Chi ha paura dei fantasmi? E degli gnomi cattivi? L’uomo nero vi ha davvero mai spaventato? Gli amanti del brivido risponderanno sicuramente di no. Del resto stiamo parlando di persone che hanno fatto dei racconti del terrore una vera e propria passione che passa anche per i viaggi.
Il dark e il ghost tourism ne sono la prova: si parte alla ricerca di case infestate, quartieri popolati da fantasmi e streghe o altre destinazioni che sono stati palcoscenico di eventi tragici, drammatici e spaventosi. A questi, poi, si aggiungono tutti quei luoghi misteriosi che vivono in bilico tra realtà e leggende.
Ed è proprio in questi che vogliamo recarci insieme a voi, per scoprire alcune delle leggende metropolitane italiane più spaventose di sempre e per riviverle. E quale occasione migliore, se non quella di Halloween, per farlo? Attenzione! Queste esperienze sono destinate solo ai cuori impavidi e ai coraggiosi.
Leggende metropolitane italiane: sui luoghi del terrore
Siamo spesso affascinati dalle storie che arrivano d’altra parte del mondo: le ascoltiamo, le raccontiamo e da queste ci lasciamo suggestionare. Eppure anche il Belpaese ha una tradizione ricca di leggende che fanno accapponare la pelle anche ai più coraggiosi.
Vi state chiedendo se sono vere? In quanto leggende metropolitane, tramandate oralmente e soggette anche a modifiche più fantasiose, non abbiamo una risposta unica e precisa. Quello che possiamo fare, però, è segnalarvi tutti quei luoghi Made in Italy che col tempo si sono trasformati nel palcoscenico di queste storie. Toccherà a voi scoprire se si tratta di realtà o di leggenda. Ne avrete il coraggio?
Montebello: la leggenda di Azzurrina
Se avete in mente di trascorrere una giornata insolita, e di immergervi completamente in un’atmosfera spettrale, allora non potete non inserire nella vostra to do list un viaggio a Rimini, e più precisamente nel borgo di Montebello di Torriana dove campeggia l’omonimo castello. La leggenda, quella che si è diffusa rapidamente negli ultimi anni, narra che qui vive il fantasma di Azzurrina, una bambina scomparsa nel nulla nel giorno del solstizio d’estate.
Si scopre in realtà che il vero nome di Azzurrina era Guendalina, una bambina albina, figlia di Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello. La storia vuole che, durante un giorno di pioggia, la palla con cui la bambina giocava cadde nella ghiacciaia sotterranea. Guendalina la raggiunse e da quel momento scomparve nel nulla. C’è chi dice che ogni cinque anni, in occasione il solstizio d’estate, la piccola faccia udire la sua voce. Ad avvallare questa tesi anche gli acchiappa fantasmi che, proprio nel castello, hanno registrato alcuni suoni spettrali.
La Rocca di Montebello è oggi un museo. Gli ospiti possono ascoltare tutte le registrazioni conservate e scegliere a cosa credere.
Milano, la colonna del diavolo
Ci spostiamo ora nel capoluogo lombardo per scoprire un’altra suggestiva e spaventosa leggenda che ha a che fare direttamente col diavolo. A Milano, in piazza Sant’Ambrogio dove campeggia l’omonima basilica, esiste una colonna di epoca romana che la storia colloca nel III secolo.
Questa scultura di marmo ospita due strani fori posti sulla parte inferiore, ed è su questi che si concentra tutta l’attenzione dei viandanti. Secondo la leggenda, infatti, quei buchi sono stati provocati dalle corna del diavolo durante una battaglia con Sant’Ambrogio.
Sono in molti a credere che i due buchi rappresentino un varco verso gli inferi. Alcuni giurano di aver sentito l’odore di zolfo proveniente proprio dai fori, altri di aver visto qualcosa di inquietante attraverso questi. Se la leggenda non vi spaventa, potete avvicinarvi alla colonna e scoprire voi stessi se questa è frutto di fantasia o se nasconde qualcosa di reale.
L’ambulanza nera che ha sconvolto l’Abruzzo
Correvano gli anni ’90 quando una terribile storia iniziò a circolare nel BelPaese. Si parlava di un’ambulanza nera, che girava di giorno e di notte tra le città e i quartieri d’Italia, per rapire i bambini. Le origini di questa spaventosa leggenda sono sconosciute, quello che sappiamo, però, è che a causa del ritrovamento di due corpi di bambini senza vita, uno a Penne in Abruzzo e uno a Montesilvano, esplose una vera e propria fobia in tutta la regione. A incrementare il clima di paura nelle città abruzzesi, ci fu anche la testimonianza di Simone, un bambino di 9 anni che raccontò di essere stato avvicinato da un velivolo tutto nero.
Con il trascorrere degli anni, l’ambulanza nera non è stata più avvistata e tutti hanno smesso di parlarne. La sua storia, però, resta una delle leggende metropolitane più inquietanti del mondo.
La casa delle anime
Ci spostiamo ora a Genova, per scoprire uno dei luoghi più inquietanti e meno conosciuti di questo itinerario dell’orrore. Ci troviamo sopra il quartiere Voltri e più precisamente in via dei Giovi dove un tempo esisteva una locanda frequentata dagli abitanti della città e dai viandanti. La storia narra di pellegrini che, in sosta alla locanda, non hanno mai fatto più ritorno a casa. A quanto pare i proprietari della struttura li uccidevano per derubarli, una versione che sarebbe stata confermata anche da alcuni cadaveri ritrovati nei campi che circondano l’edificio.
Dopo la chiusura della locanda maledetta, nessuno ha avuto più il coraggio di avvicinarsi e l’edificio è caduto in stato di abbandono, fino al secondo dopo guerra, quando una famiglia scelse di stabilirsi qui. La loro permanenza durò poco però perché si accorsero presto che l’edificio era infestato.
Verità o leggenda? Diversi anni fa la Rai ha realizzato un servizio proprio sulla Casa delle Anime – così ribattezzata – mandato in onda durate la trasmissione “Fatti strani di gente comune”. Alla fine del filmato le telecamere sembrano immortalare un frame da brivido: la presenza del fantasma di una donna.
Colobraro, il borgo maledetto
Esiste un piccolo borgo, in provincia di Matera, che nessuno nomina mai. Il motivo? Si dice sia maledetto! Ci troviamo a Colobraro, in Basilicata, tra le strade del paese che porta sfortuna, o almeno è questo quello che raccontano tutti. Eppure il fascino delle storie che lo riguardano ha attirato negli ultimi anni un numero sempre crescente di visitatori.
Ma perché questo paese è maledetto? Una delle leggende più celebri che ha contribuito alla cattiva fama di Colobraro risale agli anni ’30 quando il Podestà fece alcune previsioni, per rafforzare il suo potere, e queste si avverarono a discapito di alcuni malcapitati. A questa storia si aggiunge anche la credenza che il paese, per molto tempo, fu casa di streghe e fattucchiere che di notte si riunivano intorno a un albero di noce per preparare pozioni magiche. C’è chi giura anche di incontrare i monachicchi – spiriti di bambini morti – quando il sole tramonta.
Verità o leggenda? Non vi resta che organizzare un viaggio per scoprirlo.
Roma, il lupo mannaro di Villa Borghese
L’ultima leggenda metropolitana di questo nostro itinerario del terrore ci porta a Roma, e più precisamente tra i viali alberati di Villa Borghese. Il parco cittadino, uno dei più affascinanti e suggestivi della capitale, conserva una storia da brividi che ha a che fare con la Luna piena e i Licantropi.
Per scoprire la leggenda dobbiamo fare un passo indietro nel tempo e tornare a quando, nel dopoguerra, diversi cittadini d’Italia dichiararono di aver incontrato dei lupi mannari. Il picco di avvistamenti ci fu proprio a Roma: i giornali del tempo parlavano di una figura semi umana, e molto forte fisicamente, che ululava e aggrediva i passanti che si trovavano di notte nel parco urbano. Nel 1949 la polizia risolse il caso arrestando un giovane uomo che dichiarò che durante la Luna Piena acquisiva una forza che non aveva mai avuto prima.
Semplici deliri? Potete scoprirlo da voi durante le notti di Luna piena. Oppure non farlo e tenervi a debita distanza da Villa Borghese.