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Ascea Marina, per un’estate italiana indimenticabile

Il Cilento è un meraviglioso territorio del nostro Paese che occupa l’altrettanto affascinante provincia di Salerno. Una zona di cui è praticamente impossibile non innamorarsi, complici certamente il Parco Nazionale, tutelato dall’Unesco, e l’incanto delle acque azzurre e trasparenti del mar Tirreno che lambiscono località da sogno. Come nel caso di Ascea Marina, uno dei posti più indicati d’Italia per trascorrere un’estate indimenticabile.

Ascea, informazioni utili

Ascea è un grazioso comune della Campania che sorge su una collina a ridosso della propria “Marina”, a circa 235 metri sul livello del mare. Il paese è diviso dal comune di Pisciotta, tramite un fiordo percorso dalla SS 447.

Composta di diverse frazioni e alcune località, è una delle mete cilentane più importanti per il turismo estivo: ha la fortuna di trovarsi al centro della meravigliosa costa del Cilento. Oltre al mare e alla natura incontaminata, ad Ascea si fanno spazio vari siti davvero imperdibili.

Com’è il mare ad Ascea Marina

Quella che attraversa Ascea Marina, ma in realtà Ascea nella sua interezza, è una lunghissima spiaggia sabbiosa: inizia dalla scogliera di Punta del Telegrafo per arrivare fino al Porto di Casal Velino Marina, passando per il preziosissimo territorio di Velia.

Spiaggia di Ascea e mare

Fonte: iStock

Veduta della Spiaggia di Ascea Marina

Sabbia fine e colore dorato, fanno da cornice a un mare pulito e scintillante che a sua volta è incorniciato da macchia mediterranea e da affascinanti ulivi. Uno dei punti più pittoreschi è senza ombra di dubbio Punta del Telegrafo, dove si fanno spazio suggestive calette e insenature nascoste.

Alle spalle ci sono invece Baia d’Argento e Baia della Rondinella, due angoli del Cilento meravigliosi ma raggiungibili esclusivamente via mare. A nord a svettare sono incantevoli dune che da luglio a settembre indossano il loro vestito più bello: fiorisce il giglio di mare, tutelato persino dal divieto di raccolta.

I fondali del mare sono sabbiosi e digradanti, tanto da invitare tutti i villeggianti a nuotare e fare il bagno. La Spiaggia di Ascea Marina in estate è una delle più affollate del Cilento, e anche uno dei luoghi migliori in cui osservare il tramonto, grazie alle mille sfumature calde e all’atmosfera che esorta al relax.

Cosa fare ad Ascea Marina

Tra Ascea ed Ascea Marina le cose da fare sono davvero tantissime. Oltre a un mare meraviglioso, da queste parti prendono vita anche numerosi sentieri che attraversano una natura splendida.

Grazie anche alle frazioni interne di Catona, Terradura e Mandia, si possono intraprendere diversi trekking con difficoltà bassa e più alta.

Il primo che vi consigliamo è il Sentiero degli Innamorati, uno dei più amati del Cilento. Composto quasi esclusivamente di gradoni, è un susseguirsi di viste che tolgono il fiato sul Golfo di Velia e Punta del Telegrafo, fino ad avvistare anche Capo Palinuro.

Lungo circa 2 chilometri, passo dopo passo permette di immergersi nella macchia mediterranea che caratterizza la zona e di cui si può godere grazie alla presenza di 12 passerelle e 8 piattaforme in legno.

Molto bello è anche il Sentiero Aurella, chiamato pure Sentiero dell’Aurella, che connette Ascea Marina con il paese di Ascea. Anche in questo caso c’è una vista emozionante sul Golfo di Velia. Lungo solo 1 chilometro e poco più, ha una pendenza media che supera l’11%.

Golfo di Velia, Ascea Marina

Fonte: iStock

Il Golfo di Velia al tramonto

Tra i più incredibili tragitti da percorre in zona c’è anche quello che va da Ascea a Catona. Chiamato Sentiero 824, attraversa il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni passando per il suggestivo Monte del Carmelo. Una cima in cui a colpire il visitatore è la presenza di uno dei sette santuari mariani del Cilento, quello dedicato alla Madonna Beata Vergine Maria del Carmelo. Lungo approssimativamente 5 chilometri, mette di fronte a un dislivello totale è di circa 500 metri.

Cosa vedere in zona

Mare da sogno e sentieri in mezzo alla natura non sono le uniche cose da fare nella zona di Ascea Marina. Da non perdere, per esempio, è il Parco Archeologico di Elea – Velia che è localizzato in contrada Piana di Velia. Velia era il nome della città per i romani, mentre Elea lo era per i greci e, senza ombra di dubbio, è uno dei gioielli del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

Da queste parti è ancora possibile osservare quel che rimane di mura del IV sec. a.C., un Criptoportico di età augustea (inizio I sec. d.C.) e le Terme Adrianee (II sec. d.C.). Sono poi presenti due chiesette sull’acropoli, la Cappella Palatina e la Chiesa di Santa Maria, in cui sono esposti diversi  reperti come epigrafi, sculture, oggetti fittili e metallici.

Bellissima è anche la Torre di Velia, un complesso turistico che regala un panorama che si specchia direttamente sul mare. Risale al 500 a.C. e possiede uno stile informale, rivolto alla salvaguardia dell’ambiente e della natura circostante.

Poi ancora il Museo del Paradosso che è situato a circa due chilometri dall’area archeologica di Elea-Velia ed ospitato all’interno del Palazzo Alario. Contiene opere di artisti minorenni ispirate al tema del paradosso e della paradossalità in generale.

Poi ancora le piccole frazioni come Cantona che si trova immersa tra ulivi secolari e castagneti. Il panorama ammirabile da qui è stupendo e spazia su tutta la Piana e del Golfo di Velia. Molto interessanti sono anche il Santuario della Madonna del Carmine, la cui prima notizia risale al 1735, la Chiesa di San Nicola e i vicoli del centro che conservano intatta la struttura urbanistica medievale.

Vale la pena fare un salto anche a Mandia che sorge su una collina che si innalza fino a 510 metri sul livello del mare. Circondata dal verde della macchia mediterranea e degli olivi secolari di alto fusto, è puntellata anche di diverse sorgenti, a monte e a valle, dalle acque da sempre potabili.

Infine Terradura, un borgo grazioso, piccolo e antico che è nato intorno alla chiesetta parrocchiale di San Michele arcangelo. Tra vicoli, scorci e stradine, meritano una visita anche la Chiesa di Santa Sofia, il settecentesco Palazzo Falcone e le antiche cantine.

Ascea Marina è un mix di mare da sogno, natura che invita al relax e siti storici ancora autentici: una meta perfetta per l’estate (e non solo).

Sito archeologico Elia-Velia

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Bandiere Verdi 2023: Piemonte regione più green d’Italia

Come ogni anno, Legambiente ha assegnato le Bandiere Verdi alle località d’Italia che si sono distinte per aver risposto meglio alla crisi climatica e allo spopolamento. Sono 19 quest’anno le zone premiate per la loro sostenibilità ambientale.

Il primato va alla regione Piemonte, che ha ottenuto cinque Bandiere Verdi, confermandosi così Regione più green d’Italia, seguita dal Friuli-Venezia Giulia con quattro Bandiere, Veneto con tre, Lombardia e Valle d’Aosta rispettivamente con due bandiere, Alto Adige, Liguria e Trentino con una Bandiera Verde.

Vediamo nel dettaglio le località premiate nel 2023.

Piemonte, Regione più green d’Italia

Nel Piemonte sono stati tre i Comuni che hanno ottenuto la Bandiera Verde: Balme, in provincia di Torino, premiato per aver preservato il paesaggio tradizionale e per aver adottato una politica per contrastare l’utilizzo di mezzo a motore da parte dei turisti; Caraglio, in provincia di Cuneo, per il recupero di un’area degradata; Valdieri, sempre nel cuneese, per la valorizzazione del vallone del Valasco.

Due Bandiere Verdi sono invece state date a due associazioni piemontesi, quella per l’Ecomuseo Valle Elvo e Serra Sordevolo di Biella, per il recupero delle tradizioni montane, e ad Alpstream – Centro internazionale per lo studio dei fiumi alpini di Ostana (Cuneo) premiato per le ricerche svolte sui fiumi alpini.

Le Bandiere Verdi del Friuli-Venezia Giulia

Tre le Bandiere Verdi assegnate alla regione Friuli-Venezia Giulia. L’ha ricevuta il Comune di Preone, in provincia di Udine, per un progetto incentrato sul turismo slow e sulla valorizzazione delle peculiarità naturali del territorio.

Sempre vicino a Udine è stato premiato Venzone, per il contributo decisivo dato alla esemplare ricostruzione del centro storico del suo Duomo trecentesco, straordinaria testimonianza di impegno, competenza e passione in difesa dei beni culturali e artistici. E infine è stata premiata la famiglia Ivan Provenzale di Val Tramontina, in provincia di Pordenone, per le scelte operate di vivere in un borgo disabitato nelle terre alte, promuovendo esperienze di comunità improntate a co-progettare un futuro conviviale e sostenibile.

Le Bandiere Verdi del Veneto

Tre le Bandiere Verdi assegnate alla regione Veneto. Una è andata al Comune di Fonzaso, in provincia di Belluno, per i progetti culturali e sociali sviluppati, frutto di un processo di rigenerazione di un opificio con lo scopo di contrastare lo spopolamento in corso e la dispersione dei giovani dalle vallate e dalle montagne feltrine e bellunesi. Un’altra è stata assegnata al Comune di Enego, in provincia di Vicenza, per essersi attivato nel ripristino forestale dopo la tempesta Vaia, facendo convergere gli intenti e le
collaborazioni tra diversi Enti, società ed Associazioni all’interno di un masterplan generale di interventi per la ricostituzione delle foreste e la ridefinizione dei pascoli della Piana di Marcesina, una delle aree tra le più colpite in assoluto. E infine alla Cooperativa LASSÙ di Comelico Superiore, Belluno, per l’attività di sensibilizzazione della comunità locale sul tema ambientale.

Le Bandiere Verdi della Lombardia

Le due Bandiere Verdi della Lombardia sono state assegnate a due associazioni che si sono particolarmente distinte: l’Associazione Gruppo Sentieri Amici della Storia di Val Brembilla in provincia di Bergamo per il costante impegno da parte dei volontari nel ripristino e il mantenimento di una rete di sentieri tra antiche contrade con alto valore identitario, etnografico e naturalistico.

E all’Associazione Castanicoltori Lario Orientale di Sala al Barro in provincia di Lecco per la promozione della buona pratica di cura delle selve castanili affinché questo patrimonio agricolo, che il passato ci ha trasmesso, continui a esistere e possa passare alle generazioni future.

Le Bandiere Verdi della valle d’Aosta

Anche la Valle d’Aosta ha ottenuto due Bandiere Verdi. La prima è stata assegnata al Comitato per l’ampliamento del Parco del Mont Avic Fénis, per la volontà di un gruppo di privati di ampliare il territorio del parco sui propri terreni, mentre la seconda all’Associazione Aosta Iacta Est, per aver organizzato negli ultimi 15 anni la manifestazione “Giocaosta”, un’iniziativa che ha dimostrato e dimostra la capacità di una comunità di proporre aggregazione e attrattività turistica a impatto zero, offrendo una diversa e virtuosa strada nella fruizione ludica degli spazi pubblici.

Le Bandiere Verdi del Trentino-Alto Adige

Una Bandiera a testa per il Trentino e l’Alto Adige. Una è stata data alla Malga Riondera
di Ala, in provincia di Trento, per la grande attenzione alla sostenibilità ambientale, sia nelle scelte di risparmio energetico adottate sia nel calcolo del bilancio idrico aziendale. E una a Baumgart – frutteti tradizionali di Bolzano, per il recupero dei frutteti tradizionali nelle aree urbane.

La Bandiera Verde della Liguria

La Bandiera Verde 2023 della Liguria è stata assegnata ai Rifugi della Deiva di Sassello, in provincia di Savona, per l’ospitalità e la sostenibilità.

 

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La spiaggia più bella del mondo è una distesa di nuvole bagnata dal mare

Le meraviglie che si snodano nel mondo, le stesse che ci invitano a esplorarlo in lungo e in largo, ci confermano che i paradisi terrestri esistono, e sono mozzafiato. Lembi di terra dall’incredibile bellezza, spiagge di sabbia bianca e finissima, acque turchesi e cristalline che riflettono i colori del cielo si palesano davanti agli occhi degli avventurieri come un sogno proibito, ma che invece è reale e per questo ancora più straordinario.

Sono diverse le destinazioni di questo genere che popolano le travel wish list dei viaggiatori, quelle che si configurano come viaggi destinati a cambiare la propria vita. Si tratta di luoghi che per forme, colori e lineamenti, sembrano usciti dall’immaginario onirico perché è così tanta la loro bellezza da farli sembrare surreali.

Ed è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi. In un paradiso terrestre che si presenta davanti allo sguardo dei viaggiatori come una distesa di nuvole bagnata dal mare. Si tratta della Whitehaven Beach in Australia e noi non abbiamo dubbi: è questa la spiaggia più bella del mondo. Pronti a partire?

La spiaggia più bella del mondo è un sogno a occhi aperti

Per conoscere uno dei luoghi più belli del pianeta, dobbiamo recarci dall’altra parte del mondo. Un viaggio lungo, è vero, ma che ci consente di ammirare una delle visioni più sbalorditive del pianeta. La nostra avventura comincia nel Queensland, in Australia, e più precisamente sull’isola di Whitsunday.

Sull’isola più grande del gruppo omonimo, raggiungibile in barca, in idrovolante o in elicottero, si trova una delle spiagge più belle del mondo. Si tratta della Whitehaven Beach, il quale nome non è altro che un preludio alla visione mozzafiato alla quale si ha accesso una volta giunti qui.

La spiaggia è caratterizzata da migliaia di granelli di sabbia bianchi che si illuminano al sole e che compongono una distesa paradisiaca che si snoda per ben 7 chilometri. Tutto intorno una foresta lussureggiante protegge questo scrigno delle meraviglie mentre le acque turchesi e cristalline, caratterizzate da infinite sfumature d’azzurro, si perdono all’orizzonte, delineando così lo scenario di uno degli ultimi paradisi sulla terra.

Una distesa di nuvole bagnata dall’oceano

Raccontare Whitehaven Beach con l’ausilio delle sole parole sembra una missione impossibile. Questa spiaggia, infatti, è così bella che non si può descrivere, ma solo vivere. Si tratta di una tappa imperdibile per tutti coloro che hanno intenzione di visitare l’Australia e che vogliono toccare con mano la grande bellezza di Madre Natura.

Per raggiungere il punto più panoramico di questo lembo di terra, premiato più volte per la sua bellezza e per la qualità delle sue acque, è necessario attraversare la foresta tropicale e tutte le meraviglie in queste conservate. Una volta raggiunte le alture è possibile ammirare un panorama che lascia senza fiato: distese di nuvole bianche circondate da infinite sfumature d’azzurro.

La peculiarità di questa spiaggia paradisiaca è data dalla sua sabbia, caratterizzata da un bianco brillante e scintillante, composta per il 98% da silice pura. Secondo gli esperti la spiaggia è stata creata proprio dai sedimenti delle rocce locali, che contengono silice, trasportate qui dalle correnti marine nel corso di milioni di anni.

Una volta arrivati fin qui, non vi resta che mettervi comodi e ammirare il panorama circostante in tutta la sua bellezza. E se volete vivere un’esperienza davvero indimenticabile, allora, non perdete l’occasione di pernottare all’interno di uno dei camping del territorio per dormire sotto un manto stellato e risvegliarvi con la vista sulla spiaggia più bella del mondo.

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Puoi entrare in quartiere arabo restando in Italia

Esistono alcuni viaggi che sono destinati a restare nella memoria e nei ricordi. Non solo per la bellezza delle destinazioni, ma anche e soprattutto per il fascino e le suggestioni che queste scaturiscono a ogni passo compiuto. Storie, tradizioni, usanze e culture si fondono e si confondono tra le testimonianze del presente e del passato permettendoci di vivere esperienze straordinarie.

Avventure, queste, che non dobbiamo cercare per forza dall’altra parte del mondo perché per quanto bene crediamo di conoscere il nostro Paese, in realtà, questo torna sempre a stupirci e a incantarci in maniera inedita e incredibile. Ed è proprio in Italia che vogliamo restare oggi, per portarvi alla scoperta di un luogo che non conosce uguali, di una città affacciata sul mare che conserva in un dedalo di viuzze e cortili un intreccio di culture che vi trasporterà in luoghi magici e lontani.

Per scoprire questo luogo dobbiamo recarci in Sicilia e più precisamente lungo la costa trapanese. È qui che, in occasione di un viaggio all’insegna del sole, del mare e della cultura, non possiamo non inserire nel nostro itinerario di viaggio una tappa quasi obbligata, quella che conduce a Mazara del Vallo. Affacciata sul Mar Mediterraneo, questa suggestiva città apre le sue porte agli avventurieri, consentendogli di entrare in quartiere arabo. Il suo nome è Kasbah, si tratta di un luogo magico, e quasi surreale, dove le culture di popolazioni lontane si incontrano con quelle locali dando vita a un percorso delle meraviglie che vi lascerà senza fiato.

Dentro la kasbah: l’esperienza da Mille e una notte

Che la Sicilia sia una terra straordinaria è risaputo. Lo è per le sue spiagge bellissime, quelle caratterizzate da sabbia bianca e dorata e acque turchesi e cristalline. Lo è per le sue bellezze naturalistiche, per quell’immenso patrimonio artistico e culturale, per le testimonianze di un passato glorioso che non si può dimenticare. E poi, ancora, per il cibo, per le usanze e per quelle tradizioni che sono celebri in tutto il mondo, e che ogni anno invitano migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo desiderosi solo di immergersi in queste.

Insomma, organizzare un viaggio in Sicilia è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Le cose da fare e da vedere sull’isola italiana sono così tante che non vi basterà un viaggio solo per scoprirne la metà. Tra le destinazioni più popolari della regione troviamo sicuramente le località di mare, quelle raggiunte soprattutto in occasione delle vacanze estive.

Tra le zone più celebri troviamo la costa trapanese, quella che ospita alcune delle spiagge più belle d’Italia. Tra queste, infatti, troviamo quella di San Vito Lo Capo che con la sua spiaggia bianca e le sue acque turchesi evoca paradisi terrestri lontani. Basta però spostarsi di una manciata di chilometri per vivere quella che è una delle esperienze più affascinanti offerte dalla regione, quella che permette ai viaggiatori di fare un viaggio nel passato immergendosi in culture lontane.

Un sogno orientaleggiante e affascinante che si realizza davanti allo sguardo di chi arriva a Mazara del Vallo. Basta lasciarsi la spiaggia alle spalle, e raggiungere il cuore della città, per entrare all’interno della Kasbah, il quartiere arabo che, oggi come ieri, conserva tutto il fascino di un tempo. Si tratta di una delle più antiche e rare testimonianze della presenza araba in Sicilia e, più in generale, in Italia.

Una volta attraversata la piazza cittadina, avrete come la sensazione di trovarvi in una medina. Tra stradine strette e vicoli caratteristici potrete andare alla scoperta di un luogo magico e incantato che vi catapulterà all’interno di ambientazioni suggestive dallo stampo arabo e orientale. Un’esperienza da Mille e una notte che porterete per sempre nel cuore e nei ricordi.

Dentro la Kasbah di Mazara del Vallo

Fonte: Eleni Mavrandoni / Alamy / IPA

Dentro la Kasbah di Mazara del Vallo

Un viaggio incantato tra i vicoli della città di Mazara del Vallo

Entrare all’interno della Kasbah di Mazara del Vallo vuol dire immergersi in un passato che non può essere dimenticato, non a caso questo è uno dei quartieri più antichi del territorio. Correva l’anno 827 d.C. quando gli arabi conquistarono la città contribuendo poi al suo sviluppo.

Fu grazie alla loro permanenza, fino al 1072, che la città si espanse notevolmente guadagnandosi un posto d’onore tra le grandi località marinare in Italia. Nonostante i secoli trascorsi, l’influenza della presenza araba è rimasta una caratteristica imprescindibile del territorio al punto tale che, ancora oggi, contraddistingue in maniera univoca l’antico quartiere.

A partire dagli anni ’70 dello scorso secolo, poi, l’arrivo di numerose famiglie tunisine, che qui hanno scelto di stabilirsi, ha contribuito a preservare e a valorizzare l’antico quartiere che oggi resta una delle più importanti testimonianze del multiculturalismo della regione e dell’Italia intera.

La Kasbah di Mazara del Vallo oggi appare come uno scrigno prezioso che parla di passato e presente, di tradizioni lontane e locali che convivono in maniera esemplare, e che si presenta come una visione da sogno. Qui, infatti, maioliche colorate e dettagli orientaleggianti si mescolano allo stile barocco e settecentesco che contraddistingue il resto della città.

Basti pensare che alcuni degli edifici simbolo dell’architettura siciliana, come la Chiesa Madre e quella di San Francesco, si trovano proprio a ridosso del quartiere arabo, contrapponendosi quindi ai vecchi edifici, ai vasi decorati, alle piastrelle colorate e ai cortili stretti e caratteristici.

La cultura orientale, ovviamente, è intrisa in ogni angolo del quartiere, non solo dal punto di vista visivo. Se arrivate qui, ovviamente, concedetevi di assaggiare i sapori arabi nella splendida terra siciliana per vivere un’esperienza culinaria unica.

Inoltre, esplorando i vicoletti, non dimenticatevi di fermarvi davanti all’iconica Porta Blu. Si tratta di una vera e propria celebrità sui social network, un hotspot fotografico affascinante e suggestivo immortalato nelle fotografie di tantissimi viaggiatori giunti fin qui. Passando davanti a questa porta è impossibile non restare incantati dalla sua bellezza.

La Porta Blu si trova proprio nel cuore della Kasbah. Si ratta di una casa privata le cui decorazioni sono state realizzate in maniera sapiente e minuziosa dal suo proprietario. Al di là della porta si trova una sala da tè, anche questa arredata in stile arabo, che è possibile visitare in presenza del padrone di casa.

Nel centro del quartiere, inoltre, è presente anche un alloggio straordinario. Si tratta del Mirabilia Arab House, un appartamento in stile arabo che vi permetterà di vivere una vacanza da Mille e una Notte.

Mirabilia Arab House, Kasbah di Mazara del Vallo

Fonte: Jan Traylen / Alamy / IPA

Mirabilia Arab House, Kasbah di Mazara del Vallo
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Isola di Föhr, una Germania sorprendente

Se pensiamo ad un viaggio in Germania, la mente vola subito a splendide città d’arte come Berlino o Amburgo, che custodiscono preziosi patrimoni culturali, o a itinerari immersi nel verde per scoprire il suo lato incontaminato. Eppure, c’è un luogo davvero speciale che i turisti ancora non conoscono: si tratta dell’isola di Föhr, frequentata soprattutto dai tedeschi, dove si possono ammirare delle vere bellezze. Scopriamole insieme.

L’isola di Föhr, natura incontaminata

Cosa rende così speciale l’isola di Föhr? Appartenente all’arcipelago delle Frisone Settentrionali, diviso tra Germania e Danimarca, è immersa tra le acque del Mare del Nord. Pur non facendone amministrativamente parte, l’isola è circondata dal Parco Nazionale del Wattenmeer dello Schleswig-Holstein, che include anche il Mare dei Wadden: è il tratto che va proprio dalle Frisone sino alle coste danesi e tedesche, ed è di particolare interesse naturalistico sia per la sua ricca fauna e flora che per i suoi fondali lagunosi.

La stessa isola di Föhr è un paradiso incontaminato: protetta dalle vicine isole di Amrum e Sylt, che la riparano dalle correnti del Mare del Nord, ha sviluppato una rigogliosa vegetazione ed è per questo conosciuta anche come “isola verde”. Insomma, stiamo parlando di un luogo davvero meraviglioso, dove molti turisti tedeschi trascorrono le vacanze, approfittando delle sue spiagge sabbiose e ancora selvagge per trascorrere giorni di relax al sole. Naturalmente, ci sono tante altre attrazioni a Föhr, ed è per questo la perfetta meta turistica per chi vuole scoprire un angolo autentico di Germania.

Cosa vedere sull’isola di Föhr

Seppure molto piccola e scarsamente abitata – vi si contano appena 8.800 residenti stabili -, l’isola di Föhr vanta numerose località che meritano almeno una visita. È il caso, ad esempio, di reperti preistorici che si possono ammirare lungo le coste: si tratta di antiche sepolture a tumulo risalenti probabilmente all’età del Bronzo, a riprova di quanto lontano nel tempo affondi la storia di questo posto. Particolarmente affascinanti sono poi i villaggi che punteggiano l’isola, e che vantano casette molto caratteristiche. Sono infatti realizzate in mattoni e coperte da tetti in paglia, così da assumere un aspetto molto suggestivo (tanto da essere tra le più fotografate di tutta la regione).

La città di Wyk è la più importante dell’isola e ne costituisce il capoluogo: è non soltanto il porto principale di Föhr, dove attraccano i battelli provenienti dalla terraferma, ma anche una nota destinazione termale. Il suo passato come villaggio di pescatori aleggia ancora nell’atmosfera, dalle caratteristiche sepolture dei marinai che si trovano nel piccolo cimitero accanto alla Chiesa di San Nicola al faro di Olhörn, il quale fa ombra ad una piccola ma graziosissima spiaggia. Da qui parte una splendida passeggiata che raggiunge il centro, da cui si può godere dello spettacolo delle isole di Halligen.

Sempre a Wyk si trova un affascinante museo sulla civiltà e cultura frisone, mentre nel paese di Alkersum se ne può visitare un altro, il Museo dell’Arte della Costa Occidentale, che custodisce preziosissime opere di autori come Much, Nolde e Liebermann. Nel piccolo villaggio di Borgsum, invece, sorgono le rovine di un antico forte medievale che, con tutta probabilità, ha origini vichinghe. È incredibile pensare che questi antichi resti risalgono addirittura al X secolo. Un’ultima tappa da non perdere è il paesino di Nieblum, dove si trovano tantissime casette dai tetti in paglia: appartenevano ai capitani di nave che, nei secoli passati, avevano fatto la loro fortuna con la caccia alle balene.

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Una fuga romantica nel cuore di Giulianova

Siete alla ricerca di un luogo speciale dove trascorrere una fuga romantica? L’Hotel Bellavista Relax è la scelta ideale.

Situato nei pressi del suggestivo centro storico di Giulianova, lontano dalla frenesia della costa, ma comunque a soli un chilometro dal litorale giuliese, questo boutique hotel è un’oasi di tranquillità che offre una vista panoramica mozzafiato sulla costa adriatica. Le colline circostanti donano un tocco di magia e un’atmosfera romantica, mentre la vicinanza alle montagne abruzzesi permette di esplorare scenari naturali di incomparabile bellezza.

Le sei camere del Bellavista Relax, Perla, Oro, Argento, Ambra, Rubino e la Suite Swarovski, sono autentici gioielli di design.

Dettaglio della stanza Swarovski dell'Hotel Bellavista Relax
Dettaglio della stanza Swarovski dell’Hotel Bellavista Relax

L’arredamento, un mix intrigante di stile barocco moderno e contemporaneo, crea un’atmosfera unica e avvolgente. Ogni camera è dotata di un terrazzo privato, il luogo perfetto per ammirare l’alba, gustare un aperitivo o una cena romantica, o semplicemente rilassarsi di fronte alla vista panoramica.

Ma ciò che rende questo luogo davvero speciale è l’attenzione dedicata ai suoi ospiti. Il personale cortese e premuroso è sempre pronto a soddisfare ogni richiesta, garantendo servizi personalizzati per offrire un soggiorno unico e indimenticabile. È possibile prenotare un aperitivo di benvenuto, una cena privata sul terrazzo panoramico o addirittura gustare ostriche e champagne nella romantica cornice della Suite Swarovski, completa di vasca idromassaggio in camera.

Dettaglio vista panoramica dell'Hotel Bellavista Relax
Dettaglio vista panoramica dell’Hotel Bellavista Relax

La colazione sarà sempre una piacevole sorpresa, con il servizio in camera che permette agli ospiti di iniziare la giornata nel relax assoluto. Per chi vuole concedersi un momento di puro benessere, è possibile richiedere un massaggio rigenerante direttamente nella propria stanza. La vostra esperienza sarà arricchita anche dalla possibilità di cenare al ristorante Bellavista che vi permetterà di gustare deliziosi piatti preparati con ingredienti freschi e locali.

Bellavista Relax è un luogo perfetto per un weekend romantico anche per la sua posizione strategica. Soggiornando presso l’hotel è possibile esplorare tutte le attrazioni turistiche della zona, come il famoso centro di produzione di ceramiche di Castelli, o raggiungere il mare e le spiagge di Giulianova.

Regalatevi un’esperienza indimenticabile all’insegna del relax e della bellezza, con una vista mozzafiato sul mare che renderà il vostro soggiorno davvero magico.

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Il castello incantato a Portofino è un sogno a occhi aperti

Immagina un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le mura antiche raccontano storie di nobiltà, amore e avventura. Un luogo dove la natura si fonde con l’architettura in un abbraccio così armonioso da lasciare senza fiato.

Questo luogo esiste ed è il Castello Brown, un’affascinante dimora storica che domina il pittoresco borgo di Portofino, situato sulla costa ligure, una località rinomata per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio storico.

Conosciuta come una delle mete più esclusive del Mediterraneo, con le sue case dai vivaci colori pastello e il porticciolo circondato da lussureggianti colline, Portofino è anche un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie della Riviera, tra cui le Cinque Terre e la vicina Santa Margherita Ligure.

Sopra il borgo di Portofino, affacciato sulla baia, sorge questa imponente struttura storica le cui origini risalgono al XII secolo. Inizialmente costruito come fortezza militare per proteggere il villaggio dalle incursioni piratesche, il castello è stato successivamente trasformato in una residenza signorile e, infine, in un museo e centro culturale.

La storia del Castello Brown, un viaggio attraverso i secoli

Per raggiungere il Castello Brown bisogna percorrere un sentiero panoramico che serpeggia tra la lussureggiante vegetazione mediterranea e offre scorci mozzafiato sul mare cristallino. Il viaggio verso questo tesoro nascosto è già di per sé un’esperienza indimenticabile, un invito a rallentare e assaporare la bellezza che ci circonda.

Una volta arrivati alla sommità della collina, il Castello Brown si erge maestoso, come un faro che veglia sulla città. Nel corso dei secoli, ha cambiato più volte proprietà e funzione, a seguito delle vicende storiche che hanno coinvolto la Liguria.

Nel XVIII secolo, con la fine delle guerre di successione europee e l’affermazione della dominazione austro-piemontese, fu trasformato in una residenza signorile. La struttura fu arricchita con elementi architettonici e decorativi tipici dell’epoca, come le eleganti logge e gli affreschi che ancora oggi adornano alcune stanze.

Successivamente il castello passò nelle mani di diversi proprietari privati, tra cui il console britannico Sir Montague Yeats-Brown, dal quale prende il nome. Fu sotto la sua proprietà che assunse l’aspetto di una dimora all’inglese, con l’aggiunta di un vasto giardino terrazzato e la sistemazione dei vari ambienti interni.

Nel corso del XX secolo, il Castello Brown divenne sempre più noto come luogo di interesse storico e culturale. Nel 1961, la famiglia Yeats-Brown decise di vendere la proprietà al Comune di Portofino, che avviò un processo di restauro e valorizzazione della struttura.

Il Castello Brown, tra cultura e panorami mozzafiato

Ogni angolo del castello racconta una storia e l’atmosfera che si respira tra le sue stanze è impregnata di fascino e mistero. Eppure, nonostante il suo passato glorioso, conserva un’aura di semplicità e autenticità che lo rende ancora più affascinante.

Ma il vero protagonista è senza dubbio il suo meraviglioso giardino, un’oasi di pace e serenità dove immergersi nella natura e ammirare panorami da sogno. Le terrazze fiorite si alternano a pergolati di rose e bouganville, creando un caleidoscopio di colori e profumi che incanta i visitatori.

Il castello è anche un luogo di cultura e arte, che ospita mostre temporanee ed eventi di vario genere. Non è raro imbattersi in matrimoni e cerimonie private, che sfruttano l’incomparabile cornice offerta da questo gioiello architettonico per celebrare l’amore tra due persone.

Il fascino di questa location, infatti, non è passato inosservato nemmeno agli occhi delle celebrità, tanto da aver fatto da sfondo in un episodio della serie “The Ferragnez”. La coppia di influencer più famosa d’Italia ha scelto, infatti, questo angolo di paradiso per celebrare il loro quarto anniversario di matrimonio.

Il Castello Brown rappresenta un tesoro storico e culturale di inestimabile valore, custode di una lunga tradizione che ha attraversato i secoli e le vicissitudini del territorio.

La sua posizione privilegiata offre ai visitatori panorami mozzafiato sulla baia sottostante e sul borgo di Portofino, regalando un’esperienza unica e indimenticabile. Visitare il Castello Brown significa immergersi in un passato affascinante e scoprire le radici di un patrimonio culturale ancora vivo e vibrante, circondati dalla bellezza mozzafiato del paesaggio ligure.

Portofino in Liguria

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Portofino, Liguria
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Isola di Iona, tra i luoghi più sacri della Scozia

La Scozia, magnifica e misteriosa, dona luoghi di rara suggestione e isole meravigliose e selvagge: una di queste è la mistica Isola di Iona, al largo delle Ebridi Esterne, quasi un piccolo scoglio che, però, ha molto da raccontare.

Fu, infatti, la culla del Cristianesimo nel Paese, il luogo dove il monaco Columba fondò, nel 563 d.C., il celebre Monastero di St. Columba, e da cui partì con i suoi 12 seguaci per convertire la Scozia allora pagana e buona parte del Nord Inghilterra.

La fama di Iona come centro di cultura e di missione si diffuse ben presto in tutta Europa e la rese luogo di pellegrinaggio nei secoli a venire nonché “l’isola sacra” in cui trovavano sepoltura i re della Scozia, della Norvegia e dell’Irlanda, una tradizione che ebbe inizio nell’860 d.C.

Oggi, la raccolta isola spazzata dal vento, trasmette a chiunque una profonda sensazione di pace e si fa apprezzare per i fiabeschi scenari da cartolina, le dolci colline e le spiagge di candida sabbia.

Cosa vedere sull’Isola di Iona

È piccola, certo, abitata da meno di 200 persone, e si scopre rigorosamente a piedi o in bicicletta ma è una di quelle mete che non si dimenticano e che racchiudono tesori e bellezza che attraggono oltre 130.000 visitatori all’anno da tutto il mondo.

E non è difficile capire il perché: Iona è natura, verdi distese intervallate da campi in fiore, dolci colline dove pascolano gli animali, spiagge sabbiose plasmate da dune e vegetazione.

Il ritmo è lento, la vita scorre senza frenesia, a contatto con la natura e con il paesaggio, un’oasi speciale dove riposarsi, rilassarsi e ricaricare le energie.

Perfetta per una gita di un giorno, già bellissima mentre la si scorge in lontananza con il traghetto dalla vicina Isola di Mull, Iona ha un piccolo centro abitato, Baile Mor, caratteristico villaggio con un’unica fila di cottage che si specchiano sul mare, la scuola, l’hotel principale, gli uffici pubblici, la chiesa, il ristorante e negozi di artigianato e souvenir.

Dopo una breve passeggiata dal porticciolo, ecco le rovine del Convento delle Monache Agostiniane, il Nunnery, del XIII secolo, fondato forse contemporaneamente all’Abbazia di St. Columba, il cuore spirituale dell’isola, vicinissima al mare e aperta su tutti i lati.

Di sicuro interesse sono la Chiesa abbaziale, in stile gotico, a unica navata, e il Chiostro, luogo di silenzio dove spiccano numerose pietre tombali di origine medievale.

Sulla destra, uno sguardo alla Cappella e al Cimitero di San Orano, la costruzione più antica, risalente al XII secolo.

L’ex casa parrocchiale ospita lo Iona Heritage Centre, con una significativa mostra sulla storia dell’isola negli ultimi 200 anni: tra i reperti di spicco, la poppa della Guy Mannering, nave postale tra New York e Liverpool che qui affondò nel 1865.

Ancora, sulla strada che porta all’Abbazia, merita una sosta la MacLean’s Cross, cinquecentesca croce celtica alta tre metri con alla base l’effigie di un guerriero armato.

Infine, da non perdere la piccola cappella a sinistra dell’entrata principale dell’Abbazia, la St. Columba Shrine, e la Cima Dum I, il punto più elevato dell’isola, a 101 metri sul livello del mare da cui il panorama è a dir poco mozzafiato.

Come arrivare a Iona

L’isola più mistica della Scozia si raggiunge comodamente prendendo il traghetto a Fionnphort sulla vicina Isola di Mull.

Le corse vengono effettuate tutti i giorni e la traversata dura una decina di minuti.

In alternativa, è possibile partire da Oban, perla marittima della Scozia, sbarcando a Craignure, il porto principale di Mull: da qui, o in auto o con l’autobus 496, si arriva all’imbarco a Fionnphort, sulla punta sud-ovest.

Da sapere che numerose compagnie organizzano tour giornalieri da Oban che, in poche ore, consentono anche di scoprire Iona.

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Ti spieghiamo perché questa estate dovresti visitare Lugano

Lugano, una gemma nascosta tra le montagne e i laghi della Svizzera, è la destinazione ideale per un viaggio all’insegna delle emozioni e delle scoperte. Questa affascinante città offre un’esperienza indimenticabile a chiunque desideri immergersi nella sua atmosfera unica, tra panorami mozzafiato e una cultura ricca e vibrante.

Il cuore pulsante di questa città è senza dubbio il Lago di Lugano, una distesa d’acqua cristallina che si estende tra le montagne e offre panorami spettacolari. Non c’è niente di più romantico che ammirare il tramonto sul lago, con i suoi giardini curati e le sue ville eleganti, mentre le luci della città si riflettono sull’acqua creando un’atmosfera magica.

Passeggiando per le sue strade acciottolate, si possono ammirare edifici storici come il Duomo di San Lorenzo, con la sua facciata imponente e il suo campanile maestoso, o la Chiesa di Santa Maria degli Angioli, famosa per i suoi affreschi rinascimentali.

Senza dubbio è una città che vale la pena visitare in ogni periodo dell’anno, grazie alla sua bellezza e alle numerose attrazioni che offre. Ma si trasforma in un vero e proprio must-see soprattutto durante i mesi estivi, quando la città si anima con una vasta gamma di eventi e tour guidati che offrono un’esperienza unica e coinvolgente.

Infatti, l’Ente Turistico del Luganese Lugano Region, ha organizzato un ricco calendario di proposte, molte delle quali gratuite, per consentire ai visitatori di scoprire e apprezzare la città in tutti i suoi aspetti. Grazie a questa iniziativa, è possibile partecipare a visite guidate, percorsi tematici ed eventi culturali che svelano la storia, l’architettura e le curiosità più affascinanti di Lugano.

Alla scoperta della bellezza autentica di Lugano

La stagione offre un calendario ricco di attività che prosegue fino al mese di ottobre, dai tour guidati gratuiti del centro città alle escursioni nei pittoreschi villaggi di Gandria e Morcote, fino alla scalata del Monte San Salvatore e del Monte Brè per ammirare panorami spettacolari di laghi, montagne, valli e città.

Tra le diverse escursioni, il “Lugano – Unexpected Classic Tour” rappresenta un’esperienza originale e coinvolgente che permette di conoscere la città in modo del tutto inedito e gratuito. Durante il tour, i partecipanti vengono accompagnati attraverso i luoghi che hanno reso famosa la città, immergendosi nella sua storia e nelle sue tradizioni. A rendere questa passeggiata ancora più speciale è la presenza di simpatici attori che, calandosi nella parte dei personaggi luganesi offriranno interessanti spunti e aneddoti legati alla vita cittadina di un tempo.

Un’occasione imperdibile per scoprire l’autenticità del luogo è la “Lugano – Guided City Walk” che offre la possibilità ai visitatori di scoprire la città attraversando i luoghi più caratteristici ed affascinanti. L’itinerario inizia con una passeggiata nella zona restaurata tra la Cattedrale di San Lorenzo e la Stazione Ferroviaria, che permette di godere di una vista mozzafiato della città dall’alto. La prospettiva unica sul paesaggio urbano renderà l’esperienza indimenticabile.

Durante il tour guidato “Lugano – Morcote“, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire uno degli incantevoli villaggi del Canton Ticino, inclusi nell’Inventario federale dei nuclei da proteggere. Si parte da Lugano con un battello che porta a questa incantevole cittadina, conosciuta anche come “La Perla del Ceresio”. Questo borgo affascinante è noto per i suoi vicoli caratteristici, i portici antichi, i monumenti architettonici e la lussureggiante vegetazione subtropicale tanto che, nel 2016, è stato premiato con il titolo di “Borgo più bello della Svizzera“.

Dopo aver esplorato Morcote, i partecipanti possono concedersi un aperitivo in riva al lago all’insegna del relax, godendo della serenità del paesaggio circostante prima di salire nuovamente a bordo del battello per fare ritorno a Lugano.

Da non perdere, inoltre, “Lugano – Gandria” che conduce i visitatori alla scoperta di un antico villaggio di pescatori arroccato sulle pendici del Monte Brè. La partenza è prevista da Castagnola e costeggiando la riva del lago, si attraversa un paesaggio tipicamente mediterraneo fino a giungere al romantico borgo.

Molto suggestiva è anche la passeggiata lungolago che porta da Piazza della Riforma fino a Paradiso, durante la quale i visitatori possono prendere la Funicolare Monte San Salvatore per raggiungere l’imponente vetta, spesso paragonata al Pan di Zucchero brasiliano. Ad attendere i partecipanti ci sarà una vista panoramica a 360° sulla regione, mentre il Museo del Monte San Salvatore svela la storia secolare della Chiesa, dell’arciconfraternita e del patrimonio geologico della montagna.

Infine, un battello trasporta gli escursionisti da Lugano a Cassarate, punto di partenza per un’emozionante escursione al Monte Brè. Grazie alla Funicolare, è possibile godere di una vista spettacolare sulla città che si estende sotto i vostri occhi durante la salita. Una volta in cima, sarà possibile esplorare il pittoresco villaggio di Brè, circondato dalle tipiche abitazioni in pietra, che risplendono in questo incantevole borgo.

Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale dell’Ente Turistico del Luganese. Qui troverete tutti i dettagli sulle date, costi e sulle escursioni in programma.

La città di Lugano, un affascinante incontro tra arte e tradizioni

Lugano offre ai visitatori l’opportunità di esplorare un patrimonio di usanze e celebrazioni radicate nella storia e nella vita quotidiana della comunità. Le sue tradizioni riflettono non solo la sua identità culturale, ma anche la sua capacità di preservare e valorizzare l’unione delle proprie radici con l’influenza culturale italiana.

Tra le celebrazioni più note che si svolgono durante tutto l’anno, particolare importanza ha la Festa di San Giovanni Battista, che si svolge a giugno e culmina con una suggestiva processione di barche illuminate sul Lago di Lugano. Altre celebrazioni includono il Carnevale, con sfilate di carri allegorici e maschere colorate, e la Festa dell’Uva, che celebra la vendemmia e offre degustazioni di vini locali e specialità culinarie.

Una delle curiosità di Lugano riguarda la sua architettura e il patrimonio artistico. La città è stata la casa di numerosi artisti e architetti di fama internazionale, tra cui Bernardino Luini, che ha lasciato un’impronta indelebile con i suoi affreschi rinascimentali.

Inoltre, la presenza di grotti, tipiche trattorie ticinesi scavate nella roccia, rappresenta una particolarità locale che rispecchia l’unione tra gastronomia e tradizioni popolari. Queste curiosità e tradizioni rendono Lugano una città unica, un luogo dove il fascino del passato si fonde con la vitalità del presente, creando un’atmosfera magica e accogliente.

Morcote in Svizzera

Fonte: iStock

Villaggio di Morcote, Svizzera
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Sul Cammino di Celestino V, 500 km da Roma al Gargano

Dal cuore dell’Abruzzo fino al mare” e, presto, entro il Giubileo del 2025, dalla Capitale fino a Vieste, sul Gargano: lo storico Cammino di Celestino V alla Maiella si fa grande e si trasforma, passo passo, in un cammino sul modello di Compostela, sacro itinerario ricco di spiritualità e suggestioni sulle tracce del Papa eremita.

Il progetto, in via di sviluppo, prende il nome di “Cammino grande di Celestino“, un percorso di ben 570 chilometri, 37 tappe e 65 Comuni.

Da Roma a Vieste, il nuovo cammino spirituale del Mediterraneo

I tempi sono maturi per il Parco Nazionale della Majella per immaginare e dare vita a un ampliamento dell’apprezzato e conosciuto Cammino di Celestino, che si snoda lungo la rete sentieristica ufficiale del Parco, dall’Aquila a Ortona.

Lo sguardo, infatti, volge avanti, al tracciato che unirà la Via Francigena alla Puglia, passando per l’Abruzzo e il Molise e inglobando i Patrimoni UNESCO del Global Geopark Maiella, della Perdonanza Celestiniana e della Transumanza nonché otto aree naturali protette.

Sarà un percorso grandioso che toccherà Castel Gandolfo, Subiaco, L’Aquila, Fontecchio, Sulmona, Caramanico Terme, Serramonacesca, Ortona, Vasto, Serracapriola e infine Vieste dove Celestino V, dopo la rinuncia al soglio pontificio, inseguito dagli uomini del nuovo Papa Bonifacio VIII, aveva intenzione di imbarcarsi per la Dalmazia.

Il Cammino di Celestino, nel cuore dell’Abruzzo

Nel 2018, nacque il tracciato originario del Cammino, voluto dal Parco della Majella per raccontare le vicende del vecchio eremita Pietro Angelerio e far conoscere al mondo i preziosi eremi rupestri in cui si ritirò nella sua lunga vita, prima di essere chiamato a diventare Papa.

Un cammino di 90 chilometri in sei tappe, da Sulmona in provincia dell’Aquila fino a Serramonacesca in provincia di Pescara, che ricalca i sentieri (il più delle volte semplici mulattiere) probabilmente utilizzati da Pietro per spostarsi da un eremo all’altro nella magnificenza della natura abruzzese.

La partenza avviene dalla Badia Celestiniana di Sulmona, tocca i comuni di Pacentro, Roccacaramanico, Caramanico, Decontra, Roccamorice, Abbateggio, Lettomanoppello, Manoppello e Serramonacesca, consentendo di visitare sette eremi rupestri, due abbazie, un sito con tombe rupestri e due siti archeologici prima di arrivare all’Abbazia di San Liberatore a Maiella a Serramonacesca.

Il 22 giugno 2022, presso la splendida cattedrale di Santo Spirito nella Badia Morronese, è arrivato l’annuncio ufficiale della piena operatività delle nuove tappe che vanno dall’Aquila a Sulmona e da Serramonacesca a Ortona.

225 chilometri che collegano il cuore dell’Abruzzo al Mare Adriatico passando per luoghi a dir poco straordinari: dalla Basilica di Collemaggio, dove Pietro fu incoronato Papa, lungo la valle dell’Aterno, tra antichi borghi e siti storici, toccando gli abitati di Stiffe, Campana, Fontecchio, Beffi, Castelvecchio Subequo e Raiano, fino alla Valle Peligna e alla maestosa Maiella; da qui prosegue poi tra gli eremi e i santuari della Montagna Madre fino al litorale di Ortona.

In particolare, gli ultimi tre giorni corrispondono con i passi del Cammino di San Tommaso, fino alla Cattedrale dell’apostolo a Ortona e, con un ultimo sforzo, al Castello Aragonese e al mare.

Dal Castello, una scalinata consente di raggiungere la pista ciclabile della Via verde della Costa dei Trabocchi che scende, seguendo il tracciato della vecchia ferrovia adriatica, fino a Vasto.