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Küsnacht, il villaggio svizzero dove viveva Tina Turner

Grazioso villaggio svizzero affacciato sul lago, Küsnacht è divenuto famoso per aver accolto diversi personaggi famosi: qui ha vissuto per molti anni la celebre cantante Tina Turner, assieme a suo marito Erwin, e nella splendida villa immersa nel verde che aveva acquistato tanto tempo fa ha trascorso anche gli ultimi mesi della sua vita, tormentati dalla malattia, sino alla sua drammatica scomparsa.

Küsnacht, sulle tracce di Tina Turner

Situato a pochi chilometri di distanza da Zurigo, il villaggio di Küsnacht è un vero gioiellino: affacciato sulle acque cristalline del lago, è circondato dalla natura e gode di una vista meravigliosa. Non sorprende che Tina Turner se ne sia innamorata, tanti anni fa. La celebre artista americana, dopo aver conosciuto l’uomo che ha saputo conquistare il suo cuore, si è trasferita in Svizzera e vi ha trascorso il resto della sua vita. E proprio questo grazioso borgo lacustre ha fatto da sfondo alla sua storia d’amore con Erwin Bach, che la Turner ha sposato nel 2013 – guadagnandosi la cittadinanza svizzera e rinunciando contestualmente a quella statunitense.

Insieme, nel lontano 1998, hanno acquistato una incantevole proprietà a ridosso del lago di Zurigo, a pochi minuti dal centro di Küsnacht. Si chiama Château Algonquin, ed è una meravigliosa residenza di lusso incastonata tra il verde rigoglioso, e ovviamente dotata di ogni confort. Ormai pazza per questi panorami incredibili, Tina Turner ha poi fatto ulteriori investimenti immobiliari in tutta la Svizzera, comprando una tenuta a Stäfa, sempre lungo le rive del lago, per ben 76 milioni di dollari. L’artista, da tempo gravemente malata, si è spenta nella sua casa di Küsnacht circondata dall’affetto dei suoi cari. Ma il suo non è l’unico nome celebre che è passato per questo villaggio fatato.

Cosa vedere a Küsnacht

Sono numerose le testimonianze dei personaggi famosi che hanno vissuto a Küsnacht. Forse il più celebre è Carl Gustav Jung, uno dei più importanti psicoanalisti del secolo scorso: aveva una casa sulle rive del lago di Zurigo, dove ha trascorso il suo tempo sino alla morte, e le sue spoglie riposano nel cimitero locale, assieme a quelle di sua moglie Emma. La residenza di Jung è oggi un vero e proprio memoriale: il Museo Haus C.G. Jung accoglie ampi saloni e biblioteche, ma anche un grazioso giardino con vista incredibile sul lago. Inoltre, nel villaggio ha tuttora sede l’Istituto C.G. Jung, dove il padre della psicologia analitica riceveva pazienti provenienti da tutto il mondo.

Nel centro di Küsnacht, poi, si può vedere la casa in cui il celebre scrittore tedesco Thomas Mann ha vissuto per alcuni anni, tra il 1933 e il 1939: aveva trovato rifugio in questo piccolo borgo dopo essere stato costretto alla fuga dalla sua Germania durante il regime nazista. Chi vuole poi immergersi in un mondo davvero bizzarro, non ha che da varcare la soglia dell’Ortsmuseum di Küsnacht. Qui sono ospitate collezioni curiose ed interessanti che narrano la storia del paese, anche nei suoi lati più stravaganti. È una tappa fondamentale per scoprire qualcosa in più sul villaggio svizzero e ammirarlo con un occhio diverso.

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Viaggio a Reims, la “città dei Re”

Uno dei luoghi più spettacolari della Francia si trova incastonato tra le colline di Champagne, la storica regione ricca di pregiati vigneti – da cui prende il nome quello che è diventato uno dei prodotti più rinomati al mondo. Si tratta della città di Reims, un gioiello intriso di storia, arte e cultura: la sua spettacolare cattedrale gotica fu sede di incoronazioni reali sin dall’alba dei tempi, motivo per il quale viene anche chiamata la “città dei Re”. Con tre siti protetti dall’Unesco (ai quali si aggiungono proprio le colline di Champagne), è la meta ideale per un viaggio indietro nel tempo. Scopriamo le sue bellezze.

Reims, la cattedrale gotica

La prima tappa del nostro splendido viaggio a Reims non può che essere proprio la Cattedrale di Notre Dame, situata nel cuore del centro storico. Venne costruita a partire dall’inizio del ‘200 sulle ceneri di precedenti luoghi di culto, il più antico dei quali risale addirittura al IV secolo – e, secondo alcune fonti storiche, anche quest’ultimo sarebbe sorto sui resti di una chiesa protocristiana.

Rappresenta uno dei più fulgidi esempi di architettura gotica al mondo, con le sue torri imponenti che si ergono verso il cielo per ben 80 metri. Se la facciata sembra particolarmente maestosa, all’interno la sensazione è da brividi: navate enormi, sculture finemente cesellate e arazzi realizzati con gran maestria ne fanno uno dei luoghi più affascinanti di tutta Europa. Proprio qui, tra opere d’arte preziosissime e vetrate colorate, vennero incoronati quasi tutti i Re di Francia sino al 1825.

Durante la Prima Guerra Mondiale, la cattedrale venne bombardata e subì danni ingenti. Grande impegno servì per la ricostruzione, che terminò solamente nel 1938. Una delle esperienze più incredibili da fare è salire i quasi 250 gradini della torre nord per ammirare il panorama mozzafiato dell’intera città che si stende ai nostri piedi.

Cosa vedere a Reims

Naturalmente, Reims offre tantissime altre attrazioni da visitare. Una di esse è Palazzo Tau, antica residenza vescovile che sorge a due passi dalla cattedrale. Anch’essa gravemente danneggiata dai bombardamenti, ha ritrovato il suo originale splendore e oggi ospita un museo che racconta la storia della monarchia francese, con tante curiosità e cimeli preziosissimi appartenuti ai Re che passarono di qui per la cerimonia di incoronazione.

Dobbiamo invece allontanarci un pochino per ammirare l’imponente Basilica di Saint-Remi, capolavoro d’architettura romanica francese. Venne costruita nell’XI secolo per ospitare le reliquie di San Remigio, vescovo che battezzò Clodoveo (il secondo Re della dinastia dei Merovingi), segnando così la sua conversione al cattolicesimo.

La città ospita poi moltissimi edifici Art Decó, come ad esempio Villa Demoiselle: costruita all’inizio del ‘900, è oggi aperta al pubblico ed è possibile fare una visita guidata per scoprire cosa si cela dietro quella facciata così bizzarra. Stesso stile architettonico è quello che caratterizza la Biblioteca Carnegie, realizzata grazie alle donazioni dell’industriale americano Andrew Carnegie e inaugurata nel 1928. È particolarmente suggestivo il suo salone dei ricevimenti, decorato con 20 mosaici marmorei e una cupola quadrilatera. La biblioteca ospita una preziosissima collezione che la rende unica al mondo.

Infine, merita assolutamente una visita il Planetario di Reims, che si trova appena fuori città: dotato di un proiettore astronomico ultramoderno, permette di ammirare la perfetta ricostruzione di un cielo stellato. Lascerà incantati grandi e piccini, è uno spettacolo da non perdere.

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L’incantesimo sta per trasformare il parco in un lago: ecco quando accadrà

Un parco che si trasforma in lago e viceversa. No, non siamo in un libro che narra di terre magiche, e nemmeno stiamo parlando di un incantesimo, anche se sembrerebbe proprio frutto di un incanto. Ma ci troviamo in Austria dove la natura, supera ogni effetto speciale di romanzi e film, e ci regala un evento incredibile.

Il Gruner See si trova nella regione della Stiria, e bisogna sapere esattamente quando visitarlo per poter godere dello spettacolo che trasforma questo spazio verde lussureggiante in un lago dalle acque cristalline. Sono solo massimo un paio i mesi all’anno durante i quali è possibile ammirare la magia del lago, che poi si ritira per lasciare nuovamente alla vista il parco.

Il parco che si trasforma in un lago, quando visitare il Gruner See

A partire da maggio, ecco quando pianificare una vacanza in Austria nella regione della Stiria: da questo momento, e per un paio di mesi, infatti, il parco alle pendici dello Hochschwab si trasforma in un lago ed è possibile ammirare lo spettacolo del Gruner See.

Ma come avviene l’incantesimo che trasforma il parco in uno specchio d’acqua? Sono due gli elementi che concorrono alla magia: da una parte lo scioglimento delle nevi, che avviene quando le temperature si alzano. Dall’altra il fatto che il terreno sia poco permeabile e che, quindi, non assorba l’acqua. E il risultato è a dir poco eccezionale: il lago che si viene a creare è suggestivo e lascia senza fiato.

L’estensione è abbastanza ampia e nei punti più elevati lo specchio d’acqua raggiunge i 12 metri di profondità. I mesi migliori per pianificare una visita sono maggio e giugno, quando il Gruner See è nel suo massimo splendore: poi, con il clima più caldo, l’acqua piano piano evapora e viene assorbita dal terreno.

Viene chiamato anche lago verde, il perché è dato dal colore delle sue acque: infatti andando a ricoprire la vegetazione, l’impatto esterno restituisce agli occhi le sfumature di alberi ed erba.

Quando vedere il Gruner See il parco che si trasforma in lago

Fonte: iStockPhoto

Quando pianificare una vacanza per vedere il Gruner See, il parco che si trasforma in lago

Gruner See, quando visitarlo e cosa vedere

Quindi il momento migliore per visitare questa zona è nei mesi di maggio e giugno quando le acque raggiungono il livello più alto. Il risultato è un vero e proprio spettacolo della natura che ci consente di vistare un suggestivo laghetto alpino circondato da uno scenario da sogno: fatto di alberi e natura lussureggiante.
Osservando le acque del Gruner See si potranno notare piante, sentieri e panchine: tutto sommerso e pronto a tornare in superficie quando la magia darà appuntamento all’anno successivo.

Passeggiate, visite a pittoresche cittadine e una totale immersione nella bellezza della natura sono le tante altre cose che si possono vedere quando si pianifica una vacanza in questa regione austriaca. La Stiria è una molto attrezzata per il cicloturismo con percorsi da godersi in lentezza e in bici, ammirando il paesaggio circostante. In questa zona ci sono cittadine tutte da scoprire e parchi naturali.

E senza dubbio vale la pena visitare due mete nei dintorni: si tratta delle città di Graz, patrimonio dell’Umanità UNESCO con un suggestivo centro cittadino, e Linz attraversata dal Danubio e dove si può assaporare quella che pare essere la torta più antica del mondo: si tratta della Linzer, la cui prima ricetta pare risalga alla metà del 1600.

Una vacanza all’insegna della natura, della storia e della bellezza. Con un pizzico di magia, quella regalata dall’incanto del parco che si trasforma in lago.

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Come in una fiaba: benvenuti nel pozzo incantato dall’acqua blu

Ci sono luoghi talmente spettacolari da risultare magici e regalare al visitatore la sensazione di essere immerso in una fiaba. È in questi posti speciali che la natura regala il meglio di sé, restituendo allo sguardo piccoli sprazzi di meraviglia. Succede in Brasile, in un pozzo incantato con l’acqua di un blu intenso, un luogo in cui ogni sfumatura di questo colore viene valorizzata dalla luce.

È un luogo da favola, da visitare in determinati orari e momenti della giornata per poter godere di tutta la sua sfavillante bellezza. Il Poco Encantado, o Pozzo Incantato, si trova nei pressi di uno dei parchi nazionali più interessanti di tutto il Brasile, ovvero la Chapada Diamantina ed è una di quelle tappe imperdibili per chi vuole lasciarsi meravigliare dalla bellezza della natura.

Il pozzo incantato del Brasile, la discesa in un luogo da favola

Viaggiare significa esplorare, scoprire nuovi luoghi e colmare lo sguardo e la mente di bellezza. Ci sono posti in cui tutto questo è facile, perché è lì che la natura regala il suo meglio, in cui mostra tutta la sua commovente bellezza.

In Brasile, e più precisamente a Itaité nei pressi del parco nazionale Chapada Diamantina, si nasconde un luogo da favola, che regala al visitatore la sensazione di essere immerso nella bellezza, quel tipo di bellezza che regala stupore ed emozioni intense. Perché lì si trova un pozzo incantato, per raggiungerlo si deve scendere per una lunga scalinata che porta all’ingresso della grotta. Poi, muniti di casco di sicurezza, si deve procedere lungo un percorso in cui è necessario tenersi a delle apposite corde. La difficoltà, però, è ripagata dalla bellezza del luogo in cui si arriva: una vera e propria grotta con un pozzo profondo circa 65 metri. Lì sono i colori a regalare allo sguardo dei visitatori tante sfumature diverse, grazie alla luce che penetra da un’apertura. L’acqua è talmente cristallina da permettere allo sguardo di vedere i fondali e i giochi di colore sono suggestivi ed emozionanti.

Ma attenzione, per poter ammirare questo spettacolo incantato nel momento giusto, è bene visitare Poco Encantado da aprile a settembre e dalle 9,30 del mattino sino alle 14. Nei mesi invernali invece la magia è offerta dalla luna, con giochi di luce che si possono ammirare dalle 22,30 e fino alle 2 di notte.

Poco Encantado: la magia del pozzo incantato in Brasile

Fonte: iStockPhoto

La magia del pozzo incantato in Brasile

Poco Encandando, la storia del pozzo

Una grotta e un pozzo già da soli regalano mille suggestioni fantastiche e fanno fare alla mente viaggi di fantasia. È facile immaginarsi storie e leggende, alimentate dalla magia che un posto così regala allo sguardo.  Ma in realtà la scoperta di questo posto incantato in Brasile sembra essere stata fatta per caso. Pare, infatti, che sia avvenuta nel 1940, quando un giovane cacciatore ha trovato una crepa e, pensando che si trattasse di una tana, è tornato con i suoi amici. L’esplorazione ha portato alla luce la grotta con il pozzo, e da quel momento ha regalato ai visitatori di tutto il mondo uno spettacolo indimenticabile.

Raggiungerlo richiede un pochino di sforzo fisico che viene ampiamente ripagato all’arrivo, quando ci si immerge in un luogo magnifico, in cui la natura ha dato il meglio di sé.  Basterà ammirare il gioco di luce e acqua, per pensare di essere in un sogno. Ma è realtà, da conservare negli occhi e nel cuore.

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Lido di Camaiore: tra le mete estive più apprezzate in Toscana

Il litorale toscano è un vero tripudio di spiagge bellissime, mare limpido e località vivaci, dove trascorrere le vacanze estive. Una delle mete più amate dai turisti è Lido di Camaiore, incastonato tra spiagge forse più rinomate e glamour, con le quali tuttavia condivide un fascino unico al mondo. Si trova a pochi chilometri di distanza dal paese, ed è la destinazione perfetta per chi cerca relax e divertimento. Andiamo alla sua scoperta.

Lido di Camaiore, una spiaggia meravigliosa

Nessun centro storico, solo qualche casa e dei negozietti per supplire alle esigenze dei turisti: Lido di Camaiore, pur essendo frazione di un paese che conta oltre 30mila abitanti, non ha altro che la sua splendida spiaggia e un lungomare dove passeggiare, ammirando il sole che si riflette sull’acqua. Siamo nel cuore della Versilia, una delle località più chic dove recarsi in estate, molto apprezzata anche dai vip. È letteralmente incastonata tra spiagge famosissime, come quella di Forte dei Marmi e quella di Viareggio, e si trova a due passi dalla Liguria.

La lunga lingua di sabbia dorata che caratterizza la spiaggia di Lido di Camaiore, ancora una volta premiata con la Bandiera Blu, è interamente attrezzata, e ci sono tantissimi stabilimenti balneari tra cui scegliere. Di sicuro potrete trovare quello che più fa al caso vostro, visti i numerosi – e variegati – servizi offerti ai turisti. Si va dalla presenza di tende sulla sabbia, che sostituiscono i più classici ombrelloni, alle lezioni di pilates o di zumba da seguire in riva al mare, passando persino per alcune piscine d’acqua dolce per chi non ama avere la pelle ricoperta di sale che si secca al sole.

Se invece preferite risparmiare qualcosa, potreste provare ad aggiudicarvi uno spazietto presso le due sole spiagge libere dell’intero litorale, che sono tuttavia sempre molto affollate. Perché trascorrere le vacanze a Lido di Camaiore? Il mare è incantevole e ci sono tantissime occasioni per divertirsi, in famiglia o con gli amici. Senza parlare poi del clima, che è piacevolmente temperato anche in piena estate – a meno che non rimaniate a rosolarvi tutto il giorno sotto il sole. E poi, nonostante questa località sia incentrata completamente sulla spiaggia, ci sono alcune piccole sorprese che vi conquisteranno.

Cosa vedere e cosa fare a Lido di Camaiore

Proprio a ridosso della spiaggia, c’è un lungomare davvero meraviglioso: si tratta di viale Ermenegildo Pistelli, che offre una camminata di un paio di chilometri con vista sulle acque pulite, che rifulgono sotto i raggi del sole. Se da un lato c’è il mare ad incantare i turisti, dall’altro potrete ammirare hotel in stile liberty, negozi ed eleganti ville del ‘900. Se amate invece andare in bici, proprio accanto al viale passa la Ciclovia della Versilia, un itinerario che vi porterà alla scoperta di paesaggi magnifici – con un po’ di fortuna, nelle giornate più terse lo sguardo si spinge sino alle Alpi Apuane.

Per vivere un’esperienza adrenalinica, in estate potete provare la ruota panoramica: installata al termine del lungomare, nella zona più a nord di Lido di Camaiore, è il punto d’osservazione ideale per godere di una vista mozzafiato che arriva addirittura alla costa ligure. Al tramonto, non c’è niente di più romantico che salire in cima alla ruota e veder scendere il sole. Infine, un’ultima tappa da non perdere è il famoso pontile, costruito solamente in anni recenti e divenuto il simbolo di Lido di Camaiore. Si spinge in mare per circa 200 metri e ha un bar-ristorante, oltre ad una terrazza panoramica.

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La spettacolare location in Sardegna del film “La sirenetta”

Un classico delle fiabe per bambini è diventato un film: “La sirenetta”. La fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, il cui titolo originale è “Den lille Havfrue”, fu pubblicata per la prima volta nel 1837 ed è tra le più conosciute e lette al mondo, tanto che in Danimarca, alla protagonista, hanno dedicato persino una statua che si trova sul porto di Copenhagen e che è divenuto il simbolo della città.

La principessa Ariel, la più giovane figlia di Re Tritone, è la sirena protagonista della storia, una giovane ribelle che si spinge a esplorare un mondo che non le appartiene, quello degli umani, infrangendo le regole dettate dal padre ma anche di Madre Natura. La sua avventura proibita – si innamora di un principe, Eric, affascinante ma umano – non finirà bene, purtroppo. Ma, come tutte le fiabe di Andersen, ha una sua morale.

Il film della Disney è il remake di quello uscito nel 1989 e segna il debutto cinematografico per l’attrice Halle Bailey nei panni della sirenetta Ariel. Ma il cast è da urlo: da Javier Bardem, nel ruolo di Re Tritone, a Melissa McCarthy, storico volto della serie “Una mamma per amica” che qui interpreta l’infida strega del mare con cui Ariel stringe l’accordo di diventare umana per amore.

Le location italiane

Il remake, in chiave live-action, diretto da Rob Marshall, del celebre e amatissimo classico d’animazione che torna sullo schermo con interpreti in carne e ossa è stato ambientato in Italia.

A parte qualche scena girata negli studi in Inghilterra, per la maggior parte delle location è stata scelta la nostra splendida Sardegna a fare da sfondo alle immagini più suggestive del mare, dove vive la Sirenetta, e della spiaggia, bianca e soffice, dove approda Eric dopo il naufragio, messo in salvo da Ariel.

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Golfo Aranci, set del film “La sirenetta”

La produzione ha individuato una zona in particolare che è risultata essere ideale per girare il film. Si tratta della costa Nord della Sardegna, tra le acque cristalline di Aglientu, del Golfo Aranci e di Castelsardo.

“Era importante trovare una location in grado di offrire il dramma epico che la storia richiede”, aveva spiegato il regista Rob Marshall. “La Sardegna aveva tutto questo. Le acque cristalline, la costa drammatica, le ripide scogliere, le fortezze, le vaste spiagge e le strade rurali”.

Nella ricerca di una location perfetta dove ambientare la spiaggia isolata in cui Ariel salva Eric e per l’emozionante scena d’addio finale ci voleva un’atmosfera magica e l’hanno trovata proprio in questa zona della Sardegna, il cui paesaggio naturale è a dir poco fiabesco.

Qui ci sono montagne e scogliere a picco sul mare ma anche splendide spiagge e acque cristalline. Le particolari formazioni rocciose permettono al mare di lambire dolcemente la spiaggia, ma anche di creare grosse onde che s’infrangono contro le rocce.

Le spiagge in Sardegna

Tra le location della Sardegna che si possono riconoscere c’è la piccola spiaggia di Cala Moresca, un molo e una baia di pescatori sulla costa Nord-orientale dell’isola, dove sono stati ambientati il villaggio di pescatori e sono state girate le scene intorno al molo del castello.

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Fonte: 123rf

Cala Moresca in Sardegna

Un’altra spiaggia, Rena Majori, è stata scelta per ambientarvi la scena in cui la sirenetta Ariel salva Eric ed emerge dall’acqua scivolando sulla roccia cantando. L’iconica roccia di Ariel non esiste davvero, ma è stata costruita appositamente per il film e trasportata poi in Sardegna. Questa spiaggia sarda è famosa per i tramonti che si possono ammirare.

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La spiaggia di Rena Majori in Sardegna

Sulla costa frastagliata di Rena di Matteu, nel Comune di Aglientu, nel Golfo dell’Asinara, sono state girate, invece, le scene in cui Ariel e Eric sono in carrozza.

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Fonte: 123rf

La Rena di Matteu in Sardegna

Il film è ambientato negli Anni ’30 del XIX secolo su un’isola dei Caraibi, che il regista ha immaginata come un’isola con tanto di porto multiculturale, con un sovrano e un castello d’spirazione anche italiana. Come parte dell’ambientazione per il castello di Eric come location è stata utilizzata la cittadina di Castelsardo, in provincia di Sassari, considerato il cuore medievale della Sardegna.

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Castelsardo in Sardegna
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Spiaggia di Capo Bianco, tesoro dell’Isola d’Elba

L‘isola d’Elba è famosa per quel fascino selvaggio che la contraddistingue e per le spiagge da sogno che ne fanno destinazione ambita dai turisti di ogni nazionalità. Tra queste, ce n’è una in particolare che spicca per la sua bellezza: Capo Bianco. Un luogo che è un tuffo al cuore, oltre che in acque calme e dai riflessi pazzeschi.

Capo Bianco, gioiello di Portoferraio

Per incontrare questo gioiello abbagliante bisogna recarsi nel versante nord di Portoferraio, poco distante dal centro del capoluogo e principale porto dell’isola. La spiaggia è una distesa di piccoli ciottoli bianchi di varie dimensioni, che in alcuni punti si alternano alla sabbia leggermente granulosa, e che ritroviamo anche sui fondali, con l’acqua cristallina che ci crea su dei giochi di luce ipnotizzanti.

Lungo circa 280 metri, questo tesoro della natura è protetto da alte e ripide falesie, anch’esse abbaglianti, che si tuffano nel mare cristallino, rendendo al contempo Capo Bianco il luogo ideale quando spira il vento di scirocco, che trasforma l’acqua in una tavola limpida e trasparente. Bellezza e suggestione accompagnano i bagnanti fino al tramonto, che tinge di rosa le falesie. Ancora più incantevole è in primavera, quando si colora di fucsia con la fioritura dei fichi degli ottentotti. Perfetta per chi cerca una spiaggia selvaggia e incontaminata, lambita da acque che sono il massimo per lo snorkeling.

Come raggiungere la spiaggia di Capo Bianco

Per raggiungere la spiaggia di Capo Bianco, bisogna uscire dal centro storico di Portoferraio, svoltare a destra verso il viale che porta alla spiaggia di Le Ghiaie, poi proseguire per circa un chilometro lungo la strada, fino a che non ci si imbatte nelle segnalazioni che indicano la direzione da prendere.

Alla fine della strada, troverete un largo piazzale che ospita un grande parcheggio a pagamento, e una breve scalinata che conduce facilmente alla spiaggia. In estate, si può arrivare a Capo Bianco anche usufruendo del servizio di autobus urbano gratuito.

Le altre spiagge di Portoferraio

Oltre alla spiaggia di Capo Bianco, la costa di Portoferraio vanta altre perle di sabbia e mare cristallino da scoprire, riparate dai venti che soffiano da sud, offrendo bagni in totale relax.

Partendo da ovest, si incontrano le tre incantevoli spiagge di sabbia che compongono il Golfo della Biodola: la spiaggia della Biodola, la spiaggia di Scaglieri e la piccola  spiaggia di Forno. Proseguendo verso il promontorio dell’Enfola, ci si imbatte nelle spiagge di Viticcio e quella dell’Enfola, composte da sabbia e piccola ghiaia.

Superato il promontorio, inizia uno dei tratti di costa più belli dell’isola d’Elba, con bianche coste alte che si tuffano in mare e spiagge di ciottoli bianchi che mettono ancora più in risalto le sfumature del fondale, che vanno dal turchese all’azzurro intenso. È qui, sul versante nord, che si incontra la spiaggia di Capo Bianco, ma anche la spiaggia di Sansone, con accanto la piccola caletta la Sorgente, la spiaggia di Seccione o Prunini, la spiaggia di Sottobomba, quella della Padulella, situata ad est rispetto alla Punta di Capo Bianco, la piccola Cala dei Frati e la spiaggia delle Ghiaie, molto amata e frequentata dai cittadini di Portoferraio perché si raggiunge facilmente ed è vicinissima al centro cittadino.

La spiaggia delle Viste è l’ultima prima della zona del Forte Falcone e della costa riservata all’area portuale. Proprio sopra di essa troviamo la famosa  Villa dei Mulini, residenza estiva di Napoleone costruita nel 1724, le cui sale oggi ospitano un museo tra i più importanti e frequentati di tutta la Toscana. Infine, superata la zona centrale del paese di Portoferraio fanno capolino altre spiagge un po’ più selvagge, come la spiaggia di Schiopparello e la spiaggia di Bagnaia.

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Questa laguna segreta offre un trattamento da spa con vista mozzafiato

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi. A volte lo facciamo per andare alla scoperta delle meraviglie plasmate da Madre Natura, altre volte per esplorare i capolavori artistici e architettonici create dall’uomo. Ci muoviamo per raggiungere i luoghi iconici, o per toccare con mano le tradizioni e le culture delle popolazioni lontane da noi.

Indipendentemente da ciò che ci spinge a organizzare nuovi ed entusiasmanti viaggi, però, siamo tutti accomunati dall’ennesima esigenza, quella di vivere esperienze uniche, indelebili e straordinarie, destinate a restare nei ricordi e nel cuore.

E se è un’avventura così che volete vivere, circondati da uno dei paesaggi più affascinanti e suggestivi del mondo intero, allora non potete non inserire nella vostra travel wish list anche una visita alla Secret Lagoon. Come il nome stesso suggerisce, si tratta di una laguna segreta situata in Islanda, una piscina naturale che offre un trattamento da spa di lusso con vista mozzafiato. Pronti a partire?

Un trattamento di lusso nella piscina naturale in Islanda

Per vivere un’esperienza unica e incredibile, fatta di benessere, bellezza e natura, dobbiamo recarci in uno dei territori più affascinanti e selvaggi del mondo. Stiamo parlando dell’Islanda, di quell’isola nordica caratterizzata da paesaggi mozzafiato che incantano la vista e riscaldano il cuore.

Vulcani, geyser, campi di lava e sorgenti termali si alternano a spettacolari parchi nazionali e a città caratteristiche che conservano e raccontano la cultura e le tradizioni di un luogo al di fuori dell’ordinario. Le cose da fare e da vedere in Islanda sono tantissime, e tutte sono destinate a meravigliare, ma se state cercando un’esperienza che coniughi la natura, la bellezza e il relax, allora la Secret Lagoon è il posto giusto da inserire nel vostro itinerario di viaggio.

La Laguna Segreta si trova nei pressi di Flúðir, un villaggio situato nel sud dell’Islanda non molto distante da Geysir e dalla cascata di Gullfoss. Popolato da appena 800 anime, questo territorio ospita uno dei luoghi più suggestivi del Paese, una piscina artificiale alimentata, però, da sorgenti termali che provengono da Hverahólmi.

Ribattezzata Secret Lagoon, questa laguna è la più antica del Paese ed è frequentata, in ogni periodo e in tutte le stagioni, dagli abitanti del luogo e dai viaggiatori che osano spingersi al di fuori dei sentieri più battuti dal turismo di massa.

Una laguna segreta per fare il pieno di benessere

Meno conosciuta della Blue Lagoon, la piscina termale situata a Reykjan che ogni anno attira viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, la Secret Lagoon offre un’esperienza di pieno benessere all’interno di una cornice suggestiva e affascinante.

La piscina naturale, infatti, è circondata da campi di lava che si estendono tutto intorno, dai quali è possibile ammirare anche un piccolo geyser che erutta più volte durante il giorno.

L’acqua della laguna, che mantiene una temperatura media di 38/40 gradi Celsius tutto l’anno, consente agli abitanti del posto e ai viaggiatori di immergersi al suo interno in ogni stagione e di usufruire di un vero e proprio trattamento di lusso come quelli offerti dalle spa.

Sebbene visitare la Secret Lagoon è un’esperienza fruibile in ogni periodo dell’anno, il consiglio è quello di raggiungerla nei mesi che vanno da ottobre a marzo. La posizione strategica della piscina naturale, che dista circa 100 chilometri da Reykjavík, la rende perfetta per l’osservazione di uno dei fenomeni ottici più affascinanti e suggestivi del mondo intero.

Dalla laguna segreta, infatti, è possibile ammirare lo show dell’aurora boreale che infiamma i cieli d’Islanda e che regala una visione mozzafiato.

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Le persone si arrampicano su un palazzo a Milano: ma nulla è come sembra

Organizzare un viaggio a Milano, in qualsiasi periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La capitale mondiale della moda e del design, infatti, vanta un patrimonio storico, culturale e artistico immenso, destinato a incantare chiunque arrivi nella metropoli.

Passeggiate vista Duomo, visite nei musei, shopping in negozi di lusso e pause gourmet all’interno di ristoranti esclusivi: le cose da fare e da vedere nel capoluogo lombardo sono tantissime e tutte si adattano alle esigenze e alle preferenze dei viaggiatori.

Raggiungere la città, dicevamo, è sempre una buona idea. Ma c’è un motivo in più per visitarla adesso, soprattutto per gli amanti dell’arte e delle visioni bizzarre. La foto che trovate in apertura non è altro che un preludio a ciò che vi aspetta, ma dobbiamo avvisarvi: niente è come sembra.

Leandro Erlich è arrivato in città

Sfogliando le foto sui feed di Instagram, quelle che ritraggono Milano, potreste notare qualcosa di insolito. Alcune immagini, infatti, ritraggono diverse persone intente ad arrampicarsi sui signorili palazzi della città. Vi chiederete cosa sta succedendo e noi ve lo spieghiamo subito.

Non si tratta di un nuovo sport urbano, né tanto meno di avventurieri impavidi che hanno scelto di osservare la città da un’altra prospettiva. Quello che sta accadendo a Milano porta il nome di Leandro Erlich, un artista concettuale argentino di fama internazionale che non ha bisogno di presentazioni.

Per la prima volta in Europa, infatti, il capoluogo lombardo accoglie una grande monografia dedicata proprio all’artista e ai suoi capolavori, trasportando i visitatori in un universo capovolto che annulla ogni certezza. La sede della mostra è il Palazzo Reale che ospita ben 19 installazioni.

In una cornice suggestiva e pittoresca, i visitatori potranno immergersi nel mondo concettuale, e sicuramente inusuale, di Leandro Erlich e sì, potranno anche arrampicarsi su un palazzo signorile della città, ma solo idealmente. L’esperienza è comunque straordinaria.

Erlich. Oltre la soglia

Fonte: Getty Images

Erlich. Oltre la soglia. La mostra a Palazzo Reale, Milano

Erlich. Oltre la soglia: una mostra imperdibile

A partire dal 22 aprile, e fino al 4 ottobre del 2023, sarà possibile entrare – per la prima volta in Italia – nell’universo di Leandro Erlich. La mostra “Erlich. Oltre la soglia”, promossa dal Comune di Milano-Cultura, e prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Arthemisia, guiderà i visitatori in un mondo in cui nulla è come sembra.

Creatività, emozione, divertimento ed esplorazione sono i capisaldi di un’esperienza tutta da vivere. All’interno del percorso espositivo, infatti, i visitatori potranno arrampicarsi illusoriamente sui palazzi, salire su ascensori verso destinazioni inesistenti, percorrere grovigli di scale, fare un viaggio a Tokyo a bordo di un treno futuristico con posto finestrino.

Tutte avventure, queste, che viviamo nell’ordinario, ma che sono state reinterpretate dall’artista in un contesto straordinario perché, come abbiamo detto più volte, nulla è come sembra quando si tratta di Leandro Erlich.

La mostra, poi, si conclude con quella che è l’esperienza più entusiasmante, bizzarra e instagrammabile di sempre. All’interno del cortile del Palazzo Reale, infatti, si snodano una serie di palazzi sui quali è possibile arrampicarsi. In realtà si tratta di un’altra grande installazione dell’artista, quella che ricrea le facciate delle case signorili di Milano e che, attraverso un gioco di specchi e illusioni, è possibile scalare.

Le installazioni di Leandro Erlich a Palazzo Reale, Milano

Fonte: Getty Images

Le installazioni di Leandro Erlich a Palazzo Reale, Milano
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È stata scoperta la prima autostrada del mondo

Gli antichi popoli Maya hanno compiuto alcune delle più importanti opere architettoniche del mondo, dai maestosi templi del Centroamerica alle città-stato di cui oggi rimangono solo delle rovine. Ora sappiamo anche che furono proprio loro a creare una fitta rete di vie di comunicazione che, per gli esperti, costituirebbe addirittura la prima autostrada mai realizzata dall’uomo. È venuta a galla solo di recente, grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia, e riscrive la storia di questa antica civiltà.

Trovata la più antica autostrada del mondo

Nell’area a nord del Guatemala si celava un vero e proprio tesoro dal valore incalcolabile: là dove la giungla è più fitta, e mai uomo è riuscito – negli ultimi secoli – a mettere piede, sono riemerse le rovine di tantissime opere architettoniche risalenti alla civiltà Maya. Gli esperti hanno trovato monumenti a piramide, infrastrutture agricole e campi da gioco, ma anche sistemi di dighe e bacini idrici che alimentavano le città e le coltivazioni. Ma la scoperta più interessante è la fitta rete di collegamenti stradali che, secondo gli archeologi, potrebbe rappresentare la più antica autostrada del mondo.

Nella loro interezza, queste vie di comunicazione constano di quasi 178 km di percorsi che, in passato, avrebbero collegato ben 417 antiche città, le quali oggi giacciono al di sotto di una lussureggiante vegetazione. Il tutto, naturalmente, è antichissimo: le prime stime parlano di reperti risalenti al 1000 a.C., ovvero più di 3000 anni fa. La scoperta, realizzata da un team di archeologi guidato da Richard Hansen (professore dell’Università dell’Idaho e presidente della Foundation for Anthropological Research and Environmental Studies), è una delle più importanti del secolo e suggerisce che la civiltà Maya fosse molto più sviluppata di quanto non avessimo creduto fino ad ora.

Le tecnologie impiegate

Questa antica rete di vie di comunicazione, in realtà, è ancora ben nascosta all’occhio umano. Non sono stati compiuti scavi per riportarla alla luce, visto che si trova in un’area tra le più selvagge e incontaminate al mondo. La scoperta è infatti avvenuta in una remota giungla tropicale nel nord del Guatemala, quasi al confine con il Messico. La si può raggiungere solo in elicottero, e anche così bisogna percorrere decine di chilometri attraverso la foresta pluviale, habitat di tante specie animali pericolose (come i giaguari e i serpenti velenosi).

Dunque, per capire cosa si celasse sotto questa fitta vegetazione, gli esperti hanno fatto ricorso alla tecnologia più moderna. Se negli ultimi mesi si è parlato molto della radiografia muonica, che ha permesso di scoprire un tunnel segreto all’interno della Piramide di Cheope, stavolta gli archeologi hanno impiegato la tecnologia lidar. Si tratta di un tipo avanzato di radar che è in grado di rilevare la presenza di rovine e reperti al di sotto della coltre rigogliosa della foresta pluviale, ricostruendo quanto ritrovato con immagini in 3D.

Le indagini hanno avuto inizio nel 2015, in un’area che per lungo tempo era stata ritenuta la culla della civiltà Maya. Oggi ne abbiamo le prove, e quanto riemerso potrebbe riscrivere la storia di questi popoli. Le comunità vissute nell’America Centrale ben 3000 anni fa sono più avanzate di quanto ritenuto dagli esperti, ben lungi dall’essere società nomadi di cacciatori e raccoglitori.