La Sardegna è un’isola che è in grado di offrire degli scorci che sono di una bellezza spesso disarmante. Un angolo del nostro Paese dove mare e montagna si fondono, e in cui piccoli borghi fanno spazio a imponenti cascate dai suoni fragorosi. Un territorio eccezionale e che nasconde anche tesori antichi così come magnifiche località che sono avvolte nel mito, tra cui la splendida Sella del Diavolo.
Come arrivare alla Sella del Diavolo
Nonostante il nome che potrebbe sembrare spaventoso, la Sella del Diavolo è un bellissimo e peculiare promontorio che sorge nella zona Sud di Cagliari e che separa la Spiaggia del Poetto da quella di Calamosca. Simbolo della città, si affaccia sul Golfo degli Angeli che, oltre a essere un vero angolo di paradiso, per i cagliaritani è anche sacro.
Si tratta quindi di una meraviglia della natura, una sorta di sua carezza sul mare situata a soli 5 chilometri di distanza dal centro città. Arrivarci è molto semplice: dal centro di Cagliari è possibile salire a bordo di un autobus pubblico che in soli 10 minuti conduce al capolinea di Calamosca, da qui si prosegue a piedi sino ad incontrare l’inizio del sentiero che sale verso il belvedere.
Perché si chiama così?
Non si può non rimanere incantanti dalla Sella del Diavolo: si trova al centro esatto del Golfo degli Angeli ed è la propaggine che si spinge sino al mare del colle di Sant’Elia. Da lassù lo scenario che si può ammirare è così emozionante che il suo nome deriverebbe da una leggenda biblica.
A onor del vero, esistono due versioni di questo racconto antico, ma secondo la leggenda più diffusa furono proprio i diavoli a rimanere folgorati dalla pura bellezza di questo posto, tanto che cercarono di impossessarsene.
Per l’altra variante furono invece gli angeli a chiedere in dono a Dio questo angolo straordinario di Sardegna perché qui vi era una totale assenza di malvagità. Una richiesta che però scatenò la gelosia di Lucifero.
Avvenne così uno scontro proprio nelle infinità dei cieli che illuminano la costa cagliaritana, una battaglia che vide vittorioso l’esercito degli angeli guidato dall’arcangelo Michele. Il Diavolo però non ne uscì indenne, ma anzi, durante lo scontro perse la sella, che cadde solidificandosi e dando origine al mitico promontorio.
Fu così, dunque, che nacque il curioso nome di questa affascinante sporgenza montuosa e del Golfo degli Angeli, in quanto gli abitanti dell’ampia insenatura lo vollero dedicare ai loro salvatori.
Come salire e cosa fare sul promontorio
Come vi abbiamo detto in precedenza, la Sella del Diavolo è un luogo iconico di Cagliari e che da sempre attira l’interesse degli escursionisti (e non solo). Non vi sorprenderà sapere, quindi, che è meta prediletta di chi ama avventurarsi nella natura pur restando praticamente in città. Inoltre, è destinazione ideale anche per il trekking notturno.
Dal piazzale accanto alla Spiaggetta di Calamosca o dal porticciolo di Marina Piccola si sviluppano alcuni sentieri che permettono di esplorare il promontorio. Il tutto mentre si è circondati da scorci paesaggistici eccezionali e che, nelle giornate particolarmente limpide, consentono di allungare lo sguardo fino a Capo Carbonara e i dodici chilometri del Poetto e del suo lungomare. Alle loro spalle svetta anche il profilo del parco di Molentargius-Saline.
Intraprendere questi tragitti equivale a poter osservare le palme di san Pietro, ginepri, olivastri, cespugli di lentischi ed euforbie. Tra le altre cose, la Sella del Diavolo è anche la temporanea dimora di uccelli rari e pregiati, come il falco pellegrino, gheppio e la pernice sarda, così come di curiose volpi e conigli selvatici.
Cosa vedere lungo il cammino
In questo affascinante angolo di Sardegna è presente un sentiero naturalistico e archeologico che costeggia tutto il promontorio. La salita è possibile unicamente dal versante di Calamosca, dopodiché si ha l’opportunità di seguire uno dei tanti percorsi tracciati dagli escursionisti e senza paura di perdersi.
Dopo circa una mezzora di salita, si costeggia una rete della zona militare per poi arrivare a uno strapiombo direttamente sopra il rimessaggio barche del porticciolo di Marina Piccola, punto da cui si può cogliere un panorama che spazia da Viale Poetto sino a Capo Carbonara e al mare aperto
Sul punto più elevato, tra le altre cose, sopravvivono ancora le rovine di un tempio punico dedicato ad Astarte, o almeno così si sostiene perché proprio qui è stata ritrovata una lastra che oggi è conservata al museo archeologico di Cagliari.
Ci sono anche due cisterne, una di origine punica, e un’altra di epoca romana. Ma non è finita qui perché, oltre al panorama magico e alla quiete della natura, sopravvivono anche alcuni resti del monastero dei Vittorini, monaci dell’XI secolo che per lungo tempo si occuparono della gestione delle saline della zona.
Poi ancora una torre di guarda di matrice spagnola che era parte del sistema costiero di difesa dalle incursioni saracene e alcune strutture militari, compreso un fortino, che risalgono alla Seconda Guerra Mondiale.
Le spiagge protette dal promontorio
La Sella del Diavolo è un luogo magico e in cui poter effettuare sorprendenti escursioni. Al contempo, mentre si è vigilati dal suo incredibile profilo, è anche un promontorio che ai suoi piedi protegge due spiagge bellissime: quella del Poetto e di Calamosca.
La Spiaggia del Poetto è immensa e bellissima, tanto da estendersi per 8 chilometri di litorale tra Cagliari e Quartu Sant’Elena. Caratterizzata da sabbia soffice e mare azzurro, è una delle spiagge cittadine maggiori d’Europa, nonché tra le più belle e frequentate di tutta l’Isola.
La Spiaggia di Calamosca, dal canto suo, sorge in una splendida baia sormontata da due imponenti promontori: a est Capo sant’Elia, mentre a ovest c’è l’affascinante Sella del Diavolo.
Il mare anche qui è limpido e presenta persino delle tonalità che vanno dal verde smeraldo all’azzurro, acque che lambiscono un arenile composto di sabbia con ciottoli levigati. Ad apprezzarla sono anche le famiglie con i bambini grazie al suo fondale che degrada dolcemente, abissi che sono assai amati anche da chi pratica pesca subacquea e immersioni.
Insomma, almeno una volta nella vita bisogna visitare la Sella del Diavolo, un luogo tanto leggendario quanto bellissimo.