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Puoi sentirti a Londra in questo hotel dall’altra parte del mondo

Il mondo che abitiamo è un luogo incredibile fatto di meraviglie naturali e artificiali tutte da scoprire, lo sanno bene quei viaggiatori che non perdono occasione per mettersi in cammino e per esplorare tutto ciò che questo ha da offrire. Ma lo sanno anche quelli che, abbagliati da cotanta bellezza, hanno scelto di replicare alcune delle attrazioni turistiche più iconiche di sempre.

Venezia è sicuramente una delle città più “replicate”. Raggiungendo Dubai, Las Vegas e la Corea del Sud, per esempio, potrete immergervi nelle suggestioni della città lagunare. Ma La Serenissima non è di certo l’unica a vantare diverse e molteplici copie intorno al mondo.

Dall’altra parte del globo, infatti, esiste un luogo che per forme, lineamenti e colori ricorda in tutto e per tutto la cosmopolita capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito. Si tratta di un hotel, situato in quella che viene considerata la Las Vegas d’Oriente, che vi farà sentire a Londra. Pronti a partire?

Un viaggio intorno al mondo nella Las Vegas d’Oriente

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in un luogo lontano, ma estremamente affascinante, situato sulla costa sud della Cina continentale. Ci troviamo a Macao, un’ex colonia portoghese, oggi diventata un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli amanti della movida.

Casinò, centri commerciali, ristoranti e locali animano questa città a ogni ora del giorno e della sera rendendo la scena notturna una delle più ferventi dell’intero Paese. Non è un caso, infatti, che Macao sia stata ribattezzata la Las Vegas d’Oriente. Vi basterà dare un’occhiata alle fotografie, e alle offerte proposte dalle strutture ricettive e dalle attività locali per comprendere i motivi di questo appellativo.

Sono molte le persone che scelgono di trascorrere le vacanze qui, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, attratte dal glampur e dall’atmosfera che ricalca le orme della scintillante città americana. Ma le suggestioni, a Macao, sono davvero tantissime e vi basterà pernottare nell’hotel giusto per fare un altro viaggio, quello che vi condurrà direttamente a Londra.

Londoner Macao Casino Resort

Fonte: Getty Images

Londoner Macao Casino Resort

The Londoner: l’hotel di Macao che ti fa sentire a Londra

Si chiama The Londoner e il suo nome non è altro che un preludio all’esperienza che si andrà a vivere una volta giunti sul posto. Questa grande e fotonica struttura ricettiva si trova sulla striscia di Cotai, la strada di Macao ispirata all’iconica The Strip, che ospita i più grandi casinò, gli hotel e i club della città.

Nel quartiere che non dorme mai è possibile vivere alcune delle esperienze più incredibili di sempre, tra queste anche quella di dormire all’interno dell’hotel che imita in tutto e per tutto la cosmopolita capitale d’Inghilterra. Un vero e proprio omaggio a Londra, alla sua cultura e alle sue tradizioni, ben visibile non solo nel design ma anche nell’offerta della struttura.

Qui, infatti, è possibile entrare in club britannici, assistere alle partite di calcio della Premier League e lasciarsi coccolare dalla tradizione del tè pomeridiano.

Non mancano, ovviamente, le repliche delle attrazioni più iconiche della città. The Londoner, infatti, ospita una copia dell’iconica torre dell’orologio, una replica della scala reale della Shaftesbury Memorial Fountain e un atrio a tre piani ispirato a Shakespeare e allo stile della Royal Albert Hall. Soggiornando all’interno dell’hotel, inoltre, potrete assistere anche alla cerimonia del Cambio della Guardia che imita in tutto e per tutto quella che si tiene davanti a Buckingham Palace.

A farsi portavoce di questo hotel nel mondo, che permette a chiunque di fare un viaggio ideale a Londra, sono proprio due celeb britanniche di fama internazionale. Si tratta di David Beckham, che ha progettato ben 14 suite della struttura, e dello chef Gordon Ramsay, amico del calciatore, il quale compito è stato quello di creare un menu ad hoc per uno dei pub british presenti nell’hotel.

The Londoner

Fonte: iStock/LewisTsePuiLung

The Londoner
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Abbadia Lariana, il borgo lombardo che si affaccia sul lago

A pochi minuti dalla bellissima città di Lecco, e più precisamente in un angolo del nostro Paese che si sviluppa dalle pendici meridionali delle Orobie fino alle sponde orientali del Lago di Como, sorge un borgo che solo a guardarlo da lontano infonde pace e tranquillità. Il suo nome è Abbadia Lariana e, pur vantando una storia molto antica, è oggi un rinomato centro turistico che accoglie visitatori da tutto il mondo curiosi di scoprire i suoi monumenti e la sua lussureggiante natura.

Dove si trova il borgo su lago

Il grazioso borgo di Abbadia Lariana si affaccia sulle fresche e placide acque del ramo di Lecco, una delle tre sezioni che costituiscono il Lago di Como. Situato su un promontorio formato dal delta del torrente Zerbo e con alle spalle i Piani dei Resinelli e la vetta della Grigna Meridionale, è composto dalle frazioni di Linzanico, Borbino, Novegolo e Crebbio.

Parliamo perciò del primo comune che si trova salendo da Lecco lungo il ramo orientale del Lago di Como, ed è curioso sapere che è il terzo comune italiano in ordine alfabetico preceduto da Abano Terme, in provincia di Padova, e Abbadia Cerreto, in provincia di Lodi.

Cosa c’è da vedere ad Abbadia Lariana

Abbadia Lariana è un tranquillo e soleggiato centro turistico baciato da un clima mite e dotato di un’ottima offerta turistica. Tuttavia, si caratterizza per essere un borgo che affonda le sue radici in epoche molto lontane, anzi lontanissime: le prime presenze umane nel territorio del comune risalgono all’età del ferro.

Abbadia Lariana, lago di Como

Fonte: iStock

Veduta di Abbadia Lariana

Sono presenti, tra le altre cose, reperti di insediamenti che appartengono alle epoche gallica e romana, vale a dire due tombe in cotto alla cappuccina, un canaletto e una piccola ara dedicata ad Ercole.

Ma non solo, perché l’abitato da Abbadia Lariana con le sue frazioni è puntellato di edifici di interesse storico e artistico. Tra le strutture religiose più interessanti non possiamo non nominare la chiesa di San Lorenzo che è praticamente adiacente alle acque del lago che lambisce la zona e dove sono conservate opere d’arte antiche, tra cui affreschi risalenti al XVII secolo.

Non è da meno la chiesa di San Bartolomeo che sorge in frazione Castello e che si distingue per essere una delle più antiche costruzioni religiose del paese, anche se oggi è persino un sito espositivo e museale.

Tra gli edifici civili non possiamo non citare la Torraccia, conosciuta anche come “La Torrazza”, ovvero una torre che un tempo era parte di un complesso fortilizio di cui oggi rimangono solo ruderi, e lo Zucco della Rocca, luogo che protegge i resti di una fortificazione e di una cisterna medievale.

Abbadia Lariana è anche cultura: da non perdere è il suo interessantissimo Museo della Seta dove osservare il ciclo di produzione di questa fibra con l’ausilio di percorsi espositivi, bacheche interattive e laboratori didattici.

Vale la pena fare un salto anche presso il Lavatoio di Borbino che sorge al cospetto della chiesetta della Madonna della neve; tra le antiche vie di Linzanico dove scovare alcuni edifici risalenti al 1700; nel piccolo borgo di Crebbio in cui ammirare un’opera databile alla metà del XVII secolo; presso la frazione di San Rocco dove sorge l’omonima chiesa le cui mura proteggono gelosamente un altare di marmo bianco e nero, un statua lignea raffigurante San Rocco e diversi quadri molto interessanti.

Tra cascate e sentieri

Nonostante l’intervento dell’uomo, la natura ad Abbadia Lariana domina su tutto il territorio regalando scorci che riescono ad emozionare qualsiasi visitatore. Proprio da questo borgo che si specchia sul lago, infatti, è possibile intraprendere il meraviglioso Sentiero del Viandante che attraversa i paesi di Mandello Lario, Lierna, Varenna, Bellano, Dervio, Dorio, Esino Lario, Colico, Piantedo, Delebio e Cosio Valtellino, giungendo fino a Morbegno.

68 chilometri circa – se ne fa qualcuno in più se si sceglie la variante alta nella 2ª Tappa da Lierna a Varenna – da percorrere in 6 tappe mozzafiato. Adatta a qualsiasi livello di preparazione, si può attraversare in ogni stagione dell’anno – clima permettendo – anche grazie al fatto che è ben attrezzato e ben segnalato.

È presente anche una linea ferroviaria che consente di intraprendere una tappa per volta ritornando in treno al punto di partenza, ma quel che è certo è che in qualunque modalità lo si solchi lo spettacolo è garantito: si raggiungono splendide balconate panoramiche.

Un’altra escursione da considerare è l’itinerario ad anello che da Abbadia Lariana raggiunge la cascata del Cenghen, definita anche “il piccolo gioiello della Grigna”. Anche in questo caso non ci sono particolari difficoltà lungo tutto il percorso. Una volta giunti ai piedi della cascata del Cenghen il paesaggio è davvero sorprendente: l’acqua si tuffa da circa 50 metri di altezza creando splendidi giochi di luce e suoni fragorosi che riescono a incantare.

La cascata del Cenghen ad Abbadia Lariana

Fonte: iStock

Veduta della cascata del Cenghen

A rendere il tutto ancor più straordinario è la presenza di enormi sassi che sembrano formare un anfiteatro naturale unico nel suo genere. Tutto ciò camminando su un itinerario che offre ampie e rasserenanti vedute sul lago e sui dolci pendii della zona coltivati a ulivi, alberi da frutta e orti.

Dove fare il bagno ad Abbadia Lariana

Abbadia Lariana è anche il posto perfetto in cui rigenerarsi durante le afose giornate estive: nei fatti la sua spiaggia è persino quella più vicina a Milano.

Passeggiando su una suggestiva passerella costruita a sfioro sulle acque, è possibile raggiungere la spiaggia cittadina che colpisce per la sua importante lunghezza, per il suo colore candidissimo e per i suoi curiosi ciottoli.

Sono presenti aree libere, così come zone attrezzate con tanto di servizio di affitto lettino ed ombrellone. I più attivi possono dedicarsi anche alle attività sportive grazie al noleggio kayak e al campo da beach volley.

Una spiaggia enorme, quindi, che sembra unirsi poeticamente a questo lago che la avvolge con le sue acque chiare e limpide, che paiono quasi bianche a riva, per poi assumere mille tonalità di verde grazie ai riflessi creati delle montagne circostanti.

L’esperienza da non perdere

Avete presenti i bus scoperti che attraversano le grandi città e che conducono alla scoperta dei monumenti più interessanti? Bene, ad Abbadia Lariana non ci sono, ma in compenso è presente un servizio in battello che permette di fare hop on hop off tra gli altri borghi della zona e le loro spettacolari spiagge.

Del resto il Lago di Como vanta ben 170 km di spiagge e incantevoli borghi che sono amati dai turisti di tutto il mondo. Tra le tappe più belle da fare vi consigliamo la Spiaggia Riva Bianca, a Lierna, che è lambita da acqua cristallina e costellata da ampi prati.

Lierna, tra le altre cose, offre splendide ville tra cui Villa Pini che è circondata da un lussureggiante parco dove sgorga una sorgente di acqua ferruginosa incorniciata da magnolie, piante di palme e pini.

Molto interessante è anche Bellagio, uno dei più famosi e signorili borghi del Lago di Como, dove si fanno spazio belle ville e giardini. Favolosa è anche la sua spiaggia che, in quanto ricca di piante e vegetazione, è il posto più indicato per vivere in armonia con la natura.

Poi ancora Onno, un paese che sorge ai piedi di uno sperone di roccia chiamato “sasso di Onno” e che offre una spiaggia davvero graziosa: è avvolta da una vegetazione rigogliosa ed è illuminata del sole sin dalle prime ore del mattino.

In più, è possibile anche usufruire di un pacchetto speciale che permette di fare un viaggio in treno con Trenord A/R da qualsiasi stazione della Lombardia a Lecco e poi la navigazione in battello fra gli scali compresi tra Lecco e Onno (Valmadrera, Abbadia Lariana, Mandello del Lario).

Ad Abbadia Lariana c’è davvero tutto, non resta che correre a scoprirla.

Dove fare il bagno presso Abbadia Lariana

Fonte: iStock

La bellissima spiaggia di ciottoli di Abbadia Lariana
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Questo villaggio ai confini del mondo è un sogno a occhi aperti

Esiste un luogo dall’altra parte del mondo ancora sconosciuto ai più, un piccolo paese che affaccia sul mare e che è popolato da appena 700 anime. Qui il tempo scorre lento, scandito solo dalla natura e dai suoni delle onde che si infrangono sulla costa. Ci troviamo a Puerto Pirámides, un piccolo paradiso terrestre fuori dai radar turistici, dove la comunità dialoga ogni giorno con la natura selvaggia e autentica. Il villaggio, infatti, è situato nel cuore del Parco Nazionale della Péninsule de Valdès, un’area riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Puerto Pirámides è l’unico nucleo abitato di tutta la penisola, nonché l’ultimo agglomerato urbano prima delle terre aride e sconfinate che si estendono a est. Raggiungerlo, e trascorrere del tempo qui, vuol dire concedersi un’esperienza all’insegna del relax, della natura e della grande bellezza. Ma vuol dire anche avere un’ottima base d’appoggio per scoprire tutte le meraviglie del territorio circostante.

Le cose da fare qui sono diverse e tutte sono destinate a sorprendere. È possibile passeggiare tra le case basse e colorate, fare shopping tra le botteghe di artigianato locale e perdersi nelle infinite sfumature blu del mare. Ma non è tutto perché Puerto Pirámides è un microcosmo delle meraviglie che ospita numerosi esemplari di flora e di fauna che si possono incontrare a ogni passo compiuto. Se siete curiosi di scoprire questo luogo, non vi resta che preparare i bagagli e raggiungere questo villaggio ai confini del mondo per vivere un sogno a occhi aperti.

Benvenuti a Puerto Pirámides

Il nostro viaggio di oggi ci conduce alla scoperta di un luogo ancora poco battuto dal turismo di massa: Puerto Pirámides. Ci troviamo sulla costa del Mar Argentino, nel cuore della Penisola Valdés, un’insenatura costiera collegata al continente dall’istmo Carlos Ameghino le cui origini risalgono a milioni di anni fa.

Proprio qui, in un paesaggio mozzafiato e primordiale, sorge Puerto Pirámides, un pittoresco villaggio di mare che confina con la natura circostante e che è popolato da appena 700 abitanti. Come abbiamo anticipato, si tratta dell’unico e ultimo centro urbano del territorio e il suo patrimonio è così inestimabile da essere stato riconosciuto dall’Unesco nel 1999.

Il paese è caratterizzato da un nucleo urbano fatto di case basse e colorate, abbellite da numerosi murales che rendono l’atmosfera fiabesca. Lungo la strada principale è possibile trovare numerose botteghe di artigianato, negozi per lo shopping, piccoli hotel e strutture ricettive dove alloggiare per scoprire le bellezze del territorio. A fare da sfondo a questa passeggiata c’è il mare, quello blu profondo che bagna spiagge di sabbia dorata che brillano al sole e che accolgono gli abitanti del villaggio durante le stagioni più calde.

La fauna marina di Puerto Pirámides

Fonte: Segretariato del Turismo di Puerto Pirámides/Ph. Claudio Nicolini

La fauna marina di Puerto Pirámides

Un patrimonio naturale da scoprire

Puerto Pirámides è la destinazione perfetta da raggiungere per tutte quelle persone che desiderano vivere una vacanza all’insegna della bellezza e lontano dal traffico e dal caos della città. Ma è anche un luogo da sogno per tutti coloro che desiderano ritrovare il contatto con la natura più autentica.

Lasciando la Ruta 3, dopo Desempeño, è possibile infatti accedere all’Area Protetta del territorio e vivere un avventura senza eguali. Passeggiando per le strade si possono incontrare diversi esemplari di fauna selvatica che qui vivono liberamente. Gli incontri proseguono anche lungo la strada del mare: Pinguini di Magellano, elefanti marini, orche, delfini e la Balena Franca Austral hanno fatto di questo luogo la loro casa.

Essendo il villaggio molto piccolo è possibile spostarsi da una parte all’altra del territorio a piedi, raggiungendo quindi luoghi incontaminati, scorci idilliaci e paesaggi maestosi. Tra i luoghi più imperdibili segnaliamo la spiaggia della Restinga e la Playa de la Piedra Guacha. Partendo da qui è possibile raggiungere a nuoto le numerose grotte che si snodano tutto intorno.

Ultimo, ma non meno importante, è l’aspetto gastronomico. Una volta giunti nel villaggio, infatti, potrete deliziare il vostro palato con i molteplici piatti di mare che caratterizzano la tradizione locale.

Puerto Pirámides

Fonte: Segretariato del Turismo di Puerto Pirámides/Ph. Ángel Gómez de Olivera

Puerto Pirámides
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Caro vacanze, la strategia degli italiani per non rinunciare all’estate

Andare in vacanza è diventato proibitivo per moltissimi italiani, a causa dell’inflazione e dei rincari che hanno colpito qualsiasi aspetto della vita quotidiana. Ma rinunciare alle ferie non è un’opzione: dopo tre anni di pandemia, la voglia di tornare a viaggiare è davvero enorme, e non saranno certo i costi a volte spropositati a fermare chi ormai da troppo tempo non si concede un po’ di meritato riposo in qualche bella località di villeggiatura. Qual è la soluzione? Scopriamo la strategia geniale per salvare l’estate 2023.

Vacanze e smart working, l’idea salva-estate

Viaggiare e scoprire il mondo, senza però smettere di lavorare: sembra un’idea bizzarra, eppure questo tipo di vacanza (che oggi ha anche un nome, “workation”) sta prendendo sempre più piede anche in Italia. Che cosa significa? Proprio durante il periodo del Covid, tante persone hanno iniziato a lavorare da remoto, sfruttando una modalità produttiva che fino a poco tempo fa non era particolarmente diffusa nel nostro Paese. Lo smart working permette ai dipendenti di rimanere a casa gestendo i propri impegni dal pc – una strategia vincente quando si è trattato di ridurre al minimo i contatti per evitare la diffusione del virus.

E oggi, che il pericolo Covid sembra essere ormai lontano, sono molte le persone che possono ancora adottare il telelavoro (almeno per alcuni periodi dell’anno). Perché non farlo in vacanza? I vantaggi sono tanti: non c’è bisogno di usufruire delle ferie – che si possono lasciare per la bassa stagione, quando viaggiare costa molto meno – e al contempo ci si può godere un po’ di tempo libero lontani da casa, in luoghi meravigliosi. L’importante è scegliere la location giusta, spendendo poco e avendo a disposizione uno spazio adatto dove continuare a lavorare durante la giornata. In pausa e durante le serate, d’altra parte, ci si può divertire o semplicemente rilassare in una cornice diversa dal solito.

Lavoro in vacanza, il trend dell’estate 2023

E così, visto che le vacanze estive quest’anno sono davvero molto costose, chi può adotta lo smart working e se lo porta in villeggiatura. Lo rivela una nuova indagine condotta da Airbnb: nel primo trimestre del 2023, le prenotazioni per soggiorni estivi di durata superiore ai 28 giorni sono aumentate del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le mete migliori per poter continuare a lavorare in vacanza sono soprattutto nel sud Italia e nelle isole, lontano dalle destinazioni più popolari e affollate (nonché più costose).

In effetti, cercando bene tra i piccoli borghi meridionali, anche a due passi dal mare, si possono trovare sistemazioni molto economiche dove trascorrere anche tutta l’estate senza bisogno di spendere un patrimonio. Ma quali sono invece le località più amate dai viaggiatori per fare smart working? Nel 2023, sono ancora le destinazioni balneari ad avere la meglio: si va da Cervia, Riccione e Cesenatico (lungo la Riviera Romagnola) a Forte dei Marmi, Viareggio, San Felice Circeo e Anzio, affacciate sul Tirreno. Qualcuno preferisce la città, optando per Milano. Altri invece ne approfittano per andare all’estero, e tra le mete principali ci sono Barcellona e New York.

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Tra poco si potrà soggiornare a Villa Oleandra – “Clooney” a Laglio

Dicono che l’innamoramento per il Lago di Como per George Clooney sia agli sgoccioli. Si vocifera che ultimamente preferisca rifugiarsi nella sua tenuta nell’entroterra della Costa Azzurra – Domaine du Canadel a Brignoles – con la famiglia e gli amici di sempre, Brad Pitt in primis, che possiede anch’egli una meravigliosa proprietà in zona, Château Miraval, e da poco anche uno studio di registrazione immerso tra i vigneti.

Villa Oleandra in affitto

Dicono anche che George affitterà la splendida Villa Oleandra, la sua famosa proprietà affacciata sul lago che possiede ormai da vent’anni e che chiunque potrà quindi trascorrere una vacanza a casa Clooney. Non tutto l’anno, però. La villa dovrà essere libera per quando la famiglia deciderà di tornare in Italia a trascorrere le vacanze.

Location per eventi e matrimoni

Tuttavia, se qualcuno volesse sceglierla come location per un matrimonio o un evento privato la villa potrebbe essere affittata anche solo per un giorno. Ad alimentare queste voci già da qualche tempo ci sarebbe stata la visita a Villa Oleandra del noto wedding planner Enzo Miccio la scorsa primavera. Un tour al quale si sarebbe aggiunto quello di altri organizzatori di matrimoni vip e di stranieri facoltosi, pronti a sborsare anche 30mila euro al giorno per affittare una location da sogno come casa Clooney.

Villa Oleandra apre i battenti per il compleanno di George Clooney

Fonte: Wikimedia | Ph. Hamster28

Villa Oleandra a Laglio

La villa affacciata sul lago oltre a offrire ampi spazi e tutti i comfort di lusso possibili e immaginabili, assicura agli ospiti la massima privacy. Da terra come dal lago, è quasi impossibile scorgere chi c’è dentro.

Del resto, non sarebbe la prima volta che Villa Oleandra ospita cerimonie nuziali. la coppia George e Amal l’hanno offerta ad amici in passato. Tra questi ci sono stati Emily Blunt (“Il diavolo veste Prada”) e John Krasinski e, proprio la scorsa estate, Laglio aveva fatto da cornice alla luna di miele di Ben Affleck e Jennifer Lopez, ospiti dei Clooney.

Il buen retiro dei Clooney

La famiglia Clooney ci è stata proprio di recente, con tanti amici, tra cui l’attore Bill Murray, quello di “Ghostbusters”. Per George è stato sempre il tanto sognato buen retiro e la casa-vacanza dove invitare tanti amici. Ci ha trascorso molto tempo anche Elisabetta Canalis, ai tempi della loro love story.

L’attore ha acquistato la villa Liberty settecentesca nel 2002. Pare, infatti, che proprio in quell’anno, l’attore, mentre era a bordo della moto, rimase in panne a pochi passi dai cancelli di Villa Oleandra e ne rimase folgorato.

La acquistò dagli eredi di John Heinz, l’imprenditore miliardario che ha fondato l’omonimo marchio di salse conosciuto in tutto il mondo per la bellezza di dieci milioni di dollari. Ora che Villa Oleandra appartiene a una star di Hollywood e che sono stati fatti diversi lavori di ristrutturazione (con l’annessione della vicina Villa Margherita) l’attuale valore è stimato dieci volte tanto la cifra investita inizialmente dall’attore.

L’investimento è stato quindi azzeccato e se George decidesse davvero di affittare Villa Oleandra come location per gente abbiente sarebbe anche una continua fonte di reddito.

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In questo antico luogo del mondo avvengono continue scoperte

Che il nostro pianeta conservi tantissimi tesori che devono ancora venire alla luce e che possono rivelarci tutto quello che ancora non sappiamo sulle nostre origini è un fatto noto a tutti, ma in molti non sanno che c’è un posto in particolare dove le scoperte sono praticamente continue e in cui ogni ritrovamento fornisce sempre più tasselli mancanti sulla nostra storia.

Parliamo di Huqoq – o Hukkok – un antico villaggio ebraico che si trova in un’area abitata praticamente da sempre, tanto da essere persino menzionato nel Libro di Giosuè, ovvero un testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana. Situato nel nord della Galilea, più o meno a una decina di chilometri a nord dal lago di Tiberiade, secondo una tradizione del XII secolo è il luogo di sepoltura del profeta Abacuc, anche se a renderlo particolarmente interessante per gli archeologi è ben altro.

La sinagoga di Huqoq

Gli scavi da queste parti iniziarono nell’ormai lontano 2011 e, già durante l’anno successivo, vennero alla luce diverse strutture, tra cui i resti di un’elaborata sinagoga datata al V secolo. Grazie al lavoro svolto da un team guidato dalla Dottoressa Jodi Magness dell’Università della Carolina del Nord, quel che emerso è una costruzione pavimentata con splendidi mosaici colorati raffiguranti una varietà di scene bibliche, che alle volta differiscono dalle fonti da cui attingono, così come soggetti non biblici.

Presenti anche sculture in pietra calcarea e prove che le pareti e le colonne della sinagoga fossero dipinte con colori vivaci: sono stati rivenuti frammenti di intonaco con tracce di pigmenti rosa, rossi, arancioni e bianchi.

I mosaici di Sansone

Nel 2012 e 2013 il gruppo della professoressa Magness ha portato alla luce due mosaici raffiguranti episodi della vita di Sansone. Sansone era un eroe biblico dai lunghi capelli e dalla forza sovrumana, concessa direttamente da Dio, e descritto nei capitoli 13, 14, 15 e 16 del Libro dei Giudici.

La prima di queste pregiatissime opere lo mostra mentre sta incendiando i campi di grano dei filistei con l’ausilio– come narra il capitolo 15 del Libro dei Giudici – di alcune torce accese alla coda di alcune volpi.

Il secondo mosaico, invece, racconta il capitolo seguente e vede l’eroe che si carica sulle spalle l’intera porta della città di Gaza. Reperti che rivestono un’importanza fondamentale perché, come dichiarò al tempo Magness alla rivista Science News: “solo poche sinagoghe del periodo tardo romano sono decorate con mosaici di episodi biblici, e solo altre due hanno scene della vita di Sansone”.

A distanza di 10 anni, uno scavo condotto questa estate ha riportato alla luce ulteriori dettagli alla narrazione di Sansone, con un cavaliere filisteo e un soldato filisteo ucciso.

Il mosaico raffigurante la prima scena non biblica

È da datare 2013, invece, una delle scoperte più sorprendenti avvenute in Israele negli ultimi 20 anni: un mosaico raffigurante la prima scena non biblica trovata in una sinagoga antica.

Il pavimento della navata orientale sembrerebbe infatti rappresentare la leggenda ebraica dell’incontro tra Alessandro Magno e il Sommo sacerdote degli ebrei, tanto che sono presenti anche elefanti al seguito del condottiero macedone. Ci sono poi putti alati e maschere teatrali, ma senza ombra di dubbio a lasciare particolarmente sorpresi è stato questo incontro tra due uomini, vale a dire il capo di un esercito di soldati ed elefanti corazzati, e un sacerdote con un gruppo di persone vestite di bianco.

Non tutti sono però d’accordo sul fatto che potrebbe essere Alessandro Magno: secondo gli storici Karen Britt e Ra’anan Boustan, la scena mostrerebbe la tregua raggiunta tra il Sommo sacerdote asmoneo Giovanni Ircano e il re dei Seleucidi Antioco VII, che nel 132 a.C. stava attaccando Gerusalemme.

Mentre per la responsabile degli scavi, sarebbero invece Alessandro Magno e il Sommo sacerdote di Gerusalemme. Un incontro che nella realtà non è mai avvenuto, ma che esiste in una leggenda che appare negli scritti di Flavio Giuseppe e nella letteratura rabbinica. Qualsiasi sia la realtà, se una delle due interpretazioni venisse confermata si tratterebbe della più antica scena non biblica mai scoperta in una sinagoga.

Le altre scene bibliche

Nel corso degli anni sono venute alla luce anche altre scene bibliche come l’episodio dell’arca di Noè, l’apertura del Mar Rosso, la costruzione della torre di Babele e un Giona, profeta ebreo antico e protagonista dell’omonimo libro dell’Antico Testamento, ingoiato da una balena. Dalle prima analisi condotte, si sostiene che potrebbe essere la più antica raffigurazione di quella storia.

Tuttavia, reinterpretando il testo biblico che lo vuole preda di un solo “grande pesce”, nel mosaico di Huqoq il profeta viene certamente ingoiato da un grande pesce, ma che a sua volta è divorato da un pesce più grande che viene però mangiato da un altro pesce più grande ancora.

Una discrepanza su cui indagare più a fondo considerando che questo stesso famelico mostro marino compare anche nel mosaico ispirato al passaggio del Mar Rosso in cui assale i soldati del faraone, particolare che non viene affatto menzionato nell’Esodo.

La professoressa Magness sostiene che, molto probabilmente, questi mosaici “mostrano varianti delle storie bibliche che devono rappresentare tradizioni orali che circolavano tra la popolazione ebraica locale”.

Poi ancora un antico mosaico che raffigura due esploratori che dovevano perlustrare la Terra Promessa e che si recano presso un grappolo d’uva posto su un palo. Di questa opera si sostiene che possa essere un riferimento legato a un episodio che si trova nel Libro dei Numeri della Bibbia, dove Mosè inviò 12 esploratori, tra i quali Joshua, nella terra di Canaan per sapere chi vi abitava, e se il terreno era fertile (Numeri 13, 17.23).

Bisogna arrivare al 2019 per vedere ritornate alla luce immagini altrettanto incredibili: degli animali che sono stati identificati come le quattro bestie che nel Libro di Daniele, capitolo 7, rappresentano i quattro regni. Poi ancora Elim, il posto in cui gli israeliti si accamparono presso 12 sorgenti e 70 palme di dattero dopo aver lasciato l’Egitto (Esodo 15:27).

Le eroine bibliche Debora e Giaele

Negli ultimi anni, e in particolare nel 2022, lo stesso gruppo di ricercatori che ha iniziato il lavoro nell’ormai lontano 2012 ha restituito ai nostri tempi un pannello con scene tratte dal capitolo 4 del Libro dei Giudici, opere che raffigurano Debora sotto una palma, intenta a guardare Barak dotato di scudo, e Giaele che invece conficca un paletto della tenda nella tempia del generale cananeo Sisara.

Opere che non sono assolutamente da sottovalutare: si tratta delle prime raffigurazioni conosciute delle eroine bibliche Debora e Giaele.

Gli scavi più recenti

Oltre agli interessanti dettagli sul mosaico di Sansone di cui vi abbiamo parlato sopra, gli scavi del 2022 e del 2023 hanno rivelato anche un grande cortile lastricato in pietra e circondato da una fila di colonne.

Un cortile che, a quanto pare, fu riutilizzato nel tardo Medioevo, quando vi fu costruita sopra una massiccia struttura a volta ma dalla funzione sconosciuta, almeno per il momento. Al termine di questa ultima stagione di scavi, gli archeologi consegneranno il sito all’Autorità israeliana per le antichità e al Keren Kayemet LeIsrael – Fondo nazionale ebraico.

Stando alle prime rivelazioni, i nuovi custodi hanno in programma di aprire questo eccezionale e incredibile sito al turismo. Non resta che attendere per saperne di più.

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Estate in Toscana: le vacanze preferite dagli stranieri

Dalle splendide città d’arte come Firenze e Pisa ai piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato, passando per le campagne lussureggianti e le rinomate località di mare: la Toscana si riconferma ancora una volta tra le mete preferite dai turisti – sia italiani che stranieri – per le vacanze estive. I numeri non mentono, per questa meravigliosa regione la ripresa post Covid è strepitosa. Ma quali sono le destinazioni più apprezzate e quali i visitatori che le scelgono?

Toscana, la meta perfetta per le vacanze estive

Se l’Italia è da sempre una delle prime scelte per i turisti stranieri come meta per le vacanze (in ogni periodo dell’anno), l’estate 2023 vede la Toscana primeggiare tra le località più amate. Immaginare il perché non è difficile: sono tantissime le attrazioni offerte da questa regione, dai musei alle spiagge, dai borghi pittoreschi alla natura incontaminata. Insomma, ce n’è proprio per tutte le esigenze. Secondo le stime, quest’anno sarà davvero da record: sono previsti più di 5,9 milioni di arrivi e oltre 23,9 milioni di pernottamenti. Cifre notevoli, che superano i risultati pre pandemia.

A rivelarlo è l’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze, commissionata da Toscana Promozione Turistica. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio: le previsioni parlano di un aumento del 4,7% negli arrivi e del 4,3% nei pernottamenti rispetto al 2022. Negli anni scorsi, soprattutto a causa del Covid, a prevalere è stato il turismo nazionale. Tantissimi italiani, non potendo andare all’estero, hanno scelto di rimanere vicino casa e scoprire le bellezze di una regione che ha molto da offrire e nulla da invidiare ad altre destinazioni – sia nostrane che straniere.

Il 2023, invece, vede la rinascita del turismo internazionale: l’estate dovrebbe segnare un +6,5% di presenze estere, per un valore complessivo di più di 12 milioni. Certo, anche gli italiani continuano ad apprezzare le principali mete turistiche toscane, visto che quest’anno si prevede un +2,1% di presenze nazionali (per un valore totale di 11,9 milioni). L’indagine mostra come i turisti stranieri dovrebbero andare ad aggiudicarsi una fetta del mercato pari a poco più della metà, ovvero il 50,5% del totale delle presenze nella regione.

Le località migliori secondo i turisti

L’analisi ha preso in considerazione anche quelle che sono le località più scelte dai turisti per quest’estate. Le stime migliori riguardano le città d’arte, dove le strutture ricettive dovrebbero registrare un ottimo +9,2% rispetto allo scorso anno. D’altra parte, luoghi dal fascino senza tempo come Firenze, Siena e Pisa attirano migliaia di visitatori grazie alla loro offerta culturale, fatta di musei, monumenti e attrazioni meravigliose. Molti viaggiatori preferiscono invece la montagna, forse per cercare refrigerio e dedicarsi ad attività all’aria aperta in mezzo alla natura. Secondo le previsioni, si prospetta un aumento del 6,7% nelle presenze tra le strutture ricettive d’alta quota.

Infine, c’è spazio anche per il mare, la campagna e le località termali, dove le imprese alberghiere dovrebbero ricevere un +2% di presenze. Per quanto riguarda poi la provenienza dei turisti stranieri che scelgono la Toscana, a primeggiare sono gli Stati Uniti. È in crescita anche il mercato europeo, con in testa i francesi, gli olandesi, gli austriaci, gli svizzeri, gli spagnoli, i tedeschi, i britannici, i polacchi, i belgi e gli scandinavi. C’è poi chi arriva da molto lontano, come i canadesi e i brasiliani, ma anche i cinesi, i giapponesi e gli indiani.

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C’è un edificio che appare e scompare nel deserto: è magia

Le nostre avventure ci hanno insegnato che i miraggi sono reali. Che quelle oasi nel deserto, che per forme, lineamenti e colori sembrano uscite da una fiaba, esistono e valgono da sole un intero viaggio. Piccoli paradisi terrestri che sono creati da Madre Natura e che ci ricordano, grazie alla loro presenza, che il mondo che abitiamo è un posto meraviglioso.

Eppure non tutti i miraggi sono naturali, non lo è quello di AlUla che è stato plasmato dall’uomo, ma che regala una delle visioni più strabilianti e suggestive del mondo intero. Molto più di un semplice edificio, Maraya – questo il suo nome – è una struttura che appare e scompare nel deserto Saudita, che si fonde con la sabbia, con il cielo terso e con il paesaggio circostante e che permette di vivere un’esperienza visiva che non conosce eguali.

Il miraggio nel deserto di AlUla

Il nostro viaggio di oggi ci porta alla scoperta di un territorio unico al mondo, un patrimonio umano e naturale dove il passato straordinario e i misteri primordiali dell’uomo si fondono e si confondono in un paesaggio mozzafiato e unico. Ci troviamo ad Alula, un museo a cielo aperto dove sono conservate, preservate e valorizzate tombe antiche, monumenti e dimore storiche, capolavori naturali e artificiali che raccontano oltre 200.000 anni di storia umana. Un regno delle meraviglie, che si snoda tra il deserto dell’Arabia Saudita, e che non smette mai di stupire.

Non lo fa perché qui è possibile entrare in contatto con la storia, con le tradizioni e con le usanze che vengono protette e tramandate dalle comunità locali, perché giungendo qui ci si può immergere in un paesaggio unico e uguale a nessun altro mentre si osservano tramonti infuocati e cieli popolati di stelle.

Alula incanta, lo fa con le sue meraviglie naturali e non solo. Nel deserto, infatti, è stata creata un’opera davvero straordinaria che rende reale e tangibili i miraggi, un edificio che durante la giornata si confonde tra la sabbia fino a svanire, per poi riapparire.

Maraya Concert Hall

Fonte: iStock/xavierarnau

Maraya Concert Hall

L’edificio che scompare tra la sabbia

Il suo nome è Maraya e in lingua araba vuol dire specchio, e in effetti quel grande e gigantesco cubo ben visibile durante determinate ore della giornata, è davvero realizzato con specchi che ricoprono interamente una struttura che misura oltre 9.000 metri quadrati. Si tratta di una concert hall, un’arena che ospita eventi, manifestazioni e spettacoli musicali dalla portata internazionale. Un edificio multifunzionale che porta in alto il nome dell’ingegno Made in Italy.

Maraya, infatti, è stata progettata dallo studio italiano Giò Forma Studio e Black Engineering con un solo obiettivo: quello di valorizzare uno dei territori più affascinanti del pianeta. Missione compiuta: la struttura è stata inserita armoniosamente nell’intero paesaggio diventando parte integrante di questo come opera d’arte, per chi la guarda all’esterno, e come teatro per chi visita i suoi interni.

Inaugurata nel 2019, Maraya ha conquistato tutti. Nello stesso hanno, inoltre, si è guadagnata un posto d’onore nei Guinness World Record come edificio a specchi più grande del mondo.

Grazie alla superficie riflettente, che ricopre ogni metro quadro della struttura, il paesaggio naturale circostante appare sullo specchio, regalando una sensazione di continuità con il panorama di AlUla. La visione che si apre davanti agli occhi di chi giunge fin qui è davvero sbalorditiva: un miraggio nel deserto destinato a lasciare senza fiato.

Un miraggio artificiale nel deserto

Fonte: iStock/xavierarnau

Un miraggio artificiale nel deserto
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Consigli linee aeree Viaggi

Come portare liquidi in aereo nel bagaglio a mano

I liquidi in aereo nel bagaglio a mano sono sottoposti a delle restrizioni per motivi di sicurezza, delle regole importanti da conoscere per evitare contrattempi.

Il trolley è un accessorio inseparabile per chi viaggia in aereo, grazie alle dimensioni contenute che consentono di riporlo nelle cappellerie e alle rotelle per trasportarlo senza sforzo. Tuttavia, prima di organizzare il trolley per un volo è importante sapere come portare i liquidi in aereo, in particolare quali sono consentiti nel bagagliaio a mano in base alla regole e alle normative di riferimento.

I liquidi in aereo, infatti, sono soggetti a delle norme di sicurezza specifiche per evitare incidenti a bordo, perciò bisogna sempre verificare quali prodotti possono essere portati con sé e in che modo vanno organizzati all’interno del trolley. Ecco cosa prevedono le regole per i liquidi nel bagagliaio a mano, per evitare inconvenienti e brutte sorprese ai controlli di sicurezza

Cosa posso portare nel bagagliaio a mano

Nel bagagliaio a mano è possibile portare alcuni prodotti liquidi senza limiti. Si tratta ad esempio degli alimenti per bambini, tra cui il latte artificiale in polvere, l’acqua sterilizzata per preparare il biberon e le pappe dei neonati e dei bambini piccoli. Anche i farmaci liquidi essenziali non sono soggetti a restrizioni, mentre per quelli non indispensabili valgono le stesse regole valide per gli altri liquidi. Si possono portare a bordo anche i liquidi acquistati nei duty free dell’aeroporto senza limiti.

Al contrario, alcuni liquidi sono sottoposti a delle limitazioni, come i prodotti spray, lozioni ed oli, i gel come il docciaschiuma, i profumi, i contenuti dei recipienti sotto pressione come i deodoranti e le miscele di liquidi, oltre ad acqua e bevande comprese le minestre e gli sciroppi. La lista completa è disponibile sul sito dell’ENAC, l’Ente Nazionale Aviazione Civile, oppure sul portale della compagnia aerea con la quale bisogna volare.

Le norme sui liquidi in aereo non vengono definite dalle compagnie aeree ma dai vari stati, infatti i controlli sono effettuati dal personale dell’aeroporto. Per questo motivo le regole sono diverse in base al paese di destinazione, oppure a quello in cui viene realizzato lo scalo. Per viaggiare con serenità è opportuno informarsi bene prima di viaggiare, specialmente in caso di volo con uno o più scali, controllando le norme vigenti nel paese di transito per evitare di perdere i prodotti acquistati.

Le regole per i liquidi in aereo nel bagagliaio a mano

Le regole dell’aviazione civile prevedono la possibilità di portare nel bagagliaio a mano una quantità complessiva di 1 litro di liquidi, quindi è importante verificare che tutti i prodotti liquidi non superino questo limite prima di recarsi ai controlli di sicurezza. I liquidi devono essere sistemati in contenitori singoli con una capacità massima di 100 ml, perciò ogni prodotto contenente dei liquidi non deve superare questa quantità.

Tutti i liquidi vanno messi in un sacchetto o una borsa di plastica trasparente, per consentire agli addetti alla sicurezza di verificare il contenuto in modo rapido in caso di necessità. Il recipiente esterno deve essere richiudibile attraverso una zip o un altro sistema di chiusura, affinché possa essere aperto e chiuso senza difficoltà. Per quanto riguarda le dimensioni massime consentite, invece, le misure dell’involucro trasparente non devono superare 18 x 20 cm.

Inoltre, ogni passeggero a bordo può avere un solo sacchetto con 1 litro di liquidi totale, perciò le famiglie che viaggiano con dei bambini possono aggiungere una busta contenente liquidi per ogni figlio. Qualora ci si dimenticasse di riporre i liquidi nell’apposito sacchetto trasparente non bisogna preoccuparsi, infatti si possono acquistare direttamente in aeroporto presso il duty free. Questi articoli dovrebbero essere facili da prelevare, poiché viene richiesto spesso di toglierli dal bagagliaio durante i controlli di sicurezza.

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Viaggi Wanderlust

In questo paradiso terrestre esiste il campo da padel più bello del mondo

C’è chi si mette in viaggio per ammirare le opere di Madre Natura, chi per visitare musei e luoghi iconici e chi per raggiungere tutti quei capolavori artistici e architettonici che sono diventati il simbolo di città e Paesi interi. C’è anche chi affronta voli lunghissimi per perdersi e immergersi in paradisi terrestri o chi, piuttosto, lo fa per toccare con mano le culture e le tradizioni di popoli lontani. Insomma, i motivi che ci spingono a viaggiare intorno al mondo sono tanti e diversi, eppure tutti sono accomunati dal medesimo desiderio di vivere esperienze incredibili e straordinarie.

Ed è proprio di un’esperienza così che vogliamo parlarvi oggi, di un’avventura sicuramente inedita e riservata a tutti gli sportivi e agli appassionati del padel. Lo sport di derivazione tennistica nato negli anni ’70, e diventato un trend negli ultimi anni, può trasformarsi nell’occasione per scoprire e riscoprire uno degli ultimi eden in terra.

Su un piccolo isolotto circondato dalle acque azzurre e cristalline dell’Oceano Indiano, e collegato da un pontile al suggestivo atollo di Raa, esiste infatti un campo da padel. Noi non abbiamo dubbi: è il più bello del mondo. Pronti a scoprirlo insieme a noi?

Sport e Maldive: un connubio da sogno

Chi pratica attività fisica con costanza sa bene che lo sport non va mai in vacanza. Lo sanno bene anche le strutture ricettive che, sempre più spesso, offrono ai loro ospiti palestre, centri sportivi e più in generale spazi dedicati al benessere mentale e fisico. Se poi queste zone sono anche inserite in paesaggi mozzafiato, allora, la vacanza dei sogni è assicurata. E in effetti, quel campo sportivo che galleggia sulle acque dell’Oceano Indiano e che si palesa davanti agli occhi dei viaggiatori che si spingono fin qui, è davvero un sogno a occhi aperti.

Ci troviamo alle Maldive, e più precisamente nei pressi dell’atollo di Raa, uno degli ultimi paradisi in terra. Un lembo di terra dal fascino indescrivibile che ospita una natura lussureggiante e incontaminata, un microcosmo delle meraviglie in cui numerosi esemplari di flora e di fauna hanno scelto di stabilirsi, sia sulla terra ferma che nel mare.

Proprio qui, tra spiagge di sabbia bianca che brillano al sole e barriere coralline che pullulano di vita, esiste un campo sportivo a sfioro sulle acque turchesi dell’Oceano Indiano. Si tratta del padel court di Emerald Faarufushi Resort & Spa, una struttura ricettiva situata nell’atollo di Raa che ha pensato di arricchire la sua offerta con una proposta destinata a tutti gli sportivi.

Il campo, situato su un isolotto privato e collegato all’atollo da un pontile di legno, offre una visuale incantata che affaccia direttamente sulla barriera corallina e sulla ricca fauna che popola queste acque. Fare sport qui è un’esperienza che lascia senza fiato.

Il campo da padel più bello del mondo

Sostenitore delle vacanze attive e del padel come sport ideale da intervallare ai momenti di relax e spensieratezza, l’Emerald Faarufushi Resort & Spa ha pensato di arricchire la sua offerta in maniera straordinaria offrendo a tutti gli ospiti del resort la possibilità di mantenersi in forma all’interno di una cornice mozzafiato delineata dalle acque turchesi e cristalline dell’Oceano Indiano.

Il padel court di Emerald Faarufushi Resort & Spa, infatti, è posizionato su un piccolo isolotto a sfioro sull’oceano che garantisce una vista privilegiata su tutte le meraviglie che si snodano intorno. Sullo stesso lembo di terra è presente anche un altro campo da gioco, un’area multifunzionale che può ospitare sia partite da tennis che di calcetto. Questa possibilità rende l’isolotto la destinazione perfetta per tutti coloro che non vogliono rinunciare allo sport neanche in vacanza.

L’accesso ai campi sportivi rientra nell’offerta del resort, questo vuol dire che gli ospiti possono giocare a padel, o dedicarsi a qualsiasi altra attività sportiva in questo piccolo paradiso terrestre, in maniera totalmente gratuita.