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Quest’isola giardino è un eden terrestre: ti farà innamorare

Le Hawaii, un arcipelago di isole vulcaniche incastonate nel mezzo dell’Oceano Pacifico, sono una meta che tutti sognano almeno una volta nella vita.

Basta chiudere gli occhi per immaginare spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, e non c’è da meravigliarsi che rappresentino una delle mete turistiche più ambite al mondo.

Situata più a nord di tutte le altre, c’è un’isola che si è guadagnata il titolo di “Isola Giardino” per la sua rigogliosa foresta tropicale che abbraccia gran parte del territorio, creando un’atmosfera di piacevole tranquillità. Stiamo parlando di Kauai, l’area più antica dell’arcipelago.

Le verdi vallate e le avvolgenti montagne regalano viste panoramiche spettacolari. I fiumi che attraversano il territorio creano bellissimi scenari fluviali e conducono alle maestose cascate che si tuffano nelle acque turchesi.

Kauai è una meta da favola, pronta a stregare chiunque si avventuri alla sua scoperta.

Kauai: l’isola delle meraviglie nell’arcipelago delle Hawaii

Costa di Na Pali a Kauai

Fonte: iStock

Costa di Na Pali, Kauai, Hawaii

Con solo 1450 km quadrati di superficie, Kauai custodisce una straordinaria varietà di ecosistemi, che vanno dalle maestose scogliere della costa di Na Pali alle immense foreste pluviali del Waimea Canyon State Park.

Nonostante sia meno turistica rispetto ad altre isole, offre un’ampia varietà di attrazioni e attività da scoprire, come gli antichi templi, i profondi canyon e i giardini botanici che vale la pena esplorare.

La caratteristica più affascinante di questa destinazione è la sua innata purezza. Molte delle sue zone restano ancora inesplorate e difficilmente accessibili. Alcuni luoghi dell’isola sono così remoti che possono essere raggiunti solo in aereo o elicottero. Non sorprende, infatti, che Kauai sia stata scelta come location per girare alcune scene del famoso film “Jurassic Park“. Gli incredibili paesaggi e la natura selvaggia dell’isola hanno fornito lo sfondo perfetto per creare un ambiente preistorico.

Qui la vita si svolge a un ritmo più lento e le città sono più simili a villaggi che a metropoli affollate.

Kauai è famosa, inoltre, per il suo fiume navigabile Wailua, che offre un’opportunità unica per praticare il river kayaking. I più coraggiosi possono godersi una divertente avventura navigando le acque del fiume ed esplorando il panorama circostante.

Infine, si possono prenotare diversi tour in barca per ammirare la costa, le grotte marine e le spiagge che caratterizzano la regione. Avrai l’opportunità di fare snorkeling nelle limpide acque dell’oceano e di incontrare simpatici delfini, tartarughe marine e maestose balene durante i mesi invernali.

Le splendide spiagge di Kauai

Le Hawaii sono famose in tutto il mondo per le loro spiagge paradisiache di sabbia bianca e soffice, le palme che ondeggiano e le acque che sfoggiano splendide tonalità turchesi.

Le acque che circondano queste incredibili isole sono un vero tesoro di biodiversità marina, pronto per essere esplorato. Le coste di Kauai si annoverano tra le più spettacolari del mondo, e non è difficile capirne il motivo.

Se stai cercando una spiaggia da sogno, te ne suggeriamo alcune imperdibili, come Anini Beach, con acque tranquille e poco profonde, perfetta per nuotare e fare snorkeling.

Un altro luogo di straordinaria bellezza è Tunnels Beach, dove la barriera corallina ti aspetta per regalarti un’esperienza subacquea indimenticabile.

Infine, lasciati catturare da Hanalei Bay. Questa celebre baia, con la sua forma a mezzaluna, è incorniciata dalle maestose montagne circostanti, creando un eden terrestre destinato a restare per sempre nel tuo cuore.

Il suo fascino è così irresistibile che non potrai fare a meno di scattare una foto e condividerla con il resto del mondo.

Tunnel Beach a Kauai

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Tunnels Beach, Kauai, Hawaii
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Viaggi Wanderlust

Puoi dormire sotto le stelle sulla distesa di sale più grande del mondo

Si dice che il “mal d’Africa” sia un sentimento profondo e indescrivibile che afferra il cuore di coloro che hanno avuto la fortuna di esplorare le meraviglie di questo continente, lasciandoli con il forte desiderio di ritornare.

Senza dubbio è una terra di singolare bellezza, dove la natura si esprime in tutta la sua grandiosità. I suoi deserti sconfinati incantano con scenari aridi e spettacolari, tra dune di sabbia e un cielo che si tinge di sfumature rosse e arancioni all’orizzonte. Ma l’Africa non è solo questo.

Oggi vi portiamo in un viaggio nel Botswana, una regione situata a sud del continente. Più precisamente, ci addentriamo nel Parco Nazionale di Makgadikgadi Pans, lo spettacolo naturale più suggestivo del territorio.

Immerso nel cuore del deserto del Kalahari, questo luogo ha dell’incredibile. Stiamo parlando di immense distese di sale bianco, tra le più grandi al mondo, che si estendono all’orizzonte e creano un’atmosfera surreale e fiabesca.

Le immense saline del Makgadikgadi

Kubu Island Makgadikgadi Pans, Botswana

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Kubu Island, Makgadikgadi Pans, Botswana

Il Parco Nazionale di Makgadikgadi Pans, situato nella parte nord-occidentale del Ntwetwe Pan, copre un’area di circa 3.900 chilometri quadrati ed è davvero una destinazione fuori dal comune.

La sua peculiarità sono le “pans“, distese di sale bianche e lisce che si allargano all’infinito. Una località insolita che testimonia, in realtà, l’antica presenza di un lago salato, prosciugatosi circa diecimila anni fa.

Durante la stagione secca, quando il fango e il sale si essiccano, danno vita a una crosta dura che trasforma la depressione in un immenso deserto salino. Ma durante la stagione delle piogge, tutto cambia. L’acqua piovana trasforma la zona in un acquitrino salmastro, creando un ambiente ricco di vita. Numerose specie di uccelli migratori trovano rifugio nel parco, inclusi fenicotteri e pellicani.

Entrando nella salina, ci si trova immersi in un’esperienza che ha dell’incredibile. Ogni punto di riferimento svanisce, poiché la vastità dello spazio e il riflesso accecante del sole, creano una prospettiva completamente diversa. Le distanze diventano incerte e alterate.

Le piccole macchie di vegetazione che si possono ancora scorgere in lontananza sembrano grandi isole distanti chilometri. Ma una volta avvicinati, ci si rende conto che si tratta solo modesti cespugli. Questa illusione ottica crea una sensazione di smarrimento e meraviglia, poiché mette a dura prova la percezione della realtà.

È davvero un luogo fuori dall’ordinario. Durante il giorno, il sole cocente brucia la terra e lascia segni indelebili sulla roccia. Ma quando la luce dell’alba si diffonde delicatamente, il parco si trasforma in un vero incanto.

Una notte magica sotto le stelle dell’Africa

Immagina di svegliarti in un campeggio immerso nella natura, circondato dalla bellezza esotica e selvaggia. Se ami l’avventura, non puoi lasciarti sfuggire l’opportunità di provare i safari e i tour che ti porteranno alla scoperta di paesaggi magnifici, un’esperienza che ti connetterà con la natura in modo intimo e autentico.

Potrai esplorare la vastità delle distese di sale, avventurarti nel territorio alla ricerca di animali selvatici e goderti tramonti spettacolari.

Durante il giorno, potrai partecipare a escursioni guidate in veicoli appositamente attrezzati, o persino a piedi, accompagnato da guide esperte che ti condurranno alla scoperta della biodiversità locale. Avrai, così, la possibilità di avvistare elefanti, leoni, giraffe e altri predatori nel loro habitat naturale.

Di notte, invece, potrai riposare in un campeggio sotto un cielo stellato incredibilmente luminoso, addormentandoti mentre ascolti i suoni rilassanti della savana.

E per vivere un’esperienza realmente autentica, non perdere l’opportunità di assaporare deliziosi pasti cucinati sul fuoco, condividendo storie con i tuoi compagni di viaggio.

Il Botswana è una terra ricca di meraviglie tutte da scoprire. Quindi, lasciati travolgere dalla sua magia, perché questa regione straordinaria ti farà innamorare per sempre del meraviglioso continente africano.

Babobab nei Makgadikgadi Pans

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La vista della Via Lattea sotto le stelle dei Makgadikgadi Pans, Botswana, Africa

 

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La Sardegna più segreta raccontata da Michela Murgia

Scomparsa la scrittrice sarda Michela Murgia, autrice di molti saggi e racconti, che le hanno valso anche alcuni premi, come il Campiello che vinse con il romanzo “Accabadora”, e che ha raccontato la sua Sardegna, quella vera e meno conosciuta.

Il suo primo libro era, infatti, un’insolita guida intitolata “Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede“, pubblicata nel 2008. Una guida per viaggiatori, non per semplici turisti, che racconta non di spiagge paradisiache, ma di luoghi inediti, usi, costumi, leggende e tradizioni secolari.

La Sardegna inedita

Raccontava la stessa Murgia che “Ci sono buchi in Sardegna che sono case di fate, morti che sono colpa di donne vampiro, fumi sacri che curano i cattivi sogni e acque segrete dove la luna specchiandosi rivela il futuro e i suoi inganni”.

E poi “Ci sono statue di antichi guerrieri alti come nessun sardo è stato mai, truci culti di Santi che i Papi si sono scordati di canonizzare, porte di pietra che si aprono su mondi ormai scomparsi, e mari di grano lontani dal mare, costellati di menhir contro i quali le promesse spose strusciano impudicamente il ventre nel segreto della notte, vegliate da madri e nonne”.

La guida raccoglie così dieci itinerari inediti più uno. “Questa storia”, spiega infatti l’autrice “è un viaggio in compagnia di dieci parole, dieci percorsi alla ricerca di altrettanti luoghi, più uno. Undici mete, perché i numeri tondi si addicono solo alle cose che possono essere capite definitivamente. Non è così la Sardegna, dove ogni spazio apparentemente conquistato nasconde un oltre che non si fa mai cogliere immediatamente, conservando la misteriosa verginità delle cose solo sfiorate”.

I nostri luoghi inediti della Sardegna

Una guida, anche se non nuova, fortemente consigliata a chi sta programmando un viaggio in Sardegna e vuole uscire dai soliti itinerari. Come quelli che spesso vi raccontiamo noi, come i campi di tulipani che sembrano un angolo di Olanda o le rocce dalle forme più bizzarre da cui sono nate molte leggende, borghi abitati dalle streghe e antichi villaggi nati da civiltà preistoriche sconosciute, case-grotta tuttora utilizzate e misteriosi castelli che spuntano nel bel mezzo del nulla. Se vi abbiamo incuriositi, sfogliate la nostra gallery.

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Le scogliere dipinte da Friedrich esistono davvero: sono mozzafiato

Quante volte abbiamo immaginato di poter entrare in quadro e di ammirare dal vivo la bellezza di quei luoghi con i nostri occhi? Scenari resi immortali dalle pennellate sapienti degli artisti, luoghi talmente straordinari da meritare di essere impressi per sempre su tela, in capolavori divenuti immortali.

Come le scogliere dipinte da Caspar David Friedrich nel 1818. Quelle rocce bianche a picco sul mare esistono davvero e sono mozzafiato. Per ammirarle dal vivo si deve andare sull’isola baltica di Rügen in Germania, un luogo che è stato capace di affascinare il pittore, mentre si triovava lì in viaggio di nozze con la moglie.

Le bianche scogliere di Rügen: qui il dipinto diventa realtà

Vedere dal vivo ciò che gli artisti hanno reso immortale su tela è un’esperienza unica. Tanti luoghi del mondo sono stati riprodotti diventando quadri celebri. Come dimenticare – ad esempio – La notte stellata sul Rodano dipinta da Vincent van Gogh durante il suo soggiorno ad Arles, oppure La montagna Sainte -Victoire di Paul Cézanne, in cui ha ritratto l’omonimo monte che si trova in Provenza. E ancora Le bianche scogliere di Rügen un dipinto di Caspar David Friedrich. Il dipinto si trasforma in un’ambientazione reale a Rügen, isola tedesca che si trova nel Mar Baltico. Lì si trovano un gruppo di scogliere in gesso che hanno il nome di  Stubbenkammer e si trovano all’interno del Parco Nazionale di Jasmund. Le scogliere arrivano a un’altezza di oltre 150 metri e – nella parte alta – sono incorniciate da foreste di faggio.

La loro particolarità è il colore bianco, che crea un suggestivo contrasto con l’ambiente circostante in cui abbondano l’azzurro e il verde. L’isola di Rügen è la più grande del Mar Baltico e , oltre alle scogliere, sono molto celebri le sue località balneari che si trovano nella zona sud orientale. Il collegamento con Stralsund è possibile grazie a un ponte che si sviluppa per circa 25 chilometri.

L’isola è molto affascinante, amata dai turisti e ricca di cose da fare. Basterà passeggiate nei centri abitati oppure in mezzo alla natura, ammirare le ambientazioni scenografiche e le bellissime località da visitare, come il capoluogo Bergen, oppure le cittadine di Binz e Putbus.

Per vedere le bianche scogliere, infine, si deve raggiungere il Parco Nazionale di Jasmund, lì ci sono punti panoramici da cui osservare le rocce che si gettano nel Mar Baltico.

Il quadro di Caspar David Friedrich diventa realtà e ci lascia senza fiato

E così, sull’isola tedesca, Le bianche scogliere di Rügen diventano realtà per gli occhi dei visitatori. Il quadro è stato realizzato dal pittore nel 1816 mentre si trovava lì in villeggiatura con la neo-sposa Caroline Bommer.

Nel quadro sono ritratti proprio loro due insieme al fratello della moglie, ma le loro figure non sono centrali: l’artista ha voluto lasciare il posto d’onore al paesaggio. E allora gli occhi si soffermano sulle rocce affilate e bianche, sugli alberi che fanno da contorno e sull’azzurro del mare sullo sfondo: un gioco di contrasti e di colori che lascia senza fiato sia osservando il quadro sia ammirandolo dal vivo.

Per immergersi nella sua atmosfera dobbiamo raggiungere l’sola di Rügen, oppure andare a vedere il quadro che si trova presso la Collezione Oskar Reinhart Am Römerholz, a Winterthur in Svizzera.

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Koukounaries Beach, tra le più belle di Skiathos

Non solo è considerata una delle migliori spiagge della Grecia, ma è stata anche eletta la più incontaminata del Mediterraneo. Koukounaries è un gioiello di sabbia finissima e soffice circondata da una fresca e profumata pineta. È la più famosa di Skiathos per diversi motivi: ve li sveliamo.

La spiaggia di Koukounaries, perfetta per tutta la famiglia

La spiaggia è molto vicina al villaggio, nella parte sud-ovest dell’isola di Skiathos, a 16 km da Skiathos Town. Nessun viaggio qui può dirsi completo senza averla visitata. Il nome Koukounaries deriva dagli alberi di pino cembro che dominano l’area, andando a formare una barriera naturale alle spalle del lago Strofylia, che offre un riparo dalla calura estiva.

Questo angolo di paradiso è stato soprannominato Chryssi Ammos (Sabbia Dorata), per l’incantevole contrasto della sabbia con le acque di un blu intenso del Mar Egeo. Nella pineta che la costeggia si trova un biotopo dove vivono protette diverse specie di piante e uccelli.

Sebbene qui si facciano molti sforzi per salvaguardare il delicato ecosistema della zona, troverete tutto ciò che vi occorre per trascorrere una perfetta giornata al mare anche con la famiglia al seguito. La spiaggia è infatti molto bene organizzata, con stabilimenti balneari attrezzati con lettini e ombrelloni, bar e chioschi per soddisfare ogni necessità, ma anche ristoranti, taverne e qualche albergo nei dintorni. Non mancano scuole di sport acquatici, che permettono di esplorare le bellezze dei fondali cristallini, così come la possibilità di affittare pedalò, canoe e moto d’acqua per non farvi mancare proprio nulla.

Essendo molto rinomata a Skiathos, la spiaggia di Koukounaries è anche molto affollata. L’ideale per godervi un bagno rilassante e gustarvi una colazione in tutta tranquillità, è di arrivare prima delle 11 del mattino. Tuttavia, uno dei momenti più sublimi è senza dubbio l’ora del tramonto, una magia imperdibile, da accompagnare magari a un’aperitivo contemplando il mare e lo straordinario paesaggio che vi circonda.

Non solo spiagge: cos’altro vedere a Skiathos

La minuta isola di Skiathos è la più visitata delle Sporadi settentrionali, molto probabilmente proprio perché qui si trovano alcune tra le più belle spiagge dell’Egeo. Oltre alla splendida Koukounaries che abbiamo appena descritto, ce ne sono una sessantina tra cui scegliere durante il vostro soggiorno in questo piccolo scrigno di meraviglie.

Tuttavia, sarebbe un vero peccato non dedicare un po’ di tempo alle attrazioni culturali e storiche dell’isola greca, concedendosi anche un po’ di shopping nel vivace capoluogo. Oltre ai paradisi di acqua azzurra e sabbia dorata, tra i migliori della Grecia, vi imbatterete in musei, monasteri, fortezze e tanti tesori naturali.

Iniziate con un giro nella città di Skiathos, l’unico vero centro abitato se si escludono le località balneari nate con lo sviluppo del turismo, regalandovi una passeggiata lungo il viale pedonale Papadiamantis, costellato di negozi di vestiti, souvenir e oggetti in cuoio. La casa di Alexandros Papadiamantis, lo scrittore che meglio ha saputo descrivere l’anima della città nei suoi romanzi, è oggi un museo imperdibile per gli amanti della letteratura ma anche per tutti coloro che sono curiosi di vedere un’autentica casa tradizionale greca della seconda metà dell’Ottocento.

Anche a Skiathos troverete le tradizionali chiesette bianche tipiche delle isole greche. L’edificio religioso più famoso dell’isola è il Monastero di Evangelistria, a circa 30 minuti dal capoluogo, arroccato sulle pendici della montagna e circondato da una lussureggiante vegetazione, famoso per aver dato rifugio a un gruppo di patrioti greci che lottarono durante la guerra di indipendenza nell’Ottocento: proprio qui venne realizzata la bandiera dai colori bianco e azzurro che sarebbe poi diventata ufficiale. Al suo interno sono oggi ospitati il Museo del Folklore e il Museo di Arte Sacra. Da non perdere anche il Monastero di Panagia Iconistria, a circa 2 km dalla spiaggia di Aselinos, dove, nel 1650, fu trovata un’icona delle Vergine Maria che viene considerata “miracolosa”.

Sulla punta settentrionale dell’isola di Skiathos ci si imbatte in un’altra attrazione da vedere: il borgo fortificato di Kastro, a picco sul mare, risalente al XIV secolo. Si può raggiungere soltanto a piedi, percorrendo un ripido sentiero che richiede ben due ore di cammino. In alternativa, potete optare per un jeep safari o ammirarlo dal basso durante un’escursione in barca.

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Viaggio in Sicilia seguendo i binari dei treni storici

Ma quanto può essere emozionante viaggiare sui treni storici italiani e ammirare, mentre si alloggia in carrozze d’epoca, il prezioso paesaggio che offre il nostro Paese? È un’esperienza eccezionale, e l’ottima notizia è che c’è una grandissima novità al riguardo: i treni storici tornano in Sicilia.

Tornano i treni storici della Fondazione Fs

A partire dal 12 agosto e fino e fino al 10 dicembre, sui binari siciliani torneranno a correre i treni storici della Fondazione Fs. In totale ci saranno ben 51 appuntamenti speciali per percorrere le linee ferroviarie più suggestive della maggiore isola italiana.

Tanti diversi itinerari condurranno i passeggeri alla scoperta del patrimonio storico e architettonico di quest’isola da molti considerata una delle più belle del mondo. Non mancherà chiaramente l’opportunità di rifocillare le proprie papille gustative grazie ai fantastici prodotti locali. Ma chiaramente non si starà solo a bordo dei treni storici: ciascun viaggio prevederà visite ed escursioni a cura dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia.

Quest’anno, tra le altre cose, c’è anche una grandissima – e bellissima – novità: insieme alle carrozze Centoporte degli anni ’30 e Corbellini, la Fondazione Fs – su richiesta dell’Assessorato al Turismo – ha introdotto dei convogli dotati di vani per il trasporto di 50 biciclette per tratta. Un’iniziativa interessante e che permetterà di di incentivare l’intermodalità treno+bici sugli itinerari percorsi da questi preziosi mezzi d’epoca.

I biglietti delle prime partenze sono già acquistabili su tutti i canali di vendita Trenitalia e direttamente a bordo treno, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Gli itinerari

Tanti treni d’epoca diversi e, soprattutto, numerose destinazioni da visitare. Uno degli itinerari da non perdere è quello che compie il Treno del Barocco, una locomotiva diesel con carrozze anni ’30 Centoporte, carrozze anni ’50 Corbellini e bagagliaio, che conduce da Siracusa a Ragusa.

Le soste, come è possibile immaginare, saranno nelle varie città barocche patrimonio dell’Unesco. parliamo di Noto, Scicli, Modica e Ragusa, una tratta ferroviaria che attraversa il cosidetto Val di Noto, un paesaggio che ricorda la Sicilia più genuina grazie alla sua natura aspra, i campi, il mare e gli interminabili muretti a secco.

Poi ancora il Treno del Mare e delle Civiltà Antiche, un convoglio turistico che, con partenza da Palermo Centrale, toccherà Isola delle Femmine, Carini, Cinisi Terrasini, Partinico, Trappeto, Balestrate, Castellammare del Golfo, Alcamo Diramazione e concluderà il suo viaggio a Castelvetrano.

Un programma ricchissimo, quindi, e che coglie l’essenza più vera di questa meravigliosa isola del nostro Paese.

Ma non è finita qui perché a solcare i binari sarà anche il Treno dei Templi, una locomotiva turistica che va da Caltanissetta ad Agrigento Bassa e Porto Empedocle Succursale, e il Treno dell’Arte, una locomotiva elettrica con carrozze anni ’30 Centoporte, carrozze anni ’50 Corbellini e bagagliaio che solcherà i binari che vanno da Palermo a Tusa.

Insomma, grazie al programma dei treni storici in Sicilia è possibile viaggiare sulle più belle e panoramiche linee ferroviarie dell’Isola attraverso Palermo, Siracusa, Agrigento, Messina, Caltanissetta, Trapani – con luoghi custodi di panorami mozzafiato, sapori unici e storia millenaria, come Cefalù, Modica, Ragusa, Tusa, Porto Empedocle, Giarre, Castelvetrano.

Non resta che salire a bordo per vivere un’esperienza magica.

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A Gerusalemme apre il ponte sospeso sui luoghi sacri

A Gerusalemme è stato inaugurato il ponte sospeso più lungo di Israele. Ed è uno spettacolo. Il ponte collega il Monte Sion con la valle di Hinnom a Sud, rendendo così i luoghi sacri del Monte Sion, forse il primo nucleo di quella che sarebbe diventata poi Gerusalemme, e la Città Vecchia, Patrimonio Unesco, più accessibili a piedi.

Una vista impareggiabile sulla città santa

Il nuovo ponte lungo 202 metri offre un’esperienza incredibile ai turisti che visitano Gerusalemme, con una vista spettacolare su diversi luoghi iconici della città santa.

“A beneficio dei cittadini israeliani e dei visitatori dall’estero, abbiamo costruito questo ponte, con una vista spettacolare, al fine di migliorare l’esperienza turistica nella zona”, ha spiegato il ministro del Turismo israeliano Haim Katz.

Le attrazioni turistiche sul lato del ponte del Monte Sion includono la Tomba del Re David, la Sala dell’Ultima Cena, la Camera della Shoah e l’Abbazia della Dormizione. I visitatori possono proseguire nella Città Vecchia attraversando la Porta di Sion.

La Città Vecchia comprende alcuni tra i siti più sacri alle tre religioni monoteiste: il Monte del Tempio e il Muro Occidentale per gli ebrei, la Basilica del Santo Sepolcro per i cristiani, la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa per i musulmani.

I luoghi più iconici di Gerusalemme

Per i cristiani, il Monte Sion era il luogo privilegiato delle loro riunioni a Gerusalemme. Per gli ebrei, è considerato la dimora terrestre di Dio. Questo luogo è quindi di un’importanza unica.

Secondo la leggenda, il sultano ottomano Solimano il Magnifico intendeva includere il Monte Sion all’interno delle mura della Città Vecchia di Gerusalemme, ma i suoi ingegneri lo lasciarono erroneamente fuori. Le mura furono completate nel 1541. La valle di Hinnom sotto il ponte era una terra di nessuno tra il 1949 e il 1967, quando la Giordania occupò i quartieri orientali di Gerusalemme. La valle oggi offre numerosi sentieri escursionistici.

Un’esperienza imperdibile

L’estremità meridionale del nuovo ponte si trova vicino alla fattoria agricola di Gai Ben Hinnom, nota per le sue antiche attività agricole, tra cui la raccolta delle olive, la vinificazione e la produzione di miele. Le attrazioni turistiche nelle vicinanze includono il Parco Nazionale della Città di David, la Sultan’s Pool e il complesso di negozi e ristoranti della First Station.

Il ponte è aperto tutti i giorni dalle 6 alle 23 ed è raggiungibile solo a piedi. I bambini fino a 14 anni devono essere accompagnati da un adulto. Il prestigioso progetto, costato 5,4 milioni di dollari, è stato finanziato dal ministero della Tradizione di Gerusalemme e Israele, dal ministero del Turismo e dal Comune di Gerusalemme in collaborazione con la Jerusalem Development Authority e la Moriah Company.

“Il ponte sospeso è un’aggiunta al turismo in città”, ha detto il Sindaco di Gerusalemme Moshe Leon. “Gerusalemme, in quanto città leader in Israele, aggiorna regolarmente i suoi siti turistici e investe milioni nello sviluppo del turismo interno ed esterno della città. Invito tutti a venire a visitare Gerusalemme”.

Il progetto della funivia

Con l’inaugurazione del ponte sospeso è stato accantonato il progetto turistico (molto discusso) della funivia, che avrebbe dovuto sorvolare Gerusalemme. L’iniziativa già approvata dall’amministrazione comunale qualche anno fa per costruire una linea aerea lunga di 1,4 chilometri sopra la città, che avrebbe dovuto collegare la Prima Stazione alla Città Vecchia, infatti, ha sollevato non poche obiezioni sull’efficacia dei costi e anche sulle questioni ambientali.

La funivia raggiungerebbe la Porta del Letame, dalla quale i turisti entrerebbero nella Città Vecchia direttamente nella piazza del Muro Occidentale. Ma sarebbe anche un mezzo di trasporto per i cittadini per spostarsi in città oltre che una vera e propria attrazione per chi visita Gerusalemme, trasportando tremila passeggeri all’ora.

Molti hanno criticato il progetto in quanto sarebbe tutt’altro che adatto a una città che vanta tremila anni di storia. Il ponte sospeso è sicuramente molto più sostenibile e meno impattante sulla città, motivo per cui è stato realizzato prima. E tutti ne possono godere.

Gerusalemme

Fonte: iStock, Ph. Richmatts

Gerusalemme, la città santa
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L’offerta voli per viaggiare a settembre e ottobre

Ryanair ha lanciato una nuova offerta di voli low cost a partire da 29,99 euro (a tratta) per partire i prossimi mesi di settembre e ottobre. La promo è valida per prenotazioni fatte entro il 17 agosto, per viaggiare tra il 9 settembre e il 28 ottobre prossimi.

Spulciando tra le offerte in realtà abbiamo scovato voli a prezzi anche di molto inferiori verso mete che meritano assolutamente di essere viste. Ecco quali e perché andarci.

Croazia a meno di 10 euro

Per chi desidera posticipare le proprie vacanze al mare a settembre, c’è un’offerta imperdibile per la Croazia. Ci sono voli in partenza da Milano Bergamo verso Fiume (o Rijeka) da 9,99 euro. Affacciata sulla baia del Quarnero, è conosciuta per essere la porta per le isole croate. Tra le più rinomate, isole di Lošinj, Cres e Krk, da raggiungere velocemente in barca.

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Fonte: Visit Kvarner

L’isola di Krk in Croazia

La città vanta spiagge Bandiera blu, come Ploče e Kostanj. Ma è anche bellissima da visitare in autunno, non a caso nel 2020 era stata Capitale europea della cultura. Tanti i monumenti da vedere, come il Castello di Tersatto e il Santuario della Madonna, tra i più antichi del Paese, scoprendo anche i sotterranei cittadini nel tunnel di Rijeka, con strutture militari della Seconda guerra mondiale, un capitolo di storia da non dimenticare.

Ibiza sotto i 15 euro

Per chi desidera trascorrere una vacanza nella splendida isola di Ibiza tra mare trasparente e lunghe spiagge dorate o per chi, amante della movida, desidera chiudere la stagione dei locali, delle discoteche e dei più rinomati DJ set di metà settembre questa offerta da Roma Fiumicino a 14,99 euro (solo andata) è imperdibile.

Grande protagonista dell’isola senz’altro è l’azzurro mare che la circonda: paradisiaco, cristallino, da esplorare in barca, al tramonto, di giorno o facendo attività sportive. Ibiza offre tour per tutti i gusti, per tutte le tasche e per tutte le spiagge: sicuramente le più celebri sono Cala d’Hortnella nella costa Sud-Ovest, Cala Comte e Cala Bassa nella costa Ovest, Cala Longa nella costa Est. Menzione d’onore per Aigües Blanques, nel Nord dell’isola: si tratta della spiaggia preferita dagli abitanti di Ibiza e che originariamente era frequentata da hippy e naturisti.

Ibiza

Fonte: iStock

Il mare di Ibiza

Lontana della musica di Playa d’en Bossa, sulla costa Nord-orientale dell’isola, Sant’Eularia è il posto perfetto per godersi relax, natura, spiagge decisamente più tranquille rispetto a località più popolate come Sant Antoni. Se a Ibiza si fa il bagno tranquillamente fino all’autunno inoltrato, può capitare che un giorno non si possa andare in spiaggia: è il momento migliore per andare a visitare la Capitale Eivissa, un dedalo delle viuzze Patrimonio Unesco, scorci panoramici, ristorantini chic, vista dalla città alta e botteghe dove acquistare capi in pieno stile ibizenco.

Kos a meno di 20 euro

Chi ama la Grecia non ne ha mai abbastanza. E, tornarci, dopo le ferie d’agosto, per un long weekend o un’altra vera vacanza, prima che arrivi il freddo dell’inverno è davvero un sogno. L’offerta a meno di 20 euro per volare da Bari (ma anche da altri aeroporti italiani) sulla splendida isola di Kos, nel Dodecaneso, circondati dalle acque blu dell’Egeo è da prendere al volo.

Si dice che a Kos ci siano alcune tra le spiagge più belle di tutta la Grecia. La più bella, non a caso, è chiamata Paradise Beach, lungo la costa della baia di Kefalos, perfetta per andare alla scoperta di Bubble Beach, con sbuffi di vapore vulcanico che creano divertenti bolle nel mare, di Camel Beach, particolarmente indicata per le immersioni e lo snorkeling, e di Magic Beach, molto amata dai naturisti.

Kos

Fonte: iStock

L’isola di Kos in Grecia

Non solo spiagge. Borgo dal passato glorioso, la città di Kos offre la possibilità di visitare le rovine del suo passato ellenico, romano e bizantino. Il modo migliore per visitarla è noleggiando una e-bike e andando in esplorazione della città vecchia con le sue taverne e i suoi negozietti, per ammirare le barche che arrivano al porto e per organizzare visite culturali al Museo archeologico con le sue splendide sculture e al Castello dei Cavalieri. Mete imperdibili sono anche l’Antica Agorà, con le rovine del Santuario di Afrodite, del Tempio di Eracle e di una basilica cristiana.

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Nuova scoperta riporta alla luce tracce di un’antica città romana

Che le viscere della Terra (e in particolare quelle d’Italia) nascondano ancora tesori del passato che aspettano di essere scoperti, è cosa nota a tutti. Più complesso da credere è che siano gli abissi dei mari a celare gioielli antichi, anche a causa della complessa conservazione degli stessi. Eppure è così, come sta a dimostrare una scoperta avvenuta recentemente nel nostro Paese.

La scoperta avvenuta a Grado

Ci troviamo a Grado, in provincia di Gorizia, e proprio da queste parti l’Arma dei Carabinieri e i militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine, a metà del mese scorso hanno iniziato un monitoraggio delle aree marine della zona con l’ausilio della Motovedetta CC 401 in forza alla locale Stazione e ad una aliquota di 5 militari del Nucleo Subacquei Carabinieri di Genova.

Con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia di Trieste e del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Università di Udine, si è monitorata un’imbarcazione risalente al III secolo a.C. che era stata rinvenuta diversi anni prima a circa 7 miglia al largo di Grado, a ben 19 metri di profondità.

E grazie a questo lavoro, in corrispondenza dell’isola di Pampagnola – luogo in cui nel 2022 vennero identificati i resti di un’imbarcazione di epoca romana – e a poca distanza dalla spiaggia “Costa Azzurra”, sono stati recuperati complessivamente 53 reperti archeologici di diversa provenienza.

Tra i vari tesori riportati alla luce si annoverano due colli di anfora della tipologia Late Roman, diffuse a partire dal V – VI sec. d.C., che all’epoca erano particolarmente riconoscibili grazie al fatto che possedevano un collo più corto con bordo indistinto e spalla più ampia.

Poi ancora due colli di anfore vinarie molto più antiche: una denominata Dressel 6, con un lungo collo cilindrico con spalla carenata mono ansata, e una Dressel 2-4 di Kos, che per molti aveva le sembianze di un pipistrello. Ma non è finita qui perché è stato ritrovato anche un fondo di ceramica a impasto grezzo con applicati tre distinti piedini.

Le ipotesi fatte fino a questo momento

Come riporta il Messaggero Veneto, il professor Massimo Capulli del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Università di Udine ha avanzato un’ipotesi preliminare secondo cui vi possano essere ancora due relitti da scoprire.

Sempre secondo la sua opinione, infatti, vi è la possibilità di ricondurre i tesori che sono appena stati ritrovati a due distinti orizzonti cronologici tra loro omogenei e con un’interruzione di circa tre secoli.

Ritrovamenti che dimostrerebbero, considerando che Grado è la porta sul mare dell’antica Aquileia, tutta l’intensità degli scambi commerciali della città romana con il bacino del mediterraneo.

Cosa succederà adesso

I manufatti recuperati sono ora sotto le mani esperte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia per far sì che vengano desalinizzati, puliti, catalogati e, infine, restaurati. Come è possibile intuire, seguiranno anche altre indagine archeologiche.

Il lavoro dei carabinieri ha consentito di portare in superficie anche altri interessanti manufatti dalla laguna. In particolare sono state recuperate alcune parti di anfore e frammenti di vasellame che si trovavano lungo il canale delle Mee.

In questo sito sono state scoperte due anfore Dressel 6/A, un’anfora lunga 80 centimetri ma senza anse, due colli di anfore vinarie, un frammento di vaso e una particella di piatto in “terra sigillata” con rilievi e decorazioni pregiate.

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La cupola barocca più bella del mondo è in Italia, e celebra l’infinito

Simboli, giochi di luce, meraviglia: lascia senza fiato la cupola barocca più bella del mondo. Per ammirarla non si deve andare troppo lontano: infatti si trova in Italia e celebra l’infinito.

Siamo a Torino, nella centralissima piazza Castello. Lì si affaccia la chiesa di San Lorenzo, nota anche come Real chiesa di San Lorenzo. E basta varcare le sue porte per lasciarsi stupire da una struttura che è una vera e propria opera d’arte. A realizzarla è stato l’architetto Guarino Guarini, i lavori sono iniziati nel 1668 per concludersi a maggio del 1680.

Al suo interno si possono ammirare marmi policromi, opere d’arte e poi la cupola in tutta la sua maestosità e i suoi enigmi.

La cupola barocca di Guarini a Torino

Tra marmi colorati, cappelle e opere d’arte, la Real chiesa di San Lorenzo a Torino è una delle mete da non perdere se si programma una visita alla città. Ricca di bellezza, tra i suoi elementi più preziosi ha la cupola barocca che la sovrasta.

La struttura presenta diverse particolarità, tra queste quella di avere un’altezza indefinibile perché l’occhio non riesce a coglierne la lontananza. Inoltre, è posta sopra quattro grandi finestre e altrettanti archi. Sono invece otto quelli che compongono la cupola barocca, con altrettante finestre ovali dalle quali penetra la luce. Un gioco di ombre e di luce che è davvero suggestivo e che valorizza il grande lavoro svolto dall’architetto Guarino Guarini per realizzare questo edificio religioso.

E poi i simboli: il numero otto significa infinito e, oltre alla cupola Barocca, lo si ritrova, ad esempio, nella stella a otto punte che campeggia sul pavimento. E poi ancora la luce, che si fa via via più potente salendo con lo sguardo, penetrando all’interno dell’edificio grazie alle finestre.

La cupola è alta circa 55 metri, misurati da terra e fino al suo colmo, ed è senza dubbio una delle più belle al mondo in stile barocco.

La Real chiesa di San Lorenzo, perché è stata realizzata e cosa vedere al suo interno

La storia che ha portato alla realizzazione della Real chiesa di San Lorenzo a Torino è strettamente collegata con quella del mondo dell’epoca. Bisogna, però, fare un ulteriore salto indietro nel tempo rispetto a quando è stata realizzata. A circa cento anni prima e alla vittoria della battaglia di San Quintino da parte di Emanuele Filiberto I del Ducato di Savoia e Filippo II di Spagna, suo cugino. Era il 10 agosto del 1557 e i due decisero di far costruire una chiesa dedicata a San Lorenzo.

Così, a circa 50 chilometri da Madrid, il re spagnolo fece innalzare un monastero, mentre il Duca decise di far restaurare una cappella a nome del santo, che ancora oggi è presente all’ingresso. Nel 1634, poi, iniziarono i lavori di ampliamento, ma la chiesa attuale è stata in gran parte progettata da Guarino Guarini. I lavori sono stati molto lunghi, durati dal 1668 al 1680, e si sono conclusi con la consacrazione e l’inaugurazione.

All’interno della chiesa ci sono tantissime opere da ammirare: da altari, a dipinti, fino alle statue. Senza dimenticare la suggestione dei marmi policromi. E affreschi nascosti che si possono ammirare solo a mezzogiorno e in concomitanza con gli equinozi, uno di questi è quello di Dio Padre benedicente nella cappella dell’Immacolata.

La chiesa si trova nella centralissima piazza Castello di Torino e, a guardarla da fuori, non sembra nemmeno un edificio religioso. La meraviglia colpisce quando si varcano le sue porte. Infatti un’altra delle sue particolarità è quella di essere priva di una facciata decorata, anche se Guarini l’ha progettata.