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L’oroscopo dei viaggi 2024: dove andare segno per segno

Che ci crediate oppure no, ci siamo affidati ai più noti astrologi d’Italia per consigliarvi i viaggi da fare nel 2024 in base al vostro segno zodiacale.

Basandoci sulle loro previsioni, per l’anno 2024 vogliamo proporvi un tipo di viaggio, una meta o un’esperienza perfetta per il vostro quadro astrale.

Ecco i nostri suggerimenti di viaggio per l’anno prossimo.

Ariete

Gli astrologi prevedono, per chi è nato sotto il segno dell’Ariete, un anno ricco di prosperità e di crescita, con nuovi lavori, nuove amicizie e nuovi amori. Ecco allora che il viaggio perfetto è una crociera a bordo di una nave di lusso dotata di ogni comfort. Se non troverete l’anima gemella tra i circa 6mila passeggeri a bordo sicuramente vi farete almeno tanti nuovi amici.

Toro

Secondo quanto previsto dall’astrologo Jupiter, il Toro, che è “un segno concreto, avrà l’aiuto degli astri nell’avanzare come dei treni, lenti e inesorabili”. Ed è proprio un viaggio in treno quello che fa per i nati sotto questo segno di terra, che sia un’esperienza a bordo di un treno storico in Italia, come quelli organizzati dalla Fondazione FS o un Interrail in giro per l’Europa o, per chi se lo può permettere, un viaggio a bordo di un treno di lusso come il Belmond Orient Express che parte proprio l’anno prossimo.

Gemelli

Per i nati sotto il segno dei Gemelli, “ogni giorno sarà buono e porterà qualcosa di inaspettato”. L’ideale per queste persone è quindi fare non un solo viaggio, ma tanti viaggi. E per potersi permettere di viaggiare molto bisogna cercare di non spendere troppo. Approfittare delle promo e delle tariffe low cost delle compagnie aeree è quindi l’obiettivo del 2024. Non c’è una meta precisa, ma il consiglio è di esplorare nuove città e luoghi poco battuti dal turismo di massa.

Cancro

I nati sotto il segno del Cancro possono scrivere la parola “fine” a un periodo della vita piuttosto complicato ed è per questo che il 2024 avrà tutto il sapore di una rinascita. Quale posto migliore dove rinascere se non dopo essersi tuffati nelle acque fresche e trasparenti di un cenote messicano, come quello di Suytun che dicono sia il più bello del Paese, o in Giamaica, come il Blue Hole di Ocho Rios? Prenotate subito un volo.

Leone

L’inizio dell’anno vi vede alle prese con molti impegni e poco tempo a disposizione. Quando, però, a primavera, Mercurio passerà in Ariete, troverete il modo per dedicarvi alle vostre passioni e potrete fare nuove esperienze. Magari mettendovi in viaggio zaino in spalla diretti verso uno dei cammini meditativi più famosi al mondo: il Cammino di Santiago de Compostela. La Lonely Planet consiglia proprio per il 2024 il Cammino portoghese, una delle varianti, che, a dispetto del nome, permette di scoprire panorami meravigliosi non solo in Portogallo, ma anche in Spagna ed è considerato uno dei tratti più suggestivi del più famoso Cammino di Santiago.

Vergine

Per i nati della Vergine, il 2024 è l’anno delle scelte, delle occasioni inaspettate, ma anche dei “tagli”. Il viaggio per queste persone è quindi quello della vita, magari dall’altro capo del mondo, in Australia. Magari per non fare più ritorno visto che ancora oggi è la terra delle grandi opportunità. Il nostro consiglio è di esplorare il deserto del Red Center, nelle terre delle popolazioni aborigene osservando i cieli stellati e alcune delle meraviglie della natura che sono da quelle parti si possono ammirare.

Bilancia

Sono in arrivo splendide occasioni, maggiore stabilità, finanziaria ed emotiva, e una forma fisica invidiabile per i nati sotto il segno della Bilancia. Il 2024 è l’anno giusto per il trekking della vita, quello sull’Himalaya, in Nepal, uno dei Paesi più suggestivi del mondo. Da Kathmandu, con i suoi mille templi induisti e buddisti, ai parchi delle regioni temperate, tra animali selvatici e una natura quasi incontaminata, fino ai villaggi arroccati sui rilievi montuosi più impervi del Pianeta, come l’Everest nell’Himalaya e la catena dell’Annapurna, è il viaggio da sogno che fa per voi.

Scorpione

Dovrà essere un anno all’insegna della tranquillità per lo Scorpione. gli astrologi ricordano che Urano e Plutone saranno contrari, pertanto dovrete vedervela con sentimenti che intralciano e imprevisti che richiedono adattabilità. Ci vorranno pazienza, lungimiranza e un po’ di prudenza in più. Ecco perché il 2024 è l’anno più sconsigliato per fare lunghi viaggi, specie fuori dall’Italia. Ma niente paura, perché il nostro Paese offre comunque migliaia di alternative che non hanno nulla da invidiare agli altri Paesi. Vi basterà prenotare un soggiorno in un resort in riva al mare o una casa vacanze in qualunque nostra regione per essere felici.

Sagittario

Sarà un anno impegnativo anche per i Sagittario che dovranno imparare a essere meno nervosi e irascibili. Insomma, avrete sicuramente bisogno di una vacanza in montagna, dove svegliarvi con il cinguettio degli uccelli, trascorrere le giornate osservando i prati verdi e i profili dei monti e rilassarvi con deliziosi massaggi a tra pieno e pino mugo. Trascorrere le serate davanti a un camino acceso e andare a letto presto è ciò che vi servirà.

Capricorno

Potrebbe essere l’anno della svolta, questo 2024, per i Capricorno, persino quello in cui si convolerà a nozze. E, benché oggigiorno le coppie viaggino parecchio, la luna di miele resta sicuramente il più importante che si possa fare in coppia, spesso senza badare a spese perché è stato regalato per le nozze. Approfittatene dunque per togliervi qualche sfizio ovunque decidiate di andare. Se decidete di andare negli Stati Uniti, scegliete un posto super cool come New York, tra hotel cinque stelle ristoranti stellati, o lo Stato del Rhode Island dove, tra antiche mansion e gite in barca a vela, vi sentirete come i Kennedy (Jacqueline veniva proprio da Newport).

Aquario

Il 2024 è un anno molto positivo per gli Aquario, situazione che si potrebbe protrarre persino negli anni. Insomma, inizia un periodo di prosperità sotto tutti i punti di vista. Qualunque viaggio decidiate di fare non potrà che essere bellissimo, sia esso un Gran tour dell’Italia o dell’Estremo Oriente, dell’India (che ultimamente sta tornando di gran moda) o del Sudamerica. Approfittatene per stilare una wishlist dei luoghi che desiderate vedere perché quando il vostro quadro astrale cambierà potreste pentirvi di non aver fatto tutti i viaggi che volevate.

Pesci

Anno top anche per i Pesci, specie a partire dal mese di aprile quando potrebbero presentarsi delle situazioni totalmente inaspettate ma assolutamente positive. Tra luglio e agosto potreste sentire il bisogno di fare qualcosa di nuovo e, casualmente, ciò cade nel periodo delle ferie estive per le quali dovrete organizzare qualcosa di inedito. Il consiglio è di stare insieme agli amici, prendendo in affitto una splendida villa con tanto di piscina e trascorrere molto tempo in compagnia, giocando, cucinando e vivendo come una grande famiglia allargata. Di posti meravigliosi dove godervi questa vacanza ce ne sono tantissimi: una masseria in Puglia, una villa vista Egeo a Mykonos o uno chalet di legno all’ombra delle Dolomiti.

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Chamonix-Mont-Blanc, una Francia da sogno

Sembra un vero e proprio paradiso per gli sciatori, ma in realtà è una splendida località di villeggiatura perfetta per tutte le esigenze: Chamonix-Mont-Blanc è un piccolo borgo francese situato in montagna, a due passi dall’Italia. Considerata una delle più suggestive destinazioni turistiche invernali dell’arco alpino, ha molte sorprese in serbo per i suoi visitatori. Andiamo alla scoperta delle sue bellezze.

Chamonix-Mont-Blanc, tra piste da sci e natura

Splendido villaggio d’alta montagna, Chamonix-Mont-Blanc si trova a circa 1.000 metri di altitudine, ai piedi del maestoso Monte Bianco. Siamo nel dipartimento francese dell’Alta Savoia, dove si snoda la Valle dell’Arve, attraversata dall’omonimo fiume: qui la natura è ancora incontaminata, e offre un panorama di rara bellezza. Il borgo si trova davvero vicinissimo al confine con l’Italia, ed è collegato a Courmayeur dal Traforo del Monte Bianco. Non è dunque un caso che moltissimi turisti italiani lo scelgano come meta delle proprie vacanze, sia in estate che in inverno.

Se durante la bella stagione ci sono moltissime attività all’aria aperta tra cui scegliere, quando le montagne iniziano ad imbiancarsi con le prime nevicate sono le piste da sci ad assumere il ruolo da protagoniste. Il villaggio è servito da ben quattro impianti, ciascuna in grado di soddisfare tutte le esigenze. Il comprensorio di Brevant/Flegere ha ben 32 piste, perfette soprattutto per sciatori che hanno già un po’ di esperienza e per professionisti. Quello di The Grands Montets, invece, è il più alto e ha 28 km di discese. C’è poi la stazione sciistica di Les Houches, con ben 55 km di piste, e infine c’è l’impianto di Le Domaine de Balme, con discese più dolci che si addicono anche a chi è alle prime armi.

Cosa vedere a Chamonix-Mont-Blanc

Chamonix-Mont-Blanc è dunque una delle principali località sciistiche dell’arco alpino, alla pari di altre destinazioni molto rinomate come Zermatt (in Svizzera) o la nostra Sestriere. Tuttavia, non sono solo le piste da sci ad attrarre i turisti in questo piccolo angolo di paradiso. Ad esempio, ci sono diversi stabilimenti termali dove rilassarsi un po’ dopo una lunga discesa, oppure dove concedersi una vacanza all’insegna del wellness. Immergersi nelle calde acque sulfuree è una sensazione speciale, ancor di più se, nel contempo, si può ammirare il paesaggio incredibile del Monte Bianco.

E a proposito di Monte Bianco: qui si può vivere un’esperienza davvero unica. Da Chamonix, infatti, è possibile salire a bordo della teleferica Aiguille du Midi, che conduce sull’omonima vetta. Una volta giunti sulla cima, c’è la telecabina Panoramic Mont Blanc che arriva a Punta Helbronner, l’alta montagna francese che sorge proprio al confine con l’Italia. E da qui, non resta che prendere la funivia Skyway Monte Bianco, che scende sino a Courmayeur offrendo un panorama pazzesco che non ha eguali nel resto del mondo.

Naturalmente, poi, si può visitare il pittoresco centro storico di Chamonix-Mont-Blanc: è un luogo ricco di fascino, diviso tra vetrine illuminate e locali dove assaporare tante specialità del posto, ma anche antichi edifici e piccole chiesette. Come, ad esempio, la candida Chiesa di San Michele, che svetta con il suo campanile contro il profilo delle montagne. Per i più curiosi, inoltre, c’è il Museo Alpino di Chamonix che offre uno spaccato sulla storia di questa regione, con tanti cimeli da scoprire. E se siete amanti della vita notturna, sappiate che il villaggio viene chiamato anche la “piccola Ibiza delle Alpi”: non mancano discoteche, club e persino un casinò dove divertirsi fino a notte fonda.

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L’innovativo modo di condividere il tuo viaggio con le persone che ami

Viaggiare è un’esperienza ricca di emozioni e memorie, e niente cattura meglio queste sensazioni come l’iconica cartolina turistica. Oggi c’è un nuovo modo per mandare un pensiero alle persone che ami e renderle protagoniste insieme a te del tuo viaggio. Come? Grazie al connubio di Globe Postal Network con il suo francobollo interattivo, attraverso la tecnologia QR Code, offre la possibilità di inviare cartoline turistiche personalizzate.

Con l’affrancatura Globe Postal Network si può:

  • tracciare la cartolina
  • allegare un contenuto multimediale della vacanza
  • geolocalizzare il punto vendita dove reperire il servizio ed imbucare le vostre cartoline

Quella di Globe Postal Network è un’idea affascinante e magica che recupera, trasforma e rende attuale una storica tradizione. Da sempre lo scambio di cartoline turistiche è stato un importante veicolo di emozioni, un modo di conservare ricordi di luoghi lontani che potevano essere condivisi a distanza. Un aspetto magico e intrinseco nell’invio di cartoline turistiche è l’attesa, un periodo in cui l’emozione si fonde con la curiosità, dando vita a una anticipazione unica. Globe Postal Network comprende profondamente l’importanza di questo momento speciale. L’attesa di ricevere una cartolina non è solo un intervallo di tempo, ma un periodo in cui il destinatario è avvolto dalla magia dell’ignoto, immaginando i dettagli e le storie che la cartolina potrebbe raccontare.

Globe Postal Network - cartolina

La speranza di trovare la busta colorata nella corrispondenza quotidiana è un momento carico di emozione. E quando la cartolina finalmente arriva, porta con sé non solo immagini spettacolari e messaggi affettuosi, ma anche il piacere di aver aspettato qualcosa di speciale. In questo contesto, Globe Postal Network rende l’attesa ancora più straordinaria, consentendo di tracciare la cartolina in tempo reale attraverso la tecnologia QR Code e di allegare un contenuto multimediale (foto o video) della vacanza in Italia. L’attesa diventa così un viaggio parallelo, un’esperienza interattiva che unisce l’emozione del viaggio al piacere di seguire la propria cartolina nel suo percorso verso casa.

Qual è il vantaggio per te che decidi di spedire una cartolina affrancata con il francobollo di Globe Postal Network? Trovare cartolina, affrancatura e cassetta in un unico luogo grazie all’affrancatura che rende la tradizionale esperienza di scrivere le cartoline un po’ più tecnologica. Inoltre, avrai al tuo fianco un’impresa come Globe Postal Network che dall’inizio dell’attività ha inviato ben 10 milioni di cartoline, circa 400 ogni tre mesi. In più, trattandosi di un operatore postale privato Italiano (Licenza Individuale n.3956/2018) che opera in relazione con Enti Postali Internazionali aderenti all’U.P.U. avrai la garanzia di poter spedire le tue cartoline in serenità ovunque nel mondo.

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Altro che Grinch, in questi Paesi i personaggi di Natale fanno paura

Il Grinch lo conosciamo tutti: sarà per il romanzo che ne racconta le vicende, o per i film, ma nell’immaginario collettivo la sua figura è legata al Natale ed è un po’ l’antitesi allo spirito di questo periodo dell’anno.

Ma ci sono Paesi che, nella tradizione del Natale non hanno solo momenti di bellezza e condivisione, o gentili signori che portano doni, ma che hanno personaggi che fanno davvero paura: da gatti giganti, a vecchie streghe, da spiriti maligni fino a demoni: i cattivi delle feste e le leggende.

I personaggi di Natale più spaventosi di tutti

Paese che vai, tradizione che trovi. Inevitabile, dunque, che nel folklore ci siano personaggi spaventosi e terrificanti, che hanno popolato fiabe e leggende (e probabilmente le notti insonni di molti bambini). Comprese quelle legate alle tradizioni delle feste e al Natale. Perché se è vero che in tanti luoghi del mondo questo è un momento di gioia e condivisione, è anche vero che le storie tramandate dal passato non raccontano solo questo, ma anche di mostri e demoni.

Come accade in Islanda, dove il Gatto di Yule (Jólakötturinn), animale di grandi dimensioni e molto feroce, secondo la leggenda si nasconde nella campagna pronto a sbranare le persone che non hanno ricevuto dei vestiti nuovi da indossare prima della notte del 24 dicembre. Ancora oggi, quindi, c’è chi porta avanti la tradizione di scambiarsi capi d’abbigliamento i giorni prima che arrivi il Natale.

Sempre in Islanda ci sino gli Yule Lads, 13 esseri che somigliano a orchi che – dal 12 al 24 dicembre – entrano a uno a uno nei paesi per fare degli scherzi. Ripartono (rigorosamente uno alla volta) tra Natale e l’Epifania.

Germania e Austria (ma non solo): i personaggi più paurosi

Tra Germania, Austria  – e altri paesi limitrofi – ci sono altri personaggi paurosi. Terrificante anche Frau Perchta, la cui figura è nota nella Germania meridionale e in Austria. La sua descrizione fisica è sempre diversa, ma ciò che compie resta uguale. Si racconta che giri per le montagne durante il periodo di Natale, per poi entrare nelle case la notte che precede l’Epifiania. A chi è stato buono lascia monete d’argento nelle scarpe, mentre i cattivi fanno una brutta fine.

La storia di Hans Trapp, invece, è nota nella zona dell’Alsazia Lorena. Si dice che si presenti come un anziano uomo coperto di pelli e che chieda ai bimbi di recitargli una poesia. Se ci riescono nessun problema, ma diversamente arrivano i guai: la leggenda racconta che li prende a frustate.

In Austria e Germania (ma anche in alcune aree del Friuli – Venezia Giulia e del Trentino-Alto Adige), poi, ci sono i Krampus protagonisti della notte precedente al giorno di San Nicola. L’aspetto è terrificante, si tratta di demoni che hanno corna e zanne, e si muovono per le strade cercando i bambini cattivi.

Impossibile dimenticare Belsnickel, un uomo che si presenta con una pelliccia (a volte anche con una maschera dotata di una lunga lingua) e dall’aspetto dismesso. Con lui ha un bastone che si dice venga utilizzato per picchiare i bambini cattivi, mentre per quelli buoni ha pronti dolciumi e varie golosità.

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È nato l’Uber degli aerei, ed è anche ‘low cost’

Se avete sempre sognato di volare su un aereo privato, ma il vostro budget vi ha ogni volta riportato con i piedi per terra, probabilmente gioirete nell’apprendere che quel sogno sta diventando una realtà non più solo per pochi. KinectAir, piattaforma online per la prenotazione di jet privati, ha intenzione di rivoluzionare il mercato finora esclusivamente destinato ai viaggiatori facoltosi, mirando a renderne più semplice l’accesso, dalla prenotazione al volo a costi più sostenibili. Una strategia che ricorda ciò che Uber ha fatto con i taxi e Airbnb con l’industria alberghiera.

Arriva l’Uber dell’aviazione privata

Chi vuole vivere l’esperienza di un viaggio di lusso, ma è ancora vincolato a un budget limitato, potrà accogliere con favore l’arrivo di un nuovo fornitore di servizi di aviazione privata in stile Uber. Di solito, questo significa rivolgersi a un broker e si possono dover spendere migliaia di euro per un’iscrizione solo per ottenere un preventivo per un volo charter. KinectAir, però, mira a rendere questa esperienza possibile anche per i viaggiatori che desiderano avvicinarsi al mondo degli aerei privati, pur non navigando nell’oro.

Sul sito web della piattaforma, fondata a Vancouver nel 2019 per i viaggi aerei privati nel Pacifico nord-occidentale, era già possibile prenotare un normale volo su richiesta, ma a partire da dicembre 2023 sarà disponibile in tutti gli Stati Uniti, a prezzi relativamente convenienti. Il sito, infatti, offre voli a partire da circa 111 dollari (102 euro) a persona – su una tratta di 48 minuti.

Il sito utilizza un software basato sull’intelligenza artificiale per cercare offerte tra gli operatori di aerei privati, e dare ai clienti maggiori possibilità di organizzare il viaggio che desiderano. Per mantenere i prezzi bassi, stanno lavorando con aerei a turboelica e a pistoni, entrambi più economici di un normale jet, benché volino più lentamente. La differenza di velocità, tuttavia, è meno impattante su un volo al di sotto delle 500 miglia, come sottolinea il ceo di KinectAir, Ben Howard, che affema: “Se si volasse su un jet per la stessa tratta, si dovrebbe pagare cinque volte in più per guadagnare solo pochi minuti”.

Voli privati più convenienti di quelli di linea in Economy

Un altro aspetto distintivo di KinectAir è la possibilità di vedere le tariffe senza fornire i propri dati o fissare una telefonata. Di solito, prenotare un aereo privato significa fare un preventivo – e ricevere il conto finale dopo il volo, una volta calcolato l’eventuale carburante aggiuntivo – mentre la piattaforma garantisce che il prezzo indicato sia quello effettivamente pagato.

Le offerte di voli hanno uno sconto fino al 75% rispetto al prezzo di un normale aereo privato. La maggior parte sono per prenotazioni a breve termine. Questa estate, ad esempio, tre quarti di queste sono state effettuate entro 72 ore dal viaggio. Secondo Howard, tale soluzione può essere ideale anche per una famiglia di quattro persone che cerca un volo all’ultimo minuto e che arriverebbe a pagare un prezzo spesso simile a quello di un normale volo di linea. Alcune tariffe pubblicizzate da KinectAir sono persino più convenienti di quelle dei voli delle compagnie aeree commerciali in Economy, se si parla di tariffe last minute, in molti casi addirittura più costosi, a detta di Howard.

Vogliamo cambiare il modo in cui la gente pensa ai voli brevi – ha dichiarato alla CNN la co-CEO Katie Buss, ex pilota militare statunitense – Si pensa che sia solo per i Bill Gates e gli Elon Musk del mondo. Non è affatto economico, ma è più accessibile di quanto la maggior parte delle persone creda“.

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Arrivano le stelle cadenti: il cielo di questa regione italiana è un sogno

Ci sono notti speciali, perché la magia del cielo regala spettacoli che lasciano senza fiato e che sono destinati a durare a lungo nella memoria di chi li ha potuti ammirare. Alcune di queste sono quelle della metà di dicembre quando si può ammirare il fenomeno delle Geminidi, le stelle cadenti di questo mese.

Non solo a San Lorenzo il 10 agosto, ma anche il cielo di dicembre si tinge di meraviglia, regalando ad appassionati e curiosi la bellezza di una cascata di luci. E ci sono ben dieci luoghi da raggiungere in Emilia-Romagna per poter ammirare tanta bellezza. Lontano dalle luci dei centri abitati, avvolti dal cielo stellato e dallo spettacolo che è capace di regalare.

Le location perfette per ammirare le Geminidi a occhio nudo, armati di abbigliamento pesante, scarpe adatte, una torcia e tanta voglia di lasciarsi incantare da ciò che solo la natura è in grado di regalare.

Stelle cadenti: da dove ammirarle in Emilia-Romagna

Tra i dieci luoghi perfetti in Emilia-Romagna da cui ammirare le stelle cadenti di dicembre, non può non esserci Lazzarello, che si trova lontano dalle luci nell’area collinare dell’Alta Val Tidone. In questo posto si trova anche il piccolo Osservatorio Astronomico grazie al Gruppo Astrofili di Piacenza. Le alternative nel piacentino sono la Pietra Parcellara e la Pietra Perduca e il Monte Bue, il più alto della zona.

Ci immergiamo nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e raggiungiamo La Pietra di Bismantova, a Castelnovo ne’ Monti (Re), un luogo simbolo molto amato sulla cui cima si estende una grande pianura erbosa.

Altrimenti si può ammirare lo spettacolo del cielo nel modenese dal Monte Cimone, ovvero il maggior rilievo montuoso dell’Emilia-Romagna: basti pensare che ha un’altezza di 2.165 metri. Nella stessa provincia un’altra location perfetta che permette di ammirare le stelle cadenti è il passo di Croce Arcana.

Nella zona di Bologna ci sono diversi punti di osservazione privilegiati, da cui ammirare al buio la volta celeste. Uno di questi Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa, Patrimonio Unesco per il fenomeno “Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale”. L’alternativa è l’Eremo di Tizzano, edificio di culto che si trova nel comune di Casalecchio di Reno.

Infine, si può raggiungere il Monte Fumaiolo, che di fatto è la cima più alta dell’Appennino Tosco-Romagnolo da cui si può godere di una bellissima vista: non solo del cielo, ma anche del territorio attorno. Oppure il Monte Carpegna con l’Eremo della Madonna del Faggio.

Stelle cadenti, come ammirarle

Lo spettacolo delle Geminidi durerà qualche giorno, compreso giovedì 14 dicembre. Quest’anno, tra l’altro, sarà più facile ammirarlo e ci sarà più tempo per farlo. E il merito va alla Luna nuova, grazie alla quale il cielo notturno sarà molto scuro e le Geminidi saranno visibili dalla tarda serata fino all’alba.

Ma il cielo di dicembre è particolarmente speciale. Infatti per chi non riuscirà a vedere le Geminidi, ci sarà un altro appuntamento: dal 16 al 27 dicembre tornano anche le Ursidi, l’ultimo sciame meteorico dell’anno.

Raggiungere luoghi dove le luci dei centri abitanti sono più lontane (come i dieci punti di osservazione in Emilia-Romagna) e coricarsi con il naso rivolto verso il cielo, dopo essersi attrezzati per non soffrire il freddo, è il mondo migliore per non perdersi lo spettacolo di luci e provare, perché no, a esprimere un desiderio.

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Lienz: una delle cittadine più suggestive d’Austria

A non troppa distanza dal confine italiano sorge una cittadina che per la sua indiscutibile bellezza è chiamata la “Perla delle Dolomiti”. Il posto in questione è Lienz, una località dai profili fiabeschi e che è in grado di regalare tutto quello che si cerca: storia, natura, attrazioni, cultura, neve e piste da sci che allietano gli ospiti di qualsiasi età.

Cosa aspettarsi

Lienz è una pittoresca cittadina austriaca che sorge nell’omonimo distretto che è parte del Tirolo Orientale, del quale è capoluogo e centro maggiore. La città vecchia si sviluppa alla confluenza di più valli dominate dalle Dolomiti di Lienz, e sono le valli Drautal, Val Pusteria ed Iseltal.

Una località che sa far emozionare per i suoi paesaggi immacolati e per il suo clima prevalentemente (e sorprendentemente) mite. Vi basti pensare che un altro suo soprannome è “Sonnenstadt”, che tradotto vuol dire “Città del sole”.

A far perdere definitivamente la testa ai visitatori è la vasta gamma di offerte che riguardano la cultura e lo shopping e tutte le bellissime attrazioni che ci sono da conoscere nel centro storico, che nei mesi estivi è esclusivamente destinato ai pedoni.

Cosa vedere a Lienz

La cittadina di Lienz si presenta al visitatore come un posto che sembra uscito direttamente da un libro di fiabe. Il consiglio è quello di iniziare la visita dalla sua piazza principale, Hauptplatz, dove svettano antiche case piene di portici. Al centro di essa è impossibile non notare  la fontana di S. Florian, ma assai suggestivo è anche il Liebburg, un edificio con due torri dalle cupole a bulbo che oggi è sede del municipio e simbolo della città.

Lienz. centro storico

Fonte: iStock – Ph: FooTToo

Il centro storico di Lienz

Poi ancora la vie Rosengasse e Messinggasse in cui trovare tantissimi negozi. Un tempo era il quartiere industriale di Lienz, mentre oggi ogni settimana è la sede del mercato cittadino dove si possono acquistare le migliori specialità del territorio. Volete dei gustosi esempi? Lo Speck del Tirolo Orientale, i “Schlipfkrapfen”, il “Pregler” (grappa) e molto altro ancora.

Johannesplatz è probabilmente la piazza più affascinante di Lienz perché particolarmente estesa e contornata di edifici color pastello. Un’altra piazza molto graziosa è Eropaplatz, al centro della quale si staglia la statua dedicata a Josef II.

Molto interessanti sono anche la Chiesa e il Convento dei Francescani che al loro interno conservano una pregiata navata gotica ornata da bellissimi affreschi. In posizione un po’ defilata rispetto al centro storico, il complesso offre anche una biblioteca e un centro di aggregazione.

Da non perdere è anche il monumento della lotta per la libertà del Tirolo situato in Schweizer Gasse. Da qui è facilissimo raggiungere con una breve passeggiata la Chiesa di St. Andrea, ovvero la più antica di Lienz.

Obbligatorio entrare all’interno, dove sarà impossibile non notare l’altare maggiore in stile barocco. Proprio qui, inoltre, sono sepolti gli ultimi conti di Gorizia.

E poi il monumento più emozionante in assoluto della città: il castello di Bruck, edificato su un’affascinante altura. Oggi è la sede del Museum der Stadt Lienz dove scoprire notevoli collezioni di opere d’arte e una cappella decorata con affreschi gotici. Ma la verità è che ha alle spalle una storia assai movimentata, iniziata nel 1252 e arrivata fino ai giorni nostri, periodo in cui si è trasformato nel museo più imponente della città circondato da un parco idilliaco.

Nei pressi di Lienz da non perdere è l’unica città romana del Tirolo, Aguntum, in cui prende vita un museo dove si possono ammirare numerosi reperti del sito archeologico, poi ancora le antiche mura, le case di un tempo e le terme.

Castello di Bruck, Lienz

Fonte: iStock

Un bellissima veduta del Castello di Bruck

Viaggio Lienz in inverno

Lienz è la “Perla delle Dolomiti” non solo per la sua innegabile bellezza, ma anche perché è una meta ideale per chi ama gli sport invernali. Da queste parti, infatti, esistono due stazioni sciistiche principali, Hochstein e Zettersfeld, che spesso ospitano competizioni internazionali come la Coppa del Mondo di sci alpino e i Campionati mondiali di snowboard.

Il comprensorio sciistico di Zettersfeld, che per la sua posizione e bellezza è soprannominato “la terrazza soleggiata dell’Osttirol”, è amato proprio per il grandioso panorama che offre sulle Dolomiti circostanti, ma anche perché il più delle volte possiede le condizioni ottimali per gli sciatori, snowboarder, famiglie e principianti.

Non è di certo meno emozionante il comprensorio sciistico di Hochstein: ci sono ben 7 chilometri di discese che finiscono direttamente in città. Soddisfazione la avranno anche coloro che amano lo sci di fondo che qui ha una lunga tradizione. Un esempio di tutto ciò è la leggendaria gara Dolomitenlauf che prende vita ogni annoi a gennaio.

E poi il Natale, che si mostra in tutta la sua magia nella piazza principale di Lienz che si riempie di visitatori interessati a comprare prodotti nel tradizionale mercatino di Natale, come una tazza di caldo vin brulé, un pezzetto di zelten tirolese o krapfen freschi e dolci natalizi.

Lienz durante la bella stagione

La “Perla delle Dolomiti” è una meta assai interessante durante l’inverno, ma nei mesi più caldi le emozioni, probabilmente, raddoppiano.

I suoi dintorni – ma ad essere del tutto onesti il Tirolo in generale – sono un paradiso per chi desidera dedicarsi alle escursioni in montagna, in particolare nel Zettersfeld. Proprio da qui, infatti, inizia il Parco Nazionale degli Alti Tauri che, oltre a offrire la zona più soleggiata di tutta l’Austria, permette di intraprendere un numero pressoché infinito di sentieri in mezzo alla vegetazione più pura.

Ci sono poi interessanti piste ciclabili come la Drauradweg lungo la Drava, la Iseltalradweg o la Glocknerradweg. Chi preferisce la mountain bike, invece, avrà l’imbarazzo della scelta perché esistono ben 600 chilometri di appositi tracciati.

Partendo da Lienz, si possono raggiungere anche altre bellezze dalla zona come l’Hochstein che offre tantissime possibilità di escursioni, rifugi e malghe.

Assai affascinante è anche la Gola Galizia da raggiungere attraverso un sentiero panoramico che permette di ammirare il paesaggio circostante in tutto il suo splendore.

La bellezza di Lienz, quindi, non si esaurisce nel suo centro storico, perché anche la natura da cui è abbracciata è un susseguirsi di meraviglie ed emozioni.

Cosa fare a Lienz

Fonte: iStock

Veduta dall’alto di Lienz
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Roccalbegna, piccolo tesoro di Maremma

Nel 2015 uscì in tutti i cinema Il racconto dei racconti, film di Matteo Garrone candidato poi alla Palma d’Oro al festival di Cannes. La particolarità della pellicola era quella di aver ambientato racconti fantastici in luoghi particolarmente evocativi del territorio italiano, come le Gole dell’Alcantara in Sicilia o Castel del Monte in Puglia.

Un’idea che torna spesso in mente quando, viaggiando attraverso le diverse zone della Toscana, sembra in effetti di essere capitati in mezzo a una saga fantasy.

Accade soprattutto nel sud della regione, dove i piccoli borghi medioevali, i panorami solo parzialmente modificati dall’intervento dell’uomo e alcune particolari conformazioni del territorio regalano questo sapore storico e fantastico insieme.

Un posto particolare in questo immaginario lo ricopre il piccolo borgo di Roccalbegna, appena qualche centinaio di abitanti in provincia di Grosseto, fra Arcidosso e Santa Fiora, ai margini della Maremma e alle pendici del monte Amiata.

Quando ci s’imbatte per la prima volta in Roccalbegna, arrivando da un lato o dall’altro della Strada statale 323, si rimane esterrefatti per via della sua scenografica posizione, ai piedi di una rupe scoscesa sulla cui vetta quale giacciono i resti di una rocca medioevale, diverse centinaia di metri al di sopra del borgo.

Dirimpetto, sull’altro lato del paese, si trova il Cassero senese, un’altra fortificazione trecentesca che sorge sulla sommità di una più modesta rupe, a chiudere geograficamente il borgo lungo la strada che lo attraversa. Sotto la rupe del Cassero, infatti, scorre il fiume Albegna, che qui si è scavato un letto profondo, più in basso rispetto al livello dell’abitato.

Fonte: Lorenzo Calamai

Veduta di Roccalbegna, con la Rocca e il Cassero, arrivando dal versante orientale del paese

Roccalbegna e i suoi forti

Il fortilizio che sorveglia il paese di Roccalbegna dalla cima della rupe più alta è la Rocca aldobrandesca, chiamato anche più semplicemente il Sasso dagli abitanti del luogo, forse per il modo particolare in cui l’edificio si adatta e si ingloba nel colle roccioso che lo ospita.

Le rocche aldobrandesche sono un vero e proprio genere in questa fetta di territorio toscano. La famiglia nobile degli Aldobrandeschi, infatti, ebbe vasti possedimenti territoriali nella regione tra il nono e il quindicesimo secolo. Caratteristicamente, i forti che punteggiano principalmente l’odierna provincia di Grosseto, ma anche la Val d’Orcia e il nord del Lazio, si distinguono per la loro posizione sommitale rispetto all’abitato, con un copro principale affiancato da una torre d’avvistamento.

Quella di Roccalbegna è finita ormai da tempo in rovina, ma era probabilmente dotata di due livelli nel corpo principale. In disuso fin dal diciassettesimo secolo, la Rocca aldobrandesca rappresenta oggi un luogo panoramico che merita una visita.

Fonte: Lorenzo Calamai

La Rocca aldobrandesca di Roccalbegna

Per raggiungerla armatevi di buone scarpe e affrontate l’impervio sentiero, dotato di gradini in pietra, che dal Bar La Rocca, all’ingresso orientale del paese, sale fino al forte. Tra i ruderi, con dovuta prudenza, potrete affacciarvi dalla cinta muraria e godere del panorama che si apre ai vostri occhi: il reticolo di vicoli e viuzze ortogonali di Roccalbegna, progettato da architetti senesi nel corso del Duecento, il campanile della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, il Cassero, le sinuose curve dove si intuisce abbia scavato il proprio corso il fiume Albegna, le morbide colline coperte di boschi, le ulivete e i pascoli. Un vero e proprio tuffo in questo angolo poco frequentato di Toscana.

Fonte: Wikimedia Commons – ph. Saliko – CC BY 2.5

Vista su Roccalbegna dalla Rocca aldobrandesca

Anche il Cassero senese, sulla rupe meno alta dall’altra parte del borgo, fu probabilmente costruito dagli Aldobrandeschi. Caduto anch’esso in disuso precocemente, fu parzialmente salvato dalla decisione della famiglia Bichi di Siena, nuovi amministratori di Roccalbegna a metà Seicento, di renderlo loro residenza. Raggiungibile percorrendo qualche scalino dopo essersi districati tra i vicoli del centro, il Cassero è un altro luogo panoramico, dal quale si può ammirare il suggestivo incombere del Sasso sul borgo di Roccalbegna da un lato e la campagna maremmana dall’altro.

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo

Malgrado le dimensioni assai contenute del borgo di Roccalbegna, non mancano i luoghi d’interesse da visitare durante la propria permanenza.

Oltre ai due forti, alla cinta muraria che ancora si intravvede nella Porta di Maremma dalla quale si esce dal borgo verso ovest e nelle tre torri senesi disseminate agli angoli dell’abitato, al Palazzo Bichi-Ruspoli, un ruolo di rilevanza è assunto dalla principale delle chiese del borgo, quella intitolata ai Santi Pietro e Paolo, nella piazzetta quadrangolare che ospita il municipio, al termine di via Garibaldi.

Fonte: Lorenzo Calamai

La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Roccalbegna

La sua costruzione risale al XIII secolo, con gli stilemi classici del romano-gotico, come il grande rosone che ne caratterizza la facciata.

All’interno, caratterizzato da un’unica aula rettangolare e da un piccolo abside, l’attrazione principale è rappresentata dalle tre tavole realizzate da Ambrogio Lorenzetti intorno alla metà del Trecento. All’altare maggiore campeggia infatti una notevole Madonna col Bambino, affiancata dalle rappresentazioni di San Pietro e San Paolo, nella tipica raffigurazione iconografica che vede l’uno con in mano la chiave e l’altro intento a scrivere le proprie lettere mentre tiene nell’altra mano una spada, simbolo del suo martirio per decapitazione.

Fonte: Wikimedia Commons – ph. Saliko – CC BY 2.5

Particolare della Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti

La chiesa possiede altre opere d’arte minori come il crocifisso ligneo trecentesco, gli affreschi cinquecenteschi che decorano una delle nicchie, una Madonna con i Santi Cristoforo e Giacomo del locale pittore barocco Francesco Nasini e una pregevole acquasantiera rinascimentale all’ingresso. Degno d’interesse anche lo stendardo del movimento Viva Maria del 1799, l’insurrezione antinapoleonica che aveva nel grido mariano il proprio motto e che arrivo a riuscire a liberare tutto il Granducato di Toscana dall’occupazione militare francese per un breve periodo.

Per chiudere la vostra visita delle piccole magie di questo borgo caratteristico, una buona idea è quella di uscire dal borgo presso la Porta di Maremma, ammirando sulla destra la perfezione povera della Chiesa della Madonna del Soccorso, la piccola chiesa che si trova sull’incrocio delle vie. Prendete a sinistra e seguite il corso della strada che scende verso il basso.

Vi lascerete alle spalle il paese e arriverete fino sulle rive del fiume Albegna, l’ultima delle caratteristiche geomorfologiche fondamentali di Roccalbegna. Qui i ruderi di un antico mulino, con le macine ancora visibili, e l’impetuoso scorrere del fiume tra diverse cascatelle finiranno di completare il quadro di questo borgo dalle dimensioni ridotte, ma che nasconde un’infinita quantità di fascino lontano dagli occhi del turismo di massa.

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In Finlandia puoi lavorare come elfo di Natale. Ecco come funziona

C’è chi da grande vuole fare l’astronauta, chi si immagina già nei panni della maestra e chi vorrebbe danzare sulle punte. Non tutti, però, sognano di fare l’elfo di Natale! Diciamolo pure, questo è un compito riservato a veri sognatori che, magari, a un certo punto della loro vita, hanno accantonato il desiderio di farlo per rincorrere qualcosa di più “concreto”. Noi, invece, vi incoraggiamo a credere nei vostri sogni più creativi ed è proprio per questo che vi informiamo del fatto che sì, da qualche parte nel mondo si può essere elfi natalizi per lavoro.

Dove? In Finlandia, e non c’è certo da sorprendersi. Non solo perché proprio in questo Paese che sorge il famosissimo Santa Claus Village, la casa di Babbo Natale per eccellenza, ma anche e soprattutto perché il Natale è una festività molto sentita, presa estremamente sul serio e resa tanto colorata quanto professionale in ogni suo aspetto.

Come diventare un elfo di Natale?

Ma come si fa a diventare un elfo di Natale? Vi diciamo subito che non basta indossare il caratteristico costume e recarsi al Paese di Babbo Natale. La prima cosa da fare, infatti, è agire con larghissimo anticipo: occorre pensarci almeno un anno prima (motivo per cui ve lo stiamo dicendo adesso), perché per fare questo lavoro bisogna abitare in Finlandia. Anche se è vero che alcuni annunci di lavoro comprendono vitto e alloggio, è altrettanto vero che bisogna leggerli con attenzione per provvedere qualora servisse trovare una sistemazione.

Foresta in Finlandia con addobbi natalizi

Occorre poi organizzare tutti i movimenti, tenendo in considerazione che il periodo in cui si svolgerà la mansione va più o meno da inizio dicembre ad almeno il 10 gennaio. Va anche completamente rifatto il proprio guardaroba: il costume è fornito dai datori di lavoro, sì, ma organizzare un viaggio in Finlandia (e ancor più un lungo periodo di permanenza) significa anche tener conto delle temperature, che vanno da -30° in inverno a circa 10-15° d’estate. Infine, è necessario sapere che quasi tutti gli annunci richiedono esperienze nel mondo della recitazione e preparazione nel canto e nel ballo, oltre che un certo tipo di conoscenza dell’applicazione del make up, dunque è bene essere preparati a dovere.

Come ci candida per il lavoro dell’elfo?

Fatte le precedenti doverose premesse, andiamo alle opportunità lavorative. Per candidarsi, la prima cosa da fare è sapere che quasi tutte le catene commerciali (dai grandi centri fino ai piccoli negozi) cercano elfi durante il periodo natalizio, ma che le opportunità migliori e decisamente più suggestive sono quelle offerte dal Tonttula Elämyskylä, ossia l’originale villaggio degli elfi finlandese, dal Santa Claus Village.

Incredibilmente affascinanti (seppur un pizzico meno rispetto alle due che abbiamo appena citato) sono quelle offerte dalle grandi catene di accoglienza e organizzazione viaggi come Lapland HotelsSanta’s Finland e persino AirBnb. Anche alcune catene di trasporto finlandesi, per lo più quelle che gestiscono percorsi turistici in treno come il Rovaniemi Train cercano elfi, così come i piccoli villaggi di Natale, diffusissimi nell’intero Paese. Una volta a conoscenza dei nomi, a partire dal mese di marzo è possibile inviare le candidature allegando il proprio curriculum sugli appositi siti web.

Cosa fa davvero un elfo di Natale in Finlandia?

I compiti dell’elfo variano a seconda di chi offre il lavoro: come abbiamo accennato è quasi sempre richiesta esperienza nel mondo della recitazione, nel canto e nel ballo, ma nel caso delle catene di accoglienza e organizzazione viaggi sono richieste anche competenze nel mondo della ristorazione, dell’ospitalità e del ricevimento, perché oltre a intrattenere gli elfi dovranno guidare, accompagnare e mettersi a disposizione degli ospiti.

Elfo di Natale

Particolare attenzione e preparazione saranno richieste a tutti gli aspiranti elfi di Natale che lavoreranno a contatto con i bambini: sia Tonttula Elämyskylä che il Santa Claus Village chiedono ai loro aiutanti di Babbo Natale di fare dei corsi di preparazione e/o di avere delle lauree o degli attestati che garantiscano la loro esperienza con i piccoli, perché non solo dovranno farli divertire ma potranno anche fare delle piccole (ma simpatiche) lezioni per insegnargli come si costruiscono determinati oggetti o come fare alcune cose divertenti.

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Peach Fuzz, il colore Pantone 2024 ispira i tuoi prossimi viaggi

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, a volte lo facciamo perché ispirati dai racconti degli altri o dai feed dei social, oppure per raggiungere i luoghi iconici o quei monumenti che col tempo si sono trasformati nel simbolo di città e Paesi interi. Ma lo facciamo anche per scoprire e toccare con mano le tradizioni, le storie e le culture di luoghi e popoli lontani da noi. E se quest’anno lo facessimo per inseguire il colore? Non uno qualunque, intendiamoci, ma quello del 2024.

È arrivata pochi giorni fa la notizia che ha già determinato le tendenze del prossimo anno. Pantone Color Institute, infatti, ha decretato la nuance del 2024, un colore che si prepara a tingere di meraviglia e bellezza ogni aspetto della nostra vita.

Dall’arredamento al design, passando per la moda e la bellezza: il Peach Fuzz è già tra noi. Si tratta di una tonalità di pesca delicata e morbida che, secondo Pantone, irradia calore ed eleganza e, al contempo, arricchisce l’anima, il corpo e la mente. Quello che non tutti sanno, però, è che questa nuance esiste già nel mondo. E in questo articolo ti sveliamo quali sono le destinazioni Peach Fuzz che devi raggiungere al più presto. Pronto a partire?

Il mondo si tinge di Peach Fuzz: è magia

Il colore del 2024 è stato scelto, si tratta del Peach Fuzz, una tinta pesca dall’intensità morbida e delicata che, secondo Pantone Color Institute, celebra il desiderio di vicinanza e di connessione. Questo colore, come già anticipato, è destinato a influenzare ogni tendenza e i viaggi non fanno eccezione.

Dopo la proclamazione di Pantone, il sito di viaggi Skyscanner ha rivelato che il mondo, in realtà, è già in pieno mood Peach Fuzz. Sono tante e diverse, infatti, le destinazioni che in tempi non sospetti si sono appropriate delle sfumature di tendenza quest’anno.

Se volete lasciarvi ispirare, e fare il pieno di bellezza peachy, non vi resta che inserire questi luoghi nella vostra travel wish list e organizzare il prossimo viaggio!

Inseguendo il Peach Fuzz: le destinazioni pesca che incantano

Avevate mai notato che il mondo è color pesca? Forse no, ma quale occasione migliore se non questa, per riscoprirlo sotto la luce del Peach Fuzz? Capolavori architettonici, opere firmate da Madre Natura e santuari, persino il cielo durante la golden hour si tinge del colore dell’anno 2024.

The Wave

La prima destinazione segnalata da Skyscanner è una delle meraviglie naturali più belle del mondo intero, stiamo parlando di The Wave. Si tratta di una formazione rocciosa di arenaria che affonda le sue origini in tempi antichissimi: gli esperti la fanno risalire al periodo Giurassico. Cos’ha di tanto speciale ve lo sveliamo subito. The Wave, situata all’interno della Coyote Buttes, in Arizona, è una sorta di onda scavata nella roccia che assume tonalità cangianti e vibranti che incantano e che lasciano senza fiato.

La visione di questo capolavoro, che può essere contemplato solo da venti persone al giorno che vengono scelte tramite una lotteria, è così bella da essere surreale. The Wave sembra un quadro dipinto da un pittore, e invece è l’ennesima meraviglia che ci ha donato Madre Natura.

Cappadocia

Inseguendo il Peach Fuzz arriviamo in Cappadocia, nella regione della Turchia situata nel cuore della penisola anatolica che incanta da sempre per i suoi paesaggi surreali e mozzafiato. Raggiungere questa destinazione è un regalo che tutti dovremmo concederci almeno una volta nella vita. Tra camini delle fate, case scavate nella roccia e mongolfiere che si librano nel cielo, sembra davvero di essere i protagonisti di una favola della buonanotte.

A rendere tutto ancora più magico, poi, sono i colori dell’alba e del tramonto che dipingono il cielo sopra i paesaggi creando un gioco di luci e riflessi che trasporta su un altro pianeta, decisamente Peach Fuzz.

I paesaggi fiabeschi della Cappadocia si tingono di Peach Fuzz durante la golden hour

Fonte: iStock

I paesaggi fiabeschi della Cappadocia si tingono di Peach Fuzz durante la golden hour

Hawa Maha

Ci spostiamo adesso a Jaipur, nel capoluogo dello stato indiano del Rajasthan. Le cose da fare e da vedere nella città rossa, che prende il nome dal colore degli edifici, sono tantissime e tutte hanno a che fare con le testimonianze della famiglia reale che un tempo governava l’intera regione. Protagonista assoluto degli itinerari turistici di chiunque giunga fin qui è l’Hawa Maha, anche conosciuto come Palazzo dei Venti. Si tratta di un vero e proprio punto di riferimento della città e del territorio intero, sia dal punto di vista storico che architettonico.

La visione del complesso è davvero straordinaria: l’edificio, con le sue sfumature Peach Fuzz, domina la strada e si staglia contro il cielo creando un contrasto mozzafiato.

Hawa Mahal

Fonte: iStock

Hawa Mahal, l’edificio di Jaipur che incarna la tavolozza delle sfumature del colore dell’anno eletto da Pantone

Deadvlei

Continuiamo il nostro viaggio e ci spostiamo in Namibia, nel Paese africano conosciuto soprattutto per il suo deserto che si snoda lungo la costa atlantica. La ricerca del Peach Fuzz ci porta al cospetto di Deadvlei, una distesa di argilla che si estende all’orizzonte e che crea uno dei paesaggi più iconici dell’intero territorio.

Situata all’interno del Parco Nazionale Namib-Naukluft, questa pianura – anche soprannominata la palude morta – è una delle attrazioni più fotografate e raggiunge dai viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Basta guardare le fotografie per comprenderne i motivi.

Deadvlei

Fonte: iStock

Deadvlei, uno degli hot spot fotografici più celebri di tutta la Namibia è tra le destinazioni Peach Fuzz

Santuario della Verità

L’ultima destinazione Peach Fuzz da aggiungere nella travel wish list, e da raggiungere quanto prima, è Naklua, un sobborgo settentrionale di Pattaya, sul Golfo della Thailandia. È qui che possiamo ammirare il maestoso Santuario della Verità, un tempio-museo incompiuto realizzato interamente in legno di Teak secondo le antiche tecniche di lavorazione del territorio.

Intagliato in ogni suo centimetro in maniera artigianale, l’edificio è uno dei luoghi simboli del territorio, nonché rappresentazione del passato glorioso del Paese. Ancora una volta, a rendere il paesaggio incantato, sono le luci del sole. Durante l’alba e il tramonto, infatti, queste si riflettono sulla struttura e risaltano il colore del legno del Santuario della Verità dando vita a una visione super peachy.

Santuario della Verità

Fonte: iStock

Il Santuario della Verità, incompiuto e bellissimo, che si trova a Naklua, in Thailandia