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Il villaggio francese che, di sera, è pura magia

C’è un borgo, nel Sud della Francia, che è un piccolo gioiello incastonato tra le colline e che, al calar della sera, diventa pura magia. È il villaggio di Saint-Paul de Vence, nell’immediato entroterra della Costa Azzurra, uno dei borghi più visitati di Francia, specie d’estate.

Anche d’inverno, però, questo delizioso borgo regala esperienze incredibilmente suggestive e romantiche e merita di essere visitato.

Visite alla luce della lanterna

In occasione delle festività natalizie, questo villaggio di charme diventa ancora più magico da scoprire di notte, alla luce delle lanterne. Durante alcune sere dei mesi di dicembre e gennaio, l’ufficio del turismo di Saint-Paul de Vence, infatti, organizza tour guidati nel silenzio dei vicoli e nella più totale serenità.

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Fonte: @Saint-Paul de Vence

Tour della lanterna nel borgo di Saint-Paul de Vence

I visitatori, con la loro lanterna in mano, si incamminano tra gli stretti vicoli acciottolati, nelle piccole piazze circondate da case di pietra con l’immancabile fontana al centro, su e giù per le ripide scalinate alla scoperta degli angoli più suggestivi del villaggio, delle antiche mura di cinta, dei ponti, delle torri e dei monumenti storici. Si possono così scoprire storie, curiosità e antiche leggende che nei secoli hanno animato il borgo e che sono vive tuttora.

Questo percorso inedito consente di immergersi, insieme alla propria famiglia o ai propri amici, nella storia e nell’intimità del villaggio respirando un’atmosfera suggestiva e romantica.

Le date delle visite quest’anno sono il 1° dicembre alle ore 19, il 15, il 23 e il 29 e il 4 gennaio alle 17. Le visite guidate durano un’ora e sono in lingua francese. Il costo è di 9 euro a persona, mentre sono gratuite per i minori di 12 anni. È consigliata la prenotazione perché i gruppi sono ristretti.

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Fonte: @Saint-Paul de Vence

Visite guidate serali tra i vicoli del borgo

Il borgo amato dagli artisti

Saint-Paul de Vence è un luogo molto amato anche dagli artisti, che qui hanno trovato la pace e l’ispirazione per poter creare molte delle opere che ancora oggi rendono questo luogo unico, e dalle star del cinema e della Tv, tanto da averlo scelto per trascorrervi le vacanze se non addirittura per trasferirsi a vivere.

Sono passati di qui Pablo Picasso ed Henri Matisse, Georges Braque e Marc Chagall, che scelse di essere sepolto proprio nel piccolo cimitero cittadino, ma poi anche il registra francese Jacques Prévert e Yves Montand, che qui scrisse i testi della famosa canzone “Le feuilles mortes”.

Segretamente custodito tra le sue antiche mura, il villaggio è stato molte volte set di produzioni cinematografiche. Sono stati tantissimi anche gli spot Tv che sono stati girati a St Paul. Tra questi, quello di una celebre bibita con protagonista nientemeno che Richard Gere, girato proprio nel bar della place de la Grande Fontaine, ma anche gli spot di una famosa birra e di un’auto sportiva, giusto per citarne alcuni.

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Fonte: 123rf

La famosa fontana di Saint-Paul de Vence

Alla cittadina di accede da un’unica porta, la Porta Royale. Ancora oggi si trova il cannone Lacan, posto a difesa della città. Sempre a protezione del borgo vi era l’antico castello, del quale oggi rimane solo l’alta torre, chiamata il Donjon, oggi sede del Municipio.

Sulla stessa piazza del Donjon si trova la chiesa Collegiale costruita nel XIII secolo e rifatta nel Settecento. Degna di nota per i suoi affreschi, i mosaici e le sculture in stile moderno, come l’altare a forma di mano, è la Cappella dei Penitenti Bianchi, conosciuta anche come Cappella Folon, in quanto fu progettata dall’artista belga Jean-Michel Folon. Simbolo della città è anche la fontana costruita nel 1850 e divenuta oggi un monumento storico. Ancora oggi è il punto di incontro non solo per gli abitanti ma anche per gli artisti e i personaggi famosi che visitano il borgo.

St Paul è un borgo ricco di opere d’arte e di artigianato locale, spesso esposti in gallerie d’arte lungo il centro storico perfettamente conservato nel tempo. Con i suoi vicoli stretti, i fiori alle finestre, le deliziose boutique e i piccoli bistrot tipici è perfetto per una vacanza romantica all’insegna del relax, dell’arte e della tranquillità.

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Fonte: @Saint-Paul de Vence

Serate nei bistrot di Saint-Paul de Vence
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Castello Molina di Fiemme: il borgo con una chiesa posta su una collina

A circa 1000 metri sul livello del mare sorge un comune sparso italiano di poco più di 2000 abitanti che prende il nome dai suoi due abitati principali. È il primo paese che si incontra arrivando in Val di Fiemme, una delle principali e fiabesche valli delle Dolomiti. Dalle origini antiche, è un borgo raccolto in un’ampia e soleggiata conca che vale davvero la pena esplorare: benvenuti a Castello Molina di Fiemme.

Cosa aspettarsi

Come vi accennavamo in precedenza, il nome di questa località del Nord Italia deriva dalla presenza di due bellissime frazioni principali che si trovano a soli due chilometri di distanza l’una dall’altra: Castello di Fiemme e Molina di Fiemme.

Il paesaggio in cui sorge è altamente suggestivo, puntellato dai tipici profili da fiaba che solo le Dolomiti possono regalare. Non a caso, si tratta di una località dove le attività da fare sono tantissime e in qualsiasi stagione: si può sciare, divertirsi con lo snowboard o slittare, fare romantiche passeggiate nella neve, oppure, passeggiare lungo suggestivi sentieri, fare escursioni o andare in bicicletta.

Cosa vedere a Molina di Fiemme

Molina di Fiemme, fino alla metà del Novecento, era una specie di dimora per le segherie veneziane e i mulini. Nel 1966, purtroppo, ci fu un’alluvione che spazzò via tutto, ma oggi è sede di fiorenti attività di trasformazione e commercio del legname proveniente dalle vicine foreste della Val Cadino.

Da queste parti è molto interessante la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio da Padova. Costruita nell’anno 1852, sorge nella parte alta del paese rivelandosi altamente suggestiva.

Ma a colpire il visitatore sono anche le sue graziose casette che sono state innalzate in stile fiemmese e che presentano dei curiosi tetti ricoperti da tavolette a squame di ceramica, prodotti nelle fornaci della zona.

È la meta ideale per chi vuole dedicarsi ad attività da fare nella natura: in inverno è il top per lo sci di fondo, in estate offre una miriade di sentieri e percorsi escursionistici. Da non sottovalutare è anche il fatto che Molina di Fiemme è il punto di partenza della pista ciclabile delle Dolomiti, che lascia a bocca aperta chiunque decida di farci una pedalata.

Cosa vedere a Castello di Fiemme

Castello di Fiemme non è di certo da meno: anche qui svettano una serie di antichi edifici ben conservati, risalenti al XVI secolo, noti come “case romane”. Molto interessanti sono anche le vecchie case rustico-signorili, le scale lignee esterne e i diversi affreschi sacri.

Anche da queste parti ci sono tantissime attività da fare sia in estate che in inverno, tra campi da tennis, bocce, campi sportivi, piste da sci di fondo e una natura decisamente raggiante.

Da non perdere assolutamente è la Chiesa di San Giorgio che è stata edificata sul dosso di Santa Lucia: da lassù riesce a dominare tutto l’abitato. Accanto ad essa si fanno spazio una sontuosa torre campanaria e la piccola chiesa dell’Immacolata di Lourdes.

L’interno si presenta invece con tre navate, due cappelle laterali simmetriche, una copia dell’Ultima Cena di Cristoforo Unterperger e la Cena di Emmaus di Antonio Longo. Bellissimi sono anche il fonte battesimale in marmo risalente al 1857, l’organo a canne del Novecento e la pregevole scultura lignea di Rudy Printh.

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Mercatini di Natale di Merano: le date e cosa sapere per visitarlo

Vivere la magia dell’Avvento tra le montagne è un’esperienza meravigliosa: la città di Merano si prepara per un mese davvero speciale, all’insegna dell’incanto del Natale che conquista grandi e piccini. Nel cuore delle Dolomiti, l’atmosfera è semplicemente perfetta per lasciarsi trasportare dalla gioia e dall’emozione, ed è quasi come tornare bambini. Ecco quando si tengono i mercatini natalizi di Merano e tutto quello che c’è da sapere per visitarli.

I mercatini di Natale di Merano, cosa sapere

Merano è una graziosa cittadina dell’Alto Adige, situata ai piedi delle Dolomiti. Qui il Natale è più magico che mai, soprattutto quando la neve inizia a scendere lenta e ad imbiancare i tetti e le strade. E dove si respira l’atmosfera più incantata in questo periodo? Tra le bancarelle dei mercatini natalizi, ovviamente: dal 24 novembre 2023 al 6 gennaio 2024, centinaia di stand proporranno graziosi oggetti di artigianato, decorazioni festive e tantissime leccornie tipiche della regione che faranno la gioia di grandi e piccini.

I mercatini di Natale di Merano, tra i più belli e suggestivi d’Europa, si tengono in una cornice davvero speciale: si tratta della Passeggiata Lungo Passirio, che segue il corso dell’omonimo torrente. il quale taglia in due la città. La festa ha inizio giovedì 23 novembre alle ore 17, sulla scalinata del celebre Kurhaus, uno degli edifici in stile liberty più famosi del nord Italia. Qui si svolge la cerimonia d’inaugurazione dei mercatini, con tante luci e colori incredibili, un accompagnamento musicale d’eccezione e naturalmente un intrattenimento speciale per i bambini.

Dal giorno seguente, spazio alle bancarelle di Natale: la Passeggiata Lungo Passirio si anima di decorazioni e illuminazioni meravigliose, mentre dalle tradizionali casette di legno provengono canzoni natalizie e profumi deliziosi. A susseguirsi, tanti luoghi speciali come la Casetta della Solidarietà, dove associazioni e gruppi di volontariato promuovono la loro attività e fanno vendite di beneficenza, o la Stube dell’Artigianato, una vera e propria “fabbrica” di preziosissimi oggetti realizzati a mano davanti agli occhi dei passanti.

Gli altri eventi natalizi da non perdere

Naturalmente, i mercatini di Natale sono solo una delle sorprese che Merano riserva ai suoi turisti, in occasione dell’Avvento. C’è davvero molto altro da scoprire, per vivere la magica atmosfera dell’inverno e delle feste che si avvicinano. Bambini e ragazzi, ad esempio, possono divertirsi presso la Casetta di Goldy: è un luogo di ritrovo dove si tengono tanti laboratori creativi dedicati ai giovanissimi, dai 4 ai 13 anni. E in occasione del 24 e del 31 dicembre, due appuntamenti speciali trasformano la casetta in un cinema, con delle proiezioni a tema da non perdere.

E per i più grandi che vogliono tornare bambini? In Piazza della Rena c’è il meraviglioso Villaggio Natalizio, dove sorge un bellissimo Chalet in legno che ospita un’atmosfera davvero speciale. Vi si può prenotare un pranzo o una cena d’eccezione, con piatti raffinati serviti dallo chef stellato Egon Heiss, e nel pomeriggio si svolgono tantissimi laboratori creativi per adulti. Potrete imparare tutti i segreti per realizzare un’incantevole corona d’Avvento, delle decorazioni per l’albero in macramè o un portacandela natalizio da regalare alle vostre persone più care.

La magia non è ancora finita: in Piazza Terme, sull’altra sponda del Passirio, quello che è solitamente un luogo destinato al wellness si trasforma in un vero e proprio mondo dedicato al Natale. Spicca in particolar modo la pista di pattinaggio su ghiaccio, dove divertirsi in acrobatiche piroette. E il vicino Sky Bar, ottimo per riscaldarsi un po’, offre una vista mozzafiato sulle decorazioni e sugli addobbi circostanti. Infine, la piazza ospita 6 Kugln: sono delle sfere colorate dove, dietro prenotazione, è possibile pranzare o cenare in completa intimità.

Vi siete lasciati conquistare dall’atmosfera magica di Merano e dei suoi mercatini? Il modo migliore per esplorare il centro storico e tutte le sue più belle luminarie è sicuramente a piedi, per poter ammirare ogni dettaglio degli addobbi e per non lasciarsi sfuggire neanche uno degli angoli più suggestivi della città. Ma vi potete concedere anche un giro a bordo del trenino di Natale, un vero e proprio tour panoramico assolutamente da vivere: parte dall’Hotel Terme e percorre un fantastico itinerario che, naturalmente, tocca anche i mercatini di Merano. E costa soltanto 6€ (per i bimbi, la tariffa è di 4€).

Mercatini di Merano, info utili

I mercatini di Natale di Merano si tengono sulla Passeggiata Lungo Passirio, nel centro storico della città. L’inaugurazione è prevista per giovedì 23 novembre 2023, alle ore 17:00. In seguito, l’esposizione si svolge da venerdì 24 novembre 2023 a sabato 6 gennaio 2024. Gli orari di apertura al pubblico sono diversi per gli stand d’artigianato e per quelli gastronomici.

Stand d’artigianato:

  • ore 11:00 – 19:00 dal lunedì al giovedì (nei periodi tra il 24 novembre e il 3 dicembre, tra l’8 e il 26 dicembre e tra il 5 e il 7 gennaio);
  • ore 10:00 – 19:00 dal lunedì al giovedì (nei periodi tra i 4 e il 7 dicembre e tra il 27 dicembre e il 4 gennaio);
  • ore 10:00 – 20:00 il venerdì, il sabato e i festivi;
  • ore 10:00 – 19:00 la domenica.

Stand gastronomici:

  • ore 11:00 – 21:00 dal lunedì al giovedì (nei periodi tra il 24 novembre e il 3 dicembre, tra l’8 e il 26 dicembre e tra il 5 e il 7 gennaio);
  • ore 10:00 – 21:00 dal lunedì al giovedì (nei periodi tra i 4 e il 7 dicembre e tra il 27 dicembre e il 4 gennaio);
  • ore 10:00 – 22:30 il venerdì, il sabato e i festivi;
  • ore 10:00 – 21:00 la domenica.

Sono inoltre previste alcune aperture e chiusure straordinarie:

  • il 24 e il 31 dicembre gli stand d’artigianato sono aperti dalle ore 10:00 alle ore 15:30 e gli stand gastronomici sono aperti dalle ore 10:00 alle ore 17:00 (è possibile che la notte di Capodanno rimangano aperti più a lungo, dietro comunicazione del Comune);
  • il 25 dicembre i mercatini sono chiusi;
  • il 6 gennaio gli stand d’artigianato sono aperti dalle ore 10:00 alle ore 20:00 e gli stand gastronomici sono aperti dalle ore 10:00 alle ore 21:00.

Come raggiungere Merano

Come arrivare a Merano per visitare i suoi splendidi mercatini di Natale? In auto, bisogna percorrere l’Autostrada A22 del Brennero e prendere l’uscita Bolzano Sud, proseguendo in direzione Merano sulla superstrada Merano-Bolzano e uscendo ad una delle due uscite – Merano Maia Bassa/Marlengo e Merano Centro. In loco ci sono diversi parcheggi a pagamento e il parcheggio gratuito in Piazzale Prader (attenzione: il martedì e il venerdì vige il divieto di sosta per il mercato settimanale).

Chi vuole invece spostarsi in treno, può usufruire del comodo collegamento Bolzano-Merano: nei giorni feriali parte ogni mezz’ora, mentre la domenica e i festivi ogni ora. Per muoversi in città, è disponibile il collegamento navetta Südtirol Transfer dalla stazione ferroviaria e dalla fermata dei bus a lunga percorrenza. Inoltre c’è il trenino di Natale, che offre la possibilità di fare un percorso panoramico e di raggiungere comodamente i mercatini.

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Ecco perché viaggiare a Natale ti renderà felice

Le persone che hanno fatto del viaggio una missione di vita sanno bene che c’è sempre un buon motivo per salire a bordo di un aereo o di un treno e raggiungere destinazioni vicine e lontane. Questo può essere dettato dal desiderio di raggiungere i luoghi iconici, i monumenti artistici e architettonici e le meraviglie di Madre Natura, oppure dalla voglia di esplorare e di toccare con mano la cultura e le tradizioni di popoli lontani. A volte ci si mette in viaggio anche per sfidare i propri limiti e per ritrovare se stessi, oppure per andare alla ricerca della felicità.

Ed è proprio di un’avventura felice che oggi vogliamo parlarvi. Non di una semplice destinazione, ma di un’esperienza che tutti possiamo vivere adesso, proprio ora che il calendario segna l’arrivo di dicembre. E sì perché sono molte le evidenze scientifiche che confermano che le atmosfere di Natale fanno bene al corpo, alla mente e al cuore. E quale occasione migliore, se non quella dell’Avvento, per organizzare un viaggio che ha come destinazione la felicità?

Il Natale ci rende felici: lo conferma la scienza

Esistono persone che non hanno bisogno di una ricerca scientifica per confermare quello che le esperienze personali hanno già avvalorato. Ma ce ne sono altre che invece, per un motivo o per un altro, hanno scelto di abbracciare quel Grinch Mood per rinunciare, dunque, a tutti quei benefici che il periodo dell’Avvento apporta al nostro benessere.

Ed è proprio ai Grinch del mondo che ci rivolgiamo oggi, e non solo, per raccontare perché fare un viaggio in tutte quelle destinazioni che si sono appropriate dello spirito delle feste è davvero un’ottima idea.

Il primo a parlare dell’effetto benefico delle luci colorate e scintillanti del Natale fu Edward Johnson, socio in affari di Thomas Edison. L’imprenditore americano aveva già compreso tutto il potere gioioso dell’illuminazione festiva confermato poi, più di recente, dagli esperti dell’Adelphi University di New York. Secondo Deborah Serani, psicologa e autrice dello studio, il Natale ci rende felici perché ci allontana dalla solita routine e da quella quotidianità che spesso ci annoia.

Inoltre, le decorazioni che abbigliano a festa le strade, i quartieri e le case, aumentano il livello di dopamina, l’ormone legato al benessere e alla felicità. Una spiegazione, in questo senso, è data anche dalla cromoterapia, la terapia dei colori, che apporta numerosi benefici: aumenta le energie, incrementa il benessere e allontana lo stress.

Secondo la psicologa, inoltre, il Natale porterebbe con sé tutta la meraviglia dei ricordi del passato. Sostanzialmente ci fa tornare bambini e ci restituisce la gioia, la spensieratezza e l’incanto che abbiamo perso crescendo.

Non è tutto però perché secondo uno studio pubblicato su Scienze Direct, l’atmosfera natalizia ci rende più amichevoli, gentili e accoglienti nei confronti degli altri. Quindi sì, è proprio vero che a Natale siamo tutti più buoni.

Perché dovresti viaggiare a Natale e durante il periodo dell’Avvento

Se a tutto quello che abbiamo detto fino a questo momento, aggiungiamo anche il fatto che il viaggio è considerato un vero e proprio toccasana per il corpo e per la mente, è facile intuire perché viaggiare a Natale ci rende felici.

I luoghi da raggiungere, già a partire dalla fine di novembre, sono tantissimi. Ci sono le capitali europee, quelle che ospitano mercatini di Natale celebri, contemporanei o antichissimi. Ci sono gli alberi sfavillanti e maestosi che dominano le piazze e i quartieri della città e che sono incorniciati da decorazioni di ogni genere. E poi i castelli che si addobbano a festa, i borghi che si trasformano in presepi viventi ed eventi ed esperienze tutte da vivere e da condividere.

Insomma, viaggiare a Natale ci rende davvero felici. Non vi resta che scegliere la vostra prossima destinazione e fare il pieno di luci, colori e magia.

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Puoi salire a bordo del vero Polar Express e vivere la tua fiaba di Natale

C’è qualcosa di magico che succede intorno a noi quando il calendario segna l’arrivo di dicembre. Le strade, i quartieri e le piazze delle città che conosciamo, infatti, indossano il loro abito più bello e scintillante, quello che ci catapulta all’interno di universi incantati. Luci scintillanti, decorazioni sontuose, alberi maestosi e profumi inebrianti: il miracolo di Natale sta prendendo vita.

È questo il momento perfetto per organizzare nuovi e straordinari viaggi intorno al mondo, per scoprire e riscoprire le città d’arte, le capitali europee e i borghi che si sono appropriati dello spirito natalizio. I luoghi da raggiungere sono davvero tantissimi e tutti sono destinati a meravigliare. Ma se è un’esperienza al di fuori dall’ordinario che volete vivere questo dicembre, allora, c’è solo una destinazione da raggiungere.

Ci troviamo a Dorset, e più precisamente a Swanage, la località balneare dalle origini vittoriane conosciuta per  le lunghe spiagge di sabbia fine e dorata. E qui che ha partire da fine novembre è possibile salire a bordo di un treno a vapore che trasformerà la fantasia in realtà. Non un treno qualunque, intendiamoci, ma il vero Polar Express. Sarà lui a condurvi all’interno della vostra fiaba di Natale.

Benvenuti a bordo del vero Polar Express

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Swanage, nel Dorset, al cospetto di una splendida località balneare che si snoda su una collina e che offre splendidi paesaggi sul mare. È qui che ogni estate cittadini inglesi e turisti provenienti da diversi Paesi si recano per vivere avventure straordinarie tra sole, mare e un’ampia offerta di intrattenimento. Se vi sembra di aver già visto il profilo urbano di Swanage non vi sbagliate: il litorale della città ha fatto da sfondo al video musicale della canzone Yellow dei Coldplay.

Anche se Swanage è considerata e conosciuta principalmente come destinazione estiva, raggiungerla adesso vi permetterà di vivere un’esperienza davvero inedita e suggestiva. Sicuramente uguale a nessun’altra. Qui, infatti, esiste una stazione ferroviaria da cui parte un treno a vapore storico che attraversa l’intero territorio e che consente di fare un tuffo nel passato mentre si osservano paesaggi di immensa bellezza. È lo stesso convoglio che, in occasione del periodo dell’Avvento, si è appropriato dello spirito natalizio per offrire un’avventura incantata.

La Swanage Railway, infatti, ospiterà a partire da fine novembre il viaggio del vero Polar Express, un treno delle meraviglie che condurrà grandi e bambini all’interno del fantastico mondo del film d’animazione diretto da Robert Zemeckis.

Una fiaba di Natale in movimento

Le corse del Polar Express sono state già inaugurate e proseguiranno per tutto il mese di dicembre. I viaggiatori a bordo del treno potranno vivere in prima persona una favola natalizia, immergendosi in un’atmosfera fatata ricreata grazie alle musiche, ai colori e alle scene iconiche del film d’animazione. A tutte le persone a bordo, inoltre, sarà offerta una tazza fumante di cioccolata calda. Ovviamente non mancheranno incontri incredibili, come quello con Babbo Natale e i suoi elfi.

Partendo dalla stazione ferroviaria di Swanage, il treno a vapore si dirigerà, idealmente, verso il Polo Nord attraversando tutti i meravigliosi territori della contea di Dorset, tra i quali anche il Castello di Corfe che, illuminato a festa, regalerà visioni mozzafiato.

Ci sono solo due regole da rispettare per affrontare il viaggio: salire a bordo del Polar Express in pigiama e godersi l’avventura chilometro dopo chilometro perché mai come in questo caso, non è la destinazione che conta ma il viaggio stesso.

Polar Express Train Ride Dorset

Fonte: PA Wire/PA Images / IPA

Sali a bordo del vero Polar Express e vivi la tua fiaba di Natale
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La Costa Smeralda fuori stagione è il paradiso che non ti aspetti

È uno spettacolo, se possibile, ancora più grande quello offerto dal borgo di Porto Cervo e dalle aree territoriali del Consorzio Costa Smeralda durante la stagione invernale, con il mare che riesce ancora a stupire con le sfumature che vanno dal blu cobalto al turchese e le spiagge non più affollate.

Si tratta, quindi, di una meta d’eccellenza per un Winter Escape da sogno che sa regalare magia anche nei mesi più freddi nell’incanto della macchia mediterranea e delle piccole calette protette dalle rocce.

Tutto il fascino del mare d’inverno

La Costa Smeralda è il paradiso del mare e delle spiagge incredibili, uno scenario unico dove vivere una vacanza balneare che non si può dimenticare.

Ma anche in inverno conserva tutto il suo fascino con il vantaggio di poter passeggiare lungo le spiagge poco frequentate in tutta tranquillità e concedersi una vera e propria full immersion nella natura. In più, gli appassionati di fotografia e di questo splendido angolo di Sardegna avranno l’occasione di realizzare lo “scatto perfetto” potendo immortalare panorami deserti con sfumature e colori nuovi.

Le spiagge del Consorzio Costa Smeralda, da Liscia Ruja, alla spiaggia del Gran Pevero fino a quella del Principe, sono veri e propri capolavori naturali che, senza asciugamani e ombrelloni, donano la piacevole sensazione di sentirsi parte integrante del luogo e si lasciano finalmente ammirare in tutta la loro sfolgorante bellezza.

Il contesto diventa perfetto per una rigenerante vacanza fuori stagione, al cospetto di un mare eccezionale e di spiagge che si mostrano ricche di tutti quei colori, quei dettagli e quelle sfumature che, nei mesi estivi, rimangono offuscati dalla massiccia presenza di bagnanti e di imbarcazioni.

E poi, ovviamente, occorre sottolineare la questione della pace interiore: sì perché, in una simile cornice, anche se si indossa il cappotto al posto del costume, si ha l’opportunità di svuotare la mente, relegare in un angolo le preoccupazioni e i pensieri di tutti i giorni e staccare per qualche tempo dalla frenesia e dagli impegni che scandiscono la vita quotidiana.

Inoltre, non dimentichiamo che il Consorzio Costa Smeralda, fondato il 14 marzo del 1962 per volere del Principe Karim Aga Khan, al termine dell’estate e nel pieno rispetto delle norme ambientali, riposiziona lungo gli arenili la posidonia oceanica, l’importante pianta che contrasta l’azione erosiva del mare.

Costa Smeralda fuori stagione: avventura e golf

Se l’incanto del mare della Costa Smeralda in inverno è qualcosa di davvero difficile da descrivere a parole, non è certo l’unico motivo per arrivare qui.

Infatti, i più avventurosi troveranno ad attenderli il Pevero Health Trail, percorso per trekking vista mare, lungo in totale 13 chilometri, che include 11 postazioni fitness dedicate alla flora autoctona e attraversa le zone di Pevero e Romazzino, passando per due delle più belle spiagge di tutto il territorio, la baia di Porto Liccia e la baia del Grande Pevero.

Ed è un sentiero ideale anche per gli appassionati della bike: il Consorzio Costa Smeralda, infatti, collabora con MEMA Bike Tours, un’agenzia specializzata nell’organizzazione di itinerari ecosostenibili a bordo di e-bike di ultima generazione firmate Ducati con grande attenzione alla sostenibilità: le batterie sono ricaricate al 100% con energia proveniente da fonti rinnovabili, mentre i lubrificanti utilizzati per la meccanica sono del tutto biodegradabili.

Ancora, gli amanti del golf potranno godersi il loro sport preferito in uno dei green spaces più esclusivi del mondo, il Pevero Golf Club, che propone anche un ricco calendario di tornei e un programma di attività organizzato dalla Pevero Golf Academy per chi vuole perfezionare la propria tecnica: corsi dedicati per adulti, ragazzi e bambini che vogliono avvicinarsi, per la prima volta, al mondo del golf.

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Castello di Schönbrunn: meraviglioso capolavoro di Vienna

È tra le attrazioni più apprezzate e visitate di Vienna nonché uno dei siti culturali più importanti dell’Austria, Patrimonio UNESCO dal 1996: si tratta del monumentale Castello di Schönbrunn, sontuosa residenza estiva della famiglia imperiale.

L’incomparabile veduta sulla capitale, l’imponenza dell’edificio e un parco da sogno ne fanno la meta principale da scoprire durante un viaggio da queste parti.

La storia del meraviglioso capolavoro viennese

La storia di Schönbrunn affonda le radici nel Medioevo, quando la tenuta si chiamava Katterburg e apparteneva ai domini feudali dell’Abbazia di Klosterneuburg: qui era presente anche un mulino e si praticavano l’agricoltura e la viticoltura.

Nel 1569, fu acquistata dall’imperatore Massimiliano per farne una tenuta di caccia e, nel corso dei secoli, subì vari ammodernamenti e modifiche.

In particolare, nel 1696, Leopoldo I incaricò l’architetto Johann Bernard Fischer di realizzare, per il figlio Giuseppe I, una residenza barocca che emulasse la prestigiosa Reggia di Versailles ma, a causa del budget limitato, ciò non fu possibile.

Il capolavoro viennese si afferma, infatti, quasi un secolo dopo quando Maria Teresa lo sceglie come residenza estiva e l’architetto Nicolaus Pacassi lo ricostruisce e lo amplia per lei a partire dal 1743 con delicati tocchi rococò in “Maria Theresa ocra” e una facciata “accesa” a contrasto con il più cupo Palazzo Reale utilizzato durante l’inverno.

Le sue sfarzose sale furono teatro di feste, affari di stato e videro anche un giovanissimo Mozart esibirsi davanti alla corte asburgica all’età di 6 anni.

Vivere l’incanto di corte

Dedicare del tempo alla scoperta del Castello di Schönbrunn significa rivivere l’incanto della corte asburgica in tutto il suo splendore. Il complesso vanta ben 1441 stanze in stile rococò, di cui 40 aperte al pubblico: il Tour Imperiale consente di ammirarne 22 mentre il Grand Tour prosegue nelle restanti 18 includendo gli interni del XVIII secolo all’epoca di Maria Teresa.

Catturano subito lo sguardo gli appartamenti dell’imperatore Francesco Giuseppe e di sua moglie “Sissi”, riccamente arredati in stile settecentesco, con la Sala delle Udienze dell’Imperatore e la cosiddetta “Sala delle Noci“, contraddistinta da una notevole pannellatura in noce del 1766 e da un candelabro scolpito in legno e ricoperto d’oro.

La camera da letto di Francesco Giuseppe, dove si spense dopo 68 anni di regno, è invece minimalista, con un semplice letto singolo.

Degno di nota è l’appartamento dell’imperatrice Elisabetta con il suo studio privato, l’intima camera della toeletta, e poi la camera da letto comune, allestita in occasione delle nozze nel 1854, e la stanza di Maria Antonietta che, ai tempi di Sissi, era adibita a sala da pranzo: oggi, spicca una tavola apparecchiata per la cena in famiglia con argenteria di corte, deliziosi bicchieri in cristallo e autentiche porcellane viennesi.

Una delle sale più incantevoli del Palazzo è senza dubbio la Sala degli Specchi, con gli specchi in cristallo che le danno il nome e la superlativa decorazione rococò in oro bianco.

Al piano terra, colpiscono invece le Camere Bergl, tra le stanze più favolose che Maria Teresa abbia occupato, con scenografici murales alle pareti che vanno da formali giardini barocchi a paesaggi esotici, realizzati dall’artista boemo Johann Wenzel Bergl.

Infine, emoziona la Grande Galleria, lunga 43 metri, impreziosita da affreschi, stucchi, decorazioni in stile rococò e due imponenti lampadari in cristallo.

Un parco a dir poco straordinario

Se il Castello è un vero gioiello, il parco, aperto al pubblico dal 1779, non è da meno.

Largo quasi due chilometri e progettato in stile barocco, ospita fontane, monumenti, statue e giardini all’inglese e si rivela come un inimitabile luogo di ricreazione per cittadini e turisti, aperto gratuitamente salvo alcune eccezioni.

Da vedere l’Orangerie, galleria lunga 189 metri costruita per riparare gli agrumi in inverno e oggi sede di concerti giornalieri, la Fontana dell’Obelisco, realizzata nel 1777, la Gloriette, uno dei monumenti più significativi, a commemorazione della battaglia di Kolin in cui l’Austria sconfisse la Prussia nel 1756, e il Giardino zoologico, il più antico del mondo.

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A San Casciano dei bagni, un Apollo riemerge dalle acque

È durata oltre tre mesi e si è conclusa il 14 ottobre la campagna di scavo 2023 al Bagno Grande di Casciano dei Bagni (Siena) e, anche questa volta, ha riportato alla luce eccezionali ritrovamenti che non smettono mai di stupire e provocano sempre forti emozioni.

E se nel 2022 lo scavo aveva restituito alla luce un deposito con centinaia di offerte votive e oltre venti statue in bronzo, quest’anno è stato il momento di una struttura di età etrusca, un altare in travertino e una meravigliosa statua in marmo.

Le incredibili scoperte del 2023

Lo scavo in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni, cui hanno partecipato oltre cinquanta studenti e studentesse archeologhe e archeologi da università italiane e internazionali (mentre il gruppo di ricerca scientifica è composto da oltre settanta studiosi e studiose), ha raggiunto un’estensione di circa 400 metri quadri e ha riservato sorprese davvero entusiasmanti.

Infatti, al di sotto del tempio con la grande vasca sacra di epoca romana, è stata rinvenuta una struttura precedente di età etrusca, con un orientamento leggermente differente: l’acqua termale che sgorga nel cuore del tempio, con oltre 25 litri di acqua calda al secondo, si conferma sempre di più come il motore rituale e cultuale del santuario.

E se nel 2022 erano emerse sulle statue in bronzo con iscrizioni che documentavano la devozione e le cure presso il santuario termale di genti provenienti dal mondo etrusco e da Roma, la campagna 2023 ha permesso di riscoprire un magnifico donario (altare) in travertino con iscrizione bilingue etrusco-latino, uno dei rarissimi esempi di iscrizione bilingue mai rinvenute, un documento straordinario che conferma la convivenza di differenti popoli presso il santuario ancora agli inizi del I secolo d.C.
Si tratta di un donario monumentale dal carattere pubblico che cita la fonte sacra e calda sia in etrusco sia in latino.

Ma la meraviglia non finisce qui.

La monumentale statua alta quasi due metri

La prosecuzione dello scavo all’interno ha visto tornare alla luce, sul bordo della vasca, le parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, raffigurante un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola), statua che fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C.

Sono molti gli esempi del culto di Apollo legati alle acque termali e la divinità appare a San Casciano dei Bagni con ogni probabilità a partire dal 100 a.C., se pensiamo alla statua in bronzo danzante e con arco deposta nella vasca più antica ed esposta al Palazzo del Quirinale.

Inoltre, il nome della divinità ricorre su almeno due altari in travertino provenienti proprio dal Bagno Grande e datati in età imperiale.

La nuova statua in marmo appena riscoperta va quindi ad aggiungere un ulteriore tassello della presenza del dio ma in un santuario che almeno dal II secolo a.C. al III secolo d.C. è incentrato sul ruolo di Apollo.

Si tratta di un Apollo imberbe, bello, giovane e a caccia di lucertole, dove i temi della cura oftalmica e della protezione delle fasi più giovani della vita si legano a doppio filo.

A seguito dei suggestivi ritrovamenti, gli studiosi sono già al lavoro per approfondire una storia che continua ad avere molto da raccontare ancora oggi.

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Sotto questa città puoi attraversare le antiche vie dell’acqua

Ogni angolo della nostra Italia, ogni strada, ogni piazza racconta una storia, un pezzo del nostro ricco patrimonio culturale e storico. Dalle maestose montagne ai litorali turchesi dei nostri mari, dai pittoreschi villaggi medievali ai capolavori architettonici, il nostro Paese non smette mai di sorprendere e affascinare i turisti di tutto il mondo.

Ma la vera magia risiede nei tesori nascosti che si trovano dietro gli angoli più inaspettati. Ed è in uno di questi luoghi che inizia il nostro viaggio, in quella che è senza dubbio una delle regioni più affascinanti e romantiche italiane: la Toscana, più precisamente a Siena. Famosa per il suo Palio e per la sua straordinaria Piazza del Campo, Siena è un incanto per gli occhi e per l’anima. Ma c’è un aspetto meno noto, ma altrettanto suggestivo, di questa città.

Stiamo parlando delle fonti medievali, 25 chilometri di gallerie sotterranee, vere e proprie opere d’arte architettonica rimaste incredibilmente intatte fino a oggi. Seguiremo il corso dell’acqua, il flusso della vita che ha alimentato Siena per secoli, in un viaggio attraverso il tempo e la storia.

Alla scoperta delle vie dell’acqua sotterranea a Siena

Fontebranda

Fonte: iStock

Fontebranda, Siena, Toscana

Le fonti medievali di Siena, veri e propri gioielli architettonici, sono un emblema tangibile della ricca storia della città. Queste opere maestose, risalenti al periodo medievale, hanno resistito alla prova del tempo, mantenendo intatta la loro bellezza originaria. Una passeggiata nel centro storico o nelle aree verdi adiacenti l’ultima cerchia muraria rivela queste straordinarie testimonianze del passato. Le fonti, incastonate nel tessuto urbano o celate tra il verde, non sono solo strutture funzionali, ma monumenti alla ingegnosità e all’estetica dell’epoca da cui provengono.

Sono alimentate da un sistema altamente efficiente, un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria idraulica medievale. Questa rete si estende per 25 chilometri, e si snoda attraverso numerose gallerie scavate nel terreno circostante, raccogliendo le infiltrazioni d’acqua che convogliano, così, fino alla città. Nonostante l’assenza di un fiume, nel tempo questo sistema ha garantito a Siena una fornitura costante e abbondante di acqua, un fattore chiave che ha permesso alla città di prosperare e diventare una delle più ricche e importanti dell’epoca. Ancora oggi, la rete continua a funzionare, testimoniando la lungimiranza dei suoi antichi costruttori.

Tra le fonti presenti, la Fonte Gaia e la Fonte d’Ovile si distinguono in modo particolare. Ognuna di esse racconta una storia unica, riflesso dei cambiamenti sociali, economici e tecnologici che hanno plasmato la città nel corso dei secoli. Questi non erano solo punti di approvvigionamento di acqua, ma anche centri vitali per la socializzazione e lo scambio.

Ma la più antica, famosa e imponente, che occupa un posto significativo nel patrimonio culturale della città, è senza dubbio Fontebranda. Costruita nel 1193, mantiene ancora oggi l’essenza della sua architettura originale, nonostante le modifiche e le aggiunte effettuate nel corso del tempo.

Oltre ad avere anche un legame letterario e religioso significativo per essere menzionata nel XXX canto dell’Inferno di Dante Alighieri, è strettamente associata a Santa Caterina da Siena, la venerata santa che qui è nata e cresciuta, motivo per cui viene spesso chiamata la “Santa di Fontebranda“.

Oggi, è la cornice di importanti manifestazioni culturali e festività locali, tra cui le celebrazioni della Contrada dell’Oca, sottolineando il ruolo centrale che ha ancora oggi nella vita sociale e culturale di Siena.

I segreti degli antichi Bottini: il labirinto sotterraneo dell’acquedotto di Siena

Sotto i ciottoli delle strade e l’effervescenza delle piazze di Siena, si cela un patrimonio storico di grande rilevanza: i Bottini, strutture sotterranee che, ancora oggi, alimentano le fontane della città.

Al fine di proteggere e promuovere la consapevolezza di questa straordinaria rete di acquedotti, sono state organizzate visite guidate per permettere ai visitatori di immergersi nella storia, esplorando i temi legati all’uso delle risorse idriche, all’ingegneria e alla sopravvivenza, scoprendo così un aspetto di Siena spesso sconosciuto, ma di fondamentale importanza.

Due sono i rami principali di questo impressionante sistema. Il primo è il Bottino Maestro di Fontebranda, il più antico e profondo, che parte da Fontebecci e termina alla Fonte di Fontebranda. Poi c’è il Bottino Maestro di Fonte Gaia, un capolavoro di ingegneria idraulica realizzato intorno al 1300. Questo ramo alimenta la celebre Fonte Gaia in Piazza del Campo, simbolo di bellezza e abbondanza. Ma non solo. Con un ingegnoso sistema di trabocchi, l’acqua si riversa anche in altre fonti minori, diffondendo l’oro blu in tutta la città.

Fontebranda

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Fontebranda, Siena, Toscana
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La camera da letto con vista sugli elefanti: un sogno

L’Africa, una terra di contrasti sorprendenti e bellezze sconfinate, ha da sempre esercitato un fascino irresistibile su chiunque abbia avuto la fortuna di calpestare le sue terre. Avvolta in un manto di mistero e avventura, è un mosaico di culture e paesaggi che non smettono mai di stupire.

Oggi, ci dirigiamo verso le vastità delle pianure del Lowveld, più precisamente nella Riserva della Sabi Sand. Quest’area è uno dei gioielli più brillanti del continente africano, un luogo dove l’umanità e la natura si incontrano in un equilibrio delicato. Con la sua ricca biodiversità, è un ecosistema complesso e affascinante, un patrimonio inestimabile per l’umanità intera.

Qui, sulle rive del fiume Manyeleti, sorge l’incantevole Simbambili Game Lodge. Questa struttura di alto livello offre un’esperienza unica nel suo genere, consentendo agli ospiti di immergersi totalmente nella straordinaria fauna selvatica africana.
Il lodge è un luogo dove si può godere della tranquillità e della bellezza della natura, avvolti in un ambiente confortevole, pronti a vivere avventure indimenticabili.

Simbambili Game Lodge: un paradiso nella natura selvaggia

Simbabili Game Lodge Africa

Fonte: Getty Images

Simbabili Game Lodge, Riserva Sabi Sand, Africa

Il Simbambili Game Lodge, situato nel cuore del Parco Nazionale Kruger, è un luogo di raffinata eleganza immerso in un paesaggio selvaggio e incontaminato. Le suite si integrano armoniosamente con l’ambiente circostante, regalando una vista panoramica mozzafiato sulle incantevoli pianure africane e sulla ricca fauna selvatica che le popola.

I visitatori avranno l’incredibile opportunità di esplorare la riserva attraverso emozionanti escursioni guidate, nelle quali si può avvistare una vasta gamma di specie animali, compresi i mitici “Big Five” dell’Africa: il leone, il leopardo, il rinoceronte, l’elefante e il maestoso bufalo.

Inoltre, questa meravigliosa riserva vanta la presenza di ben 147 specie diverse, offrendo una biodiversità che poche altre località al mondo possono eguagliare. Tra graziose antilopi e affascinanti gazzelle, uccelli dai colori sgargianti e suggestivi rettili, ogni escursione diventa un’avventura indimenticabile.

Con la sua posizione privilegiata tra le vaste pianure della Riserva, il Simbambili Game Lodge rappresenta un rifugio romantico perfetto per chiunque sia alla ricerca di un’esperienza di safari intima e coinvolgente.

Le meraviglie del Parco Nazionale Kruger

Il Simbambili Game Lodge si trova nella più grande riserva naturale del Sudafrica: il Parco Nazionale Kruger che, con quasi due milioni di ettari, rappresenta l’autentica essenza dell’Africa.

Questo territorio abbraccia anche un’importante eredità storica e archeologica. Infatti, fa parte della “Kruger to Canyons Biosphere“, un’area riconosciuta dall’UNESCO come Riserva Internazionale dell’Uomo e della Biosfera, un titolo che sottolinea l’importanza del rapporto tra l’uomo e la natura e l’urgenza di preservare questi ambienti per il futuro.

Le vaste praterie dipingono un’immagine iconica delle immense distese della savana africana, mentre le rigogliose foreste costituiscono un rifugio ideale per numerosi animali. Inoltre, con centinaia di specie di uccelli registrate, tra cui molte endemiche dell’Africa meridionale, il Parco è una destinazione di primo piano per gli appassionati di birdwatching provenienti da tutto il mondo.

Per gli amanti della fauna selvatica, il Parco Nazionale Kruger non è solo un paradiso. È una terra di avventure, una meta da sogno dove ogni giorno offre nuove scoperte ed emozioni indimenticabili.

Parco Kruger

Fonte: iStock

Parco Kruger, Riserva Sabi Sand, Africa