Leonardo da Vinci e Milano sono un binomio imprescindibile. Il Genio trascorse in questa città il più lungo periodo della sua vita e ha realizzato il più vasto repertorio di opere a lui attribuite. Giunto da Firenze, trovò a Milano il luogo ideale dove esprimere liberamente la propria creatività. Grazie anche al supporto del Duce di Milano, Ludovico Maria Sforza, coetaneo e grande mecenate di artisti e scienziati con la passione per il bello.
I luoghi di Leonardo a Milano
Tanti sono i luoghi ancora oggi legati al Genio che si possono vedere, alcuni assolutamente gratuiti. Tra questi. Il Castello Sforzesco, con il grande affresco sulla volta della sala “delle Asse”, il Cenacolo Vinciano a Santa Maria delle Grazie con l’affresco dell’Ultima cena, il Museo della Scienza e della Tecnologia che ospita la più grande collezione al mondo di modelli di macchine realizzati a partire da disegni di Leonardo, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana dove è possibile ammirare lo splendido “Codice Atlantico”, il Cavallo di Leonardo dedicato a Francesco Sforza all’Ippodromo di San Siro e il Leonardo 3 Museum aperto dieci anni fa in Galleria Vittorio Emanuele.
E poi c’è la Vigna di Leonardo, un vigneto nel pieno centro di Milano, che Ludovico il Moro donò a da Vinci nel 1498, mentre stava ancora lavorando all’Ultima Cena, come gesto di riconoscenza per “le svariate e mirabili opere da lui eseguite per il duca” e che purtroppo resterà aperta al pubblico ancora per poco.
Chiusa la Vigna di Leonardo
Sì, perché, un anno fa, i proprietari hanno avuto la brillante idea di vendere la Vigna e la adiacente Casa degli Atellani, la dimora appartenuta a Ludovico il Moro, duca di Milano, ultima traccia ancora esistente dell’antico Borgo delle Grazie, al gruppo LVMH, quello di Louis Vuitton, per intenderci, ma anche di brand dell’hôtellerie di lusso come Belmond (lo stesso dell’ex Orient Express) e di Hotel Bulgari. Il nuovo proprietario ha deciso di chiudere al pubblico la Vigna e la Casa – ultimi ingressi possibili fino a fine settembre 2024 – perché pare voglia realizzarvi proprio un hotel.
Certo, per gli ospiti che potranno soggiornare nelle stanze appartenute a Ludovico il Moro sarebbe un’esperienza più unica che rara, gli stranieri farebbero carte false pur di provare questa esperienza e di passeggiare nel giardino che ospita un vigneto nientemeno che appartenuto a Leonardo da Vinci, ma a quale prezzo.
La gente comune, che oggi può acquistare il biglietto e visitare uno dei luoghi più suggestivi e pregni di significato di Milano, a breve non potrà più farlo.
La Vigna di Leonardo era stata riaperta nel 2015 in occasione dell’Expo di Milano. E proprio in quell’anno, alcuni studiosi erano riusciti, grazie a del materiale organico ritrovato, addirittura a individuare il Dna del vitigno originale coltivato proprio da Leonardo, la Malvasia di Candia Aromatica.
I luoghi gratuiti di Leonardo
Per fortuna c’è anche qualche luogo legato alla figura di Leonardo da Vinci che si può visitare gratuitamente a Milano. Uno di questi è la statua di Leonardo che domina il centro di piazza Scala. Realizzata dallo scultore Pietro Magni nella seconda metà del XIX secolo, rappresenta il Genio toscano insieme ai quattro suoi allievi: Marco d’Oggiono, Salaino, Cesare da Sesto e Giovanni Antonio Boltraffio.
Poi c’è la Conca dell’Incoronata, ciò che resta del Naviglio della Martesana, all’interno della cerchia delle antiche mura spagnole di Milano. La Conca celebra il genio di Leonardo nell’ambito dell’ingegneria idraulica. Costruita nel 1496, la direzione dei lavori venne affidata agli ingegneri Giuliano Guasconi e Bartolomeo della Valle, supportati dalla consulenza dello stesso Leonardo. Tra il 1929 e il 1930 questo tratto di canale fu interrato per la chiusura della Cerchia dei Navigli.
Infine, c’ è un luogo un po’ fuorimano che merita una visita, quando arriva la bella stagione. Si tratta del glicine di Leonardo e si trova nella zona Sud del Capoluogo lombardo, in quel quartiere oggi chiamato Scalo Romana dove, nel 2026, sorgerà il Villaggio Olimpico per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina, e che un tempo era un piccolo borgo chiamato Morivione.
Questa pianta di glicine è una delle più antiche d’Italia. Si calcola che abbia più di 700 anni. Secondo gli esperti di botanica, le sue radici sono ormai così lunghe da arrivare a misurare circa due chilometri. Si trova dentro un cortile privato e, purtroppo, non è nemmeno conserto molto berne dagli abitanti del condominio a cui appartiene, ma lo si può vedere gratuitamente, almeno quello.