Una città sempre più a misura delle persone che la vivono e di chi la visita. Bologna continua a brillare per mobilità sostenibile e sicurezza, aggiudicandosi il premio Urban Award 2023 per il limite di velocità fissato a 30 chilometri orari in tutto il centro cittadino – è il primo capoluogo “Città 30” d’Italia – cui si aggiungono i 237 km di Bicipolitana già realizzati e numerosi servizi per la ciclabilità, tra cui 12.500 posti bici, oltre tante iniziative di sensibilizzazione come il Bike Pride. Scopriamo quali sono le altre due città sul podio e quali si sono aggiudicate una menzione speciale.
Urban Award 2023: Bologna, un esempio di sostenibilità
La settima edizione del prestigioso riconoscimento che analizza i progetti della mobilità sostenibile dei centri urbani, ideato da Ludovica Casellati con il sostegno di Anci e il supporto di Intesa Sanpaolo, ha svelato le buone pratiche dei Comuni virtuosi che, da Nord a Sud isole comprese, stanno disegnando i nuovi stili di vita dell’Italia che verrà. Più natura, meno smog, centri urbani a misura di pedone e bicicletta in ottica prospettica di “Mobilty-as-a-Service” (MaaS), ovvero l’idea che il trasporto si riorganizzerà attorno al “servizio” di mobilità piuttosto che “al mezzo”.
Il capoluogo emiliano ha colpito in maniera trasversale il giudizio dei membri della giuria, per essere riuscito a dare forma a un piano omogeneo di azioni culminate nella più estesa e connessa rete ciclabile metropolitana d’Italia, con tanto di limite posto a 30 chilometri orari sull’intero sistema viario del centro cittadino. La Bicipolitana di Bologna ha al suo attivo 237 chilometri già percorribili sui 1.000 progettati con il coinvolgimento di 45 Comuni limitrofi. Due le reti principali, una dedicata agli spostamenti giornalieri con 20 linee e un’altra con 14 percorsi per il tempo libero. In tutto, 34 linee funzionanti per il 40%, di cui il 75% su carreggiata protetta e il resto in sede condivisa.
Non mancano i principali servizi per le biciclette, come rastrelliere, una ciclo stazione funzionante e 10 in progettazione in prossimità delle fermate del servizio ferroviario metropolitano, colonnine installate per il gonfiaggio e la riparazione delle gomme, servizio di noleggio, officina, area relax e wi-fi gratuito, segnaletica delle direttrici ciclabili e mappatura online e cartacea delle reti e naturalmente il bike sharing con 500 biciclette normali e 1.800 e-bike disponibili su strada 24h/24 in circa 200 postazioni riservate in varie zone. Una città virtuosa anche per i visitatori che desiderano esplorarla a piedi o sulle due ruote, in sicurezza e senza stress.
Le altre città classificate e le menzioni speciali
Sul secondo gradino del podio troviamo Ascoli Piceno. La cittadina marchigiana si è distinta in particolare per i servizi rivolti agli studenti oltre che per l’installazione dei totem conta bici che aiutano a comprendere meglio la concentrazione e i flussi di biciclette per poter meglio pianificare gli interventi futuri.
Terza classificata è Lecce, con il progetto “Reactivity”, il cui obiettivo principale è stimolare il cambio di abitudini di mobilità premiando gli spostamenti a piedi, in bicicletta, in car-pooling e utilizzando i mezzi pubblici e di micro mobilità.
Due le menzioni speciali. Al borgo di Oliveri, in provincia di Messina, dove il sindaco, Francesco Iarrera, ogni mattina ha deciso di compiere dei piccoli gesti per muovere grandi rivoluzioni, andando in giro con una bici vintage dotata di cassetta e raccoglie i rifiuti per la strada, diventando così un esempio per tutti i cittadini. A Torino, grazie alla creazione dei “quartieri resilienti” con l’istituzione dei trenta chilometri orari, un progetto che sta ridisegnando per intero il popoloso quartiere di Basso San Donato, con interventi di riqualificazione del verde, dell’arredo urbano, piste ciclabili e pedonali, e aree car free, per un nuovo modo di vivere la città: più green, più dolce, più sostenibile.