Categorie
aeroporti Notizie Viaggi

SiViaggia ti regala il numero 33 dello sfogliabile GATE

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità.

Alle pagine 68-70, trovate l’ultimissimo articolo di SiViaggia dedicato a New York City con i migliori indirizzi dove andare per regalarvi una vacanza indimenticabile nella Grande Mela.

Hotel a cinque stelle, ristoranti gourmet, club esclusivi e rooftop panoramici da cui godere della vista più bella del mondo. C’è un posto nuovo e super cool per ogni momento della giornata a spasso per Manhattan.

Ma anche le ultime attrazioni, a partire dal PAC, Performing Arts Center, un enorme cubo luminoso, ultimo nato a Ground Zero, o il Museum of Broadway da poco inaugurato, dove sono esposti i costumi e i memorabilia dei più famosi show internazionali.

E poi, qualche piccolo consiglio per esperienze da fare anche in Italia.

È sufficiente registrarsi gratuitamente per poter effettuare il download.

Registrati per continuare a leggere questo eBook

Categorie
Idee di Viaggio montagna Toscana Viaggi

Alla scoperta della montagna pistoiese, perfetta in ogni stagione

Qualunque sia la stagione in cui state leggendo questo articolo, sappiate che è sicuramente il momento perfetto per andare alla scoperta della montagna pistoiese: l’inverno ammalia con la sua neve e piste da sci, l’autunno emoziona con i suoi tappeti di foglie colorati, la primavera è l’ideale per il trekking tra tonalità pastello e profumi freschi, mentre l’estate è un paradiso di attività da fare per esplorare il territorio.

Una zona eccezionale, situata al nord della Toscana, in cui rigenerarsi con la tranquillità dei boschi, l’aria frizzante e cristallina, i prodotti genuini, paesaggi dolci e mutevoli, borghi che sembrano dipinti e tante attività dedicate allo sport, alla cultura e al tempo libero in generale.

L’Ecomuseo della Montagna Pistoiese

Chiamata anche Appennino pistoiese, questa è una zona che del punto di vista naturalistico sa sorprendere. Da non perdere assolutamente, per esempio, è l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, un’interessante area all’aperto dove si sviluppano sei itinerari tematici tra musei, poli didattici e palazzi storici.

È un museo diffuso istituito con l’obiettivo di custodire e valorizzare il patrimonio e le tradizioni locali, grazie a cui comprendere più a fondo le storie e le memorie dell’uomo, nel suo eterno rapporto con la natura.

L’itinerario del ghiaccio è l’ideale per conoscere l’affascinante e complessa produzione del ghiaccio naturale, attività che qui prese piede dalla fine del Settecento ai primi anni del Novecento. Un viaggio a ritroso nel tempo tra sculture e musiche suggestive e in un contesto ambientale che fa vibrare il cuore.

C’è poi l‘itinerario del ferro dedicato alla storia della siderurgia di questa zona, tanto che proprio qui sorge la Ferriera Papini, la più antica di tutta la Toscana.

L’itinerario naturalistico è una sorta di paradiso in terra per coloro che sono interessati a saperne di più sull’immensa ricchezza del patrimonio ambientale dell’Appennino pistoiese, e tramite cui ammirare alcuni esemplari particolari di tipo alpino, che hanno trovato il limite meridionale di diffusione in questa zona, e molto altro ancora.

Montagna Pistoiese: cosa fare

Fonte: iStock

Un angolo della montagna pistoiese

Un altro viaggio indietro nel tempo lo potete fare grazie all’itinerario dell’arte sacra che illustra il modo di vivere la religione nei secoli passati, mentre l’autenticità vera e propria la potete comprendere con l’itinerario della vita quotidiana che porta a conoscere le abitudini e i mestieri di un tempo ormai andato.

Infine l’itinerario della pietra che comprende anche la Via Francesca della Sambuca, un affascinante tracciato medievale utilizzato per il pellegrinaggio.

L’inverno tra neve e piste da sci

La parte orientale della montagna pistoiese è la dimora di monumentali rilievi con altitudini non superiori ai 1300 metri. Qui le montagne ammaliano con i loro profili rotondi, le valli per essere profondamente incise dai torrenti, e in più il visitatore si esalta perché proprio qua si fanno spazio diverse stazioni sciistiche sempre pronte ad accogliere gli sportivi provenienti da tutto il mondo.

L’Abetone, per esempio, mette a disposizione dei suoi ospiti un’area moderna che permette di vivere la montagna con tutti i suoi sport invernali. Ci sono ben 50 km di piste con vari livelli difficoltà, compresa una stazione sciistica ben attrezzata per i disabili.

Non è da meno il comprensorio sciistico della Doganaccia che sorge a Cutigliano, luogo ottimale per chi è in cerca di piste da sci per tutti i livelli ed anche per coloro che sono interessati a praticare sci di fondo e sci alpinistico.

I borghi che incantano

La montagna pistoiese è un susseguirsi di borghi che sono uno più suggestivo dell’altro. Non ve li possiamo raccontare tutti, ma abbiamo selezionato alcune località che siamo certi vi piaceranno moltissimo.

Il primo di cui vi vogliamo parlare è lo stesso Cutigliano delle stazioni sciistiche, perché è un anche un grazioso borgo di origine medievale che sorge su uno sperone a ridosso del Monte Cuccola. Una visita da queste parti permette di conoscere un paese caratterizzato da strette vie in cui si affacciano antichi palazzi e monumenti che sono uno più bello dell’altro.

Cutigliano, montagna pistoiese

Fonte: iStock

Veduta di Cutigliano

Bellissimo è anche Fiumalbo che per il suo fascino artistico ed architettonico è stato persino eletto “Città d’arte”. Dalle origini estremamente antiche, conserva un centro storico dove l’architettura medievale è ancora al suo massimo splendore.

Voliamo ora a Gavinana che è un vero e proprio insieme di stradine tortuose che salgono fino alla piazza principale abbellita da antiche case in muratura rustica di pietra locale. Da non perdere è l’antica pieve di Santa Maria Assunta, che tra le sue salde mura protegge due pregevoli opere cinquecentesche in terracotta invetriata realizzate da Benedetto Buglioni.

Meno noto ma assolutamente emozionante è Lucchio la cui originaria struttura medievale è ancora intatta. Un borgo che pare aggrappato alla roccia e sorvegliato da un’antica fortezza e impressionanti monti.

C’è poi Sambuca Pistoiese che, oltre a offrire un paesaggio di rara bellezza, è anche un paese che è rimasto molto simile a come era due secoli fa e in cui passeggiare è un piacere per l’anima e per il cuore.

Altri siti di interesse da non perdere

La montagna pistoiese è un vero scrigno di immensi tesori da ammirare. Uno di questi è la curiosa località montana di Orsigna che non a caso è stata scelta da Tiziano Terzani come buen ritiro.

Poi ancora l’impressionante ponte sospeso, situato nei pressi del paese di Mammiano Basso, che è un’opera ingegneristica di notevole valore: vanta ben 227 metri di lunghezza, tanto da essere uno dei più lunghi del mondo.

Molto interessante è anche la Riserva Naturale Biogenetica di Pian degli Ontani che offre tantissimi sentieri e un’ampia strada sterrata che d’inverno viene usata come pista per lo sci di fondo.

Il Lago Scaffaiolo sorge a ben 1800 metri di altitudine e conserva una curiosa leggenda: si narra che un tempo, quando qualcuno osava disturbare la tranquillità della sua acqua, il lago era in grado di scatenare una terribile tempesta piena di nebbia e vento.

Bellissimo è anche il tratto del fiume Reno che scorre a Prunetta perché si distingue per essere sede di numerose cascate che ammaliano con i loro suoni fragorosi.

Infine, una chicca per gli amanti dei misteri del cielo: l‘osservatorio astronomico di Pian dei Termini dotato di due cupole di osservazione con due telescopi newtoniani.

Insomma, come vi abbiamo accennato all’inizio: la montagna pistoiese è una meta ideale in qualsiasi stagione dell’anno.

Ponte sospeso montagna pistoiese

Fonte: iStock – Ph: Manuela Finetti

L’incredibile ponte sospeso della montagna pistoiese
Categorie
Europa Ginevra Idee di Viaggio Svizzera Viaggi

Cern: com’è entrare nel più grande laboratorio scientifico del mondo

È un luogo in cui la scienza e la tecnologia hanno casa, qui si fa ricerca e questo è il posto dove sono stati raggiunti tantissimi successi importanti, stiamo parlando del Cern, in italiano nota come Organizzazione europea per la ricerca nucleare.

Si trova in Svizzera a Meyrin, vicino a Ginevra ed è possibile visitarlo: si tratta del più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, ed è anche il luogo perfetto da raggiungere per grandi e piccini che amano la scienza. Infatti, è possibile visitarlo e immergersi in questo luogo perfetto per gli appassionati ma anche per gli studenti e gli scienziati di domani.

Quando nasce il Cern e di che cosa si tratta

Il Cern, sigla di Conseil européen pour la recherche nucléaire, è l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare ed è stata istituita con una convenzione concordata e firmata a giugno del 1953. Inizialmente ne facevano parte 12 stati, ora saliti a 23 a cui si aggiungono osservatori. Qui viene portata avanti la ricerca in fisica, in particolare acceleratori di particelle e rilevatori.

Si tratta di un luogo, che si trova vicino a Ginevra in Svizzera, in cui sono state portate avanti scoperte o fatti annunci importanti, come quello in merito al Bosone di Higgs la cui scoperta era stata annunciata a suo tempo dalla direttrice dell’Organizzazione (che ricopre questa carica dal 2016 e ora è al secondo mandato) ovvero l’italiana Fabiola Gianotti.

Come viene spiegato sul sito: “Il nostro lavoro aiuta a scoprire di cosa è fatto l’universo e come funziona. Lo facciamo fornendo ai ricercatori una gamma unica di acceleratori di particelle, per ampliare i confini della conoscenza umana”. Il laboratorio inoltre è un “ottimo esempio di collaborazione internazionale”.

Un luogo in cui viene portata avanti la ricerca grazie a strutture apposite, mettendo insieme persone da tutto il mondo e portando avanti la formazione. Ed è proprio visitandolo che ci si può avvicinare a tutto ciò che di grandioso viene fatto al suo interno.

Visitare il Cern, come fare

Sono in tantissimi ogni anno a visitare il Cern, il grande laboratorio vicino a Ginevra, ma come si può fare? Di recente è stato inaugurato il Cern Science Gateway, uno spazio progettato dal celebre architetto Renzo Piano. Il taglio del nastro è avvenuto il 7 ottobre, mentre le porte sono state aperte ai visitatori dal giorno successivo. Si tratta di un centro per l’educazione e la divulgazione in cui sono presenti mostre, strutture di laboratorio e in cui ammirare spettacoli scientifici.

Aperto dal martedì alla domenica, è possibile programmare visite guidate che vengono offerte in base all’ordine di arrivo. Durante il percorso si possono ammirare molte cose interessanti: dai momenti salienti della storia del Cern, al sincrociclotrone, ovvero il primo acceleratore la cui installazione è datata 1957, inoltre è possibile scoprire come si lavorava negli anni Cinquanta. E poi fare un tour del centro di controllo dell’esperimento Atlas, uno dei due – portati avanti dall’Organizzazione – che hanno scoperto il Bosone di Higgs. Queste sono solo alcune delle tante meraviglie che si possono ammirare durante la visita, che è adatta a partire dai 12 anni e dura circa 90 minuti.

L’ingresso al Cern Sience Gateway è gratuito, si può accedere in maniera libera alle tre mostre interattive, a spettacoli scientifici e film. Per quanto riguarda le visite guidate e i laboratori è necessario iscriversi in base all’ordine di arrivo. L’apposito pass si ottiene tramite la app, così come le prenotazioni.

Categorie
Notizie Viaggi

Un seme da salvare: il murale che ricorda l’alluvione

Imponente, colorato e dal significato molto speciale. È stato inaugurato un grande murale a Conselice in provincia di Ravenna, un’opera maestosa che vuole ricordare e – al tempo stesso – celebrare. Si tratta di Un seme da salvare, questo il titolo del grande disegno realizzato a cinque mesi dall’alluvione che ha colpito la Romagna.

Un evento che non va dimenticato, così come non va dimenticato l’impegno delle tante persone che in quei giorni si sono rimboccate le maniche e si sono messe al lavoro per pulire.

Inaugurato il murale che ricorda l’alluvione

Siamo in provincia di Ravenna, in Romagna e – più precisamente – a Conselice, un piccolo comune di nemmeno diecimila abitanti. Qui è stato realizzato dallo street artist Zed 1, e curato da Marco Miccoli, un murale molto significativo, non solo per il territorio ma per tutti.

Un disegno imponente e colorato che ha lo scopo di ricordare e di celebrare. Realizzato a cinque mesi dall’alluvione che ha colpito il territorio Un seme da salvare è un’opera “memoriale” per non spegnere il ricordo su ciò che è accaduto ma anche per celebrare per l’impegno delle donne e uomini di quelle settimane e abbracciare simbolicamente il territorio e i suoi abitanti così profondamente feriti.

Per visitarlo bisogna dirigersi presso l’azienda Conase, che si occupa di sementi ed è associata a Legacoop: all’esterno una grande parete della struttura è diventata una vera e propria opera d’arte, di dimensioni davvero imponenti. L’estensione, infatti, è di 30 metri, mentre in altezza raggiunge i cinque metri, tanto che è visibile anche dalla strada.

A realizzarla un artista di altissimo livello: Zed1, all’anagrafe Marco Burresi. Il suo curriculum parla per lui e restituisce il valore delle opere che realizza, basti pensare che ha preso parte e mostre ed eventi importanti in tantissimi luoghi del mondo: da Tokyo dove nel 2015 si è occupato di una decorazione murale e di un’esposizione personale in una galleria, passando per Osaka senza dimenticare New York con un’esposizione collettiva e una decorazione murale nel 2013-2014.

Oltre alle metropoli citate si possono ricordare anche Miami, Hong Kong, Addis Abeba. E, poi, in tantissimi luoghi del mondo ha realizzato murales dalla Norvegia al Portogallo, dagli Usa al Brasile, ma anche in Giappone e in Messico. E ora a Conselice, in provincia di Ravenna, dove il suo murale svetta sulla parete della realtà sementiera.

Un dettaglio del disegno raffigurato nel grande murale "Un seme da salvare"

Fonte: Ufficio stampa Conase – foto di Vincenzo Pioggia

Un dettaglio del grande murale “Un seme da salvare”

Cosa hanno detto del murale

Parole emozionate, in cui è ancora vivo il ricordo della ferita profonda al territorio e ai suoi abitanti. All’inaugurazione del murale ha parlato Luca Bersanetti, direttore di Conase che ha voluto sottolineare il senso dell’opera: “Abbiamo voluto fortemente quest’opera a ricordo dei tragici fatti dello scorso maggio, perché tutti noi siamo stati profondamente toccati e con noi tutti gli abitanti di questo territorio”.

Poi ha aggiunto: “Noi ci occupiamo di sementi e siamo abituati a fare i conti con ciò che la natura ci dà. Sarebbe bello affermare che subito ci siamo rimboccati le maniche e che abbiamo posto rimedio a quanto accaduto. In realtà non è così, le ferite sono evidenti, la paura non è sparita e molti colleghi hanno avuto gravi danni anche alle abitazioni. Quest’opera, che con grande generosità Zed1 ha realizzato, è un monito a non dimenticare, è un abbraccio a tutti gli abitanti di questo territorio così ferito e rappresenta la madre acqua e il padre terra e il salvataggio del seme, che è la vita”.

Alla sua voce si è aggiunta quella di Paolo Lucchi, presidente Legacoop Romagna che ha spiegato: “Oggi – si celebra un territorio ferito che si è tirato su le maniche, anche grazie al sostegno di Assicoop. Qui però devono arrivare risorse consistenti e certe perché la Romagna non si è sottratta, storicamente, ad aiutare il Paese e ora proprio la Romagna deve essere aiutata”. Per poi aggiungere che Legacoop è stata già accanto agli agricoltori che hanno fatto sentire la loro voce e continuerà a farlo anche in futuro con altre realtà, se ci sarà la necessità.

Al taglio del nastro presenti anche Andrea Sangiorgi (assessore all’ambiente di Conselice), Stefano Patrizi (responsabile settore agroalimentare di Legacoop Romagna), Andrea Dalmonte (presidente di Conase), Zed1, Marco Miccoli (curatore del progetto), i referenti di enti, associazioni e istituti che hanno contribuito all’operazione e i soci, i membri del CDA e i dipendenti di Conase.

Murale ma non solo: cosa vedere in zona

Se l’imponente murale è un’opera che vale la pena ammirare non solo per la sua bellezza, ma anche per il valore del messaggio che contiene, ci sono anche altre tappe da segnare se si pianifica una vacanza in zona.

Nello specifico a Conselice ci sono alcuni edifici di pregio, come la chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo che conserva alcune opere interessanti, oppure il mulino di San Patrizio che dovrebbe risalire al XV secolo.

Poco distante, poi, si trova Ravenna. Una città ricca di storia e luoghi di interesse, basti pensare che otto dei suoi monumenti ed edifici religiosi dal 1996 fanno parte dei Patrimoni dell’Umanità Unesco, nella città poi è possibile ammirare la tomba di Dante e, a poca distanza, la chiesa di San Francesco con una bellissima cripta sommersa: un luogo dal fascino suggestivo. Ravenna è una città tutta da scoprire e a cui dedicare il giusto tempo per godersi le sue numerose bellezze camminando per le strade ma anche visitando i suoi tanti luoghi simbolo.

Vicinissima a Coselice anche Imola, che vale la pena visitare anche solo per ammirare l’autodromo internazionale Enzo e Dino Ferrari. Ma ha altri tesori da scoprire come la Rocca Sforzesca, che ci porta subito nel passato, e il Parco Acque Minarli, circondato dall’autodromo, al suo interno è possibile ammirare il memoriale dedicato ad Ayrton Senna, dove si trova la statua in bronzo che raffigura il pilota.

La Romagna è una terra tutta da scoprire, non solo per i numerosi luoghi meravigliosi ma anche per la grande ospitalità e per la qualità del cibo. Partendo dall’emozionate murales Un seme da salvare, realizzato in ricordo dell’alluvione di cinque mesi fa, si possono visitare tantissimi luoghi diversi per fare il pieno di bellezza e cultura.

Categorie
Notizie Viaggi

L’Italia è il Paese dei camminatori: lo studio

L’Italia è il Paese di camminatori. È quanto è emerso dalla prima indagine sul camminare rivolta agli italiani intitolata “Cammina… cammina”, condotta da IZI in collaborazione con VivilItalia e Silverback, con il patrocinio di Federtrek e Legambiente, presentata in occasione dell’ultima edizione del TTG Travel Experience, la fiera del turismo che si svolge ogni anno a Rimini.

I nuovi camminatori

Camminare è ormai divenuto uno stile di vita. Secondo lo studio, l’81,4% delle persone interpellate si definisce una persona che cammina con regolarità e per propria scelta. I motivi che spingono gli italiani a camminare sono diversi: c’è chi lo fa per il proprio benessere fisico ed emotivo, tanto che secondo gli intervistati camminare sostiene la funzionalità dell’apparato cardio-circolatorio e respiratorio, contribuisce a ridurre i livelli di stress e ansia e migliora anche altri aspetti che contribuiscono ad aumentare la qualità della vita.

Sportivi ed escursionisti

Ma c’è anche chi lo fa per stare in mezzo alla natura, in particolare gli sportivi e gli appassionati di escursionismo che rappresentano il 69,6%, che preferiscono muoversi da soli e percorrere sentieri ben segnati, esplorare luoghi selvaggi e cammini storico-religiosi, oppure per interesse culturale, per scoprire borghi, luoghi e un territorio specifico, magari vicino alla propria residenza, ma anche per fare nuove esperienze e per amore della montagna.

Viaggi in cammino

Camminare consente di fruire con lentezza delle bellezze naturali, ma anche di quelle urbane. Oltre un quarto degli intervistati per l’indagine “Cammina… cammina” (per la precisione, il 28,2%) ha affermato di organizzare viaggi nei quali la componente del camminare è prevalente. I più appassionati di questo tipo di vacanza sono gli abitanti del Nord Italia (85,2%) seguiti a ruota da quelli del Sud e delle isole (83,1%) e in particolar modo under 34. In generale, prevalgono i viaggi brevi (non durano più di due o tre notti), vengono organizzati in Italia, in coppia e non più di due volte l’anno. In quasi la metà dei casi, per la precisione nel 49,2%, la spesa è inferiore a 500 euro e comunque nella netta maggioranza non supera i mille euro. Tendenzialmente la componente di spesa principale in questo tipo di viaggi è l’alloggio.

I viaggi a piedi o i trekking in luoghi naturali consentono ai viaggiatori di esplorare luoghi remoti e intatti senza danneggiare l’ambiente. Inoltre, questo tipo di turismo è utile anche a sostenere le economie locali e a promuovere un tipo di turismo responsabile, in quanto spinge i turisti verso zone meno frequentate e in aree rurali che oggi sono a rischio spopolamento. Le mete predilette sono soprattutto in Italia (per il 54,2%), fuori dalla propria regione, e nei Paesi europei (21,2%).

Un nuovo trend

L’aumento dei camminatori rispetto agli anni precedenti è dovuto anche al fatto che è cresciuta l’offerta di cammini, molti dei quali – 66 oggi in Italia – che assegnano Credenziali e Testimonium nelle varie tappe, quei documenti che attestano l’avvenuto percorso o pellegrinaggio (come nel caso del famoso Cammino di Santiago di Compostela) o comunque un suo completamento, anche parziale. Il numero dei pellegrini stimati – 123mila persone nel 2022, secondo quanto riportato nel rapporto “Italia, Paese di Cammini” realizzato dalla casa editrice Terre di Mezzo – rappresenta un dato non trascurabile, il cui trend continua a essere positivo coinvolgendo anche le comunità locali, operatori economici e associazioni.

È ovvio che le abitudini di oggi degli italiani sono soprattutto il frutto degli eventi degli ultimi anni, a partire dal Covid. Il periodo della pandemia ha costituito indubbiamente uno spartiacque tra quelle che erano le abitudini e le tendenze precedenti. Il 36,3% degli intervistati afferma di aver cambiato le proprie abitudini in relazione al camminare. Di questi, l’85,5% dichiara che adesso ricerca maggiori opportunità di movimento.

Categorie
eventi Notizie parchi divertimenti Vacanze Con Bambini Viaggi

Il luogo più bello dove andare per festeggiare Halloween è questo

La notte del 31 ottobre, quella dedicata alle streghe, ai misteri, ai fantasmi e alla paura (ma con divertimento) è sempre più vicina, e molte delle attrazioni per grandi e piccini hanno già iniziato le celebrazioni di questo evento con la giusta dose di spensieratezza e di brivido. Parliamo della serata di Halloween, che quest’anno raggiungerà il suo massimo splendore in un luogo che, per la sua poesia e bellezza, è amato a tutte le età.

Halloween a Disneyland Paris

Anche in questo 2023 torna il tradizionale Festival di Halloween Disney a Disneyland Paris: fino al 5 novembre ghirlande, zucche e fantasmi permetteranno di vivere avventure straordinarie.

Ci saranno i Simpatici Malandrini, Topolino, Minnie e i loro amici, in vena di divertirsi con l’amatissimo “dolcetto o scherzetto” per celebrare questa stagione spettrale nel modo più giocoso possibile.

Parteciperanno alla Mickey’s Halloween Celebration, una parata che attraverserà il Parco Disneyland con diversi carri e musiche coinvolgenti. Per continuare a divertirsi, gli ospiti potranno scattare foto e selfie unici insieme ai loro personaggi Disney preferiti, che per l’occasione indosseranno bellissimi costumi a tema Halloween. Non mancheranno di certo i Cattivi Esperti, quindi Maleficent, Capitan Uncino e Jafar.

Passando Halloween e tutta la stagione spettrale in uno dei parchi più eccezionali del mondo, avrete modo di fare incontri diabolici e divertenti. Al calar della notte, durante A Nightfall with Disney Villains – una sequenza ipnotica che avrà luogo prima dello spettacolo notturno Disney Dreams! – i Cattivi Disney si impossesseranno del Castello della Bella Addormentata per guidare gli ospiti in un viaggio incantato con una potente combinazione di fontane, proiezioni video e musica.

E poi gli Ospiti Misteriosi: l’attrazione Phantom Manor è senza dubbio il luogo ideale per ritrovarsi quando le giornate si accorciano e le foglie iniziano a cadere dagli alberi. Perché qui i suoi allegri fantasmi si materializzeranno per fare qualche scherzo ai visitatori che avranno il coraggio di varcare i cancelli di questa tetra proprietà.

Chi riuscirà a uscire dalla tenuta, sarà invitato a recarsi al Parco Walt Disney Studios, dove poter conoscere un altro luogo misterioso: The Twilight Zone Tower of Terror, dove si correrà il rischio di essere trasportati in un’altra dimensione.

Informazioni utili

Per festeggiare Halloween come si deve, in questo 31 ottobre l’orario di apertura del parco sarà esteso e in via del tutto eccezionale si potranno indossare dei costumi di Halloween, sempre nel rispetto del prossimo e della sensibilità dei bambini più piccoli e del pubblico familiare.

Ci saranno poi tantissime novità appetitose grazie a un’intera gamma di delizie esclusive ispirate ai Simpatici Malandrini, ai Cattivi Esperti e agli Ospiti Misteriosi.

Ma non è finita qui perché, per prolungare il divertimento, lo spirito di Halloween si estenderà alle boutique dei Parchi Disney con tantissimi regali irresistibili con i Simpatici Malandrini, i Cattivi Esperti e gli Ospiti Misteriosi.

Infine, fino al 5 novembre, M&M’S®, partner ufficiale della stagione di Halloween, accoglierà per la prima volta gli amanti del brivido nel cuore della sua misteriosa villa “Fun and Chills” al Disney Village: un’esperienza nuova di zecca che inviterà a entrare in un intrigante e delizioso rifugio per affrontare tutta una serie di sfide intorno al calderone fumante, allo spettrale armadio e alla famosa galleria dei ritratti.

Non resta che comprare un biglietto per Disneyland Paris.

Categorie
eventi Halloween Idee di Viaggio Viaggi

Halloween: leggende metropolitane italiane che puoi “rivivere”

Chi ha paura dei fantasmi? E degli gnomi cattivi? L’uomo nero vi ha davvero mai spaventato? Gli amanti del brivido risponderanno sicuramente di no. Del resto stiamo parlando di persone che hanno fatto dei racconti del terrore una vera e propria passione che passa anche per i viaggi.

Il dark e il ghost tourism ne sono la prova: si parte alla ricerca di case infestate, quartieri popolati da fantasmi e streghe o altre destinazioni che sono stati palcoscenico di eventi tragici, drammatici e spaventosi. A questi, poi, si aggiungono tutti quei luoghi misteriosi che vivono in bilico tra realtà e leggende.

Ed è proprio in questi che vogliamo recarci insieme a voi, per scoprire alcune delle leggende metropolitane italiane più spaventose di sempre e per riviverle. E quale occasione migliore, se non quella di Halloween, per farlo? Attenzione! Queste esperienze sono destinate solo ai cuori impavidi e ai coraggiosi.

Leggende metropolitane italiane: sui luoghi del terrore

Siamo spesso affascinati dalle storie che arrivano d’altra parte del mondo: le ascoltiamo, le raccontiamo e da queste ci lasciamo suggestionare. Eppure anche il Belpaese ha una tradizione ricca di leggende che fanno accapponare la pelle anche ai più coraggiosi.

Vi state chiedendo se sono vere? In quanto leggende metropolitane, tramandate oralmente e soggette anche a modifiche più fantasiose, non abbiamo una risposta unica e precisa. Quello che possiamo fare, però, è segnalarvi tutti quei luoghi Made in Italy che col tempo si sono trasformati nel palcoscenico di queste storie. Toccherà a voi scoprire se si tratta di realtà o di leggenda. Ne avrete il coraggio?

Montebello: la leggenda di Azzurrina

Se avete in mente di trascorrere una giornata insolita, e di immergervi completamente in un’atmosfera spettrale, allora non potete non inserire nella vostra to do list un viaggio a Rimini, e più precisamente nel borgo di Montebello di Torriana dove campeggia l’omonimo castello. La leggenda, quella che si è diffusa rapidamente negli ultimi anni, narra che qui vive il fantasma di Azzurrina, una bambina scomparsa nel nulla nel giorno del solstizio d’estate.

Si scopre in realtà che il vero nome di Azzurrina era Guendalina, una bambina albina, figlia di Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello. La storia vuole che, durante un giorno di pioggia, la palla con cui la bambina giocava cadde nella ghiacciaia sotterranea. Guendalina la raggiunse e da quel momento scomparve nel nulla. C’è chi dice che ogni cinque anni, in occasione il solstizio d’estate, la piccola faccia udire la sua voce. Ad avvallare questa tesi anche gli acchiappa fantasmi che, proprio nel castello, hanno registrato alcuni suoni spettrali.

La Rocca di Montebello è oggi un museo. Gli ospiti possono ascoltare tutte le registrazioni conservate e scegliere a cosa credere.

Milano, la colonna del diavolo

Ci spostiamo ora nel capoluogo lombardo per scoprire un’altra suggestiva e spaventosa leggenda che ha a che fare direttamente col diavolo. A Milano, in piazza Sant’Ambrogio dove campeggia l’omonima basilica, esiste una colonna di epoca romana che la storia colloca nel III secolo.

Questa scultura di marmo ospita due strani fori posti sulla parte inferiore, ed è su questi che si concentra tutta l’attenzione dei viandanti. Secondo la leggenda, infatti, quei buchi sono stati provocati dalle corna del diavolo durante una battaglia con Sant’Ambrogio.

Sono in molti a credere che i due buchi rappresentino un varco verso gli inferi. Alcuni giurano di aver sentito l’odore di zolfo proveniente proprio dai fori, altri di aver visto qualcosa di inquietante attraverso questi. Se la leggenda non vi spaventa, potete avvicinarvi alla colonna e scoprire voi stessi se questa è frutto di fantasia o se nasconde qualcosa di reale.

L’ambulanza nera che ha sconvolto l’Abruzzo

Correvano gli anni ’90 quando una terribile storia iniziò a circolare nel BelPaese. Si parlava di un’ambulanza nera, che girava di giorno e di notte tra le città e i quartieri d’Italia, per rapire i bambini. Le origini di questa spaventosa leggenda sono sconosciute, quello che sappiamo, però, è che a causa del ritrovamento di due corpi di bambini senza vita, uno a Penne in Abruzzo e uno a Montesilvano, esplose una vera e propria fobia in tutta la regione. A incrementare il clima di paura nelle città abruzzesi, ci fu anche la testimonianza di Simone, un bambino di 9 anni che raccontò di essere stato avvicinato da un velivolo tutto nero.

Con il trascorrere degli anni, l’ambulanza nera non è stata più avvistata e tutti hanno smesso di parlarne. La sua storia, però, resta una delle leggende metropolitane più inquietanti del mondo.

La casa delle anime

Ci spostiamo ora a Genova, per scoprire uno dei luoghi più inquietanti e meno conosciuti di questo itinerario dell’orrore. Ci troviamo sopra il quartiere Voltri e più precisamente in via dei Giovi dove un tempo esisteva una locanda frequentata dagli abitanti della città e dai viandanti. La storia narra di pellegrini che, in sosta alla locanda, non hanno mai fatto più ritorno a casa. A quanto pare i proprietari della struttura li uccidevano per derubarli, una versione che sarebbe stata confermata anche da alcuni cadaveri ritrovati nei campi che circondano l’edificio.

Dopo la chiusura della locanda maledetta, nessuno ha avuto più il coraggio di avvicinarsi e l’edificio è caduto in stato di abbandono, fino al secondo dopo guerra, quando una famiglia scelse di stabilirsi qui. La loro permanenza durò poco però perché si accorsero presto che l’edificio era infestato.

Verità o leggenda? Diversi anni fa la Rai ha realizzato un servizio proprio sulla Casa delle Anime – così ribattezzata – mandato in onda durate la trasmissione “Fatti strani di gente comune”. Alla fine del filmato le telecamere sembrano immortalare un frame da brivido: la presenza del fantasma di una donna.

Colobraro, il borgo maledetto

Esiste un piccolo borgo, in provincia di Matera, che nessuno nomina mai. Il motivo? Si dice sia maledetto! Ci troviamo a Colobraro, in Basilicata, tra le strade del paese che porta sfortuna, o almeno è questo quello che raccontano tutti. Eppure il fascino delle storie che lo riguardano ha attirato negli ultimi anni un numero sempre crescente di visitatori.

Ma perché questo paese è maledetto? Una delle leggende più celebri che ha contribuito alla cattiva fama di Colobraro risale agli anni ’30 quando il Podestà fece alcune previsioni, per rafforzare il suo potere, e queste si avverarono a discapito di alcuni malcapitati. A questa storia si aggiunge anche la credenza che il paese, per molto tempo, fu casa di streghe e fattucchiere che di notte si riunivano intorno a un albero di noce per preparare pozioni magiche. C’è chi giura anche di incontrare i monachicchi – spiriti di bambini morti – quando il sole tramonta.

Verità o leggenda? Non vi resta che organizzare un viaggio per scoprirlo.

Roma, il lupo mannaro di Villa Borghese

L’ultima leggenda metropolitana di questo nostro itinerario del terrore ci porta a Roma, e più precisamente tra i viali alberati di Villa Borghese. Il parco cittadino, uno dei più affascinanti e suggestivi della capitale, conserva una storia da brividi che ha a che fare con la Luna piena e i Licantropi.

Per scoprire la leggenda dobbiamo fare un passo indietro nel tempo e tornare a quando, nel dopoguerra, diversi cittadini d’Italia dichiararono di aver incontrato dei lupi mannari. Il picco di avvistamenti ci fu proprio a Roma: i giornali del tempo parlavano di una figura semi umana, e molto forte fisicamente, che ululava e aggrediva i passanti che si trovavano di notte nel parco urbano. Nel 1949 la polizia risolse il caso arrestando un giovane uomo che dichiarò che durante la Luna Piena acquisiva una forza che non aveva mai avuto prima.

Semplici deliri? Potete scoprirlo da voi durante le notti di Luna piena. Oppure non farlo e tenervi a debita distanza da Villa Borghese.

Categorie
Aosta itinerari culturali mete storiche Notizie siti archeologici Valle d'Aosta Viaggi

Apre un nuovo sito che racconta la storia dell’antica Roma (e non solo)

L’11 novembre (e da lì nei giorni seguenti) nel nostro Paese succederà qualcosa di straordinario: rispalancherà le porte al pubblico, dopo un’attenta e meticolosa operazione di rinnovamento, un gioiello archeologico pregno di antichi riti fondativi, tumuli funerari, dolmen e stele di pietra dal profilo umano, in cui fare un’immersione fisica nel passato, un’esperienza eccezionale per comprendere meglio le origini e la complessità della storia umana.

Riapre l’Area megalitica di Aosta del passato

Scoperta solo nel 1969, l’Area megalitica di Aosta alza di nuovo il sipario sul passato. Si tratta di uno dei siti più interessanti e ricchi d’Europa e, dopo essere stata chiusa per via di una profonda operazione di rinnovamento e riallestimento, torna da essere visitabile a partire dall’11 novembre.

Un posto davvero straordinario perché in un’area di circa un ettaro sono riassunti sei millenni di storia umana, da scoprire grazie a una struttura realizzata a protezione degli scavi dai quali, piuttosto recentemente, sono emerse anche orme umane.

Come funziona la visita

Il nuovo allestimento si presenta a partire dall’ingresso, che è stato spostato all’angolo tra corso Saint-Martin-de-Corléans e via Italo Mus. Lasciandoci alle spalle i ritmi frenetici della città, varchiamo la sua soglia per entrare in uno spazio protetto da una grande vetrata, impreziosita da una luce soffusa.

Un corridoio, la Rampa del Tempo, grazie a cui fare un viaggio nei secoli insieme al supporto di elementi tridimensionali. Si entra quindi nell’area coperta, una grande “navata” che custodisce strutture preistoriche, datate dalla fine del Neolitico all’età del Bronzo Antico.

C’è poi un preziosissimo piano seminterrato in cui ammirare i risultati di uno scavo iniziato più di cinquant’anni fa, e che oggi ci permette di scoprire testimonianze intatte di un passato ancora avvolto nel mistero. A fianco si apre una “Sala immersiva”, sulle cui pareti sono proiettate delle immagini che illustrano la successione delle fasi archeologiche. Allo stesso livello si trova anche la “Sala civica”, attrezzata per ospitare conferenze e incontri.

La fase più antica risale al quinto millennio avanti Cristo, ed è quella dell’aratura cultuale, carica di simbolismi. L’itinerario prosegue soffermandosi su pali di legno e lastre litiche, fino ad arrivare nella “Grande Sala delle stele”, con tantissime sculture antropomorfe in pietra che riproducono uomini e donne con abbigliamento, ornamenti, armi.

Arriviamo poi alla fase della transizione tra età del Rame ed età del Bronzo, all’inizio del II millennio a.C, sfociando in una sala dedicata alla Protostoria. Il simbolo di questa trasformazione è un grande tumulo funerario che per la prima volta si può ammirare con il suo piano di calpestio originale.

Continuiamo a salire di livello per catapultarci nell’epoca romana. Qui una prima sezione riguarda l’insediamento rustico ed è pregna di oggetti legati alla vita quotidiana risalenti ai tempi di Augusta Praetoria, l’antica Aosta. Una seconda sezione permette di visitare le necropoli scavate lungo la strada, sotto la chiesa parrocchiale e l’asilo: ci sono quasi 20 tombe che al loro interno contenevano ricchissimi corredi.

Conclude il percorso la sezione medievale: in quest’epoca l’area di Saint-Martin-de-Corléans presentava varie strutture che gravitavano intorno alla piccola chiesa locale, citata in una bolla papale del 1176.

In occasione di questa grandissima e attesissima riapertura, nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 novembre, verranno proposte visite guidate gratuite a cura degli archeologi della Soprintendenza dalle ore 10.00 alle 18.00. In seguito, da lunedì 13 a domenica 19 novembre, saranno a disposizione visite accompagnate gratuite con orario continuato 10.00 -18.00.

Categorie
Cappadocia Notizie Viaggi

Niente taxi: prenota la tua prossima corsa in mongolfiera

Esiste un luogo, di incredibile bellezza, dove le storie e le leggende si raccontano attraverso un patrimonio paesaggistico unico al mondo. Un posto dove la realtà supera l’immaginazione e la magia prende vita a ogni passo compiuto. Questo luogo si chiama Cappadocia.

Ci troviamo nella regione centrale dell’Anatolia, quella conosciuta per i camini delle fate, per le formazioni rocciose evocative che caratterizzano in maniera unica la Valle dei Monaci, per le case dell’età del Bronzo e per le chiese scavate nelle rocce. In un territorio dove ogni giorno si innalzano verso il cielo tantissime mongolfiere colorate per permettere ai viaggiatori di tutto il mondo di vivere un’esperienza incantata.

Ed è proprio qui che vogliamo portarvi oggi, per farvi scoprire le meraviglie di questo luogo in maniera unica e straordinaria. Durante l’autunno, e a partire da ora, potrete infatti prenotare la vostra corsa per scoprire la Cappadocia. Non in taxi e neanche in bus, ma a bordo di una mongolfiera. Pronti a spiccare il volo?

Scoprire la Cappadocia a bordo di una mongolfiera

In Cappadocia le mongolfiere prendono il posto dei taxi: è questa l’iniziativa di Uber – azienda di servizio di trasporto automobilistico privato – che ha lanciato sulla sua app una nuova e incredibile esperienza. Attraverso il proprio smartphone, infatti, sarà possibile prenotare una corsa in aeromobile per scoprire un territorio magico che da anni incanta lo sguardo e riscalda il cuore di chiunque arrivi qui.

Questo viaggio straordinario, che attraverserà il cielo della regione turca, consentirà agli avventurieri di scoprire il Parco Nazionale di Göreme, un sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1985 celebre per i magici camini delle fate, per le architetture naturali in pietra e per quelle visioni mozzafiato. A bordo della propria mongolfiera, durante il volo, sarà possibile scrutare ogni dettaglio di uno dei paesaggi più suggestivi del mondo.

Prenotare la corsa è già possibile: Uber Balloon, questo il nome del servizio, è stato lanciato proprio a ridosso della “stagione delle mongolfiere”. Tra ottobre e novembre, infatti, milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo raggiungono la Cappadocia per ammirare, contemplare e fotografare il cielo puntellato da centinaia di aeromobili colorati che tingono di meraviglia l’intero paesaggio.

Come prenotare la corsa in mongolfiera

Se avete in mente di organizzare un viaggio in Cappadocia, e volete vivere e condividere un’esperienza uguale a nessun’altra, allora non potete perdere l’occasione di scoprire alcuni degli hotspot più scenici di tutto il territorio, meglio ancora se a bordo di una mongolfiera.

Prenotando una corsa dall’applicazione per smartphone avrete accesso a un volo di un’ora e mezza con partenza da Göreme all’alba. A bordo della mongolfiera raggiungerete un’altezza di 1000 metri e potrete sorvolare alcuni dei luoghi più iconici e fotografati di tutta la Cappadocia.

Prenotare la corsa in mongolfiera è semplicissimo. Una volta scaricata l’app dovrete selezionare la categoria “Voli in mongolfiera in Cappadocia”, prenotare il servizio Uber Balloon e scegliere la data di partenza. Tutte le corse partono alle ore 6.00 del mattino, e devono essere prenotate con almeno 12 ore di anticipo. Il costo dell’esperienza, che resterà disponibile dal 23 ottobre e fino al 19 novembre, è di 150 euro.

Categorie
Europa lusso New York Nord America Regno Unito Viaggi viaggiare

Il lusso di un viaggio da sogno a New York

Scoprire New York City visitando i luoghi più cool e gli indirizzi più esclusivi è una delle esperienze più memorabili che si possano fare. Hotel a cinque stelle, ristoranti stellati, club esclusivi e rooftop panoramici da cui godere della vista più bella del mondo.

In città sono tantissimi i posti da vivere come veri newyorchesi. Ne abbiamo selezionati alcuni imperdibili per ogni momento della giornata, dal brunch domenicale agli apertivi con vista sui grattacieli di Manhattan, dai pranzi stellati alle serate nei club più esclusivi. Ecco dove andare.

New York: da mattina a sera, nei luoghi più cool

Un brunch a New York

Se vi capita di essere a New York nel weekend, il migliore brunch lo si può fare a The Lambs Club, a due passi da Times Square e dai teatri di Broadway, un locale old style che, quando nacque agli inizi del 1900 nello stesso edificio in stile Georgiano (oggi uno dei siti storici di New York), era un club privato fondato da un gruppo di attori e frequentato da gente di Broadway, dove provare ancora oggi i classici americani: hamburger, uova alla Benedict, Caesar Salad e avocado toast.

nyc-Times-Square

Fonte: @Walter Wlodarczyk/NYC & Company

La famosa Times Square a Manhattan

Sedersi sui divanetti di velluto rosso di questo ristorante circondati dai ritratti di tutte le star che lo hanno frequentato è come fare un salto indietro nel tempo. La combinazione perfetta è assistere a uno dei tantissimi show di Broadway, anche pomeridiani, e poi visitare il nuovissimo Museum of Broadway dove sono esposti i costumi e i memorabilia dei più famosi spettacoli, dal mitico Cats a Phantom of the Opera (l’opera di maggior successo in assoluto nella storia dello spettacolo), da Chicago al più recente The Lion King.

Dove andare a pranzo a New York

Per pranzo o cena, l’indirizzo top è il ristorante Cut curato dallo chef Wolfgang Puck del nuovissimo Four Seasons a Downtown Manhattan, a due passi da Ground Zero e dal Memoriale dell’11 settembre, dove provare una delle migliori New York sirloin a base di carne Wagyu della città e dove, forse, incontrare una delle tante celebrity che lo frequentano abitualmente. Chi, poi, ha la fortuna di soggiornare in questo splendido hotel, dalla propria suite con terrazzo può godere di una splendida vista su una delle zone più vibranti del momento. Non a caso si chiamano Oculus Suite (dal nome dell’iconico edificio sorto nel luogo del World Trade Center), Empire Suite, Liberty Suite, Tribeca Suite, proprio per ciò che si può ammirare direttamente dalla camera.

Questa zona è in assoluto na delle più visitate della città per via delle fontane e del Memoriale dell’11 settembre e ora anche del nuovo edificio che ospita il PAC NYC, Performing Arts Center, l’ultimo nato dalla ricostruzione di Ground Zero, un cubo che misura 49×49 metri rivestito di lastre di marmo che, si sera si illumina di un meraviglioso color ambra, impossibile non notarlo.

new-york-Performing-Arts-Center

Fonte: @Iwan Baan

Il nuovo Performing Arts Center a Ground Zero

Una delle più belle e iconiche viste di New York è quella che si può godere dalla gigantesca vetrata panoramica su Central Park e sul nuovo skyline di Manhattan, con i più recenti e sottilissimi grattacieli (come il 111 West 57th, il più sottile al mondo, la Central Park Tower e la 53W53 progettata da Jean Nouvel) dal ristorante MO Lounge del Mandarin Oriental New York a Columbus Circle. Famoso, qui, è l’Afternoon Tea (a partire da mezzogiorno) con dolci signature assolutamente da non perdere.

Una passeggiata per Central Park non deve mai mancare, per respirare appieno l’atmosfera newyorchese osservato la gente che corre, passeggia, con cani, figli o nonni, che legge un libro nel prato o ascolta un sassofonista che improvvisa un brano. Merita una tappa la nuova ala dell’American Museum of Natural History, il Gilder Center, dall’architettura che ricorda lo stile Gaudí. Perfetto se si viaggia con i bambini, ma meraviglioso anche per gli adulti per il vivaio delle farfalle, la sala dei dinosauri e quella della balena blu, il più grande esemplare esistente al mondo.

new-york-central-park-autunno

Fonte: @Marley White/NYC & Company

Vista su Central Park dal Mandarin Oriental

Aperitivo con vista su Manhattan

All’ora dell’aperitivo, invece, da provare è il wine bar della lounge, molto raccolta, del nuovo boutique Hotel AKA NoMad by Piero Lissoni sulla Madison Avenue. Qui, il barman propone una degustazione di vini – o di cocktail, a seconda dei gusti – accompagnata da taglieri dei migliori salumi e formaggi. La posizione in cui si trova è strategica, specie se si trascorre il pomeriggio nelle vie dello shopping (tappa obbligata, Tiffany & Co., per rifarsi gli occhi o fare colazione, proprio come nel film, nel bar al quarto piano del palazzo con le finestre color Tiffany).

Chi ha la fortuna di soggiornare in questo lussuoso hotel, può godere di camere con terrazza panoramica con vista sull’Empire State Building e su una delle strade più famose di Manhattan. È l’indirizzo più consigliato dopo aver visitato forse l’attrazione numero uno degli ultimi anni: il SUMMIT One Vanderbilt, tra i piani 57 e 59 del grattacielo inaugurato nel 2020 sopra la Grand Central Station. Si tratta del punto panoramico più alto del centro di New York e luogo ideale da cui contemplare l’imponente skyline di Manhattan.

Summit One Vanderbilt Observation

Fonte: iStock

Il Summit One Vanderbilt a New York

Se si cerca la vista, l’aperitivo migliore è quello che si fa sul rooftop del nuovo The Gansevoort Meatpacking, un art hotel modernissimo, che espone meravigliose opere d’arte di Banksy, Andy Warhol e altri, con enormi loft dove soggiornare, a due passi da Chelsea Market e da West Village, da cui si gode di un bellissimo scorcio sull’Hudson River. L’ultimo piano dell’hotel ospita un bar che è come un giardino d’inverno, completamente all’interno di uno spazio circondato da vetrate, tetto compreso. La terrazza si estende anche all’esterno, per godere ancora meglio della vista, magari dopo un tuffo in piscina.

Cenare a New York

La sera si può cenare a lume di candela alla Locanda Verde, il ristorante Italian style del Greenwich Hotel a Tribeca, il quartiere degli attori americani. Questa taverna, nominata da Esquire Magazine come migliore nuovo ristorante in città, in stile tipico newyorchese, con pareti di mattoni rossi, librerie piene zeppe di volumi e di oggetti di design, farà sentire gli italiani come a casa. È un luogo rustico-chic dove mangiare la migliore pasta fatta in casa di tutta la città.

Fare serata a New York

Dopo cena, non c’è altro luogo a New York dove concludere al meglio la giornata se non a The Jazz Club dell’hotel Aman, il tempio della musica newyorchese, fatta di un mix di culture come solo qui si trovano, uno speakeasy a Midtown Manhattan dove assistere a una live session, bere i migliori cocktail preparati dai bartender esperti in mixology. Il più costoso, da 250 dollari, è a base di Scotch delle Highland invecchiato 35 anni, Bourbon 10 anni e oro, accompagnati da finger food di altissimo livello, a base di caviale e, anche qui, decorati con foglie d’oro.

La prossima volta che andate a New York, non mancate di provare almeno una di queste incredibili esperienze di lusso, che sono in questa città potrete fare.

nyc-jazz-club

Fonte: @IIaria Santi/SiViaggia

The Jazz Club a New York