Immancabilmente, il Giappone si distingue come un faro di innovazione e tecnologia, sempre un passo avanti rispetto al resto del mondo. La sua straordinaria capacità di amalgamare tradizione e futuro è quasi poetica, un acrobatico equilibrio che bilancia l’antico e il nuovo in perfetta armonia.
Come i grattacieli futuristici di Tokyo che convivono fianco a fianco con antichi templi e santuari, svelando un paesaggio urbano che rappresenta un autentico capolavoro di contrasti. Ma la bellezza e l’innovazione in questa città si insinua anche nei luoghi più inaspettati, trasformando l’ordinario in straordinario. Un esempio sorprendente sono le toilette pubbliche. Non solo semplici strutture funzionali, ma vere e proprie opere d’arte, con un design curato e uno stile architettonico unico che le rende davvero speciali.
Così affascinanti che il regista tedesco Wim Wenders le ha scelte come location del suo nuovo film “Perfect Days“. Un tributo al fascino unico del Sol Levante, tanto da essere selezionata per rappresentare il Paese alla notte degli Oscar come miglior film straniero.
I bagni pubblici diventano opere d’arte
Nel 2018, la Fondazione Nippon ha dato vita a un progetto rivoluzionario: il Tokyo Toilet Project. Questa iniziativa audace e visionaria ha l’obiettivo di riscrivere la percezione comune delle toilette pubbliche, trasformandole in vere e proprie opere d’arte.
Per portare a termine questa ambiziosa visione, è stato convocato un gruppo di architetti di fama mondiale, sfidandoli a reinventare l’idea stessa della toilette pubblica. Tra questi luminari dell’architettura, spicca la figura di Ban Shigeru, vincitore del prestigioso Premio Pritzker nel 2014, riconosciuto per la sua audacia innovativa e la sua sensibilità artistica.
Il primo set si trova nell’incantevole Yoyogi Fukamachi Mini Park. Guardandoli, non si può fare a meno di notare come i vetri, colorati con tonalità vivaci di rosa, arancione e viola, trasformino questi servizi igienici in qualcosa di molto più simile a sculture contemporanee che a bagni pubblici.
Uno degli aspetti più affascinanti è la presenza di vetri speciali che, a prima vista, sembrano assolutamente normali ma nascondono una straordinaria tecnologia avanzata. Quando il meccanismo di chiusura della serratura viene azionato, i vetri trasparenti diventano opachi, garantendo privacy immediata. Un ingegnoso sistema immortalato anche nella popolare pellicola “Perfect Days“, in cui una turista chiede a Hirayama di spiegarle come funziona.
Il secondo set, invece, si trova nel tranquillo Haru-no-Ogawa Community Park e si distingue per la sua bellezza semplice e sorprendente. Le vetrate azzurre e verdi della struttura sembrano quasi fondersi con il paesaggio circostante, creando un vero e proprio ponte tra l’architettura artificiale e la natura circostante.
Da Tokyo al grande schermo
Il 4 gennaio, le sale cinematografiche italiane hanno dato il benvenuto a un film straordinario e intenso, “Perfect Days“, diretto dal maestro tedesco del cinema Wim Wenders. Questo capolavoro cinematografico, che ha visto l’attore Koji Yakusho trionfare all’ultimo Festival del cinema di Cannes come Miglior Attore, è un affascinante viaggio nella vita quotidiana di Tokyo.
Immerso nel vibrante quartiere di Shibuya, il film ci porta nel mondo di Hirayama, un addetto alla pulizia dei bagni pubblici del Tokyo Toilet Project. La sua esistenza, scandita da una routine apparentemente ordinaria, diventa il fulcro di un racconto che celebra la dignità del lavoro e la bellezza nascosta nel quotidiano.
I bagni pubblici di Shibuya rappresentano un perfetto connubio tra estetica e funzionalità, autentici capolavori di design che si distinguono per l’architettura innovativa e sofisticata. Hirayama, col suo impegno meticoloso e appassionato, contribuisce a mantener viva questa magia. La sua cura quotidiana non è soltanto un lavoro, ma un vero e proprio atto d’amore, un tributo alla bellezza dell’ordinario.
Una storia che, attraverso le mani di un addetto alle pulizie e la lente di un regista visionario, trasforma anche le strutture più umili in un palcoscenico per narrare storie umane profonde e toccanti, rivelando come la bellezza possa essere scoperta e trovata anche nei luoghi più inaspettati.