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I migliori cammini da fare d’inverno nel Sud Italia

Tra un periodo di festa e un altro e in attesa delle ferie estive, ritagliarsi un weekend oppure quattro o cinque giorni per una mini vacanza fuori porta durante i mesi autunnali e invernali è la scelta ideale per ricaricare le pile e dimenticare per un po’ il lavoro e gli impegni della routine quotidiana.

E per rilassarsi e staccare davvero, cosa c’è di meglio che organizzare un viaggio all’insegna dei cammini immersi nella natura, con cui vivere vacanze attive ma lente e assaporare il fascino dei paesaggi che scorrono lenti passo dopo passo?

Ecco, allora, una selezione dei migliori cammini che potete prendere in considerazione in inverno nel Sud Italia, per fare il pieno di bellezza e di relax.

La Via Francigena nel Sud

Sono 930 chilometri tra Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, un affascinante itinerario culturale che consente di vivere preziose esperienze e che può essere suddiviso in base ai giorni a disposizione.

Da non perdere sono, ad esempio, due tappe nei luoghi più suggestivi dell’agro romano: dopo aver visitato le antiche catacombe cristiane, si cammina per vari chilometri sul selciato del Parco regionale dell’Appia Antica per poi ritrovarsi al cospetto di Castel Gandolfo, con la residenza papale, e la sorprendente bellezza dei laghi Albano e di Nemi.

Si tratta di un percorso facile e raggiungibile con i mezzi pubblici, che è possibile completare con altre due tappe: da Velletri al lago di Giulianello e, camminando tra le colline punteggiate da ulivi, si arriva a Cori; da qui si prosegue verso Norma, lungo una strada panoramica che apre lo sguardo sulla pianura Pontina e il mare. Senza mancare la visita all’antica abbazia di Valvisciolo, ecco infine il borgo medievale di Sermoneta.

Il Cammino di San Nilo

100 chilometri in otto tappe dai monti al mare del Cilento sulle tracce del monaco vissuto intorno all’anno Mille, un autentico viaggio nelle tradizioni dell’entroterra campano che dà il suo meglio con cinque giorni a piedi nella natura del Parco nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e dei monti Alburni.

Con partenza da Sapri, seguendo le prime quattro tappe del Cammino, si giunge a Caselle in Pittari.

Il Cammino di Don Tonino Bello

400 chilometri in Puglia da Molfetta ad Alessano, per scoprire il territorio del pastore salentino che ha trascorso la sua vita ad “aiutare gli ultimi”.

Il modo perfetto per familiarizzare con questo itinerario è camminare da Lecce, la bellissima “Firenze del Sud“, fino ad Alessano, la città natale di don Tonino, per visitare i luoghi dell’infanzia e della formazione del religioso, tra capolavori di arte e fede.

Il Cammino Materano

Si tratta di uno straordinario viaggio a piedi di sette giorni tra Puglia e Basilicata, lungo la Via Peuceta.

Se non riuscite a ritagliarvi una settimana per percorrerlo interamente, con tre giorni potete goderne un assaggio tra colline e grotte rupestri: la partenza è dal borgo medievale di Altamura e l’arrivo a Matera, la città dei sassi.

La Via Normanna da Palermo a Messina

È un interessante itinerario storico attraverso le cime delle Madonie, i boschi dei Nebrodi e le vette dei Peloritani, fino allo Stretto, antica porta della Sicilia sull’Oriente, con 21 tappe a piedi tra il Tirreno e lo Ionio.

Se i giorni a disposizione sono quattro, il percorso consigliato parte dal castello di Caccamo per apprezzare i borghi medievali madoniti, Montemaggiore Belsito, Caltavuturo, Polizzi Generosa e le Petralie, tra arte gotica siciliana, barocco e natura, alla scoperta delle chiese normanne.

La Via Fabaria

I 300 chilometri da Agrigento all’Etna si possono suddividere in più tappe come, ad esempio, i quattro giorni da Agrigento a Niscemi lungo la Via dei castelli, la variante interna della Fabaria, a piedi sulle regie trazzere un tempo percorse dai cavalieri del Tau, giunti da Altopascio sulla Francigena toscana a protezioni dei viandanti.

Oppure, chi ama il barocco orientale siculo può pianificare un itinerario breve tra i borghi di Ragusa, Modica, Ispica e Noto, ricostruiti dopo il terremoto del 1693 e che oggi fanno bella mostra del loro stile unico.

La Magna Via Francigena

Sono 190 chilometri sulle strade percorse dai greci, romani, arabi e normanni, da Palermo ad Agrigento.

Durante una mini vacanza di tre giorni, è possibile camminare sul tratto che parte da Sutera, fra i Borghi più Belli d’Italia, per percorrere zone boschive e distese di campi di grano e così raggiungere Racalmuto, il paese natio di Leonardo Sciascia, scrittore, saggista, giornalista, poeta e drammaturgo, ma anche critico d’arte, politico e insegnante di italiano.

Si procede poi verso i centri minerari della valle del Platani, Comitini e Aragona, dove si estraevano sale e zolfo. Infine, gli ultimi chilometri conducono alla magnifica cattedrale di Agrigento.

Il Cammino minerario di Santa Barbara

Per ammirare tutto il fascino del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, tra storia e natura, il Cammino minerario di Santa Barbara in Sardegna è davvero imperdibile, un percorso ad anello di 500 chilometri che da Iglesias si snoda lungo le piste e i sentieri battuti dai minatori lungo 8.000 anni di storia, dal Neolitico al Novecento.

Per una prima esperienza, chi ama il verde dei boschi può dedicare un week end lungo a conoscere una Sardegna più insolita: arrivati a Monti Mannu (con i mezzi pubblici), si attraversano in tre tappe le più estese foreste della regione, si cammina sulle rocce granitiche del Linas e dell’Oridda, incise da spettacolari cascate, e sulle formazioni calcaree del Fluminese, scavate da splendide grotte come quella di Su Mannau, per poi raggiungere il Tempio di Antas e arrivare al borgo minerario di San Benedetto dove termina la tappa.

13 spettacolari itinerari per vivere la Sardegna a piedi

Infine, per godersi la Sardegna a piedi sono ben 13 gli itinerari dedicati con escursioni di un giorno, un week-end o veri e propri percorsi a tappe su sentieri alla portata di tutti.

Una proposta di tre giorni prevede l’esplorazione della penisola del Sinis.

La prima tappa, la più breve e facile, si snoda lungo il promontorio di Capo San Marco ed è una “preparazione” alle due tappe successive, più impegnative: si segue la costa del Sinis su sentieri e sterrate che corrono lungo i bordi della falesia fino alle spiagge di is Arutas e, poi, si continua là dove la costa diventa più alta e frastagliata con le spettacolari falesie di su Tingiosu.

Si torna al mare a s’Arena Scoada e agli insediamenti di Putzu Idu e Porto Mandriola per camminare di nuovo nella macchia e lungo piccole appartate spiagge aggirando l’articolato promontorio di Capo Mannu.

Di Admin

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