L’Italia è attraversata da una rete di sentieri che portano a scoprire il cuore più vero del nostro Paese. Da Nord a Sud, Isole comprese, non c’è niente di più autentico che viaggiare a passo lento da un punto all’altro del territorio. Ma c’è un percorso, in particolare, che si distingue non solo per essere suggestivo, ma anche perché è davvero romantico. Un tragitto che incanta chiunque decida di intraprenderlo, ma che deve essere riqualificato.
Il nuovo volto di uno dei percorsi costieri più apprezzati al mondo
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è un vero e proprio capolavoro italiano, tanto da essere inserito nell’elenco del patrimonio mondiale, ambientale e culturale dell’Unesco. Tra coste a strapiombo sul mare, baie e spiaggette da sogno, migliaia di chilometri di muretti a secco per la coltivazione della vite, i caratteristici rustici, i borghi medievali e santuari, si sviluppano anche dei sentieri panoramici sul mare e sui pendii che sono uno più prezioso dell’altro.
Tuttavia, al suo interno c’è un tratto – chiamato SVA, ovvero Sentiero Verde Azzurro – che collega i magnifici borghi di Manarola e Corniglia e che, purtroppo, necessita di essere messo in sicurezza.
Un sentiero costiero di 1,6 km considerato la punta di diamante dell’offerta escursionistica del territorio, ma che si sviluppa in un’area caratterizzata da elementi di fragilità con versanti particolarmente franosi ed esposti ai fenomeni erosivi del mare.
Per questo motivo, è stato presentato un progetto per la riqualificazione e mitigazione del rischio idrogeologico che, come ha sottolineato la Presidente del PN5T, Donatella Bianchi: “Intervenire per la messa in sicurezza del versante interessato dal sentiero SVA, tra Manarola e Corniglia è urgente e non più procrastinabile”.
Il progetto, realizzato dal raggruppamento temporaneo di professionisti – coordinato dalla soc. Flow-Ing srl di La Spezia – e venuto al mondo a seguito di un’accurata attività di studio svolta in collaborazione con il DICCA – Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale dell’Università di Genova, si configura come un’opera complessa sia sul piano idrogeologico che naturalistico e paesaggistico, un qualcosa da attuare prima di subito perché il tempo e gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti.
Come diventerà il Sentiero Verde:
Il Sentiero Verde Azzurro inizia in prossimità del cimitero di Manarola e termina in corrispondenza della stazione di ferroviaria di Corniglia. Si tratta di un tragitto che passa all’interno di un ambiente emozionante e selvaggio, un tempo adibito alla coltivazione della vite.
Calpestarlo vuol dire quindi ritrovarsi immersi nel tipico paesaggio terrazzato di questa zona, ma che purtroppo è oggi in stato di abbandono. Inoltre, da queste parti i versanti sono particolarmente friabili, tagliati verticalmente da ripidi impluvi e solchi vallivi che determinano un contesto dinamico, esposto diffusamente a dissesti di natura gravitativa, quali crolli in roccia, franamenti e colate di detriti.
In più, la conformazione di questo sentiero fa sì che si ritrovi esposto all’azione del moto ondoso e ai fenomeni erosivi che avvengono al piede del versante e che, arretrando progressivamente verso monte, ne minacciano la stabilità.
Con lo scopo di proteggere questo angolo affascinante del nostro Paese e di renderlo fruibile in sicurezza, il progetto prevede la posa in opera di barriere paramassi, reti metalliche in aderenza al versante, chiodature ed ancoraggi e la realizzazione di nuove scogliere in massi naturali a protezione dell’azione erosiva del moto ondoso su uno sviluppo della linea di costa di circa 500 metri.
Il tutto, ovviamente, in un’ottica di attenzione agli aspetti paesaggistici e alla storicità dei luoghi e in questo senso è in programma anche il ripristino dei terrazzamenti da destinare alle colture tradizionali.
È inoltre prevista la ricostruzione di circa 1500 mq di muri a secco e la ricomposizione di habitat sottratti dai dissesti su una superficie complessiva di circa 13’000 mq. Poi altri interventi che mirano alla protezione del sentiero dai fenomeni di crollo/colata nei tratti maggiormente esposti al consolidamento dei principali dissesti di versante che minacciano la stabilità della sede pedonale, non trascurando la protezione del piede del versante e dei manufatti antropici di sostegno nei settori più direttamente esposti all’azione del moto ondoso, attuata anche attraverso la realizzazione di barriere frangiflutti in massi naturali posati lungo la linea di costa.