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Porto San Giorgio, la cittadina sul mare delle Marche che è un sogno

Lungo la costa adriatica, ci sono tante splendide località di mare dove trascorrere le vacanze: una assolutamente da scoprire è Porto San Giorgio, piccola cittadina marchigiana, che in estate accoglie numerosi turisti sulle sue bellissime spiagge. Ma non si tratta solamente di una meta a vocazione balneare, visto che il suo centro storico è un vero gioiellino tutto da esplorare. Vediamo insieme quali sono le sue meraviglie.

Cosa vedere a Porto San Giorgio

La storia di Porto San Giorgio affonda le sue radici in un lontano passato: nell’antichità era considerato semplicemente lo sbocco sul mare della città di Fermo, e impiegò molto tempo per ottenere la sua autonomia. Nacque come villaggio marinaro, e secondo la leggenda il suo nome sarebbe un omaggio a San Giorgio: tanti secoli fa, alcuni pescatori si imbatterono in una pericolosissima tempesta al largo delle coste dell’Adriatico, e riuscirono a salvarsi solamente grazie all’intercessione del santo, apparso loro come un miracolo.

Oggi non è certo la pesca a dare da mangiare agli abitanti di Porto San Giorgio, bensì il turismo e l’industria manifatturiera. Tuttavia, la cittadina vanta ancora un porto molto suggestivo, tra i principali della regione: è stato inaugurato attorno alla metà degli anni ’80, e può accogliere quasi 800 imbarcazioni. Se lungo la fascia costiera si alternano quartieri residenziali e strutture turistiche, alle sue spalle – dove iniziano le colline – si può ammirare il centro storico del paese. Uno dei monumenti più belli è Rocca Tiepolo, eretta nel ‘200 dal veneziano Lorenzo Tiepolo.

Di forma quadrangolare, la rocca è stata recentemente ristrutturata e viene utilizzata per ospitare numerose manifestazioni culturali. Accanto ad essa, si può visitare la Chiesa di San Giorgio: costruita nel 1830, non è mai stata interamente completata. Davanti alla sua facciata doveva infatti ergersi un portico con colonne doriche, con vista sulla splendida Fontana della Democrazia. Quest’ultima, commissionata ad Alfonso Bernardini, è formata da una vasca in travertino sormontata da una figura femminile che tiene in mano un melograno e delle spighe di grano.

Porto San Giorgio, le spiagge più belle

Con circa 6 km di litorale, Porto San Giorgio è una delle mete balneari più apprezzate delle Marche. Le sue spiagge sabbiose sono il fiore all’occhiello della città: collegate da un bel lungomare su cui si affacciano hotel, negozietti e ristoranti, sono un vero e proprio richiamo turistico. Ci sono tratti di spiaggia libera e altri occupati da stabilimenti attrezzati, così da andare incontro a tutte le esigenze. Non a caso, l’intero tratto costiero, da nord a sud, è pluripremiato con il prestigioso riconoscimento della FEE, la Bandiera Blu.

E non solo: sin dal 2010, le spiagge di Porto San Giorgio hanno ottenuto la Bandiera Verde, assegnata dai pediatri italiani alle migliori località a misura di bimbi. Oltre all’arenile sabbioso, ci sono infatti fondali che digradano dolcemente e scogli frangiflutti che mitigano le correnti dell’Adriatico, offrendo un mare perfetto per le vacanze di famiglia, dove i più piccini possono giocare in tutta tranquillità (ma sempre sotto l’occhio attento di mamma e papà). Da non perdere, in estate, la Festa del Mare che si tiene il 14 agosto sulla spiaggia: pesce fritto e accompagnamento musicale intrattengono sino a notte inoltrata, quando uno spettacolo pirotecnico illumina il cielo stellato.

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Il momento migliore per una vacanza in Emilia

In previsione dell’estate, non c’è luogo migliore dove andare se non in quella terra che ha subìto molti danni per via delle condizioni meteorologiche: l’Emilia-Romagna. Da sempre una Regione che ha moltissimo da offrire, dalle bellezze culturali ai paesaggi naturali fino all’ottima tavola.

Per chi decide di trascorrere una vacanza in Emilia, sono in arrivo tantissime offerte e riduzioni nei principali musei, hotel e ristoranti di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Tutte città che sono facilmente e velocemente raggiungibili in treno. Per questo motivo, chi viaggia con Trenitalia in Emilia, fino al 31 agosto ha diritto a tutta una serie di facility che sicuramente rendono una vacanza più piacevole e abbordabile.

Musei scontati

Nei weekend sono previste riduzioni e agevolazioni sul biglietto d’ingresso nei musei e per le visite guidate, su presentazione del biglietto delle Frecce. I musei convenzionati sono a Parma la Camera di San Paolo, il Polo museale Piazza Duomo, Battistero, Museo Diocesano, Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Complesso monumentale della Pilotta e il Teatro Regio.

A Reggio Emilia si avrà uno sconto per la visita guidata della Collezione Maramotti, mentre a Piacenza si avrà diritto allo sconto per visitare il Museo della Cattedrale, ai Musei Civici di Palazzo Farnese e alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.

Hotel convenzionati

Ai possessori dei biglietti delle Frecce, le strutture alberghiere convenzionate di Parma, Piacenza e Reggio Emilia applicheranno una riduzione del 15%, su prenotazioni dirette, per soggiorni di due notti nel weekend (da venerdì a domenica).

Tour ed escursioni

Per chi avesse tempo, c’è la possibilità di prendere parte a esperienze a prezzi agevolati. A Parma c’è la possibilità di fare un tour della Food Valley, mentre il Comune di Parma propone un Parma City Tour, che comprende una piacevole passeggiata tra vie e i vicoli della città in compagnia di una guida turistica per ammirare i luoghi più suggestivi e affascinanti del centro storico e conoscere cosa rende Parma così speciale. A Reggio Emilia ci sono offerte sui pacchetti di Itinere, mentre a Piacenza si può fare un tour guidato della città.

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Roma: nasce la camera d’hotel sospesa

Non sempre ci mettiamo in viaggio per soddisfare la sete d’avventura, la voglia di conoscenza e di esplorazione. Capita, infatti, che siamo costretti a spostarci da una parte all’altra della città, o del Paese, per motivi tutt’altro che gioiosi. Eppure, anche il turismo, può diventare uno strumento per praticare la solidarietà.

Proprio da questa consapevolezza, infatti, è nata un’iniziativa straordinaria che è simbolo di umanità e che, ne siamo certi, riempirà di orgoglio il cuore di tutti i cittadini italiani. Per il venticinquennale della Onlus di Federalberghi Roma “Soggiorno Sereno” è nato infatti nella Capitale il progetto della “Camera d’hotel sospesa”.

Come è già successo a Napoli, dove il caffè sospeso – e pagato quindi a chi non può permetterselo – è diventato il simbolo più autentico di un senso di solidarietà che appartiene alla nostra terra, Roma replica l’iniziativa, questa volta espandendola al turismo. Nella Capitale, infatti, verrà presto garantita una camera d’hotel a tutte le persone in visita alla città eterna per motivi di salute.

L’iniziativa solidale nella Capitale

L’iniziativa della camera sospesa si ispira a quello che da anni succede sotto l’ombra del Vesuvio, e cioè dalla volontà dei cittadini, ora diventata una straordinaria tradizione sociale e solidale, di pagare un caffè a chi non può permetterselo.

Così Roma replica, e lo fa in grande, lanciando la camera d’hotel sospesa. L’impegno, da parte degli alberghi della Capitale, è quello di creare un fondo comune con l’obiettivo di sostenere gli hotel, e le strutture ricettive, affinché queste possano ospitare in maniera totalmente gratuita le persone che sono in città per visite mediche, o i familiari di tutti coloro che sono in cura negli ospedali cittadini.

L’iniziativa è stata proposta in occasione dei 25 anni di attività della Onlus di Federalberghi Roma “Soggiorno Sereno Sandro Gabbani”, che da sempre si occupa di garantire assistenza materiale e umana a chi ne ha bisogno proprio nei luoghi simbolo del turismo della Capitale.

In questi 25 anni, infatti, sono stati oltre 100.000 i pernottamenti gratuiti offerti a chi ne aveva bisogno, pur con non poche difficoltà. La cosmopolita Capitale d’Italia, infatti, è raggiunta ogni giorno da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo desiderosi di scoprire il patrimonio artistico, architettonico e culturale che caratterizza la città e che ha influenzato tutto il mondo. Proprio la grande affluenza ha reso difficile per molte strutture, soprattutto le più piccole, trovare stanze da destinare a chi ne ha bisogno.

Da questa consapevolezza è nata così la “camera sospesa”, il progetto solidale che permette agli albergatori di sostenersi a vicenda e di poter offrire, così, una sistemazione a chi ne ha bisogno.

La “Camera d’hotel sospesa” a Roma

Il progetto della camera sospesa è stato presentato in occasione del Gala organizzato per celebrare i 25 anni dell’Onlus organizzata da Federalberghi Roma da Flavio Insinna proprio nella Capitale. La missione, come già anticipato, è quella di garantire accoglienza e vicinanza a chi è costretto a viaggiare per curarsi e trova difficoltà nel soggiornare in città.

Un progetto meraviglioso, questo, che presto sbarcherà anche a Milano, dove gli Ospedali Fatebenefratelli e Macedonio Melloni sono già entrati in contatto con la Federalberghi locale.

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La strada più bella del mondo è un autostrada che galleggia sull’oceano

Esistono alcune esperienze che sono destinate a incantare e meravigliare, a restare nel cuore e nei ricordi per l’eternità. I viaggi on the road, e tutto quello che hanno da offrire, rientrano sicuramente tra queste. Si tratta di avventure incredibili che regalano una sensazione di libertà incommensurabile e che ci permettono di scoprire e riscoprire destinazioni, paesaggi e bellezze naturali e artificiali, da un altro punto di vista.

Gli itinerari on the road da seguire e da creare sono tantissimi, e tutti hanno in comune l’ennesimo obiettivo: quello di attraversare su ruote strade iconiche e incredibili che si snodano tra paesaggi e territori straordinari, tutti da ammirare. Un’esperienza unica, questa, che tutti dovremmo vivere e condividere almeno una volta nella vita.

E se è un’avventura così che volete sperimentare il più presto possibile, allora c’è solo un luogo da raggiungere. Il nostro viaggio di oggi ci porta dall’altra parte del mondo ma, vi assicuriamo, che l’esperienza da sola vale il viaggio. Sì perché qui, in Florida, esiste la strada più bella del mondo: un’autostrada sospesa che galleggia sull’oceano e che attende solo di essere attraversata. Pronti a partire?

Overseas Highway: attraversare l’oceano in macchia

Il suo nome è Overseas Highway e noi non abbiamo dubbi: è questa la strada più bella del mondo. Un percorso delle meraviglie che si snoda per 205 chilometri e che consente di attraversare lo splendido arcipelago delle Florida Keys nello Stato della Florida.

L’autostrada d’oltreoceano rappresenta uno dei più incredibili capolavori di ingegneristica del mondo intero. Fu costruita, per gran parte, su quella che un tempo era l’ex ferrovia Overseas Railroad, distrutta poi a causa di un uragano nel 1935. Al suo posto venne poi creato questo percorso sospeso sull’oceano con vista mozzafiato. L’azzurro del cielo, infatti, si fonde e si confonde con quello del mare, mentre in lontananza è possibile ammirare le isole coralline in tutto il loro splendore.

Non vi resta che allacciare le cinture e scegliere la playlist giusta per affrontare quello che è, con tutta probabilità, il percorso on the road più mozzafiato del pianeta.

L’autostrada sospesa sull’oceano

Organizzare un viaggio dell’arcipelago delle Florida Keys è qualcosa che tutti dovremmo fare almeno una volta nella vita. Queste isole tropicali, circondate dall’Oceano Atlantico e dal Golfo del Messico, si palesano allo sguardo degli avventurieri che giungono fin qui come paradisi terrestri senza eguali.

Destinazioni, queste, perfette per gli amanti della natura e per tutti gli appassionati dello snorkeling e delle immersioni. I paesaggi incontaminati e le distese di acqua cristallina che si perdono all’orizzonte si fondono con la storia e la cultura del posto. La città di Key West, infatti, ospita tra le tante cose anche la casa-museo di Ernest Hemingway.

Insomma, raggiungere questo eden terrestre è una di quelle avventure che difficilmente si dimenticano. Ma se volete rendere l’esperienza ancora più straordinaria, allora, il consiglio è quello di noleggiare un automobile e attraversare l’autostrada sospesa sull’Oceano che collega la U.S. Route 1 all’arcipelago Florida Keys.

Gli occhi puntati sulla strada di chi guida potranno comunque avere un accesso privilegiato sul panorama affascinante e suggestivo che si snoda tutto intorno. Chi viaggia posto finestrino, invece, avrà tutto il tempo per contemplare le meraviglie naturalistiche di questo paradiso in terra.

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Giornate Europee dell’Archeologia: visitare i più bei Beni del FAI

Il 16, 17 e 18 giugno di quest’anno si terranno le Giornate Europee dell’Archeologia, tre appuntamenti dedicati tanto agli appassionati di storia quanto ai semplici curiosi, per scoprire il patrimonio archeologico che impreziosisce il nostro Paese. Ad aderire all’edizione del 2023 è anche il Fondo Ambiente Italiano (FAI) che per l’occasione spalancherà le porte di vere e proprie meraviglie d’Italia.

Le Giornate Europee dell’Archeologia

Le Giornate Europee dell’Archeologia, gestite da Inrap, l’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva della Francia (Institut national de recherches archèologiques prèventives) e organizzate in Italia dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio, avranno luogo nei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa.

Saranno tre imperdibili giorni di speciali visite guidate in compagnia di esperti, con tante attività dedicate a bambini e adulti e con conferenze con specialisti del settore, in collaborazione con Università e Soprintendenze che lavorano sul territorio.

Il FAI darà la possibilità di scoprire ben sei dei suoi tesori: le Abbazie di Santa Maria di Cerrate a Lecce e quella di San Fruttuoso a Camogli, Parco Villa Gregoriana a Tivoli, la Baia di Ieranto a Massa Lubrense, il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento e il Monastero di Torba a Gornate Olona.

Parliamo quindi di vere e proprie meraviglie che rappresentano uno spaccato della passata frequentazione del territorio nazionale e la cui varietà e localizzazione permette di fare un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia alla scoperta di epoche, usi e costumi di tempi ormai andati.

Abbazia di San Fruttuoso. Bene FAI

Fonte: Marco Ligabue e Matteo Girola_2017_© FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

La meravigliosa Abbazia di San Fruttuoso

In onore di queste tre giornate, in alcuni Beni verranno eccezionalmente aperte le porte ad aree generalmente non visitabili, con lo scopo di far conoscere ai visitatori le scoperte recenti avvenute in zona.

I Beni da non perdere

Tra le meraviglie da visitare c’è l’Abbazia di San Fruttuoso di Camogli, in provincia di Genova. Si tratta di uno dei siti più importanti della regione Liguria ma anche di un vero e proprio testimone della storia e del patrimonio religioso italiano.

Per l’occasione, saranno gli archeologi che hanno curato gli ultimi cantieri di scavo a guidare i visitatori e a presentare i dati inediti ottenuti dagli studi.

Venerdì 16 giugno, dalle ore 16 alle ore 18, presso il Salone degli Stucchi Villa Durazzo a Santa Margherita Ligure, si terrà una conferenza dal titolo “Presentazione dei risultati delle ultime campagne di scavo archeologico” che si sono svolte presso l’Abbazia di San Fruttuoso.

Sabato 17 giugno, a partire dalle ore 10.30, un trekking archeologico condurrà alla scoperta di Chiesa Vecchia, un vero e proprio esempio di architettura romanica altomedioevale. Poi ancora domenica 18 giugno, dalle ore 10 alle 16, sarà possibile partecipare ad alcune visite guidate alla scoperta delle indagini archeologiche di San Fruttuoso, dalle prime campagne degli anni ’80 fino agli ultimi scavi.

Presso il Giardino della Kolymbethra, un prezioso sito archeologico che si trova in una piccola valle nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, le Giornate Europee dell’Archeologia saranno all’insegna di attività dedicate a piccoli e grandi visitatori, approfondendo soprattutto il tema del connubio fra pietra e acqua.

Giardino della Kolymbethra, Bene FAI

Fonte: iStock

Un angolo del Giardino della Kolymbethra

Sabato 17 e domenica 18 giugno, dalle ore 11.30, delle speciali visite guidate porteranno a conoscere elementi archeologici che caratterizzano il Bene e che lo hanno definito prima che divenisse un giardino lussureggiante come lo è oggi.

Mentre domenica 18 giugno, a partire dalle ore 11, sarà il momento del laboratorio per bambini: i visitatori dai 5 ai 10 anni potranno scoprire l’interessante funzionamento degli acquedotti progettati dall’architetto Feace, di epoca greca, analizzando gli elementi che compongono gli ipogei che attraversano la Kolymbethra.

Poi ancora il Monastero di Torba situato a Gornate Olona, in provincia di Varese. Si tratta di un complesso monumentale che sorge nella natura e raccolto attorno a un’imponente torre con interni affrescati. Per questa occasione, non solo si lascerà scoprire grazie a delle visite speciali con i responsabili dei cantieri di scavo, vi si potrà gustare anche un pranzo longobardo in cui antiche ricette popolari torneranno a vivere.

Nel dettaglio: venerdì 16 giugno, ore 16.30 – 18, presso la Chiesa di Santa Maria ci sarà una conferenza dal titolo “Torba e Castelseprio: dieci anni di ricerche archeologiche dell’Università di Padova tra ricerca e innovazione”.

Sabato 17 giugno dalle ore 10.30, invece, si potrà partecipare a una visita guidata agli scavi che hanno interessato l’area del Monastero dal 2013 al 2020, mentre alle ore 12.30 arriverà il momento di far gioire le proprie papille gustative grazie a uno speciale menù a tema “La storia in cucina: pranzo longobardo” presso il ristorante Antica Torre interno al Bene.

Monastero di Torba, Bene FAI

Fonte: Barbara Verduci_2021_© FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

Veduta del Monastero di Torba

Lo stesso pranzo verrà ripetuto domenica 18 giugno, mentre alle ore 14.30 e 16 avrà luogo il laboratorio per bambini dal titolo “Il mestiere dell’archeologo”, dove i visitatori dai 7 agli 11 anni incontreranno un archeologo che farà loro conoscere i suoi strumenti di studio, i metodi con cui si scelgono e conducono le ricerche e come si riorganizzano le informazioni che aiutano a scrivere la storia di questo misterioso e antichissimo posto.

Altri imperdibili appuntamenti

Le Giornate Europee dell’Archeologia saranno l’occasione perfetta anche per visitare il Parco Villa Gregoriana di Tivoli, in provincia di Roma, un insieme di boschi, sentieri, antiche vestigia, grotte naturali, che poi si aprono in una spettacolare cascata.

Durante questi 3 giorni degli specialisti racconteranno la componente archeologica del Parco mettendola in relazione al territorio tiburtino, estremamente fragile e legato indissolubilmente a una condizione di dissesto idrogeologico e sismico.

La Baia di Ieranto è invece una meravigliosa area naturale situata in una insenatura nella costiera sorrentina che fa parte del territorio del comune di Massa Lubrense, nella città metropolitana di Napoli.

Baia di Ieranto, Bene FAI

Fonte: iStock

la meravigliosa Baia di Ieranto

Da queste parti, sabato 17 giugno dalle ore 9.30 alle 15:30 circa, sarà l’occasione per partecipare a uno speciale trekking guidato per approfondire la storia del sito archeologico di Punta Campanella.

Infine l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, situata sulla strada provinciale che collega i comuni di Squinzano e Trepuzzi a Casalabate, in provincia di Lecce, che è uno dei più significativi esempi di Romanico otrantino. Qui, venerdì 17 giugno alle ore 17.30, i più piccoli potranno prendere parte a un laboratorio dal titolo “Archeologi in erba” in cui scopriranno tecniche e metodologie da veri esperti del mestiere.

Sabato 17 giugno, alle  17.30, ci sarà un incontro dal titolo “Archeologia a Cerrate. Nuovi scenari di conoscenza”, al termine del quale l’archeologo porterà gli ospiti a compiere una visita guidata speciale sulle tracce dei più recenti scavi archeologici. Non resta che approfittare di queste tre incredibili Giornate Europee dell’Archeologia per approfondire e conoscere meglio alcune incredibili meraviglie del territorio italiano.

Abbazia di Santa Maria di Cerrate, Bene FAI

Fonte: Filippo Poli, 2018 © FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate
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Caro spiagge: quali sono le più care d’Italia quest’estate

Si preannuncia un’estate piuttosto onerosa per i vacanzieri che vorranno godersi sole e mare sulle spiagge italiane, in particolar modo nei lidi più esclusivi, oramai accessibili solo ai più ricchi, con postazioni che superano i 1.000 euro al giorno. È quanto emerge da una ricerca del Codacons sui costi di lettini, ombrelloni, sdraio, gazebi e servizi vari sui litorali. Ecco quali sono le spiagge più care d’Italia.

Quanto costa andare in uno stabilimento medio quest’anno

L’estate di quest’anno è la più cara di tutti i tempi. Stando a quanto spiega il Codacons, questa estate molti stabilimenti balneari hanno apportato modifiche ai propri listini applicando rincari delle tariffe al pubblico per numerosi beni e servizi. Quelle giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio registrano incrementi medi del +10%/+15% in tutta Italia con punte del +25% rispetto allo scorso anno. I gestori stessi hanno parlato di aumenti “inevitabili”, generati dai maggiori costi a loro carico.

Facendo qualche esempio, volendo affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend, in uno stabilimento medio, si andrebbero a spendere questa estate tra i 30 e i 35 euro al giorno. Le tariffe sono estremamente diversificate sul territorio: si va dai 40 euro in media di Viareggio o Riccione, agli 80 euro di Gallipoli, passando per i 60 euro di alcune località della Sardegna, ma si arriva facilmente a 120 euro al giorno nelle strutture di livello più alto.

Anche consumare cibi e bevande presso i lidi costerà più caro, con rincari medi tra il +5% e il +10% sul 2022, dai menu dei ristoranti in spiaggia a bevande e gelati. Quindi, considerata la spesa per l’affitto di 1 ombrellone e 2 lettini, consumazioni presso i lidi, parcheggio e carburante, una famiglia con due bambini spenderà quest’anno mediamente tra i 100 e i 110 euro per una giornata al mare, con un aggravio medio del +13,4% sul 2022.

Caro-spiaggia: quale lido si aggiudica il record questa estate

Se quella che abbiamo appena visto è la situazione per gli stabilimenti di medio livello, il quadro cambia completamente per chi vuole usufruire di strutture esclusive situate nelle più prestigiose località di mare italiane. In base alla ricerca condotta dal Codacons, il record del caro-spiaggia spetta quest’anno al Salento, tra le mete estive più gettonate, dove per un gazebo si può arrivare a spendere ad agosto 1.010 euro al giorno se si sceglie l’opzione “rimborsabile”, che consente di cancellare la prenotazione entro 30 giorni dalla data prescelta. Scopriamo, quindi, la top ten delle spiagge più costose dell’estate 2023, in base ai prezzi di noleggio giornaliero ad agosto.

La classifica delle spiagge più costose

  1. “Le Cinque Vele Beach Club” di Marina di Pescoluse (Lecce): gazebo con tavolino, 4 lettini, teli da mare e aperitivo, 1.010 euro rimborsabile, 960 euro non rimborsabile.
  2. “Twiga” di Forte dei Marmi: tenda araba con sofa, 2 letti king size, 2 lettini standard, 1 sedia regista e 1 tavolino, 600 euro.
  3. Hotel Excelsior Lido di Venezia: capanna con lettino, materasso, cuscino, 2 sedie a sdraio con cuscini, 1 tavolo, 4 sedie pieghevoli, 3 teli da spiaggia, 515 euro.
  4. Augustus Hotel di Forte dei Marmi: tenda deluxe con 1 letto queen size, 2 lettini, sdraio e casseforti, 500 euro; Nikki Beach Costa Smeralda: Iconic Beach bed con 1 bottiglia a scelta tra magnum di vino rosé oppure Champagne 75 cl, 500 euro.
  5. Hotel Romazzino Costa Smeralda: 1 sdraio e ombrellone, 200 euro a persona.
  6. Eco del mare di Lerici: cabina deluxe con ombrellone, 2 lettini e 2 teli mare, 352 euro.
  7. Lido Pettolecchia di Savelletri: gazebo fino a 4 persone, 300 euro.
  8. Des Bains di Venezia: gazebo con 4 sedie, tavolo, 1 lettino con materassino, 2 sdraio, 230 euro.
  9. Phi Beach di Baja Sardinia: lettino, telo, drink, frutta, acqua e pranzo, 180 euro a persona.
  10. “Capri Beach Club Da Luigi”: ingresso con lettino o sedia a sdraio 100 euro a persona (inclusa consumazione al ristorante). Ombrellone +15 euro, cabina +20 euro, telo +10 euro.
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In bici alla scoperta del Parco Archeologico di Selinunte

Vivere un’esperienza cicloturistica tra le antiche rovine di uno dei siti archeologici più suggestivi d’Italia: oggi si può, grazie al nuovo itinerario nato all’interno del Parco Archeologico di Selinunte, dove passeggiare in bici andando alla scoperta di un prezioso patrimonio storico e culturale. Il tutto immersi in una natura incontaminata, che rende l’atmosfera ancora più magica. Ecco la prima esperienza di archeobike in Sicilia.

In bici tra le rovine di Selinunte

Il Parco Archeologico di Selinunte racchiude le rovine di un’antica città siceliota, abitata tra il V e il III secolo a.C., che sorgeva lungo la costa sud-occidentale della Sicilia, nel territorio che oggi ricade sotto la provincia di Trapani. Non è solamente una preziosa testimonianza del passato di questa florida regione, ma anche un luogo dove la natura non ha mai ceduto il passo all’uomo: il sito, affacciato sulle acque cristalline del mar Mediterraneo, è il più grande di tutta Europa e vanta ben 270 ettari di dolci colline punteggiate da templi e antichi resti di altri edifici.

Non poteva dunque esserci posto migliore per inaugurare la prima esperienza di archeobike in Sicilia: si tratta di una vera e propria avventura in sella alla due ruote, che ci porta tra sentieri circondati da una fitta macchia mediterranea sino a toccare tutti i principali siti del parco, così da poter ammirare le antiche rovine che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. È nato così un nuovo itinerario cicloturistico che si snoda in diversi percorsi all’interno dell’antica città di Selinunte, offrendo agli escursionisti la possibilità di vivere un’esperienza sensoriale e green, a zero impatto ambientale, in uno dei luoghi più suggestivi di tutti i tempi.

Il nuovo percorso cicloturistico

L’idea alla base della nascita di un percorso di archeobike è quella di unire un’avventura outdoor su due ruote all’esplorazione di un sito archeologico tra i meglio preservati del nostro Paese. Anzi, affrontare in bici il nuovo itinerario offre anche l’occasione giusta per scoprire angoli più nascosti del parco, che solitamente sono molto più difficili da raggiungere – ma che non per questo meritano di essere dimenticati. Per il momento, sono solamente dieci le bici messe a disposizione dal parco: assieme ad esse, è possibile noleggiare delle cuffiette con audioguida per una full immersion completa tra le rovine di Selinunte.

Il percorso è ricco di sorprese, con numerose tappe che ci portano a visitare i più affascinanti templi e gli altri suggestivi resti dell’antica città. La prima fermata è sulla collina orientale, dove svetta il maestoso tempio E, accanto alle rovine di due edifici più piccoli: qui è stata allestita la mostra Ars Aedificandi, con decine di riproduzioni dei macchinari utilizzati nei cantieri greci per la costruzione dei templi. Si prosegue poi verso il Baglio Florio, dove concedersi una rapida esplorazione prima di attraversare l’alveo ormai secco del fiume Cottone e raggiungere l’Acropoli.

Eretta su un altopiano calcareo a strapiombo sul mare, regala una vista mozzafiato sulla spiaggia di Selinunte e sulle acque cristalline che la lambiscono. Lasciando per un momento la bici, potremo percorrere l’intera cinta muraria sino alla porta Nord, che fu il principale accesso alla città: è solo l’inizio di una bella passeggiata tra le rovine di antiche abitazioni e di templi suggestivi. L’itinerario si conclude di nuovo in bici sino al punto di partenza, dopo aver vissuto un’avventura che è davvero impossibile dimenticare.

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Il tramonto dorato che infiamma Manhattan sta per tornare: le date dello show

Lo scorso 30 maggio, centinaia di cittadini e viaggiatori in visita a New York, si sono incontrati tra le strade della città per assistere a uno degli show più incredibili del Paese. Uno spettacolo che, più volte durante l’anno, trasforma la Grande Mela nel palcoscenico di una visione incantata e suggestiva, quella del tramonto che fa capolino tra i grattacieli.

Il nome dell’evento, che attira ogni anno l’attenzione di persone da tutto il mondo, è Manhattanhenge, anche conosciuto come solstizio di Manhattan. Si tratta di un allineamento incredibile, che si verifica due volte all’anno, e che vede il sole incastrarsi perfettamente tra le vie del distretto di Manhattan durante la golden hour.

Il nome scelto per raccontare questo fenomeno, fa riferimento proprio a quello che accade durante il solstizio d’estate in Inghilterra, quando il sole si allinea all’affascinante ed enigmatico sito di Stonehenge. L’ultimo show, come anticipato, ha infiammato le strade della Grande Mela il 30 maggio, ma non è troppo tardi per ammirarlo di nuovo. A luglio, infatti, è previsto il secondo appuntamento di questo fenomeno. Non vi resta che preparare i bagagli e raggiungere i grattacieli di Manhattan: lo spettacolo ha inizio!

Il tramonto più bello del mondo

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per ammirare i capolavori di Madre Natura, per osservare da vicino i i monumenti artistici e architettonici creati dall’uomo, e anche per osservare stelle e tramonti. Poche cose, infatti, sanno incantarci come la golden hour che infiamma il panorama d’estate.

L’ultimo saluto del sole accende di magia tutto ciò che si trova intorno a noi: mare, montagne, prati, giardini e città si tingono di mille sfumature di rosso regalandoci una visione davvero superlativa. Uno show gratuito al quale abbiamo accesso ogni giorno che ci regala emozioni sempre nuove e sorprendenti.

Tra i tramonti più belli del mondo non possiamo non menzionare quello che infiamma la Grande Mela in determinati periodi dell’anno. Si tratta del Manhattanhenge, ribattezzato come solstizio di Manhattan, un allineamento perfetto che regala uno dei panorami più affascinanti e mozzafiato di sempre.

Succede infatti che il sole si allinea perfettamente tra gli edifici che popolano la zona Est-Ovest di Manhattan provocando così un bagliore incredibile, caratterizzato da infinite sfumature di arancione e di rosso, che si riflette sui vetri dei grattaceli e su ogni superficie. Diversi sono i punti di osservazione da raggiungere: il fenomeno, infatti, è ben visibile dalla 14esima strada, dalla 42esima, dalla 34esima e dalla 23esima.

Manhattanhenge: il prossimo appuntamento

Come abbiamo anticipato, c’è ancora tempo per assistere a uno degli show più belli e affascinanti del mondo intero. Il 30 maggio, infatti, si è tenuto solo il primo degli appuntamenti previsti quest’anno.

Il Manhattanhenge tornerà a infiammare le strade di New York il 12 luglio alle ore 20:20 (ora locale). Sarà possibile osservare il fenomeno, in maniera parziale, anche il 13 luglio. Se avete in mente di raggiungere la Grande Mela quest’estate, o volete garantirvi un posto in prima linea davanti alla suggestiva golden hour, non vi resta che preparare i bagagli.

Vi basterà raggiungere qualsiasi strada che attraversa il celebre distretto della zona est-ovest, mettervi in posizione e godervi lo show.

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Nel cuore della Toscana c’è una città che ospita streghe e vampiri

L’Italia è il Paese dei Santi, dei poeti e dei navigatori, ma anche delle tradizioni, delle usanze, delle storie e delle leggende. Alcune di queste sono così antiche che affondano le radici in tempi immemori, altre si sono trasformate nei secoli e, altre ancora, sono nate in tempi più recenti, senza però perdere il loro fascino.

Città, borghi, quartieri, piazze e ponti: molti dei luoghi iconici che raggiungiamo quando siamo in viaggio, o che attraversiamo nel quotidiano, nascondono in realtà storie affascinanti e suggestive, a volte anche un po’ spaventose. Ed è proprio di una delle tante storie che sono intrise nel tessuto urbano del Bel Paese che oggi vogliamo parlarvi.

Per farlo vi invitiamo a preparare i bagagli per raggiungere il cuore della Toscana. È proprio qui, infatti, che esiste una città bellissima che ospita streghe e vampiri. Destinazione: Volterra. Pronti a partire?

Volterra, come nessuno ve l’ha raccontata mai

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in una cittadina cinta da mura non troppo lontano da Firenze. Volterra, infatti, dista dal capoluogo toscano appena 80 chilometri. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte, ne siamo certi, vi lasceranno senza fiato.

Tappa imprescindibile, di chiunque arrivi qui, è il Palazzo dei Priori. Situato in pieno centro l’edificio ospita splendidi affreschi medievali e un campanile dal quale è possibile ammirare un paesaggio mozzafiato. Ci sono poi il Duomo, l’Acropoli Etrusca e il museo annesso che ospita tutta una serie di manufatti e testimonianze di un passato antichissimo. E poi, ancora, il Teatro Romano e la Fortezza Medicea.

Tuttavia, è all’ombra dei luoghi più iconici della città che si nascondono storie che oggi, esattamente come ieri, affascinano gli amanti del brivido, e fanno tremare i più paurosi. Tra le strade, i vicoli e i muri che circondano il nucleo urbano, infatti, sono conservate storie e leggende, a tratti impronunciabili, che echeggiano da tempi immemori.

La città, incastonata tra le sinuose colline della provincia di Pisa, ha ospitato il secondo romanzo della saga Twilight, New Moon. La scelta non è stata fatta a caso: Volterra, infatti, è la città delle streghe e dei vampiri.

La città delle streghe e dei vampiri

La leggenda vuole che proprio a Volterra, tanto tempo fa, nacque una strega. Il suo nome era Aradia e si pensava fosse la figlia della Dea Diana. La donna, che praticava l’occulto e lo insegnava agli esseri umani, fu condannata a morte nel 1300, eppure riuscì a sfuggire all’esecuzione e il suo corpo non fu mai ritrovato.

Aradia non era l’unica strega della città, la storia vuole che la sua presenza attirasse qui numerose altre streghe provenienti da ogni parte d’Italia che, ogni notte, si riunivano proprio appena al di fuori delle mura cittadine. A testimoniare quel che resta delle streghe che un tempo abitarono Volterra, c’è il masso della Mandringa. Si tratta di una roccia, contraddistinta da una crepa, situata appena fuori dal nucleo urbano che ha ispirato nei secoli poeti, artisti e scrittori tra i quali anche D’Annunzio.

Secondo le leggende popolari, era proprio nei pressi del masso che le streghe si riunivano per danzare sotto la Luna. I più suggestivi giurano ancora di sentire le loro voci quando cala la notte.

Il nome di Volterra è legato anche a un’altra presenza tutt’altro che confortante, quella dei vampiri. Prima ancora di Aradia, e delle streghe, pare che qui si fosse rifugiato un potentissimo clan di vampiri, lo stesso che poi ha ispirato il secondo capitolo della fortunata saga Twilight. È proprio grazie alla pellicola cinematografica che la città è stata resa celebre in tutto il mondo e si è trasformata in una delle mete predilette del Dark Tourism.

E se streghe e vampiri non vi spaventano, allora, provate a raggiungere l’ex manicomio di Volterra. Un luogo angusto e spaventoso pregno di storie e…di fantasmi!

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L’unica città d’arte sostenibile si trova in Italia

Famosa in tutto il mondo per la sua bellezza, la sua storia e il suo Palio tradizionale, Siena è diventata la prima città d’arte al mondiale a essere certificata come destinazione sostenibile.

Questo riconoscimento le è stato conferito dal Global Sustainable Tourism Council (GSTC), l’organizzazione internazionale che definisce, attraverso specifici indicatori e criteri, gli standard di sostenibilità per il turismo a partire dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (UNSDGs).

Una città green e sostenibile

Da sempre molto attenta al benessere dei propri cittadini, oggi a distinguere Siena dalle altre località è l’impegno della collettività per un turismo a basso impatto ambientale e ad elevata inclusione sociale.

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Fonte: 123rf

Piazza del Campo a Siena, sede dal Palio

Il GSTC ha certificato Siena come destinazione sostenibile in quanto la città è già certificata ISO 14064-1 per le emissioni dei gas serra. Inoltre, dal 2011, la città è carbon neutral e promotrice di una mobilità a basso impatto. Queste misure permettono di incrementare la qualità dell’aria e la salute delle persone che ci vivono e di coloro che la visitano per turismo.

Il centro storico di Siena è Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1995 e, ogni anno, diventa un palcoscenico per eventi che tramandano tradizioni e saperi locali, come il celebre Palio. Nell’ambito delle iniziative di sostenibilità attuate nell’ultimo anno eccelle la piattaforma e app Siena Accessibile avente lo scopo di informare e semplificare la mobilità alle persone con disabilità motorie.

Cosa vedere a Siena

Siena è una delle più belle città della Toscana e la si può visitare tranquillamente a piedi.  Il tour urbano tra i luoghi simbolo della Siena Rinascimentale comincia da uno dei suoi monumenti più noti, il Palazzo Pubblico in piazza del Campo, al cui interno la fastosa Sala del Concistoro fu decorata da Domenico Beccafumi con Episodi delle Virtù civiche (1529-1535). Il Palazzo Pubblico venne costruito alla fine del Duecento per ospitare i nove signori che governavano la Repubblica di Siena.

Ci troviamo nel cuore della città. Piazza del Campo ha la forma di una grande conchiglia di mattoni rossi divisa in nove spicchi. Si chiama “Il Campo”, appunto, perché tanto tempo fa era un grande prato che ospitava mercati, fiere, assemblee e feste. È qui che si svolge il celebre Palio di Siena.

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Fonte: 123rf

Il Palazzo Pubblico di Siena

Non si può andare a Siena senza aver visitato il Duomo. Tutta ricoperta di marmo e decorata con statue di re, profeti, sibille e qualche mostro, la Cattedrale è stata costruita a partire dal XII secolo. Al suo interno persino il pavimento è un capolavoro: sembra un grande puzzle di marmi colorati. Qui gli artisti più innovativi del Quattrocento concepirono i loro principali cicli pittorici e scultorei: Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, fu chiamato ad affrescare la Libreria Piccolomini, all’interno della stessa Cattedrale, creata per conservare la biblioteca di Papa Pio II.

Da non perdere una visita sul tetto del Duomo, una delle ultime esperienze che si possono fare. Con la salita fino al Facciatone si possono ammirare torri, palazzi, campanili che si delineano all’interno della cinta muraria ancora ben conservata che delimita il paesaggio circondato dalle dolci colline senesi fino alle asperità dell’Amiata.

Duomo di Siena

Fonte: iStock

Il Duomo di Siena

Davanti alla Cattedrale c’è l’Ospedale di Santa Maria della Scala, un tempo potentissima istituzione economica, che oggi è stato trasformato in un grande museo che ospita sempre bellissime mostre.

Usciti da qui, ci si può incamminare verso la vicina Pinacoteca Nazionale, sostando nei caffè o nei forni che s’incontrano e chiedendo di assaggiare i famosi Ricciarelli, i biscotti così chiamati in onore del loro “padre putativo”, Ricciardetto della Gherardesca, reduce dalle Crociate in Terra Santa e chiaramente ispirato ai sapori mediorientali. Una delizia tutta senese. Come del resto il più noto dolce di Siena, il Panforte fatto con frutta candita, miele, spezie, frutta secca e zucchero. Meglio assaporarlo sorseggiando assieme anche un bicchiere di Vin Santo, il tipico vino dell’ospitalità toscana.