C’è la consapevolezza e il rammarico che preferire l’aereo al treno è un danno per l’ambiente e un passo indietro nella lotta al cambiamento climatico ma i prezzi alle stelle per due ore e un quarto (o due ore e trenta) di viaggio stanno portando sempre più turisti e giovani a compiere la “scelta più inquinante“.
È quanto accade sulla linea Parigi-Londra a bordo dell’Eurostar che collega le due nazioni grazie all’Eurotunnel inaugurato nel 1994 nel Canale della Manica.
Prezzi vertiginosi per spostarsi in treno
Sono proprio i prezzi vertiginosi per spostarsi a bordo dell’Eurostar da St. Pancras alla Gare du Nord che stanno “costringendo” pendolari e viaggiatori a ripiegare sull’aereo che, per i voli di sola andata, offre tariffe anche a 40 euro.
Sono in totale 350 chilometri, una distanza “irrisoria” per cui l’aereo impiega 75-90 minuti e che, a detta di molti, “non ha senso coprire in aereo”. Eppure, non fanno mistero che “il divario è troppo” tra la cifra da sborsare per spostarsi in treno e quella proposta dalle compagnie aeree.
Così, soprattutto a partire dai giovani, si sta assistendo a una “pericolosa inversione di tendenza” nonostante i miglioramenti del trasporto su rotaia avvenuti negli anni per raggiungere l’Inghilterra dalla Francia e viceversa. E, a farne le spese, è il pianeta con la già difficile situazione climatica e ambientale che dovrebbe far balzare al primo posto la mobilità sostenibile.
Ma così non è: le tariffe attuali dell’Eurostar sono “proibitive” e non tutti possono permettersele.
Un modo sarebbe quello di “prenotare con largo anticipo” ma non sempre è fattibile: in quel caso, infatti, si ha la possibilità di accaparrarsi tariffe di 110 euro andata e ritorno, una cifra ragionevole soprattutto se paragonata con un biglietto andata e ritorno “dell’ultimo minuto” che, spesso e in particolare nelle ore di punta, nei giorni prefestivi e festivi, arriva a superare i 350 euro definiti “folli” dai passeggeri che, in aereo, si ritrovano a spendere un quarto.
Le considerazioni di Eurostar e la voce di Greenpeace
Eurostar, interpellata da France Press, non ha dichiarato se i biglietti siano aumentati o meno nell’ultimo anno né ha voluto fornire una panoramica sull’andamento del traffico passeggeri.
Ha soltanto sottolineato che le tariffe di treno e aereo non possono essere paragonate poiché, nel primo caso, non si deve tenere conto delle eventuali tariffe extra per i bagagli, dei costi transfer aeroportuali o del viaggio gratis per i bambini di età inferiore ai 4 anni sugli Eurostar.
Ancora, ha affermato che, nell’ultimo anno, 7 milioni di passeggeri hanno scelto il treno per raggiungere Parigi da Londra, contro i 2 milioni che hanno preferito l’aereo, e, secondo il dirigente commerciale François le Doze, sarebbe intenzione della compagnia aumentare il numero di passeggeri (aspetto forse importante per abbassare i prezzi) ma il “collo di bottiglia” alle frontiere legato alla Brexit ha reso il compito oltremodo difficoltoso.
Sulla questione si è espressa anche Greenpeace denunciando come i governi “abbiano creato delle norme ineguali” che vanno a vantaggio dei sistemi di trasporto più inquinanti.
La ONG ha sottolineato che le compagnie aeree non pagano neanche il kerosene mentre andrebbero “tassate in maniera proporzionale ai danni che provocano al clima”.