Ciò che dopo tre lunghi anni di lavoro è emerso dalla viscere di Roma è davvero sorprendente perché i resti appena rinvenuti sono parte di un tesoro che si credeva fosse andato ormai perduto. Qualcosa che si pensava fosse impossibile ritrovare e invece, per nostra fortuna, così non è stato.
Riemerso il teatro di Nerone a Roma
Gli scavi condotti a Roma hanno riportato alla luce una struttura imperiale di notevole importanza: parte del Teatro di Nerone, il quinto imperatore romano, insieme a reperti di altre epoche. La scoperta è avvenuta sotto la direzione scientifica prima di Renato Sebastiani e poi di Alessio De Cristofaro, archeologi della Soprintendenza di Roma.
Condotto sul campo da Marzia Di Mento con il team Mdm archeologia, il ritrovamento è stato fatto presso la corte interna di Palazzo della Rovere in via della Conciliazione, a pochi passi dal confine con il Vaticano e dalla Basilica di San Pietro.
Oltre alla parte sinistra della cavea a emiciclo, le colonne lavorate con marmi pregiati, le decorazioni a stucco con foglia d’oro e alcuni ambienti utilizzati come depositi di costumi e scenografie che identificano gli edifici ritrovati come il Theatrum Neronis, sono emerse anche alcune tracce delle attività produttive e di pellegrinaggio d’età medievale alla tomba dell’apostolo Pietro.
Poi ancora reperti importantissimi che vanno dalla tarda età repubblicana al XV secolo, come rarissimi esemplari di calici vitrei a colonnetta, brocche e materiale ceramico, ossa di animali trasformate in strumenti musicali e cerniere per mobili, grani di rosari e insegne.
È stata rinvenuta persino una successione di tracciati stradali più volte rifatti e sistemati, collegati all’approdo sul Tevere a valle di Ponte Sant’Angelo, o Portus Maior, due insegne da pellegrino (Volto Santo di Lucca e Santa Vergine di Rocamadour) e una fiaschetta sagomata a forma del gallo di San Pietro.
Le dichiarazioni degli addetti ai lavori
È abbastanza intuibile che la scoperta avvenuta a Roma è più che straordinaria. Come si può leggere sul Corriere della Sera, Daniela Porro l’ha definita di “eccezionale importanza”. Ma del resto parliamo di un ritrovamento che è stato fatto a una profondità media di cinque metri rispetto all’attuale piano strada e in una zona, quella nei pressi del Vaticano, che nel corso dei secoli ha subito trasformazioni enormi.
Nonostante la stratigrafia complessa e la necessità di ulteriori studi utili a confermare le ipotesi dei ricercatori, gli esperti concordano che i resti siano indentificabili proprio con quelli del Theatrum, fino ad ora legato solo alla sola memoria letteraria e circondato da misteri leggendari.
Due strutture in opera laterizia ritrovate sono infatti databili all’età giulio-claudia, mentre la tecnica con cui sono state costruite sarebbe la prova di un grande impegno economico e tecnico che non può essere altro che il frutto di una committenza di alto rango, come si può comprendere anche dalle raffinate decorazioni.
Per non parlare della pianta a emiciclo, con muri radiali e un sistema di accessi e di scale, che sono caratteristiche tipiche di una cavea teatrale, su cui sorgevano le gradinate per il pubblico.
I prossimi passi
Questo eccezionale ritrovamento è avvenuto presso i giardini di Palazzo della Rovere, sede dell‘Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Per questo motivo la Sovrintendenza e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme lavoreranno insieme con lo scopo di realizzazione un progetto volto a valorizzare gli scavi e renderli almeno in parte fruibili.
Presto potremo perciò ammirare gli oggetti ritrovati durante gli scavi in uno spazio museale che verrà creato a Palazzo della Rovere. A ottobre, invece, potremo visionare le immagini dell’eccezionale scoperta del Teatro di Nerone e degli scavi archeologici sul programma televisivo ‘Sotto il suolo di Roma’, in onda su Rai Storia.