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Derinkuyu, la sorprendente città sotterranea della Turchia

Uno dei luoghi più ricchi di fascino della Turchia è una misteriosa città sotterranea che cela ancora tantissimi segreti: si chiama Derinkuyu, ed è un capolavoro di bellezza e genio umano. È stata scoperta quasi per caso, essendo rimasta per secoli letteralmente nascosta agli occhi degli archeologi, ma è ben presto diventata uno dei siti più visitati del Paese. Quali sono le sue incredibili meraviglie? Scopriamolo subito.

Derinkuyu, un’incredibile città sotterranea

Siamo in Turchia, nell’affascinante regione della Cappadocia: è qui che trovano luogo alcuni siti ipogei che da sempre incuriosiscono archeologi e semplici turisti, per l’impressionante estensione che rivelano sottoterra e per la complessità delle strutture che i loro antichissimi abitanti sono riusciti a costruire, con i mezzi dell’epoca. Una delle città sotterranee più misteriose e ricche di sorprese è Derinkuyu, un vero dedalo di cunicoli e cavità di svariate dimensioni che si dipana per ben 18 livelli (in totale, scende sino a 85 metri di profondità).

La sua scoperta, come abbiamo anticipato, è avvenuta per caso: nel 1963, un residente del luogo ha abbattuto un muro nel seminterrato della sua abitazione, per alcuni lavori di ristrutturazione, trovando un tunnel segreto da cui si accedeva ad un’intricata rete sotterranea di stanze gigantesche. Per gli archeologi è stata una vera sorpresa. Quella che è riemersa dalle viscere della terra è nientemeno che una metropoli dell’antichità, sulla cui origine rimane un velo di mistero. Non si sa con esattezza quale popolo possa aver creato un’opera così immensa, ma dagli studi è apparso chiaro che la costruzione di Derinkuyu abbia avuto inizio già nel Paleolitico.

Nel corso del VII secolo a.C., la città si è ampliata per far spazio ad una popolazione continuamente esposta ad invasioni e persecuzioni. Con il passare del tempo, ha continuato a crescere sino a raggiungere la conformazione attuale. Ma c’è di più: gli esperti ritengono che Derinkuyu sia collegata con altre città sotterranee (in Cappadocia ce ne sono moltissime, più che in qualsiasi altro posto del mondo), mediante cunicoli lunghi anche centinaia di km. In passato poteva ospitare sino a 20mila persone, offrendo loro riparo per tutto il tempo necessario, essendo completamente attrezzata.

Come visitare Derinkuyu

I più curiosi possono tuffarsi nelle profondità di Derinkuyu e visitare la città sotterranea – ma attenzione, solo i primi 4 livelli sono accessibili al pubblico, ed è meglio non soffrire di claustrofobia. La si raggiunge facilmente da Goreme, e ci sono diversi tour organizzati per scoprire le meraviglie di questo sito ipogeo. Come già detto, è un vero capolavoro d’ingegneria: un complicato sistema di ruote di pietra, pesanti sino a 200 kg, permetteva di isolare la città dal resto del mondo, proteggendo i suoi abitanti. La ventilazione era assicurata da una serie di aperture davvero ingegnose, mentre l’acqua potabile veniva convogliata nel sottosuolo mediante un ampio pozzo.

Tra i vari livelli di cui si compone Derinkuyu, si possono vedere ampie stanze adibite a cucine, camere da letto e magazzini per lo stoccaggio del cibo. Inoltre erano presenti una scuola religiosa, una chiesa e una cantina organizzata per la produzione di olio e di vino. Addirittura, visto le permanenze spesso molto lunghe, gli abitanti si erano adoperati per ricavare dei luoghi dove tenere il bestiame, così da soddisfare le necessità alimentare di tutta la popolazione. Interamente scavata nella roccia, la città è senza dubbio ricca di fascino e mistero, e merita assolutamente una visita.

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Boracay: l’isola più incredibile delle Filippine

Alle volte, sfogliano depliant o leggendo articoli che si trovano su internet, capita di imbattersi in immagini talmente tanto belle che è quasi difficile credere che siano vere. Ai tempi di oggi, infatti, non è di certo impossibile che determinate foto siano state migliorate con l’uso dei filtri. Ciò non toglie che, per fortuna, nel nostro mondo ci sono delle località in cui non c’è bisogno di fare niente di tutto questo, dei posti così splendidi che per via dei loro colori non hanno bisogno di essere ritoccati. Ne è un esempio Boracay, probabilmente l’isola più incredibile delle Filippine.

Dove si trova Boracay

Boracay è una piccola ma eccezionale isola delle Filippine che sorge all’estremità settentrionale dell’isola di Panay, nella provincia di Aklan che ha per capoluogo Kalibo, nella Visayas Occidentale. In sostanza è una vera e propria appendice della grande isola di Panay da cui è separata da uno stretto tratto di mare.

Lambita ad Est dal Mar di Sibuyan e a Ovest da quello di Sulu, vanta una curiosa forma a rettangolo al cui centro dello stesso svetta un rilievo alto circa 100 metri, che corrisponde al punto più alto di tutta l’isola.

Boracay, isola delle Filippine

Fonte: iStock

Un angolo di Boracay visto dall’alto

Cosa aspettarsi

L’Isola di Boracay è piuttosto piccola: ha una superficie di poco più di 10 chilometri quadrati, quindi è lo scenario perfetto di l’isola tropicale che tutti (o quasi) abbiamo cercato di raggiungere almeno una volta nella vita.

Data la sua innegabile bellezza, è una delle più importanti mete turistiche delle Filippine, complice anche la vegetazione tropicale tipica di cui è ricoperta che si specchia su un mare a dir poco sublime

Un lembo di terra eccezionale, ma in cui purtroppo l’arrivo del turismo ha mostrato anche i suoi lati negativi. Per questo motivo nel 2018 (ben prima delle chiusure causate dalla pandemia), Boracay non ha permesso alcun accesso ai suoi desiderosi visitatori per ben 6 mesi.

A seguito di questo periodo, il  sistema fognario è stato migliorato, mentre le spiagge sono state ripulite dall’immondizia e modificate in fatto di posizione di ombrelloni, sdraio e chiringuito.

A mutare sono stati anche alcuni dettagli che riguardano le varie forme di intrattenimento: moto ad acqua e banana boat non partono più dalla riva. Per divertirsi con loro occorre raggiungere una piattaforma che si trova a centinaia di metri di distanza.

Al contempo, sono state bandite bottiglie di plastica e sigarette, e non è nemmeno più permesso organizzare feste in spiaggia. Ad essere controllato è anche il numero dei viaggiatori che possono fare ingresso sull’ isola e sta diventando sempre più frequente l’uso di risciò elettrici.

Boracay è un’isola che desidera e che sta lavorando per diventare sostenibile poiché l’interesse che ha ottenuto sul fronte del turismo internazionale sta minacciando il suo originale ecosistema. Un ambiente dalla bellezza divina e che regala veri angoli di paradiso in terra.

Com'è il mare di Boracay

Fonte: iStock

Gli incredibili colori di Boracay

Cosa fare

Oltre a rilassarsi su spiagge da sogno e bagnarsi in acque color diamante, Borocay è anche uno spot ideale per fare immersioni. Yapak, tra spiagge incontaminate e hotel di tutti i livelli, nei suoi fondali permette di ammirare coralli pregni di colori che dimorano su una roccia che scende fino a 65 metri di profondità.

A disposizione dei viaggiatori c’è anche la possibilità di noleggiare tutta l’attrezzatura, poiché sull’isola esistono numerosi centri specializzati.

Chi è invece in cerca del panorama più emozionante che quest’isola può regalare, deve dirigersi verso il Monte Luho, ovvero l’unico rilievo di Boracay. Nonostante i suoi appena 100 metri di altezza, permette di ammirare un panorama struggente sulle sue magnifiche spiagge e le acque circostanti dalle mille sfumature di blu. Meta popolare per gli escursionisti, con il suo paesaggio entra direttamente nel cuore dei suoi visitatori.

Un’altra cosa da fare a Boracay sono gli sport acquatici e, in particolare, presso Bulabog Beach che sorge nella costa orientale. Battuta dal vento tra i mesi di dicembre e marzo, permette di praticare divertenti sessioni di windsurf e kitesurf grazie alla brezza che arriva da nord-est e conosciuta con il nome di amihan.

Infine, l’escursione più particolare a cui si può partecipare sull’isola: quella che conduce alla scoperta della Bat Cave, nella zona occidentale. È bene sapere che le condizione all’interno della grotta non sono delle migliori a causa della presenza di rocce scivolose, profili aguzzi e la possibilità di imbattersi in serpenti e pipistrelli.

Monte Luho, panorama

Fonte: iStock

Una parte del panorama dalla cima del Monte Luho

Le spiagge da non perdere

Questo angolo delle Filippine è un vero paradiso, seppure in alcuni ambienti troppo “umanizzato”, che conserva spiagge che fanno emozionare. Tra i suoi lidi più suggestiie non si può non nominare la famosa White Beach, probabilmente la più conosciuta di tutta l’isola.

Si tratta di una lunga lingua di sabbia fine in cui però sorgono diverse attività commerciali e molte infrastrutture turistiche. Tuttavia, è culla di un arenile bianco come latte, acque turchesi cristalline e tramonti di quelli che non lasciano di certo indifferenti.

Molto bella è anche Puka Shell Beach, una spiaggia che si fa spazio nel versante settentrionale dell’isola. A colpire profondamente è una sua peculiare caratteristica: lungo la sua riva sono presenti tantissime conchiglie che riposano su sabbia bianca accarezzata da acque cristalline. A differenza della spiaggia precedente, qui l’atmosfera è tranquilla e unica, tanto da sembrare una sorta di tempio del relax a cielo aperto.

Un’altra spiaggia da non perdere è Ilig-Iligan Beach che regala persino una vista su diversi isolotti colmi di vegetazione tropicale. Il momento più emozionante per venirci, manco a dirlo, è quello del tramonto. Caratterizzata da un ambiente incontaminato, sabbia bianca e acque azzurre, è anche un luogo ottimale per avventurarsi ad osservare la ricca flora e fauna dell’isola e fare snorkeling.

Infine, Manoc-Manoc Beach che appare agli occhi del visitatori come un luogo unico e incontaminato.

Puka Shell Beach, Boracya

Fonte: iStock

La bellissima Puka Shell Beach

Quando andare

Il clima di Boracay è di tipo tropicale, quindi caldo e molto umido. Le stagioni sono tre: quella calda da marzo a maggio; la stagione della piogge che va da giugno a novembre; e la fredda che è invece tra dicembre e febbraio.

Tuttavia, non si verificano mai grossi sbalzi di temperatura tra i diversi mesi, tanto che le minime non scendono al di sotto dei 27°centigradi.

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Regione dei Grandi Laghi, spettacolo del Nord America

Quando pensiamo a un viaggio negli Stati Uniti, la nostra mente vola immediatamente verso le destinazioni più iconiche e famose: la frenetica New York con i suoi grattacieli, la soleggiata California con le sue spiagge dorate e le grandi città come Los Angeles e San Francisco, o magari la suggestiva natura selvaggia del Grand Canyon. Questi luoghi, ormai radicati nell’immaginario collettivo, rappresentano l’essenza del sogno americano, il simbolo di una nazione che è diventata un punto di riferimento per i viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

Eppure, gli Stati Uniti sono una terra di incredibile diversità e ricchezza. Esistono, infatti, angoli meno conosciuti ma altrettanto affascinanti, che offrono panorami mozzafiato e un’esperienza di viaggio unica e imperdibile. Uno di questi è la regione dei Grandi Laghi, un vero e proprio tesoro naturale che merita di essere scoperto e apprezzato.

Lontani dalle mete turistiche più battute, promettono un’esperienza autentica che ti lascerà senza fiato. L’immensità della natura ti incanterà e ti farà sentire parte di qualcosa di straordinario.

La bellezza incontaminata dei Grandi Laghi

Lago Ontario

Fonte: iStock

Lago Ontario, Toronto, Canada

La zona dei Grandi Laghi, situata nella parte nord-orientale degli Stati Uniti al confine con il Canada, è un luogo che sembra uscito direttamente da un film. Questa regione ospita un gruppo di cinque immensi laghi di acqua dolce che si estendono su una superficie complessiva di 95.000 miglia quadrate.

Una terra selvaggia e incontaminata, fatta di boschi secolari, fiumi imponenti e montagne maestose. Questo splendido scenario la rende una destinazione perfetta per un viaggio on the road a stelle e strisce, un’avventura indimenticabile all’insegna della scoperta e dell’esplorazione.

I laghi in totale sono cinque: il Lago Superiore, il Lago Michigan, il Lago Huron, il Lago Erie e il Lago Ontario. Ognuno ha una peculiarità distinta e offre scenari naturali da sogno che non mancheranno di incantare chi ha la fortuna di ammirarli. Insieme, rappresentano circa il 20% dell’acqua dolce dell’intero pianeta e il 95% di quella degli Stati Uniti.

Questi luoghi sono un vero paradiso per gli amanti della natura e per chi vuole vivere un viaggio all’insegna dell’avventura, con ecosistemi che variano dalle coste sabbiose dei laghi ai vasti Parchi Nazionali del Michigan, del Wisconsin, dell’Indiana e del Minnesota. Qui, inoltre, è possibile avvistare diversi animali selvatici, tra cui orsi bruni, alci, lupi e aquile. Ma non è tutto, poiché queste zone offrono anche numerose opportunità per dedicarsi ad attività sportive tra cui l’arrampicata e l’escursionismo tra i sentieri che si snodano attraverso le rive dei laghi e le foreste rigogliose.

Le città circostanti offrono un contrasto quasi surreale con la natura selvaggia del territorio. In mezzo alla bellezza rustica delle foreste, sorgono grandi metropoli che, con i loro grattacieli, combinano armoniosamente modernità e tradizione. Sono famose non solo per la loro architettura imponente, ma anche per la produzione di birra artigianale. I birrifici locali, infatti, producono svariate tipologie di birre che aggiungono ulteriore fascino a questa regione.

Alla scoperta del Minnesota

Il Minnesota è indubbiamente il simbolo della regione dei Grandi Laghi. I suoi bacini sono ben 11.842 e contribuiscono a creare un mosaico di paesaggi che riflettono la diversità e la bellezza del territorio. Dalla maestosità del Lago Superiore alla serenità del Lago Itasca, tutti rappresentano l’immagine vivida del patrimonio naturale di questa terra.

Inoltre, questa località è un vero e proprio paradiso per i pescatori e offre molteplici opportunità per la pesca di varie specie. Tra le sue numerose attrazioni naturali, spicca la Superior National Forest, un tesoro naturale che può essere esplorato in barca, navigando tra i suoi fiumi, oppure a piedi, percorrendo i numerosi sentieri che consentono di connettersi profondamente con l’ambiente circostante.

Le città gemelle di Minneapolis e St. Paul sono il fulcro vitale di questo Stato, un’area metropolitana posizionata alla confluenza dei fiumi Mississippi, Minnesota e St. Paul. Nonostante siano unite, ognuna mantiene una propria identità. In particolare, Minneapolis si distingue come una città moderna e dinamica, mentre St. Paul conserva un’atmosfera storica e tradizionale.

Le Twin Cities offrono una vasta gamma di opportunità culturali e artistiche che sicuramente non vorrai perdere. Tra queste, ti suggeriamo il rinomato Guthrie Theater e il vivace Festival del Jazz. Inoltre, attraverso diversi tour organizzati, potrete scoprire i locali ed esplorare i sobborghi circostanti, ammirando le molteplici sfaccettature di queste due affascinanti città.

Minneapolis in Minnesota

Fonte: iStock

Skyline di Minneapolis, Minnesota, Stati Uniti
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Il deserto dei fantasmi dove la natura ha creato un capolavoro

Esistono luoghi che sono così belli che non si possono descrivere, ma solo vivere. Posti che per forme, lineamenti e colori creano scenari e paesaggi che non sembrano veri, come quelli che abbiamo solo sognato o visto tra le pagine dei più famosi libri di fiabe, ma che invece sono reali e per questo straordinari.

Tra questi troviamo il Parco Geologico Nazionale Yadan, una vasta area desertica sconosciuta ai più, o comunque a tutti coloro che non hanno mai osato avventurarsi ai confini del mondo. Eppure proprio qui, a sud ovest del deserto del Gobi, e tra le provincie di Gansu e Xinjiang, è possibile accedere a uno dei paesaggi più suggestivi del mondo intero.

Il parco, caratterizzato dalle grandi formazioni geologiche yardang, è conosciuto anche come città dei fantasmi. Nonostante il nome tutt’altro che rassicurante non c’è nulla da temere: proprio qui, infatti, Madre Natura ha creato uno dei suoi più grandi capolavori.

Benvenuti nel Parco Geologico Nazionale Yadan

Ci vogliono circa 4 ore in auto da Dunhuang per raggiungere il Parco Geologico Nazionale Yadan, e la strada che si apre davanti ai viaggiatori è tutt’altro che confortevole. Eppure, nonostante il viaggio faticoso e a tratti ostico, quella che si apre davanti alle persone che si spingono fin qua giù è una visione che lascia senza fiato.

L’area, infatti, è caratterizzata da particolari rocce di diverse altezze e dimensioni che, plasmate dal vento, dal tempo e dagli agenti atmosferici, hanno assunto le forme di vere e proprie sculture naturali. Lo scenario è incredibile: i pilastri yardang dominano l’intero paesaggio desertico creando così un’atmosfera surreale e quasi mistica.

La sensazione, una volta arrivati fin qui, è quella di trovarsi davanti a un museo naturale a cielo aperto che stimola i sensi e la fantasia, e che permette di toccare con mano tutta la grandiosità di Madre Natura.

Il deserto dei fantasmi

Sono diverse le persone che si mettono in cammino ogni anno per ammirare questo capolavoro naturale, per guardare da vicino tutta la magia che appartiene a un luogo solitario e remoto. Contemplate, ammirate e fotografate: le rocce yardang che campeggiano nell’area desertica sono le assolute protagoniste del paesaggio, ma non sono le uniche ad attrarre i viaggiatori.

Il Parco Geologico Nazionale Yadan, infatti, è conosciuto anche con il nome di città dei fantasmi, un soprannome questo che ha destato la curiosità di tutti gli amanti del brivido e del paranormale. In realtà quest’area desertica non ha nulla di spaventoso: basta guardare le fotografie che la ritraggono per averne conferma.

Tuttavia in determinati momenti della giornata, quando il vento soffia forte colmando i silenzi che dominano l’intera zona, i più suggestivi giurano di sentire le voci e le grida di spiriti e creature invisibili. Questi suoni, uniti a una visione superlativa e solitaria, hanno alimentato storie e leggende sulla possibile presenza di fantasmi che vivono nel deserto da tempi immemori.

Come visitare il Parco

Essendo una zona di grande interesse geologico, nonché sito iscritto alla lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, il Parco Geologico Nazionale Yadan non può essere visitato in maniera autonoma. L’area protetta, infatti, è accessibile solo mediante tour e visite guidate che partono, rispettivamente, dagli ingressi nord e sud.

La visita consente ai viaggiatori di raggiungere alcune delle sculture naturali più evocative, quelle che prendono forma grazie alla fantasia diventando ora animali, ora oggetti.

Una volta giunti davanti alle rocce yardang, prendetevi tutto il tempo per ammirare la loro grandiosità e per lasciarvi suggestionare dalle forme e dai colori. E, ancora, dagli straordinari giochi di luce offerti dai raggi del sole che sorge e che tramonta: lo spettacolo è mozzafiato.

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Vacanza sugli atolli: i paradisi terrestri da affittare per vivere un sogno

Resort di lusso, distese di sabbia bianca e finissima, mare turchese e cristallino che si perde all’orizzonte e si confonde col cielo: è così che immaginiamo i paradisi terrestri, luoghi che hanno preso in prestito dalla natura i suoi colori e le sue forme più belle per trasformarsi in un sogno a occhi aperti.

E se parliamo di eden, questo è chiaro, non possiamo non menzionare l’arcipelago delle Isole della Società, quello composto dalle Isole del Vento e del Sottovento, lembi di terra appartenenti alla Polinesia Francese e circondati completamente dalle acque limpide dell’Oceano Pacifico.

Trascorrere del tempo qui, tra tutte le meraviglie naturali e selvagge che appartengono a questi territori, è un’esperienza che tutti meritiamo di vivere almeno una volta nella vita. Ma nelle Isole di Tahiti si può fare di più: si possono affittare gli atolli per avere un accesso privilegiato a questi eden in terra.

Isole private e resort esclusivi

Remote, solitarie, selvagge e idilliache: queste sono le Isole di Tahiti, destinazioni uniche e sbalorditive la cui bellezza non si può descrivere a parole, ma solo toccare con mano. Si tratta di veri e propri eden terrestri, tropicali e lussureggianti, che permettono di vivere un sogno a occhi aperti.

Ma su questi lembi di terra si può fare di più. Nel gruppo delle Isole di Tahiti, infatti, esistono alcune isole private che offrono sistemazioni uniche ed esclusive, destinate solo a pochi e privilegiati viaggiatori. È questo il caso di Tetiaroa, un atollo situato a 50 km a nord di Papeete e raggiungibile esclusivamente con un volo privato da Tahiti. Ma non è l’unico.

The Brando

Fonte: Tahiti Tourisme/Jeremy Austiin

The Brando

Tetiaroa

L’isola di Tetiaroa ha un solo abitante, si tratta di Simon Teihotu Brando, figlio dell’attore Marlon Brando e della sua terza moglie, l’attrice Tarita Teriipia. Fu proprio suo padre, nel lontano 1965, ad acquistare questo lembo di terra con l’intenzione di costruire un resort. Un sogno, questo, che è stato realizzato nel 2014 e che ha visto la nascita del The Brando.

La struttura, oggi, è composta da 35 ville che affacciano direttamente sulla laguna offrendo un panorama mozzafiato. Le dimore di lusso sono dotate di ogni comfort, non mancano poi una piscina privata per ogni alloggio e l’accesso diretto sulla spiaggia.

Nukutepipi

Un’altra destinazione imperdibile, per chi vuole vivere un’esperienza straordinaria ed esclusiva, è quella che ci conduce direttamente sulle Isole Tuamotu, proprio lì dove esiste uno dei più remoti e sconosciuti atolli dell’arcipelago. Stiamo parlando di Nukutepipi, una piccolissima isola 6.000 chilometri dalla terra ferma che si snoda su una superficie di appena 5,6 km.

Sull’atollo c’è solo una struttura ricettiva, un resort di lusso dall’omonimo nome che ospita 13 bungalow posizionati sulla spiaggia, due piccole ville e una dimora Master.

Motu Nao Nao

C’è un altro luogo da scoprire, da vivere e da condividere nell’arcipelago delle Isole della Società e, siamo certi, anche questo vi lascerà senza fiato. Il suo nome Motu Nao Nao ed è un atollo privato di appena 75 acri incastonato nella suggestiva laguna di Raiatea.

Qui, tra barriere coralline di immensa bellezza e panorami selvaggi dove la natura è assoluta protagonista, è possibile soggiornare all’interno di tre alloggi incredibili, ville progettate dal designer locale Alain Fleurot. L’isola è raggiungibile solo e in motoscafo privato o in elicottero, un viaggio questo che consente l’accesso esclusivo a un paradiso terrestre e a una vacanza da sogno.

Motu Nao Nao

Fonte: Tahiti Tourisme/motunaonao.com

Motu Nao Nao

 

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Puoi dormire nel ventre di Moby Dick: l’esperienza da sogno

Esistono alloggi che sono così straordinari che da soli valgono un intero viaggio dall’altra parte del mondo. E questo è il caso di Whale House, un capolavoro architettonico di rara bellezza situato nel Mission Canyon, nella contea di Santa Barbara in California.

Proprio qui è possibile vivere una delle esperienze più incredibili di una vita intera capace di trasformare la fantasia in realtà. Al di là delle fattezze incantate che caratterizzano la dimora, e che restituiscono uno scenario degno delle fiabe più belle, Whale House presenta chiari rimandi a uno dei più grandi e celebri capolavori della letteratura americana: Moby Dick.

Qui, a Santa Barbara, è possibile infatti dormire nel ventre della grande balena bianca nata dalla penna creativa di Herman Melville. Se volete vivere questo sogno a occhi aperti, non vi resta che preparare le valigie e raggiungere la California.

The Whale: dormire in un capolavoro architettonico

Le fotografie che ritraggono questa dimora lasciano poco spazio all’immaginazione, anche se è a quella di Herman Melville che il costruttore, l’architetto Michael Carmichael, si è ispirato. The Whale non è una semplice casa, ma un capolavoro architettonico che fonde diversi stili, tra i quali emerge prepotentemente quello del grande Antoni Gaudí.

L’ingresso alla struttura principale evoca per forme e lineamenti la grande balena che ha inghiottito l’intera nave. Il resto, invece, è lasciato alla fantasia e al genio architettonico. Il risultato finale, che comprende un cortile acciottolato, una piscina e un patio, ha dato alla luce una delle case più suggestive ed evocative d’America e forse del mondo intero.

La dimora è stata costruita nel 1978 e una volta presentata al mondo ha raccolto l’entusiasmo di molti. Qui, infatti, hanno scelto di soggiornare celebrities, scrittori, artisti e musicisti rimasti folgorati dalla maestria e dal genio creativo.

La casa situata a Santa Barbara è attualmente in vendita, la proprietà a un valore di oltre 3 milioni. Tuttavia, al momento, è ancora possibile dormire in questo capolavoro architettonico: The Whale, infatti, è prenotabile su Airbnb al costo di 1435 euro a notte.

The Whale, la casa ispirata a Moby Dick è in vendita

Fonte: Jam Press/Scott Gibson/Sotheby’s International Realty / IPA

The Whale, la casa ispirata a Moby Dick è in vendita

Dentro il ventre di Moby Dick

The Whale è incastonata, alla stregua di un tesoro prezioso, nel quartiere boschivo di Mission Canyon, a pochi chilometri di distanza dal cuore di Santa Barbara e solo a 5 minuti a piedi dai Giardini Botanici della città.

La casa è caratterizzata da una struttura principale, alla quale si accede per mezzo di un ingresso che evoca una balena, che si snoda su quattro piani e che ospitano, rispettivamente, una cucina e una sala da pranzo e due suite. Il cortile interno, arricchito di numerosi elementi naturali, è il cuore pulsante della dimora. Completa l’offerta anche una splendida piscina di 24 metri che simbolicamente rappresenta la coda della balena. Per accedere alla casa è necessario attraversare la bocca di Moby Dick.

The Whale, come abbiamo anticipato, è attualmente in vendita e non sappiamo quale sarà il suo destino. Attualmente, però, è ancora prenotabile su Airbnb e può ospitare fino a un massimo di sei persone.

The Whale, come prenotare la casa ispirata alla balena del romanzo Moby Dick

Fonte: Jam Press/Scott Gibson/Sotheby’s International Realty / IPA

The Whale, come prenotare la casa ispirata alla balena del romanzo Moby Dick

 

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Fiume, la città croata da visitare assolutamente

Spesso “utilizzata” solo come meta di passaggio, la città di Fiume, in Croazia, è una località che vale la pena scoprire. Fiume, il cui vero nome è Rijeka, è la terza città del Paese per popolazione, una realtà sospesa tra montagne e mare e dove si sviluppa un centro cittadino che, seppur snobbato, in realtà conserva e preserva numerose attrazioni, alcune delle quali mostrano tutta la possibile magnificenza asburgica.

E poi il mare, con diverse spiagge insignite della Bandiera Blu. Insomma, Fiume è una di quelle destinazioni che spesso vengono inserite nell’itinerario solo come punto di partenza per altri lidi, ma che in verità è un gioiello che tutti dovrebbero conoscere.

Il centro storico

Se in periferia, purtroppo, è facile scontrarsi con qualche scempio architettonico, il centro storico è una perla ricca di siti di interesse. Iniziando l’esplorazione dal Korzo, la via principale in cui si affacciano edifici in stili diversi e numerosi bar con tavolini all’aperto, si arriva alla Torre civica.

Risalente al Medioevo, colpisce per il suo portale riccamente decorato con stemmi imperiali e rilievi, mentre la parte superiore è abbellita da un orologio cittadino. Subito dopo si arriva in Piazza Ivan Kobler dove, ancora oggi, resistono al passare del tempo il vecchio palazzo municipale e una singolare fontana che è stata realizzata con elementi di presse per la carta provenienti dalla storica cartiera cittadina.

Di particolare interesse, inoltre, è il mercato cittadino che prende vita non troppo lontano dal molo di legno dove i pescatori locali scaricavano il pescato.

Korzo, città di Fiume

Fonte: iStock

Korzo, la strada principale di Fiume

I monumenti da non perdere

Fiume, oltre a un centro storico e prezioso che si “scontra” con l’architettura della periferia e il fascino decadente del suo grande porto, conserva diversi monumenti di interesse.

Uno di questi è la Cattedrale di San Vito che, per le sue dimensioni monumentali, è ancora oggi considerata un vero capolavoro barocco. Situata nel cuore del centro medievale, è visibile in lontananza da ogni angolo della città e al suo interno conserva pregiati altari barocchi e un crocifisso gotico del XIII secolo.

Molto interessante è anche il Castello di Tersatto che si erge, in tutto il suo fascino, in cima a una collina a 138 metri di altezza: da lì anche solo il panorama vale tutto il viaggio. È una delle fortificazioni più antiche della costa croata e tra le sue mura preserva una galleria d’arte, oltre a essere lo scenario perfetto per concerti estivi, spettacoli teatrali ed altri eventi culturali.

Poi ancora le chiese cittadine, prima tra tutti il Santuario della Madonna di Tersatto che anche ai nostri tempi richiama fedeli da tutto il mondo per via della particolare leggenda che la avvolge: si narra che proprio qui, alla fine del XIII secolo, si fermarono a riposare gli angeli che stavano trasportando la casa della Vergine Maria da Nazaret a Loreto.

Molto bella è anche la Chiesa dei Cappuccini di Nostra Signora Lourdes che è stata edificata sulla sommità di una doppia scalinata in stile italiano e che sfoggia una bellissima una facciata neogotica.

All’interno della Cattedrale di San Vito, invece, vale la pena fare una sosta per ammirare il dipinto dedicato a San Francesco Saverio, conosciuto anche come il protettore dei turisti. Ma non è l’unico motivo per cui vale la pena varcare l’ingresso di questa struttura: costruito nel Seicento, questo è un edificio religioso che presenta una maestosa cupola centrale e cappelle decorate in stile barocco.

Il Castello di Tersatto a Fiume

Fonte: iStock

Il Cortile interno del castello di Tersatto a Fiume, Croazia

I musei di Fiume

La città di Fiume è anche sinonimo di cultura grazie alla presenza di diversi (e interessanti) musei, non è caso è stata anche Capitale Europea della Cultura 2020. Il primo di cui vi vogliamo parlare è il Museo Civico che è ospitato all’interno di un edificio cubista degli anni ’70. Seppur piccolo, qui è possibile scorgere una particolare collezione di oggetti legati a Fiume, così come partecipare a mostre temporanee di grande interesse.

Molto bello è anche il Museo Storico e Navale che invece prende vita tra le possenti mura del Palazzo del Governatore. Tra modelli di navi, carte nautiche, strumenti di navigazione e ritratti, permette di comprendere più a fonda la  vita marinara della zona (e non solo).

Di particolare interesse è anche il Museo di Arte Moderna e Contemporanea che mette a disposizione dei suoi ospiti mostre temporanee di alto livello. Infine, il Museo di Scienze Naturali che sorge all’interno di un’elegante villa del XIX secolo. Dedicato alla geologia, alla botanica e alla vita marina dell’Adriatico, è abitato da un vero squalo e impreziosito da una collezione di minerali, invertebrati marini, razze e una raccolta di rettili e anfibi originari dell’area di Fiume.

Il mare di Fiume

Essendo una città portuale, Fiume non conserva spiagge da sogno in cui poter fare bagni di sole nel suo centro storico. I lidi si sviluppano soprattutto nelle estremità orientali e occidentali della città, ma purtroppo non sono di certo i più eccezionali del Paese.

Tuttavia, non mancano di sorprese. Ne è un esempio Ploče, una spiaggia che si distingue per possedere una parte in cemento e un’altra in ciottoli. Sono presenti tutti i servizi del caso, compreso l’accesso per le persone con disabilità, e anche la possibilità di tenersi attivi giocando a beach volley. Ploče detiene il premio di spiaggia pubblica meglio curata, così come la Bandiera blu, il che significa che si tratta di un litorale dove il grado di pulizia e la qualità del mare soddisfano i criteri internazionali.

Interessante è anche Preluk, una piccola spiaggia di ciottoli che per via della sua posizione è lo spot preferito dei surfisti. Glavanovo, invece, è la spiaggia consigliata alle famiglie con bambini e agli anziani: incorniciata da alti pini, offre riparo dal sole nelle ore più calde e in più è baciata da un mare poco profondo in cui giocare e nuotare in sicurezza. Kantrida e Brajdica sono invece due spiagge dog-friendly.

Fiume è una città che non ha niente da invidiare a tante altre mete della Croazia, uno di quesi posti sottovalutati ma che nei fatti hanno molto da offrire ai loro visitatori.

Preluk, Spiaggia in Croazia

Fonte: iStock

La bella spiaggia di Preluk
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World Princess Week: così puoi diventare principessa per un giorno

È proprio vero che le esperienze di viaggio ci permettono di superare ogni limite, anche quelli apparentemente imposti dall’età. Esistono alcune avventure, infatti, che ci consentono di sognare a occhi aperti, di ritornare bambini e di vivere in prima persona tutte quelle favole che hanno caratterizzato la nostra infanzia.

Ed è proprio questa la missione della World Princess Week, un’intera settimana che celebra la bellezza e la forza di tutte le principesse che appartengono al mondo disneyano. Il parco a tema di Parigi, per l’occasione, si sta trasformando nel palcoscenico di tutta una serie di eventi e spettacoli pronti a catapultare i visitatori in un universo favolistico e sensazionale.

L’appuntamento è previsto dal 20 al 26 agosto del 2023 a Disneyland Paris. Non vi resta che preparare i bagagli e raggiungere la capitale francese per vivere e condividere, con gli amici o la famiglia, un’esperienza da favola.

Bentornati a Disneyland Paris

Molto più di un parco a tema, Disneyland Paris è un microcosmo delle meraviglie, un sogno che si avvera a ogni età. Situato a Marne-la-Vallée, a circa 30 chilometri ad est da Parigi, il complesso è suddiviso in due zone: il Disneyland Park e Walt Disney Studios Park. Al suo interno è presente anche il Disney Village, una grande area che ospita ristoranti, negozi e cinema, un campo da golf e diversi hotel.

Tutto, qui, è pensato nei minimi dettagli per permettere a chiunque di vivere un’esperienza fiabesca e di condividerla con la famiglia, con gli amici o con il partner. Le tante attività proposte, infatti, sono in grado di soddisfare le esigenze di tutti indipendentemente dall’età. L’unica regola, una volta varcato l’ingresso, è quello di lasciarsi trasportare dalla magia. Qui, infatti, la fantasia diventa realtà e le favole che abbiamo amato quando eravamo bambini prendono vita.

Inoltre, sono tantissimi gli eventi a tema che vengono organizzati durante l’anno all’interno del parco. In attesa del Gran Finale del 30° anniversario, previsto per il 30 settembre del 2023, fervono anche i preparativi per un altro attesissimo evento, quello della World Princess Week, una settimana interamente dedicata alle principesse del mondo della Walt Disney.

World Princess Week: gli eventi da non perdere a Disneyland Paris

Cosa succederà, esattamente, durante la World Princess Week? Nella settimana che va dal 20 al 26 agosto del 2023 le luci del parco a tema più celebre del mondo si accenderanno sulle principesse per permettere a chiunque di vivere un’esperienza da favola. Fotografie, menu ad hoc, spettacoli e incontri inaspettati saranno all’ordine del giorno per chi deciderà di visitare la struttura in quei giorni.

Tra gli eventi più attesi segnaliamo lo spettacolo a Castle Stage dove attendervi ci saranno Moana, Tiana, Merida e Mulan. Durante la World Princess Week, inoltre, tutte le principesse del mondo disneyano saranno a disposizione per scattare incredibili foto ricordo. In quei giorni, inoltre, avrete la fortuna di incontrare e conoscere Pocahontas che, solitamente, non ama stare in mezzo al pubblico.

Ma non è tutto perché il Victoria’s Home-Style Restaurant preparerà un menu principesco per celebrare l’occasione e per deliziare tutti i palati, anche i più sopraffini. Inoltre all’interno della Boutique Sir Mickey a Fantasyland sarà possibile acquistare collezioni esclusive di make-up dedicati alle Principesse Disney. Nella Chaumière des Sept Nains, invece, potrete trovare abiti a e accessori che vi trasformeranno in regnanti perfetti.

Non dimenticate, infine, di fare un salto al Princess Pavillon. Cenerentola, Ariel, Aurora e Belle vi attendono per farvi diventare principesse per un giorno.

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Idee di Viaggio Viaggi vulcani

Alla scoperta del Nyiragongo, uno dei vulcani più attivi e pericolosi

I vulcani sono tra le meraviglie più affascinanti e potenti del nostro pianeta. Queste montagne fumanti rappresentano la forza bruta della natura, con il loro potere distruttivo e dirompente. Il fumo che si innalza verso il cielo e la lava che scorre ardente, contribuiscono a creare un’atmosfera di rispetto e timore.

Nell’Africa centrale si trova una delle spaccature terrestri più affascinanti e al contempo più pericolose sulla Terra: il Nyiragongo, situato nella Repubblica Democratica del Congo, all’interno del Parco Nazionale dei Virunga.

Ha eruttato molteplici volte nel corso della storia ed è uno dei più attivi del nostro pianeta. Simbolo di potenza indomabile, continua ad attirare scienziati e avventurieri provenienti da tutto il mondo.

Nyiragongo, il gigante dell’Africa Centrale

Vulcano Nyiragongo

Fonte: iStock

Il cratere del vulcano Nyiragongo, Repubblica Democratica del Congo

Il monte Nyiragongo, con la sua altitudine di 3.470 metri, è uno dei vulcani più imponenti della regione ed è in eruzione permanente dal 2002.

La sua lava è estremamente fluida e può scorrere molto rapidamente per oltre 60 miglia all’ora, rendendo quasi impossibile sfuggirgli in caso di una fuoriuscita improvvisa.

Negli ultimi 50 anni, il vulcano ha conosciuto due grandi eruzioni. La prima, nel lontano 1977, ha causato una frattura delle pareti vulcaniche, facendo riversare la lava a valle con una velocità incredibile e provocando una devastazione senza precedenti. La seconda si è verificata nel 2002, causando danni considerevoli. In particolare, ha distrutto gran parte della città di Goma, costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire per salvarsi.

La popolazione locale considera questo luogo come dimora delle divinità, un varco infuocato verso gli inferi dove le anime dei peccatori sono condannate a bruciare per sempre.

Nonostante la sua pericolosità sia una minaccia costante, il Nyiragongo è un sito di grande interesse scientifico e turistico e la sua posizione all’interno del Parco Nazionale lo rende un luogo privilegiato per studiare la biodiversità africana.

Inoltre, i più coraggiosi potranno cimentarsi in un emozionante trekking sul vulcano, accompagnati da una guida esperta. Sebbene la salita possa essere impegnativa, le viste mozzafiato rendono quest’esperienza assolutamente memorabile.

Parco Nazionale dei Virunga, un’oasi di biodiversità

Il Parco Nazionale dei Virunga è la più antica area protetta dell’Africa. Fondato nel 1925, copre un’area di oltre 7800 chilometri quadrati ed è riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

La sua biodiversità è straordinaria. Ospita una varietà di habitat, dalle pianure della savana alle paludi, dai fiumi ai laghi, fino alle montagne vulcaniche, sostenendo una ricca varietà di specie animali e vegetali.

È famoso per essere uno degli ultimi rifugi dei gorilla di montagna, una specie in via di estinzione. Oltre a questi, il parco ospita anche numerose altre specie selvatiche come elefanti, leoni, ippopotami e un’eccezionale varietà di uccelli.

Visitarlo offre l’opportunità unica di osservare animali incredibili nel loro ambiente naturale, contribuendo al contempo a preservare il fascino di questa meraviglia geologica. Potrai lasciarti trasportare dai sentieri che si snodano attraverso una diversità impressionante di ecosistemi. Un viaggio fuori dagli schemi, lontano dai percorsi turistici tradizionali, che ti farà vivere la vera Africa, autentica e selvaggia.

Vulcano Nyiragongo

Fonte: iStock

Trekking sul vulcano Nyiragongo, Repubblica Democratica del Congo
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Costa Azzurra Europa Francia Idee di Viaggio itinerari Viaggi weekend

Un’estate speciale tra gli angoli più nascosti della Costa Azzurra

A due passi dall’Italia, la Costa Azzurra è una delle destinazioni più amate. Da scoprire d’estate, ma non solo, visto che qui il clima è mite tutto l’anno e le giornate di sole sono molto frequenti.

Quello che vi proponiamo è un breve itinerario per trascorrere un weekend (o anche più, se lo desiderate) non lontano dal confine italiano, tra angoli nascosti e poco noti, per assaporare appieno il fascino di un luogo che, da sempre, incanta e fa innamorare.

Itinerario a piedi tra le bellezze della Costa Azzurra

Da Beaulieu-sur-Mer

L’itinerario parte dalla cittadina di Beaulieu-sur-Mer per poi giungere a Nizza, che dista meno di dieci chilometri. Dicono che, giunto sulle alture di Beaulieu, Napoleone Bonaparte abbia esclamato: “Quel beau lieu!” (“Che bel luogo!”), da cui il nome. A Beaulieu ci sono due spiagge, la Petite Afrique, la più grande, così chiamata per le palme che ne fanno un angolo piuttosto esotico, e la Baie des Fourmies, la Baia delle Formiche, più piccola e molto amata dalle famiglie.

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Fonte: 123rf

Villa Kérylos a Beaulieu-sur-Mer

Le spiagge sono quasi esclusivamente libere ma sorvegliate e molto ben tenute. Pochi sono, invece, gli stabilimenti balneari, che però sono molto belli ed eleganti e aperti da mattina – quando organizzano lezioni di yoga all’alba – fino a notte inoltrata, dove poter prendere un aperitivo, cenare e fare un dopo-cena con gli amici. Due sono alla Petite Afrique, Baia Bella e La Javanaise, dove tra piante di banani e tessuti esotici sembra proprio un angolo di Giava, una invece è alle Fourmies, la Anao Plage.

Molti turisti visitano Beaulieu-sur-Mer per via della Villa Kérylos, un bellissimo edificio che riproduce un’antica villa greca e che si trova sulla punta estrema a picco sul mare. Nella mitologia greca, Kerylos era un uccello mitologico che si pensava fosse portatore di buoni presagi. La villa fu fatta costruire da un privato, Théodore Reinach, all’inizio del 1900, facendo riprodurre tutto nell’antico stile greco, dall’architettura ai mosaici fino agli arredi interni.

Sul sentiero per Saint-Jean-Cap-Ferrat

Dalla villa, una bellissima passeggiata a picco sul mare lunga meno di 2 km, accessibile anche con i passeggini, conduce diritto a Saint-Jean-Cap-Ferrat (che qui chiamano Saint-Jean o Cap-Ferrat), meta super vip della Costa Azzurra. A Saint-Jean non si contano le ville di lusso, oggi di proprietà più che altro di oligarchi russi. Ma ce ne sono di storiche che hanno moltissimo da raccontare.

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La Promenade Maurice Rouvier tra Beaulieu e Cap Ferrat

Proprio lungo la passeggiata, la Promenade Maurice Rouvier, nella place David Niven, s’incontra la scenografica villa color rosa appartenuta tra gli Anni ’60 e ’70 al famoso attore hollywoodiano vincitore di un premio Oscar. Si dice in giro che nella villa “Lo Scoglietto” amasse intrattenersi nientemeno che con la sua collega e grande amica, Grace Kelly, divenuta nel frattempo principessa Grace di Monaco (quando non era impegnato con la principessa Margaret, sorella della regina Elisabetta d’Inghilterra).

Facendo una piccola deviazione dalla promenade si può salire a Villa Ephrussi de Rothschild, una delle ville più belle e famose della Costa Azzurra. Voluta dalla baronessa Béatrice de Rothschild, appartenente alla grande famiglia di banchieri, nei primi del Novecento, questa villa color rosa si trova su un promontorio sull’istmo di Cap-Ferrat con vista mozzafiato sul Mar Mediterraneo. La baronessa riempì il palazzo con mobili antichi, dipinti di Maestri, sculture, oggetti d’arte e riunì una vasta collezione di rare porcellane. I giardini sono classificati dal ministero della Cultura francese come uno dei giardini notevoli di Francia. Oggi la villa è aperta al pubblico e d’estate vi si tengono bellissimi concerti all’aperto.

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Fonte: 123rf

La Villa Ephrussi de Rothschild a Cap Ferrat

Vista dall’alto, Saint-Jean-Cap-Ferrat ha la forma di una mano e tra le sue cinque dita ci sono un’infinità di spiagge e di piccole cale, di sabbia, sassi o grandi massi. La scelta è molto vasta e ciascuno è libero di scegliere quella che preferisce.

Come su tutta la Costa Azzurra, la maggior parte dei lidi è ad accesso libero, ma ci sono alcuni stabilimenti privati, tra cui la famosissima Plage Paloma, frequentata da vip che spesso la raggiungono a bordo dei loro mega yacht. Qui l’acqua è incredibilmente limpida e si può fare uno dei bagni più belli. Si possono anche noleggiare tavole da paddle e pagaiare al largo tra mangrovie e fauna mediterranea.

Tappa a Villefranche-sur-Mer

Il sentiero gira tutt’intorno a Cap-Ferrat, passando per il piccolo porto, il paese e costeggiando il mare e le altre spiagge – tra le più belle c’è la Plage de Passable, che regala una bellissima vista sulla cittadina di Villefranche-sur-Mer (raggiungibile anche in autobus in circa cinque minuti).

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Fonte: 123rf

La cittadina di Villefranche-sur-Mer

Villefranche è la meta più ricercata da chi ama la movida. Sviluppata su una collina, che culmina sulla cittadella del XVI secolo, questa cittadina è tutta un sali-scendi di gradini e di ripide stradine lungo le quali s’affacciano deliziosi negozietti e, soprattutto, tanti locali e ristoranti.

La spiaggia, benché molto grande, non è la più bella della Costa Azzurra, bisogna dirlo, ma il golfo, un anfiteatro naturale sul mare, è decisamente da cartolina. Camminando in direzione di Nizza si costeggia il porto con le case color pastello e le barche dei pescatori. Merita una tappa un insolito piccolo museo: il Museo della marina, allestito dai marinai locali, con decine di modellini di navi, caravelle, velieri da perdere la testa.

Direzione Nizza

La separa da Nizza solo Mont Boron, una collina sulla quale si sviluppa il quartiere più bello di Nizza, le cui case e condomini hanno tutti una vista impagabile sul mare e sulla mitica Promenade des Anglais. Volendo, si può camminare fino a Nizza seguendo la pista ciclo-pedonale. Se decidete di andare a piedi, tappa obbligata è al Plongeoir, l’indirizzo più cool della Costa Azzurra: si tratta di un locale/ristorante, la cui particolarità sta nel fatto di estendersi fin su una roccia circondata dal mare. Un aperitivo all’ora del tramonto è top!

D’estate, tuttavia, il consiglio è di prendere il primo autobus che passa, il numero 15 o il 607, che porta fino al Port Lympia di Nizza, da dove poi si accede alla Vecchia Nizza e al resto della città.

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Nizza, Port Lympia