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In Provenza, sulle orme di Francesco Petrarca

Villaggi d’altri tempi, castelli, palazzi e città fortificate. E poi, infinite distese di profumatissima lavanda che, d’estate, colorano tutto il paesaggio di viola. I motivi per innamorarsi di questi luoghi nel Sud della Francia evidentemente erano così tanti da ammaliare persino uno dei nostri poeti più grandi di tutti i tempi: Francesco Petrarca.

Ebbene sì, il Petrarca passò proprio di qua. Arrivò in Provenza per la prima volta da bambino all’età di otto anni. Il poeta fu infatti costretto a lasciare la propria terra natìa, la Toscana, per partire alla volta di Avignone. Suo padre era impiegato nei mestieri della curia papale, e quando questa si era trasferita ad Avignone, anche lui e la sua famiglia dovettero spostarsi.

Il villaggio provenzale di Petrarca

Petrarca, memore di quei luoghi così incantevoli, ci tornò una trentina di anni dopo e, nel 1337, si trasferì nel villaggio di artigiani di Fontaine-de-Vaucluse (il paese che dà il nome a tutto il dipartimento), dove visse circa vent’anni. Fu proprio in questa regione che, all’età di 23 anni, in visita alla Chiesa Sainte Claire di Avignone, incontrò Laura, la donna che gli stravolse la sua vita (e la carriera) e che lasciò un segno profondo nei suoi scritti e nel suo cuore.

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Fonte: 123rf

Il borgo provenzale che ispirò Francesco Petrarca

A Laura, Petrarca dedicò numerosi sonetti del celebre “Canzoniere”, l’opera più nota e importante che scrisse e che ancora oggi studiamo a scuola come modello di eccellenza stilistica oltre che specchio del Rinascimento.

Nel Vaucluse, Petrarca trovò ispirazione per numerose delle sue opere, ma lasciò anche una forte impronta letteraria. Fu infatti fonte d’ispirazione per moltissimi poeti e letterati contemporanei e successivi, non solo in Italia ma anche in Francia. Molti i personaggi che nel corso dei secoli si sono recati in pellegrinaggio letterario nel villaggio per avvicinarsi alla figura di Petrarca. Da Casanova a Stendhal, da Alphonse de Lamartine a François-René de Chateaubriand fino a George Sand.

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Fonte: 123rf

Il villaggio provenzale di Fontaine de Vaucluse

Ancora oggi sono moltissimi i letterati e gli studiosi che visitano il Musée-Bibliothèque François Pétrarque che si trova a Fontaine-de-Vaucluse. Il museo, aperto nel 1927, è interamente sviluppato attorno a quella che molto probabilmente era la residenza del poeta. Conserva bozze di alcune opere, effetti personali e diversi memorabilia.

Nel centro del villaggio c’è una colonna eretta nel 1804 per commemorare il 500° anniversario dalla nascita del poeta e un bellissimo giardino lungo il fiume intitolato a Petrarca dove rilassarsi e ammirare il borgo.

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Fonte: 123rf

Fontaine-de-Vaucluse attraversato dalla Sorgue

Un luogo incantevole

“Chiare, fresche e dolci acque”. Queste celebri liriche del “Canzoniere” di Petrarca potrebbero essere state ispirate dal ribollire delle acque della Sorgue, il fiume che attraversa il villaggio di Fontaine-de-Vaucluse, che proprio in questo punto, a primavera, regala uno spettacolo di rara intensità che attira moltissimi curiosi.

Il paese si sviluppa attorno alle vestigia di un castello del XII secolo, Château des Évêques de Cavaillon. Ancora oggi è famoso per essere il borgo degli artigiani e molti visitatori vengono proprio per scoprire le botteghe artigiane dove si lavora l’argilla, il vetro, il legno, il cuoio per realizzare bijoux, oggetti decorativi e vetrate decorate.

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Fonte: 123rf

La fonte della Sorgue che avrebbe ispirato il Petrarca
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Matala Beach, la spiaggia monumentale della Grecia

Ogni anno in cui arriva l’estate alcuni dei viaggiatori di tutto il mondo cominciano a sognare una destinazione specifica per le loro vacanze: la Grecia. Del resto parliamo di un Paese che in molti suoi angoli è un sogno a occhi aperti, e per questo è spesso preso d’assalto dai turisti. Consapevoli di questo, abbiamo deciso di raccontarvi di una sua spiaggia monumentale, una sorta di paradiso in terra che vale la pena scoprire: Matala Beach.

Dove si trova Matala Beach

Matala è un grazioso villaggio greco situato sull’Isola di Creta e lambito dalle splendide acque del Mar Libico. Facente parte della provincia di Heraklion, oltre a possedere una spiaggia meravigliosa è anche una sorta di rifugio di quella che un tempo era la cultura Hippy e che, a dirla tutta, fa parte anche dei giorni nostri.

Il motivo di tutto ciò è molto semplice: Matala Beach incanta per via delle sue grotte scavate nella roccia, le stesse che negli anni ’60 e ’70 erano la dimora estiva di molti Hippy. Cavità in cui, tra le altre cose, soggiornavano persino delle celebrità, come per esempio Joni Mitchell, la cui canzone “Carey” è ispirata alla spiaggia. Poi ancora Bob Dylan, Cat Stevens, Joan Baez, Janis Joplin e molti altri ancora.

Tuttavia, ben prima delle star di fama mondiale, queste incantevoli grotte furono anche la dimora di civiltà della preistoria, mentre in epoca romana e cristiana vennero utilizzare come tombe.

Ma l’importanza di questa distesa di sabbia non è di certo finita qui: Matala Beach è persino una spiaggia leggendaria in quanto, secondo la mitologia, fu proprio da queste parti che Zeus, sotto le sembianze di toro, approdò con Europa prima di portarla a Gortina e renderla madre di Minosse, colui che sarebbe diventato il futuro re.

Spiaggia di Matala, Grecia

Fonte: iStock

Matala Beach vista da una grotta

Come arrivare a questa spiaggia

Matala Beach prende vita a circa 70 chilometri di distanza da Heraklion ai margini della pianura di Messarà (“tra le montagne”). Essendo però una località estremamente importante per la sua innegabile bellezza e per la tanta storia che ha da raccontare, raggiungerla è davvero semplice: ci si può arrivare sia con l’automobile che con i mezzi pubblici.

Nei pressi della spiaggia ci sono anche diversi parcheggi, alcuni sono a pagamento mentre altri gratuiti.

Informazioni utili

Inutile girarci intorno: Matala Beach è una sorta di capolavoro caratterizzato da sabbia mista a ciottoli e lambita da un mare a dir poco cristallino che degrada dolcemente. Ma a rendere la zona ancora più bella sono le grotte da cui è abbracciata, le scogliere di pietra, i tamerici e la vegetazione che crea anche dei piacevoli spazi d’ombra in cui rifugiarsi nel momento del bisogno.

La Spiaggia di Matala si rivela una scelta eccezionale anche per chi ama i tuffi perché verso la costa nord della baia è presente una grande roccia da cui gettarsi in acqua in libertà. Tanto divertimento è garantito anche per chi è solito praticare sport acquatici: i vari stabilimenti presenti in tutta la sua lunghezza mettono a disposizione pedalò, moto d’acqua, e molto altro ancora. I suoi fondali, visto l’incanto della zona, sono perfetti anche per praticare lo snorkeling.

Volgendo lo sguardo al largo è inoltre facile notare la presenza di due isolotti chiamati Paximadia, angoli paradisiaci e in cui si fanno spazio piccole spiagge piene di ciottoli dove, secondo la leggenda, nacquero Apollo e Artemide. Infine da non perdere assolutamente è il magico momento del tramonto che qui dà spettacolo.

Matala al tramonto

Fonte: iStock

Il tramonto di Matala Beach

Le grotte di Matala Beach

È praticamente impossibile andare a Matala Beach e non visitare le sue maestose grotte. La verità però è che nessuno sa con sicurezza a quando risalgono realmente. Quel che è certo è che al loro interno ancora sopravvivono cuscini scolpiti in pietra, letti e finestre intagliate.

Sono a pagamento e si visitano grazie a un piacevole sentiero scavato nella roccia. Arrivando sempre più in alto si può invece godere di un panorama davvero appagante. Alcune di esse si possono raggiungere esclusivamente in barca, mezzo che permette di visitare anche resti archeologici di mura e palazzi, le rovine di una fortezza, di un faro e molto altro ancora.

Cosa visitare nel villaggio

Molto affascinante, oltre alla spiaggia, è anche il villaggio di Matala. Scegliere di fare una vacanza da queste parti è come catapultarsi in un posto che sembra rimasto fermo del tempo e dove uno dei sentimenti prevalenti è una sorta di nostalgia ricca di colori. In questo villaggio si respira ancora un senso di pace, anche se durante il mese di giugno tutto si infuoca perché prende vita il Matala Beach Festival: appuntamento in cui le vie del villaggio si colorano e la musica risuona in ogni angolo.

Dopo lo stop dovuto dalla pandemia, in questo 2023 il festival ripartirà insieme a una vasta gamma di attività coinvolgenti ed emozionanti. I giorni della kermesse saranno il 23, 24 e 25 giugno, mentre una settimana prima ci sarà il famoso Matala Street Painting.

Villaggio di Matala

Fonte: iStock

Il colorato villaggio di Matala

Le altre spiagge di Matala

Oltre a questa spiaggia monumentale in grado di evocare un passato pregno di storia, il villaggio di Matala offre anche altri lidi che senza ombra di dubbio vale la pena scoprire.

Una di queste è Red Beach, in greco Kokkini Ammos, una delle più belle spiagge di tutta l’Isola di Creta. Per raggiungerla è necessaria una camminata, per alcuni tratti in salita, che conduce in un magnifico arenile dalla sabbia rossa e finissima in cui spuntano dei caratteristici massi. Perfetta anche per i naturisti, è attrezzata e assolutamente speciale.

Po ancora la spiaggia di Kommos che si distingue per una così grande estensione che in molti potrebbero pensare che sia infinita. Ideale per le famiglie con i bambini, è un’ottima meta anche per i più giovani, per le coppie e per coloro che vogliono dedicarsi al nudismo. Ma questa spiaggia è sede di un incredibile evento a cui è impossibile resistere: sono presenti aree recintate dove le mitiche tartarughe caretta caretta depongono le loro uova.

Matala Beach è quindi una spiaggia monumentale dell’isola di Creta, forse una delle più belle in assoluto. Un posto in cui l’atmosfera è davvero unica e in grado di evocare ricordi del passato che sembrano rivivere tra incantevoli grotte e peculiari viette.

Grotte Hippy a Matala

Fonte: iStock

Alcune delle grotte di Matala
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Il mistero della grande voragine blu che conduce negli abissi del mare

Per quanto la ragione, aiutata dalle evidenze scientifiche, si affanni a fornire spiegazioni su tutto quello che a prima vista non sembra comprensibile, la verità è che spesso ci troviamo davanti a misteri che sono così affascinanti che è impossibile non cedere alla suggestione.

I più grandi enigmi di sempre sono proprio quelli legati all’operato di Madre Natura, gli stessi che sembrano esistere solo per mezzo di un incantesimo e che si sono trasformati, negli anni, in vere e proprie attrazioni turistiche. Del resto come si fa a non considerare magici capolavori visivi di questa bellezza?

A volte sembrano opere dipinte da un pittore, altre volte il risultato di un magistrale fotomontaggio. Altre volte ancora, invece, sono così incredibili che non si possono spiegare, né raccontare, ma solo contemplare. Ed è proprio davanti a una di queste rare e misteriose bellezze che vogliamo portarvi oggi, al cospetto di una grande voragine blu che conduce negli abissi del mare e che attira da anni la curiosità, e l’incredulità del mondo intero. Benvenuti al Great Blue Hole.

La grande voragine blu del Belize

Conosciuta ufficialmente come Great Blue Hole, questa grande voragine che si apre nel cuore del Mar dei Caraibi è situata a est delle coste del Belize. La visione che si apre davanti agli occhi di chi sorvola l’area è mozzafiato e mostra un grande buco dal colore blu intenso che sembra perforare le acque del mare.

La voragine, perfettamente circolare, misura 300 metri di larghezza e una profondità di oltre 120 metri. Guardandola è impossibile non lasciarsi suggestionare da un paesaggio che all’apparenza sembra non avere nessuna spiegazione plausibile.

In realtà, però, la nascita del Great Blue Hole è stata ampiamente spiegata dagli scienziati e ricondotta all’ultima era glaciale. La voragine, infatti, è una dolina carsica subacquea formatasi quando il livello del mare era più basso di quello attuale. Proprio con l’innalzamento dell’acqua, questa grotta è stata invasa dalla stessa ed è sprofondata verso il basso, regalandoci uno degli spettacoli più affascinanti e suggestivi di tutto il pianeta.

La grande voragine del Belize si trova nei pressi dell’atollo di Lighthouse Reef e fa parte della Belize Barrier Reef, motivo per il quale è riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Oggi la Great Blue Hole non solo è considerata una delle meraviglie naturali più sorprendenti del mondo, ma è anche uno dei luoghi più emozionanti dove praticare immersioni.

Negli abissi del mare: come visitare il Great Blue Hole

Quello che stupisce e sconvolge a prima vista è la visione di una voragine che si apre in mezzo al mare proprio al centro di una riserva naturale tra le più belle esistenti, la stessa che ogni anno attira migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Sono tante le persone che giungono fin qui per ammirare questo capolavoro misterioso da lontano. Altrettanti sono i coraggiosi che, invece, decidono di immergersi nelle profondità della voragine per andare in esplorazione degli abissi marini. Ma in che modo si può visitare il Great Blue Hole?

Per raggiungere la voragine blu è possibile noleggiare un’imbarcazione e raggiungere via mare il punto d’interesse, oppure prendere parte a una delle tante escursioni che permettono di avvicinarsi al Great Blue Hole e di fare immersioni al suo interno. L’esperienza più suggestiva è quella di sorvolare l’area a bordo di un velivolo, e poter così ammirare il panorama in tutto il suo splendore.

Ma cosa si nasconde negli abissi della voragine? Le diverse spedizioni sottomarine che si sono susseguite negli anni hanno risposto anche a questa domanda. La prima parte del Great Blue Hole ospita numerosi esemplari di fauna marina della zona, mentre al di sotto dei 90 metri, non essendoci più ossigeno, non sono state rilevate forme di vita. Al loro posto, però, ci sono diverse stalattiti che confermano le origini secolari della grotta sottomarina.

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Questo lago rosa sembra uscito da una fiaba. E non è l’unico che puoi trovare qui

Il mondo che abitiamo è un luogo meraviglioso, lo sanno bene tutti quei viaggiatori che non perdono occasione per girare il globo in lungo e in largo e per raggiungere tutte quelle destinazioni che sono state trasformate da Madre Natura nel palcoscenico di spettacoli mozzafiato.

Foreste incantate, boschi lussureggianti, anfiteatri naturali e montagne variopinte: questi sono solo alcuni dei capolavori visivi che compongono un patrimonio naturalistico di immensa bellezza che merita di essere scoperto viaggio dopo viaggio.

Ed è proprio per esplorare una di queste meraviglie naturali che oggi vogliamo portarvi dall’altra parte del mondo, al cospetto di un parco nazionale strabiliante che ospita un lago rosa che sembra uscito da una fiaba e che non è l’unico esistente in quest’area. Se siete pronti a partire, allora, preparate i bagagli: si vola in Australia.

Dentro il Murray-Sunset National Park: bentornati in Australia

Il nostro viaggio di oggi ci conduce tra le terre selvagge e sconfinate dell’Australia, e più precisamente nel territorio di Victoria. Proprio qui, infatti, esiste il Murray-Sunset National Park, uno dei più grandi parchi nazionali del Paese, un ecosistema delle meraviglie che ospita numerosi esemplari di flora e di fauna e che è caratterizzato da paesaggi mozzafiato.

Il parco si snoda su una superficie di 633.000 ettari e dista da Melbourne poco più di 400 chilometri. Sono molte le persone che, proprio partendo dalla capitale, decidono di intraprendere questo viaggio per andare alla scoperta di un’area naturale ancora poco battuta dal turismo di massa.

Il Murray-Sunset National Park, a oggi, ospita oltre 600 esemplari di piante che, durante le diverse stagioni, esplodono in tutta la loro bellezza trasformando l’area in un tripudio di colori. Il parco, inoltre, è l’habitat di oltre 300 specie di uccelli, un santuario dei volatili che appassiona tutti gli amanti del birdwatching.

Ma c’è qualcosa di ancora più sorprendente che spinge gli amanti della natura a raggiungere questo luogo, ed è quel paesaggio che si apre davanti agli occhi di chi guarda e che assomiglia, per forme e lineamenti, a uno scenario fiabesco. Il Murray-Sunset National Park, infatti, comprende anche il Pink Lakes State Park, un’area caratterizzata da diversi specchi d’acqua che assumono la caratteristica colorazione rosa.

Tra questi laghi, che sembrano dipinti da un pittore, spicca il Crosbie Lake, uno dei più famosi e fotografati della zona, ma non è l’unico. All’interno del parco, infatti, è possibile trovare altri bacini rosa, e tutti sono destinati a lasciare senza fiato.

Il lago rosa che sembra una fiaba

La caratteristica nuance che colora il lago Crosbie, e tutti gli altri che si snodano all’interno del Murray-Sunset National Park, è data dalla presenza dell’alga Dunaliella salina che, nel periodo estivo, tinge di meraviglia l’acqua restituendo allo sguardo un paesaggio incantato.

Alla fine dell’estate, poi, i laghi evaporano sotto i raggi infuocati del sole, facendo emergere delle croste di sale rosa che consentono ai viaggiatori di camminare sulle acque.

Passeggiare all’interno del Murray-Sunset National Park, e raggiungere la zona dei laghi, è un’esperienza davvero imperdibile per tutti gli amanti della natura. Ma non è l’unica che si può vivere qui. Proprio nei pressi del lago Crosbie, il più grande e suggestivo dei Pink Lakes, è stato inaugurato un campeggio che permette ai visitatori di dormire sotto il cielo stellato e di risvegliarsi davanti a una distesa rosa che si perde all’infinito.

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Spiaggia di Berchida, tra le più belle del Mediterraneo

Terra di spiagge bellissime, la Sardegna è una delle mete preferite dai turisti quando si tratta di mare: ce n’è davvero per tutti i gusti, dai lunghi arenili sabbiosi alle piccole calette nascoste, raggiungibili solo dopo un lungo tragitto nella vegetazione. E le sue acque cristalline sono uno spettacolo per gli amanti dello snorkeling, perché invitano a dare un’occhiata all’incredibile mondo sottomarino. In tutto questo, c’è però un angolo di paradiso che è davvero speciale: si tratta della spiaggia di Berchida, scopriamola insieme.

La spiaggia di Berchida, una vera perla

La costa orientale della Sardegna è una meraviglia ancora in gran parte incontaminata. Ben più a sud della vivace Costa Smeralda, ci sono tante piccole spiagge dove la natura regna incontrastata, luoghi bellissimi per chi cerca un po’ di relax sotto il sole. La spiaggia di Berchida è uno di essi: situata in provincia di Nuoro, è immersa in una cornice davvero suggestiva. Stiamo parlando di un lungo letto di sabbia candida, che si estende per circa 5 km di pura bellezza. Alle sue spalle, dune ricoperte di vegetazione e ginepri secolari, che offrono un po’ di ombra ai bagnanti ormai surriscaldati da una giornata trascorsa all’aperto.

È qui, al confine con un’altra incantevole spiaggia, che sfocia il rio Berchida: nel tuffarsi tra le acque cristalline del Tirreno, forma un piccolo stagno che funge da habitat per diverse specie animali, soprattutto volatili. Un’altra splendida sorpresa è il fondale sabbioso che digrada dolcemente, permettendo così anche ai più piccini di divertirsi a riva in tutta sicurezza (ma sempre sotto l’occhio vigile di mamma e papà!). Tanto che la spiaggia è stata insignita della Bandiera Verde, il riconoscimento assegnato dai pediatri ai litorali perfetti per i bambini.

In un’oasi dove la natura selvaggia la fa ancora da padrona, c’è spazio anche per chi ama gli arenili attrezzati: sebbene la spiaggia di Berchida sia interamente ad accesso libero, nei suoi 5 km di lunghezza si possono trovare lettini e ombrelloni messi a disposizione da due piccoli stabilimenti balneari, oltre a chioschi per fare uno spuntino, servizi igienici, docce e luoghi dove noleggiare canoe o pedalò, per vivere un’avventura in mare aperto. Senza contare che un comodo parcheggio permette di arrivare a due passi dalla sabbia, una vera fortuna per chi non ama particolarmente camminare sotto il sole.

Cosa vedere nei dintorni

La spiaggia di Berchida, anche in estate, non è mai troppo affollata: essendo così grande, lascia ampio spazio a tutti i suoi bagnanti. Ma se il mare vi sta stretto e volete andare ad esplorare i dintorni, allora potrete scoprire di avere davvero l’imbarazzo della scelta. Una lunga camminata verso nord vi conduce verso le dune di Capo Comino, dove svetta un vecchio faro che incrocia il profilo della piccola Isola Rossa, a poca distanza dalla riva. È invece in direzione opposta che potrete ammirare l’Oasi di Biderosa, molto più di una spiaggia: è una vera e propria foresta costiera, paradiso per chi ama fare bird watching o semplicemente ammirare gli splendidi fenicotteri rosa.

Lasciando invece la costa e addentrandovi un po’ oltre la vegetazione mediterranea, ecco spuntare ben due siti archeologici, i suggestivi nuraghi di Conca Umosa e di Paule e’Luca. Altrettanto affascinante è il vicino Villaggio di Rempellos, anch’esso risalente all’epoca nuragica. Passeggiare tra le rocce ricoperte di vegetazione che caratterizzano questi luoghi è un po’ come fare un viaggio indietro nel tempo. Ed è assolutamente incantevole, un’esperienza estiva tutta da vivere per custodirne ricordi memorabili.

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Smart working: lavorare da una splendida Villa Veneta è pura magia

Fare smart working immersi nell’atmosfera suggestiva di una Villa Veneta affacciata sulle rive del Brenta non è un sogno. Oggi, chi ha la possibilità di lavorare da remoto può farlo in un luogo ricco di storia e di fascino.

Il Consorzio Ville Venete, che riunisce le principali dimore storiche, i castelli e i giardini del Veneto, ora dà la possibilità a chiunque di scegliere di lavorare a distanza scegliendo di farlo dalle più belle residenze d’Italia.

Tante le ville messe a disposizione, dall’ottocentesca Villa Ducale a Dolo, alle porte di Venezia, a Villa Troubetzkoy, con il suo splendido parco di 7mila metri quadrati, una dimora commissionata nientemeno che dallo Zar Nicola ed eretta lungo il canale Zero per permettere ai suoi ospiti di raggiungere Venezia via acqua. Qui si può anche soggiornare. Entrambe sono un ottimo punto di parenza per andare alla scoperta delle Ville Venete della zona nel weekend, una volta spento il pc.

Il Consorzio ha stretto un accordo con la piattaforma Urbnx dedicata allo smart working, che consente di trovare e prenotare, anche solo per poche ore o per intere giornate, gli spazi delle ville dove poter lavorare, organizzare riunioni e incontri professionali. E si sa che lavorare in un ambiente esteticamente bello, oltre che comodo, stimola la creatività, la produttività e la socialità.

“Le dimore consorziate – circa ottanta – sono tutte situate in contesti caratteristici come parchi secolari o borghi storici in tutta la Regione e storicamente rappresentavano il fulcro della vita del territorio”, ha spiegato Elisabetta Fogarin, Presidente del Consorzio Ville Venete.

“La collaborazione con Urbnx ha l’obiettivo di permettere alle persone di poter conoscere e apprezzare ogni giorno la bellezza di questi antichi contesti non solo in occasioni speciali, come gli eventi che questi luoghi solitamente ospitano, ma anche nel quotidiano, come luogo dove svolgere il proprio lavoro. Si tratta per lo più di edifici costruiti tra il XVII e il XIX secolo, adibiti all’accoglienza e perciò perfettamente attrezzati anche per ospitare i lavoratori in smart working”.

“La pandemia ha stravolto abitudini di lavoro e stile di vita e, anche se oggi le restrizioni per il distanziamento sociale stanno venendo meno, in Italia sono 3,6 milioni i lavoratori operano ancora da casa dai due ai tre giorni a settimana”, ha commentato Giovanni Peracin, fondatore di Urbnx. “Si tratta di un numero che nell’ultimo anno è aumentato del 19% e che si prevede salirà ancora”.

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Un’estate di musica: gli eventi da non perdere e come fare per risparmiare

“La musica salva la vita”, non è solo un noto libro ma anche una grande verità. E con l’arrivo della bella stagione organizzare viaggi, in Italia e all’estero, per partecipare agli eventi musicali più interessanti che ci sono è una delle attività più divertenti da fare. Certo è che purtroppo alle volte tutto questo prevede l’investimento di una cospicua somma di denaro.

A meno che non si decida di seguire alcuni trucchi che consentiranno agli appassionati di recarsi nei migliori festival del 2023 spendendo il meno possibile.

I migliori festival del 2023

Prima di capire come non spendere troppi soldi per partecipare ai concerti dei nostri cantanti preferiti, vediamo quali sono i festival imperdibili di questa stagione estiva del 2023.

Budapest, meravigliosa Capitale dell’Ungheria, questa estate manderà in scena uno degli appuntamenti musicali più attesi dell’anno: lo Sziget. Si terrà dal 10-15 agosto presso la splendida Isola Margherita, un fazzoletto di terra che si erge tra le acque del Danubio.

Altrettanto interessante è il Glastonbury Festival che, tra il 21 e il 25 giugno, farà vibrare a colpi di note l’omonima cittadina del Somerset, in Regno Unito. Si tratta di una realtà famosa per la sua bellissima abbazia medievale e per le tante leggende, religiose e pagane, ad essa associate.

Tanti saranno gli appuntamenti anche in Italia che condurranno alla scoperta di ville storiche, palazzi, giardini e mura maestose. Un esempio di tutto questo è Lucca che anche quest’anno ospita il Lucca Summer Festival, dal 29 giugno al 25 luglio, con artisti del calibro dei Kiss, Robbie Williams e Bob Dylan.

Dal 10 giugno al 22 settembre anche la nostra Capitale sarà sede di diversi concerti: saranno i giorni del Rock in Roma, uno degli appuntamenti più importanti del panorama musicale italiano, che prenderà vita in location dall’alto fascino come il Circo Massimo e il monumentale Auditorium Parco della Musica.

Per fare una vera e propria scorpacciata di Rinascimento italiano e musica basterà invece andare al Ferrara Summer Festival (17 giugno – 21 luglio), che quest’anno vedrà salire sul suo palco tanti nomi di fama mondiale, come i Black Eyed Peas e gli Europe, assieme a nomi di punta della scena italiana come Lazza, gli Zero Assoluto e Giorgia.

Una bella notizia c’è anche per gli amanti della natura: dall’1 al 29 luglio sarà possibile partecipare al No Border Music Festival tra i laghi di Fusine, Tarvisio e l’Altopiano del Montasio. Qui a calcare i palchi saranno artisti di fama internazionale come Ben Harper e gli Skunk Anansie.

Come risparmiare (e persino guadagnare)

Un concerto chiama l’altro ma, come sappiamo, partecipare a tutti è pressoché impossibile. Tuttavia, esistono dei piccoli trucchi per risparmiare e partendo proprio dagli spostamenti: meglio utilizzare i mezzi pubblici come pullman, autobus o treni. La regola d’oro è quella di prenotarli per tempo (soprattutto in caso di trasporto aereo) in modo tale da poter acquistare biglietti a prezzi favorevoli.

ANote Music il principale marketplace europeo per gli investimenti musicali che – offre una serie di consigli utili per affrontare al meglio ogni imprevisto e persino per risparmiare.

Nel caso in cui si scegliesse di muoversi in macchina, è consigliabile viaggiare in gruppo in modo da abbattere i costi. Per coloro che viaggiano da soli, il segreto del risparmio è iscriversi ai diversi gruppi social legati ai fan club ufficiali, dove conoscere altri supporter del proprio artista del cuore che parteciperanno allo stesso evento, oppure scaricare una delle varie app di Car pooling.

Ma oltre a permettere di vivere un’esperienza immersiva durante la quale vedere il proprio artista del cuore, cantarne dal vivo i brani più belli e interagire con lo stesso, quest’anno sarà persino possibile guadagnare grazie al semplice ascolto delle proprie canzoni preferite. Occorrerà ascoltare live la propria musica del cuore, anche in streaming al termine dell’evento, tramite ANote Music: la piattaforma consente di guadagnare passivamente grazie alle royalties che, una volta distribuite, potranno andare a coprire il costo del biglietto o essere reinvestite.

Vivere l’esperienza al massimo: come fare

Non bisogna solo scegliere l’evento a cui partecipare e cercare di ammortizzare i costi: per vivere l’esperienza al massimo è anche necessario affrontare una serie di difficoltà. Del resto parliamo di eventi che spesso sono organizzati in ambienti difficili da raggiungere.

Per essere davvero preparati è quindi obbligatorio avere con sé tutto il necessario, come per esempio un marsupio che è un accessorio che si rivela comodo, capiente, trendy e soprattutto utile a contenere l’essenziale per sopravvivere a un concerto: smartphone, protettori acustici, crema solare, occhiali da sole, cappellino e un k-way in caso di pioggia.

Ormai fondamentale è anche un caricatore portatile per lo smartphone non solo per fare foto e video, ma anche per ritrovarsi con gli amici in caso di momentaneo allontanamento.

Assolutamente importante, inoltre, è rimanere idratati ricordandosi però che i tappi delle bottigliette d’acqua vengono sequestrati ai varchi di accesso per questioni di sicurezza. La soluzione è perciò acquistare tappi in silicone o gomma morbida riutilizzabili. Da valutare sono anche i tappi per la protezione acustica che aiutano a proteggere le orecchie e a non compromettere l’esperienza musicale.

Infine, per divertirsi al massimo è sempre opportuno conoscere a menadito i testi delle canzoni. Tra le altre cose, se i brani degli artisti fanno parte del catalogo di ANote Music, ogni singolo ascolto sulle piattaforme di streaming musicale per impararne i testi produrrà delle entrate extra che potranno essere utilizzate durante gli stessi eventi o per altri concerti.

Contenuto offerto da ANote Music. 

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Campi estivi e colonie: i migliori dove mandare i figli quest’estate

Con la chiusura dell’anno scolastico, come accade ogni estate, si presenta il problema di cosa far fare ai figli per non tenerli chiusi in casa. Una volta c’erano le colonie estive, al mare o in montagna, dove far trascorrere qualche settimana di vacanza ai bambini prima di partire per le ferie con tutta la famiglia.

Oggi, le colonie si sono molto evolute e si chiamano “camp” (un concetto nato negli Stati Uniti negli Anni ’80), perché non si tratta più di soggiornare in mega strutture con ampie camerate dove ci si sposta tutti in fila per svolgere le varie attività come avveniva un tempo, anche con un po’ di angoscia da parte dei bambini ma pure dei genitori. I camp, benché possano ospitare orde di bimbi, oggi sono riservati a piccoli gruppi di ragazzi che si dedicano a sport, escursioni, nuotate e all’apprendimento di nuove lingue o di discipline mai provate.

Se molte famiglie si sono già organizzate da mesi iscrivendo i propri figli a uno dei tanti camp, sono ancora tante quelle che non ne conoscono l’esistenza e alcune strutture hanno ancora posti disponibili, spesso a prezzi da last minute. Ecco una carrellata di campi estivi tematici che potrebbero fare al caso vostro.

Campi nella natura

Tra i più didattici ci sono i campi che si svolgono a stretto contatto con la natura. I ragazzi non solo trascorrono una piacevole vacanza in compagnia di altri loro coetanei, facendo nuove amicizie e nuove esperienze, ma scoprendo anche nuovi luoghi e apprendendo qualcosa di utile.

Tra i più esperti nell’organizzazione di camp nella natura c’è il WWF che da cinquant’anni si occupa della salvaguardia del pianeta e che da diversi anni organizza campi estivi per educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente. Questi campi estivi sono un’opportunità, divertente e al contempo formativa allo stesso tempo, di incontro, vacanza e di conoscenza della natura. Sono rivolti a ragazzi tra i 7 e i 17 anni. Ci sono campi in tutta Italia, dal mare alla montagna: dall’Oasi di Policoro in Basilicata al Golfo dei Poeti in Liguria all’arcipelago della Maddalena in Sardegna oppure dal Parco Nazionale Gran Paradiso in Piemonte o in quello d’Abruzzo o nelle Foreste Casentinesi sull’appennino tosco-romagnolo.

Campi sportivi

L’estate è l’occasione giusta anche per dedicarsi allo sport, magari facendo uno stage specifico dedicato a una particolare disciplina, che può essere il calcio o la barca a vela, a seconda della propria passione.

Le principali squadre di calcio nazionali organizzano da anni Summer camp per i ragazzi durante i quali vengono impartiti insegnamenti tecnici di altissima qualità tenuti dagli istruttori del settore giovanile. Esistono i Milan Junior Camp, organizzati dalla Milan Academy, che si svolgono al mare (Jesolo e Lignano Sabbiadoro) o in montagna (Cortina d’Ampezzo e Altopiano di Asiago), l’Inter Summer Camp che si tiene in Trentino o in Val Seriana, in Lombardia, il Summer Camp organizzato dalla Juventus a Sestriere o a Vinovo, in Piemonte, o a Chianciano Terme, in Toscana. Chi ha una propria squadra del cuore può verificare se anche lei organizza campi sportivi d’estate.

Un trend sempre più forte è quello degli stage in barca che pare interessi sempre più ai ragazzi. Lo stesso WWF ne organizza diversi dal Lago di Garda all’Isola d’Elba, dalle Cinque Terre alla Sardegna, ma sono tantissime le scuole di vela in Italia che organizzano stage di una o due settimane in una località di lago o di mare, dove imparare le tecniche di navigazione su piccoli laser o su cabinati insieme a un equipaggio esperto.

Non solo vela, però. Alcuni campi estivi insegnano a pagaiare su un kayak o una canoa, a surfare sulle onde del mare o a praticare altre attività nautiche anche lungo i torrenti e i fiumi di montagna.

Ci sono anche i campi estivi di tennis che sono popolari quanto il calcio e la vela. Questi stage estivi tecnici, spesso organizzati dalla Federazione Italiana Tennis, sono indicati a coloro che hanno già iniziato a palleggiare o a prendere lezioni (ma non solo), con i migliori esperti che si allenano almeno metà giornata sui campi con gli allievi mentre il resto del tempo è dedicato al puro divertimento.

Ma per chi ama le attività all’aria aperta non troppo specifiche esistono campi estivi incentrati su equitazione, parkour e altri tipi di sport avventura a contatto con la natura il cui scopo è comunque quello di socializzare e di stare in compagnia trascorrendo una vacanza senza sentire la nostalgia di casa.

Campi linguistici

Uniscono l’utile al dilettevole i campi estivi linguistici. Senza per forza dover andare all’estero, anche in Italia ce ne sono tanti che organizzano full immersion di lingue straniere. Con metodi spesso completamente “immersivi”, i bambini – anche piccoli – hanno la possibilità di fare un uso concreto e applicato della lingua straniera, quasi sempre l’inglese. Imparare una lingua durante le vacanze è un’esperienza diversa e molto più piacevole rispetto ai banchi di scuola, perché avviene giocando, divertendosi e interagendo con altri bambini e ragazzi.

Ce ne sono in molte località turistiche della maggior parte delle Regioni d’Italia, dall’Umbria al Lazio, Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Lombardia e via dicendo. Durante i soggiorni, oltre a parlare esclusivamente la lingua straniera, si fanno tantissime attività come un vero campo estivo, a seconda della zona in cui ci si trova e dell’offerta del territorio.

Oggi sono molte anche le scuole di lingue specializzate che organizzano campi estivi per ragazzi, ma ci sono anche organizzazioni ad hoc che coniugano lo sport – dal calcio al tennis al basket alla bicicletta – o la musica o una scuola di cucina con la lingua straniera.

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Alla scoperta del Quarnero, la Croazia più autentica da vivere in estate

Organizzare le vacanze è spesso tanto complesso quanto entusiasmante. Ma se non si hanno le idee chiare si rischia di scegliere destinazioni che in quell’esatto momento si credono eccezionali, per poi rendersi conto che non soddisfano le alte aspettative. A meno che non decidiate di fare un viaggio in Croazia e più precisamente nel Quarnero, una regione che in tutta la sua estensione racchiude così tante meraviglie che è impossibile non trovare il proprio paradiso personale.

In questo angolo croato altamente suggestivo si passa infatti dalle verdi e rigogliose foreste di Grossi Kotar, un vasto e affascinante altopiano, alle spiagge da cartolina delle isole di Lošinj, Cres e Krk. Non mancano di certo città che incantano e che sono in grado di creare un’armoniosa mescolanza tra antico e moderno. Ne sono un esempio Rijeka, da noi conosciuta più facilmente come Fiume e Opatija Riviera, cittadina ricca di verde e di parchi monumentali. Altre destinazioni imperdibili sono la riviera di Crikvenica e Novi Vinodolski che offre un emozionante connubio tra storia e natura, e la splendida isola di Rab, meta ideale per viaggi indimenticabili.

Quarnero, la Croazia tutta da amare

Fare un viaggio presso il Quarnero, spesso chiamato anche Quarnaro, vuol dire catapultarsi in una realtà che regala una combinazione di splendidi paesaggi naturali che si mescolano con una storia antica e una cultura vibrante. È una meta in cui c’è tutto quello di cui si ha bisogno tanto da rendere felici famiglie, coppie e persino viaggiatori solitari.

Situato nella Croazia settentrionale, in quello che è un vero e proprio braccio di Mare Adriatico, è uno scrigno di acque limpidissime dove si divertono i delfini, zone selvagge sorvolate dai grifoni, spiagge che sembrano uscite da una cartolina, una cucina sublime e persino tante possibilità di fare vacanze attive all’aperto.

Sono perciò numerosissime le destinazioni che vale la pena scoprire in questo angolo d’Europa particolarmente affascinante. Vediamo insieme alcune delle più incredibili, ma consapevoli che, in realtà, il viaggiatore da queste parti può scovare molto di più di quanto vi stiamo per raccontare.

Isole Lošinj e Cres, un sogno a occhi aperti

La Croazia della regione del Quarnero presenta conformazioni davvero spettacolari. Vi basti sapere che Lošinj e Cres sono due isole molto belle e scarsamente popolate che sono separate da un canale largo solo 11 metri.

Pur avendo caratteristiche molto diverse, condividono la stessa storia e una natura in cui rilassarsi a dovere. Sono circa 200 i delfini che popolano le acque che lambiscono questi due incantevoli fazzoletti di terra, il luogo ideale in cui entrare in contatto e conoscere queste splendide e intelligenti creature.

Cres è rinomata per le sue spiagge incontaminate e una natura indomita. Foreste primordiali e un litorale scosceso fanno spazio a peculiari insenature dominate da antichi borghi sperduti in cui sembra che il tempo non sia mai passato.

Tantissimi sono i percorsi di trekking possibili che si aprono su panorami di straordinaria bellezza, come altrettante sono le spiagge che sembrano uscite direttamente da un libro di favole. Una di quelle che lasciano senza parole, tanto da essere considerata persino una tra le più belle al mondo, è la spiaggia di Lubenice. Composta di ciottoli, è circondata da una natura incontaminata ed è inondata di profumi che amplificano le varie emozioni che si vivono in questo territorio. Poi ancora le calette appartate e le spiagge remote che sventolano con orgoglio la Bandiera Blu.

Spiagge croazia

Fonte: R.-Sablic

Angoli di paradiso del Quarnero

L’Isola di Lošinj, dal canto suo, entra nell’anima del viaggiatore grazie alle sue foreste lussureggianti e a un mare particolarmente cristallino. Si estende su una lingua di terra lunga 31 km e nasconde anche antiche cittadine circondate da fitte pinete.

Un territorio che permette di fare passeggiate rigeneranti, come quella che si può percorrete tra Mali e Veli Lošinj, e l’altra che conduce, passo dopo passo, presso la bellissima baia di Čikat, dove si sviluppa anche una deliziosa spiaggia.

Lošinj è una meta sorprendente persino per chi è alla ricerca di vacanze attive: si possono fare escursioni sul monte Osorčica dalla cui vetta il panorama è come un sogno che si avvera. Tante emozioni le sperimentano anche coloro che preferiscono concedersi attività in acqua poiché si possono esplorare i fondali di un parco archeologico subacqueo.

Vacanze attive in Croazia

Fonte: Antonio Pavela

Esperienze all’aria aperta nel Quarnero

Isola di Krk, viaggio nella bellezza

Un’altra vera e propria perla del Quarnero è l’Isola di Krk che è caratterizzata da un paesaggio piuttosto vario. È l’angolo croato ottimale per chi è in cerca di spiagge da condividere con i propri figli, ma anche per chi ama viaggiare su due ruote, fare escursionismo, kayak e vela.

Ci sono poi diverse attrazioni da visitare e realtà in cui dedicarsi al puro divertimento: parchi acquatici, parchi avventura e parchi faunistici. Si tratta perciò di un’isola splendida e in cui è praticamente impossibile annoiarsi.

Quel che è certo è che se si visita l’Isola di Krk non si può perdere il suo mare. Tra le spiagge più incantevoli c’è quella di Baška dove svettano scogli mozzafiato. Non è da meno Vela Plaža nella città di Krk, un paradiso di ciottoli in cui rilassarsi e dove le acque praticamente trasparenti invitano a un rinfrescante bagno.

Non mancano le mete in cui fare un vero e proprio tuffo nella storia. Un esempio è Vrbnik, un borgo medievale con un centro storico incantevole e un patrimonio storico – culturale antichissimo. Poi ancora la Cattedrale di Krk che regala la vista più bella sulla città, e il Castello di Frankopan puntellato di pietre regolari intagliate e con pareti che raggiungono quasi 2 metri di altezza.

Il Quarnero è in grado di regalare vacanze davvero indimenticabili grazie alle sue diverse e intriganti località, ognuna con il proprio fascino e carattere unico. È la destinazione da scoprire se si è in cerca di spiagge paradisiache in cui rilassarsi, se si vuole esplorare la deliziosa cucina locale o se si desidera intraprendere un’avventura. Una gemma nascosta della Croazia da cui è impossibile rimanere delusi.

Per maggiori informazioni e per scoprire le altre mille meraviglie del Quarnero vi invitiamo a visitare il sito Visit_kvarner dove poter trovare tutto quello che offre questa regione incredibile.

Baška-beach, Croazia

Fonte: TB, Isola di Krk

La spiaggia di Baška, Quarnero
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Spiaggia della Lecciona, che preserva ancora il suo stato naturale

Che l’Italia conservi ancora delle spiagge autentiche e meravigliose è cosa risaputa. Ma oggi vogliamo portarvi a scoprire una distesa di sabbia davvero particolare, tanto che preserva anche adesso il suo stato naturale senza modificazioni antropiche. Si chiama Spiaggia di Lecciona e si trova tra Torre del Lago e Viareggio, in Toscana.

Spiaggia della Lecciona

La Spiaggia della Lecciona si sviluppa in un angolo incantato della provincia di Lucca. Vanta una lunghezza di ben sette chilometri e si distingue per i suoi profili selvaggi ma anche per l’imponenza delle Alpi Apuane che si stagliano sullo sfondo. Una bellezza altamente autentica, quindi, ma che è obbligatorio preservare, anche se purtroppo spesso non succede.

Questa distesa di sabbia si fa spazio all’interno dell’Ente-Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, un’area protetta di ben 23mila ettari a terra a cui si aggiunge l’area marina protetta delle Secche delle Meloria, che occupa altri 9mila ettari.

Per questo motivo la si può scoprire solo utilizzando le passerelle ufficiali, camminamenti che servono per minimizzare l’impatto antropico nell’arenile.

Dal punto di vista ambientale, quello della Lecciona è uno dei pochi tratti di costa sabbiosa della Toscana rimasti allo stato naturale. Ciò vuol dire che conserva ancora intatte dune ricoperte di vegetazione che ne consente il consolidamento, opponendosi così all’erosione. Da queste parti, infatti, non c’è stata antropizzazione, vale a dire che non sono stati fatti particolari interventi di trasformazione dell’ambiente naturale da parte dell’uomo.

Ma non solo: tra il 2007 e il 2008 sono state ripristinate le zone umide e paludose tra le dune e la pineta.

Una spiaggia naturista

La bellissima Spiaggia della Lecciona negli ultimi decenni è sempre stata meta dei naturisti. Non a caso lo scorso anno è diventata spiaggia naturista ufficialmente riconosciuta dal Comune di Viareggio.

Tutto ciò è stato possibile grazie ad ANITA (Associazione Naturista Italiana) che dal 22 aprile 2022, con la Delibera n. 130 del Comune di Viareggio, nel tratto delimitato dai pali 13 e 15 ha fatto sì che sia possibile praticare il naturismo autorizzato senza rischiare alcuna sanzione amministrativa.

Un lavoro iniziato nel 2020 e che ha portato a raggiungere questo obiettivo solo due anni dopo.

Come raggiungerla

Come vi abbiamo accennato in precedenza, oltre a rispettare l’ambiente il più possibile, per raggiungere la Spiaggia della Lecciona è necessario seguire precisi percorsi segnalati.

L’obiettivo è preservare questo importantissimo e bellissimo tesoro del nostro Paese. Quello della Lecciona è infatti un parco di grande interesse naturalistico e ambientale. L’itinerario per raggiungerla si sviluppa lungo la fascia costiera ed è puntellato di passerelle in legno che si snodano tra ambienti dunali sabbiosi e zone umide retrodunali.

L’accesso si raggiunge da Via dei Tigli, tra Viareggio e Torre del Lago, all’altezza dell’ingresso di Villa Borbone. Un percorso adatto a tutti in quanto è facilmente accessibile anche con passeggini e carrozzelle, mentre nei tratti che passano tra stagni e zone paludose i camminamenti in legno sono ben protetti.

Un piccolo angolo di paradiso ancora intatto del nostro Paese e che certamente vale la pena scoprire. Ma bisogna ricordarsi – sempre, ma forse qui più che mai – che deve essere fatto nell’assoluto rispetto dell’ambiente circostante.