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Questi aeroporti puntano a farci viaggiare senza passaporto

Ormai appare un trend sempre più chiaro ed evidente e il 2024 è l’anno del debutto: sale di molto il numero degli aeroporti che si stanno organizzando per consentire ai passeggeri di viaggiare senza passaporto eliminando i controlli del documento ai check-in, agli imbarchi e all’immigration grazie agli e-gates che funzionano con la tecnologia biometrica del riconoscimento facciale.

A fare da apripista Dubai a marzo, seguita da Singapore e dal Regno Unito.

Il debutto del riconoscimento facciale

Insomma, il 2024 sarà l’anno dell’addio al passaporto e del debutto del riconoscimento facciale, una soluzione che mira a una maggiore rapidità dell’esperienza dei viaggiatori in aeroporto che non si troveranno a dover sopportare ore di coda in attesa dei controlli: d’ora in avanti, dovranno solamente mostrare il proprio volto per ottenere l’autorizzazione in entrata e in uscita dai Paesi e per l’imbarco sull’aereo.

Ma, dietro l’obiettivo di semplificare e velocizzare le operazioni di controllo, si cela anche una precisa strategia che coinvolge gli scali: meno tempo il passeggero trascorre in aeroporto, minore è il numero di addetti che devono essere a disposizione, soprattutto quando procedure cruciali come il check-in e il controllo dei documenti vengono automatizzate.

Si tratta, in fondo, di una modalità che vede vincenti entrambe le parti in causa, i passeggeri e gli scali, che risparmieranno tempo e denaro.

A Dubai da marzo addio al passaporto

Lo scalo degli Emirati è il primo che, da marzo, consentirà ai viaggiatori di lasciare a casa i documenti.

Addio, quindi, al passaporto ma anche alle lunghe file per la verifica al custom: grazie alla tecnologia biometrica, i passeggeri dovranno semplicemente varcare un cancelletto che si apre in maniera automatica dopo aver effettuato il riconoscimento facciale.

Andranno in pensione i banchi di imbarco all’aeroporto e l’area di attesa al customer per una migliore soddisfazione dei clienti e una riduzione dei tempi.

A Singapore un token unico di identificazione

Segue Singapore che in data da definire (ma comunque nel 2024) utilizzerà la tecnologia per realizzare un “token unico di autenticazione” che sarà impiegato in vari punti di contatto automatizzati (il deposito bagagli, l’autorizzazione all’immigrazione e l’imbarco) rendendo così superato l’obbligo di presentare i documenti di viaggio quali il passaporto e le carte d’imbarco.

Il “token unico di autenticazione” includerà le informazioni indispensabili per chi viaggia, quali nome e cognome, data e luogo di nascita, la fisionomia del viso e tutti i dati riportati sui passaporti e sulle carte d’identità e che, finora, erano visionati da un addetto ai controlli pre-imbarco: un vero e proprio “salto di qualità” per i passeggeri che potranno dimenticare una fase spesso giudicata “lunga e noiosa”.

Viaggiare nel Regno Unito senza passaporto

Anche il Regno Unito sta pensando di ricorrere al riconoscimento facciale per snellire le code per i controlli che, in seguito all’uscita dall’Unione Europea, sono diventate un neo per i principali aeroporti del Paese.

L’obiettivo è, infatti, quello di velocizzare gli ingressi adesso che anche chi arriva dall’UE necessita del passaporto: sarà sufficiente registrare un “passaporto biometrico” scannerizzandolo in un’app, compilare un questionario e ottenere il via libera già prima di partire.

Di Admin

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