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Francia: rinvenute le più antiche tracce dei Neanderthal

È una scoperta davvero sensazionale quella avvenuta in una grotta nel centro della Valle della Loira, capace di fornire nuovi elementi per comprendere la complessità dell’Uomo di Neanderthal, a torto considerato, con un cliché, “più rozzo e meno umano”.

Soltanto uno scarno elenco di produzioni simboliche viene loro attribuito e il significato è oggetto di dibattito.

Invece, le incisioni appena rivenute, insieme alle numerose ricerche degli ultimi decenni, hanno rilevato come fosse dotato di capacità simbolica e decorativa e in grado di organizzare attività estetiche e artistiche.

La Roche-Cotard: le incisioni rupestri più antiche di sempre

Gli scienziati hanno scoperto le incisioni rupestri più antiche in Europa all’interno della grotta di La Roche-Cotard: si tratta di una serie di segni grafici, non figurativi, tracciati oltre 57.000 anni fa sulle pareti, interpretati come ‘finger-flutings’, segni lasciati da dita umane.

Realizzate su una parete di 12 metri, “sono costituite da un gran numero di linee di due tipi: più o meno circolari e semplici punti realizzati con la punta del dito, rivolti nella stessa direzione; e alcune linee più complesse, lasciate trascinando la punta del dito lungo la superficie del muro, formano una sorta di struttura con pannelli triangolari, rettangolari” come ha spiegato Jean-Claude Marquet, membro del team di ricercatori dell’Università di Tours che ha condotto lo studio pubblicato su PLOS ONE.

Per stabilire con certezza che le incisioni fossero state prodotte con intenzione dall’Uomo di Neanderthal disegnando impronte sulla superficie morbida, i ricercatori hanno esaminato i segni e si sono serviti della fotogrammetria per creare dei modelli 3D da confrontare con altre incisioni realizzate da esseri umani: sulla base della disposizione, della spaziatura e della forma, hanno concluso che si tratta di forme deliberate e organizzate, create da mani umane.

Inoltre il team, grazie alla datazione a luminescenza stimolata otticamente (OSL), ha potuto collocare nel tempo anche i sedimenti presenti nella grotta e stabilire, così, che il loro accumulo ha causato la chiusura totale della grotta all’incirca 57.000 anni fa, rendendola inaccessibile molto prima che l’Homo Sapiens arrivasse nella regione. Gli strati consentono anche di ipotizzare che i segni abbiano addirittura 75.000 anni.

Ma c’è di più: gli utensili in pietra presenti all’interno della grotta sono soltanto di tipo musteriano, classica tecnica attribuita ai Neanderthal, per cui non vi sono dubbi su chi abbia realizzato le incisioni.

Un nuovo tassello per la conoscenza dei Neanderthal

Neanderthal incisioni rupestri

Fonte: ANSA

Neanderthal incisioni rupestri

Le incisioni rupestri di La Roche-Cotard rivestono una notevole importanza nella conoscenza dei Neanderthal, di cui finora esistono pochi esempi di espressioni simboliche tra cui vanno citati un osso di corvo inciso in Siberia, a Zaskalnaya, tra i 38.000 e i 43.000 anni fa, con un motivo a scala o colonna dalle tacche equidistanti, e un intreccio di alcune linee realizzate nel terreno 38.000 anni fa in una grotta a Gibilterra.

Questo nuovo ritrovamento, insieme a quelli già riconosciuti, si rivela un’ennesima testimonianza del complesso comportamento dell’Uomo di Neanderthal che seppelliva i morti, produceva ornamenti, incideva oggetti e muri: una serie di pratiche che vanno al di là delle semplici necessità di sussistenza e indicano un universo simbolico e spirituale ancora tutto da approfondire, magari con il ritrovamento di ulteriori opere.

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L’hotel di Hello Kitty esiste veramente e vi farà tornare bambini

Il Giappone è il luogo dove il presente e il futuro si fondono in armonia con il passato. La sua capitale, Tokyo, è il cuore pulsante di un Paese che ha dato vita a un intero universo di storie e personaggi che hanno conquistato il mondo: i cartoni animati e i manga.

Sono i racconti  fantastici che tutti abbiamo amato e che ci riportano indietro nel tempo, facendoci rivivere la magia dell’infanzia e l’innocenza dei sogni, anche attraverso parchi tematici e luoghi evocativi. In particolare, nel cuore della città, esiste un hotel unico nel suo genere, interamente dedicato a uno dei personaggi più iconici e amati di sempre: Hello Kitty.

Si tratta del Keio Plaza Hotel, situato nel cuore del quartiere Shinjuku, uno degli alberghi internazionali di lusso più prestigiosi del Giappone che ha recentemente aperto quattro nuove stanze dedicate ai personaggi dell’azienda giapponese Sanrio, che saranno inaugurate il prossimo 14 luglio.

In particolare, due camere celebrano la famosa gattina, mentre le altre due sono dedicate ai personaggi di My Melody e Kuromi, offrendo agli ospiti l’opportunità di immergersi completamente nel mondo incantato e colorato dei loro personaggi del cuore.

Una notte nel magico mondo di Hello Kitty

Camera di My Melody e Kuromi al Keio Plaza Hotel, Tokyo

Fonte: Ufficio Stampa

Camera di My Melody e Kuromi al Keio Plaza Hotel, Tokyo, Giappone

Benvenuti nelle due stanze principesche dedicate a Hello Kitty, dove potrete immergervi nella lussuosa atmosfera dal design originale. La gattina, che ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo diventando un simbolo di tenerezza e amicizia, vi accoglierà vestita con un abito da principessa, conquistandovi con il suo tocco regale.

Le altre due camere sono completamente dedicate ai personaggi di My Melody e del suo rivale Kuromi. L’arredamento è stato realizzato con uno stile raffinato ed elegante, utilizzando delicati accenti di rosa e viola.

Inoltre, le camere offrono un’area salotto sopraelevata, un vero e proprio spazio speciale in cui gli ospiti potranno trascorrere piacevoli momenti in compagnia di familiari e amici.

In aggiunta, sono stati aperti, al secondo piano del Keio Plaza Hotel, due nuovi spazi fotografici dove i visitatori potranno immortalare il loro incontro con Hello Kitty e Little Twin Stars.

Sanrio Puroland: il paradiso di Hello Kitty

Per chi desidera immergersi completamente nell’universo di Hello Kitty, imperdibile è una visita al Sanrio Puroland, un parco a tema interamente dedicato agli adorabili personaggi Sanrio.

Situato a Tama, una città nella periferia di Tokyo a soli 30 minuti di treno da Keio Plaza Hotel, questo parco offre una vasta gamma di spettacoli ed eventi che consentiranno a grandi e bambini di immergerti nel mondo colorato e vivace di Hello Kitty e dei suoi amici.

Le attrazioni del parco spaziano dalle classiche giostre alle esperienze interattive, offrendo divertimento per tutta la famiglia. Tra le attrazioni principali si trovano la Lady Kitty House, il Sanrio Character Boat Ride e il Kiki & Lala Twinkling Tour.

Oltre alle attrazioni, il Sanrio Puroland propone spettacoli dal vivo e parate che permettono ai visitatori di interagire con i personaggi e di assistere a performance coinvolgenti e ricche di fascino. Uno degli spettacoli più apprezzati è il Miracle Gift Parade, una sfilata che vede protagonisti i personaggi Sanrio in costumi scintillanti e scenografie mozzafiato.

Il parco è aperto tutto l’anno, ma è consigliabile verificare gli orari di apertura sul sito ufficiale prima di pianificare la visita. I biglietti possono essere acquistati online o direttamente all’ingresso del parco.

Viaggiare in questa straordinaria metropoli giapponese, accompagnati dal fascino e dalla dolcezza di questi personaggi, è un’esperienza unica in grado di regalare emozioni indimenticabili e farci tornare un po’ tutti bambini.

Sanrio Puroland, parco a tema a Tokyo

Fonte: iStock

Sanrio Puroland, Tokyo, Giappone
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Cala Macarella, angolo di paradiso di Minorca

Paradisi balneari nel mondo ce ne sono davvero tanti e uno di questi è, senza alcun dubbio, Cala Macarella, una delle più favolose dell’isola di Minorca.

Siamo di fronte a un autentico spettacolo, 140 metri di spiaggia sabbiosa incastonata in una caletta a forma di conchiglia, accarezzata dalle acque più trasparenti del Mediterraneo.

Cala Macarella, uno spettacolo indimenticabile

Candida sabbia finissima, un tripudio di blu, alte scogliere: Cala Macarella è un incanto, nel cuore dell’Area Naturale d’Interesse Speciale di Minorca, sulla costa sud di Ciutadella.

Vera perla, è plasmata da una raccolta spiaggia selvaggia, mare incredibile dal fondale sabbioso che digrada con dolcezza, perfetto per chi ama cimentarsi in lunghe nuotate, e la fresca pineta sulle scogliere che si fa oasi di refrigerio e tranquillità.

Ideale per le famiglie con bambini e per chiunque desideri concedersi giornate balneari che non si dimenticano, è un must anche per la pratica dello snorkeling: tra le rocce, infatti, si celano piccole insenature, grotte e calette tutte da esplorare.

E poi, certo, è il luogo ideale per divertirsi in spiaggia, fare un picnic, rilassarsi al sole, tuffarsi tra le onde.

Sebbene non sia una spiaggia attrezzata, dispone comunque di servizio di salvataggio da giugno a settembre, bagni, docce e un piccolo chiringuito che offre panini, antipasti, piatti misti, menu per bambini e fast food con servizio self service.

Inoltre, il parcheggio a pagamento è a soli 300 metri mentre quello gratuito a un chilometro con 15 minuti di camminata per raggiungere l’arenile.

Cala Macarelleta, splendida “sorella minore”

Trovandosi a Cala Macarella, un altro consiglio è quello di dedicare del tempo alla scoperta della “sorella minore”, Cala Macarelleta, più raccolta ma meno affollata.

Per raggiungerla, occorre seguire a piedi il Camí de Cavalls verso Cala Turqueta, affascinante sentiero dal panorama mozzafiato che consente di scattare fotografie uniche di Macarella dall’alto.

In cinque minuti sarete arrivati.

Le opzioni per raggiungere Cala Macarella

Vediamo ora quali sono le possibilità per arrivare a Cala Macarella, lungo la costa sud-occidentale di Minorca, a 14 chilometri da Ciutadella.

In auto si può soltanto in bassa stagione, poiché da giugno a settembre non è consentito.

Da Ciutadella, si segue la Ronda Sur, si imbocca il Camí de Sant Joan de Missa e si seguono le indicazioni stradali per le spiagge meridionali.

Da Mahon, capitale amministrativa di Minorca, occorrerà un’ora di macchina.

Chi, invece, si sposta con i mezzi pubblici, potrà servirsi della linea di autobus 69, in partenza ogni venti minuti, che effettua il percorso Ciutadella – Macarella – Ciutadella.

Da Mahon, invece, la linea 51 arriva a Cala Galdana, da cui percorrere a piedi il tragitto per il Camí de Cavalls.

Infine, c’è anche l’opzione della linea 68 da Ciutadella fino a Cala Turqueta da dove si giunge alla spiaggia in un’ora di cammino ammirando uno spettacolo che non si vede tutti i giorni.

Cala Macarella può anche essere esplorata via mare, a bordo di barche oppure kayak, sia con imbarcazioni proprie sia con visite guidate.

Il momento migliore per scoprire una delle perle di Minorca

Come accennato, Cala Macarella è una delle spiagge più affascinanti e gettonate di Minorca per cui sarebbe opportuno arrivare la mattina presto, tra le 14 e le 15 oppure al tramonto.

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L’albergo diffuso arriva anche in Valle d’Aosta

Anche la Valle d’Aosta ha introdotto la formula dell’albergo diffuso, nell’ambito del rinnovamento della propria offerta alberghiera.

La Giunta Regionale, infatti, ha approvato i nuovi requisiti per quanto riguarda la classificazione degli alberghi.

Le parole dell’Assessore al Turismo

L’annuncio del via libera in Valle d’Aosta all’albergo diffuso è arrivato dall’Assessore regionale al turismo, Giulio Grosjacques.

L’approvazione dei nuovi requisiti per la classificazione degli alberghi, delle Residenze turistico-alberghiere ed il “via libera” alla realizzazione di alberghi diffusi in Valle d’Aosta rappresentano uno strumento regolamentare che gli operatori della ricettività alberghiera attendevano da tempo.

La nuova classificazione porterà la nostra regione ad innalzare ulteriormente il livello qualitativo degli alberghi per acquisire sempre più attrattività sia sul mercato domestico che sui mercati turistici internazionali: ma la novità forse più importante di questa nuova classificazione riguarda la regolamentazione degli alberghi diffusi, che potranno essere realizzati in un raggio di 500 metri rispetto all’edificio che ospita i servizi di ricevimento“.

Pensando agli alberghi diffusi, ha poi aggiunto: “Penso a tutti i nostri paesi caratterizzati da borghi storici interessanti oppure che siano posizionati in prossimità di forti attrattori turistici e che potranno pensare ad uno sviluppo del loro territorio nella direzione del recupero urbanistico piuttosto che della sostenibilità ambientale“.

La nuova proposta di classificazione

La proposta di classificazione che verrà introdotta, prevede

  • l’ammodernamento di ogni requisito obbligatorio, strutturale, impiantistico e di servizio delle strutture alberghiere per rimanere al passo con la sopraggiunta evoluzione del comparto turistico-ricettivo;
  • l’introduzione, per gli alberghi dei due nuovi livelli di classificazione “3 stelle superior” e “4 stelle superior“;
  • per le RTA (Residenze Turistico Alberghiere) l’aggiunta del livello “5 stelle” per dare ulteriore qualità all’offerta già presente.

La classificazione aggiornata sarà attiva da subito per tutte le attività alberghiere di nuova realizzazione e per tutte quelle già in funzione che vogliano passare a un livello superiore oppure a quelle oggetto di significativi interventi di riqualificazione.

Albergo diffuso di cosa si tratta

Diamo ora uno sguardo a cosa si intende per “albergo diffuso“.

Di recente diffusione in Italia ed Europa, si tratta di una modalità di sviluppo del territorio che va a inserire le strutture ricettive all’interno di un centro abitato con gli alloggi dislocati in vari edifici sparsi per le vie, di solito stabili antichi e di pregio, ristrutturati e ammodernati, dotati di tutti i comfort.

E’ una tipologia di turismo sostenibile, green, dal bassissimo impatto ambientale poiché prevede la ristrutturazione e non l’ulteriore costruzione.

Ma non è tutto: ha salvato, e salva, dall’abbandono innumerevoli paesi e borghi disabitati, portando linfa vitale in zone che hanno ancora tanto da offrire, nel pieno rispetto della natura.

E poi, non certo per ultime, le relazioni umane che, nell’albergo diffuso, rivestono una notevole importanza.

Infatti, realtà costituite da poche persone permettono di stringere legami più forti e genuini, nulla a che vedere con il turismo di massa.

Chi sceglie per le proprie vacanze un albergo diffuso, ha l’occasione di rilassarsi davvero, di vedere il mondo da un’altra prospettiva e di tornare a casa arricchito da un bagaglio di esperienze ineguagliabile.

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Questa “spiaggia rotta” offre una delle visioni più belle del mondo

Immagina un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le acque cristalline si mescolano con un’atmosfera selvaggia e rigogliosa. Un territorio incontaminato, lontano dal turismo di massa, dove la natura regna sovrana. Benvenuto a Nusa Penida, un’isola indonesiana che ti farà innamorare al primo sguardo, perfetta per coloro che cercano di riconnettersi con la natura e vivere un’esperienza autentica e profondamente emotiva in una terra dal fascino primordiale

Situata a soli 20 chilometri dalla frenetica Bali, Nusa Penida è un’oasi di pace e bellezza, un rifugio per chi cerca una pausa dalla routine quotidiana e un luogo dove passare le vacanze all’insegna del vero relax. Le sue spiagge bianche e incontaminate, le scogliere mozzafiato e i fondali marini sono solo alcune delle meraviglie che vi attendono in questo angolo di paradiso.

Alla scoperta della “spiaggia rotta” dell’Indonesia

La "spiaggia rotta", Indonesia

Fonte: iStock

La “spiaggia rotta” di Nusa Penida a Bali, Indonesia

Pasih Uug Beach, nota anche come Broken Beach o “spiaggia rotta”, deve il suo nome alla sua particolare conformazione geologica. Nel corso dei millenni, l’erosione causata dalle onde del mare e dai venti ha scavato un’enorme apertura a forma di arco nella roccia calcarea che caratterizza quest’area dell’isola di Nusa Penida.

Questo fenomeno ha portato alla creazione di un anfiteatro naturale che si affaccia sull’Oceano Indiano, dando l’illusione di una spiaggia “rotta” o separata dal resto dell’isola, fatta di sabbia bianca e acque cristalline al suo interno.

Un luogo dove lo sguardo si perde tra i colori e le forme di una natura sorprendente e incontaminata. Il suono delle onde che si infrangono dolcemente sulla sabbia bianca e il profumo dell’oceano si fondono tra loro regalando un’esperienza sensoriale indimenticabile.

Oltre alla sua particolare struttura geologica, Broken Beach è un luogo di grande importanza ecologica. La sua posizione isolata e la relativa inaccessibilità hanno favorito lo sviluppo di un ecosistema fragile e ricco di biodiversità. La barriera corallina che circonda la spiaggia è l’habitat di numerose specie marine, tra cui pesci colorati e tartarughe.

È possibile raggiungere la “spiaggia rotta” prendendo un traghetto da Bali. Una volta lì, il suggerimento è quello di noleggiare uno scooter o un’automobile per esplorare l’isola in autonomia. In alternativa, sono disponibili diversi tour organizzati che includono una visita alla “spiaggia rotta” e ad altri luoghi di interesse sull’isola.

Le spiagge più belle di Nusa Penida

Oltre a Pasih Uug Beach, Nusa Penida vanta una varietà di altre spiagge paradisiache che meritano di essere esplorate. Una delle più emozionanti è senza dubbio Kelingking Beach. Situata sulla costa sud-occidentale dell’isola, questa spiaggia è famosa per la sua imponente formazione rocciosa a forma di T-Rex che si estende verso l’Oceano Indiano. Il panorama offerto da questo capolavoro naturale è davvero unico e affascinante.

Per gli appassionati di snorkeling o diving, un must-see dell’isola è la spiaggia di Crystal Bay. Grazie alla sua posizione privilegiata e all’incredibile barriera corallina che la circonda, questa baia offre un’esperienza subacquea indimenticabile e piena di emozioni.

Circondata da palme e vegetazione rigogliosa, crea un ambiente tropicale idilliaco. Inoltre, le sue acque trasparenti e calde sono l’habitat ideale per un’infinità di specie marine, tra cui tartarughe, murene, pesci e il raro Mola, un gigante gentile che può raggiungere i 3 metri di lunghezza.

Nusa Penida è anche la patria di altre spiagge straordinarie e suggestive, come Atuh Beach e Diamond Beach, entrambe caratterizzate da panorami da sogno e un’atmosfera di pace assoluta.

E infine c’è Suwehan Beach, meno conosciuta ma ugualmente incantevole, un angolo di paradiso nascosto che offre tranquillità e relax senza pari. La spiaggia è circondata da alte scogliere e acque cristalline, ideali per nuotare e rilassarsi.

Se siete alla ricerca di un’esperienza autentica e lontana dal turismo di massa, questa piccola isola indonesiana è il posto che fa per voi. Nusa Penida è un tesoro di bellezze naturali e paesaggi da sogno che attendono solo di essere scoperti.

Kelingking Beach a Nusa Penida, Indonesia

Fonte: iStock

Kelingking Beach, isola di Nusa Penida, Indonesia
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Questa località di montagna è perfetta per l’estate

Nel Parco Naturale Adamello Brenta c’è una località di villeggiatura perfetta per l’estate. Un paese tranquillo, vicino alle mete più glam, dove il paesaggio è da favola e che offre un’infinità di attività da fare all’aria aperta, per tutta la famiglia.

Stiamo parlando di Pinzolo, nell’alta Val Rendena, in Trentino, parte del comprensorio sciistico più grande delle Alpi, la Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta, e che d’estate si trasforma in una palestra a cielo aperto.

Rispetto alla vicina Madonna di Campiglio, è una meta di villeggiatura molto più tranquilla e perfetta per chi desidera trascorrere le vacanze in famiglia e all’insegna del silenzio e del relax.

Pinzolo, il regno della tranquillità

Il paese è delizioso. Tra le attrazioni più belle c’è sicuramente il centro storico puntellato dalle caratteristiche case di montagna coi tetti spioventi, le balconate di legno e gli affreschi sulle facciate.

Passeggiando tra le tipiche vie del borgo, vi ritroverete a scoprire alcuni edifici imperdibili, come la Chiesa di San Vigilio che sfoggia una bellissima facciata medievale ricoperta di affreschi di epoche diverse. Uno dei più importanti è la “Danza macabra” di Simone Baschenis che raffigura nobili e plebei che sono praticamente uguali di fronte alla morte.

Il paese è un vero angolo di relax per l’estate e non servirebbe neppure muoversi per trovare la pace. Basti pensare che, in pieno centro, c’è persino un lago, o meglio, un Biolago, uno specchio d’acqua perfettamente balneabile, realizzato con le tecnologie più avanzate che consentono la depurazione delle acque attraverso l’utilizzo delle piante. Il Biolago, con la piscina per i più piccoli e i servizi, è perfettamente inserito nel verde dell’area sportiva e di giochi per bambini della “Pineta”. Il fatto che non ci sia alcun torrente che lo alimenta, al contrario dei laghi naturali alpini, fa in modo che l’acqua, filtrata e depurata naturalmente, sia più calda e abbia una carica batterica minore.

Le escursioni in quota

Il borgo di Pinzolo si rivela un ottimo punto di partenza per coloro che vogliono avventurarsi in indimenticabili escursioni. Del resto, ci troviamo nella più vasta area protetta del Trentino. Ci sono circa 450 chilometri di sentieri, tra boschi e montagne, alla scoperta di panorami e cascate nascoste, e oltre 20 km di piste ciclabili oltre al Brenta Bike Park per gli appassionati del downhill.

Madonna di Campiglio - Val Rendena - Carisolo - Pista ciclabile

Fonte: @Paolo Bisti – Luconi

Una pista ciclabile in Val Rendena

Dal paese, che si trova a un’altitudine di soli 800 metri, si può salire con la cabinovia Tulot-Malga Cioca a 1.750 metri e raggiungere, in pochi minuti, sentieri e boschi in quota dove poter praticare ogni genere di sport e attività all’aria aperta.

Da qui partono anche diverse passeggiate adatte a tutti, anche a famiglie con bambini. Da poco è stato anche inaugurato un nuovo sentiero senza barriere che, a Madonna di Campiglio, conduce, in circa 45 minuti, da località Patascoss a uno dei luoghi più incantevoli e amati della zona: il lago di Nambino, a 1.718 metri di altitudine.

Tra le meraviglie da non perdere in questa zona ci sono sicuramente le Cascate Nardis che sono, molto probabilmente, le più spettacolari di tutto il territorio. Basti sapere che hanno un dislivello superiore ai cento metri.

Madonna di Campiglio - Panorama - Dolomiti di Brenta

Fonte: @Paolo Bisti – Luconi

Panorama delle Dolomiti di Brenta

Una delle escursioni più belle che si possono fare da Pinzolo è quella che porta alla Malga Ritorto, dove c’è una straordinaria terrazza panoramica sulle Dolomiti di Brenta, e che prosegue verso le acque cristalline del Lago Ritorto. Una suggestiva stradina asfaltata lunga poco più di 2 km parte dalla località Patascoss e arriva in circa 45 minuti alla prima tappa. Dalla malga, l’itinerario diventa più selvaggio, ma continua a offrire una vista stupenda sul gruppo delle Dolomiti. Superata la Piana dei Mughi, luogo di appostamento per scorgere diverse specie animali, si prosegue sino ai ruderi della Malga della Pozza dei Garzoni. La fatica per raggiungere il Lago Ritorto sarà ampiamente ripagata dal panorama mozzafiato che il luogo regala. Le guglie del Brenta che si rispecchiano tra le acque del laghetto alpino lo rendono un posto da favola.

Con la Dolomeet PASSion si hanno a disposizione due andate e ritorno al giorno scontate per tutta la durata del soggiorno (fino a 14 giorni) da utilizzare sugli impianti di risalita di Pinzolo e della vicina Madonna di Campiglio.

Un’estate di eventi

Per chi decide di trascorrere le vacanze estive a Pinzolo non mancano gli eventi. A partire da Mountain Beat (15-18 giugno), la prima edizione di una nuova manifestazione che va in scena a inizio estate nel cuore verde, la “Pineta”. Una manifestazione per riconnettersi con la natura e le persone con musica live ed eventi “a bassa frequenza”, più rilassanti, come la “cena in fienile” e la “notte chic in tenda”.

E, poiché montagna è sinonimo di benessere fisico e mentale, dal 2 al 9 luglio si svolge il Dolomiti Wellness Festival, con attività legate al movimento, alla respirazione e soprattutto all’immersione nella natura come le camminate sensoriali, il nordic walking, i trattamenti di benessere e i bagni di natura, la ginnastica sensoriale, il pilates, il forest bathing, lo yoga.

 

 

 

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Perù, in viaggio verso le Islas Ballestas: tra fauna marina e meraviglie della natura

Se tra i tanti desideri che custodite c’è per caso quello di ammirare animali in libertà in contesti naturalistici che tolgono il fato, abbiamo una buona notizia per voi. Esiste, infatti, una maniera per rendere reale questo prezioso sogno che custodite nel vostro cassetto: viaggiare verso le Islas Ballestas.

Dove si trovano le Islas Ballestas

Le incantevoli Islas Ballestas sono un gruppo di piccoli lembi di terra che spuntano al largo della città di Pisco, lungo la costa meridionale del Perù. Seppur minute, sono oggi un importante santuario per la fauna marina, ma anche un luogo dove gli animali hanno scelto di rifugiarsi e vivere in tranquillità.

Niente spiagge che tolgono il fiato e mai avvistata una palma per proteggersi dal sole: questo è semplicemente un posto dove osservare mammiferi – e non solo – nel loro ambiente naturale, senza sbarre e intervento umano. Chiamate scherzosamente le “Galapagos dei poveri“, offrono un’esperienza che vale la pena di essere vissuta, una di quelle che bisogna assolutamente spuntare nella lista dei desideri, sempre che vi piacciano gli animali.

Come visitarle

Non è possibile soggiornare sulle Islas Ballestas. L’unico modo per esplorarle è utilizzare le imbarcazioni offerte dalle agenzie che organizzano questo tipo di escursioni e che si trovano presso Paracas. Per raggiungere queste incredibili formazioni rocciose occorre approssimativamente mezz’ora, mentre l’intero tour ha una durata di circa un paio d’ore.

Essenziali sono un cappello e una giacca a vento. Il primo per proteggersi dal guano, mentre il secondo perché fa sempre comodo quando si parla di gite in barca, anche perché i motoscafi sono tutti piccoli e scoperti. No, non avrete la possibilità di avventurarvi a piedi sulle isole, ma avrete comunque modo di vedere da vicino tantissimi animali diversi, alcuni dei quali non è possibile trovare nel nostro Paese.

Cosa aspettarsi

Partecipando a un tour organizzato che conduce presso le Islas Ballestas, vi catapulterete in un vero e proprio incontro ravvicinato con animali di qualsiasi tipo. Creature che non possono essere trattenute in nessun modo dall’uomo. Parliamo di leoni marini, crostacei giganti e uccelli di ogni specie.

E poi ancora decine di migliaia di pellicani e, se particolarmente fortunati, persino cetacei come balene e delfini. Un vero e proprio spettacolo della natura che, attraverso i suoi esseri viventi, sembra volerci parlare e chiedere rispetto.

E poi, anche se pare brutto dirlo, strati e strati di guano (quindi cacca) che per il Perù è una risorsa eccezionale in quanto ha un potere fertilizzante 30 volte superiore allo sterco di vacca. Vi basti sapere che i guardiani delle isole hanno anche il compito di raschiare e raccoglierlo, almeno per 6 mesi consecutivi.

E durante il viaggio di andata una misteriosa meraviglia: il Candelabro, vale a dire un geoglifo peruviano gigantesco che rappresenta una figura a 3 braccia, alta più di 150 metri e larga 50. Se vi state chiedendo dove, la risposta è molto semplice: è scolpito nella sabbia sulla costa, sulle pareti di un’imponente collina.

Per molti, infatti, sembrerebbe avere un collegamento con le ben più famose Linee di Nazca, ma la verità è che al momento non si ha alcuna informazione certa.

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Le Isole Incoronate della Croazia sono le regine del mare

Il paradiso all’improvviso: è questo il sentimento che prevale nel viaggiatore nel momento in sui si trova al cospetto delle Isole Incoronate della Croazia. Un prezioso arcipelago che si fa spazio tra le limpide acque del Mar Adriatico e dove svettano questi meravigliosi fazzoletti di terra che possono essere definite le regine del mare.

Dove si trovano le Isole Incoronate

Le affascinanti Isole Incoronate si ergono in tutta la loro autenticità di fronte alla Dalmazia, a 15 miglia nautiche a ovest di Sebenico e 15 a sud di Zara. Composto da 147 tra isole, isolotti e grossi scogli, l’arcipelago si trova proprio a sud-est dell’isola Lunga – in croato Dugi Otok -, della quale sono la naturale continuazione.

Data la loro indiscutibile bellezza, sono persino conosciute come “la Polinesia dell’Adriatico” e sono la meta più indicata per i viaggiatori che hanno voglia di luoghi tranquilli, dove a regnare in maniera indiscussa sono la pace e la natura più vera.

Come arrivare e come visitare le isole

Prima di scoprire quali sono le attività che si possono fare presso le Isole Incoronate e le varie attrazioni che ci sono da vedere, è necessario essere a conoscenza di alcune informazioni che riguardano il come arrivare, in che modo visitarle e dove eventualmente soggiornare in questi angoli di paradiso.

Isole Incoronate, cosa sapere

Fonte: iStock

Veduta delle Isole Incoronate

Le Isole Incoronate sono immerse in un’area protetta, ciò vuol dire che nessuna di esse è dotata di aeroporto. Per arrivarci è infatti necessario partecipare a delle visite guidate che possono essere effettuate esclusivamente tramite imbarcazioni registrate per il trasporto passeggeri, e che quindi hanno ottenuto un’autorizzazione apposita dal Parco. In alternativa si può optare per il soggiorno di alcuni giorni, ma in questo caso dovete tenere bene a mente alcune informazioni.

Innanzitutto le isole non dispongono di hotel. Per i viaggiatori ci sono però delle case private che vengono affittate a prezzi alquanto elevati in 16 diverse località: Stiniva, Statival, Lupeska, Tomasovac – Suha punta, Sipnate, Lucica, Kravljacica, Striznja, Vruje, Gujak, Opat, Smokica, Ravni Zakan, Lavsa, Piskera – Vela Panitula, Anica on Levrnaka, Podbižanj, e Koromasna. Inoltre è proibito campeggiare al di fuori delle aree designate, ossia Ravno, Zakan e Levrnaka.

Per quanto riguarda le visite, è bene essere a conoscenza che le immersioni subacquee al di fuori di gruppi organizzati e approvati sono proibite. Alla luce di tutto ciò viene spontaneo domandarsi: cosa si può fare quindi presso le Isole Incoronate?

Cosa visitare

Partiamo dal presupposto che se deciderete di organizzare una vista presso le Isole Incoronate, che in lingua locale si chiamano Kornati, da lì a breve vi ritroverete in paradiso. L’arcipelago si caratterizza, infatti, per la presenza di impressionanti rocce che raggiungono altezze di 60-80 metri fuori dall’acqua, e più di 100 metri negli abissi.

Mastodontiche falesie, promontori e grotte si affacciano su un Adriatico più bello che mai, mentre di fronte a voi si apre un paesaggio che sembra non essere di questo pianeta.

Paesaggio isole Kornati

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Il paesaggio delle Isole Incoronate

Oltre a bagni indimenticabili e relax in spiagge che paiono essere dipinte da favolosi pittori, da queste parti è possibile osservare numerosi animali, più di 800 specie di piante, moltissimi uccelli come falchi pellegrini, gufi reali e sparvieri e, soprattutto, passeggiare tra la vegetazione.

Questi piccoli atolli sono infatti pregni di punti panoramici e belvedere naturali che possono essere scovati intraprendendo numerosi sentieri. In più, si possono gustare diverse delizie locali grazie a circa 20 ristoranti.

Ma non è finita qui perché, passo dopo passo, si può anche arrivare al cospetto della brulla isola di Piskera dove si fa spazio una chiesetta costruita dai pescatori. Poi ancora a Kornat, l’isola con la maggiore estensione di tutto l’arcipelago, in cui cerca di toccare il cielo la chiesetta della Madonna di Tarac, costruita nel Medioevo sui resti di basilica paleocristiana.

In sostanza una gita o un soggiorno presso le Isole Incoronate si fa per scoprire dei paradisi terrestri totalmente intatti, per lasciarsi andare alla pace, per cospargersi di natura selvaggia e per tuffarsi in un mare magnifico: sono i luoghi ideali per rimettersi al mondo, per creare un completo distacco dalla vita quotidiana.

Le spiagge da non perdere

Non stiamo scherzando: il mare che offre l’arcipelago delle Incoronate è il più bello di tutta la Croazia (e non solo). Una delle spiagge più affascinante è la Baia Telascica che sorge nella parte meridionale dell’Isola Dugi Otok. È una sorta di porto naturale protetto dai venti e dalle correnti dell’Adriatico che sfoggia tre zone separate da strettoie e fondali in cui vanno a riprodursi numerose specie marine. Tra le altre cose, proprio qui si sviluppa persino un lago salato.

Baia Telascica, Isole Icoronate

Fonte: iStock

I colori della Baia Telascica

Altrettanto affascinante è la Baia Saharun, una spiaggia sabbiosa situata sempre sull’Isola Dugi Otok. Un mare azzurro e cristallino invita ad immergersi e grazie al suo incredibile fascino è stata spesso elencata tra le “più belle baie del mondo”.

Poi ancora Ravni Zakan, un piccolo isolotto da raggiungere esclusivamente via mare che è un vero e proprio paradiso di natura incontaminata lambito da acque cristalline.

Non meno affascinante è Baia Opat, situata sull’isola Kornat. Dotata di molto spazio, è un piccolo angolo paradisiaco del Mar Adriatico che offre tutto il necessario per trascorrere una giornata di stupore.

Molto bella è anche l’Isola di Rava che si fa amare per la sua costa molto frastagliata e ricca di baie: ce ne sono persino tredici. L’habitat ideale di tartarughe di mare, delfini e stelle marine. Inoltre, secondo una leggenda, proprio qui si trova il centro del mondo, un buco enorme nella terra in cui in un tempo lontano sorgeva una pianta di gelso.

Meravigliosa è anche la Baia di Lernaka situata sull’isola omonima. Con ben 117 metri sopra il livello del mare, regala la vista migliore di tutta la zona. Dalla parte opposta vale la pena fare un salto anche presso la Spiaggia di Lojena, accarezzata da un mare cristallino e incorniciata da un panorama emozionante.

Informazioni utili

Per visitare nella migliore maniera possibile le Isole Incoronate è necessario tenere a mente alcune informazioni, oltre a quelle che vi abbiamo già dato. Se è vero che sono un paradiso di natura selvaggia, incontaminata, primitiva, è altrettanto reale che sono isole private e che per questo bisogna comportarsi come ospiti educati.

Inoltre, non esistono negozi e i sub autonomi con regolare qualificazione o patentino possono effettuare immersioni in autonomia presso 9 zone: Kornat (Opat – Tanka Prisliga), Samograd, Okljuc, Mala Panitula, Vela Panitula, Rasip, Kasela, Mana, Borovnik.

Infine, non è possibile portare sabbia o altro ed è proibito disturbare in qualsiasi maniera gli organismi marini.

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In questa cittadina inglese puoi entrare in un’opera di Banksy

Sono tanti e differenti i motivi che ci invitano a esplorare il globo in lungo e in largo. A volte lo facciamo per andare alla scoperta dei capolavori che portano la firma di Madre Natura, altre volte, invece, ci mettiamo in movimento per ammirare i patrimoni storico-artistici delle città e dei territori del mondo. Ci mettiamo in viaggio anche per toccare con mano le culture, le usanze e le tradizioni che appartengono ai popoli lontani da noi. Viaggiamo per le più diverse motivazioni, ma tutte sono accomunate dal medesimo desiderio di vivere esperienze indimenticabili.

E se è un’esperienza così, che volete vivere al più presto, il consiglio è quello di organizzare un viaggio a Margate. Si tratta di una cittadina inglese, situata nel sud-est dell’Inghilterra e raggiungibile in circa 30 minuti di auto da Canterbury, sconosciuta ai più. Non è una destinazione molto battuta dal turismo di massa, eppure è proprio qui che gli amanti della street art potranno vivere un’avventura indimenticabile.

Margate, che sorge su un’antico paesino di pescatori e che con gli anni si è trasformata in una località di vacanza per i cittadini inglesi, ospita un parco divertimenti che non conosce eguali. Molto più di un Luna Park, ma un vero e proprio centro di intrattenimento dove l’arte, la musica, la cultura locale e le attrazioni per grandi e bambini hanno messo in piedi un vero Paese dei sogni: il Dreamland. Ed è proprio qui che è possibile ammirare ed entrare in un’opera del grande Banksy.

Dreamland: benvenuti nel Paese dei sogni

Molto più di un Luna Park, il Dreamland di Margate è una vera e propria esperienza di intrattenimento da vivere e da condividere. Un Paese dei sogni che, da solo, merita il viaggio nella cittadina inglese.

Situato di fronte al centro storico, e circondato dalle spiagge sabbiose del territorio, questo parco divertimenti che affaccia direttamente sulla costa ha una storia lunga e travagliata che però gli ha permesso di diventare, con gli anni, un vero e proprio punto di riferimento per il Paese.

Dreamland, infatti, è uno dei più antichi parchi di divertimento della Gran Bretagna, nonché luogo dove i sogni diventano realtà. Lo fanno permettendo ai più piccoli di divertirsi nei modi più differenti, e ai grandi di diventare bambini attraverso giochi, attrazioni, festival artistici e musicali e mostre d’arte interattive.

L’arte, infatti, è la grande protagonista di questo luogo, non solo per i numerosi eventi che si alternano durante nei mesi estivi, ma proprio perché raggiungere Dreamland permetterà ai viaggiatori di entrare all’interno di un capolavoro che porta la firma di uno dei più grandi street art del mondo: Banksy.

Dentro l’opera di Banksy

Con l’inaugurazione della stagione estiva, il Dreamland di Margate si è arricchito di una nuova e inedita attrazione: un’opera d’arte firmata Banksy. Si tratta del murale “Mascara di San Valentino”, una denuncia sociale dello street artist volta a sensibilizzare il tema della violenza sulle donne.

L’opera, infatti, raffigura una casalinga degli anni ’50 con un occhio gonfio e un dente mancante, che chiude il marito in un congelatore. L’opera, apparsa tempo fa su un muro vicino a Grosvenor Place, ora ha trovato una casa permanente: il Dreamland di Margate. I visitatori del parco infatti, a partire da giugno, potranno entrare all’interno di una stanza in stile pop e ammirare da vicino uno dei tanti capolavori dell’artista.

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Nuovi e interessanti reperti emergono in Italia

Trovare nuove testimonianze del nostro passato ci permette di fare luce su culture e tradizioni ormai molto lontane da noi: la recente scoperta avvenuta presso la Necropoli di Crocifisso del Tufo, in provincia di Orvieto, è da questo punto di vista davvero interessante. Gli archeologi hanno infatti rinvenuto alcuni antichi reperti della civiltà etrusca, che rappresentano un patrimonio di immenso valore.

I reperti etruschi tornati alla luce

In maniera del tutto inaspettata, da sotto terra è riemerso un tesoro preziosissimo. Un team di esperti, sotto la guida della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria assieme alla Direzione Regionale Musei dell’Umbria, stava lavorando infatti ad un progetto di recupero e valorizzazione del sito, promosso dal Comune di Orvieto, quando si è imbattuto in qualcosa di sorprendente. Le operazioni, attualmente ancora in corso, mirano a recuperare parte della Necropoli di Crocifisso del Tufo per renderla fruibile al pubblico.

Durante il restauro di una tomba nell’area sud-ovest della necropoli, gli archeologi hanno trovato nuovi reperti appartenenti alla civiltà etrusca. Si tratta di una dozzina di antichi cimeli, tra cui pezzi di calici in ferro e alcuni buccheri – ceramiche nere, lucide e molto sottili impiegate nella realizzazione di vasi, solitamente usati per contenere il vino. Questi oggetti risalirebbero al 500 a.C., e sarebbero tutto ciò che rimane del grave saccheggio che la necropoli ha subito verso l’inizio dell’800, in particolare nell’area in cui è avvenuto in ritrovamento.

“Dal passato di questa città continuano ad emergere testimonianze della vita di oltre 2.500 anni fa. Un patrimonio, quello archeologico, che vogliamo valorizzare attraverso gli interventi che si stanno portando avanti alla Necropoli di Crocifisso del Tufo, ma che interesseranno pure gli scavi del Campo della Fiera, di cui abbiamo recentemente approvato il progetto esecutivo, anche questo finanziato con 200mila euro dalla Strategia delle Aree interne” – ha dichiarato Roberta Tardani, sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura.

La Necropoli di Crocifisso del Tufo

Situata poco fuori dalla città di Orvieto, la Necropoli di Crocifisso del Tufo è un prezioso sito archeologico risalente all’epoca etrusca. Il suo nome, decisamente particolare, deriva da un crocifisso inciso nel tufo ritrovato all’interno di una cappella rupestre, che è ancora oggi visitabile. Il sito accoglie oltre 200 tombe a camera a pianta rettangolare, di dimensioni omogenee e disposte in maniera piuttosto ordinata. Sono realizzate in blocchi di tufo e chiuse con lastre dello stesso materiale, mentre sull’architrave portano inciso il nome del defunto e della sua famiglia.

Gran parte della storia di coloro che vi sono sepolti è raccontata dai manufatti che sono stati rinvenuti all’interno delle tombe. Le salme, infatti, erano accompagnate da un corredo funebre composto da oggetti in bronzo e terracotta, ma anche strumenti in ferro e lance, nel caso di corpi di genere maschile, o decorazioni in metalli preziosi, nelle sepolture di persone di sesso femminile. Purtroppo, molti di questi reperti non sono giunti sino a noi. Un po’ a causa delle razzie dei secoli passati, un po’ perché gli scavi, inizialmente compiuti in maniera disordinata, hanno portato alla dispersione dei cimeli sia nel resto d’Europa che persino in America.