L’Egitto è una terra che nelle sue viscere nasconde tantissimi tesori che aspettano solo di essere ritrovati. Team di ricercatori provenienti da tutto il mondo sono costantemente al lavoro, in quasi ogni angolo del Paese, per riportare alla luce quel che rimane di un passato che racconta le nostre origini.
Da queste parti le scoperte sorprendenti sono quasi all’ordine del giorno, ma l’ultima che è avvenuta ha davvero lasciato tutti a bocca aperta.
Mummie con la lingua d’oro e molto altro
Ci troviamo nel sito archeologico di Al Bahnasa – che in italiano prende il nome di Ossirinco – particolarmente noto agli amanti della storia perché proprio qui, negli anni passati, è emersa una enorme collezione di documenti e testi papiracei di epoca greco-romana.
Siamo a circa 160 km a sud-ovest del Cairo, un luogo dove sta lavorando una missione archeologica spagnola dell’Università di Barcellona e dell’Istituto Vicino Oriente. Due team, guidati da Mayla Mascorro e da Esther Ponce Milado, che hanno riportato alla luce dei tesori che potremmo definire pazzeschi.
Come ha recentemente annunciato il Ministero egiziano per il turismo e le Antichità, dalle viscere della terra sono riaffiorate delle tombe – scolpite nella roccia e risalenti all’epoca tolemaica e romana – mummie, bare, maschere dipinte, statue in terracotta e molto altro ancora.
E il fatto sorprendete risale proprio al tipo di sepoltura che risulterebbe nuovo in zona: consistono in un buco scavato nella roccia naturale del terreno. In più, per la prima volta nella regione di Bahnasa, le statue in terracotta raffiorate raffigurano la dea Iside che indossa una ghirlanda floreale sormontata da una corona, il che indica che la regione ha ancora molti segreti e metodi di sepoltura risalenti ad epoche diverse da scoprire.
Un gran numero di mummie sono risultate avvolte in rotoli colorati e dotate maschere funebri dipinte. Ma non è finita qui, perché all’interno della bocca di due di esse si sono ben conservate una lingua d’oro e una nota filastrocca di epoca romana che veniva recitata o scritta per preservare i defunti.
Come è avvenuta la scoperta
Gamal Al-Samastawi, direttore generale dell’Archeologia dell’Egitto Centrale, ha fatto sapere che queste preziose tombe appena scoperte erano situate in un pozzo di pietra che termina con una porta chiusa da mattoni crudi.
Per entrare è stato necessario rimuovere dei mattoni per poi attraversare un grande cavità con all’interno bare vuote. I ricercatori hanno poi individuato un’ulteriore cavità dove sono state rinvenute mummie coperte di cartone colorato. Ben 23 le mummie fuori dalle bare, mentre quattro le bare antropomorfe. All’interno di una di esse riposavano due mummie e piccole bottiglie di profumo da donna.
Inoltre Hassan Amer, professore di archeologia dell’Università del Cairo e direttore degli scavi della missione, ha dichiarato che sono stati scoperti anche dei blocchi di pietra appartenenti a un edificio distrutto. Alcuni di essi – in realtà la maggior parte – erano ancora decorati con dipinti di piante, grappoli d’uva, branchi di animali, stormi di uccelli e cobra.
Come è possibile immaginare e come hanno anche affermato gli esperti, la missione proseguirà con l’obiettivo di trovare nuove sepolture e maggiori evidenze, in modo da riuscire a comprendere più a fondo la natura di questo sepolcreto e anche delle nostre origini più antiche.