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Questa fioritura sta tingendo di viola le praterie: è spettacolare

Prima di salutare la primavera, e dare il benvenuto alla stagione più attesa dell’anno, ci sono ancora molte cose da fare e da vedere, tanti viaggi da organizzare. Nonostante, infatti, la natura abbia già sancito il suo risveglio, regalandoci alcune delle visioni più belle di sempre, in alcune parti del mondo lo spettacolo è ancora in corso.

Se volete approfittare di questo momento per fare il pieno di natura e di bellezza, allora, dobbiamo dirvi che esiste un luogo dall’altra parte del globo, dove proprio in questo momento Madre Natura sta tirando i fili di uno show grandioso.

Per ammirarlo dobbiamo raggiungere l’Idaho, lo stato situato nella parte nord-occidentale degli Stati Uniti d’America celebre per il suo paesaggio montuoso e per la rigogliosa natura. Proprio qui, in questi giorni, un mare di gigli di Camas sta tingendo di viola le praterie. Lo spettacolo è straordinario.

La grande fioritura del giglio di Camas

Il nostro viaggio di oggi ci conduce nell’Idaho meridionale, proprio dove sorge una delle più suggestive praterie di Camas, un luogo tanto caro ai nativi americani proprio per la presenza dell’omonimo fiore. Ci troviamo nella Camas Prairie Centennial Marsh Wildlife Management Area, una grande prateria che si snoda su un territorio di oltre 3000 acri situata nella contea di Camas che sta per ospitare una delle più incredibili fioriture dell’anno, quella del giglio viola.

Il giglio di Camas è una pianta erbacea robusta che presenta un bulbo commestibile, motivo per il quale è sempre stata considerata un’importante fonte di cibo per tutti i popoli indigeni americani. Legato direttamente alla storia del territorio, e alle tribù che lo hanno popolato per migliaia di anni, oggi questo esemplare è diventato una vera e propria attrazione turistica che rende l’esperienza di viaggio magica.

I gigli di Camas, infatti, sono in fiore. Lo spettacolo che si apre davanti agli occhi di chi guarda regala la sensazione di trovarsi davanti a un mare viola che si estende e si perde nel paesaggio verde smeraldo che caratterizza la Prateria di Camas. A fare da sfondo alla visione, ci sono le melodie riprodotte dalla natura, da una parte gli uccelli canterini e le anatre, dall’altra il gorgoglio intenso e delicato dei ruscelli. Sembra davvero di essere al cospetto di un piccolo paradiso terrestre.

La prateria che diventa un mare viola

Raggiungere l’Idaho in questo periodo, e visitare la Camas Prairie Centennial Marsh Wildlife Management Area, è davvero un’esperienza magica da vivere almeno una volta nella vita. Proprio in occasione della massima fioritura di questi esemplari, che avviene durante le prime settimane di giugno, viene organizzato il Camas Lily Festival, una manifestazione che ha radici storiche e culturali.

A giugno, infatti, la fioritura sarà festeggiata dai membri delle tribù locali con danze e cerimonie antiche e moderne. Si tratta di un’esperienza davvero unica che consentirà ai viaggiatori di toccare con mano la storia dei nativi americani e celebrarla insieme a loro.

Durante l’evento, che si terrà in occasione del primo weekend di giugno, tutti gli abitanti della Contea di Camas, e i viaggiatori che si trovano nel territorio, sono invitati a partecipare. Canti, balli, storie e festeggiamenti faranno da sfondo a una visione naturale spettacolare e imperdibile.

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Questa città italiana sta per trasformarsi in un museo a cielo aperto

La primavera, si sa, è un vero e proprio invito a scoprire e riscoprire il mondo che abitiamo che, con il risveglio della natura, si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo incredibile destinato a lasciare senza fiato. È questo il periodo migliore per organizzare viaggi nelle città, nei Paesi e nei borghi che fioriscono e meravigliano con colori e profumi inebrianti che pullulano in ogni dove. Ma è anche l’occasione perfetta per andare alla scoperta dei luoghi più sorprendenti del BelPaese.

Se avete in mente di organizzare un viaggio in Italia tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, allora, vi diamo un motivo in più per raggiungere Padova. La pittoresca città veneta, celebre in tutto il mondo per gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, per la grande Basilica di Sant’Antonio e per le eleganti caffetterie che si snodano in tutto il centro urbano, si sta preparando a stupire cittadini e viaggiatori.

A partire dal 20 maggio, e fino al 4 giugno, Padova ospiterà la Biennale di Street Art “Super Walls”, una colorata kermesse internazionale che incanterà tutti gli amanti dell’arte e della cultura. Grazie ai capolavori visivi che popoleranno le strade e le facciate degli edifici, la città italiana si trasformerà in un museo a cielo aperto. Quale occasione migliore, se non questa, per riscoprire le bellezze del luogo?

Biennale di Street Art: Padova diventa un museo a cielo aperto

Sono 31 gli street artist coinvolti nella biennale che tingerà di meraviglia la città veneta, le sue strade e i suoi quartieri. Gli artisti, provenienti dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna e dall’Olanda sono già al lavoro per realizzare più di 40 murales che si snoderanno nella città di Padova e nei comuni limitrofi. Non saranno da soli, insieme a loro anche i giovani studenti del Liceo Artistico Modigliani di Padova che realizzeranno un’opera con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale.

Il tema scelto per la terza edizione di Super Walls, la manifestazione che dal 2019 utilizza l’arte di strada come strumento per valorizzare il paesaggio urbano, è il rispetto. Gli artisti coinvolti nella kermesse sono stati invitati a fornire, attraverso il talento e la creatività, la loro personale visione di questo concetto.

C’è chi ha scelto di utilizzare questa occasione per tornare su tematiche relative alla tutela dell’ambiente, chi invece ha trasformato in arte i concetti di rispetto per le donne, per sé stessi, per i bambini e per la diversità. Non è mancato neanche chi ha scelto di riflettere sul fair play sportivo, argomento che assume ulteriore valore nell’anno in cui Padova è Città Europea dello Sport.

Medianeras, Azienda Ospedale Università, Padova

Fonte: Ufficio Stampa

Medianeras, Azienda Ospedale Università, Padova

Super Walls: un percorso delle meraviglie

L’appuntamento da segnare in agenda, per intraprendere questo percorso delle meraviglie a Padova, e dintorni, è il 20 maggio, giorno in cui sarà inaugurata la Biennale di Street Art “Super Walls” giunta alla sua terza edizione.

I murales saranno praticamente ovunque: sarà possibile osservarli sulle pareti dello Stadio Euganeo, del Palaindoor, del Palantenore di Piazza Azzurri d’Italia all’Arcella e del Palagozzano in Piazza Gardellin alla Guizza. Non solo strutture sportive, però, i capolavori di street art stanno colorando i muri di tantissimi edifici: ospedali, supermarket, scuole, strutture pubbliche e private.

L’evento, promosso dal Comune di Padova e dall’Associazione Culturale CIMI, permetterà a un parterre di artisti celebri nel panorama nazionale di esprimersi attraverso la street art e ti trasformare la città veneta in un museo a cielo aperto. Non solo Padova, però, la Biennale tingerà di meraviglia anche i comuni di Albignasego, Abano Terme, Campodarsego, Cittadella, Este, Fontaniva, Legnaro, Limena, Mestrino, Rubano, San Giorgio delle Pertiche e Selvazzano Dentro.

Axe, Alí Supermercati, Tombelle di Saonara (PD)

Fonte: Ufficio Stampa

Axe, Alí Supermercati, Tombelle di Saonara (PD)
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Nuove rotte aeree per l’estate (in offerta)

Vueling ha annunciato le nuove rotte aeree dell’estate 2023. Saranno ben 278 le rotte verso 104 destinazioni in Europa, Nord Africa e in Medioriente.

Solo dall’Italia ce ne saranno 44 verso 24 mete in nove Paesi, due delle quali completamente nuove.

Nuovi voli dall’Italia

Si tratta di voli che partono dall’aeroporti di Firenze diretti a Düsseldorf e a Bari. Ma per l’estate ripartono alcune tratte interrotte durante l’inverno, come quella tra Firenze e Bilbao, in Spagna, con due frequenze settimanali, e tra Bari e Genova verso l’aeroporto di Parigi Orly.

Questi voli vanno ad aggiungersi a tutti quelli già operati da Vueling dall’Italia. La compagnia low cost parte da 16 aeroporti italiani, tra cui quelli di Firenze e di Roma Fiumicino che sono tra i più importanti, oltre a Torino, Venezia, Milano Malpensa, Pisa, Genova, Bologna, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Lampedusa, Alghero, Olbia e Cagliari.

L’offerta per 24 ore

Sul sito di Vueling c’è un’offerta low cost per chi prenota un volo entro le prossime 24 ore. I biglietti aerei partono da 24,99 euro (a tratta, ovviamente) e consentono di volare tra il 1° luglio e il 31 agosto, tutta l’estate in pratica.

Sono tantissime le rotte che partono dall’Italia, sia per le mete di mare sia per le Capitali europee. Essendo una compagnia spagnola sono tanti gli aeroporti spagnoli collegati con il nostro Paese.

Vale la pena, quindi, scegliere una delle tante località di questo splendido Paese, a partire da Ibiza (c’è un volo super conveniente che parte da Milano Malpensa), Maiorca (volando da Roma Fiumicino), Bilbao (da Firenze).

Ibiza

Fonte: iStock

Il mare di Ibiza
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Ortona, per una vacanza al mare e non solo

Con l’estate che si avvicina, torna la voglia di mare: una delle destinazioni più suggestive del centro Italia è l’Abruzzo e la sua splendida Costa dei Trabocchi, che offre scenari davvero meravigliosi. Qui si trova la città di Ortona, l’ideale per chi cerca una meta balneare non troppo affollata, caratterizzata da spiagge deliziose e acque cristalline. Ma c’è molto di più da scoprire in questo luogo speciale.

Ortona, le sue splendide spiagge

Situata in provincia di Chieti, la città di Ortona è una destinazione di mare molto affascinante. Si trova lungo la Costa dei Trabocchi, il litorale abruzzese divenuto una vera e propria attrazione turistica: il suo nome deriva dal trabocco, un’antica macchina da pesca su palafitta, come si usava nel XVIII secolo. Si tratta di una longeva tradizione che affonda le sue radici nell’800, quando i pescatori idearono un metodo alternativo alla classica pesca in barca per evitare le insidie del mare aperto e poter portare avanti la loro attività con maggior sicurezza.

La Costa dei Trabocchi ha inizio proprio nei pressi di Ortona, e si snoda per tutto il litorale del Medio Adriatico sino alla foce del fiume Trigno, che lungo il suo percorso segna il confine tra Abruzzo e Molise. Fare il bagno in questa cornice suggestiva è una vera emozione. Ad Ortona ci sono numerose spiagge perfette per tutte le esigenze: nei pressi della città si possono trovare arenili sabbiosi come il Lido Saraceni, l’ideale soprattutto per le famiglie, mentre più a sud c’è un paradiso di calette riparate, incastonate tra piccole insenature, dove il mare è più cristallino che mai.

Cosa vedere a Ortona

Se le bellissime spiagge di Ortona sono un’attrattiva irresistibile per l’estate, in città e nei suoi dintorni c’è molto altro da vedere. La parte più antica del centro storico è Terravecchia, che fu per lunghi secoli il polo principale delle attività marinare: il rione si snoda attorno al Castello Aragonese, uno dei monumenti più affascinanti della regione. Costruito nel XIII secolo dagli Angioini, venne successivamente rimaneggiato dalla famiglia Caldora, che eresse anche delle imponenti mura attorno alla città. Solamente nel ‘400, il maniero venne nuovamente ricostruito per volere degli Aragonesi, che in quell’epoca si impossessarono delle coste abruzzesi.

Questo splendido castello, che visse vicende alterne per molti secoli, subì notevoli danneggiamenti nel corso del ‘900 e venne poi abbandonato sino ai primi anni ’90, quando divenne oggetto di un’importante opera di restauro. Oggi, il suo meraviglioso giardino che si stende all’interno delle mura perimetrali offre un belvedere mozzafiato, dove lo sguardo si spinge verso il mare azzurro. Il resto del quartiere di Terravecchia conserva ancora un’atmosfera medievale che lo rende davvero speciale. Particolarmente affascinante, qui, è la Cattedrale di San Tommaso Apostolo: eretta nel IX secolo, venne ricostruita nel corso del ‘200 per riparare ai danni apportati dall’invasione normanna. Al suo interno sono custodite preziosissime opere d’arte.

A poca distanza, poi, si può ammirare Palazzo Farnese: è una delle architetture più famose di tutta la città. Realizzato nel ‘500 per volere della duchessa Margherita d’Austria (figlia del Re Carlo V di Spagna), passò di mano in mano e non venne mai interamente completato. Ad oggi, l’edificio è intatto solamente nella parte che si affaccia sulla Piazza della Repubblica, mentre i lavori che erano stati parzialmente portati a termine nell’area rivolta verso il mare hanno subito danni a causa di un crollo. Tra le sale del palazzo, si trova la collezione del Museo dell’Arte Moderna Basilio Cascella.

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Borghi lago Lago Di Garda luoghi misteriosi Notizie Viaggi

Il borgo segreto del Lago di Garda dove andare quest’anno

Sul Comune di Toscolano Maderno quest’anno sventola la Bandiera Blu. Al paese lombardo della provincia di Brescia, affacciato sul Lago di Garda, mancava solo questo piccolo dettaglio per diventare uno dei luoghi imperdibili da visitare in Italia.

Incantevole è il borgo lacustre con le case color pastello che s’affacciano sulle calme acque del Garda, con le barche attraccate al moletto e la pittoresca passeggiata lungolago, bellissima all’ora del tramonto.

Alle sue spalle, le dolci colline con le antiche limonaie che, fino agli inizi del secolo, punteggiavano tutto il territorio. Gli agrumi coltivati dai frati francescani qui venivano esportati in tutta Europa, e il borgo era un luogo di lusso e di benessere per chi ci viveva.

Ancora oggi qui si respira prosperità e bellezza. Toscolano Maderno è considerato un museo a cielo aperto, dove natura, cultura e storia si intrecciano.

Un importante centro culturale

Fu il centro di un’industria avviata fin dal Trecento, quella cartaria, di grande importanza nei territori della Repubblica Veneta, tanto che dal porto di Toscolano Maderno partivano le navi dirette alla Serenissima colme di carta. Questo tipo di produzione diede addirittura il nome all’intera valle che ancora oggi è conosciuta con il nome di Valle delle Cartiere.

Tra il Quattrocento e il Settecento, a Toscolano Maderno risiedevano molte famiglie nobili e, ancora oggi, a testimonianza di questi secoli di splendore, rimangono splendidi palazzi come il Palazzo Delai, risalente al XVII secolo con pregevoli affreschi esterni.

Di quest’epoca industriale ne è testimonianza anche il Polo Cartario di Maina Inferiore, un affascinante complesso produttivo trasformato in museo. Al suo interno si ripercorrono le tappe della storia della produzione cartaria dalle origini al Novecento.

Ma non ci sono solo i ricordi della storia legata alla produzione della carta. A pochi metri dall’ingresso alla Cartiera di Toscolano, si possono ammirare i resti di una villa romana, quella dei Nonii Arrii, una delle più importanti e influenti famiglie bresciane. Si tratta di uno dei più importanti edifici residenziali presenti in età romana sulle rive del Lago di Garda, un po’ come le celebri Grotte di Catullo che ci sono a Sirmione.

Benché scavata solo in parte, la villa è già ben visibile. Secondo gli esperti, doveva avere un aspetto monumentale, con una loggia frontale affacciata sul lago e tanti ambienti, alcuni dei quali con pavimenti a mosaico, e un lungo corridoio decorato alle pareti. E poi, giardini, fontane e porticati. Doveva essere una villa di grande lusso per l’epoca, insomma. Ora la si può visitare nei mesi estivi, tra giugno e settembre.

La strada panoramica

Raggiungere Toscolano Maderno è uno dei viaggi più belli che si possano fare lungo il Garda.  Una volta lasciata l’autostrada, s’imbocca la celebre Strada Gardesana occidentale, una strada panoramica che, nel suo insieme, è lunga 7o chilometri e che costeggia tutta la riva lombarda del lago. Collega i più bei borghi del Garda, da Sirmione a Gardone fino a Riva del Garda, con un continuo sali-scendi tra le dolci colline, ma costeggiando anche le ripide montagne di calcare bianco a strapiombo sulle acque.

In questa zona d’Italia si respira un’atmosfera mediterranea, per la vegetazione e i paesaggi, e il lago sembra un mare.

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Fonte: 123rf

La Strada Gardesana

Le attività outdoor

Una lunga e splendida passeggiata che costeggia il lago permette di partire dall’entrata del Golfo di Maderno e arrivare fino al Lido degli Ulivi a Toscolano. Ma il paese è il punto di partenza di tantissime escursioni. Prima fra tutte, la Vecchia via delle cartiere, circa 5 chilometri di cammino alla scoperta dei luoghi che hanno fatto la storia di questo luogo. Ci sono anche tanti percorsi ciclabili o da percorrere con la mountain bike.

Con la bella stagione, il lago offre tantissime attività sull’acqua, dal paddle alla vela dalla canoa al kayak.

Toscolano Maderno vanta anche una bellissima e lunga spiaggia sabbiosa che niente ha da invidiare alle spiagge del mare. Si chiama Lido Azzurro ed è una spiaggia in sabbia attrezzata, frequentata soprattutto da famiglie con bambini e si trova proprio sul lungolago. Le altre spiagge, invece, sono libere e di sassi. Molto amata anche la spiaggia per cani, Bau Beach, in zona Rivagranda.

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Fonte: 123rf

Il borgo di Toscolano-Maderno sul Garda
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litorali mare Posti incredibili Viaggi

La spiaggia più bella è nera: la visione è surreale

Dimentichiamoci le spiagge bianche, quelle distese interminabili e talmente chiare dove l’acqua cristallina sembra confondersi con la battigia. Dimentichiamocele, per un attimo, perché ci sono luoghi altrettanto belli, talmente rari e magici da togliere il fiato. Ed è così che arriviamo alla spiaggia nera di Punaluʻu, una distesa che sembra aver rubato i colori alla notte e che restituisce allo sguardo dei visitatori l’incanto che solo una visione unica e surreale può regalare.

Straordinaria, talmente tanto da sembrare irreale: eppure è vera, esiste, e si trova alle Hawaii. È un luogo sospeso tra sogno e realtà, in cui è possibile ammirare diversi esemplari di fauna marina, oppure bagnarsi nel mare, crogiolarsi all’ombra di una palma e lasciarsi cullare da una certezza: il paradiso terrestre è proprio questo.

La spiaggia nera, bellissima e come in un sogno

Ci sono luoghi che sembrano trasformare i sogni in realtà, posti in cui il sottile confine tra reale e immaginario si rompe per restituire scenari di assoluta bellezza. Stiamo parlando della spiaggia di Punaluʻu che si trova sulla Big Island delle Hawaii. Una distesa di sabbia nera che traduce alla perfezione la natura selvaggia del luogo, infatti il colore è dato dal basalto delle eruzioni del vulcano Mauna Loa.

Così come è selvaggio il mare: le correnti sono molto forti e il fondo roccioso, perfetto per esplorare i fondali ma sempre prestando le dovute attenzioni.

Ad arricchire la spiaggia, le palme che si estendono lungo il suo perimetro interno e che trasformano questo luogo in una vera e propria oasi di bellezza dove è possibile ammirare, alla dovuta distanza, le tartarughe che vengono a nidificare in questo luogo:ì. Si tratta di esemplari in via d’estinzione per cui non si deve disturbare la loro permanenza sulla sabbia. Per questo è richiesto che i visitatori stiano ad almeno 6 metri da loro.

Rocce, vegetazione lussureggiante, animali che riposano incuranti sulla battigia e la sabbia nerissima, che sembra un tappeto rubato al cielo, fanno della spiaggia Punaluʻu delle Hawaii uno di quei luoghi magici da visitare almeno una volta nella vita.

Punaluʻu, la suggestiva spiaggia nera alle Hawaii

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Punaluʻu, alla scoperta della suggestiva spiaggia nera alle Hawaii

Punaluʻu, il segreto della sua acqua

A questo scenario mozzafiato si aggiunge anche il segreto del suo mare: ci sono diverse fonti di acqua dolce che si mescolano a quella salata. Il risultato? Un mix di temperature che si può percepire quando ci si immerge tra le onde e che ha dato origine a una suggestiva leggenda: si dice che in tempi antichi gli abitanti si tuffassero con delle brocche per raccogliere l’acqua dolce.

Un luogo tra mito e realtà, in cui tutta la bellezza della natura selvaggia esplode in un caleidoscopio di colori che passa dal verde inteso al nero, passando per il marrone dei tronchi delle palme e all’azzurro pittoresco del mare.

Quella di Punaluʻu non è però l’unica spiaggia nera. Alle Hawaii, sull’isola di Pahoa, si può vistare l’incredibile Isaac Kepo’okalani Hale Beach Park, un vero e proprio capolavoro della natura.

Luoghi suggestivi e di rara bellezza, che catturano lo sguardo e lasciano senza fiato: le spiagge nere non hanno nulla da invidiare a quelle bianche o dorate, anzi, la loro peculiarità non fa che accrescerne la singolare bellezza.

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Questa palude è una delle zone più selvagge del mondo

Si estende per circa 6mila chilometri quadrati di straordinaria bellezza, stiamo parlando del Parco Nazionale delle Everglades, un’immensa palude che è anche una delle zone più selvagge al mondo.

E no, non sono difficili da raggiungere: si trovano infatti in Florida, più precisamente nella parte sud dello Stato, a poco più di mezz’ora da Miami.

Vale la pena una visita, per immergersi nelle bellezze della natura incontaminata e per ammirare i tanti animali che vi abitano. Compresi gli alligatori e i coccodrilli, naturalmente.

Il parco è immenso, caratterizzato da grandi distese d’acqua ricoperte da fili d’erba sottile e da una interessante biodiversità animale, inoltre è patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il luogo perfetto, insomma, per entrare pienamente a contatto con la natura e per accontentare l’anima più avventurosa.

Everglades, la palude più selvaggia (e affascinante)

La natura ci regala le esperienze più belle: con il suo fascino impareggiabile e le emozioni ineguagliabili che ci regala. Tutto questo si può vivere nel Parco Nazionale delle Everglades, un luogo ammaliante che si trova in Florida: si tratta di una palude selvaggia, che fa sentire dei veri e propri esploratori, abitata da tantissimi animali e in cui crescono numerose piante diverse.

Vi è la possibilità di fare escursioni e visite guidate, ci sono zone che sono visitabili a piedi e altre che invece necessitano di un’imbarcazione. Quella che maggiormente permette di vivere l’atmosfera del luogo è la airboat: si tratta di un’imbarcazione dotata di una grande elica esterna, perfetta per navigare nelle acque paludose delle Everglades. Per i più sportivi, invece, vi è la possibilità di girare in canoa.

La bellezza di questo luogo deriva dalla natura incontaminata e dal poter ammirare gli animali che si muovono nel proprio habitat, ma anche da quella sensazione unica che deriva dall’esplorare zone ancora selvagge e in cui la mano dell’uomo non ha modificato l’ambiente circostante. Certamente oggi non è tutto come un tempo, sembra infatti che circa il 50 per cento del territorio sia stato modificato per scopi agricoli, ma ci sono aree in cui la natura regala il meglio di sé.

Parco Nazionale delle Everglades, come visitarlo

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Everglades, come visitare la zona

Animali e vegetazione, cosa vedere nelle Everglades

Immaginiamo una grande palude, l’acqua bassa e la sensazione che sia un gigantesco prato: le distese d’acqua sono proprio così: caratterizzate da lunghi fili d’erba che crescono e superano la superfice dell’acquitrino. Ma non solo, perché girando per il Parco Nazionale delle Everglades si possono ammirare ninfee, piante carnivore, mangrovie e, in alcune zone, anche una fitta e lussureggiante vegetazione tropicale.

In questa vasta e selvaggia area nel sud della Florida, che non è solo mare e città come Miami, ci si imbatte anche in numerosi animali: la biodiversità è grande e comprende diversi predatori. Attenzione però, perché sarebbe sbagliato pensare che siano solamente alligatori e coccodrilli, perché nel Parco ci sono anche i puma, le linci rosse e il lamantino dei Caraibi. E poi tantissimi uccelli, pare infatti che si possano contare oltre 360 specie diverse.

Visitare il Parco Nazionale delle Everglades significa esplorare la natura nelle sue molteplici forme e in uno scenario selvaggio, che restituisce allo sguardo la bellezza della natura incontaminata e al cuore quella sete di avventura che alimenta lo spirito dei viaggiatori.

Everglades gli animali: ci sono anche coccodrilli e alligatori

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Parco nazionale delle Everglades: gli animali
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Roma: è avvenuta un’altra importante scoperta

Roma non è stata costruita in un giorno, tanto che le sue viscere nascondono ancora tantissimi antichi tesori da scoprire. E non a caso un team di archeologici ha riportato alla luce dei reperti importantissimi, presso quello che un tempo era il sito del Foro di Cesare.

La scoperta

I ricercatori hanno trovato una fossa sepolta di rifiuti sanitari risalenti al Rinascimento, e quindi appartenenti al XVI secolo d.C. Si tratta di scarti dell’Ospedale dei Fornari fondato nel 1564 nella vicina Piazza della Madonna di Loreto.

Dagli scavi sono emerse attrezzature mediche, contenitori di medicinali in ceramica e statuette che forse rappresentavano effetti personali. Un lavoro importantissimo ed effettuato da un gruppo di ricerca guidato dall’archeologa Cristina Boschetti dell’Università di Aarhus in Danimarca.

Secondo la loro opinione, questa discarica fu utilizzata per liberarsi di quegli oggetti ritenuti potenzialmente infettivi. L’obiettivo era perciò limitare la diffusione delle epidemie.

La scoperta non è da sottovalutare in quanto potrebbe aiutare a capire meglio come funzionava il sistema di smaltimento dei rifiuti medici durante il maestoso periodo del Rinascimento, in quella che era (ed è anche oggi) una città densamente popolata.

Gli oggetti personali rinvenuti comprendevano una statuetta di un dromedario, medaglie devozionali, monete, fusi e un rosario. La camera che celava questo contenuto era rivestita di mattoni profonda circa 2,8 metri, e le recenti indagini recentemente effettuate hanno rivelato che risaliva al XVI secolo d.C.. Pare, infatti, che non fosse stata utilizzata né prima né dopo la deposizione degli oggetti in essa rinvenuti.

Sono emersi, tra le altre cose, anche frammenti rotti di vetro e ceramica, piccoli vasi in ceramica, figurine in terracotta, medaglie devozionali, vortici rotanti e un singolo grano, probabilmente da un rosario. C’erano anche diversi morsetti di piombo che venivano usati negli accessori per mobili e una quantità di legno carbonizzato.

Si ritiene che tali effetti personali appartenessero ad alcuni pazienti deceduti durante il ricovero a causa di una malattia infettiva, come la peste. Mentre i frammenti di legno bruciati e i morsetti di metallo, dovrebbero indicare quella che evidentemente era una normalità dell’epoca: bruciare mobili e altri oggetti appartenuti alle persone che soffrivano di malattie trasmissibili, per scongiurarne la diffusione.

Perché è una scoperta particolarmente importante

La scoperta che è stata da poco rivelata è di grande interesse archeologico perché la maggior parte degli gli scavi, condotti a Roma fino a questo momento, si sono concentrati soprattutto sul periodo più antico, come quello dei fasti imperiali di 2.000 anni fa.

Molte meno informazioni si hanno sul periodo rinascimentale. Per questo motivo scoperte di questo tipo sono un perfetto punto di partenza per comprendere più a fondo il modo in cui i nostri antenati combattevano le malattie infettive.

Del resto all’epoca non c’erano le “armi” e le conoscenze che abbiamo oggi. E durante il Rinascimento, a differenza dell’epoca attuale in cui abbiamo sviluppato un vaccino nel giro di anno grazie al progresso scientifico e tecnologico, le città europee erano spesso esposte a epidemie di malattie gravi e trasmissibili, e per questo la combustione e l’isolamento rappresentavano il metodo migliore per ridurre il rischio sanitario, soprattutto nei grandi contesti urbani come la città di Roma.

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In questo parco è possibile ammirare l’alba più bella del mondo

Siete alla ricerca di una destinazione che vi sorprenda e vi lasci a bocca aperta? Preparatevi per una vacanza senza precedenti all’insegna dell’avventura che, siamo sicuri, rimarrà indelebile nei vostri ricordi.

Oggi vogliamo portarvi nel Bryce Canyon National Park, uno dei parchi nazionali più amati da chi viaggia on the road lungo la West Coast degli Stati Uniti d’America, con le sue maestose scogliere di roccia rossa, guglie grandiose e un paesaggio mistico che vi lascerà ispirati e stupefatti.

Anche se tecnicamente non è considerato un vero e proprio canyon, si tratta di un insieme di valli dalle forme stravaganti e dai colori variopinti. Conosciuto per la sua pietra arenaria rossa e per le incredibili formazioni geologiche, il parco è stato proclamato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, un’esperienza unica nel cuore della natura selvaggia. Se state pianificando un viaggio negli States, il Bryce Canyon National Park è un must-see che non potete assolutamente perdere.

Bryce Canyon Natural Park, il fascino del selvaggio west

Bryce Canyon, Utah

Fonte: 123rf

Vista panoramica del Bryce Canyon, Utah

Il Bryce Canyon National Park può non essere così famoso come altri parchi degli Stati Uniti, ma è sicuramente altrettanto affascinante.

Quest’area, situata nello stato dello Utah, offre una vista panoramica mozzafiato con una varietà di formazioni rocciose uniche al mondo. La maggior parte sono chiamate “hoodoos“, e sono composte da sabbia, argilla e calcare erosi dal vento e dall’acqua. Il parco offre un’ampia varietà di attività che vanno dalle tranquille passeggiate lungo i sentieri ben curati alle escursioni più impegnative

Il Beyce Canyon, con la sua spettacolare gamma di colori rossi, è un luogo unico al mondo. Ci sono panorami incredibili che mostrano tutta la loro bellezza, e sorprese inaspettate che meritano di essere scoperte.

Grazie ai loro colori mozzafiato, gli hoodoos diventano ancora più sorprendenti se ammirati al tramonto e all’alba. Le ombre, infatti, accentuano la magnificenza della loro forma che va dal rosso acceso al bianco cristallino. Stando in mezzo alle sue imponenti rocce rosse, e guardando attraverso chilometri di canyon punteggiati di alberi, la combinazione tra il paesaggio selvaggio e i colori intensi dipinti nel cielo restituiscono un‘alba indimenticabile.

In particolare, vi segnaliamo una delle formazioni rocciose più famose del parco, il Thor’s Hammer (Martello di Thor), un monolite ricco di sfumature arancioni e rosa che, al sorgere de sole, è assolutamente incredibile e attira turisti da tutto il mondo.

Ammirare il Bryce Canyon Natural Park all’alba, o in qualsiasi altro momento della giornata, è un’occasione unica per connettersi con la natura e immergersi in una bellezza suggestiva come poche altre al mondo.

Il Bryce Canyon, un posto in prima fila per ammirare le stelle

L’alba e il tramonto non sono gli unici momenti in cui il Bryce Canyon offre ai visitatori uno spettacolo unico. Con il suo paesaggio mozzafiato, questo parco è uno dei luoghi migliori per l’osservazione delle stelle. Sia che siate astronomi accaniti o che vogliate semplicemente ammirare una vista mozzafiato dello spazio profondo, il Bryce Canyon non vi deluderà.

Qui si può ammirare la Via Lattea nella sua interezza, una visione emozionante e raro soprattutto per chi è abituato a vedere solo qualche stella offuscata dalle luci della città.

E se avete voglia di soggiornare all’interno del Parco per godervi questo meraviglioso spettacolo notturno, vi consigliamo l’Hotel Lodge completamente immerso nel verde intenso del bosco e progettato per far sentire gli ospiti in armonia con la bellezza della natura circostante.

Il Bryce Canyon è certamente uno dei parchi nazionali più belli degli Stati Uniti. Con le sue formazioni rocciose uniche e spettacolari, i panorami mozzafiato e la vasta gamma di flora e fauna, è facile capire perché così tante persone lo visitano ogni anno. Che siate alla ricerca di una fuga rilassante o di un’avventura adrenalinica, prenotate il primo volo per gli States: il Bryce Canyon Natural Park saprà sorprendevi.

Bryce Canyon

Fonte: 123rf

Thor’s Hammer nel Bryce Canyon National Park, Utah
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Quando riapre il Terminal 2 di Malpensa: la data

È iniziato il conto alla rovescia per la riapertura del Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa. La tanto attesa data di riapertura è stata appena annunciata dalla SEA – Società Esercizi Aeroportuali, il gruppo che gestisce i sistemi aeroportuali di Milano Malpensa e di Linate.

Chiuso nel 2020, a causa dello scoppio della pandemia di Covid-19 e alla conseguente diminuzione del traffico aereo, il Terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa tornerà a essere operativo a partire dal 31 maggio.

Le novità del Terminal 2 di Malpensa

In questi anni, la società ne ha approfittato per rifare il look al terminal al fine di migliorare l’esperienza di viaggio dei passeggeri. Più tecnologico, più sostenibile, pronto ad accogliere aerei di ultima generazione e con maggiori servizi: saranno queste le novità che i viaggiatori troveranno alla riapertura.

Iniziati alla fine del 2022, i lavori di riqualifica del Terminal 2 aumenteranno i servizi rivolti al passeggero attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate. Miglioreranno l’efficienza energetica del terminal e offriranno soluzioni tecniche per favorire aeromobili di ultima generazione. Il Terminal 2 sarà quindi più confortevole, innovativo e sostenibile. I primi voli saranno quelli del compagnia low cost easyJet.

Nuovo “Self bag drop”

Nello specifico, al check-in un’area sarà dedicata al cosiddetto “self bag drop“, con macchinari che permetteranno ai viaggiatori di imbarcare i propri bagagli in stiva in autonomia, anche senza l’assistenza del personale di terra. Ci saranno ben 21 banchi a disposizione dei viaggiatori.

Controlli di sicurezza

L’area dei controlli di sicurezza sarà completamente ristrutturata e avrà un aspetto più funzionale e, grazie all’installazione di nuove linee automatizzate di ultima generazione, potranno essere accorciati i tempi di controllo e di attesa dei passeggeri.

Liquidi e device elettronici

Inoltre, sarà disponibile una macchina EDS-CB (Explosives Detection Systems for Cabin Baggage) che impiega una tecnologia TAC al passaggio del Fast Track, che permetterà di effettuare i controlli senza la necessità di separare dal bagaglio a mano gli apparecchi elettronici e i liquidi, facilitando ulteriormente l’esperienza di viaggio.

Migliore efficienza energetica

Per quanto riguarda l’efficientamento energetico, si è intervenuto sugli impianti di condizionamento, sostituendo la vecchia centrale con una di ultima generazione, e sugli impianti di trasporto delle persone, con l’installazione di nuovi e più efficienti marciapiedi mobili, nuovi walk in e walk out, scale mobili, tapis roulant e ascensori in diversi punti dell’aerostazione.

Alcuni ambienti, tra cui il corridoio degli Arrivi, saranno oggetto di interventi di ristrutturazione con una particolare attenzione al miglioramento dell’isolamento termico e delle prestazioni energetiche. Una nuova centrale consente, infatti, una riduzione del 15% dell’energia impiegata per il condizionamento e una riduzione delle emissioni di CO2 di circa l’8%.

Nuovo piazzale per gli aeromobili

Sotto il profilo della sostenibilità, sono stati fatti interventi di adeguamento del piazzale di sosta degli aeromobili finalizzati ad accogliere nelle piazzole adiacenti al terminal i nuovi Airbus A321neo, che consentono di produrre il 15% in meno di emissioni di CO2 e di ridurre del 50% l’impatto acustico durante le fasi di decollo e atterraggio rispetto agli aerei di vecchia generazione. Prevista anche la riqualificazione dell’ingresso del tunnell fornitori.

Nuova area Duty Free

Nel restying dello scalo è stata inclusa anche la nuova zona Duty Free, con tanti negozi, bar, ristoranti e  servizi per i passeggeri in transito.

Quando riapre il Terminal 2: la data

La riapertura del Terminal 2 avrà luogo in vista del picco della stagione estiva. La data ufficiale è quella del 31 maggio 2023. Sarà il terminal dedicato ai voli di easyJet, dove faranno base fino a 23 aerei. Ma, come accadeva prima della pandemia, è possibile che presto arrivino e partano anche voli di altre compagnie.

Ça va sans dire che, a partire dal giorno della riapertura del Terminal 2, anche il Malpensa Express, il treno che collega le stazioni di Milano Cadorna e di Milano Centrale allo scalo milanese, tornerà a fare capolinea al T2 anziché fermarsi al T1.