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I Giganti della Sila si tingono di meraviglia: è esploso il foliage

L’Italia, con la sua straordinaria varietà di paesaggi, offre uno scenario perfetto per tutti gli amanti del foliage, il fenomeno naturale che trasforma le foglie degli alberi in uno teatro di colori intensi, creando un’atmosfera davvero suggestiva e coinvolgente.

Oggi, il nostro viaggio ci porta nel cuore della Calabria, alla scoperta di una delle sue attrazioni più affascinanti: la Riserva dei Giganti della Sila. Questo prezioso angolo di biodiversità è celebre per la presenza di conifere millenarie, alcune delle quali superano persino i 40 metri di altezza, uno sfondo incantevole, pronto a emozionarci e lasciarci a bocca aperta.

Durante l’autunno, infatti, il parco si trasforma in un panorama da cartolina, un’esperienza imperdibile che solo questa stagione può offrire.

I colori autunnali della Sila: uno spettacolo da non perdere

La Riserva Naturale dei Giganti della Sila, situata in provincia di Cosenza, è un luogo di grande valore ecologico e paesaggistico. Conosciuta anche come Riserva Naturale del Fallistro, è un’area protetta istituita nel 1987 con l’importante scopo di preservare la biodiversità dell’ecosistema silano.

Qui si trovano più di 60 esemplari di pino laricio e acero montano, che si ergono maestosi con tronchi imponenti che possono raggiungere anche i 2 metri di larghezza. Questi alberi millenari raccontano la storia della nostra Terra e ci ricordano l’importanza vitale di proteggere e preservare i nostri ecosistemi.

Ammirare il foliage in questi boschi è più di un semplice viaggio, è un’esperienza sensoriale che incanta e coinvolge. In particolare, le date del 22 e 29 ottobre e del 5, 12 e 19 novembre 2023 segnano l’occasione per partecipare a emozionanti escursioni guidate, organizzate dal Fondo Ambiente Italiano (FAI), per permettere ai visitatori di ammirare la bellezza del luogo in questa stagione.

Le sfumature mutevoli delle foglie contribuiscono a creare un’atmosfera magica. Il tepore dei faggi e degli aceri di montagna, la luminosità dei pioppi e il profumo intenso e rigenerante del sottobosco sono gli elementi che compongono una scenografia naturale, tra le più belle del nostro Paese. Per maggiori informazioni sui costi e gli orari, vi suggeriamo di consultare il sito ufficiale.

Giganti della Sila, Calabria

Fonte: iStock

Riserva dei Giganti della Sila, Calabria

Emozionanti avventure nella natura selvaggia

Oltre alle escursioni guidate, i Giganti della Sila offrono molti modi per lasciarsi scoprire. Gli appassionati di trekking, ad esempio, potranno esplorare i numerosi sentieri ben segnalati, mentre gli amanti della bicicletta potranno esplorare i percorsi cicloturistici che offrono panorami perfetti per scattare foto indimenticabili. Al contempo, per un’esperienza più immersiva, è possibile partecipare a entusiasmanti escursioni a cavallo, un modo diverso per scoprire le meraviglie di questi luoghi.

Inoltre, le attività all’aperto e l’esplorazione della natura sono indubbiamente arricchite dalla scoperta della gastronomia locale. I piatti tipici della zona sono un vero tripudio di sapori autentici, con un tocco leggermente piccante che li rende davvero unici. Gustare queste specialità non solo delizierà il palato, ma permetterà anche di tuffarsi nella cultura e nelle tradizioni del luogo.

Quindi, non ci resta che pianificare il prossimo viaggio per scoprire e assaporare tutte queste meraviglie.

Giganti della Sila Calabria

Fonte: iStock

Riserva dei Giganti della Sila, Calabria
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Halloween a Firenze: avvistato il fantasma di Palazzo Vecchio

Mentre le temperature si abbassano e l’aria diventa frizzante, l’atmosfera si riempie di un’energia unica e inconfondibile: è il periodo di Halloween, la festa più elettrizzante dell’autunno.

Non è solo un’avventura, ma un’esperienza emozionante che risveglia l’entusiasmo dell’infanzia e l’euforia del mistero. Dai racconti spaventosi riportati al chiaro di luna alla gioia dei dolcetti, ogni istante è un ricordo indimenticabile che attende di essere vissuto.

Sebbene Halloween sia originariamente una festività tipicamente americana, negli ultimi anni è diventata sempre più popolare anche in Italia. Oggi vi porteremo alla scoperta di una delle gemme del Rinascimento italiano: Firenze. Infatti, questa città toscana, universalmente riconosciuta per il suo patrimonio artistico e culturale inestimabile, durante la notte di Halloween si trasforma. I suoi musei diventano scenari di mistero, fantasmi e oscuri segreti, pronti ad affascinarvi e spaventarvi allo stesso tempo.

Qui, questa tradizione assume un carattere unico, grazie a un tour speciale che conduce i visitatori attraverso luoghi iconici alla scoperta di segreti spettrali. Il ponte di Ognissanti è, quindi, l’occasione perfetta per esplorare il cuore della città alla ricerca dalla presenza lugubre dei fantasmi. I più coraggiosi saranno guidati attraverso l’atmosfera suggestiva e misteriosa di una Firenze da brivido!

Esplorando la Firenze misteriosa, tra fantasmi e tesori artistici

Palazzo Vecchio Firenze

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Palazzo Vecchio, Firenze

Siete pronti per vivere una giornata da paura, immersi nell’arte e nella cultura? Il tour inizia con una visita al Palazzo Vecchio, uno dei simboli senza tempo di Firenze. Conosciuto anche come Palazzo dei Priori o Palazzo della Signoria, questo edificio è un simbolo emblematico del potere politico del capoluogo. La sua maestosità è avvolta da una ricca storia, che ha fatto di questa struttura una testimone privilegiata di importanti eventi politici e sociali.

Si racconta che all’interno delle antiche mura del palazzo si nasconda un ospite inquietante: il fantasma di Baldaccio d’Anghiari, un famoso condottiero che venne pugnalato all’interno della Torre di Arnolfo nel 1441. Venne poi trascinato fino alla Piazza della Signoria, dove venne decapitato.

Da quel giorno, si narra che il suo spirito non abbia mai lasciato il Palazzo e che, ancora oggi, si aggiri per i corridoi come testimone silente di un passato turbolento e pieno di intrighi. Qualcuno afferma persino di aver immortalato il fantasma in qualche scatto!

Il tour prosegue con la visita al Museo del Bargello, un luogo che oggi ospita innumerevoli capolavori artistici, ma che nel passato ha avuto una funzione ben diversa. Infatti, era originariamente un carcere cittadino e un luogo di esecuzioni capitali, dove la giustizia era somministrata in modo spietato. Tra gli altri, qui fu impiccato Bernardo Bandini, l’assassino di Giuliano de’ Medici.

Dall’inquietante storia del Bargello, ci spostiamo verso la Basilica di Santa Croce, un luogo avvolto da un’aura completamente diversa. Qui riposano alcuni dei più grandiosi nomi che l’Italia abbia mai conosciuto, personalità che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della scienza, dell’arte e della letteratura. Nelle sue cripte, si trovano le tombe di Michelangelo Buonarroti, Galileo Galilei, Niccolò Machiavelli, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo e Gioacchino Rossini. Ognuno di loro ha contribuito in modo significativo alla cultura italiana e globale, e Santa Croce rappresenta un monumento perpetuo al loro incredibile retaggio.

Un’esperienza da brividi: tra mummie egizie e leggende oscure

La nostra penultima tappa ci porta al Museo Archeologico Nazionale, un luogo che custodisce autentici tesori dell’antichità provenienti da ogni angolo del mondo. Tra le sue sale più affascinanti spicca indiscutibilmente quella dedicata alle mummie egizie. Immersi sotto una maestosa volta dipinta di blu, i visitatori possono ammirare sarcofagi e mummie conservate con cura, oltre agli antichi corredi funerari.

Ogni oggetto esposto racconta un passato di rituali legati alla morte nell’antico Egitto, regalando un affascinante sguardo su questa cultura così lontana e misteriosa. Un vero e proprio viaggio nel passato, alla scoperta delle tradizioni e delle credenze di una civiltà perduta nel tempo.

L’itinerario si conclude all’ombra della Villa Medicea di Cerreto Guidi, un luogo segnato da un’antica e tragica leggenda. Si dice, infatti, che la villa sia infestata dallo spirito di Isabella de’ Medici, la sfortunata figlia prediletta di Cosimo I, nota per la sua seducente bellezza. La storia racconta che fu strangolata dal suo stesso marito nella camera nuziale, in un atto di rabbia e gelosia. Da quel giorno, il suo spirito inquieto vaga nei corridoi della villa, un eterno promemoria della sua fine dolorosa e violenta. Questa storia macabra, con le sue ombre e i suoi misteri, offre un perfetto finale da brivido a uno dei tour di Halloween più spaventosi del nostro Paese.

Basilica di Santa Croce Firenze

Fonte: iStock

Basilica di Santa Croce, Firenze
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Isole di Andros, un meraviglioso angolo di Grecia alle Bahamas

C’è un posto del mondo che pare una fetta di paradiso caduto in terra. Delle isole – tutte comunemente chiamate con un unico nome pur avendone ognuna uno proprio – che sono un vero sogno selvaggio e rimaste praticamente intatte. Il posto in questione si chiama Andros, da molti considerato un meraviglioso angolo di Grecia alle Bahamas.

Cosa c’entrano le Bahamas con la Grecia?

È giusto porsi questa domanda, anche perché la pura bellezza delle Bahamas non ha di certo molto da invidiare all’altrettanto eccezionale Grecia. Eppure, in qualche modo, le loro storie sono intrecciate. In Grecia, infatti, esiste un’isola con lo stesso identico nome di questo paradiso delle Bahamas e, per questo motivo, secondo alcune teorie il nome Andros deriverebbe proprio dai pescatori di spugne provenienti dalla Grecia, che qui si stanziarono tantissimi anni fa per un lungo periodo.

Tuttavia, questa non è l’unica ipotesi. In molti sostengono che il nome Andros sia in onore di Sir Edmund Andros, comandante delle forze di Sua Maestà delle Barbados nel 1672 e successivamente governatore di New York, che si distinse per il suo ruolo nel crollo del dominio del New England.

Secondo altre ipotesi, invece, l’isola potrebbe aver preso il nome dagli abitanti dell’isola di Sant’Andrea (chiamata anche Sant’Andrea o San Andrés) al largo dell’Honduras perché, stando a quanto riferito, 1.400 migranti si stabilirono ad Andros nel 1787.

Non si hanno notizie chiare, quindi, sul motivo per cui questo angolo di Bahamas si chiami così, ma quel che è certo è che proprio qui, tra 1841 e il 1938, si stabilirono persone provenienti dalla Grecia per praticare la pesca delle spugne, per poi emigrare negli anni ’30 quando le spugne furono spazzate via da un’infestazione. Sicuramente, quindi, Andros conserva qualche piccolo dettaglio anche della cultura greca.

Cosa aspettarsi

Andros non è un arcipelago qualunque: è il più grande delle Bahamas, e infatti è composto da un totale di tre isole, ovvero North Andros, Mangrove Cay e South Andros, e tanti piccoli isolotti disabitati. Come è possibile intuire, si tratta di un lembo di terra con spiagge da sogno, un mare che per la sua limpidezza sembra brillare, e anche un pezzo di mondo con una delle barriere coralline più lunghe che esistano.

Ma non è finita qui, perché questo posto da favola è anche la culla di vegetazione rigogliosa ed è l’habitat perfetto di molte specie ornitologiche.

Un luogo rimasto praticamente intatto e che mette a disposizione innumerevoli avventure per gli amanti della vita all’aria aperta.

Cosa vedere

Sì, Andros è l’arcipelago più grande delle Bahamas, ma forse non ne avete mai sentito parlare perché sono le isole meno frequentate del Paese. Il motivo non è di certo da ritrovare nel fatto che sono meno belle di altre, perché è proprio la loro dimensione a rappresentare un “problema”: essendo particolarmente estese, non risultano propriamente comode per gli spostamenti che, in alcune circostanze, possono avvenire anche in aereo- anche nella stessa isola.

Ed è un peccato, perché davvero è un pullulare di meraviglie che non è facile trovare altrove. Ne è un esempio il villaggio di Red Bays che sorge sulla punta nord-occidentale di North Andros. Si tratta di un luogo abitato dai discendenti degli indiani seminole e degli schiavi fuggiti dalla Florida nel XVII e XVIII secolo che ancora si tramandano usi e costumi di un tempo per noi ormai andato. Sapete come si guadagnano da vivere? Intrecciando la paglia, attività che se catapultata nel nostro continente sembra distanti anni luce.

Decisamente affascinante è Conch Sound, un blue hole che è meraviglia geologica che lascia senza fiato e che si rivela il posto ottimale per gli amanti dello snorkeling. Non è di certo da meno Morgan’s Bluff, grotta e rifugio del temuto pirata Morgan dove, secondo il folklore, ci sarebbe un tesoro sepolto nell’oscurità, tra pipistrelli e stalagmiti. È bene specificare, tuttavia, che gli storici non hanno mai confermato che questa grotta sia stata il nascondiglio del pirata più spaventoso dei Caraibi.

Nei dintorni, tra le altre cose, ci sono meravigliose spiagge poco note, quei gioielli della natura che solo gli abitanti possono indicare ai visitatori.

Altri straordinari blu hole sorgono nell’isola di Mangrove Cay e sono tantissimi: circa una ventina, alcuni nascosti nella boscaglia e altri a due passi dalla costa. Ma del resto proprio qui, ad Andros, c’è la più grande concentrazione al mondo di queste incredibili doline marine.

Andros è anche territorio di parchi nazionali incantevoli come, per esempio, il Central Andros National Parks, situato proprio a Mangrove Cay. Oltre ai blue hole, qui sopravvivono una coloratissima barriera corallina, la terza più lunga del mondo con i suoi ben 306 chilometri, e numerose foreste di mangrovie. Gli amanti degli animali, invece, potranno avvistare le iguane bahamiane, moltissime specie di farfalle ed alcuni rari serpenti.

Chiudete gli occhi e pensate al paradiso, ecco che nella mente vi comparirà l’immagine di Congo Beach, senza che lo sappiate. Si tratta di una spiaggia dai colori argentei e lambita da un’acqua di un turchese sorprendente.

Infine, non può mancare una sosta a Crab Replenishment Reserve, un parco nazionale che occupa una superficie di 40.000 acri e in cui vivono milioni di granchi.

Curiosità e leggende

Andros è meravigliosa, ma anche pregna di curiosità e leggende. I misteri, infatti, non sono solo legati all’origine del suo nome o all’eventuale presenza di uno dei pirati più temuti di sempre. Tante questioni irrisolte sono relative anche alla sua scoperta: si narra che il primo uomo a esplorare quest’isola sia stato Amerigo Vespucci, ma in realtà non è ancora chiaro se questo fatto sia frutto o meno della fantasia popolare.

In più, questa sembrerebbe una terra abitata da straordinarie creature, come i Chickcharnees, che popolano le tante bellissime foreste di pini delle zona. Per metà uccelli e l’altra parte uomini, possiedono dei poteri che li aiuterebbero a proteggere questa isola dal male. Non a caso, sono considerati il portafortuna di tutte le Bahamas.

Ci sono poi le cosiddette Lusca, creature che sembrano draghi e che trascorrono il loro tempo nei magnifici buchi blu oceanici. Attenzione però perché, a differenza dei Chickcharnees, le Lusca non sono affatto buone: sono mostri in grado di risucchiare le loro vittime in quella profonda tana sottomarina.

Tra folklore e meraviglia, Andros deve essere una destinazione da inserire nella propria lista dei desideri.

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Kōyō: lo spettacolo d’autunno che tinge di meraviglia questa città

Le giornate che si accorciano e le temperature che si abbassano, pur restando ancora tiepide e gradevoli, ci confermano che siamo entrati nel vivo della stagione più bella dell’anno. L’autunno, con i suoi colori e i suoi profumi, è un invito a organizzare nuovi e straordinari viaggi per scoprire e riscoprire tutte quelle città che si sono trasformate nel palcoscenico del grande spettacolo di Madre Natura, l’ultimo prima del lungo letargo.

Sono tanti e incantevoli i luoghi da raggiungere questo autunno e tutti, siamo certi, sono destinati a incantare. Ma se è un’esperienza unica, sensoriale e immersiva che volete vivere adesso, allora il consiglio è quello di raggiungere a popolosa capitale del Giappone: adesso è più bella che mai.

A Tokyo, infatti, è arrivato l’autunno e con lui anche il Kōyō: lo spettacolo magico che ha tinto di meraviglia l’intera città. Se avete in mente di organizzare un viaggio in Giappone il più presto possibile prendete carta e penna e segnate tutti gli indirizzi imperdibili sul territorio.

Tokyo: l’autunno è arrivato in città

L’autunno è arrivato in città, portando con sé tutta la sua strabiliante bellezza. Una sorta di magia, la sua, che ha colorato e reso ancora più belle tantissime destinazioni, tra queste anche la capitale del Giappone.

È proprio qui che inizia il nostro viaggio oggi, quello che ci conduce tra i profumi dei frutti di stagione e le foglie degli alberi che tingono i quartieri con i loro vivaci colori. Il foliage, che in Giappone è conosciuto come kōyō, è un momento estremamente importante per la cultura del Paese e per i cittadini, ma anche per i viaggiatori che ogni anno scelgono di arrivare fin qui per perdersi e immergersi in quelle che sembrano cartoline autunnali in movimento.

Il momento migliore per osservare il grande spettacolo della natura, che si manifesta in tutta la sua bellezza con il rosso fiammante degli aceri rossi e il giallo dorato dei ginkgo, è quello che va dalla seconda metà di novembre a inizio dicembre. Ecco, invece, quali sono i luoghi assolutamente da inserire nel vostro itinerario di viaggio a Tokyo.

Il giardino dell'hotel New Otani

Fonte: New Otani Co., Ltd

Il giardino dell’hotel New Otani

Kōyō: gli indirizzi imperdibili per ammirare il magico spettacolo

Così come succede con l’Hanami in primavera, anche in autunno i cittadini si riuniscono tra le strade per godere della bellezza dei colori offerti dalla stagione. Uno dei luoghi più celebri in città, per immergersi totalmente nel kōyō, è il Rikugien, un giardino delle meraviglie riconosciuto come luogo naturale di bellezza paesaggistica dal 1953. Situata nel quartiere di Bunkyō, nella parte settentrionale di Tokyo, questa oasi di pace e serenità ospita una collina artificiale con un belvedere, un lago e numerosi sentieri incorniciati da aceri rosso fiammante.

Restando nel cuore di Tokyo, invece, è possibile ammirare il kōyō recandosi all’interno del Parco di Hibiya. Questo polmone verde urbano ospita migliaia di alberi che, in questo periodo, stanno cambiando colore. Vero protagonista del panorama, però, è kubikake ichō, un ginkgo maestoso e secolare che sta illuminando il paesaggio con le sue foglie dal colore dell’oro.

Un altro indirizzo imperdibile è quello che porta il nome di New Otani, si tratta di un hotel non lontano dal centro cittadino che ospita un giardino in stile giapponese che si snoda su una superficie di oltre 33.000 metri quadri. La struttura ricettiva, scelta anche come ambientazione del film Agente 007 – Si vive solo due volte, ospita anche una terrazza panoramica vertiginosa che consente agli ospiti di ammirare da una prospettiva inedita l’intera città dall’alto.

Se avete in mente di organizzare un viaggio a Tokyo nelle prossime settimane, prendetevi un po’ di tempo per raggiungere i giardini urbani, come quello di Hamarikyu a Shiodome, il Parco di Yoyogi accanto al Meiji Jingu e quello di Ueno a Taitō. Passeggiare qui, tra gli alberi che infiammano il paesaggio, è un’esperienza indimenticabile.

Il Giardino di Rikugien

Fonte: TCVB Tokyo Convention & Visitors Bureau

Kōyō nel Giardino di Rikugien
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Sta per partire il treno turistico che porta da Roma a Cortina

Moltissimi italiani, con l’arrivo dell’inverno, inizieranno ad organizzare la settimana bianca da trascorrere in montagna. È per questo che FS, nell’ambito della sua nuova iniziativa dei Treni Turistici Italiani, ha deciso di inaugurare come primo itinerario proprio quello che collega Roma a Cortina d’Ampezzo, una delle principali mete sciistiche del nostro Paese. Ecco la data di partenza e tutte le novità che dobbiamo attenderci.

Il treno notturno da Roma a Cortina

La nuova società FS Treni Turistici Italiani debutta con un primo itinerario davvero interessante: si tratta di Roma Termini-Cortina d’Ampezzo, un viaggio in notturna che collega la capitale ad una delle più importanti destinazioni invernali dell’arco alpino. Si parte venerdì 15 dicembre 2023, a bordo dell’Espresso Cadore che, per l’occasione, viene rimesso completamente a nuovo. Il treno è infatti composto da vagoni dismessi negli anni ’80 e ’90, ristrutturati con spazi adeguati per garantire ai turisti il massimo confort.

L’Espresso Cadore è dotato di 220 posti letto, suddivisi in vagoni di prima e seconda classe (con due posti per ogni scompartimento) e in cuccette da 4 e 6 unità. Sono presenti anche un vagone ristorante che serve piatti della cucina italiana, un bar-buffet aperto tutta la notte e spazi dedicati al trasporto di bici e sci. È possibile persino noleggiare e ricaricare le ebike o acquistare lo skipass, per non perdere tempo una volta arrivati a destinazione. Il treno, che viaggia in notturna per recuperare un giorno di vacanza, parte una volta alla settimana.

L’itinerario è davvero ricco: da Roma Termini si può raggiungere la stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina d’Ampezzo, punto d’arrivo di tantissimi turisti diretti sulle Dolomiti. Da qui, un autobus organizzato da Busitalia (appartenente al Gruppo FS) conduce sino a Cortina d’Ampezzo. Sono previste anche fermate intermedie, per chi deve raggiungere altre località: sono quelle di Treviso, Ponte nelle Alpi e Longarone-Zoldo. Andare in settimana bianca, insomma, non è mai stato così facile e conveniente. Per chi volesse approfittarne, le prenotazioni partono dal prossimo 18 novembre 2023.

I Treni Turistici Italiani

Durante l’estate, il Gruppo FS ha annunciato la nascita di FS Treni Turistici Italiani, una nuova società che mira a rimettere in sesto vecchi vagoni ferroviari da dedicare ad itinerari prettamente turistici, i quali percorreranno alcune delle tratte più belle e panoramiche del nostro Paese. L’obiettivo è quello di rendere il viaggio stesso non solo un modo per raggiungere la propria meta delle vacanze, ma una parte integrante dell’avventura. Sono tre gli ambiti su cui la società ha intenzione di concentrarsi.

Il primo è quello degli Espressi e dei Treni Storici – di cui fa parte anche l’Espresso Cadore, che collega Roma a Cortina d’Ampezzo. Questi itinerari metteranno in comunicazione le principali città italiane con alcune delle più belle località turistiche italiane, con viaggi – spesso in notturna – a bordo di treni restaurati e dotati di tantissimi servizi. Per quanto riguarda i Treni Storici, invece, saranno predisposte tratte di importanza storico-paesaggistica che abbineranno al viaggio anche esperienze particolari come visite guidate o degustazioni.

C’è poi il settore Lusso, che vedrà impiegati i treni della categoria Luxury (come l’Orient Express-La Dolce Vita) per delle vere e proprie avventure anche oltre i confini italiani. E, infine, c’è il servizio Omnibus, con treni regionali che offriranno itinerari più brevi, ma ricchi di sorprese: si attraverseranno paesaggi meravigliosi e borghi antichi, alla scoperta di tradizioni e cultura enogastronomica per un viaggio colmo di esperienze.

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Venezia: ecco dove si trova il murale di Banksy

Succede all’improvviso, e inaspettatamente, in Italia così come nel resto d’Europa. Gli abitanti delle città scelte, e privilegiate in un certo qual modo, si risvegliano l’indomani con una grandiosa e straordinaria opera d’arte, quella che porta la firma di Banksy. Del resto è questo il modus operandi di uno degli street artist più acclamati e famosi del nostro secolo, quello di agire all’ombra della Luna, la cui identità resta avvolta da un mistero che sembra non avere soluzione.

Ed è successo anche a Venezia nel maggio del 2019, in concomitanza con l’inaugurazione della Biennale d’Arte, dove l’artista ha creato il murale del Bambino Migrante. Da quel momento in poi la Serenissima, insieme a Napoli, si è guadagnata l’onere e l’onore di ospitare e preservare il raro passaggio dello street artist nel Bel Paese.

Il capolavoro, ancora oggi visibile sulla parete esterna di un edificio veneziano anche se a rischio deterioramento, raffigura un naufrago bambino abbigliato con un giubbotto salvagente mentre tiene in mano una torcia. Un’immagine simbolica, e molto intensa, con il quale l’artista ha voluta ancora una volta affrontare un tema sociale molto delicato per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma dove si trova il murale di Banksy a Venezia? E come si raggiunge?

Venezia, il Bambino Migrante

La storia del Bambino Migrante, oggi al centro del dibattito tra le istituzioni per la sua salvaguardia e per il rischio di deterioramento, risale al 2019. Quando i cittadini di Venezia si sono risvegliati quel giorno di maggio con un nuovo stencil in città, il pensiero è andato subito a Banksy. Del resto i dettagli e la cifra stilistica riconducevano proprio all’opera del misterioso artista. Eppure lui non ha riconosciuto il murale, almeno non subito. Lo ha fatto dopo tre settimane, attraverso il suo profilo Instagram, pubblicando due foto del Bambino Migrante e rivendicando, così, la paternità dell’opera.

Da quel momento in poi, il murale presente sull’edificio veneziano, si è trasformato in un tesoro per la città, nonché in un’attrazione turistica per tutti coloro che giungono in visita a Venezia. Eppure, quel gioiello di inestimabile valore, rischia di scomparire, di deteriorarsi in maniera irreversibile a causa della forte umidità e dell’esposizione agli agenti atmosferici.

Come raggiungere l’opera di Banksy

Nelle ultime settimane, sono stati in molti a interessarsi al Bambino Migrante e al futuro di quel capolavoro di street art, diventato ormai fragile a causa delle intemperie e dell’umidità. Alla fine, dopo molte discussioni, è stato deciso di restaurare l’opera con fondi privati.

Intanto, i cittadini di Venezia e tutte le persone che hanno in mente di visitare la Laguna, possono ammirare il Bambino Migrante recandosi a Dorsoduro, il quartiere universitario della città. È qui che l’opera è stata creata da Banksy su un palazzetto che affaccia direttamente su Rio de Ca Foscari.

Il consiglio, per ammirare il Bambino Migrante in tutto il suo splendore, è quello di raggiungere Campo San Pantalon, dove domina l’omonima chiesa, e di salire sul ponte in pietra. Da qui è possibile godere di una vista privilegiata sulla parete dove campeggia l’opera di Banksy.

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Le più belle ville venete da vistare in un weekend

Due giorni dedicati a scoprire beni straordinari come “case vive”. Giunta alla sua seconda edizione, la Giornata delle Ville Venete promuove un approccio decisamente nuovo e originale: apprezzare la Villa vista attraverso “l’esperienza del fare”. Tante le attività proposte, tra visite guidate, degustazioni, soggiorni, laboratori, reading, performance artistiche, convegni e incontri esclusivi, con qualche novità imperdibile. Centinaia di avventure tematiche che i visitatori potranno scegliere a seconda delle proprie passioni o del territorio che vorranno esplorare nel weekend del 21 e 22 ottobre. Ve ne diamo un assaggio.

Giornata delle Ville Venete: le esperienze da fare in un weekend

Collocate tra le regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, sono più di 70 le Ville che aderiscono alla Giornata delle Ville Venete, con una proposta di oltre 120 esperienze, organizzate per nuclei tematici.

  • Heritage, con visita al patrimonio culturale, visita guidata con il proprietario, rievocazione in costume, racconto approfondito con aneddoti della famiglia.
  • Green, con attività outdoor legate al tema della sostenibilità, visita al parco con guida specializzata, pic-nic autunnale, shooting fotografico.
  • Family, all’insegna delle esperienze pensate per la famiglia e i bambini, tra laboratori, cacce al tesoro, attività̀ di artigianato, visite speciali per i più piccoli, fattorie didattiche.
  • Wine and Food, per esplorare da vicino la produzione vitivinicola mantenuta in molte Ville Venete, tra visite alle cantine, degustazioni di prodotti agricoli, visite alle vigne, pranzi, cene, brunch e merende con i prodotti d’eccellenza realizzati a chilometro zero nelle Ville.
  • Dream, soggiorni da sogno per vivere un’esperienza completa e immersiva in un’esclusiva Villa Veneta.

Quest’anno si aggiungono, poi, due novità. GenZ: dedicata alla Generazione Zeta, con attività che consentono un’esperienza di visita esclusiva alle scuole, gruppi classe o gruppi di studenti universitari. Well being, invece, offre l’opportunità per pensare alla Villa Veneta come luogo per fare yoga, o camminate di meditazione, ma anche la possibilità di restare immersi nel nobile silenzio, finalmente scollegati dai tanti dispositivi che ormai tiranneggiano la nostra vita o lontani dal frastuono delle città.

I nuovi Percorsi di Villa in Villa

Tra le importanti novità di quest’anno, per rendere la Giornata delle Ville Venete appetibile al pubblico nazionale e internazionale, sono stati realizzati anche i Percorsi di Villa in Villa, organizzati per aree geografiche di destinazione, in grado di far vivere ai turisti più esperienze in più Ville all’insegna della scoperta di questo splendido territorio.

Qualche esempio? Partendo dal Friuli-Venezia Giulia, si può iniziare da Passariano di Pordenone dalla regale Villa Manin, con la visita speciale “Segreti di Villa Manin”. A trenta km di distanza, la storia della famiglia Manin prosegue nell’elegante Villa Manin Guerresco, dove ad attendere i visitatori ci sarà una visita guidata dal titolo “Nobiltà, cibo e cultura nella pianura friulana”. Nella vicina provincia di Gorizia, a Romans d’Isonzo, a soli 15 Km di distanza, ci si imbatterà nella Villa del Torre che offrirà un’esperienza all’insegna dei sapori autentici friulani, con “Degustazione in Villa”. Al termine della visita si degusterà infatti un calice di vino prodotto con uve certificate biologiche dell’azienda agricola Borc da Villa.

Se invece siete in Veneto, a Padova, e volete qualcosa di originale da vivere in famiglia, allora la prima tappa è prevista il sabato mattina, e vi condurrà a Villa Pesavento con “Dalla villa alla sua fattoria: passeggiata e attività per i bambini”. Inizierete a passeggiare dal giardino della residenza per poi passare nell’adiacente fattoria, che conserva la tradizione della parte produttiva delle Ville Venete. A conclusione, gli adulti potranno godersi uno spuntino mentre i bambini parteciperanno a un laboratorio che li vedrà sbizzarrirsi con la lana delle pecore allevate in loco.

La domenica pomeriggio si riparte per la vicina Villa Roberti di Brugine, per partecipare a “Musica Maestro” , uno spettacolo in forma teatral-musicale per avvicinare alla musica attraverso un’esperienza di ascolto e di apprendimento con una divertente presentazione dei brani: i musicisti “giocheranno” con il pianoforte coinvolgendo i più piccoli in modo attivo e vivace.

Le Ville nella provincia di Belluno

A Villa di Modolo – una maestosa Villa Veneta nella zona delle Dolomiti – sarà possibile vivere una visita guidata in compagnia dei suoi proprietari storici, mentre Villa San Liberale propone un soggiorno unico all’insegna del benessere, mettendo a disposizione dei suoi ospiti un’esperienza nella spa e le suite dove, nel tempo, hanno soggiornato grandi personalità e letterati.

A Villa Buzzati, la voce di Dino Buzzati riecheggerà nelle sale della dimora, grazie ad alcuni lettori, che, stanza dopo stanza, accompagneranno i visitatori in quella che sarà una visita molto suggestiva, mentre a Villa degli Azzoni Avogadro sarà possibile partecipare a una degustazione all’interno di una cucina storica, al lume di candela e riscaldati dal calore di un tipico larin bellunese. Infine, a Villa Villalta, si potranno vivere diverse esperienze Green, incluso assistere a una pièce teatrale.

Le Ville nella provincia di Padova

Passiamo, ora, alla provincia di Padova, che vedrà 12 Ville impegnate nell’evento. Si parte da Villa Molin, che per l’occasione tornerà al suo splendore cinquecentesco, grazie anche alla presenza del gruppo storico culturale dei “Patrizi Veneti”, che accompagneranno gli ospiti in una visita che si concluderà nel salone nobile, dove saranno accolti da una soprano. A Villa Selvatico, sarà possibile degustare i “rossi dei Colli Euganei” durante l’esperienza “Ottobre rosso”, mentre a Villa Roberti, fra le varie, sarà possibile prendersi cura del proprio benessere psicofisico dedicandosi una seduta di yoga o passeggiando nel verde.

Si avrà l’opportunità di scoprire Castello di San Pelagio  attraverso un gioco interattivo, dove si sarà chiamati a risolvere indovinelli e ad affrontare numerose prove. Proprio in occasione della Giornata delle Ville Venete, Villa Giovanelli Colonna tornerà ad aprire le sue porte al pubblico con una visita guidata che farà di nuovo risplendere uno dei gioielli della Riviera del Brenta. Sarà, inoltre, possibile accedere a Villa Giusti dell’Armistizio, luogo in cui fu siglato l’armistizio che pose fine alla Prima guerra mondiale. Accanto alle Ville nominate, ci saranno anche il Castello del Catajo, Ville dei Vescovi, Villa Pisani Bolognesi Scalabrin, Casa dalla Francesca, Parco Frassanelle e il Giardino di Valsanzibio.

Le Ville Venete nella provincia di Rovigo

Qui sarà possibile passeggiare nel più suggestivo e vasto giardino eclettico ottocentesco della provincia, recandosi a Villa Ca’ Dolfin Marchiori. Spostandosi a Villa Ca’ Zen, si potrà godere di una visita guidata insieme alla proprietà, con concerto conclusivo, mentre i propri bambini saranno impegnati in un laboratorio tattile, grazie al quale scopriranno lo strumento dell’ocarina. E, ancora, a Villa Morosini si potranno visitare la collezione Zerbinati, il salottino in cui Peggy Guggenheim si intratteneva insieme ai più celebri artisti veneziani e, per l’occasione, un’esclusiva mostra dedicata ad Andy Warhol e Regina Schrecker, modella e stilista ritratta dal maestro della Pop Art. E, per chi non si sarà ancora stancato di andar per Ville, un passaggio a Villa dei Marchesi Villa sarà una tappa obbligata.

Castelbrando

Fonte: Ufficio Stampa Giornata delle Ville Venete

Castelbrando, immerso nelle Colline del Prosecco

Le 15 Ville nel Trevigiano

Partiamo dall’Abbazia di Santa Bona, a Vidor, che oltre a essere sede del prossimo convegno della Giornata delle Ville Venete, darà l’opportunità di vivere delle visite guidate, anche in compagnia del proprietario, il Conte Giulio da Sacco, con un aperitivo conclusivo sul belvedere del parco. A Villa Sandi, un’esclusiva visita guidata condurrà i visitatori alla scoperta della dimora e dei suoi vini pregiati, in un percorso che partirà dall’antica barricaia settecentesca fino ad arrivare al maestoso edificio in stile palladiano. Anche a Villa Pera, il proprietario farà gli onori di casa, accompagnando gli ospiti alla scoperta del parco, delle barchesse, delle cantine, dei granai e del museo della vita contadina.

Immerso tra le Colline del ProseccoCastelbrando propone un soggiorno all’interno di una delle raffinate camere del maniero, arricchito con la possibilità di accedere all’esclusiva spa appena inaugurata. I soggiorni compaiono anche tra le proposte di Villa Tiepolo Passi, dove sarà
possibile trascorrere un fine settimana nell’antica Foresteria della Villa. A Villa Lattes, per l’occasione, saranno rimessi in funzione i carillon appartenuti all’avvocato Lattes, mentre i più piccini potranno cimentarsi in una caccia al tesoro nel parco.

Fra le esperienze che sarà possibile vivere a Villa di Maser, spicca la Colazione in Villa, durante la quale si potrà fare colazione sotto gli affreschi della Sala a Crociera. A Villa Gera, si ripercorreranno le orme diBartolomeo Gera, mentre al Castello di San Salvatore, eccezionalmente visitabile in autonomia, il turista sarà guidato alla scoperta del maniero dalla voce della sua proprietaria, la Principessa Isabella Collalto de Croy. A Villa Rechsteiner, un’intera giornata da trascorrere immersi nella natura dedicandosi a scoprire come si possa trovare il “benessere” in Villa, attraverso passeggiate, show cooking e incontri con professionisti del well being a diversi livelli. Oltre a questo, ci saranno le esperienze proposte da Villa Chiminelli, Villa Marcello Marinelli e Palazzo Zambaldi, Castello di Roncade e Castello Papadopoli Giol.

Giornata delle Ville Venete a Venezia

Il nostro excursus ci porta, quindi, a Venezia, dove, tra le sette Ville partecipanti alla Giornata delle Ville Venete, il wellbeing ha spopolato. Infatti, solo in questa provincia abbiamo ben 3 yoga experience – quelle di Villa Foscarini Rossi, Villa Widman Rezzonico Foscari, che organizzerà anche un Aperitivo con l’arte, e di Villa Venier Contarini.

Palazzo Cappello attiverà un’esperienza tutta dedicata ai bambini, con una visita e un laboratorio speciale,  mentre l’heritage torna in Villa Correr Agazzi, con la possibilità di visionare i documenti antichi contenuti nel suo archivio, in Villa Rizzi Albarea, dove si andrà alla scoperta dei Conventi Gemelli e nella Barchessa di Villa Heinzelmann, dove il visitatore potrà assistere alla mostra “Metafisiche ambientali”, circondato da un contesto in cui l’arte contemporanea dialoga con il parco e gli edifici storici.

Le esperienze in Villa a Verona

A Verona troviamo Villa Buri Tessari, detta “La cappuccina”, dove si potrà passeggiare in un parco secolare, immersi nel verde e nella storia, alla scoperta del proprio respiro e delle origini della Villa tra le foglie dell’autunno, mentre a Villa Rizzardi e Giardino di Pojega i visitatori entreranno a contatto con la natura e con i prodotti che, in questi luoghi vengono realizzati, con la possibilità di degustarli.

Tra le Ville della provincia di Vicenza

È la più popolosa, con ben 18 Ville. Diverse esperienze legate alla tematica Wine&Food permetteranno ai visitatori di vivere degustazioni esclusive o, addirittura, veri e propri pranzi o cene in villa. Questo sarà possibile, ad esempio, a Villa Pisani BonettiVilla CaldognoVilla Stecchini o a Villa da Porto.

Villa La Rotonda affiancherà alle visite classiche alcune esperienze esclusive che mostreranno al visitatore lati inediti e spazi normalmente non accessibili, narrati da guide esperte o dal giardiniere della dimora. A Villa Barbaran Grassi Nanto i visitatori potranno lavorare la pietra di Nanto per trasformarla in un piccolo oggetto domestico da conservare, mentre a Villa Zileri si andrà alla scoperta di Giambattista Tiepolo, attraverso una visita in cui sarà possibile ammirare gli affreschi del salone e del piano nobile, risalenti al suo esordio vicentino.  Sempre sulle tracce del Tiepolo, sarà possibile visitare Villa Valmarana ai Nani. Potrete godervi una passeggiata immersi nel foliage autunnale del parco di Villa Gioiagrande, oppure recarvi al Castello di Thiene per una visita al suo archivio.

A Villa Pojana, una delle sedi dell’Istituto Regionale per le Ville Venete, sarà possibile partecipare a una lezione di Qi Gong, seguita da una colazione nel parco e da una visita alla residenza storica. E molte altre sono le esperienze che avranno luogo a Villa Ghellini, Villa Fracanzan Piovene, Villa Valle, Villa Ca’ Erizzo Luca, Villa Ca’ Beregane e Villa Fabris.

Nello splendore delle Ville del Friuli-Venezia Giulia

Concludiamo il nostro viaggio tra le Ville Venete con le otto Ville del Friuli-Venezia Giulia. A Villa del Torre, i proprietari condurranno gli ospiti in due visite guidate, una dal taglio classico e una con degustazione dei prodotti dell’Azienda Agricola Borc da Villa. Ma ci sarà anche la possibilità di visitare il Monastero di Aquileia in un’indimenticabile viaggio nel tempo, dalle origini della Tenuta, il monastero medioevale di Santa Maria, all’elegante dimora dei Baroni Ritter de Záhony, la cantina e l’antica barricai.

Diverse esperienze si susseguiranno in Villa Manin Guerresco, in Villa Gallici Deciani, in Villa Fossa Mala, a Villa Brandolini D’Adda e al Borgo dei Conti della Torre. Da non perdere Villa Manin, dove, in occasione della Giornata delle Ville Venete, sarà possibile scoprirne meraviglie e segreti grazie a guide d’eccezione.

Villa Widmann Rezzonico Foscari

Fonte: Ufficio Stampa Giornata delle Ville Venete

Gli interni della Villa Widmann Rezzonico Foscari a Venezia
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Valle dei Templi: torna indietro nel tempo per ammirarla nel suo splendore

Parchi archeologici, resti antichi e monumenti secolari sono da sempre in cima alle travel wish list dei viaggiatori, e i motivi sono piuttosto intuibili. Passeggiare tra le rovine di quei luoghi iconici che raccontano e rappresentano la storia dell’umanità intera è un’esperienza estremamente affascinante che, in qualche modo, ci riporta indietro nel tempo grazie alle tante suggestioni che offrono questi luoghi. E se, invece, fosse possibile viaggiare nel tempo?

Vogliamo rassicurarvi: non si tratta di stregoneria, né tanto meno di una capsula del tempo, anche se il viaggio a ritroso nei secoli è garantito, ma di un nuovo progetto che coinvolge uno degli hotspot più interessanti, dal punto di vista archeologico, storico e paesaggistico, che il nostro Paese ospita.

Ci troviamo nella magica Valle dei Templi, il parco archeologico della Sicilia che conserva, valorizza e celebra alcuni dei più importanti templi del periodo ellenico. Ed è proprio qui, che a partire da questo autunno, è possibile tornare indietro nel tempo e ammirare l’intera area nell’epoca del suo massimo splendore. Ecco come.

C’era una volta la Valle dei Templi

È un percorso immersivo, unico e suggestivo, quello che permetterà ai viaggiatori di scoprire com’era un tempo il Parco Archeologico. Il progetto, che prende il nome di Valle dei Templi 3D e che vede la collaborazione dello stesso parco con CoopCulture e col CNR (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione), consentirà ai visitatori di tornare indietro nel tempo grazie alle ricostruzioni virtuali dell’area archeologica riportate al periodo del loro massimo splendore: il V secolo a.C.

Passeggiando tra i resti di monumenti iconici e antichi, gli ospiti accompagnati anche dall’audioguida, potranno ammirare i templi dell’antica Akragas ricostruiti virtualmente con estrema fedeltà realistica. Dopo diversi studi, infatti, esperti di settore sono riusciti a realizzare i modelli dei templi sia dal punto di vista delle forme architettoniche, dei materiali e di tutti i dettagli decorativi.

Porta Quinta

Fonte: Krinaphoto/Ufficio Stampa

Porta Quinta

Un viaggio indietro nel tempo

Il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento è un vero e proprio must see per chi giunge in Sicilia, nonché un’attrazione dal valore storico inestimabile che merita da sola un intero viaggio. Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco dal 1997, l’area è considerata uno dei siti archeologici meglio conservati della civiltà greca classica.

Visitare questo luogo, dicevamo, è qualcosa che tutti dovremmo fare almeno una volta nella vita. Ma farlo adesso permetterà a chiunque di avere un accesso completo e inedito al passato dell’intera valle.

Ma come funziona l’esperienza virtuale? Gli ospiti avranno a disposizione un’applicazione per smartphone, disponibile sia per i dispositivi iOs che Android, che consentirà di accedere alla ricostruzione in 3D di templi e aree sacre. La visione restituita dall’app sarà poi sovrapponibile a quella reale dei monumenti, consentendo così a chiunque di confrontare passato e presente all’istante.

Il percorso dura circa 2 ore. Si parte da Porta Quinta, per poi attraversare il Tempio dei Dioscuri e Santuario delle divinità Ctònie e proseguire lungo la via Sacra fino al Tempio di Giunone. Il costo della visita è di 7,99 euro.

Tempio della Concordia

Fonte: Krinaphoto/Ufficio Stampa

Tempio della Concordia
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I comuni più green e smart d’Italia: la top 10

Per la prima volta in assoluto, il City Vision Score analizza il grado di “smartness” di tutti i comuni italiani: la classifica – realizzata dalla società di consulenza Prokalos – è stata presentata nel corso dell’incontro Stati generali delle città intelligenti, che si è svolto a Padova. Scopriamo in che modo è stato stilato l’elenco delle città più smart e green d’Italia e quali sono tutti i comuni premiati.

City Vision Score: come funziona

Sono oltre 7.900 i comuni presenti in Italia, e a ciascuno di loro il City Vision Score ha assegnato un punteggio per individuare il grado di “smartness”. In che modo? Sono stati presi in considerazione sei indicatori: smart governance, economy, environment, living, mobility e people. E, ancora più nel dettaglio, sono state analizzate nel dettaglio alcune dimensioni, che riguardano principalmente la qualità della vita, la sostenibilità e l’uso della tecnologia: la quota di cittadini che interagisce con la PA attraverso strumenti digitali, il numero di startup presenti sul territorio, la qualità dell’aria, il prezzo medio delle case, il ricorso alla mobilità pubblica o lenta e il rapporto tra tasso occupazionale delle donne e degli uomini.

City Vision Score è molto più di un semplice premio, perché permette di tenere sotto controllo l’operato della pubblica amministrazione e il lavoro fin qui fatto in tema di sostenibilità, uguaglianza e accessibilità. Affinché la classifica sia il più inclusiva possibile, gli esperti hanno dapprima stilato la top 10 generale, quindi hanno suddiviso i risultati ottenuti per macroaree geografiche (Nord, Centro e Sud) e per dimensione dei comuni. Che cosa è emerso da questa prima edizione? Ecco quali sono tutte le città premiate.

I 10 comuni più smart

La prima classifica riguarda i capoluoghi di provincia: i risultati rivelano che la maggior parte delle città smart si trova al Nord, con una sola eccezione. Al primo posto troviamo Milano, seguita a rapido giro da Trento e Bolzano (rispettivamente al secondo e al terzo posto). Lasciando il podio, ad aggiudicarsi il quarto posto è Monza, mentre il quinto e il sesto posto vanno rispettivamente a Reggio Emilia e a Bologna. Torniamo in Lombardia per il settimo posto, che è occupato da Brescia. A chiudere la top 10 ci sono Roma (ottavo posto), Padova (nono posto) e Bergamo (decimo posto).

Tutti gli altri premi assegnati

Come anticipato, il City Vision Score individua anche i comuni vincitori divisi per macroaree geografiche e per dimensioni. Tra i micro-comuni – quelli con meno di 2mila abitanti -, il premio va a Rhêmes-Notre-Dame (Valle d’Aosta) per il Nord, a Lunano (Marche) per il Centro e Ancarano (Abruzzo) per il Sud. Interessante anche il risultato ottenuto nella categoria piccoli comuni – quelli che hanno tra i 2mila e i 50mila abitanti. Al Nord primeggia Assago (Lombardia), mentre al Centro troviamo Sesto Fiorentino (Toscana) e al Sud il comune di Sestu (Sardegna).

Proseguiamo con le città medio-piccole – quelle che hanno tra i 50mila e i 100mila abitanti. Imola (Emilia-Romagna) si aggiudica la vittoria per il Nord, Fano (Marche) è invece la vincitrice per il Centro e Teramo (Abruzzo) per il Sud. Per quanto riguarda le città medio-grandi – quelle che hanno tra i 100mila e i 500mila abitanti -, il Nord premia Trento (Trentino Alto Adige), il Centro vede vincere Firenze (Toscana) e il Sud invece Cagliari (Sardegna). Da ultimo, le metropoli con oltre 500mila abitanti: il primo posto va a Milano, seguita sul podio da Roma e Torino. Al quarto posto c’è Genova, al quinto Palermo e al sesto Napoli.

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L’autunno tra questi laghi è pura magia

Esiste un luogo, in Europa, conosciuto e celebrato per la sua incantevole bellezza. Un’attrazione turistica che ogni anno viene raggiunta da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e che in ogni stagione si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo sempre diverso e inedito che lascia senza fiato. Questo posto si chiama Parco Nazionale dei laghi di Plitvice.

Ci troviamo nella Croazia centrale, proprio lì dove si snoda una riserva forestale di quasi 300 chilometri quadrati che ospita 16 laghi dalle mille sfumature d’azzurro, collegati tra loro da cascate e circondati da foreste lussureggianti e da un canyon calcareo. Anche una semplice passeggiata, tra viali e sentieri escursionistici, può trasformarsi in un’esperienza incanta da vivere e da condividere.

Proclamato Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco, il parco è da anni una tappa imprescindibile per tutti i vacanzieri che giungono in Croazia, ma è anche una destinazione che, da sola, vale l’intero viaggio. Ed è proprio qui, e in questo preciso momento, che vogliamo recarci insieme a voi nella riserva perché l’autunno, tra questi laghi, è pura magia.

Laghi di Plitvice in autunno: pura magia

Incastonato nel complesso montuoso di Lička Plješivica, e circondato da foreste verdeggianti, corsi d’acqua, laghi e cascate, il parco è una meta imperdibile per tutti gli amanti della natura. È situato a metà strada tra Zagabria e Zara, ed è facilmente raggiungibile in auto o in bus dalle principali città della Croazia.

Il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice accoglie i visitatori tutto l’anno, con un afflusso turistico piuttosto importante durante i mesi estivi. Eppure la bellezza che sprigiona ammalia in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Tuttavia, se è un’esperienza di pura magia che volete vivere adesso, il consiglio è quello di organizzare subito un viaggio in Croazia.

Durante l’autunno, infatti, le foreste che si snodano intorno ai laghi esplodono in tutta la loro bellezza grazie al foliage. Le foglie si tingono di infinite sfumature di giallo e di arancione incorniciando in maniera suggestiva e affascinante le cascate e i laghi dell’area naturale. Visitare il parco durante questa stagione restituirà la sensazione di ritrovarsi protagonisti della più bella cartolina d’autunno.

Dentro una cartolina d’autunno

L’autunno si sa, è una stagione estremamente suggestiva, forse la più bella dell’anno. In questo periodo, infatti, la natura porta in scena il suo grande spettacolo, l’ultimo prima di ritirarsi in un lungo letargo. Se subite il fascino dei colori e dei profumi della stagione, allora, il consiglio è quello di organizzare un viaggio in Croazia e raggiungere il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice.

Meno caotica del periodo estivo, ma comunque frequentata dagli amanti delle atmosfere autunnali, l’esplorazione dell’area si trasforma in una terapia per il cuore e per i sensi. Il paesaggio che si infiamma con i colori della stagione, infatti, rende la visione mozzafiato. Da una parte le foglie che danzano nel vento, dall’altra l’azzurro degli specchi d’acqua che brilla al sole: il contrasto cromatico è davvero incantevole.

Il consiglio è quello di passeggiare tenendo in allerta tutti i sensi. Lasciatevi inebriare dai profumi dei frutti della terra, scrutate ogni dettaglio, abbandonatevi alle sensazioni tattili e mettetevi all’ascolto dei suoni della natura: l’autunno tra questi laghi è pura magia.