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Houtman Abrolhos Islands: le isole paradisiache in Australia

Le Houtman Abrolhos Islands sono una catena di 122 isole e barriere coralline, che impreziosiscono l’Oceano Indiano come tante perle che si estendono da nord a sud per miglia e miglia. Costituiscono un’area marina unica dell’Australia Occidentale, meta prediletta degli amanti della pesca, del birdwatching, dello snorkeling e delle immersioni, ma anche di chi desidera vivere un’esperienza irripetibile tra acque trasparenti e natura incontaminata. Oggi vi portiamo alla scoperta di un luogo straordinario, che vale la pena esplorare almeno una volta nella vita.

Un sogno senza fine chiamato Houtman Abrolhos

Le Houtman Abrolhos Islands, più comunemente chiamate Isole Abrolhos, e le barriere coralline che le circondano, si trovano a circa 60 chilometri a ovest di Geraldton, una delle città in cui si è potuta ammirare la grande eclissi, sulla costa dell’Australia Occidentale. Queste meraviglie hanno una ricca storia da scoprire, con una fiorente industria della pesca delle perle, decenni di pesca del gambero e, purtroppo, anche numerosi naufragi, il più importante dei quali è quello della Batavia, naufragata sul Morning Reef il 4 giugno 1629 a seguito di un ammutinamento a bordo. I sopravvissuti al naufragio sbarcarono sulle isole vicine e un piccolo gruppo costruì il Wiebbe Hayes Fort sull’isola di West Wallabi, i cui resti sono visibili ancora oggi. Le isole si presentano raggruppate in tre gruppi principali:

  • Wallabi Group,  il gruppo più settentrionale dell’Houtman Abrolhos, raggruppa una serie di isole in un’area di circa 17 chilometri per 10, tra le quali è inclusa anche North Island. Il gruppo Wallabi è tristemente noto per il suddetto naufragio della Batavia.
  • Easter Group, il gruppo centrale della catena di isole, scoperto e nominato nell’aprile 1840 dall’equipaggio di HMS Beagle. Il diario dell’esploratore John Lort Stokes ne riporta la scoperta l’11 aprile e la decisione di chiamare le isole Easter (Pasqua, in italiano) per la concomitanza della festa cristiana.
  • Pelsaert Group, il gruppo più meridionale dell’Houtman Abrolhos, che costituisce anche la barriera corallina più meridionale dell’Oceano Indiano. È situato a sud-est dell’Easter Group, da cui è separato dal canale di Zeewijk, ed è anch’esso noto per incidenti e naufragi avvenuti molti secoli fa.

L’ arcipelago ha davvero pochi rivali in Australia riguardo a biodiversità. L’Houtman Abrolhos Islands National Park è il parco di più recente istituzione nel Paese, la cui creazione coincide con il 400esimo anniversario dell’avvistamento della catena di isole da parte del navigatore olandese Frederick de Houtman. Queste sono state riconosciute, inoltre, come Ocean Hope Spot, aree oceaniche ecologicamente uniche designate per la protezione nell’ambito di una campagna di conservazione globale supervisionata dalla organizzazione Mission Blue.

Le isole offrono un’ampia gamma di attività che incontrano gli interessi più disparati, dalla pesca al nuoto in acque straordinarie, dallo snorkeling e immersioni al birdwatching, all’avvistamento di animali marini e selvatici, dall’esplorazione delle isole a semplici passeggiate relax nei dintorni incontaminati o tra i negozi di perle.

Come esplorare le Houtman Abrolhos

Se avete voglia di adrenalina pura, scoprite la magia delle Isole Abrolhos dall’alto, con voli panoramici effettuati dagli operatori locali, che offrono anche opzioni con tour a terra. Un altro modo esclusivo per visitare la catena di 122 isole e barriere coralline dell’Australia Occidentale è una crociera di 5 giorni, che offre l’opportunità di esplorare più a lungo la bellezza, la storia e la natura dell’arcipelago.

Le isole sono, inoltre, chiamate le Galapagos dell’Oceano Indiano. Questo perché, oltre a una ricca vita nei fondali che le circondano, sono il sito di riproduzione di oltre 2 milioni di uccelli marini di 35 specie. Sono anche l’habitat più settentrionale del leone marino australiano, a rischio di estinzione, inoltre la calda corrente di Leeuwin crea un ambiente per la vita marina temperata e tropicale, tra cui gamberi, pesci, coralli, delfini e razze. Tra luglio e settembre, nelle acque che lambiscono le Isole Abrolhos, si possono anche avvistare le megattere in migrazione.

Sulla terraferma, le isole ospitano oltre 140 specie di flora autoctona e fauna rara, tra cui il wallaby Tammar, il primo “canguro” visto dagli europei quando i sopravvissuti al naufragio del Batavia si arenarono vicino alle isole Wallabi nel 1629.

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Dentro una fiaba: il castello nel bosco della Bella Addormentata

Esistono luoghi nel mondo che sono così belli da non sembrare veri. Posti che sembrano somigliare, in tutto e per tutto, a quei paesaggi incantati che hanno da sfondo ai nostri sogni d’infanzia. Alcuni di questi, però, non sono destinati a restare relegati nella nostra immaginazione perché sono reali, e per questo ancora più straordinari.

Tra questi c’è anche Hofgeismar, una cittadina tedesca di circa 15.000 abitanti situata nel Land dell’Assia. Forse il nome non vi sarà particolarmente familiare, ma vi basterà guardare qualche fotografia di questo posto per risvegliare alcuni dei ricordi più belli di quando eravate bambini.

Sì perché Hofgeismar, in realtà, è una delle tappe più suggestive della strada delle fiabe in Germania. Proprio qui, infatti, da un bosco lussureggiante si erge un castello bellissimo. Non uno qualsiasi, ma quello che ha ispirato la favola della Bella Addormentata nel bosco dei fratelli Grimm. Pronti a partire?

Dentro la fiaba: benvenuti a Hofgeismar

Lontano dalle grandi città e dalla fervente scena urbana che caratterizza i luoghi più popolari della Germania, troviamo lei: la città di Hofgeismar, la cui fama magica precede il suo nome.

Situata a poco più di mezz’ora di auto da Kassel, la località conosciuta come “città delle fiabe”, Hofgeismar è una tappa imprescindibile per tutti i viaggiatori che vogliono tornare bambini. Il centro storico accoglie chi si spinge fin qui con edifici a graticcio suggestivi e pittoreschi che sembrano trasportare subito in un’altra dimensione.

Ma è appena fuori dalla città che è possibile vivere un sogno a occhi aperti, quello che permette ai viaggiatori di diventare i protagonisti di una delle fiabe più celebri di sempre.

Oltre il centro storico, infatti, si estende un bosco secolare che ospita grovigli di felci e querce che si snodano in un percorso delle meraviglie che conduce proprio lì, davanti a un imponente edificio. Si tratta del Castello di Sababurg, proprio quello che ha fatto da sfondo alla fiaba della Bella Addormentata.

Hofgeismar

Fonte: 123rf

Hofgeismar , centro storico

Il Castello della Bella Addormentata

La storia, quella che conosciamo, racconta le vicende di Aurora, l’unica figlia di Re Stefano e della Regina Lea, cresciuta tra le stanze di un castello circondato da boschi incantati. Nella realtà, quell’edificio esiste davvero, ma a commissionarlo non è stato un Re, ma l’arcivescovo di Magonza nel 1334.

Con gli anni la struttura è stata protagonista di diverse peripezie, fino a trasformarsi in un romantico hotel che, negli anni, è stato raggiunto da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e desiderosi di vivere avventure magiche e incantante.

Oggi la struttura alberghiera è chiusa. È comunque possibile visitare gli esterni del castello e lasciarsi suggestionare da tutti quei dettagli che rimandano proprio alla celebre fiaba che tutti conosciamo. Inoltre, dal castello, è possibile raggiungere la radura verdeggiante che si snoda tutto intorno.

Non vi assicuriamo che passeggiando al suo interno incontrerete le tre fatine della Bella Addormentata, ma potrete comunque ammirare gli scorci mozzafiato della Foresta di Reinhard, che ospita querce secolari e felci antichissime, e raggiungere il parco degli animali di Sababurg per fare incontri ravvicinati con esemplari faunistici di immensa bellezza.

Foresta di Reinhard

Fonte: 123rf

Foresta di Reinhard
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Perché fare una vacanza in camper è la scelta migliore

Vacanza è sinonimo di libertà e il modo migliore per farlo è partire a bordo di un camper e di mettersi in viaggio verso la prima destinazione che passa per la mente. Che sia per un breve weekend o per uno dei tanti Ponti o per una vacanza più lunga, l’Associazione Produttori Caravan e Camper (APC) consiglia questo tipo di esperienza che regala tante emozioni e rispecchia le esigenze di molti.

Non serve possedere un costoso camper, oggi si possono facilmente noleggiare attraverso le numerose società di camper sharing che offrono ogni tipologia di mezzo, dal più grande al più piccolo, dal più spartano al più confortevole, proprio come una casa-vacanze mobile.

Comodità come in una casa-vacanza

Il camper è il mezzo che più si avvicina al concetto di casa. Dalla cucina alla camera da letto, dal soggiorno al bagno con tanto di doccia, non manca davvero nulla. Viaggiare in camper è un po’ come affittare un appartamento con tutti i comfort del caso. Non è necessario uscire a pranzo e a cena, si dorme in un comodo letto con le proprie lenzuola, si può vivere all’aperto ma anche chiudersi dentro a guardare la Tv o anche fare smart working, nel caso fosse necessario.

Una vacanza (anche) last minute

Una vacanza in camper significa anche svegliarsi la mattina e mettersi in viaggio. Non serve fare altro e neppure prenotare nulla, se non una piazzola in un campeggio, se si viaggia in alta stagione. Il camper è il modo migliore di muoversi per chi ama i viaggi last minute, insomma. Decidere all’ultimo minuto di partire, cambiare itinerario strada facendo senza programmare la prossima tappa è il massimo della libertà. Non avere una meta prestabilita permette di scoprire nuovi angoli di mondo. L’improvvisazione è la vera libertà che regala il camper. Si può decidere di prolungare la permanenza in una destinazione o di partire da un giorno all’altro senza preoccuparsi di prenotare né un alloggio né un mezzo di trasporto.

Una vacanza sostenibile

Sostenibilità è la parola chiave degli ultimi anni e il camper sposa alla perfezione il concetto di mobilità e di vacanza sostenibile. Recenti studi, tra i quali una ricerca dell’Università di Pisa, hanno dimostrato come viaggiare in camper sia più sostenibile rispetto ad altre tipologie di viaggio tradizionali: le emissioni prodotte da un viaggio in camper risultano inferiori fino al 32% rispetto ad altri tipi di vacanze. Molte sono le accortezze che permettono un viaggio più green: evitare di usare la plastica, non sprecare acqua, installare pannelli solari e cercare di consumare il più possibile prodotti locali. In generale, il tempo libero a bordo di un camper è a minor impatto ambientale in quanto il camper in sosta ha emissioni quasi pari a zero.

Una vacanza pet friendly

Quando si possiede un animale, ci si rende conto di quanto sia difficile trovare strutture in grado di ospitare anche cani ma soprattutto gatti. Una vacanza in camper rende tutto molto più semplice perché non ci si deve separare dal proprio animale domestico neppure per un giorno. Si consiglia di far abituare l’animale al nuovo ambiente, cominciando con brevi tratte aumentando man mano le distanze e la durata del viaggio.

Via libera alle proprie passioni

Un altro vantaggio del camper è che non si deve rinunciare alle proprie passioni perché a bordo si possono portare tutte le attrezzature per lo sport e l’hobby preferito. Dalla bicicletta al surf, dal bricolage ai libri, c’è spazio per tutto. Per non parlare poi dei giochi dei bambini.

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La cabina trasparente sul mare è un sogno che si avvera

Quando partiamo alla ricerca delle più belle esperienze di viaggio, quelle uniche e indimenticabili, non possiamo trascurare la scelta degli alloggi. Sono finiti, infatti, i tempi in cui questi venivano considerati solo come i luoghi del riposo e del ristoro. Strutture ricettive, camere d’hotel e suite, baite e case vacanze non solo sono diventate parte integrante e caratterizzante delle nostre avventure, ma si sono trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche da raggiungere in solitaria o in compagnia.

E se è un’esperienza al di fuori dell’ordinario che volete vivere e condividere, allora, non potete non inserire nella vostra travel wish list questi alloggi straordinari situati nel cuore più selvaggio e sconosciuto della Norvegia.

Per scoprirli dobbiamo recarci sulla piccola Isola di Manshausen, un luogo dove la natura regna sovrana e indisturbata. Proprio qui esiste una struttura ricettiva unica e suggestiva caratterizzata da cabine trasparenti che si affacciano direttamente sul mare e che vi faranno vivere un sogno a occhi aperti. Pronti a partire?

Un sogno a occhi aperti sull’isola che non c’è

C’è ma non si vede, o meglio esiste ma è sicuramente fuori dai radar più turistici, stiamo parlando dell’Isola di Manshausen, un piccolo paradiso selvaggio dove è possibile vivere alcune delle esperienze più incredibili di sempre. Meta prediletta degli amanti della natura, l’isola è raggiungibile in traghetto da Bodø, nella contea di Nordland, in circa un’ora e mezza di viaggio. In alternativa si può salpare anche dalle Isole Lofoten.

Le esperienze da vivere, una volta giunti su questo lembo di terra, prevedono un immersione totale nella natura. Passeggiate e trekking, gite in canoe o in kayak per attraversare il mare azzurro e cristallino e poi, ancora, fare snorkeling o più semplicemente immergersi nei suggestivi paesaggi scanditi dal mare da una parte, e dalle montagne dall’altra.

Questa piccola isola merita davvero di essere vissuta a pieno, soprattutto se l’esigenza è quella di vivere una vacanza rigenerante e lontano dal caos e dal disordine dei giorni. E quale modo migliore per farlo se non quello di pernottare all’interno di quelli che sono alloggi da sogno?

Manshausen ospita 16 edifici totale, e nove di questi sono cabine realizzate in vetro trasparente posizionate strategicamente sul mare. Si tratta di edifici sapientemente integrati con la natura circostante e caratterizzati da design unici, moderni e minimali che garantiscono a ogni viaggiatore il massimo comfort.

Dormire in una cabina trasparente sul mare

Le cabine che puntellano l’isola di Manshausen permettono di vivere un’esperienza unica paragonabile a nient’altro al mondo. Dotate di un patio coperto interamente da vetro trasparente, queste strutture consentono ai viaggiatori di godere della vista diretta sul mare a ogni ora del giorno e della sera. Lasciatevi incantare dalle prime luci del mattino che illuminano il paesaggio e l’alloggio, e poi lasciatevi trasportare dai tramonti che infuocano tutto intorno: la vista è sempre mozzafiato.

Oltre alle cabine trasparenti, l’isola ospita anche un ristorante all’interno del quale è possibile assaporare alcuni dei piatti caratteristici della cucina norvegese, e una biblioteca che permette ai viaggiatori di leggere e rilassarsi in un paesaggio privilegiato e lussureggiante. Non mancano, ovviamente, saune e vasche idromassaggio all’aperto per rendere l’esperienza indimenticabile.

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Ruta de las Caras, il cammino più originale della Spagna

Trascorrere una bella giornata all’aria aperta, magari in famiglia, è sempre un’avventura meravigliosa: se poi la location è un connubio di sorprese, allora il divertimento è assicurato. La meta perfetta per vivere un’esperienza diversa dal solito si trova in Spagna. È qui che si dipana un cammino curioso e originale, alla portata di tutti e senza alcun dubbio ricco di fascino. Si tratta della Ruta de las Caras, andiamo alla sua scoperta.

Ruta de las Caras, perla spagnola

Amate camminare nella natura e ammirare splendidi paesaggi? Non potrete che restare incantati dalle tante meraviglie che si snodano lungo l’itinerario spagnolo: Ruta de las Caras è poco più di una semplice passeggiata, breve e priva di qualsivoglia difficoltà, tanto da essere perfetta per grandi e piccini, ma anche per chi vuole percorrerla in compagnia del proprio fedele amico a quattro zampe. Siamo a poca distanza da Buendia, piccolo villaggio situato nel cuore della regione autonoma di Castiglia-La Mancia. Nei pressi del centro abitato, una diga convoglia le acque dei fiumi Guadiela e Mayor in un bacino artificiale che fa da sfondo al cammino.

In questa cornice, è la natura a farla da padrone: sulle sponde del lago c’è una rigogliosa pineta che racchiude uno splendido segreto. Vi si celano, infatti, ben 18 sculture e bassorilievi scolpiti nella roccia, che raffigurano delle enormi facce. Non a caso il sentiero che le unisce si chiama Ruta de las Caras, che potremmo tradurre con l’espressione “itinerario dei volti”. Le sculture sono state costruite a partire dagli anni ’90 e sono davvero imponenti, dal momento che misurano da uno a sei metri di altezza. Alcune di esse hanno richiesto anni di duro lavoro, ma ne è valsa davvero la pena.

Ogni scultura ha un significato: ci sono bassorilievi che rappresentano la croce templare, la moneta della vita e la spirale dello stregone, ma le opere più affascinanti sono sicuramente i volti. Uno di essi assomiglia a Beethoven, altri invece raffigurano divinità e figure spirituali come l’imponente statua di Maitreya, alta ben 4,5 metri, o quella di Krishna. C’è persino un gigantesco teschio dall’aspetto decisamente inquietante, mentre sul fronte opposto c’è la Dama del Pantano, un sereno vis di donna che al tramonto si colora d’oro.

Cosa vedere nei pressi di Ruta de las Caras

Ruta de las Caras, in Spagna, è un cammino facilissimo, di appena 2 km e mezzo: per chi volesse cimentarsi in qualcosa di un po’ più impegnativo, c’è un percorso ad anello (lungo circa 14 km e mezzo) che parte dal borgo di Buendia per giungere sulle sponde del lago, addentrarsi nella pineta per ammirare i giganteschi volti e poi tornare sui suoi passi. Lungo questo itinerario, potete fermarvi qualche minuto ad osservare il panorama mozzafiato dal belvedere di Peña de la Virgen, da cui lo sguardo si spinge sulle acque cristalline del bacino e oltre.

Per riposare un po’, approfittando magari di una calda giornata estiva, non resta che stendersi al sole sulle rive del lago (e – perché no? – concedersi anche un tuffo rinfrescante). Ma ci sono molte altre bellezze da visitare, nei dintorni. Se volete fare un tuffo indietro nel tempo, la meta giusta è il sito archeologico di Ercavica, dove sono conservati i resti di un’antica città romana. Mentre presso il Parco Archeologico di Recopolis potrete ammirare le rovine di una delle città più importanti del regno dei Visigoti. È una vera meraviglia.

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Questo parco reale è uno zoo a cielo aperto: è bellissimo

Il Saint James’s Park è un magnifico parco reale situato nel cuore di Londra. Si tratta di uno degli otto parchi reali della capitale gestiti dalla Royal Parks Agency e, con i suoi 23 ettari che offrono uno scorcio di paradiso terrestre, concede ai visitatori una tregua dal trambusto della vita londinese. Situato tra tre palazzi reali, Westminster, Buckingham Palace e St. James’s Palace, questo parco delizia i turisti da secoli con la sua atmosfera tranquilla e l’abbondanza di verde nel cuore di una delle più grandi metropoli europee.

Non tutti sanno che, oltre ad essere il parco reale più antico di Londra, è un vero e proprio zoo a cielo aperto, un paradiso per gli uccelli migratori e gli uccelli selvatici e ospita circa 140 specie di volatili acquatici come cigni, oche e anatre. Offre anche una varietà di habitat per diverse specie, tra cui arbusti e alberi come querce inglesi, salici, pioppi e ippocastani. I variegati paesaggi del parco regalano bellezze naturali, come ad esempio il suo grande lago e le sue quattro isole.
Inoltre, è possibile svolgere una serie di attività come escursioni a piedi, birdwatching, pesca, gite in barca e altro ancora.

Non sorprende che questa splendida oasi abbia un fascino incomparabile e una bellezza pittoresca che affascina ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. Dai laghi tranquilli ai fiori vivaci, St. James’s Park offre un’esperienza indimenticabile a tutti i suoi visitatori.

Gli animali del Saint James’s Park di Londra

Parrocchetto nel St. James Park, Londra

Fonte: iStock

Parrocchetto nel St. James Park, Londra

Nel St. James’s Park avrete l’opportunità di osservare uccelli selvatici in tutta la loro magnifica bellezza. Grazie alla vasta area verde protetta, questi animali trovano un habitat ideale per vivere e prosperare. La possibilità di avvistare i vari uccelli dipende dalle stagioni, ma il parco offre una grande varietà di specie che visitano il luogo durante tutto l’anno. Gli appassionati di birdwatching troveranno in questo parco un’oasi di serenità e armonia, dove poter ammirare il volo di aquile, poiane e sparvieri. Tra i suoi abitanti più famosi ci sono gli uccelli acquatici, tra cui cigni e oche e molte specie diverse di uccelli, come svassi maggiori, anatre domestiche, pappagalli e folaghe.

Il parco ospita anche una vasta gamma di mammiferi, tra cui scoiattoli, tassi e volpi. Questi animali possono essere visti spesso nelle aree erbose, soprattutto al mattino presto e in tarda serata. Il parco è anche un luogo ideale per osservare farfalle, libellule, damigelle e altri insetti. Gli ampi prati aperti, invece, ospitano una grande varietà di fiori selvatici e ogni stagione porta con sé un’abbondanza di piante diverse da ammirare all’insegna del totale relax. La possibilità di osservare gli uccelli in libertà sarà un’esperienza indimenticabile per gli amanti dell’ambiente selvaggio e della natura incontaminata.

Va ricordato che il sito è anche un’area protetta, quindi è importante agire responsabilmente e prestare attenzione a non danneggiare o disturbare la fauna selvatica o gli habitat al suo interno.

Inoltre, questo bellissimo parco londinese è un punto di riferimento per i buongustai, con numerosi ristoranti e chioschi nei quali assaporare deliziose prelibatezze in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

Che siate alla ricerca di un luogo tranquillo per allontanarvi dal caos della vita moderna o di un posto dove praticare attività divertenti, il St. James Park è una meta assolutamente da non perdere. Vale la pena prendersi un po’ di tempo per esplorare questa meravigliosa oasi naturale in una delle città più belle del mondo.

Pellicani, St. James Park

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Pellicani nel Saint James Park, Londra
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L’isola meno frequentata delle Baleari è il posto perfetto per l’estate

Se ancora non avete scelto la vostra meta di viaggio per l’estate del 2023 niente paura: abbiamo appena trovato una destinazione eccezionale e che durante la bella stagione è un vero sogno a occhi aperti.

Dichiarata Riserva della Biosfera dall’Unesco l’8 ottobre 1993, Minorca è l’isola meno frequentata delle Baleari, in Spagna, un fazzoletto di terra che è stato in grado di mantenere intatta la sua natura, proteggendo i paesaggi sia costieri che interni. Non a caso, è il posto perfetto per l’estate 2023.

Cosa aspettarsi da un viaggio a Minorca

Minorca è un’isola spettacolare che offre spiagge paradisiache e un’ottima gastronomia mediterranea. Il tutto accompagnato da un’atmosfera calda e accogliente. Un posto che, senza ombra di dubbio, incanta chiunque vi arrivi.

Conosciuta come “l’isola della calma”, Minorca ha un legame molto forte con il turismo sostenibile, una caratteristica che si può riscontrare anche in molti degli hotel che svettano sull’isola.

Si tratta infatti di un vero e proprio gioiello del Mediterraneo pregno di cose da vedere, soprattutto grazie al ricco patrimonio naturale che conserva.

Le sue spiagge paradisiache, per esempio, si distinguono per essere remote e selvagge e lambite da un mare limpido e particolarmente azzurro. Assolutamente affascinanti sono i parchi naturali che offrono tantissimi sentieri escursionistici che regalano paesaggi mozzafiato.

Da non sottovalutare, infine, è il pregevole patrimonio storico e culturale dell’isola.

Cosa vedere assolutamente

Minorca è la meta perfetta per le vacanze del 2023 innanzitutto perché è la meno frequentata delle Baleari, ma anche perché ha un numero di attrazioni pressoché infinito e che non riguardano solo il mare.

Mahón, per esempio, è la Capitale dell’isola, un luogo particolarmente vivace, dove fare indimenticabili passeggiate intervallate da visite a una delle locali distillerie di gin. Tutto questo scoprendo un centro storico pregno di edifici rilevanti e testimonianze di un antico passato.

Molto interessante è anche il Parco naturale di s’Albufera des Grau che può essere considerato la perla naturalistica dell’isola. Si tratta di una vasta laguna naturale che è un’incredibile perla da vivere grazie alla diversità dei suoi paesaggi. Si passa infatti da zone paludose, a dune di sabbia, per poi arrivare su isolotti disabitati in cui vedere sorgere laghetti e stagni, uliveti e molto altro ancora.

Chi ama la storia troverà pane per i suoi denti presso i suoi siti archeologici, probabilmente il volto meno conosciuto di Minorca. L’isola – anche se in molti non lo sanno – abbonda di antichi resti e tesori della sua civiltà antica.

Da non perdere, per esempio, sono le testimonianze della cultura megalitica e della cultura talaiota. Quella in assoluto più rilevante è la Naveta de Tudons, una tomba collettiva che rappresenta il più grande monumento funerario della preistoria dell’isola.

Mentre il più importante sito archeologico di tutta Minorca è Torre d’En Galmes, una cittadella preistorica che ancora si fa spazio a ridosso del mare e dove poter scoprire  luoghi di culto, case, magazzini e stalle, ancora in un perfetto stato di conservazione, che prendono vita in un paesaggio a dir poco incantato.

Infine il mare e tra le tante spiagge vi consigliamo di fare un salto presso Cala Macarella, una delle più famose e fotografate di tutta Minorca. Si caratterizza per la presenza di un mare trasparente e per sorgere proprio all’interno di grandi pareti rocciose coperte di vegetazione mediterranea.

Insomma, Minorca è le meta perfetta per l’estate del 2023.

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Palermo, tour inedito dei Florio, sui luoghi di “I leoni di Sicilia”

I romanzi di Stefania Auci, “L’inverno dei leoni” e “I leoni di Sicilia” (e che a breve diventeranno una fiction televisiva), hanno appassionato milioni di italiani che da qualche anno si recano in Sicilia, sui luoghi narrati tra le pagine dei libri, le cui vicende hanno fatto la storia d’Italia.

Al centro degli eventi c’è la città di Palermo, tanto che ancora oggi sono tanti i luoghi storici tra vie e sontuosi palazzi raccontati nei romanzi, ma vi sono alcuni tesori artistici che pochi conoscono e che sono meno visitati, ma che meritano assolutamente di essere visti.

La famiglia Florio ha reso Palermo il centro economico, artistico e culturale più importante nel periodo della Belle Époque, attirando teste coronate e la migliore borghesia europea così come artisti e scrittori e il bel mondo dell’epoca.

Il tour inedito dei “Leoni di Sicilia”

La drogheria di via dei Materassai

Ecco perché un tour sui luoghi dell’epopea dei Florio non può che partire da quella via dei Materassai, nel pieno centro storico della Vucciria, che spesso ricorre tra i capitoli di “I Leoni di Sicilia”, dove ancora oggi si può notare lo stemma della famiglia, quello del “Leo bibens”, riprodotto all’ingresso della prima drogheria dove ebbe inizio la loro fortuna. E nella stessa via si trova anche la prima abitazione dove visse la famiglia dei due fratelli Paolo e Ignazio Florio trasferitasi dalla Calabria.

L’Olivuzza

Dalla bottega bisogna camminare per una mezz’oretta per giungere a Palazzo Wirz all’Olivuzza o ex Palazzo Florio che si trova in viale Regina Margherita, nei pressi della Zisa – che prende il nome dal castello -, un edificio che non passa di certo inosservato. Un tempo tutt’intorno c’era solo vegetazione e l’Olivuzza era l’abitazione principale dei Florio, dove venivano organizzate le più fastose feste di Palermo dell’epoca. Oggi è immerso tra i caseggiati.

Il Villino Florio

Nel 1900, nel parco venne eretto il Villino Florio, fu realizzato in memoria del figlio primogenito di Ignazio junior e Franca, scomparso all’età di soli 12 anni. Questa palazzina non passa di certo inosservata. Il villino fu commissionato dai Florio all’architetto Ernesto Basile che lo costruì tra il 1899 e il 1902. Si tratta di una delle prime opere architettoniche in stile Liberty d’Italia ed è l’esempio concreto di ciò che il celebre architetto intendeva per “progettazione integrale” ovvero un insieme di elementi medievali, barocchi, moderni e nordici, con motivi floreali, torrette che ricordano i castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali. È uno dei capolavori dell’Art Nouveau. Oggi è di proprietà della Regione Sicilia.

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Fonte: Wikimedia Commons – GiuseppeT

Il Villino Florio all’Olivuzza, Palermo

Palazzo Florio (Fitalia)

Pochi minuti a piedi e si raggiunge un altro palazzo appartenuto alla famiglia Florio: Palazzo Florio-Fitalia. Si affacciava su piazza Principe di Camporeale e un tempo si trovava all’interno di un’immensa proprietà di cui resta ben poco. Il complesso fu realizzato con l’acquisizione nel corso degli anni di diversi edifici e aree verdi da parte di Vincenzo Florio e poi dai suoi eredi. Nel 1893 fu la residenza di Ignazio e Franca Florio. La stanza più bella da vedere è quella che ospita la camera da letto di Donna Franca, con il celebre pavimento di maioliche che rappresentano petali di rose, mentre la grande sala da pranzo fu trasformata in una cappella.

Palazzo Florio

Questo palazzo si trova al civico 2 di via Catania 2, una ventina di minuti a piedi dall’omonimo palazzo di piazza Principe di Camporeale. Questa zona era di moda tra la borghesia siciliana dell’epoca e, per alcuni anni, Vincenzo Florio junior visse con la seconda moglie, la francese Lucie Henry. Al piano terra c’era la sede della storica “Targa Florio” che si corre ancora oggi, presieduta dallo stesso Vincenzo.

La Palazzina dei Quattro Pizzi

Più avanti negli anni la famiglia fece costruire all’architetto Carlo Giachery un altro edificio, la Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella, vicino al mare e alla Tonnara Florio. In stile neogotico, è ancora oggi ben riconoscibile per le quattro torrette che ricordano una chiesa più che una casa. Divenne la dimora privata di Vincenzo Florio – a cui è stata dedicata una statuta che si trova lungo il Foro Italico – e della famiglia.

All’epoca, ospitò persino i sovrani Borbone e lo zar Nicola I di Russia. La zarina, in particolare, si appassionò della costruzione tanto da acquistare i progetti originali dall’architetto e farsi costruire un edificio simile a Peterhof, la residenza estiva in Russia. Apparteneva ai discendenti della famiglia Florio fino a pochi anni fa.

Villa Igiea

A un quarto d’ora a piedi dall’Arenella, ma sempre sul lungomare, nella borgata dell’Acquasanta, sorge la meravigliosa Villa Igiea, voluta da Ignazio Florio inizialmente come sanatorio di lusso per malati di tubercolosi. Il palazzo era di proprietà dell’ammiraglio inglese Sir William Domville, dal quale Ignazio la acquistò. Era così bello che Franca Florio, la moglie, la regina di Palermo, decise di farne un resort termale e di andarci a vivere affidando i lavori ancora una volta al Basile.

Villa_Igiea-palermo

La scelta del nome della villa, Igiea, viene dalla ninfa greca Hygìeia, dea dell’igiene e protettrice della salute. Dall’esterno sembra un castello, con tanto di torri merlate, ma tutto sommato piuttosto sobrio. Immerso in una enorme parco, doveva servire come luogo di degenza per i malati ma anche per le lunghe passeggiate degli ospiti. È una volta entrati che stupisce per i ricchi decori. Il Salone degli specchi in stile Liberty è un tripudio di figure e di colori, i cosiddetti “floralia”.

Qui si tenevano feste meravigliose e memorabili a cui partecipava tutto il bel mondo della politica e della cultura – tra cui anche personalità del calibro di Gabriele D’Annunzio e Giacomo Puccini – e l’aristocrazia dell’epoca. Oggi che Villa Igiea è un hotel di lusso del gruppo Rocco Forte ha mantenuto intatti la maggior parte degli affreschi ed è forse il più bell’albergo della città se non addirittura della Sicilia. Ospita star di Hollywood e molte celebrity.

Villa Pignatelli Florio ai Colli

Nei romanzi della Auci non se ne parla, ma fu anche questa una delle residenze della famiglia Florio, forse la preferita per le vacanze. Vincenzo Florio senior la acquistò nel 1839 e la fece ristrutturare sempre dal Basile. Si trova tra i giardini della Piana dei Colli a San Lorenzo e risale alla fine del Settecento. Ignazio junior e Donna Franca iniziarono a trascorrervi i mesi estivi dopo la morte del padre, ma la morte improvvisa della figlia Giovanna fece sì che abbandonarono la villa nel 1902. La proprietà venne acquistata dall’Opera Pia Pignatelli che la trasformò in un collegio femminile.

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Grotta di Benagil, suggestiva opera della natura in Portogallo

Circondato da scogliere e affacciato sull’Oceano Atlantico, il grazioso villaggio di Benagil custodisce la grotta più suggestiva e famosa del Portogallo, nota anche come Algar de Benagil. Un capolavoro scolpito dal vento e dall’acqua, con una finestra sul cielo che lo rende unico al mondo.

La grotta di Benagil, un gioiello dell’Algarve che regala magia

Ci troviamo nell’Algarve, la destinazione più economica d’Europa, a sud del Portogallo, che con il giusto mix di natura e patrimonio culturale è diventato una meta irresistibile per i vacanzieri di ogni nazionalità. Benagil è un piccolo villaggio del comune di Lagoa, che ha vissuto di pesca fino al 2010. In seguito, si è trasformato in una incantevole destinazione turistica, grazie alla sua attrazione principale, una grotta che catapulta chi la visita in una dimensione onirica.

Una volta raggiunta, preparatevi alla meraviglia. Algar de Benagil si presenta come un’opera naturale incastonata in un suggestivo paesaggio carsico, che toglie il respiro. Al suo interno custodisce una spiaggia di sabbia dorata, lambita da acque turchesi, che durante il giorno regalano giochi di luce pazzeschi grazie a un’apertura circolare in cima attraverso la quale entrano i raggi del sole. Il tocco magico di Madre Natura qui è palpabile in ogni particolare.

Come raggiungere la grotta di Benagil e quando visitarla

La grotta di Benagil è accessibile solo tramite imbarcazioni o a nuoto. Quest’ultima opzione, però, è consigliata soltanto ai nuotatori allenati ed esperti, a causa dell’alta marea e della forza delle correnti. Chi preferisce arrivarci in barca, può usufruire dei tour che utilizzano piccole imbarcazioni, con partenze da Benagil o da altri porti turistici, in particolare da Albufeira e Portimão, l’angolo di Algarve dai paesaggi pazzeschi. Le escursioni possono durare da 1 a 3 ore, ma l’accesso più rapido ed economico è dalla spiaggia di Benagil, splendida destinazione per fare un bagno in acque trasparenti o una passeggiata rilassante in riva all’oceano.

Se siete tra coloro che non amano far parte di gruppi organizzati e preferiscono trascorrere un po’ di tempo in più all’interno della grotta e della sua spiaggia, noleggiare un kayak potrebbe essere l’alternativa migliore. È importante, però, avere esperienza e verificare le condizioni meteorologiche prima di intraprendere questa escursione da soli. Inoltre, sebbene Algar de Benagil si trovi a circa 200 metri da Praia de Benagil, è fondamentale tenere conto delle condizioni meteorologiche, dell’altezza delle onde e del movimento delle correnti. Va inoltre ricordato che in alta stagione ci sono molte imbarcazioni che possono rendere difficile la balneazione, ed è essenziale mantenere una distanza di sicurezza dalle scogliere

Il periodo migliore per visitare la grotta di Benagil è in primavera o in autunno, approfittando delle giornata di sole e di mare calmo, mentre nei mesi di luglio e agosto, come facilmente intuibile, questa famosa attrazione viene presa d’assalto dai turisti ed è senz’altro più difficile godere appieno della sua bellezza.

Cosa fare nei dintorni dell’Algar de Benagil

Conosciuta per le sue scogliere e i paesaggi spettacolari, la costa dell’Algarve è ricca di sentieri per gli amanti delle escursioni e della natura. Attraverso il sentiero delle Sette Valli Sospese, i visitatori possono fare una splendida escursione tra la spiaggia di Benagil e la famosa Praia da Marinha, classificata fra le prime 5 spiagge più belle del Portogallo e tra le prime 10 in Europa. Un angolo di natura selvaggia, circondato da una varietà di architetture rocciose plasmate negli anni, le cui tonalità dorate creano un magico contrasto con il turchese delle acque che le accarezzano. Un’altra meraviglia di questo angolo di Portogallo assolutamente imperdibile.

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Il Belpaese è di nuovo una delle mete preferite dai turisti

Dal mare alla montagna, dalle città d’arte ai piccoli borghi ricchi di fascino: l’Italia vanta un incredibile patrimonio artistico, culturale e paesaggistico che continua ad attirare turisti da ogni parte del mondo. Non a caso, in attesa dell’estate, è ancora una volta il nostro Paese ad essere la destinazione prediletta dagli stranieri. Ma quali sono le località più amate? Scopriamo tutti i trend di viaggio per questa stagione.

Turismo in Italia, i trend di giugno

Per i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, sono stati tantissimi gli stranieri che hanno scelto l’Italia per una gita fuori porta. E per l’estate sono già molte le prenotazioni presso le principali località balneari dello Stivale: si prospetta una stagione da record, dopo tre anni difficili a causa della pandemia. Ma anche nei mesi di maggio e giugno ci saranno delle splendide sorprese. I turisti tornano a visitare le nostre bellissime destinazioni, approfittando delle giornate sempre più calde che questa primavera ci sta regalando.

Secondo gli esperti, ben il 65% di coloro che ha intenzione di viaggiare in Italia nelle prossime settimane arriva dall’estero: sono soprattutto americani, inglesi e tedeschi, quelli che negli ultimi giorni hanno cercato sistemazione in albergo (o in altre strutture) nel nostro Paese. Entrando un po’ più nel dettaglio, dei 2,1 milioni di turisti in arrivo sono il 16,0% quelli che provengono dagli Stati Uniti, seguiti dai cittadini del Regno Unito (14,4%), della Germania (7,5%), Francia (6,8%) e Svizzera (3,1%). Anche se in percentuale minore, sono molti i viaggiatori disposti a percorrere lunghissime distanze: spiccano coloro che provengono dal Giappone (2,9%), dall’India (1,5%), dal Brasile (1,4%) e da Singapore (1,3%).

È poi molto interessante scoprire il tipo di vacanza più amata dai turisti stranieri. La formula che prevale, per questi mesi di fine primavera, è quella del weekend lungo. In media, i viaggi in Italia dureranno 3,9 notti: chi predilige una gita più breve sono gli americani, gli inglesi, i francesi, gli indiani e i brasiliani. Leggermente diversa è la situazione per i tedeschi e gli svizzeri, che cercano rispettivamente vacanze di 5,0 e 5,3 notti. Mentre al contrario, dal Giappone e da Singapore arrivano turisti che vogliono rimanere pochissimo: la media è di 1,6 e 1,2 notti.

Le mete italiane preferite dagli stranieri

Non resta che scoprire quali sono le località preferite dai turisti stranieri in visita nel nostro Paese. In vetta c’è sicuramente il lago di Garda: ben l’89,5% della domanda totale è rappresentata da clientela estera. Ad apprezzare particolarmente questa destinazione sono gli inglesi e i tedeschi, mentre per gli americani la scelta ricade soprattutto sul lago di Como. Al secondo posto tra le mete più amate c’è poi la Riviera Romagnola. D’altra parte, l’estate si avvicina e c’è già grande voglia di un tuffo in acque limpide, anche se le temperature non sono ancora altissime.

Non mancano turisti che vogliono approfittare di questi giorni primaverili per visitare le splendide città d’arte italiane. Tra le più apprezzate ci sono Venezia e Firenze, dove gli stranieri rappresentano rispettivamente il 93% e il 91% della domanda totale, mentre a seguire ci sono Milano (90%) e Roma (89%). La permanenza media in queste località va dalle 2,7 alle 3,2 notti, sempre nel rispetto della formula del weekend lungo.