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Come in una fiaba: questo castello può diventare la tua dimora

Castelli, manieri e fortezze, torri e magioni sono diventate con gli anni delle vere e proprie attrazioni turistiche. Del resto nessuno rimane immune al fascino delle storie e delle leggende che hanno a che fare con principi e regnanti, regine e cavalieri.

E questo è vero sopratutto quando quelle dimore, che sono diventate il simbolo dei fasti del passato, vengono trasformate in strutture ricettive che consentono di vivere un sogno: quello di indossare i panni di un re per un giorno. In fondo chi non ha mai sognato di trascorrere una notte regale?

In realtà, però, c’è la possibilità di fare molto di più e quindi di non limitarsi soltanto a trascorrere una breve vacanza in un luogo da fiaba perché a Clifton, in Texas, c’è un enorme castello dalle fattezze incantate che può diventare la tua prossima casa.

AAA Cercasi principe per un castello

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Clifton, un centro abitato da poco più di 3.000 persone situato nella contea di Bosque nello stato del Texas. Cittadina tranquilla e ricca di zone verdi, Clifton non è sicuramente una di quelle destinazioni inserite nei radar più turistici, eppure è proprio qui che gli avventurieri di tutto il mondo possono realizzare un sogno: quello di cambiare vita e di trasferirsi in un castello.

Sulle sponde del lago Whitney, un vero e proprio rifugio paradisiaco lontano dal caos e dal disordine delle città, sorge un castello fiabesco che si staglia nel cielo e che vanta un panorama d’eccezione: da una parte le acque placide del lago e dall’altra la natura lussureggiante.

Situato a 30 minuti da Waco, a un’ora da Fort Worth e a 2 ore da Austin, Parsons Castle – questo il suo nome – è ora alla ricerca di un principe e una principessa disposti a trasformare questo castello nella loro dimora.

Parsons Castle

Fonte: Jam Press/Become Legendary / IPA

Parsons Castle, gli interni del maestoso castello di Clifton

Parsons Castle: ecco come acquistare il castello

Le fotografie diffuse lasciano poco spazio all’immaginazione: Parsons Castle è davvero il castello delle fiabe. Rivisitato in chiave moderna, pur mantenendo tutti gli elementi della tradizione come il ponte levatoio, le torri e la sala da ballo, l’edificio è stato messo in vendita e ora in attesa dei prossimi regnanti che lo abiteranno.

Come anticipato, il castello è situato a Clifton, in Texas, e più precisamente nei pressi del lago Whitney. Arroccato su una scogliera, il castello si snoda su 5 piani, e offre una vista mozzafiato su tutto il panorama circostante. L’accesso avviene attraverso un ponte levatoio che permette di raggiungere il grande foyer. Il primo ambiente che si incontra è quello della sala da ballo che si estende per circa 3.000 metri quadrati. All’interno dell’edificio, poi, ci sono 10 opulente camere da letto per gli ospiti, 15 bagni e una suite nuziale.

Il terzo piano, raggiungibile in ascensore, ospita l’attico dei proprietari che comprende una cucina a vista, un soggiorno con sala da pranzo, la camera da letto e numerosi balconi che affacciano sul lago. Completano la proprietà una piccola pensione con tre alloggi, una piscina e una Spa.

Costruito nel 2018, il castello è stato utilizzato per eventi e matrimoni. Adesso, invece, è in vendita – gestita dalla Hacker Property Group -al prezzo di 5,5 milioni di dollari.

Parsons Castle

Fonte: Jam Press/Become Legendary / IPA

Parsons Castle
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In questo paradiso terrestre puoi diventare il protagonista di un film

Esiste un luogo, dall’altra parte del mondo, che sembra non essere assoggettato alle leggi del tempo e dello spazio. Un posto che per forme, lineamenti e colori sembra un paradiso terrestre e, invece, è l’ennesimo capolavoro che porta la firma di Madre Natura. Questo luogo si chiama Mammoth Lakes ed è un sogno a occhi aperti.

Ci troviamo nella Contea di Mono, in California, nella città circondata dalle montagne della Sierra Nevada. In un territorio caratterizzato da vette maestose, boschi rigogliosi, laghi e ruscelli. Un vero e proprio eden naturalistico che attira ogni anno gli appassionati delle escursioni e degli sport invernali e non solo.

Lo scenario mozzafiato che caratterizza l’intero territorio, infatti, ha ispirato registri e sceneggiatori che hanno scelto di trasformare la bellezza di Madre Natura nel più suggestivo set cinematografico. Da Indiana Jones a Oblivion, passando per Rim of the World e Pugni, pupe e pepite: a Mammoth Lakes potete davvero diventare i protagonisti del vostro film preferito.

Come in un film: benvenuti a Mammoth Lakes

Si chiama cineturismo ed è molto più di una tendenza. Si tratta di una forma di turismo che spinge gli avventurieri a girare il globo e a farlo con uno scopo: quello di ripercorrere idealmente le orme di attori e personaggi televisivi in tutti quei luoghi che sono stati trasformati in set cinematografici, gli stessi che ci hanno ispirato e fatto sognare davanti al piccolo e al grande schermo.

Mammoth Lakes è uno di questi. La città della Contea di Mono in California, situata a poco più di 10 chilometri dal Monte Morrison, è stata spesso usata come cornice di pellicole di ogni genere, da quelle western alle science fiction, passando per i drammi e l’avventura.

I motivi per cui è stata scelta Mammoth Lakes sono facilmente intuibili: il paesaggio mozzafiato e naturale che si snoda tutto intorno è diventato la location perfetta di film iconici che hanno fatto la storia del cinema. Se avete in mente un viaggio in California, dunque, non perdetevi questi indirizzi.

Sulle tracce di Oblivion

In un futuro post-apocalittico la Terra viene devastata dalla presenza degli Scavengers, una misteriosa razza aliena, e il soldato americano Jack (interpretato da Tom Cruise) è l’ultimo uomo rimasto sulla terra. La pellicola del 2013, scritta e diretta da Joseph Kosinski, ha uno sfondo d’eccezione, quello che mostra alcuni luoghi simbolo del territorio californiano.

Il rifugio di Jack, immerso in un paradiso terrestre, è stato costruito sulla riva di June Lake, all’interno dell’interno dell’Inyo National Forest. Molte scene del film, inoltre, sono state girate proprio tra le strade di Mammoth Lakes.

Indiana Jones è arrivato a Mammoth Lakes

Facciamo un passo indietro nel tempo per ripercorrere le orme dell’esploratore più celebre del mondo del cinema. Correva l’anno 1984 quando nelle sale usciva Indiana Jones e il Tempio Maledetto, il film d’azione diretto da Steven Spielberg.

A conclusione della pellicola, gli appassionati ricorderanno il rocambolesco viaggio di Willie e Jones che atterranno su una vetta innevata: quella è l’area ski di Mammoth Mountain in California che ogni anno viene raggiunta da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni dove. Raggiungerla è semplicissimo, vi basterà percorrere la US-395 S e imboccare la strada verso Mammoth Scenic Loop.

Gli alieni sono atterrati qui

Il recente Rim of the World, distribuito su Netflix nel 2019, è stato girato tra i paesaggi mozzafiato del territorio. Il film d’avventura fantascientifico diretto da McG e sceneggiato da Zack Stentz, che vede gli alieni atterrare sulla terra e invaderla, ha avuto come cornice d’eccezione Twin Lakes.

Il campeggio dove si rifugiano i protagonisti del film è Tamarack Lodge e Resort, una struttura ricettiva molto apprezzata dagli amanti della natura perché incastonato tra montagne, cascate e natura lussureggiante.

Twin Lakes

Fonte: iStock

Le sponde di Twin Lakes hanno fatto da sfondo alla pellicola Rim of the World. Il campeggio dei protagonisti è un resort aperto al pubblico e incastonato nella natura

Un western nella natura

Un altro viaggio nel tempo, e a Mammoth Lake, ci conduce tra i luoghi di Pugni, Pupe e pepite, un film del 1960 diretto da Henry Hathaway. In questa pellicola ben visibile è l’Hot Creek, un ruscello situato all’interno della foresta nazionale di Inyo.

Questo meraviglioso punto panoramico è un hotspot imperdibile per tutti i viaggiatori che giungono fin qui. Il letto del torrente, infatti, è un sito geologico di grande interesse contraddistinto da eruzioni di geyser periodici e fumarole. La location dove è stato girato il film, inoltre, è accessibile al pubblico.

Lo Straniero senza nome a Mammoth Lake

Mammoth Lake ha fatto da sfondo anche a uno dei film più iconici della storia western. Stiamo parlando de Lo straniero senza nome di Clint Eastwood. La maggior parte delle scene della pellicola del 1973 sono state girate sulla sponda del lago Mono. Per l’occasione era stata costruita una vera e propria città, quella di Lago.

14 case, una chiesa e un hotel a due piani hanno creato, in questo paradiso naturalistico, un’autentica ambientazione Wild West. Purtroppo, però, dopo le riprese del film il set è stato demolito. Vale comunque la pena di passeggiare tra le sponde del lago per godere di visioni bellissime.

“Il Grinta” è stato qui

1880 Yell Country: desiderosa di vendetta dopo la morte del padre, Mattie Ross si dirige a Forth Smith e stringe un’alleanza con il maresciallo americano Reuben J. Cogburn, conosciuto come “il Grinta”. Questa è la trama di una pellicola eccezionale, un film del 2010 diretto da Joel ed Ethan Coen e interpretato da Jeff Bridges, Matt Damon, Hailee Steinfeld e Josh Brolin.

L’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Charles Portis ha scelto Hot Creek come set cinematografico di una sparatoria tra Ned Pepper e la sua gang. I motivi per raggiungere questo luogo sono tanti, non solo per ripercorrere le orme dei protagonisti del film, ma anche perché questo torrente si affaccia sulle cime innevate di Mount Morrison e Laurel Mountain e offre una vista davvero impagabile.

Hot Creek a Mammoth Lakes tramonto

Fonte: iStock

Hot Creek a Mammoth Lakes tramonto è stato il set cinematografico di “Il Grinta” e “Pugni, Pupe e pepite”
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Il borgo di Campertogno, tra natura e leggende

È il trionfo della montagna il borgo di Campertogno, una delle più antiche comunità della Valsesia, a 815 metri di altitudine e a 12 chilometri da Alagna, in provincia di Vercelli.

Adagiato ai lati del fiume Sesia, in uno scenario naturalistico di vera bellezza, è quel borgo alpino in cui si fondono in armonia la storia, la tradizione, l’arte e la leggenda.

Cosa vedere a Campertogno

Undici alpeggi e dieci frazioni (Carata, Tetti, Rusa, Otra, Villa, Piana, Piana Ponte, Quare e Pianella) disegnano il territorio di Campertogno che, grazie alla splendida cornice montana e al ricco patrimonio storico e architettonico, attrae e affascina il turista.

A vegliare sul paese è, infatti, il complesso della Chiesa Parrocchiale di San Giacomo Maggiore, tra gli edifici religiosi più significativi e antichi della Valsesia, costruita laddove sorgeva una precedente chiesa tardo gotica e ampliata nel Settecento su progetto di Filippo Juvarra: di stile gotico, conserva al suo interno pregevoli affreschi risalenti al XVIII e XIX secolo a opera di artisti quali i fratelli Avondo, Pier Celestino Gilardi e Carlo Borsetti.

Il vicino Oratorio di Santa Marta custodisce a sua volta alcune delle sculture in legno più suggestive del territorio, tra cui spicca il maestoso altare piramidale del Seicento, mentre al di sopra della chiesa trova posto il Museo di Arte Sacra dove ammirare ben 500 oggetti tra arredi, oreficerie, suppellettili, sculture e dipinti.

Altro fiore all’occhiello di Campertogno è poi, in pieno centro, il Teatro Polifunzionale, realizzato nel primo Novecento, che accoglie i dipinti delle allegorie della “Famiglia” e della “Patria” a opera del pittore locale Camillo Verno nel 1933.

Sul finire del paese, invece, merita attenzione Villa Gianoli, magnifica residenza storica ottocentesca che svetta su di uno sperone roccioso rivolto al sole di mezzogiorno, oggi lussuoso albergo a quattro stelle tra le baite del borgo.

Una piacevole passeggiata rivela infine le strette vie dell’abitato, caratterizzate dalle case in pietra con tetti in ardesia e balconate in legno, e l’antico ponte in pietra ad arco.

Ma i dintorni non sono da meno: innumerevoli gli oratori (tra cui citare, in frazione Tetti, l’Oratorio di San Marco con affreschi del Settecento di Orgiazzi “il Vecchio”, e, in località Avigi, l’Oratorio della Madonna delle Grazie con un prezioso altare ligneo), le cappelle e le chiese (come, ad esempio, la seicentesca Chiesa di San Carlo a strapiombo sul fiume), a testimonianza di un forte senso di devozione e dell’attitudine alla realizzazione di opere d’arte sacra.

Cosa fare nel grazioso borgo alpino

Oltre a scoprire le bellezze artistiche e architettoniche, a Campertogno sono molte le occasioni per vivere vacanze attive all’aria aperta e praticare svariate attività outdoor, primo su tutti il trekking lungo sentieri di sicuro interesse come il Sentiero dell’Arte che consente di raggiungere l’Alpe Cangello camminando in un ambiente stupendo in ogni stagione: oltre alla tipica flora alpina, si incontrano il cinquecentesco Santuario della Madonna del “Callone” (ovvero “grosso callo” con riferimento allo spuntone roccioso su cui sorge la chiesa) e quindici cappelle raffiguranti i quindici misteri della vita della Madonna dipinti dai fratelli Avondo.

Non mancano poi un tratto di pista ciclabile percorribile in mountain bike, un’area attrezzata con campo da tennis, e le discipline acquatiche più amate dagli sportivi che raggiungono Campertogno: rafting, hidrospeed, canoa e kayak.

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La strana vasca da bagno di un hotel che ti porta dove vuoi

Organizzare un viaggio in Svizzera è sempre una buona idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Il Paese montuoso dell’Europa Centrale, conosciuto per i suoi paesaggi mozzafiato dove la natura regna sovrana, è una destinazione che ha tanto da offrire.

Da una parte i picchi maestosi delle Alpi che si alternano ai laghi e ai paesini, dall’altra i centri storici medievali che ospitano monumenti incredibili come la Torre dell’Orologio di Berna e il ponte pedonale in legno di Lucerna. Ma le cose da fare, da vedere e da gustare (il cioccolato svizzero è tra i più famosi in tutto il mondo) sono così tante che è impossibile elencarle in un solo articolo.

Quello che possiamo fare, però, è spiegarvi come rendere la vostra vacanza in Svizzera davvero unica e indimenticabile. A Granges-Paccot, nel Canton Friburgo, esiste una struttura ricettiva che entra di diritto negli hotel più strani e bizzarri del mondo. All’interno di una delle sue stanze, infatti, esiste una vasca da bagno che corre sui binari e porta gli ospiti dove vogliono, anche fuori al balcone.

L’esperienza più bizzarra del mondo si vive in Svizzera

Il nostro viaggio di oggi ci conduce nel Canton Friburgo, e più precisamente nel distretto della Sarine. È qui che possiamo visitare il delizioso e tranquillo comune svizzero di Granges-Paccot dove vivono poco più di 3.000 persone. Estranea ai radar turistici e posta all’ombra dei luoghi più frequentati dai viaggiatori che giungono in Svizzera, questa cittadina sa davvero come sorprendere tutte le persone che scelgono di alloggiare qui.

In città, infatti, esiste una struttura ricettiva davvero particolare che ospita una stanza che, siamo certi, non è uguale a nessun’altra. E se è vero che gli alloggi sono diventati ormai parte integrante e caratterizzante delle avventure di viaggio, siamo certi che l’esperienza offerta dall’hotel Auberge Aux 4 Vents rimarrà per sempre impressa nei vostri ricordi.

All’interno della stanza che prende il nome di Cupidon, infatti, esiste una vasca da bagno unica al mondo. Posizionata sui binari, questa, vi porterà ovunque voi vogliate, anche fuori dall’alloggio!

Lo strano caso della vasca da bagno dell’Auberge Aux 4 Vents

I proprietari dell’hotel descrivono la stanza Cupidon come un sogno a occhi aperti, chi invece ha alloggiato qui parla di una delle esperienze più particolari e stravaganti di una vita intera con un tocco di romanticismo che piace particolarmente alle coppie.

All’interno della stanza, infatti, esiste una vasca da bagno su ruote che, posizionata su dei binari, si muove nella camera fino a raggiungere il balcone. Da qui, ricoperti da uno strato di acqua e di bolle di sapone, gli ospiti possono avere un accesso privilegiato al panorama circostante di giorno e al cielo stellato di notte. L’hotel, infatti, è situato ai margini della foresta, in un luogo tranquillo e solitario che offre un paesaggio davvero suggestivo.

Così a bordo di questa vasca su ruote, che è già diventata una star sui social network, gli ospiti possono bere champagne, ascoltare musica e godere dello spettacolo dei pianeti e delle stelle tra le mille bolle blu.

La vasca da bagno su ruote che ti porta in giro (e anche fuori al balcone)

Fonte: Jam Press/Auberge aux 4 Vents / IPA

La vasca da bagno su ruote che ti porta in giro (e anche fuori al balcone)
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5 luoghi da raggiungere per celebrare il ritorno del sole

Mentre le luci scintillanti, insieme alle decorazioni, agli alberi maestosi e alle atmosfere incantate, riempiono di magia le giornate che ci separano al Natale, l’autunno lascia silenziosamente il suo posto per dare spazio alla nuova stagione.

Nei giorni che precedono la festa più attesa dell’anno, infatti, torna l’inverno. L’appuntamento col solstizio è previsto martedì 22 dicembre, in questa occasione vivremo la “giornata più corta dell’anno”, con il minor numero di ore di luce solare. Dall’altra parte del mondo però, e più precisamente nell’emisfero australe, i cittadini accoglieranno l’arrivo dell’estate.

Anche se siamo presi dai preparativi natalizi, non possiamo dimenticare l’importanza di questo momento. In molte parti del mondo, infatti, vengono portate in scena tutta una serie di celebrazioni, usanze e riti antichissimi per celebrare il solstizio d’inverno. E quale occasione migliore, se non quella del ritorno del sole, per organizzare un viaggio last minute? Ecco i luoghi più affascinanti e suggestivi da raggiungere quest’anno.

Solstizio d’inverno: cos’è e quando si verifica

La parola solstizio, che deriva dal latino solstitium, può essere tradotta come l’arresto del sole. In astronomia sta ad indicare il momento preciso in cui la stella madre del sistema solare raggiunge il punto di declinazione massima o minima. Il valore minimo, che si registra a dicembre dà inizio, nell’emisfero boreale, alla stagione fredda.

L’appuntamento, quest’anno, è previsto martedì 22 dicembre: durante quel giorno si registreranno appena 8 ore e 46 minuti di luce solare. Anche se all’apparenza ci prepariamo a vivere quelli che appaiono come i giorni più freddi e scuri dell’anno, in realtà il solstizio d’inverno coincide con il ritorno del sole. A partire da questo momento, anche se lentamente, la luce prenderà il sopravvento sull’oscurità fino a prevalere poi, con il ritorno della bella stagione.

L’importanza dell’arrivo dell’inverno era ben conosciuto nell’antichità. Sono tantissime le testimonianze arrivate fino ai giorni nostri di feste pagane, rituali sacri e usanze precristiane che, in alcune parti del mondo vivono e sopravvivono ancora oggi. Alcune di queste, poi, si sono sovrapposte ai festeggiamenti del Natale, come è successo ai Saturnali che venivano celebrati nell’Antica Roma per onorare Saturno, il dio dell’agricoltura e del raccolto.

Molte di queste usanze sono state tramandate da generazioni e, in alcuni del mondo, vengono ancora portate in scena durante il solstizio. Una delle celebrazioni più affascinanti, celebri e suggestive, è sicuramente quella che ogni anno attira migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo tra le grandi pietre di Stonehenge.

L’antico sito inglese, che per gli esperti è considerato il primo osservatorio astronomico della storia dell’uomo, consente di ammirare da una posizione privilegiata il movimento del sole nei giorni di Solstizio. Dall’alba del primo giorno d’inverno, e fino al tramonto, tantissime persone si riuniscono qui per celebrare l’arrivo della stagione. L’evento, di portata internazionale, può essere seguito anche in streaming.

Newgrange, celebrano il solstizio d’inverno in Irlanda

Non solo Stonehenge, sono affascinanti e diversi i luoghi da raggiungere questo 22 dicembre per accogliere la stagione e dare il benvenuto al sole. Tra i più celebri troviamo il Newgrange, un sito preistorico situato nella contea di Meath, in Irlanda, ad appena 4 km da Slane. Questa tomba a corridoio è stata fatta risalire al 3200 a.C., una data che la rende ancora più antica di Stonehenge e delle piramidi d’Egitto.

Durante il solstizio d’inverno, e più precisamente all’alba, un raggio di sole penetra all’interno dell’antica costruzione, attraverso una piccola finestra presente sul tetto, attraversa il corridoio e illumina la camera sepolcrale. Si tratta di una visione davvero suggestiva alla quale, però, in pochissimi possono accedere.

Per entrare all’interno di Newgrange, infatti, è necessario partecipare a una sorta di lotteria annuale che consente a soli 50 fortunati di entrare nella tomba. Tutti gli altri, invece, si incontrano all’esterno in attesa di ammirare la nascita del sole del primo giorno d’inverno.

Newgrange nella contea di Meath, Irlanda

Fonte: iStock/powerofforever

Newgrange nella contea di Meath, Irlanda

L’inverno in Cina: il festival di Dongzhi

Ci spostiamo adesso in Cina dove le celebrazioni sono sempre vissute con un certo fervore. Ne sono un esempio i festival di primavera e quelli di autunno, e non da meno è quello organizzato per il ritorno dell’inverno.

Stiamo parlando del festival di Dongzhi, una festa che affonda le radici in tempi antichissimi e che ancora oggi viene celebrata con riti e tradizioni altrettanto lontane. Il festival dura tre giorni, dal 21 al 23 dicembre, un momento questo in cui i cittadini di tutto il Paese si incontrano nelle case e tra le strade per consumare pasti speciali, visitare le tombe dei loro cari e onorare gli antenati.

L’arrivo dell’inverno coincide anche con un momento di benessere e di relax. In Cina, infatti, la stagione fredda invita a riposare, a rilassarsi ed ad appropriarsi dell’energia Yang anche facendo il carico di cibi pieni, intensi e sostanziosi.

Tōji, inverno e benessere in Giappone

Ci spostiamo ora in Giappone, dove l’arrivo del solstizio d’inverno coincide con un momento di puro benessere. Durante i giorni più bui dell’anno i cittadini del Sol Levante celebrano il Tōji sono soliti pregare, consumare abbondanti pasti in compagnia e fare un bagno caldo negli agrumi.

Lo yuzuyu, questo il suo nome, è una delle tradizioni invernali più affascinanti del Paese. Nei giorni del solstizio i cittadini si recano presso le sorgenti termali del Paese e si immergono nell’acqua dove vengono fatti galleggiare i yuzu, agrumi invernali giapponesi. In alternativa si possono usare dei sali da bagno di questo frutto. Il motivo è presto detto: le sue proprietà rinforzano le difese immunitarie, fanno bene alla pelle e anche la mente. L’obiettivo è quello di rinvigorire il corpo per affrontare al meglio l’inverno.

Yule Log, l’inverno in Lettonia

C’è qualcosa di estremamente affascinante che succede in Lettonia, e soprattutto a Riga, quando arriva il solstizio d’inverno. Per celebrare la notte più lunga dell’anno, infatti, i cittadini del Paese perpetuano un usanza davvero suggestiva che affonda le sue origini in secoli antichissimi.

Si tratta della Yule Log, una pratica che prevede il trasporto di tronchi o di ceppi da un abitazione all’altra indossando delle maschere. In tempi lontani si credeva che questi avessero il potere di attirare le energie negative e gli spiriti maligni, per questo una volta terminato il giro, i tronchi venivano bruciati e utilizzati per fare grandi falò.

Questa tradizione, in alcuni luoghi del Paese, viene ancora celebrata e non solo. In occasione del solstizio d’estate le case, i locali e i pub delle città vengono decorati con abeti e tronchi di legno.

Arizona: la celebrazione della vita nuova

L’ultimo viaggio per celebrare il solstizio d’inverno ci conduce in Arizona alla scoperta del suggestivo Soyal. Si tratta di una cerimonia che viene perpetuata da secoli dagli indigeni Zuni e Hopi ogni dicembre. A partire dal giorno più corto dell’anno, e per 16 giorni, le popolazioni del posto accolgono il sole con danze rituali, regali e preghiere. Durante questo periodo le comunità, gli animali, le case e persino le piante vengono benedette dagli anziani per celebrare i nuovi inizi.

Arizona, tradizioni e usanze per celebrare il solstizio d'inverno

Fonte: iStock

Arizona, tradizioni e usanze per celebrare il solstizio d’inverno
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Le compagnie aeree e gli aeroporti numero uno al mondo

Ogni fine anno porta con sé il tempo dei bilanci e delle pagelle ed è così anche per le compagnie aeree e gli aeroporti: infatti, come di consueto, AirHelp, la società leader  per l’assistenza ai passeggeri e i risarcimenti aerei, ha stilato la classifica delle migliori compagnie di volo e dei migliori aeroporti al mondo del 2023.

I criteri di valutazione sono stati la puntualità dei voli, la qualità del servizio e la gestione dei reclami, elementi che hanno portato a molte novità e a qualche sorpresa.

Le migliori compagnie aeree 2023

Vediamo subito nel dettaglio la top ten delle compagnie aeree che si sono distinte nel 2023, valutate nei vari ambiti con una scala di punteggio da 1 a 10:

  • Qatar Airways
    Punteggio totale 8,38. Puntualità 8,4. Opinione dei clienti 8,8. Elaborazione reclamo 8.
  • Eurowings
    Punteggio totale 8,27. Puntualità 9,3. Opinione dei clienti 7,5. Elaborazione reclamo 8.
  • LOT Polisch Airlines
    Punteggio totale 8,11. Puntualità 8,3. Opinione dei clienti 8,1. Elaborazione reclamo 7,9.
  • Etihad Airways
    Punteggio totale 8,09. Puntualità 8,4. Opinione dei clienti 8,7. Elaborazione reclamo 7,2.
  • All Nippon Airways
    Punteggio totale 8,09. Puntualità 8,2. Opinione dei clienti 8,9. Elaborazione reclamo 7,2.
  • Austrian Airlines
    Punteggio totale 8,07. Puntualità 8,4. Opinione dei clienti 8,1. Elaborazione reclamo 7,7.
  • American Airlines
    Punteggio totale 7,97. Puntualità 7,7. Opinione dei clienti 8,3. Elaborazione reclamo 7,9.
  • China Airlines
    Punteggio totale 7,92. Puntualità 7,5. Opinione dei clienti 8,1. Elaborazione reclamo 8,2.
  • Widerøe
    Punteggio totale 7,89. Puntualità 8,5. Opinione dei clienti 7,7. Elaborazione reclamo 7,5.
  • United Airlines
    Punteggio totale 7,88. Puntalità7,5. Opinione dei clienti 8,1. Elaborazione reclamo 8,1.

Come già accaduto nel 2022, sul podio sale Qatar Airways che si aggiudica il primo posto con un punteggio totale di 8,38, seguita dalle europee Eurowings LOT Polisch Airlines con un totale rispettivamente di 8.27 e 8.11.

Al quarto posto troviamo la compagnia degli Emirati Arabi Uniti Etihad Airways mentre, al quinto, si piazza la giapponese All Nippon Airways: entrambe vantano un ottimo punteggio per la puntualità dei voli ma sono leggermente penalizzate per quanto riguarda la gestione dei reclami.

Dando uno sguardo, invece, alle compagnie di volo low cost più famose e attive in Europa, Wizzair, EasyJet e Ryanair si posizionano nella parte bassa della classifica, alla 39esima, 46esima e 53esima posizione: problematica è la situazione degli scioperi che ha causato disagi ai passeggeri soprattutto durante l’estate ma una nota di merito la ottengono grazie alla gestione dei disservizi che ha permesso loro di scalare una decina di posizioni rispetto al 2022.

Infine, tra le migliori quaranta al mondo, spiccano anche le italiane  ITA Airways e Air Dolomiti, che vantano il 38 e 39esimo posto: sebbene siano nel complesso poco puntuali (6.8 e 5.5), la qualità del servizio raggiunge standard modesti con un punteggio rispettivamente di 7.5 e 7.9.

I migliori aeroporti del 2023

Veniamo ora agli aeroporti: per quest’edizione della classifica ne sono stati analizzati 194, 65 in più rispetto al 2022, con criteri di valutazione tra cui la puntualità dei voli, l’opinione dei passeggeri sul personale, i tempi di attesa, l’accessibilità e la pulizia delle strutture e la valutazione di negozi e ristoranti.

Ecco la top ten:

  • Muscat (Oman)
    Punteggio totale 8,54. Puntualità 8,4. Opinione dei clienti 8,7. Cibo e negozi 8,9.
  • Recife/Guararapes – Gilberto Freyre (Brasile)
    Punteggio totale 8,49. Puntualità 8,5. Opinione dei clienti 8,4. Cibo e negozi 8,7.
  • Cape Town (Sud Africa)
    Punteggio totale 8,48. Puntualità 8,6. Opinione dei clienti 8,1. Cibo e negozi 8,5.
  • Brasília – Presidente Juscelino Kubitschek (Brasile)
    Punteggio totale 8,43. Puntualità 8,6. Opinione dei clienti 8,1. Cibo e negozi 8,5.
  • Doha Hamad (Qatar)
    Punteggio totale 8,41. Puntualità 8,3. Opinione dei clienti 8,5. Cibo e negozi 8,7.
  • Osaka Itamu (Giappone)
    Punteggio totale 8,37. Puntualità 8,7. Opinione dei clienti 8,1. Cibo e negozi 7,8.
  • Belém/Val-de-Cans (Brasile)
    Punteggio totale 8,36. Puntualità 8,5. Opinione dei clienti 8,2. Cibo e negozi 8,2.
  • Belo Horizonte Tancredo Neves (Brasile)
    Punteggio totale 8,35. Puntualità 8,4. Opinione dei clienti 8,2. Cibo e negozi 8,3.
  • Tokyo Narita (Giappone)
    Punteggio totale 8,31. Puntualità 8,2. Opinione dei clienti 8,5. Cibo e negozi 8,6.
  • Amami (Giappone)
    Punteggio totale 8,27. Puntualità 8,5. Opinione dei clienti 7,9. Cibo e negozi 8.

Ad aggiudicarsi il titolo di miglior scalo aeroportuale del mondo è l’aeroporto internazionale di Muscat (Oman), seguito da quelli di Recife in Brazile e Cape Town in Sud Africa, che completano il podio con punteggi sopra agli 8 punti in tutte le categorie di valutazione.

Ultimi classificati sono invece l’aeroporto di Banjarmasin in Indonesia, l’aeroporto internazionale di Malta e quello di Londra Gatwick: stando ai dati di AirHelp, nel 2023 non sono riusciti a offrire un servizio di qualità ai propri passeggeri.

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Come visitare il più grande vulcano attivo sulla terra

Le sue rocce più antiche hanno oltre 200.000 anni, si pensa che sia emerso dal mare 400.000 anni fa ed è il più grande vulcano attivo sulla Terra: stiamo parlando del Mauna Loa, le cui pendici costituiscono metà del territorio di Big Island, la più grande isola dell’arcipelago delle Hawaii. La cosa più importante da sapere? È visitabile e scoprirlo è un’esperienza unica, assolutamente da fare.

Come raggiungere il Mauna Loa

Andiamo subito alle indicazioni pratiche: il Mauna Loa si trova all’interno del Parco Nazionale dei Vulcani alle Hawaii, che può essere raggiunto dalla città di Hilo (Big Island) guidando lungo Saddle Road. Questa strada permette di raggiungere sia il Mauna Loa che il Mauna Kea, dunque per visitare il primo dovrete a un certo punto svoltare su Mauna Loa Observatory Road e continuare pioi a seguirla fino all’Osservatorio atmosferico NOAA di Mauna Loa, che si trova appena sotto la vetta.

Mauna Loa, vulcano alle Hawaii

In alternativa, venendo dalla città di Kailua, si può guidare lungo la Central Saddle Road e attraversare le colline in roccia lavica fino a quando non ci si ritroverà sempre di fronte a Mauna Loa Observatory Road. Gli esperti di escursioni di tutto il mondo, su forum specializzati, suggeriscono di pianificare la visita in primavera o in autunno, quando l’afflusso di turisti è minore e quando le condizioni climatiche consentono anche di ammirare un meraviglioso cielo stellato.

Consigli pratici per l’escursione

La vetta del vulcano può essere raggiunta solo a piedi. Una volta arrivati all’Osservatorio sarete indirizzati verso due percorsi, ma preparatevi perché entrambi sono considerati faticosi a causa del terreno accidentato e dell’alta quota. Il lato positivo è che entrambi i percorsi conducono a cabine posizionate ad hoc dov’è possibile ristorarsi e non solo: se lo si desidera è possibile pianificare escursioni che durano un paio di giorni ed è proprio all’interno di cabine debitamente attrezzate che si può soggiornare.

Mauna Loa, vulcano alle Hawaii

Le escursioni di più giorni richiedono appositi permessi che vanno ottenuti contattando il Parco Nazionale. Riguardo all’attrezzatura, gli esperti consigliano scarpe da trekking particolarmente robuste e un abbigliamento che tenga conto del fatto che sul vulcano può fare freddo e può tirare vento. Alcune aree sono anche dotate di passaggi pedonali accessibili con sedia a rotelle e passeggini, oltre che di servizi igienici.

Le osservazioni vulcaniche (e la loro importanza)

Naturalmente, tutte le visite al Mauna Loa vanno programmate dopo aver consultato i pareri, i dati e i risultati dell’International Association of Volcanology and Chemistry of the Earth’s Interior e del The United States Geological Survey. Gli esperti di questi enti si occupano infatti dell’osservazione e del monitoraggio dei vulcani delle Hawaii e hanno un occhio di riguardo per il Mauna Loa, che al netto della sua attuale inoffensività è considerato come uno dei vulcani in grado di causare grandi eruzioni distruttive.

Vulcani delle Hawaii

Diverse sezioni del vulcano sono considerate protette dall’attività eruttiva, ma gli esperti hanno più volte suggerito che uno dei maggiori rischi delle visite al vulcano è l’eventuale improvviso e massiccio collasso dei fianchi, che può però verificarsi solo nel caso in cui l’attività aumenti esponenzialmente. Dunque prima di programmare il vostro viaggio ricordatevi sempre di consultare i siti autorizzati e di raccogliere tutte le informazioni, o quando arriverete nei paraggi non vi sarà neanche concesso pensare di avvicinarvi.

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Fakarava: un’isola che è un autentico paradiso terrestre

Nell’immaginario comune gli atolli sono delle fette di sabbia, dalla forma più o meno circolare, immersi in un oceano limpido e impreziosito da spiagge bianche in cui rilassarsi a dovere. Ma la verità è che il nostro magnifico mondo non smette mai di sorprendere, tanto che ci ha donato un atollo curiosamente rettangolare e che sembra un vero e proprio paradiso in terra: Fakarava.

Dove si trova Fakarava

Fakarava è proprio tutto ciò che avete sempre sognato: spiagge idilliache di sabbia bianca e rosa e un mare che per le sue tantissime sfumature di blu pare finto. Fa parte del gruppo delle isole Tuamotu, ed è il secondo atollo più esteso della Polinesia Francese.

Situato a 450 km a nord-est di Tahiti, è un posto così bello che si fa fatica a credere che sia vero, anche grazie alla sua laguna dalla forma rettangolare che misura ben 60 chilometri per 21 chilometri.

Ma non solo, perché Fakarava è anche parte di una riserva di biosfera classificata dall’Unesco, e non a caso il suo nome significa “bella”, un aggettivo che gli calza a pennello ma che in realtà descrive solo in parte le sue qualità e caratteristiche.

Fakarava, Polinesia

Fonte: iStock

Una delle magnifiche spiagge di Fakarava

Cosa aspettarsi

Questo angolo di terra meraviglioso riesce a entrare dritto nel cuore dei suoi visitatori per la purezza della sua laguna, l’eleganza della fauna marina, la tranquilla vita nei piccoli villaggi, le luminose chiese di corallo, le tante minute pittoresche abitazioni, panetterie, caffetterie e ristoranti. Per non parlare delle sue acque cristalline che inviterebbero a fare un tuffo anche i più paurosi.

Non ci credete? Allora sappiate che il famoso pittore francese, Henri Matisse, avrebbe detto che i colori di questa terra sono stati creati per rendere libero l’uomo. L’artista, infatti, negli anni ’30 del secolo scorso trascorse tre mesi a Tahiti  e visitò anche l’atollo di Fakarava, dove fu colpito dalle infinite sfumature di blu della laguna.

Un’emozione fortissima la sua, tanto che decise di sperimentare una nuova fase del suo percorso artistico, ovvero quella del “Bleu Matisse”.

Cosa fare

La prima cosa da sapere su Fakarava è che qui sorgono due villaggi principali: Rotoava, il più grande e dove si trova l’aeroporto, e Tetamanu, con qualche bungalow qua e là. Nonostante le sue minute dimensioni, in questo secondo villaggio sorge la prima chiesa cattolica dell’isola, costruita in corallo nel 1874.

Rotoava, invece, è piena di casette particolarmente curate che si affacciano su spiagge in grado di togliere il fiato. Non è infatti un caso che a Fakarava si possano fare le immersioni più belle della Polinesia: ci vuole un attimo ad avvistare centinaia di squali, pesci di barriera, pesci spada, delfini, mante, aquile di mare e persino un giardino di coralli davvero unico nel suo genere.

Le attrazioni da non perdere

Sicuramente Fakarava è una meta da visitare se nel propio piano vacanziero c’è il mare. Ciò non toglie che ci sono anche altre deliziose attrazioni da scoprire che rendono il soggiorno ancor più speciale. Il villaggio di Rotoava, per esempio, è un piacere per gli occhi grazie alle sue case molto curate da conoscere in sella a una bici. Altrettanto carina è la chiesetta del villaggio, così come lo sono le botteghe che vendono frutta fresca e succhi. Non passano inosservati anche i curiosi alberi che si trovano ai lati della strada.

C’è poi la passe Garuae, un tratto in cui le lingue di sabbia scompaiono per lasciare un passaggio diretto tra oceano e laguna. È la più grande di tutta la Polinesia e sembra catapultare in un altra dimensione. Attenzione però: le correnti sono molto forti, e per questo non è assolutamente consigliato fare il bagno.

Poi ancora il vecchio faro di Taputavaka che fa la guardia all’oceano da più di 80 anni. Vanta un forma a piramide ed è il custode di una graziosa spiaggia con una piccola laguna di acqua bassa così trasparente da lasciare senza parole.

Faro di Topaka Fakarava

Fonte: iStock

L’antico faro di Topaka dalla curiosa forma di una piramide

L’intero atollo di Fakavara è famoso per la coltivazione delle perle nere, e per questo un’altra attrazione da non perdere è una visita all fattoria delle perle che si trova a Rotoava. Si tratta di una casetta bassa e rosa con tante boe intorno in cui ammirare la produzione e poter acquistare tanti bellissimi prodotti.

Il mare e la natura

Vi è mai capitato di non riuscire a trovare le parole per descrivere qualcosa? Ecco, questo è quello che succede quando si arriva alla spiaggia del PK9, vale a dire al Point Kilométrique 9 della strada che attraversa Rotoava a Fakarava nord.

Si tratta di una spiaggia che è una vera e propria meraviglia della natura e che, se si è particolarmente fortunati, è anche quasi deserta. Inoltre, nelle giornate di mare calmo permette di avvistare tantissimi e coloratissimi pesci.

Bellissima è anche la Lagon Bleu, raggiungibile tramite un’escursione organizzata, dove poter fare un po’ di snorkeling, per poi andare verso il motu Teahatea dove si sviluppa una laguna interna alla laguna piena di banchi di sabbia bianca e palme da cocco.

Dal villaggio di Tetamanu si può invece arrivare, sempre tramite escursione organizzata, presso la passe Tumakohua che è puntellata di deserti di sabbia rosa con in cima un po’ di verdissima vegetazione: quelle classiche immagini da cartolina che quando le vediamo nelle foto crediamo che siano frutto di qualche modifica di troppo.

Ci sono delle escursioni, infine, che possono condurre fino all’atollo vergine di Toau, a circa 20 km a nord-ovest di Fakarava. Qui prendono vita due passe che sono considerate fra le più belle della Polinesia. In più, da queste parti è possibile avvistare gli squali tigre, martello e persino tantissimi delfini. Durante i mesi che vanno da luglio e settembre, non è da escludere la possibilità di osservare anche delle grandi balene.

Come è possibile intuire, queste sono solo alcune delle spiagge e delle meraviglie naturali di Fakarava, perché questo atollo è probabilmente uno di quei luoghi che più si avvicina alla definizione di paradiso terrestre.

motu Teahatea, Fakarava

Fonte: iStock

Immagine dal drone del motu Teahatea, la laguna nella laguna
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La solenne fortezza di pietra si veste di atmosfera natalizia

“La perla del Tirolo”. È così che viene chiamata, in una famosa canzone popolare, Kufstein. Durante l’Avvento, questa affascinante cittadina sull’Inn, nella regione austriaca del Kufsteinerland, si riempie di luci, colori e profumi natalizi, regalando atmosfere di una suggestione indescrivibile. Il suo emblema è la fortezza che troneggia dall’alto come una stella luminosa, anch’essa vestita a festa per l’occasione. Una destinazione che merita assolutamente una visita nel periodo più magico dell’anno.

Kufstein e la fortezza che a Natale diventa magica

Da uno spuntone di roccia, la fortezza di Kufstein, simbolo del capoluogo dell’omonimo distretto in Tirolo, incute quasi timore. Il grigio della roccia, le solide mura difensive e le torri le regalano una certa austerità. Nel periodo natalizio, però, tutto si trasforma e anche la solenne struttura difensiva cede alla dolcezza dell’Avvento, addobbandosi di atmosfere placide e tranquille.

Al suo fascino senza tempo, si aggiunge quello del Mercatino di Natale che emana in tutta la città il dolce profumo della cannella e fa vibrare le mura con luci sfavillanti, in grado di rendere la fortezza un castello da fiaba. Anche le casematte, dove un tempo sparavano i poderosi cannoni e le armi di artiglieria pesante, acquisiscono un’aria allegra e speciale. Nei lunghi corridoi fortificati prendono vita bancarelle coloratissime e illuminate, che presentano preziosi oggetti realizzati a mano da esperti artigiani. Qui si può sbirciare la tecnica e la maestria dei creatori di questi originali manufatti, tra sciarpe e cappelli, vetro soffiato, decorazioni natalizie di legno, tessuti finemente ricamati e altri piccoli e grandi capolavori, perfetti come idee regalo.

Nei cortili della fortezza, i cori e i musicisti intonano musica e canti natalizi, da ascoltare sorseggiando le bevande calde tipiche invernali come il vin brulè e assaporando i piatti tipici tirolesi. L’ingresso è gratuito, con la KufsteinerlandCard che ogni ospite riceve al check-in di qualsiasi tipologia di alloggio nella regione austriaca in Tirolo. Il mercatino si può visitare  ogni sabato e domenica, dalle ore 11 alle 19, fino al 17 dicembre.

La fortezza di Kufstein merita una visita in ogni periodo dell’anno. Accedere a questo luogo significa entrare nella storia. Qui si trova l’organo all’aperto più grande del mondo, che suona quotidianamente a mezzogiorno, facendo vibrare le sue 4.948 canne, oltre a vari musei ed esposizioni, il pozzo, le prigioni e tanto altro da visitare.

Non solo la fortezza: tradizione e cultura sbocciano e vestono ogni angolo di questa città tirolese di aria di festa. Kufstein è, infatti, partner di “Advent in Tirol”, il marchio di qualità che garantisce l’autenticità dell’Avvento e dell’atmosfera natalizia. Tra i criteri che si devono soddisfare non c’è solo l’aspetto esteriore, ma anche la vasta gamma delle offerte, come i programmi che si concentrano su usi e costumi, l’atmosfera particolare che emanano le città romantiche e i villaggi tradizionali, che sanno rendere il periodo dell’anno liturgico che prepara al Natale un’esperienza davvero speciale. Una tappa da fare nella vostra vacanza natalizia in Austria.

Il Mercatino di Natale nel cuore della città

Se visitate Kufstein in questo periodo, vi soprenderà anche il Mercatino di Natale – Weihnachtsmarkt –  allestito nel parco cittadino, così familiare e accogliente da incantare grandi e piccini con la sua atmosfera festosa. Un appuntamento immancabile per gli stessi abitanti, per passeggiare tra le bancarelle, assaporare i piatti tipici, ascoltare musica e fare divertire i bambini sulle giostre o sul trenino d’epoca.

I visitatori lo adorano per le prelibatezze che offre nei caratteristici stand, come le ciambelle Zillertal, le tipiche frittelle tirolesi (Kiachln), il punch e il vin brulé serviti nelle tradizionali brocche di terracotta. E ancora musica dal vivo, il parco decorato e illuminato e tante piccole sorprese creano un’atmosfera di festa unica nel cuore dell’antica città tirolese, una perla imperdibile vicina al confine con la Baviera.

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C’è una nuova isola nel mondo: ha la forma di un cuore

Viviamo in un mondo meravigliosamente vario e infinitamente sorprendente, un pianeta che continua a stupirci con nuove destinazioni tutte da esplorare. Questa è la vera magia del viaggio, l’emozione di scoprire l’ignoto e di rimanere senza parole di fronte a panorami mai visti prima.

In un mondo sempre più urbanizzato, la bellezza naturale sembra essere ormai difficile da trovare. Ma ogni tanto, l’ingegno umano e la creatività riescono a creare qualcosa di veramente straordinario. È esattamente quello che è successo nella comunità di Luhu a Chengdu, nella provincia del Sichuan, dove un drone ha ripreso dall’alto un’isola artificiale di nuova costruzione che ha rivelato un dettaglio sorprendente: i ponti pedonali su entrambe le estremità del territorio formano il disegno di una “freccia nel cuore“.

L’intero progetto rappresenta una visione audace e innovativa del futuro dell’ingegneria urbanistica. È un esempio di come possiamo creare spazi che non solo rispettano l’ambiente, ma lo migliorano, rendendolo più bello e accogliente. Una freccia che punta verso un domani in cui la tecnologia e la natura possono coesistere in armonia, offrendo a tutti noi nuove mete da scoprire e nuovi orizzonti da esplorare.

E così, mentre il pianeta continua a svelarci i suoi segreti, continuiamo a viaggiare, guidati dalla curiosità e dall’emozione. Perché ogni viaggio è un regalo, un’opportunità per vedere il mondo con occhi nuovi e per scoprire che, non importa quanto pensiamo di sapere, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, da vedere e da amare.

La misteriosa isola che punta dritto al cuore

Chengdu

Fonte: iStock

Chengdu, Sichuan

Nel cuore della provincia del Sichuan, la città di Chengdu ha rivelato un tesoro nascosto che ha entusiasmato coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo. Una ripresa aerea effettuata da un drone ha svelato una nuova isola artificiale nella comunità di Luhu, un gioiello urbano che ha catturato l’attenzione di tutto il mondo.

Ma non è solo la novità di quest’isola a stupire, bensì il suo design unico e affascinante. I ponti pedonali su entrambe i lati dell’isola formano, infatti, il disegno di una freccia nel cuore. Questo simbolo d’amore, incastonato tra l’acqua scintillante del lago e il verde rigoglioso degli alberi, crea un paesaggio davvero unico, di straordinaria bellezza.

Non è solo un meraviglioso esempio di ingegneria, ma è anche un luogo dove la frenesia della vita urbana si fonde con la tranquillità della natura, creando un’oasi di pace in mezzo alla città. Soprattutto, un luogo che ricorda a tutti noi l’importanza del più puro dei sentimenti: l’amore.

Inoltre, l’isola artificiale nella comunità di Luhu è diventata un importante punto di riferimento non solo per gli abitanti locali, ma anche per i visitatori provenienti da altre parti del Paese e del mondo. La sua crescente popolarità, infatti, sta attirando sempre più persone in cerca di nuove esperienze, per connettersi con gli altri, con la natura e con sé stessi.

Qui, i visitatori possono percorrere i sentieri immersi nel verde, ammirare la vista incantevole del paesaggio urbano circostante o semplicemente sedersi e godersi la tranquillità del luogo.

Chengdu: dove la modernità incontra la tradizione

Chengdu, un gioiello incastonato nel cuore della provincia del Sichuan, una città che si distingue per la sua straordinaria fusione di modernità e tradizione. Mentre i grattacieli scintillanti e le infrastrutture all’avanguardia testimoniano il suo progresso tecnologico, le sue radici profonde nella cultura tradizionale cinese continuano a pulsare vibranti sotto la superficie.

Situata nel cuore dell’omonima pianura, questa vivace metropoli è un importante centro economico e culturale ricco di vita ed energia. Tra le principali attrazioni vi è senza dubbio il famoso parco dei panda, un luogo incantevole che offre ai visitatori l’opportunità unica di osservare da vicino questi grandi animali, simboli indimenticabili della fauna selvatica cinese.

Ma la città è anche un punto di riferimento per l’innovazione e il progresso, come dimostra la recente apertura della più grande fattoria automatica di verdure al mondo, un esempio straordinario di come l’agricoltura urbana stia prendendo piede in Cina.

Inoltre, quest’anno Chengdu ha raggiunto un altro traguardo significativo, diventando la Capitale Culturale dell’Asia Orientale. Questo riconoscimento ha segnato l’inizio di un periodo ricco di attività e celebrazioni che hanno valorizzato la vivace cultura artistica e creativa della città.

Uno dei progetti più affascinanti è stato senza dubbio il nuovo museo “fluttuante“, una struttura futuristica che sembra uscita direttamente da un romanzo di fantascienza. Questo edificio straordinario, infatti, con la sua architettura audace e innovativa, simboleggia perfettamente lo spirito di Chengdu: una città orientata al futuro che non dimentica la sua storia.

Chengdu

Fonte: iStock

Chengdu, Sichuan