Categorie
Notizie Viaggi

La Via Lattea si riflette sugli specchi solari: la visione è incantata

Gli spettacoli della natura, quelli che tingono di meraviglia i parchi e le città e che sono così belli che non si possono descrivere, ma solo vivere, sono da sempre in cima alle nostre travel wish list. Attrazioni turistiche che non conoscono eguali e che ci invitano a esplorare il mondo in lungo e in largo. Eppure non tutte le meraviglie naturali si palesano davanti al nostro sguardo con tanta immediatezza.

La bellezza è invisibile agli occhi, dicono, ma spostare l’attenzione verso l’alto per avere accesso a una visione unica, straordinaria e gratuita, che il cielo ci regala ogni notte trasformandosi nel palcoscenico di eventi straordinari che emozionano e lasciano senza fiato.

Non è un caso che negli ultimi anni l’astroturismo si sia imposto come tendenza dominante tra i viaggiatori di tutto il mondo. Del resto poche cose sanno meravigliare come un cielo stellato! Ed è proprio in un luogo che brilla sotto un manto di stelle che oggi vogliamo portarvi, che non è una riserva naturale e neanche una destinazione solitaria e priva di inquinamento turistico, ma è una centrale fotovoltaica. È proprio qui, infatti, che dopo il crepuscolo la Via Lattea si riflette sugli specchi solari regalando una visione incantata. Mettetevi comodi: lo show è mozzafiato.

In questo luogo puoi ammirare il cielo stellato come non hai fatto mai

Il nostro viaggio di oggi ci conduce al cospetto di una destinazione insolita e bizzarra, sicuramente estranea dagli itinerari più battuti dell’astroturismo. Eppure, è proprio qui che la volta celeste si è rivelata più bella e luccicante che mai.

Ci troviamo all’interno del Gansu Dunhuang Solar Park, una centrale fotovoltaica situata a Gansu, la regione cinese incastonata tra la Mongolia, il deserto del Gobi e l’altopiano tibetano. Qui migliaia di specchi, 12.000 per l’esattezza, raccolgono la luce del sole per trasformarla in energia elettrica: del resto è questa la funzione della centrale.

Quello che non tutti sanno, però, è che quando il sole lascia spazio alla notte, succede qualcosa di incredibilmente unico. La Via Lattea, i pianeti e migliaia di stelle si riflettono negli enormi specchi solari dando vita a uno spettacolo straordinario che permette di intraprendere un viaggio intergalattico.

Gansu Dunhuang Solar Park

Fonte: Jeff Dai/Animal News Ag/SIPA/IPA

Gansu Dunhuang Solar Park, Cina

La Via Lattea si riflette sugli specchi solari: sembra di stare nel quadro di Van Gogh

Quello che succede di notte, all’interno del Gansu Dunhuang Solar Park, era stato tenuto “segreto” almeno fino a questo momento. Tutto è cambiato quando il fotografo Jeff Dai ha avuto accesso all’area per immortalare i pannelli solari di notte. È stato allora che una meravigliosa scoperta è stata svelata.

Il fotografo aveva sorvolato, per caso, l’impianto solare di Dunhuang intuendo per primo che quei giganteschi specchi avrebbero potuto regalare una visione nuova e senz’altro inedita sul cosmo. E aveva ragione.

Le fotografie diffuse, infatti, mostrano tutta la bellezza della Via Lattea, delle stelle e dei pianeti che si riflettono sulle superfici specchiate e che possono essere ammirate da una distanza ravvicinata. La sensazione, guardando le istantanee, è quella di essere dentro la Notte stellata di Vincent van Gogh.

Per noi non ci sono dubbi: Gansu Dunhuang Solar Park è la nuova meta dell’astroturismo e degli appassionati di fotografia.

Le stelle si riflettono sugli specchi: sembra un quadro di Van Gogh

Fonte: Jeff Dai/Animal News Ag/SIPA/IPA

Le stelle si riflettono sugli specchi: sembra un quadro di Van Gogh

 

Categorie
Idee di Viaggio isole Viaggi

Isola di Lobos: il paradiso spagnolo senza strade e nemmeno abitanti

Nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, e più precisamente a nord-ovest dell’isola di Fuerteventura, sorge un piccolo isolotto che è un tesoro naturale disabitato. Appartiene al municipio di La Oliva, nella provincia di Las Palmas, e incanta i visitatori per il suo straordinario paesaggio vulcanico lambito da acqua cristallina. Il tutto con vista su Fuerteventura e Lanzarote: l’Isola di Lobos.

Cosa aspettarsi

Lobos è bellissima, e per la sua purezza e importanza è stata dichiarata Riserva naturale nel 1982. Circondata da acque cristalline, è un susseguirsi di splendide baie di sabbia bianca, tanto da essere una destinazione molto gettonata per gite di un giorno in partenza da Fuerteventura.

Il suo nome, Lobos, deriva dal fatto che in passato era la casa di dolci foche monache – lobos marinos in spagnolo. Un posto straordinario e che vanta ben 3.000 ore di sole all’anno grazie a cui dedicarsi al relax più totale in scenari idilliaci, scoprire la natura seguendo sentieri segnalati, praticare surf in un paesaggio indimenticabile e tuffarsi in un fondale marino ricco di vita.

Lobos è un vero paradiso senza strade, un luogo attualmente privo di esseri umani che l’hanno scelto come casa: l’ultimo abitante, ovvero il guardiano del faro qui presente, ha lasciato questo lembo di terra nell’ormai lontano 1968. Nonostante ciò, è meta costante di pescatori, turisti, bagnanti, sub e surfisti.

Isola di Lobos, Spagna

Fonte: iStock

Un paesaggio dell’Isola di Lobos

Come andare all’ Isola di Lobos

L’Isola di Lobos è un parco naturale protetto, un ambiente unico che merita di essere conosciuto ma anche rispettato. Per questo motivo, dal 2019 vi può accedere esclusivamente un numero limitato di visitatori al giorno, che possono raggiungere questo paradiso in mezzo all’oceano solo dopo aver ottenuto una permesso.

Il modo più semplice per arrivarci è partire da Corralejo, una bellissima città della costa nord-orientale di Fuerteventura, da dove ci sono tutti i giorni una serie di traghetti in partenza. Alcuni tour operator, tra l’altro, si occupano di ottenere l’autorizzazione per visitare Lobos al posto nostro, ma il consiglio è sempre quello di prenotare la visita con anticipo.

Cosa vedere

La prima cosa da vedere presso l’Isola di Lobos è El Puertito, un minuscolo villaggio di case di pescatori dove si sviluppa un molo assai pittoresco circondato da acque turchesi e dove vanno a ormeggiare alcuni pescherecci o escursioni organizzate. Sarà in sostanza l’attrazione numero 1 che potrete visitare a Lobos.

Proprio qui prende vita l’unico ristorante del territorio, chiamato Antoñito el Farero in onore del suo ultimo abitante, in cui assaggiare diverse specialità locali come la paella di mare e la frittura di pesce fresco.

Molto suggestivo è anche il faro di Martiño che fa da guida presso lo stretto della Bocaina. Da qui è possibile posare il proprio sguardo su Lanzarote e parte dell’isola di Lobos.

Di particolare interesse sono anche le saline del Marrajo che risalgono alla metà del secolo scorso.

El Puertito, Isola di Lobos

Fonte: iStock

Un angolo di El Puertito

La meravigliosa natura

Un posto come questo non può di certo non attrarre i visitatori per la sua eccezionale natura. E per conoscerlo nei migliore dei modi possibili, a disposizione di chiunque lo scelga come sua meta di viaggio c’è un percorso ad anello che circonda l’intera isola di circa 8 km. Non ci sono particolari difficoltà, ma si tratta di un sentiero privo di punti di ombra e per questo è essenziale portare con sé abbonate acqua e crema solare.

Tuttavia, questo non è l’unico itinerario perché l’isola è pregna di percorsi che conducono al cospetto delle sue tante meraviglie. Ce n’è uno, per esempio, che arriva fino alla splendida Caldera, il punto più alto dell’isola con i suoi 127 metri di altezza.

Si tratta di un antico vulcano che può essere scalato seguendo un breve sentiero a zig zag che nelle giornate particolarmente ventose potrebbe risultare un po’ scomodo. Da lassù, oltre a Fuerteventura, si può ammirare Lobos nella sua interezza e persino l’affascinante profilo di Lanzarote.

Da non perdere è anche Las Lagunitas – o Lagunillas. Si tratta di una zona di pozze salmastre di particolare valore naturalistico perché qui cresce una specie vegetale endemica: il Limonium Bollei.

La Caldera; Isola di Lobos

Fonte: iStock

Verso La Caldera

Spiagge e mare

Lobos è lambita da un’acqua pura, trasparente e cristallina in cui si sviluppano spiagge tranquille e praticamente deserte. Sono tanti i posti idilliaci in cui fare il bagno, ma tra tutti non può mancare una sosta presso Las Caleras, detta anche La Concha, che è così chiamata per la sua peculiare forma.

Si tratta di una spiaggia riparata dal vento e delle onde, e quindi il posto perfetto in cui tuffarsi in acque cristalline che sono solitamente piatte come una tavola.

Le regole da rispettare

Lobos è un’isola speciale, e come tale nel vistarla bisogna ricordarsi che ci sono delle regole da rispettare. Chi decide di raggiungere questo angolo di paradiso può tranquillamente camminare lungo i suoi sentieri, circolare in bicicletta nei tragitti abilitati e praticare la pesca sportiva con canna ed esche fatte di granchi, nella costa tra la Punta del Marrajo e gli scogli del porticciolo Los Roques del Puertito.

Mentre per raccogliere materiale geologico e biologo per fini educativi, di ricerca e gestione e per la registrazione di film o sessioni fotografiche è necessaria l’autorizzazione dal parte del comune di Fuertevenutura (oltre che per l’accesso).

Al contrario, non si può assolutamente pescare con canna nella zona della Caldera, delle Lagune Las Lagunitas e nelle aree balneari. Non è poi permesso l’accesso ad animali domestici come cani o gatti e nemmeno camminare fuori dai sentieri autorizzati.

Sono proibiti anche i falò, così come non possono essere fatti rumori che infastidiscono la tranquillità dell’Isola. Allo stesso modo, non è consentito salire sulla montagna della Caldera nel periodo di riproduzione degli uccelli, collocare cartelli pubblicitari, fare attività di caccia, gettare rifiuti di qualsiasi tipo, alterare, distruggere o estrarre materiali e oggetti di valore patrimoniale e biologico e qualsiasi tipo attività che possa mettere in pericolo il favoloso paesaggio della zona.

Consapevoli di questo, siamo sicuri che una gita presso l’Isola di Lobos sarà una di quelle esperienze che vi porterete per sempre nel cuore.

Isla de Lobos, Spagna

Fonte: iStock

I colori dell’Isola di Lobos
Categorie
Idee di Viaggio itinerari Lombardia Milano Viaggi

Tour con personal shopper per le vie della moda di Milano

Che Milano sia la capitale italiana ed europea della moda e sede d’elezione del prêt-à-porter è cosa oramai ben nota a chiunque. Ma è molto di più di questo, perché è diventata negli anni una metropoli dove moda, design e cultura si intrecciano. Il capoluogo lombardo vanta oggi una posizione centrale e unica nel panorama del fashion system globale, attraendo milioni di visitatori che non vedono l’ora di darsi allo shopping sfrenato negli showroom e nelle boutique del celebre Quadrilatero della Moda, ma anche di scoprire realtà d’eccellenza ancora poco conosciute. Se siete tra questi e volete rendere ancora più speciale il vostro soggiorno nel capoluogo lombardo, non potete perdervi l’inebriante esperienza di un tour con personal shopper per le vie più rinomate della città.

Perché Milano è diventata capitale della moda

La storia della moda a Milano comincia, in realtà, a Torino nel 1935 quando, nel capoluogo piemontese, nasce l’Ente nazionale della moda italiana con l’intento di promuovere la moda italiana a livello nazionale e internazionale. A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta Milano viene consacrata città della moda. Merito di tre grandi stilisti, soprannominati “le tre G”: Giorgio Armani, Gianfranco Ferré e Gianni Versace. Il successo del prêt-à-porter e la sua affermazione a livello mondiale, alimentata dall’editoria di settore, è decisivo per il sorpasso della città meneghina su tutte le concorrenti.

La Milano da bere e degli yuppies vede crescere anche Krizia, nascere il sodalizio creativo tra Domenico Dolce e Stefano Gabbana, accogliere il genio di Franco Moschino, permettere l’affermazione di nuovi brand come Prada, la cui prima collezione di prêt-à-porter risale al 1989, riuscendo così a mantenere la propria leadership per buona parte degli anni Novanta. Nonostante negli anni Duemila abbia perso il ruolo di protagonista maggiore a livello mondiale, rimane oggi fra le quattro grandi città più importanti, insieme a Parigi, Londra e New York, nonché “la città della Moda” per l’Italia.

Via Montenapoleone a Milano

Fonte: iStock – Ph: AleMasche72

Via Montenapoleone, cuore del Quadrilatero della Moda

Shopping di lusso al Quadrilatero della Moda

Milano ospita il più importante quartiere di moda del mondo, il celebre Quadrilatero. È chiamato così perchè è delimitato da quattro strade prestigiose: via Montenapoleone, via Manzoni, via della Spiga e Corso Venezia. Superfluo aggiungete che, se desiderate comprare abiti o accessori firmati, siete nel posto giusto.

Gli amanti dello shopping accorrono da tutto il mondo per fare acquisti in queste vie, o soltanto per ammirare le scintillanti vetrine dei più famosi brand sul mercato, da Armani a Versace, passando per Alberta Ferretti, Dolce & Gabbana, Gucci e Chanel.

È qui che si concentra il maggior numero di negozi d’abbigliamento di grandi e piccole firme, atelier e showroom di tutta la città, ed è anche il cuore pulsante degli eventi legati alla settimana della moda, che si svolge ogni anno nella città lombarda nel mese di settembre. Pronti a iniziare il vostro tour nel lusso con personal shopper?

Via Montenapoleone

Via Montenapoleone – via Montenapo, come la chiamano i milanesi – è senza ombra di dubbio il cuore del Quadrilatero della Moda. La sua importanza è pari a quella degli Champs Elysees di Parigi o della Fifth Avenue di New York. Nel 2022, secondo Forbes, risultava essere la via più cara d’Europa e la terza nel mondo.

In base ad alcuni racconti, un altro nome era stato attribuito a questa strada, quello di “Quartier Riverissi“, in riferimento all’usanza dei signori milanesi di togliersi il cappello per salutare le sciure. Non tutti sanno, inoltre, che le targhe esposte tra i diversi palazzi sono un omaggio ai volti celebri che hanno vissuto proprio qui, come Carlo Porta e Giuseppe Verdi. In questa via, Re Vittorio Emanuele inaugurò nel 1901 la prima sede dell’Automobile Club Italiano.

A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, è diventata il fulcro delle attività commerciali dei milanesi. Oggi è uno dei maggiori centri degli acquisti del prêt-à-porter, ed è anche l’unica strada del Quadrilatero della Moda ad essere aperta al traffico delle automobili. Qui si concentra il meglio del Made in Italy e le più importanti maison a livello internazionale, quali Valentino, Versace, Prada, Armani, Dolce & Gabbana, Alberta Ferretti, Louis Vuitton, Dior, Gucci, solo per citarne alcuni, senza tralasciare gioiellerie di brand come Bulgari, Cartier e Damiani.

Via Alessandro Manzoni

Adiacente a via Montenapoleone, via Manzoni era considerata nell’Ottocento la strada più lussuosa di Milano e d’Europa. Inizia in piazza della Scala e termina in corrispondenza degli archi di Porta Nuova. Venne intitolata ad Alessandro Manzoni il giorno stesso della sua morte, il 22 maggio 1873, poiché lo scrittore abitava nella vicinissima via Morone al n. 1168 (ora n.1) in una casa acquistata nel 1814 e il cui giardino si affacciava quasi su questa strada. Qui hanno sede boutique rinomate come Elisabetta Franchi, Gallo, Martinelli, Emporio Armani e Bottega del Cashmere. Ci si imbatte anche in prestigiosi negozi di artigianato, di pelletteria e di arredamento per la casa.

Via della Spiga

Parallela di via Montenapoleone, via della Spiga è, a differenza della prima, interamente pedonale, squisitamente pavimentata in pavè. Il nome deriva dalla “contrada della Spiga”, storica contrada di Milano che faceva parte del sestiere di Porta Nuova, una delle sei antiche suddivisioni del centro abitato. Qui ci sono moltissimi showroom di stilisti italiani e stranieri, tra cui Tiffany & Co., Fay, Krizia, Gianfranco Ferrè,  Tod’s, Dolce & Gabbana, Roberto Cavalli, Piquadro, Ermenegildo Zegna, Kurt Geiger London. Parliamo, quindi, anche in questo caso di brand di alta moda, non accessibili a chiunque. Nel caso non siano proprio a portata delle vostre tasche, vale comunque la pena regalarsi una passeggiata per curiosare tra le sfarzose vetrine, uniche nel loro genere.

Corso Venezia

Corso Venezia,  l’antico Corso di Porta Orientale, è la parte conclusiva del quartiere, che si ricongiunge a via Montenapoleone. Fa parte del Quadrilatero della Moda solo una parte di questa lunga strada, che collega piazza San Babila a Porta Venezia. Oltre agli eleganti negozi di abbigliamento e gioiellerie, ospita anche ristoranti esclusivi dove non è raro imbattersi in celebrità italiane o straniere. Grazie alle numerose famiglie nobili che vi si sono trasferite nel XVIII secolo, Corso Venezia ospita anche diversi palazzi nobiliari, tra cui palazzo Saporiti, palazzo Castiglioni, Casa Fontana Silvestri e il seminario arcivescovile.

Tour con personal shopper in Corso Vittorio Emanuele II

Siamo in un’altra delle strade più importanti del centro di Milano, in passato chiamata Corsia dei Servi. Collega piazza del Duomo a piazza San Babila, e fa parte di un’ampia zona pedonale, che comprende anche piazza Mercanti e via Dante. Vi si affacciano numerosi negozi di marche internazionali che lo rendono uno dei principali centri di acquisti della città.

Corso Vittorio Emanuele II è la via classica della passeggiata in centro, i suoi negozi di abbigliamento si rivolgono a un pubblico variegato, compresa la fascia dei più giovani, ed è la via dove i grandi magazzini low cost si sono alleati con designer rinomati per creare collezioni alla portata di tutti, con proposte accessibili ma sempre alla moda.

È d’obbligo, poi, una tappa nella ottocentesca Galleria Vittorio Emanuele II, in pratica il Salotto di Milano, elegantissima struttura neorinascimentale in ferro e vetro che collega Piazza del Duomo con Piazza della Scala, considerata uno dei primi esempi di centro commerciale del mondo. Al suo interno si trovano i negozi delle griffe più lussuose, ristoranti storici o di chef stellati, e luoghi iconici, tra cui l’Osservatorio Fondazione Prada, uno spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, situato al 5° e 6° piano di uno degli edifici principali della Galleria.

Galleria Vittorio Emanuele II

Fonte: iStock

L’iconica Galleria Vittorio Emanuele II

Via Torino, per tutti i gusti e disponibilità

Via Torino è una delle più importanti arterie commerciali che collega Piazza del Duomo con la zona dei Navigli, ideale per uno shopping tour alla portata di tutte le tasche. In passato c’erano botteghe e laboratori artigianali, mentre oggi è tra i maggiori centri dove fare acquisti a Milano che soddisfino ogni gusto e disponibilità, strizzando l’occhio anche ai giovani.

Al civico 45 ci si imbatte nell’edificio di sette piani che ospita Primark, il colosso irlandese del fast fashion con un’offerta che va dall’abbigliamento e accessori per donna, uomo e bambino fino ai complementi d’arredo per la casa, oggettistica e beauty. Numerose e variegate vetrine si possono ammirare fra monumenti iconici, come la Basilica di Santa Maria presso San Satiro.

Porta Ticinese, per gli amanti del vintage

Se siete amanti del vintage è qui che va indirizzato il vostro shopping tour. Porta Ticinese è il regno dei negozi alternativi, atelier artistici, botteghe d’antiquariato. Il luogo dove rivivere le atmosfere del passato, facendo scorta di capi d’abbigliamento o calzature di nicchia, ma anche dove trovare accessori di moda, al contempo originali e inediti. Ogni sabato mattina, inoltre, vi si svolge la Fiera di Sinigaglia, il mercato delle pulci ottocentesco più amato dai milanesi, mentre ogni ultima domenica del mese vi troverete il mercato dell’antiquariato.

Corso Buenos Aires, tra le vie dello shopping più lunghe d’Europa

Corso Buenos Aires rievoca le grandi vie commerciali statunitensi ed è il lungo rettilineo dello shopping milanese, adatto a tutte le tasche ed esigenze. Si estende da piazzale Oberdan (porta Venezia) fino a piazzale Loreto, come proseguimento rettilineo di Corso Venezia, e lo si può definire un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto. Oltre un chilometro e mezzo di strada costeggiato da centinaia di negozi, spaziando da vetrine di lusso a brand meno costosi, grandi magazzini, ristoranti, bar, gelaterie, librerie. Qui potete trovare veramente di tutto.

Brera, shopping tour nella zona più romantica di Milano

Un altro caposaldo delle vie dello shopping milanese è senza dubbio l’artistico e pittoresco quartiere di Brera, uno dei cuori pulsanti della città, oltre a essere la zona più romantica di Milano e si trova a due passi da piazza Duomo. Le sue belle strade acciottolate ospitano edifici del XVIII secolo, gioiellerie, negozi di cosmetici, artigianato e, naturalmente, abbigliamento. A differenza delle vie più prestigiose che ospitano alcuni dei più grandi marchi nazionali e internazionali, Brera è rinomata per le sue piccole boutique di stilisti emergenti e l’anima artistica che la pervade. A due passi dalla Pinacoteca e dall’Orto Botanico, offre uno shopping tour unico e originale.

Porta Ticinese

Fonte: iStock

Porta Ticinese, per gli amanti del vintage
Categorie
Liguria surfing vacanze avventura Vacanze natura Viaggi

Le più belle mete della Liguria dove prendere lezioni di surf

La Liguria è una delle destinazioni italiane più ambite dagli amanti del surf. Da Ponente a Levante gli spot disseminati lungo la costa attirano gli appassionati della tavola da ogni parte d’Italia e da diverse parti del mondo. Già a partire dagli anni ’80, la regione ha visto piccole comunità di surfisti crescere, fino al boom, quando da tutto il Nord della Penisola si riversavano in questa splendida perla affacciata sul mare e accarezzata dalle onde.

Alcuni dei punti migliori per surfare sono raggiungibili solo a piedi, il più delle volte dopo una camminata un po’ impervia tra le rocce, altri invece facili da trovare, ma quello che conta è che sono tutti superbi e assolutamente imperdibili. Se non siete ancora dei surfisti esperti ma desiderate imparare a praticare lo sport acquatico più affascinante che esista, questi sono i luoghi perfetti in Liguria dove prendere lezioni di surf.

Quando fare surf in Liguria

La migliore stagione per fare surf in Liguria non è l’estate, ma l’autunno inoltrato e l’inverno, quando l’esposizione alle mareggiate di libeccio e di maestrale regala onde perfette. Tuttavia, anche durante le mareggiate estive si possono avere onde buone da cavalcare. Inoltre, considerando che con il caldo i giorni giusti per surfare si riducono, può essere il momento ottimo per affidarsi a una scuola. Grazie a diverse app o ricevendo le segnalazioni proprio dalle scuole di surf, si può rimanere costantemente aggiornati sulle condizioni meteo-marine, così da sapere quando trovare le onde perfette su cui planare.

Bogliasco, il borgo dei pionieri del surf in Italia

Bogliasco, col suo fascino d’antan, è una tappa obbligata per gli amanti surf. Qui, infatti, i fratelli Fracas, Marco e Alberto, già negli anni ’70 sono stati tra i pionieri di questa disciplina in Italia, quando era ancora praticamente sconosciuta.

Il caratteristico borgo marinaro si trova a pochi chilometri da Genova, affacciato sul mare della Liguria e dominato alle spalle dagli 800 metri del Monte Cordona. Se ne sta incastonato in un’insenatura naturale alla foce del torrente omonimo, con un litorale variegato in cui piccole spiagge libere si alternano a ripide scogliere, con qualche tratto adatto a tuffi arditi o agli amanti della tintarella perfetta.

Alle tranquille passeggiate sul lungomare o nella piazza centrale, fulcro della vita cittadina, circondati da case color pastello e verdi colline sullo sfondo, si alterna una passione che prende vita in questo importante spot della Riviera di Levante, grazie a una delle insenature dove si formano onde adatte a essere cavalcate con la tavola, tanto da far segnalare la località in molte guide internazionali. La line up, ovvero l’area in cui ci si posiziona per prendere l’onda, è allineata alla punta estrema del porticciolo turistico della cittadina, presa ogni anno d’assalto da una vivace comunità di surfisti.

Proprio a Bogliasco, di recente è stata inaugurata la prima panchina del surf, realizzata con due tavole originali e posizionata davanti a uno degli scorci più belli del borgo ligure.

Levanto, con onde alte fino a 3 metri

Un altro paradiso per gli amanti del surf in Liguria è la baia di Levanto, antico borgo marinaro affacciato direttamente sul mare e racchiuso tra Punta Mesco e Punta di Levanto, in provincia di La Spezia. In tanti lo considerano la porta d’ingresso per visitare le perle della regione, che si possono raggiungere via mare con battelli e barche private, così come in auto, in treno ma anche a piedi, attraverso gli splendidi sentieri panoramici a picco sul mare che collegano la cittadina alle Cinque Terre, alle Baie del Levante e ai borghi storici dell’entroterra.

Tre le caratteristiche per cui Levanto è così amato dai surfisti: le sue onde alte fino a 3 metri, le diverse tipologie di fondale che caratterizzano le acque della baia – sabbiosi, misti e rocciosi, la varietà di venti (maestrale, libeccio e scirocco). Il mare di Levanto è stato spesso teatro di competizioni prestigiose, come il Quiksilver Big Wave Invitational nel 2000 e 2001 e il Salomon Blue Games nel 2005.

Il periodo ideale per fare surf in questa baia è fine primavera/inizio estate o fine estate/inizio autunno. Attenzione però, perché sebbene non bisogna essere dei surfisti professionisti è, tuttavia, necessario avere delle solide basi. Per fortuna, nel borgo si trovano numerose scuole dove prendere lezioni di surf.

Recco e la Blackwave Surf School

Tra le mete preferite dai surfisti c’è anche Recco, che offre condizioni ideali per cavalcare le onde tra panorami mozzafiato e acque cristalline. Nel giro di pochissimi anni, questa ideale porta d’accesso alla Riviera di Levante, situata nel Golfo del Paradiso, a una ventina di chilometri da Genova, si è riempita di tavole. Merito della della rinomata Blackwave Surf School, che organizza corsi sugli sport di tavola basati su metodologie adatte a tutti, senza limiti di genere, età e capacità sportive di partenza.

Le caratteristiche della baia, più piccola rispetto a quella di Levanto, sono ottimali anche per i surfisti alle prime armi, grazie alla particolare localizzazione delle onde che tendono a formarsi sempre nello stesso tratto di mare. L’alta frequenza d’onda piccola è ideale per iniziare a prendere dimestichezza con la tavola prima di lanciarsi. Planando a pelo d’acqua, potrete ammirare da un lato le montagne che si tuffano nel mare, e dall’altro le colorate case dei pescatori che si riflettono nel blu come in un dipinto impressionista.

Recco

Fonte: iStock

Recco, tra le mete della Liguria preferite dai surfisti

Varazze, una delle migliori mete del surf in Europa

Per chi desidera fare surf in Liguria, Varazze con la sua spiaggia Bandiera Blu è considerata una delle migliori mete d’Europa del surf, con ben 7 spot internazionali. Lo splendido borgo a mezz’ora da Genova offre anche un’esperienza unica: lungo la costa, infatti, si possono ammirare emozionanti sessioni di surf notturno grazie all’impianto di illuminazione serale.

Appassionati di tutta Italia e non solo vengono per sfidare una delle onde più impegnative del Mediterraneo. Il periodo migliore per cimentarsi con la tavola è l’autunno inoltrato e l’inverno, quando il libeccio spira forte. Tuttavia, in inverno le condizioni del mare non sono ideali per i principianti. Lo spot migliore è il Centrale, che però in estate è molto affollato. In alternativa, si può optare per gli spot del Backdoor e delle Piscine, dove le onde raggiungono spesso i 2 metri.

Lerici e il decalogo del perfetto surfista alla Venere Azzurra

Tra le destinazioni della Liguria più gettonate dagli amanti del surf ecco, infine, Lerici, altra perla incastonata nel Golfo dei Poeti. Lo spot più apprezzato, specialmente in inverno quando il libeccio batte la Riviera di Levante, è la Venere Azzurra. Grazie alla piccola diga che ripara la spiaggia, si possono cavalcare le onde alte durante le mareggiate più forti in totale sicurezza.

Qui, nel 2021 un gruppo di appassionati ha impresso su una tavola un decalogo del perfetto surfista. Tra le buone pratiche da mettere in atto, non mettersi sul picco appena entrati e aspettare il proprio turno, entrare dalla spiaggia se le onde sono troppo grosse, non mettere in pericolo se stessi e gli altri surfisti, nonché un invito a rispettare la natura. Anche qui non mancano le scuole dove prendere lezioni individuali di windsurf, kite surf, e di e-surf (electric surf),  disciplina acquatica che prevede l’uso di una tavola a motore. Un borgo che merita una visita anche se non siete appassionati di surf, definito un “paradiso balneare” dal Forbes. Lerici è, infatti, la meta ideale per chiunque voglia trascorrere qualche giorno all’insegna del più totale relax lontano dal mondo.

Venere Azzurra, Lerici

Fonte: iStock – Ph: Flavio Vallenari

La bellissima spiaggia della Venere Azzurra a Lerici
Categorie
Idee di Viaggio Veneto Venezia Viaggi

Venezia e dintorni: i più bei giri in mongolfiera nel Veneto

Venezia regala sempre emozioni incredibili a chiunque la visiti. Tra le gemme più preziose del panorama turistico italiano, questa città d’arte unica, celebre in tutto il mondo, seduce e conquista con il suo fascino immortale, regalando bellezza e magia senza tempo a ogni scorcio.

Un Patrimonio dell’Umanità non solo per il suo immenso valore storico, culturale e artistico ma anche per il paesaggio naturale che le fa da scenario, accentuandone le suggestioni. Una vacanza nella città lagunare, però, può andare oltre un giro in gondola o un tour a piedi tra chiese, monumenti, piazze, calle e campielli più iconici, includendo anche un fantastico giro in mongolfiera, per ammirarla in tutto il suo splendore da un punto di vista realmente inedito.

Se volete arricchire di momenti indimenticabili la vostra esperienza in Veneto, si possono esplorare dalla cesta dell’aerostato altre perle della regione altrettanto affascinanti, in cui ci si imbatte a solo una quarantina di minuti o poco più dal capoluogo. Ecco alcuni viaggi in mongolfiera che vi porteranno a esplorare paesaggi, ville e luoghi incredibili a pochi passi da Venezia.

I primi voli in mongolfiera sopra Venezia

Il Veneto ha avuto un ruolo importante nella conquista del cielo, riconosciuto anche dalla mitologia. Il 15 aprile 1784, i fratelli Zanchi che avevano costruito un “globo aerostatico ad aria infiammabile”, per conto del cavaliere e procuratore di San Marco Francesco Pesaro, lanciarono sul bacino di San Marco il pallone senza persone a bordo, che si innalzò felicemente, rimanendo in aria due ore e mezzo circa, atterrando in maniera rovinosa al Cavallino. L’ascensione, compiuta forse con la supervisione di Francesco Zambeccari, fu immortalata dal pittore Francesco Guardi in un dipinto oggi custodito allo Gemäldegalerie Staatlichen Museen di Berlino. In primo piano è rappresentata una loggia con signori e dame che osservano lo spettacolo della mongolfiera che si leva sulla laguna, mentre sul fondo si scorgono le sagome della chiesa delle  Zitelle e di quella del Redentore. L’evento divenne anche un motivo ornamentale nella produzione di una linea di porcellane della manifattura veneziana di Geminiano Cozzi, con un’ambientazione campestre che si rifà alle vedute di paesaggi veneti.

Una felice ascensione in pallone libero venne compiuta a Venezia il 12 febbraio 1826 da Élisa Garnerin, figlia del professore di fisica aerostatica Jean-Baptiste-Olivier. Mentre la mongolfiera sorvolava il bacino di San Marco, l’aeronauta tagliò la corda scendendo col paracadute in Piazzetta, regalando uno spettacolo unico a chi era accorso ad ammirarlo.

In mongolfiera da Cittadella, la città murata

Tra i punti di decollo consigliati per un giro in mongolfiera nel cielo del Veneto, spicca Cittadella, a 45 minuti circa da Venezia. Prima di spiccare il volo, vale la pena regalarsi una visita in quella che è l’unica città murata di tutta Europa ad avere un Camminamento di Ronda medievale, di forma ellittica e completamente percorribile, grazie a un importante restauro durato 20 anni e terminato nel 2013.

Si possono visitare le mura con una passeggiata panoramica a 15 metri d’altezza, vivendo l’incredibile esperienza di “camminare nella storia” e sentendosi più vicini alle origini del luogo. A ciò si aggiunge la magia del panorama, dal momento che questa posizione privilegiata consente di ammirare numerosi dettagli della città da un punto di vista del tutto inedito.

Vale anche la pena fare un giro nel centro storico, dove vi aspettano le quattro porte della città, una diversa dall’altra: Porta Bassano, il punto più fortificato e importante dell’intera cinta muraria, Porta Vicenza, l’ingresso occidentale alla città, Porta Treviso, l’ingresso orientale e Porta Padova, l’ingresso principale, con pareti esterne adorate da affreschi con il carro dei Carraresi e lo stemma di Padova. Tanti i luoghi d’interesse, dal Duomo al Palazzo della Loggia, al Teatro Sociale.

Se, dopo un tour a piedi, volete provare l’ebbrezza di sorvolare Cittadella e la pianura veneta con un volo esclusivo per coppie e famiglie, “Volare in Mongolfiera” offre l’esperienza di un brindisi in volo affacciati dal cesto in vimini della mongolfiera, ammirando in tutta tranquillità, avvolti dal silenzio, le meraviglie, l’arte e la natura che vi circonda. All’atterraggio è prevista una colazione a base di prodotti tipici, e il battesimo dell’aria, con consegna dell’attestato di primo volo, firmato dal pilota.

In volo sulla splendida Villa Contarini

I giardini e il suggestivo scenario di Villa Contarini, a Piazzola sul Brenta,  a circa 40 minuti da Venezia, rappresentano una unicità nel Veneto. L’unione della prima forma di volo per l’essere umano e la storia dei fasti e della nobiltà veneta vengono offerti al grande pubblico amante del bello e dell’esclusività.

Questa speciale esperienza di volo in mongolfiera viene proposta da “LOOGO SRLS”, una delle poche aziende autorizzate da ENAC operanti sul territorio italiano, che utilizza mongolfiere certificate ed assicurate tra le quali anche quella della Regione Veneto.

Ancorata a terra tramite robuste funi, il magnifico pallone aerostatico effettua ascensioni spettacolari – in occasione di eventi specifici – per chi vuole provare per qualche momento l’ebbrezza del volo che i fratelli Montgolfier hanno vissuto nel lontano 1783, ammirando al contempo l’architettura e la natura della Villa da un punto di vista privilegiato.

Giro in mongolfiera sul Lago di Garda

Tra i giri in mongolfiera da non perdere in Veneto, c’è quello dal Lago di Garda, un’esperienza unica e straordinaria che bisogna provare almeno una volta nella vita, perché regala l’opportunità di godere di una vista mozzafiato e provare una sensazione di libertà assolutamente unica.

Si sorvola la zona a sud del lago, costeggiando il fiume Mincio, tra fantastici borghi e paesaggi incredibili. In base alle condizioni meteo della giornata verrà scelto il punto migliore di decollo, nei pressi di Peschiera del Garda. I voli, prenotabili sulla piattaforma “Liveinup” vengono effettuati solo per gruppi privati fino a un massimo di 8 persone. L’esperienza dura circa 3 ore ed è divisa in vari step, che prevedono la fase di montaggio della mongolfiera, un volo di circa 60 minuti, impacchettamento del pallone e brindisi finale.

I voli in mongolfiera sul Garda si svolgono tutto l’anno, quasi sempre la mattina presto poco dopo l’alba, quando l’aria è più stabile e vi è meno turbolenza. L’orario esatto del volo varia in base alla stagione e viene comunicato in fase di prenotazione. Un’esperienza spettacolare da provare almeno una volta nella vita.

Categorie
Borghi Destinazioni escursioni lago Lago Di Como panorami vacanza natura vacanze avventura Viaggi

Gita in battello sul Lago di Como, tra borghi e natura

Se le coste italiane vantano dei panorami da fare invidia a tutto il resto del mondo, nel profondo nord ci sono laghi meravigliosi dove fare una gita fuori porta, per scoprire i tanti piccoli borghi che vi sono affacciati o per prendere un po’ di sole sulle loro rive, quando le belle giornate d’estate lo permettono. Il Lago di Como è uno dei più suggestivi d’Italia, ricco com’è di paesaggi naturali e di paesini colorati che si specchiano sulle sue acque. E per ammirarne la bellezza da un punto di vista diverso, possiamo regalarci una gita in battello. È il modo migliore non solo per apprezzare i meravigliosi panorami lacustri, ma anche per muoversi agevolmente da una sponda all’altra, senza bisogno dell’auto. Ecco i tour assolutamente da non perdere.

Gita in battello sul Lago di Como

Spostarsi in battello sul Lago di Como è senza dubbio un’esperienza da vivere: il servizio di navigazione è davvero completo, soprattutto dalla primavera all’autunno, quando migliaia di turisti si riversano sulle sponde lacustri e non vedono l’ora di imbarcarsi per godere di bellissimi paesaggi da cartolina. C’è poi sempre la possibilità di noleggiare un’imbarcazione privata, se vogliamo andare al di fuori delle normali rotte quotidiane, ma veramente non ce n’è un gran bisogno, visti i numerosi collegamenti che toccano la maggior parte delle località più affascinanti situate lungo le rive del lago.

Sfruttando il servizio di navigazione attivo giornalmente sul Lago di Como, possiamo infatti arrivare pressoché ovunque: è la scelta ideale per chi vuole andare alla scoperta delle belle città affacciate sull’acqua e dei pittoreschi borghi dove l’atmosfera è davvero autentica e il tempo sembra essersi fermato. Le possibilità sono diverse, in base al giro che vogliamo fare. Possiamo acquistare il singolo biglietto e regalarci una mini crociera lacustre, scendendo solo una volta arrivati a destinazione, oppure programmare tante tappe intermedie per poterci immergere tra le viuzze dei paesini.

In quest’ultimo caso occorrerà acquistare tutti i biglietti necessari per non rimanere a terra, oppure usufruire degli speciali ticket che ci permettono di partecipare ai tour organizzati dalla compagnia di navigazione. Insomma, le soluzioni sono davvero tantissime, non resta che scegliere quella che più si adatta alle nostre esigenze e finalmente partire alla scoperta di luoghi meravigliosi, salpando in battello sulle acque turchesi del Lago di Como. Scopriamo alcuni itinerari tutti da vivere, per chi non vuole perdersi neanche una meraviglia di questo posto magico.

Il tour del bacino di Como

Como

Fonte: Lago di Como

Vista sulla città di Como, adagiata sul ramo occidentale del lago

Como è una delle principali città adagiate lungo le sponde del lago: si trova sulla punta meridionale del braccio lacustre che da essa prende il nome, ed è il punto di partenza ideale per fare un bel giro tra i piccoli borghi nei dintorni. Naturalmente non prima di aver passeggiato sul lungolago e aver ammirato qualche bellezza della città, come ad esempio il suggestivo Tempio Voltiano, che ospita un museo dedicato alla memoria dell’illustre fisico Alessandro Volta. È proprio qui vicino che si trova il molo, da cui possiamo imbarcarci in direzione Cernobbio. Questo grazioso borgo ospita ville nobiliari e piccole chiese, ma quello che merita assolutamente una visita è il Giardino della Valle, rigoglioso orto botanico.

La seconda tappa è Moltrasio, piccolo paesino incastonato sotto le montagne ricche di lussureggiante vegetazione. Per gli amanti della natura, non c’è occasione migliore per fare un po’ di trekking e godere del panorama incantevole sul lago. Poi ripartiamo ancora una volta, per l’ultima fermata: attraversiamo il lago e approdiamo a Torno, piccolo borgo Bandiera Arancione dove fermarsi a mangiare qualcosa e a visitare le antiche testimonianze preistoriche come i celebri massi erratici, per fare un tuffo nel passato. Da qui, tornare verso Como è veramente un attimo: la gita in battello ci avrà regalato grandi emozioni.

Il tour dei borghi lacustri

Per ammirare il vero incanto del Lago di Como, tuttavia, dobbiamo spostarci un po’ più a nord, là dove il ramo comense incontra quello lecchese. Qui ci sono delle splendide perle, borghi pittoreschi tra le cui viuzze perdersi per ore. Ottimo punto di partenza è Varenna, il borgo degli innamorati: il suo profilo che si riflette sulle acque azzurre è una cartolina tra le più belle mai viste in Italia. Prima di salire sul battello, non possiamo proprio perderci una camminata nel verde del giardino pubblico di Villa Cipressi (che oggi accoglie un albergo), il luogo ideale dove far sbocciare l’amore.

Varenna

Fonte: Lago di Como

Varenna, il bellissimo borgo degli innamorati

Il tour dei borghi lacustri è un continuo rimbalzare da una sponda all’altra, per poter scoprire i suoi gioielli più affascinanti. La prima tappa è Menaggio, con la sua splendida Chiesa di Santo Stefano a due passi dal lago e i resti di un antico castello che oggi purtroppo non c’è più. Dopo aver passeggiato nel centro storico, possiamo imbarcarci di nuovo in direzione Bellagio. È questo il momento clou del nostro viaggio: il borgo è uno dei più suggestivi di tutta la regione, meta turistica di migliaia di visitatori ogni anno. Da non perdere assolutamente un tour delle sue ville nobiliari e dei bellissimi parchi aperti al pubblico, come quello di Villa Melzi o di Villa Serbelloni. Dopo aver comprato qualche souvenir, proseguiamo la gita in battello.

Ci sono altri piccoli paesini dove possiamo fare una sosta, come Cadenabbia: molto meno conosciuto, conserva per questo il suo fascino originario, e non è difficile poter camminare in tutta tranquillità senza trovarsi in mezzo alla folla di turisti. Le sue atmosfere sono intrise di arte e cultura: di qui sono passati moltissimi grandi personaggi storici, come la scrittrice Mary Shelley, il compositore Giuseppe Verdi e vari regnanti – inclusa la Regina Vittoria d’Inghilterra. Di nuovo a bordo del battello, questa volta ci fermiamo a Tremezzo: tappa obbligatoria è Villa Carlotta, che custodisce un prezioso tesoro di opere d’arte al suo interno e un’altrettanto preziosa collezione di piante e fiori nei suoi giardini.

Tremezzo

Fonte: Lago di Como

Il borgo di Tremezzo, uno dei più belli sul Lago di Como

L’ultima fermata è quella che ci conduce a Lenno, piccola frazione del comune di Tremezzina. Oltre a vantare uno dei panorami più suggestivi sul lago di Como, ospita molte splendide ville nobiliari. Una delle più famose è Villa del Balbianello, curata dal FAI (Fondo Ambiente Italiano): si tratta di un edificio storico risalente alla fine del’700, e in tempi più recenti usata come location per numerosi film – tra cui un capitolo della saga di Star Wars e quello della saga di James Bond, intitolato Casino Royale. È possibile visitare sia la villa che il suo parco durante la stagione primaverile ed estiva, oltre che in alcuni giorni invernali.

La mini crociera sul Lago di Como

Una valida alternativa al tour che abbiamo appena descritto è la mini crociera sul Lago di Como. Si parte proprio dalla città di Como, e si percorre tutto il ramo occidentale sino ad arrivare a Bellagio, per poi ripartire in direzione Colico, una cittadina situata sulle sponde dell’Alto Lario. Naturalmente, durante il viaggio possiamo fare qualche tappa per scoprire i borghi più belli affacciati sul lago. Come ad esempio Dervio, che ha diverse spiaggette molto affascinanti e persino un acquapark sul lago. O ancora il paese di Piona, dove si può ammirare una meravigliosa abbazia, le cui origini affondano indietro nel tempo.

Il tour del bacino di Lecco

Lecco

Fonte: Lago di Como

La città di Lecco, sul ramo orientale del Lago di Como

Infine, ecco il tour del ramo orientale del Lago di Como, quello divenuto celebre per la romantica descrizione fatta da Alessandro Manzoni nel suo capolavoro I Promessi Sposi. Si parte ovviamente dalla città di Lecco: anche qui, come a Como, c’è un bellissimo lungolago cinto dal verde, dove passeggiare in attesa del battello. Se abbiamo tempo, possiamo anche fare una visita a Palazzo delle Paure, un edificio in stile eclettico neomedievale che ospita una galleria d’arte contemporanea. Saliti a bordo del battello, la prima tappa è Valmadrera: nel borgo possiamo fare un giro presso Villa Gavazzi, grande complesso architettonico che accoglie una ex filanda, antiche fabbriche, la cappella di San Gaetano e meravigliosi giardini.

Salendo verso nord, incontriamo poi il paese di Abbadia Lariana. Oltre ad una passeggiata nel centro storico, gli amanti del trekking possono approfittarne per esplorare i Piani Resinelli, un incantevole altopiano ai piedi della Grignetta, e magari fare tappa alla Cascata Cenghen, con il suo salto di ben 50 metri. L’ultima fermata è Mandello del Lario, un altro borgo ricco di sorprese. Possiamo vedere il Santuario della Beata Vergine del Fiume, capolavoro barocco che custodisce preziose opere d’arte e affreschi meravigliosi. Mentre i più avventurosi possono osare un’escursione all’interno della grotta Ferrera, un’ampia cavità che si apre su una mulattiera, consentendo un facile accesso. Particolarmente affascinante è il ruscello che la percorre per un breve tratto, dando alla caverna un’atmosfera ancora più magica.

Categorie
Abruzzo Curiosità ristoranti Viaggi

Abruzzo, mangiare in un trabucco cullati dalle onde

Tra le innumerevoli bellezze naturalistiche e paesaggistiche, l’Abruzzo vanta anche la Costa dei Trabocchi, un magico tratto di litorale che si snoda lungo la Strada Statale 16 Adriatica, in provincia di Chieti, che da Francavilla al Mare arriva a San Salvo passando per Ortona, Fossacesia, San Vito Chietino e Vasto.

Un luogo romantico e unico, costellato da spiagge tra le più affascinanti della costa adriatica e dalle iconiche strutture in legno che le danno il nome, i trabocchi (o trabucchi) appunto, simili ad antiche palafitte a pelo d’acqua, utilizzate in passato dai pescatori.

Oggetto di restauro, oggi per la maggior parte sono riconvertiti in ristoranti e offrono, così, l’occasione unica di gustare prelibati piatti, cullati dal suono delle onde e con lo sguardo perso nel blu.

I Trabocchi: di cosa di tratta

Sono simboli della costa chietina, antichi strumenti per la pesca che narrano la storia e la tradizione del popolo abruzzese, edificati lungo le spiagge e ancorati agli scogli e alle rocce, industriose costruzioni in legno impiegate per pescare senza dover uscire con la barca (e che, per alcuni pescatori, diventavano la casa in cui abitare).

Tra i mezzi da pesca più antichi del mondo, si pensa risalgano addirittura ai Fenici. In ogni caso, le prime testimonianze della presenza dei trabocchi sul litorale d’Abruzzo sono del XV secolo, all’interno di un’opera religiosa sulla vita di Pietro da Morrone, il futuro papa Celestino V.

Parlando della struttura vera e propria, si compongono di una piattaforma in legno che si protende sul mare, con un paio (o più) di lunghi bracci definiti “antenne”, ai quali si lega il “trabocchetto”, una rete a maglie strette.
Un complesso sistema di argani consentiva poi di immergere la rete in acqua e sollevarla con il pescato.

Il loro nome potrebbe derivare dal latino “trabs” ovvero “legno, trave” in riferimento alle travi in legno di pino d’Aleppo usate per costruirli, un materiale molto resistente e presente in grande quantità nel territorio.

Uno dei simboli indiscussi dell’Abruzzo, vennero cantati da D’Annunzio, originario di Pescara, nell’opera “Il Trionfo della Morte “come macchine che parevano vivere di vita propria”.

Le meraviglie della Costa dei Trabocchi

punta aderci vasto

Fonte: iStock

Punta Aderci, Vasto, Abruzzo

Diamo ora un’occhiata al favoloso litorale che ospita i trabocchi, partendo da Ortona, con invidiabili spiagge di morbida sabbia dorata e raccolte baie selvagge lambite da un mare limpido e cristallino.
Da segnalare, senza alcun dubbio, Punta dell’Acquabella, “un nome una garanzia”, Punta Ferruccio, spiaggia di ciottoli, Lido dei Saraceni e Lido Riccio.

Proseguiamo fino a incontrare San Vito Chietino, di origine medievale, tuttora custode di un centro storico disegnato da scorci unici sulla costa, chiesette antiche e le tracce delle mura difensive.
Qui emozionano il Promontorio del Turchino, dalle onde color turchese, spiagge di fine sabbia alternate a baie di roccia e ciottoli, e l’Eremo delle Portelle, o Eremo Dannunziano, dove il Vate trascorse un periodo della sua vita.

Rocca San Giovanni, tra i Borghi Più Belli d’Italia, vanta litorali eccezionali che si fregiano della Bandiera Blu, Fossacesia, dall’antico centro storico, ha il suo fiore all’occhiello nel litorale incastonato nella tranquilla baia “Golfo di Venere”, Torino di Sangro ospita la Riserva Naturale Regionale Lecceta, di 180 ettari, e stupendi arenili in località “Costa Verde” e “Le Morge”.

Infine, dall’abitato di Casalbordino si giunge a Punta Aderci, nel territorio comunale di Vasto, magnifico promontorio custode della Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci con alcune delle spiagge più apprezzate d’Italia.

Invece Vasto, è suddivisa in Vasto Vecchia, su di una collina a 144 metri di altezza, e in Vasto Marina, gettonata località balneare adatta a tutti per trascorrere rigeneranti giornate in spiaggia.

Dove mangiare in Abruzzo al suono delle onde

Tavolo allestito sul trabocco in Abruzzo

Fonte: iStock

Tavolo allestito sul trabocco in Abruzzo

Come accennato, moltissimi trabocchi oggi sono ristoranti di pregio, in cui assaporare una cucina tradizionale ma moderna a base di ingredienti freschi nella meravigliosa cornice del Mare Adriatico.

A Fossacesia, ad esempio, la sensazione di mangiare “in mezzo al mare” la dona il Trabocco Pesce Palombo, citato già negli anni Venti e ricostruito, secondo i canoni originali, a seguito della mareggiata che lo distrusse nel 1979.
Gestito dalla famiglia Verì, propone una cucina che unisce la tradizione della cucina marinara e di terra all’innovazione e utilizza le materie prime che il mare e il mercato offrono sulla base della stagionalità.
Il menu fisso comprende aperitivo, antipasto, primo e secondo a scelta, frutta fresca e dolci tipici.

Appartiene alla famiglia Verì anche il Trabocco Punta Cavalluccio, sulla costa di Rocca San Giovanni in località Cavalluccio, dove i piatti vengono preparati con pescato locale sulla base di antiche ricette della cucina marinara.
Il menu, a prezzo fisso, si arricchisce con un’ampia carta dei vini (oltre 60 etichette) e una location che non lascia indifferenti.

A Rocca San Giovanni in Contrada Vallevò troviamo il Trabocco Sasso della Cajana, a conduzione familiare, per gustare piatti genuini e freschi preparati con il pescato dell’Adriatico e dei pescatori della zona.
La vista è superba e il menu fisso con antipasti freddi e caldi, un primo, frittura di pesce, dolci e caffè.

Ancora a Rocca San Giovanni, il Trabocco Punta Isolata, dal panorama mozzafiato, propone un’esperienza culinaria di grande qualità con menu fisso a base di pesce abbinato ai migliori vini della Costa Teatina.
Abbondanti antipasti freddi e caldi, primo, due portate di secondo e contorni, per gustose ricette della tradizione.

A San Vito Chietino, in Via Cristoforo Colombo, si trova il Trabocco Punta Fornace cui si accede direttamente dalla spiaggia.
Romantico, con il suono del mare in sottofondo, offre una vasta gamma di antipasti, sia caldi che freddi, e un ricco menu che cambia in base al pescato e include una decina di antipasti, un primo, un secondo con contorno, frutta, dolce e caffè.

A Marina di San Vito, ecco il Trabocco San Giacomo, “sospeso tra cielo e mare”, inaugurato il 2 agosto 2015.
Il menu, che può variare a seconda del pescato del giorno, prevede antipasti freddi e caldi, primo del giorno, secondo, dolce della casa.

Infine, incastonato nel “Golfo di Venere”, a nord di Fossacesia, il Trabocco Punta Punciosa ospita il ristorante “Le 17 lune”, gestito da Monica e Loris.
I piatti rappresentano la tipica cucina abruzzese della costa adriatica, con ottimo pesce fresco dell’Adriatico.

Categorie
eventi Halloween Idee di Viaggio luoghi misteriosi Viaggi

La città delle streghe e del voodoo: la destinazione da raggiungere ad Halloween

Ottobre è uno dei periodi più affascinanti per gli amanti dell’autunno perché segna l’ingresso nel vivo della stagione più magica dell’anno. Ma non è l’unico motivo per cui questo mese è atteso così tanto, soprattutto per chi ha pianificato nuovi e straordinari viaggi.

Proprio sullo scadere del mese, infatti, tutto ciò che è sepolto all’ombra di quello che conosciamo si palesa in forme inedite, suggestive e talvolta molto spaventose. Del resto stiamo parlando di Halloween, della celebrazione più affascinante dell’anno. Anche se c’è chi ancora guarda a questo giorno con riserbo e un po’ di scetticismo, c’è chi ha trasformato questa antica festa in una vera e propria tradizione annuale da vivere e condividere.

Se siete stanchi di optare per il solito “dolcetto o scherzetto”, e volete immergervi nella tradizione non limitandovi alle sole zucche intagliate, allora non vi resta che preparare i bagagli e organizzare un nuovo viaggio, la città delle streghe e del voodoo vi aspetta: è questa la destinazione perfetta da raggiungere ad Halloween.

Bentornati a New Orleans

Il nostro viaggio di oggi ci conduce nel cuore di una delle città più affascinanti e suggestive del mondo intero, soprattutto per gli amanti dell’occulto. Stiamo parlando di New Orleans, la città della Louisiana situata sul fiume Mississippi, celebre soprattutto per la vibrante scena notturna, per le culture che si mescolano e si influenzano tra loro da secoli e per la parata del Mardi Gras che si tiene ogni anno in occasione del Carnevale.

I motivi per visitare la città sono tantissimi, così come sono altrettante le cose da fare e da vedere e che rendono New Orleans una destinazione da visitare almeno una volta nella vita. Lo sanno bene gli amanti della magia e del mistero che hanno fatto della città una meta imprescindibile del dark tourism.

La città della Louisiana, infatti, si è guadagnata il primato di destinazione occulta d’America, e forse del mondo intero. New Orleans, inoltre, è conosciuta come la città del voodoo, un appellativo questo legato indissolubilmente alla figura di Marie Laveau, considerata la regina delle streghe.

Tantissimi i luoghi della città da visitare, quelli pregni di magia e di mistero da scoprire passo dopo passo. Tra questi c’è, sicuramente, il quartiere francese, famoso per il jazz e le leggende di streghe e fantasmi. Altro indirizzo imperdibile è quello di Marigny, dove è possibile entrare nel Crescent City Conjure e toccare con mano tutto il fascino della magia africana. Tantissimi i negozi e le botteghe da raggiungere e visitare per acquistare elisir, pozioni e altri ingredienti magici per la creazione di talismani o incantesimi.

Halloween a New Orleans

Fonte: iStock/Kirkikis

Halloween a New Orleans

Tra streghe e voodoo: come celebrare Halloween

Quando si parla di destinazioni occulte, magiche e misteriose, New Orleans è in cima alla lista. Come abbiamo visto, indipendentemente da ciò in cui scegliete di credere, si tratta di una tappa imprescindibile per tutti coloro che subiscono il fascino di ciò che non si conosce. Streghe, fantasmi, storie, maledizioni e riti vi attendono in città in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni.

Tuttavia, se è un’esperienza al di fuori dall’ordinario che volete vivere, il consiglio è quello di raggiungere New Orleans proprio ad Halloween. Non è un caso, infatti, che la città sia stata inserita nella lista delle migliori destinazioni del mondo da visitare ad in questo periodo da Travel and Leisure.

A partire dalla metà di ottobre, infatti, le creature oscure e spaventose che durante l’anno vivono nell’ombra, iniziano a sfilare per le strade, popolando soprattutto la celebre Frenchmen Street. Ci sono vampiri, zombi e fantasmi, non mancano neanche streghe e folletti dispettosi. A fare da cornice a questa suggestiva moonwalk ci sono le case e gli edifici abbigliati sapientemente per l’occasione. Halloween è anche l’occasione perfetta per visitare i cimiteri monumentali, tra i quali spicca quello di Saint Louis dove è sepolta la regina del voodoo, Marie Laveau.

A partire dall’ultima settimana del mese, inoltre, la città si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo da brividi: eventi, spettacoli e feste si susseguono in ogni parte di New Orleans fino a culminare con la grande parata del 31 ottobre.

Parata di Halloween, New Orleans

Fonte: iStock/Roberto Michel

Parata di Halloween, New Orleans
Categorie
Notizie Viaggi

Le nuove straordinarie mete da raggiungere nel 2024 partendo dall’Italia

Durante l’ultima Fiera Internazionale del turismo TTG Travel Experience andata in scena qualche giorno fa a Rimini, ITA Airways ha presentato il suo programma “Winter 2023-24” – e qualche anticipazione per l’estate – che vede un totale di 52 destinazioni: 17 nazionali, 23 internazionali e 12 intercontinentali.

Le nuove rotte di ITA Airways

Emiliana Limosani, Chief Commercial Officer della compagnia e CEO Volare, ha annunciato che l’inverno 2023-2024 vedrà l’aggiunta di una nuova ed emozionante destinazione raggiungibile dall’Italia: Rio De Janeiro, in Brasile, città costiera particolarmente famosa per il suo Carnevale, che sarà servita ogni giorno da Roma Fiumicino a partire dal 29 ottobre con un mix di Airbus A330-200 e i nuovi A330-900.

Dal 16 dicembre, invece, riprenderà il collegamento diretto Roma-Maldive, che sarà operato con A330-900 da tre a cinque volte a settimana, a seconda del periodo, fino alla prossima primavera.

Ma le novità non sono finite qui perché entro la fine dell’anno è prevista l’entrata in flotta del primo Airbus A321neo che avrà tre cabine separate: Business Class (12 posti), Premium Economy (12 posti) ed Economy (141 posti di cui 12 dedicati alla Comfort Economy).

Si tratta di un aeromobile dotato di tutti gli elementi distintivi della nuova flotta ITA Airways e sarà utilizzato per servire da Roma mercati del tutto nuovi per il vettore: il Medio Oriente e l’Africa occidentale e subsahariana. Da maggio 2024, quindi, la compagnia aerea italiana volerà su Riyadh, da giugno 2024 su Accra (in Ghana) e Kuwait City, da luglio verso la Capitale senegalese Dakar e da ottobre verso Jeddah, città portuale sul Mar Rosso in Arabia Saudita.

Bisognerà invece attendere la primavera del 2024 per vedere aperte anche due nuove rotte in Nord America: Chicago, che verrà servita dal 7 aprile sei volte a settimana, che diventeranno sette dal 7 giugno; e Toronto, che partirà il 1 maggio con sei frequenze settimanali inizialmente e che poi diventeranno sette da giugno.

Le altre novità del 2024

La novità più grande per l’anno che verrà di ITA Airways è senza ombra di dubbio il suo A321neo per il medio-raggio. Si tratta di un velivolo narrow body i cui interni sono stati totalmente disegnati da Walter de Silva. Nuovi colori e nuovi materiali saranno accompagnati da sedili di ultima generazione, Cabina Airspace con nuovo lighting personalizzato ITA Airways e cappelliere XL più spaziose. Ogni poltrona sarà anche dotata di sistema di intrattenimento con video e audio “on demand” e schermi individuali di ultima generazione.

Inoltre, entrerà in flotta entro fine 2023 anche il primo Airbus A220-100 che sarà in grado di trasportare 125 passeggeri e che permetterà di potenziare i collegamenti regionali all’interno dell’Europa.

Gli obiettivi raggiunti da ITA

Durante la fiera sono stati presentati anche gli obiettivi già raggiunti da ITA nel corso dell’ultimo anno: ben 11 milioni di passeggeri da gennaio a ottobre 2023 hanno scelto di volare con la nostra compagnia aera.

ITA ha inoltre sottolineato che un altro dei suoi goal è quello essere il vettore di riferimento per la mobilità degli italiani, soprattutto perché il 2023 è stato un anno importantissimo. Vi basti pensare che la sua flotta è arrivata a vantare 79 aeromobili Airbus, dei quali 29 di ultima generazione.

“Da gennaio 2023 ad oggi abbiamo trasportato oltre 11 milioni di passeggeri, il 55% in più rispetto allo stesso periodo del 2022, con un load factor medio dell’80%, 7,5 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2022 con un incremento dei ricavi passeggeri pari al +83% rispetto ai primi 9 mesi dello scorso anno. Ora guardiamo con fiducia al futuro, con un occhio di riguardo per lo sviluppo intercontinentale” ha commentato Emiliana Limosani, Chief Commercial Officer di ITA Airways e CEO di Volare.

Categorie
Idee di Viaggio Veneto Viaggi Vicenza

C’è un teatro antico situato nel cuore di questa città

Se siete amanti dell’architettura elegante, delle atmosfere senza tempo e dei dettagli in stile classico, allora Vicenza deve entrare di diritto nella vostra travel wish list. La città italiana situata nella regione del Veneto, infatti, ospita tutta una serie di capolavori di incredibile bellezza che oggi compongono il patrimonio inestimabile del tessuto urbano.

Tappe imperdibili di un viaggio in città sono la Basilica Palladiana e il Palazzo Chiericati, un edificio rinascimentale che ospita oggi una galleria d’arte. Basta poi spostarsi in periferia per scoprire la suggestiva Villa La Rotonda che, con le sue 4 facciate identiche, domina sulla città dall’alto di una sinuosa collina.

Ma torniamo a passeggiare nel centro di Vicenza, dove a caratterizzare il paesaggio urbano ci sono gli eleganti edifici progettati da Andrea Palladio, il celebre architetto del XVI secolo. Tra questi si erge in tutto il suo splendore un teatro antico situato nel cuore della città: è spettacolare.

Il teatro coperto più antico del mondo

Il nostro viaggio di oggi ci conduce alla scoperta di un capolavoro di inestimabile valore, l’ultimo progetto di Andrea Palladio. Ci troviamo a Vicenza, nella città che proprio l’architetto ha plasmato nella sua essenza e nel suo aspetto.

Per scoprire la storia di questo teatro, dobbiamo tornare indietro nel tempo a quando, sul finire del XVI, l’Accademia Olimpica di Vicenza commissionò l’opera col fine di creare un luogo dedito alla cultura, alla scienza e al teatro che si ispirasse ai modelli dei teatri romani più celebri del Bel Paese. Per costruire il nuovo edificio fu scelto il sito delle vecchie prigioni del Castello, un’antica fortezza medioevale che nel corso dei secoli ha funzionato come polveriera e poi come prigione, prima di essere abbandonata.

I lavori di costruzione del teatro iniziarono nel 1580, anno in cui Andrea Palladio morì. Parte del lavoro fu portato avanti da suo figlio, ma in mancanza di un progetto ben definito per la realizzazione del palcoscenico, il cantiere fu affidato a Vincenzo Scamozzi, architetto e scenografo della Repubblica di Venezia. Scamozzi riuscì a creare una scena dall’alto impatto visivo, curata in ogni dettaglio, e dotata di prospettive illusionistiche. Nasceva così il Teatro Olimpico di Vicenza.

Vicenza: dentro il Teatro Olimpico

Il 3 marzo del 1585, con l’inaugurazione del Teatro Olimpico, la città di Vicenza poteva vantare finalmente uno spazio straordinario per gli spettacoli ispirato alle grandi strutture di età classica. Il progetto, inizialmente messo a punto da Palladio, si ispirava proprio al teatro romano, rivisitato però in chiave rinascimentale.

Sin dalla sua inaugurazione, il teatro ha raccolto l’interesse e l’entusiasmo dell’aristocrazia vicentina e dei personaggi più illustri. Spettacoli teatrali, feste e cerimonie hanno visto la partecipazione di Napoleone, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi, giusto per citarne alcuni.

Ancora oggi il Teatro Olimpico, che si è guadagnato il titolo di primo e più antico teatro coperto del mondo, è sede di rappresentazioni, spettacoli e concerti, nonché sito turistico di estrema importanza per la città. L’edificio è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco nel 1994 insieme alle altre opere palladiane che si trovano a Vicenza.