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I segreti di Palmanova, uno dei borghi più belli d’Italia

Città-fortezza, Palmanova è uno di quei luoghi che hanno contribuito a rendere la fama dell’Italia quella che è oggi: al top. Dal 1960, con decreto del Presidente della Repubblica, è stata proclamata Monumento Nazionale. Nel 2017 è entrata nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco e nel 2018 è entrata a far parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia.

Il merito di tutto ciò è dovuto alla sua particolarissima forma di stella a nove punte, visibile solo dall’alto dei suoi bastioni (o dal cielo). Si tratta, infatti, di uno dei più importanti esempi di architettura militare dell’età moderna.

I bastioni di Palmanova

Passeggiare sulle antiche mura di Palmanova permette di osservare la geometria perfetta delle strutture difensive realizzate, scoprire le gallerie che permettevano alle milizie di spostarsi o di difendere la fortezza e di conoscere i segreti di un luogo unico in Italia.

Palmanova

Fonte: @Ulderica Da Pozzo

La città di Palmanova vista dall’alto

La struttura fortificata è organizzata su tre cerchie difensive e un tessuto urbano disposto su assi radiali. L’accesso alla città è consentito da tre porte: Porta Aquileia (un tempo chiamata Marittima), Porta Udine e Porta Cividale.

La città fu fondata dalla Serenissima Repubblica di Venezia con l’intento di contrastare le mire espansionistiche degli Asburgo d’Austria e le scorrerie dei Turchi. Il 7 ottobre 1593 si pose la prima pietra della fortezza.

Una data non casuale, scelta dai rappresentanti della Repubblica di Venezia per ricordare due eventi importanti: la ricorrenza di Santa Giustina, patrona della nuova città, e l’anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi il 7 ottobre 1571. Questo anche perché Venezia voleva sottolinearne la fama di fortezza inespugnabile, contro le scorrerie dei Turchi e per arginare le mire espansionistiche degli Arciducali, fino a quando il generale Bonaparte la conquistò.

Furono costruite due linee difensive con bastioni e rivellini e al loro interno si realizzò l’impianto urbanistico della città. La terza cinta fortificata fu aggiunta in epoca napoleonica.

I segreti di Palmanova

Uno dei segreti meglio custoditi si trova proprio nel sottosuolo. Tutta la cinta bastionata di Palmanova è percorsa da un sistema di gallerie, alcune delle quali sono anche visitabili. Negli ultimi anni è stata riaperta e reinserita nelle visite guidate anche la Loggia di baluardo Donato con la sortita che permette il passaggio dall’interno della città stellata al fossato esterno.

percorso-sui-bastioni_Palmanova

Fonte: @Gianluca Baronchelli

Il percorso sui bastioni di Palmanova

Questa veniva utilizzata per i movimenti delle truppe e per le milizie a cavallo. All’uscita del camminamento sotterraneo, si trova il terrapieno parallelo alla cortina chiamato “falsabraga”, realizzata per occultare gli spostamenti delle truppe all’interno delle fortificazioni.

Il mistero dei numeri

La “città stellata”, come è anche chiamata Palmanova, è circondata da mura e fossati per una lunghezza di circa 7 chilometri. Sei strade convergono verso il centro, una piazza esagonale talmente perfetta che è facile rimanere impressionati dinanzi a tale ordine.

E sono proprio i numeri a lasciare meravigliati, tutti basati sul numero tre e suoi multipli: la stella è a nove punte, come sono nove anche i bastioni di fortezza e le cerchie della cinta muraria. Ci sono tre porte di accesso, 18 strade radiali e sei strade principali.

Il progetto di questa città fu inizialmente affidato a Leonardo da Vinci, ma il grande Genio rifiutò di realizzarlo per via di altri impegni. Tuttavia, da alcuni documenti storici sembrerebbe che fece comunque un sopralluogo e dispensò alcuni preziosi consigli.

Un luogo ultraterreno

Quando venne ideata, Palmanova non avrebbe dovuto ospitare soltanto i militari impegnati in guerra, ma era stata progettata per dare alloggio anche a 20mila abitanti. Il progetto tuttavia naufragò: un po’ forse perché spaventava l’idea di far crescere dei figli in ambiente bellico, ma la credenza più diffusa era che si riteneva che la città avesse qualcosa di ultraterreno nella sua particolarissima struttura.

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Mercatini di Natale di Rango, in Trentino: le date e gli eventi

A dare il benvenuto ai visitatori è una scalinata in pietra, che conduce ad un antico arco su cui si affaccia una bifora. Da qui si svela l’incanto di Rango, un’autentica perla del Trentino, entrata a far parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia, dove in questo periodo dell’anno si rinnova la magia con i caratteristici Mercatini di Natale. Bancarelle illuminate animano vicoli pittoreschi e case contadine, offrendo un’esperienza per occhi e palato imperdibile per tutta la famiglia, e portando in un viaggio a ritroso nel tempo. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa edizione.

I Mercatini di Natale di Rango, autentica magia in Trentino

Situato nel comune di Bleggio Superiore, a metà strada tra Madonna di Campiglio e il Lago di Garda, questo borgo del Trentino scolpito nella montagna affascina immediatamente con la sua ragnatela di cunicoli, androni e passaggi coperti che l’attraversano, definiti portech in dialetto, sotto i quali ci si rifugiava in inverno per proteggersi dal freddo.

Qui prende vita la magia dei Mercatini di Natale di Rango, così tipici e autentici da far ripercorrere ai visitatori il passato del borgo, ancora pulsante grazie ad artigiani, agricoltori e associazioni del posto, che espongono utensili agricoli, giocattoli in legno e specialità contadine.

A ospitare le storiche bancarelle sono anche i vòlt, ossia le cantine dove i contadini conservavano i prodotti della terra e i salumi della tradizione, come pure le vecchie case contadine, aperte eccezionalmente per l’occasione, e la graziosa piazza centrale del paese.

Le altre iniziative ed eventi natalizi a Rango

Domenica 26 novembre e sabato 2 dicembre, si terrà il Merenda Trek, con la possibilità di esplorare la bellezza del trekking e deliziare i propri sensi con una merenda a base di prodotti tipici locali. Il programma prevede il ritrovo presso la piazza della fontana e partenza dal borgo di Rango alle ore 14.30, con una pausa di gusto presso “Maso Il Gioco” alle 15.30. Quindi, rientro ai Mercatini di Natale, con possibilità di visitare Balbido “il paese dipinto”. L’itinerario dura un’ora, e l’equipaggiamento deve essere composto da scarponcini impermeabili, zainetto, piumino, berretto, guanti e bastoncini da trekking (consigliati). Il percorso è adatto ai bambini e sono ammessi i cani.

A dicembre, tutti i giorni dei Mercatini ci si potrà, invece, iscrivere al Degu Trek, trekking con accompagnatrice di media montagna e degustazione su prenotazione. Anche questo itinerario di difficoltà medio-facile, di durata circa un’ora e mezza, è adatto ai bambini. Il ritrovo è previsto alle ore 11 presso la piazza della fontana, con partenza dal borgo di Rango, e rientro per le 13 al Mercatino di Natale, per un’esperienza culinaria autentica, durante la quale gustare piatti tipici della tradizione montana.

I Mercatini di Natale di Rango propongono anche una serie di iniziative di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne, tra cui una mostra fotografica lungo il portico d’entrata del borgo.

In occasione delle festività natalizie non possono di certo mancare gli appuntamenti per famiglie e bambini, che a Rango sono numerosi. Per i più piccoli è prevista la Stanza dei giochi, un mini club con educatrici specializzate che organizzeranno giochi, laboratori e letture. Come sempre ci saranno poi, l’arrivo di Santa Lucia e quello di Babbo Natale con il loro sacco carico di doni.

I borghi ospiti di questa edizione

Ogni weekend ci sarà un borgo ospite della manifestazione. Nel volt 74, dedicato a ciascuno di loro, si potranno degustare le eccellenze culinarie tipiche locali. Sabato 25 e domenica 26 novembre il borgo ospite sarà Tremosine, gioiello panoramico sul Lago di Garda, di cui si potranno assaggiare l’olio e il limone, eccellenze culinarie del posto. Sabato 2 e domenica 3 dicembre sarà la volta di San Lorenzo in Banale, gemma delle Dolomiti, che proporrà la tipica “Ciuìga”, pregiato insaccato di carne e rape, e di San Gemini, incantevole borgo umbro, con birra artigianale, prodotti di norcineria, formaggi, vino, ma anche esposizione di prodotti di artigianato in ferro battuto, dipinti e opere degli infioratori sangeminesi.

Venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 dicembre il borgo ospite sarà Geraci Siculo, affascinante borgo medievale in Sicilia, che proporrà come eccellenze culinarie arancine, cannoli, dolci di mandorla siciliana, acciughe e crema al pistacchio. Sabato 16 e domenica 17 dicembre toccherà a Bard, incantevole borgo in Valle d’Aosta, affacciato sulle Alpi, che offrirà formaggi, salumi e pane di segale. Prevista, inoltre, la presenza dello scultore Cesare Bottan intento a creare opere in legno. Sabato 23 dicembre, il borgo ospite sarà Pieve Tesino, altro incantevole borgo trentino, abbracciato dalle Dolomiti, che farà trovare come eccellenze lo strudel e il parampampoli.

Infine, martedì 26, venerdì 29 e sabato 30 dicembre la pittoresca località costiera di Bova Marina, in Calabria, delizierà i palati dei visitatori dei Mercatini di Natale di Rango con i suoi gustosi prodotti tipici.

Mercatini di Natale di Rango: info utili

Ecco le prossime date dei Mercatini di Natale di Rango, in Trentino:

  • novembre: 25-26
  • dicembre: 2-3-8-9-10-16-17-23-26-29-30-31

Da segnarsi, inoltre, queste due date speciali per i più piccoli:

  • sabato 16 dicembre alle 15.30 in programma l’arrivo di Santa Lucia nel borgo
  • sabato 23 dicembre, sempre alle 15.30, arriva Babbo Natale con tanti regali per i visitatori più piccoli

Gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti:
tutti i giorni, dalle 9:30 alle 18:30

Come raggiungere il borgo di Rango

Raggiungere i Mercatini di Natale di Rango è semplicissimo. Se siete in auto e partite da Trento, dovete prendere la A22 del Brennero, uscita Trento Sud. All’uscita del casello bisogna seguire le indicazioni per Madonna di Campiglio fino a Comano Terme-Ponte Arche (30 km circa). Poi direzione Bleggio fino a Rango, per 7 Km. Da Brescia è, invece, consigliata la SS del Caffaro fino a Comano Terme-Ponte Arche (100 Km). Sono previsti parcheggi speciali al campo sportivo di Cavrasto collegati ai Mercatini con bus navetta a pagamento.

Se preferite viaggiare in treno, la stazione dei treni di Trento si trova a 42 chilometri di distanza dal borgo di Rango. Da Trento si può, inoltre, prendere la corriera in direzione Ponte Arche Rango. Per chi arriva in aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Bolzano.

Per i camperisti, c’è un’area sosta a pagamento presso il campo di Cavrasto, a circa 1.5 km da Rango, con servizi igenici, corrente elettrica e acqua, collegata ai Mercatini con servizio di bus navetta a pagamento.

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Questo è l’indirizzo dell’ufficio postale di Babbo Natale

Organizzare un viaggio a dicembre è sempre un’ottima idea, soprattutto se si subisce il fascino delle atmosfere natalizie. I luoghi da raggiungere in questo periodo sono tantissimi, e tutti sono destinati a incantare. Luci scintillanti, decorazioni colorate, alberi maestosi e mercatini hanno già invaso le strade, i quartieri e le piazze delle città, dei borghi e delle capitali, trasformando queste destinazioni in vere e proprie fiabe di Natale tutte da vivere.

All’ombra delle grandi e celebri città, quelle che ogni anno vengono raggiunte da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, esistono luoghi incantati e forse poco conosciuti che però consentono di vivere e condividere esperienze incredibili e uniche.

È questo il caso di Himmelpfort, un piccolo villaggio situato a Brandeburgo, in Germania, dove i desideri di grandi e bambini si trasformano in realtà. E sì perché è proprio qui che si trova l’ufficio postale di Babbo Natale. Ecco come raggiungerlo.

Santa Claus si è spostato in un piccolo villaggio tedesco

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in un delizioso villaggio fuori dai radar turistici. Ci troviamo a Himmelpfort, nello Stato Federale di Brandeburgo, a poco meno di 100 chilometri da Berlino. La località è incastonata in un’area naturale nella regione dei laghi ed è conosciuta soprattutto per il monastero circense che porta il suo nome. Himmelpfort, in tedesco, vuol dire “Cancello del paradiso”, un nome davvero evocativo che negli anni ha attirato l’interesse di tantissimi viaggiatori.

Il villaggio è sicuramente una meta molto interessante per tutti gli amanti della natura e per coloro che desiderano vivere avventure a ritmo slow. Tuttavia, c’è un altro motivo per raggiungere Himmelpfort, e farlo proprio tra la fine di novembre e il mese di dicembre. È qui, infatti, che Babbo Natale ha scelto di aprire il suo ufficio postale, il più grande di tutto il Paese.

In realtà non si tratta propriamente di una novità. A quanto pare, infatti, è dal 1984 che Santa Claus si ritira qui per rispondere a tutte le lettere che arrivano da più di 90 Paesi del mondo, in quello che è diventato un laboratorio magico. Una missione piuttosto impegnativa, se consideriamo che ogni anno arrivano oltre 300.000 lettere all’ufficio postale di Himmelpfort, che però Babbo Natale riesce sempre a portare a termine grazie ai suoi elfi.

Ecco dove si trova l'ufficio postale di Babbo Natale

Fonte: IMAGO/epd / IPA

Ecco dove si trova l’ufficio postale di Babbo Natale

Come raggiungere l’ufficio postale di Babbo Natale

Babbo Natale non lavora solo a dicembre. Tutti i giorni, infatti, l’ufficio postale di Himmelpfort riceve centinaia di lettere contenenti sogni, desideri e aspettative di grandi e bambini. Secondo quanto annunciato da Deutsche Post, al momento sono state già pervenute almeno 10.000 liste dei desideri.

C’è di più, però, perché per tutto dicembre, e fino alla Vigilia di Natale, Santa Claus resterà proprio all’interno dell’ufficio postale per incontrare grandi e bambini. Avete due possibilità, quindi, raggiungere il villaggio per incontrare Babbo Natale o spedire a lui una lettera. Per ricevere una risposta, però, consigliamo di farlo subito: la casella postale è piuttosto affollata.

L’indirizzo è questo: An den Weihnachtsmann (To Santa Claus), Weihnachtspostfiliale (Santa’s Post Office Branch), 16798 Himmelpfort, Deutschland (Germany).

L'indirizzo dell'ufficio postale di Babbo Natale

Fonte: IMAGO/epd / IPA

L’indirizzo dell’ufficio postale di Babbo Natale
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Il museo-giardino che è un’oasi di pace e di bellezza

A osservarlo sembra quasi finto, perché la perfezione e la simmetria regnano sovrane. Ci sono cespugli rotondi, prati che sembrano impeccabili macchie di colore dalla forma ben definita, ci sono gli alberi a punteggiare l’ambiente, e anche loro appaiono perfettamente collocati, seguendo uno schema ben preciso, lungo sentieri bianchi che si perdono nelle sfumature cangianti della natura

Questo museo-giardino straordinario si trova in Giappone ed è una vera e propria oasi di pace e bellezza, ma non solo: è la culla dell’arte, infatti, qui si può apprezzare uno straordinario connubio che mescola insieme dipinti e natura.

Adachi Museum of Art, un museo-giardino uscito da un sogno

Si dice che siano un “dipinto giapponese vivente”: stiamo parlando dei giardini che compongono l’Adachi Museum of Art e che si estendono per circa 165mila metri quadrati. Questo luogo dal fascino incredibile si trova in Giappone, a circa un’ora di distanza da Matsue, ed è facilmente raggiungibile prima con un treno fino alla stazione di Yasugi, poi salendo sulla navetta gratuita che porta al museo. È nella prefettura di Shimane.

Una vera e propria oasi di pace e bellezza in cui ammirare l’arte nelle sue tante forme. C’è quella naturale dei giardini, mai uguali a loro stessi, che ogni giorno regalano suggestioni, scorci ed emozioni nuove, c’è quella dei dipinti che si possono ammirare. Come viene spiegato sul sito ufficiale della struttura, il fondatore Adachi Zenko percepiva un collegamento tra la bellezza dei giardini in stile giapponese e dipinti di Yokoyama Taikan. Così ha realizzato il giardino giapponese: “con la speranza che, attraverso la sua espressione stagionale di bellezza naturale, i visitatori sarebbero stati ispirati a vedere i dipinti di Taikan con un rinnovato senso di apprezzamento”.

Poi sono stati aggiunti altri artisti andando a creare un vero e proprio viaggio nell’arte in tante forme differenti. Il museo è dotato di una collezione permanente, inoltre le mostre vengono cambiate nel corso dell’anno in base alle stagioni, per offrire ai visitatori un’esperienza sempre nuova.  All’interno della struttura si trovano anche un caffè e una tea house.

La bellezza dei giardini che cambiano ad ogni stagione

La natura è una delle forme d’arte più incredibili e spettacolari: mai uguale a sé stessa, ogni giorno lo stesso luogo può regalare sensazioni sempre nuove. Così fanno i giardini che si possono ammirare nell’Adachi Museum of Art: ogni stagione restituisce sfumature diverse, colori vibranti e fascino.

Un luogo che vale la pena segnare tra le tappe imperdibili se si programma un viaggio in Giappone e che è intanto possibile ammirare grazie a una webcam (direttamente dal sito) che fa vedere in diretta questa oasi di bellezza. Durante le stagioni i giardini abbracciano il cambiamento e, allora, si può vedere la natura sommersa da un soffice manto di neve, oppure risvegliarsi ed esplodere di vita e colori in primavera ed estate. E, ancora, brillare dei colori più intensi durante la stagione autunnale. I giardini sono composti da aree diverse, ad esempio vi è quello della ghiaia bianca e dei pini, o quello del muschio; inoltre è importante sapere che non si può accedere direttamente ma si possono ammirare dall’edificio.

Il museo è stato aperto nel 1970, quando il suo fondatore aveva 71 anni. Lo si può visitare tutti i giorni dell’anno, inoltre da 20 anni i giardini sono in cima alla lista stilata dalla rivista americana The Journal of Japanese Gardens.

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Dopo tre anni di restauri riapre una meraviglia italiana

Ci sono voluti tre anni di restauri, ma finalmente dal 22 novembre è possibile tornare a visitare una meraviglia italiana, o almeno una parte di essa. Si sono dovuti svolgere dei lavori molto complessi indirizzati alla messa in sicurezza, alla conservazione e alla valorizzazione, che hanno interessato gran parte della struttura. E il risultato ottenuto è davvero straordinario.

Riapre Palazzo Moroni a Bergamo

Dopo tre anni, e a partire dal 22 novembre, è finalmente possibile tornare a visitare Palazzo Moroni, una vera e propria meraviglia situata nell’altrettanto affascinante Città Alta di Bergamo, il primo palazzo urbano acquisito dal FAI (Fondo Ambiente Italiano).

I lavori effettuati hanno interessato i giardini, i terrazzamenti panoramici ai piedi della Rocca civica, due ettari di campagna nel cuore della città e gli interni. Per fortuna sono straordinariamente conservati nelle decorazioni, negli arredi, negli oggetti e nelle opere d’arte della collezione di famiglia, che annovera tra i capolavori tre ritratti di Giovanni Battista Moroni (1521 circa-1579/1580): Il Ritratto di Isotta Brembati, quello di Giovanni Gerolamo Grumelli, meglio noto come Il Cavaliere in rosa, e il Ritratto di signora anziana.

A dire il vero, già il 27 e il 28 giugno del 2020, il FAI aveva aperto i giardini e l’ortaglia come evento eccezionale: un vero e proprio omaggio a Bergamo, una delle città italiane più colpite dal Covid-19, con un’apertura dedicata a tutto il personale sanitario.

Un anno dopo rispetto a questo appuntamento, si sono conclusi i lavori nella parte del palazzo caratterizzata da affreschi seicenteschi – i cui soggetti danno il nome alle sale: la Sala dell’Età dell’oro, la Sala dei Giganti, la Sala di Ercole e la Sala della Gerusalemme liberata – realizzati dal pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli (1604-1656), che sono tra i primi e più pregevoli esempi di pittura barocca in Lombardia.

Alla fine del 2022 è invece partito il restauro delle cinque stanze che finalmente, dal 22 novembre in poi, saranno aperte a tutti: si potranno ammirare sete preziose, ceramiche orientali e francesi, arredi laccati e in stile impero e decorazioni ad affresco che riproducono stucchi a trompe-l’oeil e si alternano a fantasiosi soggetti che prendono ispirazione dal mondo classico ed esotico.

Cosa aspettarsi

Grazie ai vari interventi realizzati – tutti con il sostegno di Regione Lombardia e il contributo di numerose aziende e privati – è ora possibile andare alla scoperta dell’intero piano nobile e di tutto il mezzanino. L’attuale allestimento rispecchia la storia e le modifiche volute nei secoli dalla famiglia Moroni.

Ciò non toglie che i recenti lavori e l’apertura al pubblico abbiano reso necessari alcuni interventi da parte del FAI per adattare gli ambienti alle esigenze del percorso di visita e per riallestire alcune sale parzialmente prive di arredi.

Il riallestimento è ispirato a precisi criteri filologici e museografici fedeli al valore storico e artistico di Palazzo Moroni e, allo stesso tempo, alla volontà di mantenere senza soluzione di continuità l’atmosfera della dimora.

L’intervento più significativo ha riguardato soprattutto la Sala Turca e l’appartamento del Conte del Mezzanino, che sono stati riarredati utilizzando mobili e oggetti provenienti da donazioni, allestiti dal FAI in maniera armoniosa e coerente con lo spirito del luogo e lo stile della casa, in modo da restituire una testimonianza storica scientificamente attendibile e il più possibile fedele all’originale.

Ben oltre 50 pezzi, provenienti dai depositi del FAI, sono stati ricollocati all’interno delle sale: arredi Impero della dimora di Lucca di Roberto Martinelli (2021) e dalla casa di Torino di Gabriele Manfredi (2016), oggetti d’arte francesi e cinesi donati dalla famiglia Zegna (2023), lampade e tappeti recuperati dall’edificio di Pordenone (legato Marilena Busato) (2022), un gruppo di stampe donato da Cristina Bottino, il bel set da toilette in argento di manifattura viennese del 1817, recentemente offerto proprio per Palazzo Moroni da Giuseppe Venturini.

Infine, un importante prestito temporaneo proveniente da Casa e Collezione Laura ha trovato posto nelle sale del Palazzo: si tratta di alcuni oggetti inglesi, francesi e giapponesi e parte della raccolta di pezzi di Cina in bianco e blu di epoca Ming (XVI secolo) e Kangxi (fine XVII – inizio XVIII secolo), provenienti dalle stanze chiuse al pubblico della dimora del FAI a Ospedaletti e quindi ora valorizzati e fruibili.

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Arriva la Cyber Week: le offerte sensazionali per viaggiare

Siete già pronti per il prossimo viaggio? Se avete intenzione di concedervi un city break invernale o una gita fuori porta alla scoperta delle più belle città europee, allora non dovreste proprio lasciarvi sfuggire l’occasione: Ryanair ha appena lanciato le sue offerte per la Cyber Week, con tantissimi voli a prezzi scontati per decine di destinazioni in tutto il suo network. Vediamo la promozione imperdibile.

Ryanair, le offerte della Cyber Week

Per chi è sempre attento al risparmio, questo periodo dell’anno è forse il migliore per pensare ad un viaggio. Si susseguono infatti tantissime offerte e, con un po’ di attenzione, non è difficile trovare un biglietto a tariffe stracciate per andare in alcune delle più belle località europee. Mentre continuano ad impazzare le promozioni per la settimana dedicata al Black Friday, c’è chi guarda già al futuro: Ryanair ha lanciato la Cyber Week, con decine di voli a prezzi bassissimi. Quali sono le condizioni per accaparrarsi un viaggio super scontato?

La compagnia aerea low cost ha deciso di puntare tutto sul city break, uno dei modi più apprezzati di viaggiare: si tratta di brevi vacanze alla scoperta delle capitali e delle grandi città europee, scrigni di arte e cultura che attirano ogni anno milioni di turisti da ogni angolo del mondo. Nasce così la Cyber viaggi in città, la nuova offerta valida solo per pochi giorni. Acquistando un biglietto entro il 23 novembre 2023, potrete sfruttare offerte incredibili e prezzi mai visti. La promozione è valida per le partenze effettuate tra il 1° dicembre 2023 e il 29 febbraio 2024: fatevi un regalo di Natale super e programmate la vostra vacanza invernale.

Dove andare in inverno

Volete sfruttare le offerte della Cyber Week di Ryanair? La scelta è davvero enorme: da Roma Ciampino, ad esempio, potete partire alla volta della città di Cracovia da soli 14,99€. È uno dei principali poli culturali della Polonia, con un centro storico che ha ottenuto il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Tra i luoghi più affascinanti da visitare c’è sicuramente la Piazza del Mercato, che ha conservato le sue origini medievali: vi si affacciano bellissimi palazzi come il Mercato dei Tessuti e la torre civica del Municipio, ma anche la Basilica di Santa Maria.

Se preferite i climi un po’ più temperati, da Bari potete volare verso Valencia a partire da soli 16,99€: la città spagnola è perfetta per un city break invernale, con il suo fascino incredibile e senza tempo. Potete concedervi una passeggiata alla scoperta del suo centro storico, ricco di grandi sorprese, oppure un viaggio tra i piccoli borghi che si snodano nei dintorni, che con un pizzico di fortuna si mostrano nel loro splendore coperti da un candido manto di neve. E naturalmente potete cogliere l’occasione per assaporare le tante specialità tipiche del luogo.

Infine, da Bergamo Orio al Serio potete partire verso Kaunas da soli 14,99€: la città lituana è una delle più importanti del Paese, e se la scegliete come meta per le vacanze di Natale potrete vivere un’atmosfera magica. Ma in ogni periodo dell’anno si rivela essere un luogo meraviglioso, con il suo centro storico costruito sulla convergenza tra due fiumi e un imponente castello di cui oggi restano solo parte della cinta muraria e una torre fortificata.

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Le Cascate di Pale sul fiume Menotre, una meraviglia per tutte le stagioni

In questo autunno caldo, dove l’imbrunire delle foglie ha tardato a manifestarsi e le temperature rimangono tutto sommato miti, ci si può avventurare nel cuore dell’Umbria, per scoprire una serie impressionante di cascate magiche e spettacolari al riparo delle fronde di un bosco secolare.

Il fiume Menotre, infatti, dopo essere nato a circa 30 chilometri dalla città di Foligno, sulle pendici del monte Mareggia, scende verso Rasiglia, piccolo borgo inondato dalle copiose acque delle numerose sorgenti presenti sui colli circostanti. Qui il corso d’acqua riceve il tributo di numerosi, piccoli affluenti che ne incrementano la portata in maniera sostanziale. Prima che il Menotre si immetta nel fiume Topino a Scanzano, però, presso il Sasso di Pale, si getta in una gola ripida e in una serie di salti che prende il nome di Cascate di Pale, o dell’Altolina, e raggiunge la cittadina di Belfiore.

Fonte: Lorenzo Calamai

Spiaggetta lungo il corso del fiume Menotre

La distanza in linea d’aria tra Pale e Belfiore è irrisoria, inferiore al chilometro, ma il primo paese si trova arroccato in cima a una falesia ricoperta di boschi e il secondo ai piedi della medesima. I due borghi sono collegati non solo dalla Strada statale 77, ma anche da un sentiero che corre lungo il corso del fiume Menotre, regalando un’impareggiabile esperienza al cospetto delle meravigliose Cascate di Pale.

Cascate di Pale sul fiume Menotre: come arrivare

Fonte: ph. Mongolo1984 – CC BY-SA 4.0

La luce autunnale nel bosco lungo il Menotre

Il sentiero che porta alla scoperta delle Cascate di Pale si può prendere da ciascuno dei due paesi a cui fa capo, Pale e Belfiore. Tuttavia, solitamente si consiglia di affrontare la salita partendo da quest’ultimo, dov’è stato allestito un parcheggio ad hoc per il percorso.

Oltre a trovare facilmente un posto per l’auto, attaccare il sentiero da Belfiore consente di affrontare la salita per prima e solo dopo la discesa e di fare tappa intermedia fra l’una e l’altra a Pale, un borgo piccolissimo ma che contiene alcuni elementi di fascino da non trascurare.

Per raggiungere il Parcheggio dell’Altolina (coordinate GPS: 42.983308, 12.768861), area da cui deriva uno dei nomi con cui sono conosciute le Cascate del Menotre, si deve percorrere la Strada statale 77, quale che sia la provenienza. Si scende quindi nel paese di Belfiore e si imbocca, per l’appunto, via Altolina. La strada si snoda in un bel paesaggio circondato da ulivi e in poco meno di un chilometro si arriva al grande spiazzo sterrato che fune da parcheggio.

Il sentiero lungo il Menotre e le cascate

Dal Parcheggio dell’Altolina lo sguardo segue il corso della gola boscosa dove scorre impetuoso il Menotre, e si scorgono in cima le vette degli edifici del paese di Pale, destinazione ultima dell’escursione che ci si sta apprestando a compiere.

Il sentiero delle Cascate di Pale è lungo circa 2 chilometri ed affronta un dislivello di circa 300 metri. Questo significa che pur essendo tutto in salita, in alcuni tratti anche ripida, è comunque breve e alla portata di tutti, particolarmente adatto alle famiglie. La buona manutenzione del percorso, inoltre, consente di affrontare in tutta serenità l’escursione, anche se si consiglia di affrontarla con calzature adeguate. L’ascesa da Belfiore a Pale si compie in un’ora e mezza circa.

Oltre a essere adatto a qualsiasi tipo di visitatore, il percorso è anche adatto a tutte le stagioni. Offre ovviamente il meglio di sé durante il caldo estivo, offrendo riparo e ristoro dalla canicola, ma ha il suo fascino estremo anche durante l’autunno e l’inverno, quando il bosco ingiallisce e la natura affronta la sua mutazione. Assicuratevi comunque di percorrere il sentiero in condizioni meteorologiche buone.

Il sentiero inizia in fondo al piazzale sterrato del parcheggio e si inoltra inizialmente tra gli ulivi. Una volta entrati nel bosco, si passa al fianco di un vecchio edificio bianco, si oltrepassa un ponticello e ci si avvicina alla prima cascata del percorso, una delle più conosciute e caratteristiche: il Velo della Sposa.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le impetuose acque del Velo della Sposa

Il salto prende questo nome dalla forma che l’acqua assume attorcigliandosi sul grande spuntone di roccia levigata dove scorre, stringendosi e poi allargandosi come una farfalla. Dietro la cascata l’acqua ha scavato una grotta suggestiva, dove ci si può affacciare.

Proseguendo lungo il sentiero che si apre nella roccia calcarea, dal colore ocra tipico del travertino, si sale fino a raggiungere una spiaggetta sulle rive del fiume. Qui il Menotre ci arriva con un grande salto da monte e si getta poi nel vuoto a valle con un’altra cascata sostanzialmente invisibile, immersa nella vegetazione.

Deviando leggermente dal sentiero si può raggiungere una delle cascate più suggestive del percorso, un grande salto dove il fiume si divide in diversi rivoli, al cospetto dei quali si è piccoli contro la forza roboante della natura.

Nel suo ultimo tratto il sentiero si distanzia leggermente dal corso del fiume, inoltrandosi in un bosco di lecci che preannuncia l’arrivo nel borgo di Pale.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il sentiero lungo il Menotre scavato nella roccia

Cosa vedere a Pale

Il minuscolo paese di Pale, che oggi raccoglie appena qualche decina di abitanti e fa parte, amministrativamente, del comune di Foligno, è un insediamento antichissimo, risalente all’epoca pre-romana, lungo quella che era una fondamentale via di collegamento con l’antica città di Plestia.

La forza impetuosa del Menotre ha sempre consentito al borgo di avere un ruolo rilevante: mulini e frantoi prima, opifici e cartiere poi hanno caratterizzato l’attività del paese e lo hanno tenuto vivo nel corso dei secoli. Nel Trecento Pale era un borgo fortificato cinto da mura, nel Quattrocento vi venne costruito un castello, tra il Cinquecento e il Seicento l’industria della carta fiorì a tal punto da rendere la cittadina rinomata in tutta la regione per la qualità dei suoi prodotti.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Menotre ha una notevole portata, che si manifesta nella forza delle sue cascate

Piccolo gioiello di impianto medievale, Pale merita una rapida visita per i suoi vicoli da chi è emerso dalla forra del Menotre. Un paio di osterie offrono l’opportunità di rifocillarsi con un panino, un aperitivo oppure un pasto completo.

Merita inoltre una visita l’Eremo di S. Maria di Giacobbe, ossia quell’edificio incastonato nella roccia del colle che sovrasta il paese, il Sasso di Pale. Si tratta di un monastero del XIII secolo, raggiungibile da Pale attraverso un breve sentiero che sale lungo il versante sud-ovest del Sasso, in una zona scoscesa e rocciosa che viene anche utilizzata per l’arrampicata. Si raggiunge in circa 45 minuti con una passeggiata che merita la fatica anche senza visitare gli interni del santuario, che apre le sue porte solo su prenotazione per poter ammirare i bei soffitti affrescati dei suoi interni.

Il ritorno a Belfiore e al parcheggio si compie per lo stesso percorso dell’andata, stavolta con una rapida discesa che riporterà velocemente al punto di partenza.

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50 animali giganti stanno brillando questa città italiana: è magia

Quando il calendario segna la fine di novembre gli amanti del Natale sanno che non si può più attendere: è questo il momento di organizzare grandi e straordinari viaggi per scoprire tutte quelle destinazioni del mondo che in questo periodo indossano il loro abito più bello. Luci scintillanti, decorazioni sontuose, alberi maestosi e mercatini: il periodo dell’Avvento ci catapulta in una fiaba natalizia tutta da vivere e da condividere.

I luoghi da raggiungere sono tantissimi e tutti sono destinati a incantare: capitali europee, città d’arte, borghi e villaggi mostrano il loro aspetto più smagliante e ci invitano a girare il globo in lungo e in largo. Tuttavia non c’è bisogno di volare dall’altra parte del mondo per toccare con mano l’incanto del periodo perché anche l’Italia si è appropriata dello spirito natalizio.

Lo ha fatto anche Fasano, la città pugliese incastonata tra Bari, Brindisi e Taranto. Proprio qui, infatti, 50 animali giganti stanno illuminando di magia le strade, i quartieri e le piazze del centro storico. E quale occasione migliore, se non quella del Natale, per riscoprire la Puglia?

Un magico e scintillante Natale in Puglia

Il nostro viaggio di oggi ci porta nel Sud dello Stivale, e più precisamente a Fasano. La città in provincia di Brindisi ha cambiato il suo look per festeggiare i 50 anni dello Zoosafari e per regalare a cittadini e viaggiatori un’esperienza unica durante il periodo di Natale e non solo.

“Luci di Natale a Fasano: The World of Animals”, questo il nome del progetto promosso dal comune che ha dato vita a un percorso immersivo che ha trasformato le strade del centro storico in un museo a cielo aperto. Protagoniste di questa esperienza sensoriale sono delle sculture luminose a tema, dalle fattezze straordinarie, che saranno incorniciate da luminarie e video proiezioni che renderanno unico il Natale a Fasano.

Luci di Natale a Fasano: The World of Animals

Fonte: Ufficio Stampa

The World of Animals: il centro storico diFasano si trasforma in una giungla urbana

50 animali giganti e scintillanti stanno illuminando Fasano

Così bella, Fasano, non l’avete vista mai. Grazie al progetto The World of Animals, la città si è trasformata in una giunga urbana tutta da esplorare. E quale periodo migliore, se non quello dell’Avvento, per lasciarsi conquistare dalla magia di questo percorso scintillante?

Per l’occasione, in città, sono sbarcati orsi polari, pinguini e gorilla. E poi, ancora, scimmie, giraffe, elefanti, farfalle e leoni. Sono 50, in totale, gli esemplari che stanno popolando e animando il cuore storico della città. Lo fanno per festeggiare il 50esimo anniversario dello Zoosafari di Fasano, che è il più grande parco zoologico del Paese, nonché secondo in Europa, e lo fanno anche per invitare i viaggiatori provenienti da ogni dove a scoprire tutta la meraviglia del Natale in Puglia.

Quello che vi aspetta è anticipato dalle prime fotografie diffuse: uno spettacolo di luci e colori visitabile tutti i giorni, e a ogni ora, in maniera totalmente gratuita. Una galleria d’arte en plein air incantata che è stata inaugurata il 18 novembre e che resterà a disposizione dei cittadini e dei viaggiatori fino al 13 febbraio 2024.

Distrincandosi tra le maestose installazioni, sarà possibile raggiungere Piazza Ciaia, la piazza cittadina che ospita un albero di Natale dalle fattezze straordinarie addobbato con decorazioni luminose a forma di animali. Tutto intorno, invece, uno show di luci, colori e proiezioni animerà le facciate delle principali chiese cittadine con le immagini di opere d’arte sacre legate al mondo faunistico.

The World of Animals

Fonte: Ufficio Stampa

The World of Animals: la magia del Natale prende vita a Fasano
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Qualità della vita 2023: è qui che si vive meglio in Italia

Qual è la provincia in cui, nel nostro Paese, si vive meglio? A rispondere a questo interessante quesito per l’anno in corso è stata un’indagine effettuata da ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, per la sua 25ª edizione.

Le dimensioni che sono state prese in considerazione sono 9 in totale, ovvero: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, tempo libero. Scopriamo insieme, sulla base di queste variabili, il livello della qualità della vita nelle provincie italiane per il 2023.

I risultati dell’indagine

Ciò che emerge dai risultati dell’indagine è che quest’anno la qualità della vita nel nostro Paese è risultata buona o accettabile in 63 province su 107. La situazione è migliorata rispetto agli anni scorsi? In realtà non proprio, perché è rimasta praticamente in linea: erano 64 nel 2022; 63 nel 2021; 60 nel 2020, anno dell’emergenza pandemica.

Anzi, purtroppo anche quest’anno viene confermata una tendenza che non è più un segreto. Parliamo del fatto che esiste una frattura tra il Centro-Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, dove invece a regnare è un’insistente vulnerabilità.

C’è da dire, però, che il 2023 è davvero l’anno della ripresa perché, stando ai risultati dell’indagine, province e città metropolitane del Centro-nord sono praticamente rifiorite a seguito dell’emergenza Covid. Per fare degli esempi concreti: Milano sì è piazzata al secondo posto quest’anno nella classifica sulla qualità della vita in Italia. L’anno scorso era solo al quinto.

Sorte più o meno simile anche per Bologna e Firenze, rispettivamente terza e quinta come lo erano nel. Buon risultato anche per Torino, 31esima quest’anno e e 54esima nel 2022, e Roma, 33esima nel 2023 e 53esima l’anno scorso.

Le province del Sud Italia e e delle nostre meravigliose Isole compaiono quasi integralmente nei gruppi 3 e 4 dell’indagine, in cui la qualità della vita è praticamente scarsa o insufficiente.

Infatti in coda alla classifica, proprio come nel 2022, ci sono Crotone, in Calabria, insieme alle province siciliane Messina e Caltanissetta.

La città italiana in cui si vive meglio nel 2023

La città italiana in cui si vive meglio nel 2023 è Bolzano, una località che si sviluppa all’ombra di quelle che sono ritenute le montagne più belle della Terra: le Dolomiti. Da queste parti le giornate trascorrono all’insegna dello sport, del wellness e della buona tavola, ma non mancano di certo la cultura, la storia, l’arte e una natura che lascia senza fiato.

La provincia di Bolzano è da anni che conquista i vertici della classifica. Infatti, nel 2022, aveva agguantato un ottimo secondo posto. Quest’anno, invece, la medaglia d’oro è la sua, seguita da Milano e Bologna, al 2° e al 3° posto e Trento e Firenze.

I primi piazzamenti per ogni dimensione

Come via abbiamo detto in precedenza, le dimensioni indagate in questa classifica sono affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, tempo libero.

In affari e lavoro, come nel 2022, sono le provincie di Bolzano e Bologna a guadagnare rispettivamente il primo e il secondo posto. A seguire troviamo Cuneo, Trento e Belluno, mentre a chiudere la classifica c’è Crotone.

Per quanto riguarda l‘ambiente, e quindi la sua qualità, ad aprire la classifica è sempre Bolzano, seguita da Padova, Mantova e Milano. In coda, invece, c’è Catania.

Il primo posto in classifica della dimensione istruzione e formazione è di Bologna, seguita da Trieste e Trento, e Firenze in rappresentanza dell’Italia centrale. La provincia in ultima posizione è Crotone.

In popolazione è sempre Bolzano ad aggiudicarsi la prima posizione, e il dato incredibile è che lo conquista da ben nove anni. A chiudere la classifica è invece Oristano.

Al primo posto in fatto di reati e sicurezza troviamo Ascoli Piceno, seguita da Pordenone, Frosinone e Benevento. L’indagine conferma la permanenza nelle posizioni di coda dei grandi centri urbani, e quindi meno sicuri: è Milano a chiudere la classifica.

Poi la dimensione reddito e ricchezza, dove a dominare è la provincia di Milano, seguita da Trieste, Bologna, Aosta e Monza-Brianza. Chiude la classifica, come nelle quattro passate edizioni, la provincia di Crotone.

In tema di sicurezza sociale a guadagnare il primo posto è Prato, seguita da Bolzano, Vicenza, Cuneo e Savona. La provincia in coda è Messina.

Il sistema salute vede ai vertici Isernia e poi Terni, quest’ultima giunta prima nella passata edizione. A seguire Ancona, Catanzaro e L’Aquila. L’ultimo posto è invece di Gorizia.

Infine il tempo libero, dimensione dominata da Siena, seguita da Rimini, Aosta e Verbano-Cusio-Ossola. Come negli anni passati, all’ultimo posto c’è Crotone.

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Yas Island, esplora l’isola del divertimento da casa con un tour virtuale

Magici paesaggi desertici e oasi di pace in lontananza si alternano a grattacieli e a eleganti quartieri dedicati all’intrattenimento: questa è Abu Dhabi e, siamo certi, non ha bisogno di presentazioni. La capitale degli Emirati Arabi Uniti, infatti, è un concentrato di meraviglie che incanta e sorprende a ogni passo e che consente ai viaggiatori di immergersi in uno scenario urbano mozzafiato che guarda al futuro senza mai dimenticare il passato.

Organizzare un viaggio ad Abu Dhabi è sempre un’ottima idea. Lo skyline scintillante, i grattacieli ultra moderni, le cupole di marmo e la Grande Moschea di Sheikh Zayed, il luogo di culto più importante dell’intero Paese: questi sono solo alcuni degli hot spot più significativi della capitale degli Emirati Arabi Uniti che meritano di essere visti almeno una volta nella vita.

Ma c’è un altro motivo per raggiungere l’emirato, e questo porta il nome di Yas Island. Stiamo parlando di una straordinaria isola artificiale che è stata trasformata nella capitale del divertimento e dell’intrattenimento. Questa, infatti, ospita la pista di Formula 1 più costosa del mondo, un parco a tema della Warner Bros, un parco acquatico e un parco dedicato alla Scuderia Ferrari (il Ferrari World). E ora, potrete accedere a tutto questo, e da qualsiasi parte del mondo, grazie a un tour virtuale e immersivo che vi catapulterà nell’isola delle meraviglie.

Benvenuti a Yas Island

Parchi a tema, piste lussuose e intrattenimento per ogni età: questa è Yas Island, ed è l’isola che lascia il segno. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte sono destinate al divertimento. Oltre ai parchi divertimento e a tema già menzionati, l’isola ospita la Etihad Arena, una strepitosa area dedicata a concerti, spettacoli e manifestazioni di vario genere.

Le cose da fare sull’isola sono tantissime e, questo è chiaro, nessuna vi annoierà. Se l’idea di visitare Yas Island con la famiglia o con gli amici vi ha già conquistato, vi farà piacere sapere che adesso è possibile sbarcare virtualmente su questo lembo di terra e avere un accesso privilegiato alle attrazioni più importanti dell’intero emirato.

Grazie alla collaborazione tra il Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi (DCT Abu Dhabi), Aldar, Miral, twofour54 ed Ethara, i viaggiatori di tutto il mondo potranno esplorare virtualmente uno dei più importanti centri di intrattenimento e di svago nel mondo. E magari farlo proprio in occasione dell’Abu Dhabi Grand Prix che si terrà tra il 24 e il 26 novembre. Non vi resta che scegliere il vostro avatar e prepararvi al viaggio.

Un viaggio virtuale e immersivo

Vi basterà un device e una connessione a internet per iniziare un viaggio straordinario alla scoperta dell’isola del divertimento. Tutto quello che dovete fare è collegarvi al sito dell’esperienza (Yas Island Roblox) e mettervi comodi.

L’avatar scelto inizierà l’avventura esplorando i luoghi più celebri dell’isola. Tra questi troviamo il regno oceanico del SeaWorld, il circuito di Formula 1 Yas Marina, l’Etihad Park e Aldar Square. Sarà inoltre possibile spostarsi ad Abu Dhabi per visitare alcune attrazioni turistiche iconiche come il Louvre o Mamsha Saadiyat, la passeggiata sul lungo mare.

Non è tutto perché oltre a passeggiare, a interagire con gli altri e a visitare i punti di interesse e di intrattenimento, i viaggiatori potranno vivere virtualmente le esperienze che l’isola offre. Un giro a bordo di un auto da corsa, per esempio, o uno spettacolo all’interno di un parco a tema. Sarà possibile, inoltre, anche cimentarsi nella costruzione di case sull’isola.

La vostra avventura a Yas Island comincia adesso. Buon viaggio!

Il tour virtuale di Yas Island

Fonte: Ufficio Stampa

Il tour virtuale di Yas Island