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La migliore località della Puglia dove andare quest’estate

Sulla sua spiaggia, da quest’anno, sventola la Bandiera Blu, a testimonianza del fatto che il mare è pulito e che i servizi per i turisti sono al top. Eppure, Leporano è una località poco conosciuta e frequentata d’estate. Meglio così, visto che quest’anno è previsto che la Puglia sarà la regione più desiderata, prenotata e frequentata d’Italia.

Se tutti andranno nel Salento o nel Gargano, forse saranno meno i turisti che sceglieranno la costa di Taranto per trascorrere le loro vacanze estive. A dire il vero, anche Leporano si trova in Salento, ma è quel Salento meno affollato, non di certo quanto Gallipoli o Porto Cesareo o Torre dell’Orso.

La Puglia ionica

Ci troviamo sulla costa ionica salentina, le cui spiagge sono da favola. Sabbia chjiara, acqua cristallina, mille sfumature di blu: i Caraibi d’Italia, insomma. Il lungo litorale sabbioso regala tante e meravigliose spiagge tra le più belle di tutto il litorale tarantino e salentino, come quella di Gandoli (Cattaneo, Santomaj, Lido, Vital, Case bianche), Saturo (Canneto), che sono decisamente le più spettacolari, Porto Pirrone e Baia d’Argento, Saguerra, Luogovivo, Amendola. E poi la spiaggia della stessa Leporano. Il percorso che dal paese porta al lungomare è immerso in una natura selvaggia.

Non solo spiagge

Leporano è un borgo storico. Il simbolo del paese e del suo passato è il Castello Muscettola, che si trova nel punto più alto del centro storico in quanto fortezza difensiva. Oltre all’antico muro di cinta che difendeva la città, di cui sono ancora presenti i resti, si possono ancora vedere due delle tre antiche porte d’accesso al paese. Una delle porte originarie è quella che ancora oggi permette di entrare nel centro storico provenendo da Taranto.

Ma la storia del territorio è ancora più antica. Le testimonianze sono conservate nel Parco archeologico Saturo, a Punta Perone, su un’alta scogliera che si affaccia sul mare tra la spiaggia di Porto Pirrone e quella di Saturo, dove sorgono i resti di una villa romana del III secolo d.C., i villaggi risalenti all’Età del Bronzo e del Ferro, l’acropoli con il Santuario Greco, le cisterne e la torre di avvistamento aragonese, Torre Saturo. In passato è stato fra i più rilevanti centri urbani dell’area tarantina. Il panorama che si ammira da qui è bellissimo e i romani avevano scelto il punto migliore dove costruire la loro villa.

Si può anche visitare ciò che resta di un acquedotto rinascimentale e i resti di un antico acquedotto romano.

Parco_Archeologico_Saturo-puglia

Fonte: Wikimedia Commons – @Francesco Ranieri

Il Parco archeologico Saturo in Puglia
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Finlandia in treno: gli itinerari da non perdere

Viaggiare in treno è bellissimo, un mezzo che gli italiani (e non solo) hanno riscoperto e che, mentre si attraversano paesaggi talvolta dai profili fiabeschi, conduce in località che sono un vero concentrato di meraviglie. Un Paese che si presta perfettamente a questo tipo di avventura è la Finlandia, tanto che oggi vogliamo parlarvi dei migliori itinerari da intraprendere sulle rotaie.

Il sistema ferroviario in Finlandia

Prima di parlarvi delle mete da raggiungere a bordo di moderni convogli, vogliamo raccontarvi come funziona il sistema ferroviario in questo fantastico Paese. La buona notizia è che la Finlandia possiede treni spaziosi e comodi e, manco a dirlo, perfettamente sanificati.

Le altre buone nuove sono che la ferrovia si estende per tutta la lunghezza del Paese, che si può viaggiare di notte e che sono previsti anche vagoni dedicati ai bambini con tanti intrattenimenti adatti a tutte le età.

Tra le altre cose la rete ferroviaria finlandese è nota per essere puntuale e per la possibilità di portare a bordo auto e biciclette. Altrettanto attrezzate sono le stazioni sparse per tutto il territorio: viaggiare in treno in Finlandia è meraviglioso, il modo perfetto per inebriarsi di paesaggi splendidi e con il minor impatto ambientale possibile. Scopriamo insieme alcuni degli itinerari suggeriti da Visit Finland.

Viaggiare in treno in Finlandia

Fonte: iStock

Paesaggi finlandesi in treno

Gli itinerari

Ma ora passiamo al sodo e scopriamo insieme alcuni degli itinerari più belli da fare in Finlandia a bordo dei suoi eccezionali treni. Il punto di partenza da cui vogliamo iniziare questo viaggio è Rovaniemi, la Capitale della Lapponia finlandese. Se in inverno è meta di molti turisti perché è la “casa di Babbo Natale”, in estate è un luogo perfetto per godersi la prorompente natura e i caldi colori di questo periodo. Non mancano sentieri escursionistici e tantissime altre interessanti attività.

Ci sono collegamenti diretti in treno sia da Helsinki, la magica Capitale del Paese, che da Turku, la città più antica del territorio. Vale la pena fare questo itinerario per diversi motivi, tra cui la possibilità di fare battute di pesca sul fiume Kemijoki, esplorare foreste incontaminate e persino partecipare ai rinomati giri in slitte trainate da cani.

Non manca certo la possibilità di concedersi una sauna ad alta quota sull’unica funivia con bagno di vapore esistente al mondo: nel completo relax, potrete ammirare le bellezze naturali del Paese a ben 800 metri d’altezza, un punto di vista più che privilegiato.

Vale la pena esplorare anche la Carelia settentrionale, la parte più orientale del Paese, pregna di attrazioni naturali e di gustose tradizioni alimentari. Un territorio che potremmo definire “la patria dei viaggi lenti”, grazie a suoi 2.000 laghi e 24.000 agriturismi: il posto ideale per rilassarsi e godersi la natura.

Fiumi, laghi cristallini e isole dalla magnifica flora sono così poetici da aver ispirato persino artisti, come il compositore Jean Sibelius e il pittore Eero Järnefelt, che proprio qui hanno creato alcune delle loro opere più celebri, oggi in esposizione all’Ateneum Art Museum di Helsinki.

La Carelia settentrionale in Finlandia

Fonte: iStock

Angoli di Carelia settentrionale

I tragitti più romantici

Come è ben noto la Finlandia, e ormai da qualche anno a questa parte, è il Paese più felice del mondo. Un sentimento piacevole e condiviso da tutti che trova espressione anche in alcuni dei suoi itinerari più romantici.

È il caso di Tampere, una sorta di Capitale delle saune: qui c’è il più grande numero di queste particolare specie di bagni a vapore pubblici di tutto il Paese e anzi, è proprio da queste parti che sono nate.

La Rajaportin Sauna, per esempio, è stata istituita nell’orami lontano 1906 e ad oggi è la più antica di tutto il territorio. Altrettano interessante è Kuuma dove, oltre a poter usufruire di sauna, bar e piscina, e possibile godersi la placidità del lago Pyhäjärvi.

Infine Turku, una cittadina dalla lunga storia culturale, che a solo 300 metri di distanza dalla stazione mostra al visitatore il Park Hotel Turku, un’esclusiva struttura del 1902 in pieno stile Liberty. Case rosse e spettacolari scogliere a picco sul mare completano la romantica atmosfera che può assolutamente essere vissuta anche grazie alla ricca enogastronomia locale.

Le attrazioni da non perdere

Lungo questi preziosi itinerari è possibile fermarsi a godere di tante interessanti attrazioni compiendo dei piccoli tragitti alternativi. Partendo proprio dalla città di Turku, vale la pena fare un salto ad Åland, un arcipelago che prende vita nel mar Baltico e che conquista il cuore dei suoi visitatori con le sue oltre 6000 isole.

Data la loro natura pianeggiante, sono ideali per gli amanti della bicicletta che, come vi abbiamo accennato sopra, è possibile far salire a bordo con voi nei treni. I più impavidi possono invece dedicarsi al kitesurfing e surf kayaking presso Degersand (e non solo), è uno dei punti maggiormente baciati da forti venti provenienti da sud.

Sempre nel sud del Paese si può raggiungere Savonlinna, un’elegante città che si affaccia sul lago più grande della Finlandia, il Saimaa, dove svetta il Castello di Olavinlinna. Si tratta di un fortezza del quattordicesimo secolo che si fa spazio proprio al centro di questo incantevole bacino d’acqua.

Ogni estate, tra le altre cose, c’è la possibilità di partecipare a un imperdibile festival lirico.

Al nord è interessante scoprire Oulu, il posto che devono assolutamente prendere in considerazione i più giovani: offre una colorata vita notturna. Una città dai profili particolarmente interessanti perché si estende su diverse isole, tutte collegate tra loro tramite ponti pedonali. E anche qui gli amanti della bicicletta troveranno pane per  loro denti grazie ai tanti percorsi possibili.

Ma non solo: durante il periodo del solstizio d’estate qui il sole non tramonta mai, l’occasione ideale per rimanere svegli tutti la notte e vivere un’esperienza che per noi italiani è del tutto surreale.

Da Helsinki, invece, potreste prendere un traghetto per raggiungere Suomenlinna, una fortezza marina che è stata edificata su un arcipelago di sei isole e che nel 1991 è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

Scoprire la Finlandia in treno a bordo di treni efficienti e che conducono alla scoperta di luoghi che lasciano senza fiato è, senza ombra di dubbio, un’esperienza da provare almeno una volta nella vita.

La fortezza di Suomenlinna

Fonte: iStock

Fortezza di Suomenlinna a Helsinki
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In questa città scoprirai l’anima più autentica della Turchia

Siete alla ricerca di un’esperienza di viaggio unica e coinvolgente? Senza dubbio Safranbolu è il posto che fa per voi. Una splendida città situata nell’angolo nord-occidentale della Turchia, ricca di meraviglie architettoniche, scenari naturali mozzafiato e affascinanti esperienze culturali.

Safranbolu offre un’esperienza autentica, fuori dagli schemi convenzionali. Con le sue strade strette e acciottolate, la città è un luogo straordinario da visitare, le tradizionali case ottomane in legno sono testimoni di un passato storico e culturale complesso, tanto da essere state iscritte dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità.

Safranbolu è stata recentemente al centro dell’attenzione per i suoi eco-progetti innovativi. Questa cittadina secolare, infatti, ha abbracciato attivamente le tecniche di eco-design per preservare la sua splendida architettura ottomana, modernizzando al contempo le sue infrastrutture e combinando lo sviluppo sostenibile con la conservazione del patrimonio culturale.

Safranbolu, un museo a cielo aperto

Safranbolu, Turchia

Fonte: iStock

Area della città vecchia di Safranbolu, Turchia

Le case di Safranbolu (gli antichi Konak) sono un simbolo della cultura turca e rappresentano la storia della città. Grazie all’impegno costante delle autorità locali nel preservare e restaurare il patrimonio architettonico della città, i visitatori possono ammirare oggi una vasta gamma di edifici storici, tra cui case tradizionali in legno, un caravanserraglio, bagni turchi e moschee.

Le case in legno di stile ottomano, le moschee, i caravanserragli e gli hammam sono stati mantenuti in perfette condizioni nel corso dei secoli, creando un’atmosfera scenografica senza pari che testimonia la creatività e la maestria dell’architettura ottomana. Sia che si tratti di design, di materiali utilizzati per la costruzione o di decorazioni interne dettagliate, le sue dimore sono senza dubbio pezzi d’arte conservati impeccabilmente a distanza di secoli.

Viuzze, ponticelli ad arco e dimore antiche. Non manca nulla, neanche l’odore del mais appena raccolto e dei carretti che lo trasportano. La vita di un tempo si respira ancora nelle botteghe artigiane, dove gesti semplici si ripetono giorno dopo giorno. E c’è ancora spazio per gli animali, con basti per asini e cavalli pronti a essere cavalcate. Sembra che qui il tempo si sia fermato.

Esplorando i suoi vicoli e ammirando gli intricati dettagli dell’architettura in legno, Safranbolu ha dimostrato di essere un vero gioiello culturale turco e i suoi progetti ecosostenibili sono un esempio perfetto di come sia possibile preservare la bellezza naturale di un luogo, riducendo l’impatto ambientale dell’umanità.

Safranbolu: la perla ottomana della Turchia

Safranbolu è una piccola cittadina caratteristica dalla Turchia che vale davvero la pena visitare. Dalla bellezza del suo patrimonio architettonico al suo paesaggio naturale mozzafiato, è una località intrisa di leggende e sicuramente uno dei luoghi più fotogenici del pianeta.

Nonostante le sue dimensioni relativamente ridotte, Safranbolu è una città affascinante e ricca di storia, perfetta per immergersi nella cultura turca e apprezzare le sue tradizioni. È il luogo ideale in Turchia per rilassarsi e godersi l’atmosfera: un must-see per i vostri viaggi.

Lungo le stradine acciottolate potrete ammirare dimore dalle caratteristiche finestre a croce, edifici religiosi, ponti e antiche strutture che portano indietro nel tempo. Nel cuore di questa città ci sono negozi tradizionali dove potrete scoprire le tecniche artigianali locali, insieme a tante delizie della zona tutte da provare.

Molte antiche dimore di commercianti e mercanti ora sono boutique hotel e ristoranti impeccabilmente restaurati. Inoltre, vi consigliamo di visitare il Kaymaklamlar Evi, una casa tipica trasformata in museo etnografico, dove ogni stanza è dedicata a diorami che raffigurano scene tipiche della vita quotidiana di quell’epoca. Un luogo che vi farà viaggiare nel tempo e scoprire l’affascinante cultura turca.

Visitare Safranbolu significa entrare in contatto con il mondo di una volta, sicuramente una destinazione imperdibile che vi consigliamo di raggiungere al più presto.

Safranbolu in Turchia

Fonte: iStock

Safranbolu, Turchia
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Brihuega, viaggio alla scoperta della “Provenza Spagnola”

Chi lo ha detto che bisogna andare per forza in Francia per vedere la mitica – e affascinante – fioritura della lavanda? Lo si può fare certamente anche in Italia, ma c’è un posto che prende vita al di fuori dai nostri confini nazionali che non è di certo da meno: Brihuega

Dove si trova Brihuega

Brihuega è un Comune spagnolo di quasi 3000 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, nella Provincia di Guadalajara, a poco più di 45 minuti distanza da Madrid, la magica Capitale del Paese. Una località che si fa spazio tra le meraviglie della valle di Tajuña, una zona che conserva un notevole patrimonio monumentale e angoli altamente suggestivi.

Per tantissimo tempo è stato un territorio che ha sopravvissuto soprattutto grazie al lavoro di agricoltori e allevatori, anche se per un periodo ha avuto anche una fiorente industria. Purtroppo nel corso degli anni la situazione economica è peggiorata, e per questo molti abitanti del luogo hanno dato vita a un fenomeno che anche noi italiani conosciamo bene: lo spopolamento.

Ed è stato così che un contadino locale, Andrés Corral, a seguito di un viaggio nella Provenza Francese in cui venne a conoscenza dei sinuosi campi di lavanda, decise di cambiare le cose. Si mise a studiare le caratteristiche di questa pianta, arrivando al punto di capire che era perfetta anche per essere coltivata nella sua Brihuega.

Valle di Tajuña lavanda

Fonte: iStock

La valle di Tajuña vista dall’alto

Scelse perciò, insieme ai suoi fratelli e a un profumiere, di iniziare a lavorare questa pregiata pianta erbacea. Oggi i fiori viola sbocciano in quasi mille ettari di terreno, ed è stato anche costruito un impianto di distillazione di essenze di lavanda che attualmente produce il 10% della produzione mondiale e che è considerato quello meglio attrezzato d’Europa.

Un progetto che ha fatto rinascere la regione, al punto che Brihuega, oltre a essere la “Provenza Spagnola”, detiene anche un festival culturale a cui vale la pena partecipare almeno una volta nella vita.

I campi di lavanda

Visitare i campi di lavanda di Brihuega è come fare un viaggio dai profili onirici. Un tappeto di mille tonalità di viola, profumi freschi e rilassanti, si aprono agli occhi del visitatore durante i mesi estivi.

Il periodo migliore per visitarli, se li si vuole scoprire nel momento della fioritura, è quello che va da fine di giugno a inizio di luglio: è come tuffarsi in un mare viola dal profumo intenso. Luglio e agosto sono i mesi in cui, invece, la maggior parte dei fiori ha ormai raggiunto il massimo splendore possibile.

Prima di pianificare il viaggio è però sempre opportuno tenere a mente che la stagione della fioritura può variare a seconda del tempo e di altri fattori. Consigliamo quindi di verificare online quando è prevista nell’anno di riferimento.

Campi di lavanda di Brihuega

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Campi di lavanda al tramonto a Brihuega

Il Festival della Lavanda

A Brihuega la lavanda è una vera e propria istituzione, un bene prezioso e ormai quasi un simbolo della città. Non a caso si è deciso persino di dedicargli un interessante festival culturale che ogni anno attira migliaia di visitatori.

Si tratta di un evento annuale che celebra questa preziosa pianta e che include una serie di attività legate ad essa, come per esempio passeggiate nei campi di lavanda, dimostrazioni del processo di coltivazione e lavorazione, e “assaggio” di prodotti a base di lavanda, come oli essenziali, creme e profumi.

Sono presenti anche diverse attività culturali e musicali, tra cui imperdibili concerti, balli e concorsi. In genere – e purtroppo – dura solo due giorni all’anno. Le date previste per questo 2023 sono il 14 e il 15 luglio, ma se impossibilitati a partecipare, niente paura: la lavanda rimarrà comunque lì pronta a mostrarsi in tutte le sue raffinate sfaccettature.

Cos’altro vedere a Brihuega

Brihuega, seppur piccolina, oltre alla lavanda ha molto altro da fare ammirare ai suoi ospiti. Vi basti sapere che compare persino nella bellissima opera “Viaggio all’Alcarria”,  la regione in cui si trova questa piccola città, del rinomato scrittore Camilo José Cela.

Situata nella valle del fiume Tajuña, un’area così verde che le ha fatto guadagnare il soprannome di Jardín de La Alcarria, è una città murata dove svettano ancora due maestose porte: quella del Campo da Ballo e quella della Catena o l’Arco di Cozagón, che conducono presso un centro storico che è stato persino dichiarato Bene di Interesse Culturale.

Degno di nota è il Castillo de la Piedra Bermeja, una struttura di origine musulmana con stanze in stile romanico e una cappella in stile gotico. A fianco vale la pena fare un salto presso la chiesa di Santa Maria de la Peña, del XIII secolo, e le rovine dell’antico convento francescano.

Cosa vedere presso la città di Brihuega

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Il centro storico di Brihuega

Percorrendo le strade cittadine, il visitatore ha il privilegio di raggiungere ulteriori monumenti e nobili edifici, come la prigione pubblica dell’epoca di Carlo III e la dimora dei Gómez. Bellissimo è anche il complesso della Fabbrica Reale di Stoffe, una struttura che si distingue per essere un vero e proprio esempio di architettura industriale spagnola del XVII secolo. Meravigliosi sono anche i giardini, così come il convento di San José e le chiese di San Miguel e di San Felipe.

Il viaggiatore più curioso non potrà non notare le numerose fontane, alcune delle quali monumentali. Tra le varie presenti merita una menzione la Blanquina, che possiede ben dodici zampilli e un collegamento all’antico lavatoio.

Cosa vedere nei dintorni

Brihuega ha la fortuna di sorgere in un territorio sorprendente: quello de La Alcarria. In questa regione sono tante le cose da visitare, ma senza ombra di dubbio vale la pena fare un salto a Guadalajara.

Una città in cui rilassarsi grazie a un centro storico prezioso e pregno di edifici di grande valore, sia storico che architettonico. Un esempio è il palazzo dell’Infantado, l’edificio in assoluto più importante e simbolo di questa bella località spagnola.

I più intraprendenti possono invece decidere di percorrere circa 70 chilometri per arrivare presso il villaggio di Buendia: qui prende vita la Ruta del Las Caras, uno dei cammini più curiosi e speciali di tutta la Spagna. In appena 2 chilometri di sentiero è possibile, passo dopo passo e nel bel mezzo di una cornice naturale incantevole, interfacciarsi con ben 18 sculture e bassorilievi scolpiti nella roccia. Sono delle enormi facce che sono state costruite a partire dagli anni ’90 e che arrivano a toccare persino i sei metri di altezza.

Insomma Brihuega, con la sua lavanda, il suo centro storico che è una vera perla e i suoi dintorni da sogno, è una meta da inserire assolutamente nella propria lista dei desideri.

Palazzo dell'Infantado a Guadalajara

Fonte: iStock – Ph: CHUYN

Il maestoso Palazzo dell’Infantado a Guadalajara
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Le più belle location parigine di “Emily in Paris”

Chi ha detto che Parigi è sempre la stessa città? Dipende da come la si guarda e da come la si vive. C’è una Parigi da sogno, fatta di splendidi palazzi, di parchi e giardini fioriti, di bistrot all’aperto e di terrazze con viste mozzafiato.

C’è la Parigi della serie Tv “Emily in Paris” con Lily Collins, figlia di Phil Collins, che racconta le vicende di una giovane americana che si trasferisce a Parigi per un’opportunità di lavoro inaspettata. Qui, tra lavoro, nuove amicizie e grandi amori, Emily scopre una città meravigliosa e diventa famosa nel mondo della moda grazie al suo profilo Instagram.

Gli splendidi scorci parigini

E nella serie Tv Netflix sono tantissimi gli scorci di Parigi con i quali Emily fa sognare i suoi follower. “Mi sento Nicole Kidman in Moulin Rouge” è la prima frase pronunciata da Emily Cooper quando apre per la prima volta la finestra del suo appartamento parigino e scorge il panorama della città, con i suoi tetti e le chambre de bonne che creano un panorama unico e che ormai rappresenta Parigi in tutto il mondo. L’appartamento si trova a place de l’Estrapade, nel V arrondissement, sulla rive gauche, nel Quartiere latino, tra il Panthéon e la Sorbonne. Ed è sempre qui che si trova il ristorante di Gabriel, quello che poi scoprirà essere il suo vicino di casa.

Chi non ha la fortuna di soggiornare in una camera d’hotel o in un appartamento con vista a Parigi, può comunque trovare tantissimi rooftop da cui ammirare i tetti della città dall’alto. Alcuni di questi punti panoramici sono anche gratuiti, come la terrazza dei grandi magazzini Printemps Haussmann, delle Galeries Lafayette o del Centre Pompidou oltre all’osservatorio panoramico della Tour Montparnasse.

Le attrazioni top

Tutte le mattine, Emily va a fare jogging in uno dei parchi più famosi di Parigi: Jardin du Luxembourg, il meraviglioso giardino pubblico, tra i più grandi di Parigi, inaugurato a inizio Seicento da Maria de’ Medici. Tra aiuole fiorite, fontane e statue – come la replica della Statua della Libertà o il busto di Charles Baudelaire o la statua di Beethoven – è un luogo magico, dove si respira l’atmosfera tipicamente parigina.

Un altro giardino che ha un ruolo fondamentale nella serie è il giardino del Palais Royal, dove Emily si rifugia in pausa pranzo e dove incontra Mindy, la prima persona con cui fa amicizia. Questo giardino si trova nel I arrondissement, quello del Louvre, di rue de Rivoli, rue Saint Honoré e di Place Vendôme, ed è uno spazio verde annesso al Palais Royal.

Emily sgrana gli occhi davanti ad alcuni dei luoghi simbolo parigini. Primo fra tutti, lo scalone d’ingresso dell’Opéra Garnier, il teatro dell’Opera, dove va ad assistere al “Lago dei Cigni”. Per vedere con i propri occhi questa meraviglia si può acquistare un biglietto per uno degli spettacoli oppure visitare l’edificio quando non sono in corso prove.

Altro luogo simbolo della città è il Pont Alexandre III che collega il Grand Palais e il Petit Palais all’Hôtel des Invalides. Riccamente decorato, fu inaugurato per l’Esposizione Universale del 1900 e oggi è dei ponti più famosi di Parigi. È qui che Emily viene a girare uno spot per uno dei clienti della sua agenzia.

Le location inedite

“Emily in Paris” fa anche scoprire alcuni scorci poco turistici della Capitale francese. Uno di questi è il Canal Saint-Martin, dove Emily passeggia una sera in compagnia di Thomas, Gabriel e Camille. Si tratta di un canale artificiale che collega il bacino della Villette e la Senna attraversando il X e XI arrondissement. Dal 1993, è iscritto nella lista dei monumenti storici e, dopo la riqualificazione dei primi anni 2000, è diventato un luogo d’incontro dove passeggiare, andare in bicicletta o dove sedersi ai tavoli di caffè e ristoranti.

Poco conosciuta alla maggior parte dei turisti che visitano Parigi, ma di enorme importanza storica è la Maison Rose. Negli anni è stata la casa di tantissimi personaggi, da Picasso a Modigliani, da Edith Piaf a Charles Aznavour, da Jacques Brel ad Albert Camus. La Maison Rose è stata costruita nel 1850 in quello che allora era il villaggio di Montmartre, tra case di campagne e mulini. Il colore rosa è dovuto a Laure Gargallo, modella di Picasso e amica di tanti pittori e artisti. E così, questo piccolo edificio rosa è diventato fonte di ispirazione per pittori e artisti e su Instagram è tra i soggetti più postati.

Dalla Maison Rose parte rue de l’Abreuvoir, una delle strade più belle di Parigi, che a metà dell’Ottocento conduceva all’antico abbeveratoio di Montmartre. Oggi, alla fine della via si trova place Dalida dedicata alla grande cantante di origine italiana e naturalizzata francese. Rue de l’Abreuvoir è anche soprannominata la “ruelle qui va au bout”, la strada che porta alla fine. Chi ha visto la serie capirà anche il legame tra questa via ed Emily.

Nell’episodio 7, Emily visita uno dei musei più insoliti di Parigi. Si tratta del Musée des Arts Forains interamente dedicato alle giostre, al carnevale e alle fiere della Belle Epoque, dove i visitatori possono tornare bambini e respirare l’atmosfera di festa del XIX secolo. Il museo, aperto dal 1996, è unico nel suo genere e i visitatori possono salire sulle giostre e giocare con i pezzi della collezione.

Emily va anche a visitare un altro museo davvero originale, l’Atelier des Lumières, il primo centro di arte digitale di Parigi, un enorme spazio ricavato dalla riqualificazione di una fabbrica. Qui si può camminare tra i girasoli di Van Gogh, sentirsi uno dei commensali del dipinto “Le déjeuner des canotiers” di Pierre-Auguste Renoir, ammirare le ninfee di Claude Monet, confondersi con gli spettatori del “Bal du Moulin de la Galette” di Renoir.

Infine, un altro museo insolito da visitare a Parigi è la Monnaie de Paris, la zecca nazionale. Questo edificio è protagonista di un intero episodio della serie “Emily in Paris”: è qui che si svolge la sfilata di Pierre Cadeau durante la Fashion Week di Parigi. Esiste sin dal 1775, ma solo nel 2017 ha aperto le porte ai visitatori. Ma pochi, ancora oggi, ne conoscono l’esistenza.

Partire subito per Parigi

Se vi è venuta voglia di trascorrere un weekend a Parigi sui luoghi di Emily, non potete farvi sfuggire l’offerta di TGV INOUI, che permette di raggiungere la Capitale francese in treno ad alta velocità a partire da 49 euro. Bisogna prenotare entro il 31 maggio e partire a giugno, luglio o agosto. I treni partono tre volte al giorno da Milano, Torino e Oulx, in Alta Val di Susa.

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La città che fa da sfondo alla fiction Tv “Vivere non è un gioco da ragazzi”

La fiction Tv RAI “Vivere non è un gioco da ragazzi” racconta la storia di tanti giovani di oggi che, per gioco o per entrare a far parte di un gruppo, hanno a che fare con il triste mondo della droga. E la storia di Lele, diciottenne di umili origini che frequenta un liceo frequentato dai figli dell’élite cittadina, è quella di molti ragazzi odierni.

Per girare la fiction, che vede protagonisti Nicole Grimaud, Stefano Fresi, nei panni dei genitori di Lele (interpretato dall’attore Riccardo De Rinaldis Santorelli) oltre alla presenza di Claudio Bisio, è stata scelta la città più amata dai giovani d’Italia, la città universitaria per eccellenza: Bologna. Ed è tra il centro storico bolognese e la periferia dove vive Lele che è ambientata la fiction.

Bologna, set da fiction

Non è la prima volta che Bologna fa da sfondo a una produzione Tv, grazie al contributo della Emilia-Romagna Film Commission. Tra gli ultimi film girati nel Capoluogo emiliano c’è stato “Diabolik” dei Manetti Bros, che ha visto protagonisti Luca Marinelli, nei panni del celebre protagonista dei fumetti, la bellissima Miriam Leone in quelli di Eva Kant e Valerio Mastandrea che interpreta l’ispettore Ginko. Qui, Bologna è stata trasformata, per esigenze di copione, nella “Clerville” immaginaria creata dalle sorelle fumettiste Angela e Giuliana Giussani nel lontano nel 1962. Chi è pratico di Bologna, non faticherà a riconoscere nelle scene dell’auto di Diabolik, una splendente Jaguar E-Type che sfreccia per la città, via Guglielmo Marconi e via Lame, nei pressi del Parco 11 settembre 2001, non lontano dal ghetto ebraico.

La serie Tv “L’ispettore Coliandro” di Carlo Lucarelli con Giampaolo Morelli nei panni dell’ispettore, giunta ormai all’ottava stagione, è stata interamente girata a Bologna. E poi tantissimi film, da “Romanzo criminale” di Michele Placido, “Centochiodi” di Ermanno Olmi, “Il commissario De Luca” di Antonio Frazzi e una ventina di film di Pupi Avati.

L’Emilia-Romagna al cinema e alla Tv

Dai grandi capolavori di Bernardo Bertolucci alle spensierate commedie di Don Camillo e Peppone: l’Emilia-Romagna raccontata nei film ha un fascino immortale, nei vicoli delle sue città d’arte e nei paesaggi meravigliosi impressi per sempre su pellicola. Sono tantissimi i luoghi che hanno fatto da sfondo alle scene più celebri del cinema italiano.

Città natale di Bertolucci, la splendida Parma è stata location di diversi film del grande regista. È il caso di “Prima della Rivoluzione”, capolavoro del 1964, dove compaiono immagini meravigliose della Cattedrale di Santa Maria Assunta e del Parco Ducale, il più grande giardino pubblico della città. Per gli interni, molte scene sono state girate nel Palazzo dalla Rosa Prati, un bellissimo edificio duecentesco che sorge proprio di fronte al Battistero. Infine, c’è spazio anche per delle riprese presso la Pilotta, un complesso monumentale situato nel centro storico di Parma e oggi sede di diversi musei.

Esattamente 15 anni dopo, Bertolucci ha scelto quest’ultima location per il film “La Luna”, che ha catturato altre splendide scene girate nei pressi del Duomo di Parma. Ma basta allontanarsi di pochi chilometri dalla città per trovare tante meravigliose location divenute celebri, come Roncole Verdi, piccolo borgo che ha fatto da sfondo ad alcune riprese di “Novecento”. Per il film “L’Ultimo Imperatore”, invece, ha scelto le eleganti sale riccamente decorate del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme. Questa rinomata meta turistica è poi diventata set di altre pellicole, come “Arabella” diretto da Mauro Bolognini, o il recente “Il Signore delle Formiche”, di Gianni Amelio.

L’esordio cinematografico di Marco Bellocchio lo ha visto girare scene indimenticabili tra Piacenza e Bobbio. Per il suo primo film “I Pugni in Tasca”, il regista ha scelto il borgo dove è nato e vissuto regalandoci delle inquadrature spettacolari del paesaggio naturale che lo circonda, tra cui il fiume Trebbia e il celebre Ponte del Diavolo, mentre per gli interni ha sfruttato nientemeno che l’abitazione di sua mamma. Negli anni successivi, Bellocchio è tornato più volte a riprendere scorci bellissimi di Bobbio, nei film “Sorelle” e “Sorelle mai”.

Da ultimo, non possiamo dimenticare il piccolo borgo di Brescello: situato nella bassa reggiana, in provincia di Reggio Emilia, ha fatto da sfondo alle avventure cinematografiche di Don Camillo e Peppone, la saga tratta dai racconti di Giovannino Guareschi. Qui è possibile visitare luoghi divenuti ormai dei veri e propri simboli, come la Chiesa di Santa Maria Nascente (in una cappella vi è conservato il crocifisso parlante dei film), il municipio e la casa del Sindaco. Mentre nel Museo Peppone e Don Camillo ci si può tuffare tra mille cimeli provenienti direttamente dal set.

 

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In Italia c’è una cascata con un’aria limpida quanto quella dell’Artide

La forza incredibile dell’acqua, che spumeggiante si tuffa a valle infrangendosi tra le rocce, è uno degli spettacoli più suggestivi che la natura ci offre. Il patrimonio paesaggistico italiano vanta numerose cascate, delle vere oasi di pace e tranquillità. Una delle più belle si trova in Alto Adige, ed è un gioiello dove l’aria è così limpida da somigliare a quella dell’Artide, uno degli ultimi luoghi davvero incontaminati al mondo. Andiamo alla sua scoperta.

La cascata di Parcines, perla della natura

Tra le tante splendide cascate italiane da ammirare, ce n’è una davvero speciale: stiamo parlando della cascata di Parcines, una delle più belle dell’intero arco alpino. Situata in Alto Adige, si trova a due passi da un piccolo centro abitato da cui prende il nome, e a pochi chilometri di distanza da una meta turistica molto rinomata, la cittadina di Merano. Qui, nel cuore selvaggio della Val Venosta, uno spumeggiante tuffo d’acqua alto quasi 100 metri regala un’emozione incredibile ai tanti turisti che vi giungono davanti, dopo una meravigliosa passeggiata tra i boschi.

Incastonata tra le montagne, la cascata è davvero imponente: in primavera, quando la natura si risveglia e le nevi si sciolgono, viene alimentata da ben 6.000 litri d’acqua al secondo, i quali si riversano a valle con uno scroscio che rompe il silenzio incantevole. Non potrebbe esserci spettacolo più affascinante, e la magia non finisce qui. Nei dintorni, ci sono tante altre cascatelle da scoprire, tutte immerse nella vegetazione più rigogliosa, e collegate da sentieri che offrono agli amanti del trekking un’opportunità imperdibile per fare un po’ di attività all’aria aperta.

Cosa fare e cosa vedere nei dintorni

La cascata di Parcines vanta una caratteristica davvero particolare: lontana da qualsivoglia fonte di smog, ha delle acque cristalline di altissima qualità e un’aria così limpida che sembra di stare nell’Artide. Le analisi condotte dall’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera dimostrano che il microclima sviluppatosi attorno alla cascata è un vero toccasana per disintossicarsi dall’inquinamento di città. Insomma, questo è il luogo migliore dove fare un bagno nella natura e tornare a respirare a pieni polmoni.

Dopo un’escursione alla scoperta di questa incantevole cascata, ci si può concedere qualche altra esperienza interessante in Val Venosta. Da non perdere è una visita al borgo di Parcines, che giace all’ombra delle cime del Gruppo di Tessa. È qui che si trovano alcune architetture davvero affascinanti, come la bella Chiesa di San Giacomo, capolavoro tardogotico eretto nel ‘500: al suo interno sono custodite pregiate opere d’arte. Molto suggestivi sono poi i castelli medievali che punteggiano il territorio. Uno è il Castello Spauregg, costruito nel XII secolo e cinto da un parco lussureggiante. Mentre il Castello Stachelburg, che risale al XIV secolo, è oggi stato trasformato in un’azienda vinicola.

Allontanandosi solo di qualche chilometro, si può infine fare una passeggiata presso il centro storico della splendida Merano. La città, incastonata anch’essa tra le Alpi, è da sempre considerata un luogo di cura per il suo clima mite e l’aria pulita. Tra i monumenti assolutamente da visitare ci sono il Duomo di San Nicolò e il Kurhaus, l’antica casa di cura realizzata in stile liberty nella seconda metà dell’800 e poi ristrutturata nel corso di tutto il ‘900, sino ad avere ben 13 sale in grado di ospitare circa 1000 persone.

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In questo luogo esiste un circo naturale: è una meraviglia

Madre Natura si sa, non smette mai di stupirci, proprio lei che come un sapiente artigiano plasma il mondo che abitiamo regalandoci visioni superlative che lasciano senza fiato, le stesse che si trasformano in vere e proprie attrazioni turistiche che ci invitano a scoprire e riscoprire il globo.

Sono tante le sue opere, e alcune sono così belle che non sembrano reali, ma invece sono vere e per questo ancora più straordinarie. Ed è proprio al cospetto di un suo capolavoro che vogliamo portarvi oggi, in un posto straordinario che tutti dovremmo raggiungere almeno una volta nella vita.

Si tratta di un circo naturale di origine glaciale, un’arena incastonata tra le suggestive vette del maestoso massiccio dei Pirenei, e che è Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1997. Ed è bellissima. Pronti a partire?

Le meraviglie naturali dei Pirenei

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in Francia, nel Paese dello champagne e dell’amore, della cucina raffinata e dei paesini di montagna, delle spiagge sul Mediterraneo e dei resort di lusso, delle città celebri e di Parigi, l’iconica capitale che ospita alcuni dei monumenti simbolo di tutto il Paese.

Dobbiamo però allontanarci dai luoghi più affollati e popolari del Paese, per raggiungere un posto dove la natura ha creato uno dei suoi più grandiosi capolavori. Ci troviamo al cospetto del massiccio dei Pirenei, nel territorio di Gavarnie, dove esiste una delle più grandi e incredibili aree naturali di tutto il mondo, quella che ospita il Cirque de Gavarnie.

Come il nome stesso suggerisce ci troviamo davanti a un circo, un arena naturale che ogni anno attira migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del globo. “L’edificio più misterioso del più misterioso degli architetti; un colosso della natura”, così lo aveva descritto Victor Hugo che rimase estasiato davanti alla visione del Cirque de Gavarnie.

Per raggiungere, ammirare e contemplare questo monumento naturale, già Patrimonio Mondiale dell’Unesco, dobbiamo recarci negli Alti Pirenei. È proprio qui che comincia la nostra grande e incredibile avventura.

Il circo naturale che è un capolavoro di Madre Natura

Non sono solo le dimensioni a incantare, e neanche il paesaggio frastagliato e mozzafiato che si apre alla vista di chi raggiunge l’arena, ma è la perfezione che caratterizza questo anfiteatro naturale, un unicum in tutto il mondo.

Situato proprio al centro dei Pirenei, Cirque de Gavarnie misura un diametro di 5 chilometri, ed è circondato da grandi pareti verticali che svettano verso il cielo raggiungendo i 1500 metri di altezza. Il cuore dell’arena è pulsante di vita: qui, infatti, centinaia di cascate portano in scena uno spettacolo di zampilli e gocce d’acqua che brillano al sole. La più imponente supera i 422 metri: è lei la cascata più alta d’Europa.

Per la sua bellezza e la sua unicità, il Cirque de Gavarnie si è guadagnato un posto d’onore della lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco con una doppia classificazione: naturale e culturale, l’unico in tutta la Francia.

Il sito francese, che fa parte del Parco Nazionale dei Pirenei, è un microcosmo di meraviglie caratterizzato da paesaggi straordinari e da numerosi esemplari di flora e di fauna che lo hanno scelto come habitat. Il circo e visitabile attraverso numerosi sentieri che portano alla scoperta di scorci suggestivi. Aguzzate bene la vista: il mondo visto da qui è meraviglioso.

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L’alloggio da prenotare questa estate è un lodge che affaccia sul fiordo

Gli alloggi, ormai lo sappiamo, sono parte integrante e caratterizzante delle nostre avventure di viaggio. E questo è vero soprattutto perché non si limitano a essere più solo i luoghi del riposo e del ristoro, ma dei veri e propri rifugi capaci di esaudire i nostri desideri.

Case sull’albero, baite immerse nelle foreste e cabine sui laghi, palafitte, resort lunari e stanze a tema: queste sono solo alcune delle tante proposte che abbiamo scoperto insieme a voi, le stesse che ci invitano a viaggiare in lungo e in largo per il globo per farci vivere esperienze incredibili, inedite e straordinarie.

E se è un’avventura così che volete sperimentare questa estate, o in qualsiasi altro periodo dell’anno, abbiamo l’alloggio giusto per voi. Si tratta di un lodge incastonato tra suggestive montagne che affaccia proprio su uno dei fiordi più belli della Norvegia. Pronti a partire?

Dormire su un fiordo in Norvegia: l’esperienza della vita

È un viaggio incredibile quello che ci porta alla scoperta dell’immenso patrimonio culturale, storico e naturalistico della Norvegia. Il Paese scandinavo, infatti, è caratterizzato da paesaggi mozzafiato che alternano montagne maestose, ghiacciai secolari e fiordi profondi.

Le cose da fare e da vedere in Norvegia sono tantissime e tutte offrono esperienze straordinarie che permettono agli amanti della natura di vivere momenti indimenticabili a stretto contatto con questa. Escursioni, scii, pesca e crociere sui fiordi sono solo alcune delle avventure che potrete vivere una volta giunti sul territorio.

Tra i luoghi da inserire nell’itinerario di viaggio non possono mancare Oslo, la sua capitale, e Bergen, la città caratterizzata da coloratissime case in legno, dalla quale salpano alcune delle più suggestive crociere che portano alla scoperta dei fiordi del Paese.

Ed è proprio in uno di questi fiordi che vogliamo portarvi oggi, non solo per parlarvi di quei paesaggi che lasciano senza fiato, ma anche perché è qui che è possibile vivere una di quelle esperienze da provare almeno una volta nella vita. Ci troviamo sullo Storfjorden, un fiordo situato nel distretto di Sunnmøre che si estende per oltre 100 chilometri.

Proprio qui, tra le ripide montagne che sembrano sfiorare il cielo, si snoda una struttura ricettiva da sogno che ospita tutta una serie di lodge in legno che affacciano direttamente sullo Storfjorden e che offrono una visione idilliaca a ogni ora del giorno e della notte.

L’alloggio con vista mozzafiato

Se l’obiettivo è quello di vivere e condividere una vacanza all’insegna della pace, del relax e della bellezza, allora il Kilsti Compact Lodge è il posto giusto da raggiungere. Questa struttura, infatti, ospita piccole cabine in legno completamente immerse in un paesaggio da sogno.

Gli alloggi sono caratterizzati da pareti di vetro trasparente che non solo consentono di avere una vista diretta e privilegiata sul fiordo e sul panorama circostante, ma regalano la sensazione di poter vivere tutt’uno con la natura, e da questa lasciarsi emozionare a ogni ora del giorno e della sera.

I lodge si configurano come il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta delle montagne circostanti, per esplorare il fiordo o, più semplicemente, per ammirare il grande spettacolo della natura direttamente dalla baita o dalla vasca idromassaggio all’aperto.

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Il prezzo dei biglietti aerei è aumentato del 70%: l’analisi

Viaggiare è sempre un’esperienza meravigliosa, ma nel corso degli ultimi mesi è diventato davvero costoso: i continui rincari hanno avuto un notevole impatto anche sui prezzi dei biglietti aerei, che nel giro di appena un anno sono aumentati di quasi il 70%. Ovvero molto di più rispetto al tasso d’inflazione nello stesso periodo di tempo. Che cosa sta succedendo, e quali sono le mete più costose per il 2023?

L’analisi sui prezzi dei biglietti aerei

Il Corriere della Sera ha condotto un’attenta analisi sui rincari subiti dai biglietti aerei, e i risultati sono allarmanti. Per l’indagine, si è tenuto in considerazione il prezzo medio di un biglietto in classe Economy venduto a marzo 2023 dai vettori low cost, ibridi e tradizionali , su tutte le oltre 1.200 rotte operate dall’Italia sia a livello nazionale che a livello europeo. Il costo così individuato tiene conto anche delle tasse e delle addizionali comunali, mentre esclude gli extra come il bagaglio in stiva e il sovrapprezzo per la scelta del posto.

La tariffa media per un biglietto aereo di sola andata su tratta intraeuropea è di 57 euro, mentre a marzo 2022 (nonostante l’inizio della guerra in Ucraina e la scia dell’emergenza Covid) il costo medio si aggirava attorno ai 34 euro. Ovvero un aumento del 68% in appena un anno, decisamente spropositato. Soprattutto se lo si paragona con il tasso di inflazione che, nello stesso periodo di tempo, è stato registrato nel nostro Paese: “solamente” il 7,6%. Come si spiega un incremento di tale portata? La responsabilità non può essere individuata solamente nei rincari che, ovviamente, affliggono anche il settore dei trasporti aerei.

Uno dei problemi alla base dell’aumento delle tariffe dei biglietti è la sproporzione tra domanda e offerta: con la pandemia ormai alle spalle, sono tantissimi gli italiani che vogliono tornare a viaggiare e ad andare alla scoperta del mondo. Ma le compagnie aeree non riescono a sopperire alla richiesta di posti, avendo un’offerta di voli piuttosto ridotta – per svariati motivi, tra cui anche la carenza di aeromobili. Tanto che, secondo diversi studi, l’estate 2023 sembra essere a rischio per molti turisti, che potrebbero rimanere a terra come accaduto lo scorso anno.

Le mete più costose del 2023

Secondo gli esperti, la situazione potrebbe perdurare ancora per diversi mesi: acquistare quindi un biglietto aereo per l’estate sarà piuttosto costoso – anche se, da quanto emerge dalle prenotazioni già effettuate, questo non sembra disincentivare i turisti italiani. Ma quali sono le destinazioni più care? Ci sono tratte in cui le tariffe aeree sono più che raddoppiate, e rappresentano proprio quelle solitamente più richieste dai nostri connazionali. È il caso dei voli per la Grecia, che a marzo hanno visto un incremento del 143% rispetto all’anno precedente.

Anche Cipro e Malta sono diventate mete particolarmente costose, avendo visto un raddoppio nelle tariffe dei voli diretti verso queste due isole. Per andare in Spagna (incluse le Canarie e le Baleari), oggi si spende l’87% in più, mentre il Portogallo segna un rincaro dell’86%. A seguire, ci sono gli spostamenti interni: si parla di un +80%. Più contenuti sono gli aumenti dei costi dei biglietti aerei per il Regno Unito (+40%) e per la Francia (+36%). Curiosamente, c’è una sola tratta che ha visto diminuire il proprio costo. Si tratta di Bratislava, in Slovacchia, una meta per cui si paga oggi il 9% in meno rispetto ad un anno fa.