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Matese: paradiso degli escursionisti

Sognate una vacanza a pieno contatto con la natura, giornate scandite da escursioni, percorsi da trekking e dalla scoperta di borghi millenari custodi di meraviglie e tradizioni?

Il Massiccio del Matese in Molise è la meta che fa per voi, un autentico patrimonio ancora intatto, un ambiente protetto ricco di parchi, riserve, oasi, sorgenti, corsi d’acqua e cascate nonché grotte spettacolari, tra le più lunghe d’Italia.

Ma non basta: non è raro scorgere le suggestive “Marmitte dei Giganti“, pozze d’acqua cristallina che nascono dal disgelo, cavalli che pascolano selvaggi, greggi di pecore e mandrie di mucche, gli ultimi carbonai, preziosi siti archeologici e piccoli paesi in armonia con la montagna che li abbraccia.

Una catena montuosa da scoprire e da vivere, che osserva contemporaneamente due mari, il Tirreno e l’Adriatico, in una posizione davvero privilegiata.

Gli affascinanti borghi sui versanti dei monti

Per conoscere meglio questo angolo di Molise, tra le prime tappe non possono mancare alcuni dei paesi più caratteristici, arroccati sui monti, in perfetto equilibrio con il territorio che li ospita, piccoli presepi che, al calar della sera, fanno risplendere con le loro luci il nero profilo dei versanti.

Alle pendici del Matese, con il paesaggio segnato dal tipico tratturo (il percorso dei pastori durante la transumanza) molisano Pescasseroli-Candelo, Sepino, borgo medievale delimitato dalle antiche mura, consente di andare alla scoperta dell’area archeologica di Saepinum, dove spiccano i luoghi più rappresentativi della città romana quali le terme, la cinta muraria, il foro, la basilica e il teatro.

In più, vi sono i resti anche di Saipins, insediamento del periodo sannitico in località Terravecchia, e il pianoro di Campitello del Sepino che si raggiunge seguendo un sentiero di montagna: si tratta di una rigenerante distesa pianeggiante circondata da verdi boschi.

Altrettanto custode di meraviglia è Roccamandolfi, raccolto borgo medievale vegliato dalle rovine di un castello longobardo, un fitto dedalo di vicoletti e casette che hanno come fulcro la Chiesa di San Giacomo.

Oltrepassata la parte alta del paese, ecco il Castello, già presente alla fine del XI secolo, di cui oggi rimangono le torri e le mura: dopo una visita, si può proseguire lungo una stretta stradina di montagna per arrivare al pianoro di Campitello di Roccamandolfi, altro punto di partenza per entusiasmanti escursioni tra i boschi del Matese.

Non lontano dal gruppo montuoso delle Mainarde e dal fiume Volturno, merita una sosta anche Monteroduni, le cui stradine e case del centro storico sorgono attorno al suo simbolo, il Castello Pignatelli.

Si tratta di un edificio a forma rettangolare con quattro torrioni cilindrici agli angoli che, nel tempo, ha perso le fattezze di fortificazione longobarda e poi normanna per diventare un’elegante residenza signorile: al suo interno, il piano terra ospita stanze con forni, cucine e cantine con grandi botti in legno mentre il piano nobile incanta con un magnifico salone con pavimento in cotto, soffitto in legno dipinto con motivi cavallereschi, e lo stemma della famiglia Pignatelli.

L’anfiteatro naturale di Campitello Matese

Campitello Matese

Fonte: iStock

Campitello Matese, Molise

Il borgo medievale di San Massimo, che conta meno di 800 residenti, vanta, a 1429 metri di altitudine, il pianoro di Campitello Matese, la stazione sciistica più importante del Centro e Sud Italia con 40 chilometri di piste, svariati impianti di risalita, strutture ricettive e servizi per i turisti, racchiusa tra la cima più elevata del Matese, il Monte Miletto a 2050 metri, e le creste della Gallinola a 1922 metri.

In estate offre entusiasmanti occasioni per escursioni, trekking, camminate, gite a cavallo, in mountain bike o in squad, discese con il parapendio e moltissimi altri sport all’aria aperta.

Gli escursionisti apprezzeranno i numerosi sentieri dove ascoltare la voce del vento, come quello di Capo d’acqua che conduce a Capo dell’arco: qui fa bella mostra di sé un pittoresco arco naturale scavato dalla natura nella roccia.

L’Oasi WWF di Guardiaregia, natura allo stato puro

Da non perdere è l’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro, una delle più grandi d’Italia con un’estensione di oltre 2000 ettari, custode di vere perle naturalistiche come il canyon del Quirino sul cui fondo svettano il leccio e tassi centenari, grotte, boschi di faggi e la fragorosa Cascata di San Nicola dove l’acqua si tuffa con un salto di ben 100 metri.

Lasciano poi senza parole i “Tre Frati“, tre maestosi faggi secolari poco distanti uno dall’altro, e le grotte Cul de Bove e Pozzo della Neve, quest’ultima tra le cavità più profonde del Paese con 1045 metri.

Per quanto riguarda la fauna selvatica, l’oasi è habitat ideale per il lupo, la poiana, il falco pellegrino, il nibbio reale, il merlo acquaiolo, e varie specie di anfibi tra cui citare la salamandra dagli occhiali.

L’antica Bojano, tra storia e leggenda

Civita di Bojano

Fonte: iStock

L’antico borgo di Civita di Bojano

Alle pendici del Matese e a ridosso del fiume Biferno, la cittadina di Bojano, sovrastata dall’antico e silenzioso borgo fortificato di Civita, avrebbe avuto origine, secondo la leggenda, da un gruppo di Sanniti che decisero di edificarla proprio nel punto in cui si era fermato il cammino di un bue sacro.

Oggi, tra le testimonianze del passato, da vedere è la Cattedrale di San Bartolomeo, patrono della diocesi e della città, risalente al XI secolo, una delle più antiche della cristianità.
Nel corso del tempo, la chiesa ha subito numerose distruzioni e trasformazioni: durante gli ultimi lavori di restauro, al di sotto dell’altare è tornata alla luce l’antica abside da cui sgorga acqua e a cui si accede scendendo sette gradini che simboleggiano i sette vizi capitali.
Tale ritrovamento, rende la Cattedrale di Bojano forse l’unica a possedere un altare al di sopra di una sorgente d’acqua.

Dalle rovine del Castello, invece, si gode di una vista superba: da un lato la piana su cui sorge l’abitato con l’inizio del Tratturo Pescasseroli-Candela e della Valle del Biferno, dall’altro i Monti del Matese.
Ai piedi della vecchia fortezza, delimitato da una cinta muraria ancora in parte visibile, ecco un agglomerato di piccole case e strette vie, in gran parte disabitato.

Ma non è tutto. Raggiungibile soltanto a piedi seguendo un sentiero montano, emoziona il Santuario di Sant’Egidio, a 1000 metri tra i boschi di faggio del Matese, una suggestiva chiesetta del IX-X secolo nei pressi di una fonte d’acqua purissima. Non manca un rifugio per gli escursionisti che desiderassero fermarsi qualche giorno in uno scenario idilliaco.

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linee aeree Notizie Viaggi

Come voleremo nel futuro? Con aerei con le ali pieghevoli

Le innovazioni sono ormai all’ordine del giorno, applicate in qualsiasi campo, e il comparto dei trasporti aerei non è certo da meno.

L’ultima frontiera dell’ingegneria, infatti, sta progettando gli aerei con le ali pieghevoli.

Il pioniere Boeing 777x

Pioniere degli aerei del futuro è il Boeing 77x, non ancora in commercio, progettato appunto con le ali pieghevoli a causa delle sue colossali dimensioni che gli avrebbero impedito di entrare negli hangar degli aeroporti: ed è proprio questa sua caratteristica a renderlo ancora più straordinario e sorprendente, un’assoluta novità per l’aviazione commerciale.

Si tratta della nuova versione del Boeing 777 e sarà il jet con due motori più grande ed efficiente al mondo, per il momento ineguagliabile in ogni aspetto delle prestazioni. Infatti, grazie alle nuove scoperte nel settore dell’aerodinamica e dei motori, ridurrà il consumo di carburante e le emissioni del 10% e i costi operativi saranno inferiori del 10% rispetto alla concorrenza.

Ma non soltanto: grazie alla cabina ampia e spaziosa, alla nuova architettura personalizzata e alle innovazioni del 787 Dreamliner, il 777X offrirà l’autentica esperienza di volo del futuro.

Secondo i piani originari, doveva entrare in servizio nel 2020 ma poi, a causa dei ritardi dovuti anche al periodo di pandemia, il lancio è stato rimandato e, ora, il debutto è previsto nel 2025.

Il futuro non si ferma

Il 77x con le estremità delle ali pieghevoli non sembra destinato a rimanere un’eccezione.

Infatti, Airbus si sta spingendo sempre più avanti e ha affermato che intende seguire questa strada fin dal prossimo veicolo che presenterà, non necessariamente modelli di grandi dimensioni, ma anche velivoli medi e piccoli.
Il costruttore europeo sta già lavorando a un’ala in carbonio per il suo prossimo aereo, che consentirà di risparmiare carburante e raggiungere la massima efficienza: occorre tenere conto che le ali dovranno essere più lunghe e sottili della norma per ottenere questo effetto.

I tempi previsti

Certo, non stiamo parlando di un’innovazione immediata: anche se la progettazione ha già preso il via, il nuovo modello di aeromobile Airbus dovrebbe essere pronto per il mercato tra una decina d’anni.

Secondo le parole di un ricercatore della sede di Airbus, l’azienda è nel pieno della sperimentazione e sta esaminando ogni più piccola opzione per trovare ciò che funzionerà meglio.

Il problema delle ali pieghevoli è quello dei costi: la loro produzione (in particolare per i piccoli aerei) farebbe salire alle stelle il prezzo dell’aeromobile.

Nel frattempo, Boeing sta anche lavorando a nuovi tipi di ali. La sua proposta si chiama Transonic Truss-Braced ed è oggetto di indagine in collaborazione con la NASA.
Il nuovo progetto mira ad arrivare a un miglioramento dell’aerodinamica e dell’efficienza del carburante: se combinato con i progressi raggiunti nei materiali e nei sistemi, un aereo a corridoio a singolo con configurazione TTBW porterebbe a una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni fino al 30% se paragonato con gli aerei a corridoio singolo oggi più sostenibili.
L’A350 è l’aereo che utilizza le ali più grandi esistenti in composito, un materiale che viene prodotto con strutture di fibra di carbonio sovrapposte a lastre e cotte in un gigantesco forno.

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Puoi sentirti una Barbie a Palm Springs alloggiando in questo motel tutto rosa

Con l’uscita dell’attesissimo film di Greta Gerwig è esplosa la Barbiemania: molto più di una tendenza, ma un vero e proprio fenomeno culturale che ha già conquistato ogni aspetto della nostra quotidianità. Il pink mood, infatti, è entrato nelle nostre case, nell’arredamento e negli armadi e si prepara a influenzare anche i nostri viaggi.

Vi abbiamo già parlato delle destinazioni più rosa del mondo, ma qualora non ne aveste ancora abbastanza, siamo qui per segnalarvi un altro imperdibile indirizzo che vi permetterà di vivere un’esperienza davvero unica: sentirsi una Barbie a Palm Spring alloggiando in un motel extra pink.

Dentro l’hotel più rosa del mondo

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in uno dei luoghi più affascinanti del sud della California. Ci troviamo a Palm Springs, la città situata nel deserto del Sonora, celebre per la sua atmosfera rilassata, per le terme e per gli hotel eleganti, per i centri benessere e i campi da golf. Le cose da fare qui sono tantissime: immancabili le passeggiate tra gli edifici moderni e le vie dello shopping tra le quali spicca Palm Canyon Drive, la strada più iconica della città che ospita boutique vintage, botteghe di artigianato, negozi di design e ristoranti di lusso.

Una località, questa, che col tempo è entrata nel cuore di moltissimi viaggiatori e non solo. Leonardo DiCaprio, Kris Jenner, Kurt Russell hanno scelto di vivere qui, prima di loro anche Frank Sinatra e Marilyn Monroe lo avevano fatto, non potendo resistere al fascino sprigionato dalla città delle palme.

I motivi per inserire Palm Springs in un’itinerario di viaggio volto a scoprire il sud della California sono tantissimi. E a questi se ne aggiunge un altro che vi permetterà di vivere un’esperienza davvero al di fuori dell’ordinario. In città, infatti, esiste una struttura ricettiva davvero speciale: il motel più rosa del mondo. Situato al 210 di W Stevens Road, questo alloggio vi trasporterà direttamente nel fantastico mondo di Barbie.

Puoi sentirti una Barbie a Palm Spring

I motivi per organizzare un viaggio a Palm Springs sono tanti: questa oasi californiana, infatti, è un vero rifugio che si contrappone al caos e allo stress che regna nelle grandi metropoli. La sua atmosfera rilassata, e quel mood da eterna vacanza, sono un invito a trascorrere le giornate in totale relax e spensieratezza.

Ed è proprio qui, nella città che non ha il mare ma che evoca tutte le sue suggestioni, che è stato realizzato un hotel total pink dedicato a tutti coloro che sognano di vivere un sogno rosa. Stiamo parlando del Trixie Motel, un vero e proprio must see per chi arriva da queste parti. Se vi sembra di averlo già visto o sentito non vi sbagliate. La struttura, che è stata progettata dalla leggendaria drag queen Trixie Mattel, è stata protagonista della omonima serie televisiva di HGTV.

Il motel è un vero e proprio paradiso rosa che celebra questo colore e tutte le sue sfumature: arredamenti, oggetti di design, tappezzerie, pareti e pavimenti. Tutto sposa perfettamente la tendenza incalzante del Barbiecore.

Il Trixie Motel offre sette sistemazioni a tema, completamente personalizzate, e tutte accomunate dalla medesima nuance. Ovviamente non manca una splendida piscina total pink nella quale rilassarsi sorseggiando un cocktail. E allora sì che potrete sentirvi a Barbieland.

Trixie Motel

Fonte: Ufficio Stampa Visit California

Trixie Motel
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Mare di fiori e spiagge di palme: viaggio intorno al mondo restando in Italia

Quanti di voi sognano di poter esplorare il mondo in lungo e in largo? Di organizzare quel viaggio della vita per andare alla scoperta di tutte le meraviglie che appartengono al nostro pianeta? Un desiderio condiviso, questo, che è rimasto tale per molti, almeno fino a questo momento.

Esiste un luogo, infatti, dove aiuole lussureggianti convivono con distese desertiche punteggiate da filari di palme. Un posto che può farvi sentire in un paradiso tropicale e che, al contempo, può trasportarvi all’interno dei suggestivi paesaggi alpini. Un giardino delle meraviglie che vi consente di fare un viaggio ideale tra le bellezze del globo pur restando fermi nello stesso posto.

E badate bene perché per vivere questa avventura incredibile non dovrete allontanarvi poi così tanto da casa perché questo posto, che sembra un sogno a occhi aperti ma che è reale, si trova proprio in Italia. Nei Giardini di Castel Trauttmansdorff, infatti, un mare di fiori e spiagge di palme vi aspettano per un inedito e straordinario viaggio intorno al mondo.

Viaggio intorno al mondo nei Giardini di Castel Trauttmansdorff

Il nostro viaggio di oggi ci conduce al cospetto dei suggestivi Giardini di Castel Trauttmansdorff, una destinazione che non ha bisogno di presentazioni e che consente di vivere un’avventura davvero incredibile. Il parco che si estende intorno al Castello di Sissi per 12 ettari, infatti, ospita una delle più vaste collezioni botaniche del mondo intero conservate in altrettanti paesaggi. Un vero e proprio eden terrestre dove la natura regna sovrana.

Proprio qui, in quella che è diventata con gli anni una delle attrazioni imperdibili della città di Merano, è possibile vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario. Grazie alla varietà degli ambienti botanici, che ospitano e custodiscono migliaia di esemplari floristici, passeggiando tra questi giardini avrete come l’impressione di fare un viaggio intorno mondo.

Chilometro dopo chilometro attraverserete paesaggi esotici e alpini, paradisi selvaggi e spiagge desertiche, contesti ricostruiti alla perfezione, come gli originali, che vi restituiranno la sensazione di trovarvi in tanti luoghi contemporaneamente.

Spiaggia delle palme

Fonte: ©Giardini di Castel Trauttmansdorff

Spiaggia delle palme

Tra spiagge di palme e paesaggi alpini

Visitare i Giardini di Castel Trauttmansdorff è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione. Ma raggiungere questo parco delle meraviglie in estate vi permetterà di fare un viaggio in più destinazioni del mondo, pur restando sempre nello stesso posto.

Passeggiando tra i sentieri del Giardino Giapponese, per esempio, sarete catapultati nei suggestivi paesaggi che appartengono al Paese del Sol levante. La Spiaggia delle Palme, situata sopra il castello, vi consentirà invece di vivere un’esperienza davvero unica. Qui è possibile prendere il sole all’ombra di una palma, immersi in un’atmosfera esotica, mentre si osservano le cime delle montagne che si snodano intorno ai giardini.

Non può mancare neanche una sosta alla Terrazza della Limonaia, un’area dal fascino indescrivibile che ricorda le ambientazioni della “Dolce Vita” e che vi permetterà di vivere un’esperienza sensoriale al profumo di agrumi.

Ultima tappa di questo viaggio intorno al mondo è il Laghetto delle Ninfee situato ai piedi dei Giardini Acquatici e Terrazzati. Si tratta di un bacino dal color verde smeraldo dalla cui superficie si scorgono delicati esemplari di fiori di loto mentre, tutto intorno, un fitto palmeto che costeggia la riva incornicia una visione sublime.

Prendetevi tutto il tempo per ammirare questi paesaggi, per attraversare i diversi ambienti e per rilassarvi, proprio come se foste in vacanza. Da quale parte dei giardini inizierete il vostro viaggio intorno al mondo?

Giardini di Castel Trauttmansdorff

Fonte: iStock/AlizadaStudios

Giardini di Castel Trauttmansdorff
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Un viaggio nel tempo nella magica Ungheria

L’Ungheria punta sulla cultura e porta avanti l’ambizioso progetto NÖF (National Heritage Protection and Development Program) per la rivalutazione dei siti storici che impreziosiscono il suo affascinante territorio.

Infatti, vanta una vasta ricchezza culturale e storica con oltre duemila edifici di spicco tra chiese, palazzi e dimore reali e, dal 2020, prosegue la ristrutturazione di 17 castelli e 12 fortezze che rappresentano a loro volta l’immenso patrimonio del Paese  e che attraggono, ogni anno, migliaia di turisti e appassionati d’arte.

Il programma di sviluppo e salvaguardia prevede il restauro di 30 edifici, rinnovati seguendo gli stili delle varie epoche per far rivivere la realtà storica a chi è alla ricerca di un’occasione di crescita culturale grazie a mostre esperienziali, programmi interattivi e visite guidate.

Ma non soltanto.

L’obiettivo è anche quello di raccontare, mediante le esposizioni e le visite guidate personalizzate, la storia delle famiglie che hanno costruito i castelli ungheresi, come i Grassalkovich, gli Esterházy o i Festetics.

Budapest, la tappa da non perdere

Tappa immancabile è senza dubbio la capitale, Budapest, perfetta per conoscere da vicino la storia della nazione, a partire dall’iconico Castello di Buda, Patrimonio UNESCO, ex residenza reale e oggi uno dei centri culturali più grandi della città.

Simbolo indiscusso, la domina dalla cima del colle Várhegy, e ospita la Galleria Nazionale Ungherese, il Museo di Storia di Budapest e la Biblioteca Nazionale.

In particolare, la Galleria permette di ammirare le opere di artisti ungheresi dal Medioevo ai nostri giorni con un focus sulle collezioni del Trecento e del Quattrocento e sulle pitture del Romanticismo nazionale; il Museo, invece, ripercorre la storia cittadina dalla Preistoria all’epoca moderna, e la Biblioteca custodisce la collezione privata di oltre 15000 libri e manoscritti regalata nell’Ottocento da Ferenc Széchényi.

Ancora, da non perdere è la Sala di Santo Stefano, il primo importante progetto di restauro avviato dal Programma Hauszmann.
Dopo essere stata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, la Sala è stata rivisitata in stile contemporaneo grazie al lavoro degli artigiani del Paese che hanno saputo eseguire l’opera di restauro seguendo le planimetrie iniziali, i disegni e le fotografie sopravvissute, e ricreare,  così, gli interni decorati con l’utilizzo dei materiali originali.

I castelli reali delle nobili famiglie ungheresi

A soli 30 chilometri dalla Capitale, risplende di nuovo uno dei più bei castelli barocchi d’Ungheria: il Castello Reale di Grassalkovich a Gödöllő, famoso per essere stato donato alla Principessa Sissy e Francesco Giuseppe per la loro incoronazione.

Il progetto di ristrutturazione ha permesso di dare una nuova vita all’edificio che oggi fa da sfondo a una mostra permanente e invita i turisti a immergersi nelle opere e nelle sale del castello che testimoniano la sua storia, come le suite e il teatro classico.
I motivi per visitarlo sono tanti, tra cui il parco che abbraccia le mura in una distesa di prati verdi e disegni florali per un’immagine ancora più romantica.

Sulle rive del lago Öreg a Tata, anche il Castello di Esterházy, in stile tardo barocco, ha ritrovato la sua antica bellezza.
Ristrutturato nel 2020, l’interno originale del palazzo rivela l’architettura passata e rievoca i giorni in cui i membri della famiglia Esterházy ne percorrevano i corridoi.
In passato, ha visto importanti eventi diplomatici, tra cui il trattato di pace di Schönbrunn firmato da Napoleone, mentre oggi accoglie la mostra interattiva intitolata “L’isola della pace” che narra la vita quotidiana e l’importanza della nobile famiglia a livello internazionale.

Infine, il palazzo Dég Festetics, a un’ora d’auto da Budapest, è uno dei primi castelli neoclassici ungheresi edificato tra il 1810 e il 1815 su commissione di Antal Festetics, e  presenta il più grande giardino all’inglese del Paese con alberi secolari, piante rare e i corsi d’acqua a serpentina che lo hanno reso popolare per le riprese cinematografiche.

Da vedere, un’esposizione al piano terra che ripercorre la storia della famiglia Festetics, lo stile di vita, le vacanze, con particolare attenzione alla biografia.
Le sale al piano superiore, invece, sono incentrate sui collegamenti della famiglia con il movimento massonico ungherese sulla base di fonti e manufatti autentici.

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Ti spieghiamo perché dovresti visitare questo museo se vai in Thailandia

La Thailandia, terra di contrasti e armonie, è un affascinante labirinto di esperienze che ti avvolge in un abbraccio caldo e accogliente. Qui, l’antico e il moderno convivono tra le strade affollate di Bangkok, dove grattacieli scintillanti si ergono accanto a templi secolari e tranquilli villaggi di campagna in cui il tempo sembra essersi fermato.

Nel cuore pulsante di Bangkok, si trova un tesoro nascosto che attende di essere scoperto: il Museo di Erawan. Questa meraviglia architettonica, con la sua imponente statua dell’elefante sacro, è un omaggio all’arte e alla spiritualità della Thailandia.

Ogni angolo racconta una storia, ogni opera d’arte è un pezzo del mosaico di un’antica civiltà ricca di tradizioni. Il Museo di Erawan non è solo un luogo da visitare, è un’esperienza che tocca l’anima, che ti avvolge e ti trasporta in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, lasciandoti un ricordo indimenticabile nel cuore.

Alla scoperta del Museo di Erawan

Il Museo di Erawan

Fonte: iStock

Interno del Museo di Erawan, Bangkok, Thailandia

Il Museo di Erawan, situato nella provincia di Samut Prakan, a breve distanza dal trambusto del centro di Bangkok, è un santuario di pace e armonia dove diverse religioni, tradizioni, credenze e arti convivono.

Questo luogo unico non è solo un museo, ma un ponte che unisce culture e ideologie, mantenendo al contempo la loro individualità. Qui, la spiritualità buddista si fonde con l’iconografia hindu, mentre le influenze dell’arte tradizionale thailandese si intrecciano con elementi moderni.

L’edificio, che si eleva per oltre 43 metri di altezza, è dominato da una magnifica scultura di un elefante a tre teste, alta ben 29 metri. Questa statua iconica, realizzata con 250 tonnellate di bronzo, è un simbolo importantissimo per il popolo thailandese.

Prima di iniziare il viaggio all’interno del museo, ti invitiamo a prenderti un momento per esplorare il suo incantevole giardino, un angolo di paradiso abbellito con statue mitologiche orientali, che aggiungono un tocco di mistero e fascino. Una vera e propria oasi di tranquillità, il luogo perfetto per riflettere e ammirare la bellezza dell’arte e della natura. Nella parte perimetrale del museo, troverai anche un piccolo stagno dove i visitatori sono invitati a lasciare dei fiori di loto, un gesto simbolico che non solo arricchisce la bellezza dello stagno, ma crea anche un legame personale tra i visitatori e il museo.

La struttura, inoltre, è stata progettata in modo da riflettere la visione cosmologica hindu, che divide l’universo in tre parti distinte: il Mondo Naga, il Monte Meru e il Paradiso Travatimsa.

La visita inizia con il Mondo Naga, il mondo sotterraneo. Questo è un luogo di introspezione e riflessione, dove siamo invitati a confrontarci con le nostre radici più profonde e a riconoscere l’interconnessione tra noi stessi e il mondo naturale.

Da lì, ascendiamo al Monte Meru, il mondo degli uomini. Questo è il regno della vita quotidiana, dove si confrontano le gioie e le sfide, le vittorie e le sconfitte. Esso rappresenta la nostra esperienza umana, con tutte le sue complessità e contraddizioni.

Infine, raggiungiamo il Paradiso Travatimsa, il regno celeste. È il luogo della trascendenza, dove le preoccupazioni terrene si dissolvono per lasciare spazio alla pace e all’armonia. Le pareti che ci accompagnano nella salita sono adornate con affreschi di un intenso blu, che raccontano la storia della vita di Buddha e del suo viaggio spirituale, culminato nel raggiungimento del Nirvana.

Ogni pennellata, ogni dettaglio, è carico di significato. Un’esperienza che tocca il cuore e l’anima, offrendo uno sguardo profondo sulle antiche tradizioni buddiste.

Uno sguardo sulle meraviglie di Bangkok

Bangkok, la “città degli angeli”, è un gioiello che brilla di luce propria nel cuore della Thailandia. Con le sue luci scintillanti, i suoi templi dorati e la sua energia contagiosa, Bangkok cattura l’anima di chiunque la visiti.

Uno dei luoghi più emblematici della città è senza dubbio il Grand Palace, un complesso di edifici utilizzati come residenza reale fino al XX secolo. Con la sua architettura elaborata e i suoi dettagli intricati, il palazzo è un vero capolavoro dell’arte tailandese. A poca distanza si trova il Tempio del Buddha di Smeraldo (Wat Phra Kaew), considerato il più sacro in Thailandia, che ospita una statua del Buddha realizzata interamente in giada.

Ma non sono solo i monumenti storici a rendere la capitale così unica. Bangkok è famosa anche per i suoi mercati vivaci, dove si può trovare di tutto, dalle spezie esotiche alle prelibatezze locali, dagli abiti di seta ai gioielli artigianali. Non perdere l’occasione di provare anche la cucina locale, ricca di sapori audaci e ingredienti freschi.

Visita Bangkok e lasciati avvolgere dalla sua magia. Scoprirai una città sorprendente che ti conquisterà.

Bangkok

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Skyline di Bangkok, Thailandia
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Biglietti aerei alle stelle, ma sta per cambiare tutto

E’ un dato di fatto: il prezzo dei biglietti aerei ha ormai raggiunto picchi vertiginosi. Da tempo le tariffe hanno subito un aumento anomalo, e i dati Istat hanno registrato, a maggio, incrementi medi del 40% su base annua.

Le tratte interne che hanno subito i rincari più di altre? Da Milano e Roma per Venezia, Catania, Palermo e Cagliari.

Soltanto per fare qualche esempio, all’aeroporto di Malpensa, su tutte le tipologie di rotte, sono stati venduti biglietti con prezzi più alti del 61,2% rispetto al 2022 e del 47% nei confronti del 2019.

A Linate, invece, i biglietti hanno registrato un rialzo del 48%, se paragonato con il 2019, sulla rotta per Londra (il rincaro maggiore) e un incremento del 38% per Malta, del 31% per la Spagna e del 29% per la Francia.

Ma sta per cambiare tutto.

Voli sempre più cari: gli interventi

Per fronteggiare l’incessante caro voli e le pratiche commerciali scorrette da parte delle compagnie aeree e rendere accessibili i collegamenti con le isole, sarebbe in via di definizione un intervento normativo, predisposto con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

Una promessa che il governo intende rendere concreta anche a fronte delle misure urgenti cui sta lavorando da tempo per offrire un paniere di prezzi calmierati, in particolare per i beni di largo consumo, e per, appunto, contrastare le pratiche sleali delle compagnie di volo.

Queste le parole del ministro Adolfo Urso, in prima fila contro gli aumenti indiscriminati delle tariffe: “Le tariffe degli aerei per Sicilia e Sardegna hanno picchi inaccettabili, del 70%. Interverremo a breve“.

A sua volta, il sottosegretario Massimo Bitonci ha sottolineato come durante il periodo di pandemia le compagnie aeree si siano ristrutturate e come, adesso, a seguito del significativo incremento della domanda, abbiamo fatto lievitare i prezzi, in particolare se i biglietti non vengono acquistati con largo anticipo, a discapito di chi deve spostarsi, magari con poco preavviso, per lavoro, salute oppure per motivi di urgenza.

Una significativa stretta sull’algoritmo

Nel caso specifico dei voli, il governo ha in programma di intervenire sul complicato meccanismo degli algoritmi delle compagnie aeree, il quale decide il prezzo dei biglietti per i voli nazionali.

Anche se al momento non è ancora ben chiara la dinamica tecnica della stretta sull’algoritmo, il percorso avviato prosegue in questa direzione.

Non si tratterà, allora, di fissare un prezzo massimo per legge poiché non è consentito, bensì di attuare una forte stretta su tutte quelle dinamiche che portano a un aumento indiscriminato dei prezzi, nella pratica una modifica significativa all’algoritmo.

In discesa il prezzo dei carburanti

Stando a Codacons, ad agosto i prezzi per i voli verso la Sardegna hanno raggiunto il picco di ben mille euro andata e ritorno causando seri problemi per l’estate che potrebbe essere ormai compromessa.

Tuttavia, una buona notizia per quanto riguarda i prezzi arriva invece dai carburanti.

Il ministro Urso ha condiviso che, grazie ai ribassi di questi giorni, il prezzo industriale in Italia (al netto della fiscalità) si attesta in maniera stabile come più basso rispetto a quello della Francia, della Germania e della Spagna.

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Anche Parigi ha il suo grattacielo: è l’unico della città

Parigi, la Ville Lumière, è un’affascinante sinfonia di cultura, storia e romanticismo. Ogni angolo della città è un tributo alla sua ricca eredità, con le sue strade acciottolate che raccontano storie di epoche passate e monumenti imponenti che sono la testimonianza del suo glorioso passato. Dal fascino senza tempo della Tour Eiffel al luccichio dorato della Senna al chiaro di luna, Parigi incanta i suoi visitatori con la sua bellezza eterea.

Con il suo inconfondibile aroma di croissant appena sfornati, il suono melodioso della lingua francese che riempie l’aria e l’arte che pervade ogni spazio, Parigi è più di una città; è un’esperienza che risveglia l’anima e fa battere il cuore più velocemente.

Ma c’è un’attrazione che più di tutte affascina per la sua architettura mozzafiato: è la Torre di Montparnasse, un grattacielo che si erge alto nello skyline di Parigi. Con i suoi 210 metri di altezza, domina l’orizzonte parigino, offrendo una vista panoramica imperdibile. Salendo sulla sua terrazza panoramica, è possibile respirare l’aria della capitale da una prospettiva completamente nuova. E mentre il sole tramonta e la città si illumina, è facile rendersi conto che la Torre di Montparnasse non è solo un edificio, ma un emblema della grandezza e dell’ambizione di questa città magica.

La Torre di Montparnasse: un capolavoro nel cuore di Parigi

La Torre di Montaparnasse a Parigi

Fonte: Getty Images

Scorcio della Torre di Montparnasse a Parigi, Francia

La Torre di Montparnasse regala una vista mozzafiato sulla città, offrendo panorami senza pari. Dalla sua terrazza di osservazione, è possibile ammirare i monumenti più famosi di Parigi, come la Tour Eiffel, il Louvre e Notre Dame. Ogni angolo della città è visibile in tutto il suo splendore, offrendo ai visitatori un’esperienza veramente unica e indimenticabile.

La visita alla Torre inizia con un viaggio su un ascensore che può raggiungere il 56° piano in soli 38 secondi. Una volta arrivati ​​in cima, troverete l’osservatorio che è strutturato su due livelli.

Il 56° piano è un luogo speciale, circondato da ampie vetrate che offrono una vista a 360 gradi su Parigi. Da lì, la Tour Eiffel si staglia in tutta la sua maestosità, incorniciata dal verde del Campo di Marte e dei Giardini del Trocadéro. Più lontano, il quartiere della Défense, con le sue strutture futuristiche, offre un contrasto affascinante con l’architettura storica del centro di Parigi. Questa visuale permette di apprezzare la varietà e la bellezza unica del panorama urbano cittadino.

Dopo aver goduto della vista dal 56° piano, potrete salire a piedi le scale per raggiungere la terrazza panoramica esterna al 59° e ultimo piano della Torre di Montparnasse, il luogo perfetto per scattare foto indimenticabili della città. Con la sua struttura ariosa e lo spazio parzialmente coperto, offre un’ampia gamma di angoli e prospettive.

Da lassù, si possono facilmente riconoscere alcuni dei luoghi più emblematici della città, tra cui la Place de la Concorde, l’Opéra Garnier, il quartiere di Montmartre, l’Università della Sorbona e molti altri.

Ma la Torre di Montparnasse è molto più di un semplice punto di osservazione. Oltre al ristorante dal design glamour “Ciel de Paris“, che offre una cucina raffinata con una vista mozzafiato sulla città, la torre dispone anche di spazi interattivi ed espositivi. Questi possono essere utilizzati per organizzare vari eventi, dalle feste alle cerimonie, e a volte vengono trasformati in discoteche per serate speciali.

Il grattacielo di Parigi: mezzo secolo di storia

La Torre di Montparnasse, con la sua imponente presenza nel panorama parigino, ha celebrato il suo 50° anniversario lo scorso 18 giugno. Fu costruita tra il 1969 e il 1972 e progettata da un trio di architetti francesi: Eugène Beaudouin, Urbain Cassan e Louis Hoym de Marien. Nonostante le controversie iniziali sulla sua costruzione, la Torre di Montparnasse è diventata un importante centro di attività e un’attrazione turistica popolare.

Inizialmente, la Torre non fu ben vista dai parigini poiché rovinava la bellezza della loro amata città. Tuttavia, le opinioni hanno cominciato a cambiare nel 2012, quando un nuovo sistema di illuminazione con 58 proiettori a LED è stato installato sulla torre. Questo ha trasformato l’edificio in un affascinante punto di riferimento notturno, offrendo un contrasto cromatico con la vicina Torre Eiffel. Da allora, la Torre di Montparnasse è diventata un elemento iconico e amato dai cittadini di Parigi.

La Torre di Montparnasse a Parigi

Fonte: Getty Images

Vista della Torre di Montparnasse a Parigi, Francia
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Questo bizzarro museo vale da solo un viaggio a Lisbona

Cosa ci spinge a metterci in viaggio e a esplorare il mondo in lungo e in largo? A volte lo facciamo perché ispirati dai racconti degli altri viaggiatori, altre volte per assecondare il desiderio di perderci e immergerci in paesaggi da cartolina. Ma lo facciamo anche per raggiungere i luoghi iconici, i monumenti artistici e architettonici, e per scoprire le tradizioni e le usanze di popolazioni vicine e lontane.

Ci mettiamo in viaggio anche per andare alla scoperta della cultura di una determinata destinazione, quella conservata, protetta e valorizzata all’interno di musei, alcuni dei quali si sono trasformati negli anni in vere e proprie attrazioni turistiche. Scrigni delle meraviglie che, da soli, valgono un intero viaggio.

Ed è proprio di un museo che vogliamo parlarvi, di uno dei più insoliti, bizzarri e particolari che abbiamo mai visto. Si tratta del Centro Interpretativo da História do Bacalhau che, come il nome stesso suggerisce, celebra il baccalà. Curiosi di scoprirlo? Preparate i bagagli: si vola a Lisbona.

Bentornati a Lisbona

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in una città che non smette mai di incantare, stiamo parlando di Lisbona. Affascinante, colorata, superlativa: la capitale del Portogallo, che sorge sulla costa e si estende su un territorio collinare, è una delle mete predilette di viaggiatori e turisti provenienti da ogni parte del mondo. Le cose da fare e da vedere qui sono così tante che non basta un solo viaggio per scoprirle tutte.

I vicoli della città vecchia e le case dalle tinte pastello, il fiume Tago sovrastato dall’iconico ponte 25 de Abril, il Museo Nazionale Azulejo, dedicato all’arte delle piastrelle in ceramiche: queste sono solo alcune delle attrazioni imperdibili in città, alle quali poi si aggiungono tutte le prelibatezze gastronomiche che appartengono alla tradizione locale e che meritano di essere assaporate.

Ma al di là dei luoghi più frequentati dai viaggiatori, che si estendono fino alle spiagge atlantiche situate al di fuori del nucleo urbano, esiste un’attrazione davvero particolare, sicuramente unica. Si tratta di un museo che celebra il baccalà e che racconta la storia del simbolo della cucina portoghese.

Il museo che celebra il baccalà

Sono molti i viaggiatori che raggiungono Lisbona per assaporare la ricca tradizione gastronomica che appartiene alla città. È proprio nella capitale del Portogallo, infatti, che è possibile assaggiare i pasteis de nata, dolci caratteristici che da sempre rispondono alle esigenze dei palati più sopraffini.

I pasticcini di pasta sfoglia, però, non sono gli unici a deliziare i sensi di chi arriva fin qua giù. Per gli amanti del salato, infatti, ci sono tantissime proposte a base di pesce, e soprattutto di “bacalhau”, che è l’emblema della tradizione culinaria locale.

È proprio al baccalà che è stato dedicato il Centro Interpretativo da História do Bacalhau situato nel Lisboa Story Centre, il museo interattivo dedicato all’intera storia di Lisbona. Uno spazio davvero inedito che permette a tutti i visitatori di fare un viaggio attraverso il tempo per scoprire le origini, le tradizioni e l’evoluzione di quello che è riconosciuto come simbolo della gastronomia di un Paese intero.

Una volta entrati all’interno dell’edificio, gli ospiti sono invitati a intraprendere un viaggio ideale attraverso le testimonianze e le storie dei marinai e dei pescatori che sono arrivati fino in capo al mondo per pescare questo esemplare, e portarlo in tavola con ricette che sono diventate iconiche.

Non è tutto però, all’interno del Centro Interpretativo da História do Bacalhau, infatti, è stato creato anche uno spazio dedicato allo shopping culinario. Questo vuol dire che i visitatori – prima di andare via – possono acquistare porzioni di baccalà fresco o secco, e in diverse lavorazioni, e fare un viaggio nella cultura portoghese attraverso il sapore.

Bacalhau

Fonte: iStock

Bacalhau di Lisbona
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Spiagge griffate: le più lussuose del Mediterraneo

Sapevate che in alcuni spettacolari zone del Mediterraneo esistono le spiagge griffate? Si tratta di luoghi esclusivi, dalla bellezza sorprendente, dai dettagli ricercati e dai servizi più che soddisfacenti. Angoli di lusso, quello vero, quello autentico e che tutti abbiamo sognato almeno una volta nella vita. Noi di SiViaggia abbiamo selezionato alcuni dei più incredibili, posti all’insegna dell’alta moda e della raffinatezza.

Le spiagge griffate in Italia

La prima spiaggia griffata di cui vi vogliamo parlare si trova nel nostro Paese e più precisamente nell’incantevole cornice di Taormina, meravigliosa località in provincia di Messina. Proprio da queste parti prende vita il San Domenico Palace, a Four Seasons Hotel che ha instaurato una collaborazione con Dolce&Gabbana, una delle case di moda italiane più famose in assoluto.

A disposizione dei fortunati ospiti c’è un fantastico allestimento a bordo piscina decorato con il motivo “Blu Mediterraneo” di Dolce&Gabbana e ispirato alle maioliche, un vero e propio omaggio al patrimonio artigianale del nostro Paese.

Ombrelloni, asciugamani, cuscini, guanciali, capanne, vassoi, sottobicchieri e altri oggetti decorativi sono tutti firmati dalla casa di moda nostrana. Un piccolo paradiso di bellezza e classe.

San Domenico Palace, a Four Seasons Hotel

Fonte: Peter Vitale

La spiaggia griffata del San Domenico Palace, a Four Seasons Hotel

Voliamo poi a Portofino, straordianario e colorato borgo di pescatori che sorge sulla panoramica Riviera Ligure a sud-est di Genova. Un luogo che per la sua indiscutibile classe attira da sempre turisti facoltosi che qui trovano il loro angolo di paradiso. Ed è proprio qui Belmond ha istaurato una collaborazione speciale con Dior presso i leggendari giardini dello Splendido, A Belmond Hotel, Portofino e i Bagni Fiore, una delle spiagge più esclusive della zona.

Dall’1 giugno al 30 settembre, oltre alla Spa, a disposizione degli ospiti c’è una vera e propria zona che fa sognare a occhi aperti: Bagni Fiore, la spiaggia più bella ed esclusiva della Baia di Paraggi, ovvero un eccezionale beach club che sorge nel cuore del Parco Naturale di Portofino e dell’Area Marina Protetta.

Ad impreziosire ulteriormente il territorio, quest’anno c’è anche una cabina spa pop-up Dior per il massimo relax non solo del corpo, ma anche della mente: tutti gli arredi, tra cui gli ombrelloni, i lettini e i cuscini sono personalizzati dal marchio di alta moda francese con la vivace stampa toile de Jouy verde.

Bagni Fiore by Dior

Fonte: Kristen Pelou

La spiaggia griffata Bagni Fiore by Dior

Poi ancora il Beverly Hills Hotel al Riccio a Capri a picco sul mare e firmato Dior; Forte dei Marmi con il suo beach club Alpemare dove il tema è Luis Vuitton e a cui la maison ha dedicato una delle sue borse best seller, la Neverfull, in edizione limitata; la monumentale Costiera Amalfitana con il Club House by the Sea impreziosito dell’inequivocabile Rosso Valentino.

Le spiagge griffate all’estero

Senza ombra di dubbio l’Italia è una delle mete più desiderate quando si parla di lusso e di alta moda. Del resto la nostra classe ed eleganza è fieramente riconosciuta in tutto il mondo. Ciò non toglie che il Mediterraneo offra anche tante altre località particolarmente raffinate e amate dai viaggiatori più abbienti.

Vi basti pensare alla rinomata Saint Tropez dove i beach club griffati sono tantissimi e soprattutto uno più bello dell’altro. Assolutamente degno di nota, per esempio, è Loro Piana – La Réserve à la Plage beach club che è uno dei luoghi più eccezionali dalla Costa Azzurra di Saint Tropez.

Da queste parti i colori e i pattern iconici di Loro Piana, come il motivo multirighe Suitcase Stripe, sono il leitmotiv in spiaggia, sugli ombrelloni, sui teli mare, nel bar-ristorante e molto altro ancora. Un vero e proprio microcosmo di eleganza sulla Riviera Francese, ma dal tocco tipicamente italiano.

Loro Piana - La Réserve à la Plage beach club

Fonte: Loro Piana

La spiaggia griffata di Loro Piana – La Réserve à la Plage beach club

Poi ancora Indie Beach che ha invece istituito una collaborazione con Simon Porte Jacquemus, idolo del fashion contemporaneo, che ha colorato di giallo l’intero beach club, in pieno spirito con lo stile decorativo della Costa Azzurra. Tavole da surf e canoe sono firmate Jacquemus e l’atmosfera è di quelle più speciali possibili.

Il Loulou Ramatuelle Beach Club è invece la casa estiva di Gucci i cui colori e pattern sono riconoscibili su ombrelloni, lettini e asciugamani. Dolce&Gabbana è la musa di DG Resort di Saint Tropez, mentre Fendi rende sempre più spettacolare il centro ed il lungomare di Marbella al Puente Romano Resort sulla Costa del Sol, in Andalusia. Anche qui gli ombrelloni sono griffati, ma in questo caso con il logo con le F.