dai canguri ai dingo ai rettili più strani, come il Diavolo spinoso, per esempio. Alice Springs Desert Park è ricco di sentieri da percorrere per andare alla sua scoperta. È la porta d’accesso ai MacDonnell Ranges, quelle montagne che svettano nel centro dell’Australia e attraversate solamente da una strada lunghissima.

Un tuffo a Simpsons Gap

Uno dei segreti più nascosti che vediamo nella serie è Simpsons Gap, un canyon nella omonima catena montuosa che, secondo la credenza aborigena, che chiamano Rungutjirpa, era popolato da giganti. Qui si trova una pozza d’acqua permanente dove gli abitanti della zona di Alice Springs, che dista solo 18 km, amano venire a rinfrescarsi nella stagione torrida. All’alba e al tramonto è facile incontrare i wallaby che vengono ad abbeverarsi e a nutrirsi di arbusti che crescono tra le rocce rosse. È qui che Alice e Dylan, che fa il ranger del parco, vanno a fare camping una notte.

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Fonte: 123rf

Simpsons Gap nel Northern Territory in Australia

Trekking nella gola di Standley Chasm

È una zona privata, appartenente alla popolazione aborigena degli Arrernte Standley Chasm, anche conosciuta come Angkerle Atwatye, che significa “Fenditura di acqua”, nella catena montuosa della MacDonnell Ranges. I corsi d’acqua, qui, hanno scavato la roccia per milioni di anni creando gole, caverne e altissime pareti rocciose di un rosso-arancio acceso, specie nelle ore di maggiore luce. Una sorgente fa sì che intorno alla gola si sia sviluppata la vita animale e vegetale.

Lucertole, wallaby e piante antichissime e rarissime popolano tutta l’area. Inutile dire che si tratta di una zona sacra agli aborigeni e, come di vede chiaramente nella serie, ai turisti è vietato l’accesso a certe zone e soprattutto la raccolta dei fiori. È qui che Alice e Dylan s’incontrano per la prima volta.

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Fonte: 123rf

La formazione geologica di Standley Chasm ad Alice Springs in Australia

La spiaggia segreta della Ormiston Gorge

Alice, Dylan e il gruppo dei ranger amano immergersi nelle acque del lago che si nasconde dentro la Ormiston Gorge, uno specchio d’acqua rigenerante per queste zone così torride su cui s’affaccia una bella spiaggia. Fa parte del West MacDonnell National Park e lo si raggiunge dopo aver attraversato alte pareti di roccia rossa. I più sportivi possono percorrere un sentiero che attraversa la gola per tre o quattro ore a seconda dell’allenamento. Ci vivono alcune specie rare autoctone come il Dunnart dalla coda lunga e il Central Rock Rat, topolini di roccia che esistono solo qui e che riportano il visitatore indietro fino alla preistoria.

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Fonte: 123rf

La spiaggia segreta della Ormiston Gorge, nel Northern Territory

Dove vive Alice Hart

Per girare le scene di vita della famiglia Hart, il regista australiano Glendyn Ivin ha scelto due piccoli resort a gestione familiare che rappresentano al meglio lo spirito dell’outback australiano: Ooraminna e Undoolya Station. La prima è dove vive Alice da bambina con la sua famiglia, mentre la seconda, che è stata la più antica fattoria australiana, è vivaio Thornfield, il luogo segreto dove vive e lavora la nonna June con la comunità di donne che è riuscita a salvare dalla violenza dei mariti.

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Fonte: IPA

La Undoolya Station dove è stato ambientato il vivaio Thornfield, casa di June Hart

Il cratere di Tnorala

Ma c’è un posto straordinario che, su tutti, ha attirato l’attenzione: un cratere talmente grande da essere visibile nella sua totalità solo dal satellite. Si tratta della riserva di conservazione di Tnorala, anche chiamata Gosses Bluff, che si trova a circa 175 chilometri da Alice Springs.

Per la popolazione aborigena, il cratere di Tnoralav ha un significato culturale ed è considerato un luogo sacro e, come per la maggior parte dei siti naturalistici australiani, è legato a una credenza del Dreamtime, quella di un gruppo di donne che, per ballare, avevano sistemato una neonata su una culla di legno che, rovesciatasi, avrebbe creato l’immensa voragine. In realtà, la formazione è stata causata da un’enorme cometa caduta 142 milioni di anni fa lasciando uno dei più grandi crateri d’impatto esistenti sulla Terra, con una circonferenza di cinque km. Così come se ne innamora Alice, tanto da decidere di fermarsi a vivere qui, se ne innamorerà chiunque lo veda.

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Fonte: 123rf

Il cratere Tnorala, uno dei più grandi al mondo, in Australia