Il mondo che abitiamo è un posto meraviglioso. Lo sanno bene tutte quelle persone che hanno trasformato il viaggio in una vera e propria missione di vita e che non vedono l’ora di esplorare il globo in un lungo e in largo per scoprire tutte le sue bellezze.
Non solo visioni magiche e incantate, i viaggi che compiamo ci permettono anche di toccare con mano le culture, le tradizioni e le usanze di territori e popolazioni lontane. Per questo ogni avventura si trasforma in un’esperienza unica e irripetibile capace di arricchire il nostro bagaglio personale.
Tuttavia a volte, un po’ perché ci lasciamo trasportare dall’entusiasmo e un po’ perché non conosciamo bene il territorio, ci comportiamo in maniera non del tutto adeguata e rispettosa nei confronti di quella destinazione e delle sue usanze. È così che ci trasformiamo in turisti fastidiosi e mal visti, pur senza rendercene conto. Ecco perché sarebbe opportuno adottare dei piccoli accorgimenti per rendere l’avventura più piacevole, per noi ma soprattutto per i local.
Il “Galateo del viaggiatore”
È un vero e proprio “Galateo del viaggiatore” quello che vi proponiamo oggi e che contiene tutta una serie di regole, codici ed etichette che sarebbe opportuno rispettare sempre quando siamo in visita in un determinato territorio. Del resto si tratta di qualcosa che ci aspettiamo e che pretendiamo proprio quando i turisti provenienti da altre parti del mondo vengono a visitare le nostre città e più in generale il Paese.
Turisti fastidiosi: tutte le cose da non fare quando sei in viaggio
Come abbiamo anticipato, non ci mettiamo in viaggio solo per fotografare scorci mozzafiato o per raggiungere luoghi e monumenti iconici, ma anche e soprattutto per arricchire il nostro bagaglio personale, per conoscere le culture e le usanze dei territori.
Sono queste, infatti, il bene più prezioso che abbiamo, un vero e proprio patrimonio mondiale da conoscere, proteggere e preservare. Ecco perché sono nostri il diritto e il dovere di rispettarle e di non trasformarci in turisti fastidiosi. Scopriamo insieme tutte le cose da non fare durante un viaggio.
La lingua, questa sconosciuta
Uno degli errori che commettiamo più spesso, quando siamo in viaggio, è quello di dare per scontato che tutti parlino inglese. È vero, ci stiamo riferendo a una lingua universale, ma questo non vuol dire che tutti siano in grado di masticarla con abilità.
Il consiglio? Prima di partire imparate sempre qualche parola che appartiene alla lingua locale, anche un semplice saluto può andare bene. Questo dimostrerà il vostro interesse nel voler conoscere la storia e la cultura di un determinato territorio. Sarete sicuramente ben visti e accolti con tanto entusiasmo.
Quanto conoscete le usanze culturali?
Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi e spesso scegliamo la destinazione della nostra prossima avventura lasciandoci ispirare solo da quello che i social network ci restituiscono. Così, però, perdiamo di vista l’obiettivo trasformando la nostra avventura in un album fotografico senza anima. Prima di partire, dunque, è sempre opportuno studiare approfonditamente il luogo che abbiamo intenzione di visitare, le sue storie e le tradizioni.
Ogni posto, infatti, è un microcosmo di meraviglie che svela la sua essenza solo agli osservatori più acuti. Conoscere e rispettare le usanze culturali è un diritto e un dovere per ogni viaggiatore, che renderà l’esperienza ancora più straordinaria, sia per chi arriva che per chi c’è già.
L’abito fa il monaco
Chi viaggia spesso sa bene che la moda può essere sacrificata per il comfort e per la praticità, soprattutto quando le vacanze hanno uno stampo avventuristico. Tuttavia non possiamo ignorare totalmente la scelta dei look, soprattutto in determinate destinazioni.
Ci sono luoghi, infatti, che necessitano di dresscode appropriati, basti pensare ai templi o alle chiese. Ricordatevi quindi di mettere in valigia, anche durante le stagioni più calde e afose, abiti lunghi e coprenti da indossare nei posti giusti. Anche questo vuol dire rispettare i popoli delle destinazioni che si visitano.
La mancia
Il discorso mancia merita un approfondimento perché sono così diverse le regole che troviamo di Paese in Paese che il rischio di fare brutte figure è sempre in agguato. Esistono alcuni luoghi nel mondo, infatti, dove lasciare la mancia in hotel o al ristorante non è solo un atto di cortesia, ma è quasi un obbligo.
Dall’alta parte del globo, però, esistono destinazioni dove questo gesto è considerato offensivo. Prima di partire date un’occhiata al nostro mini vademecum e tenetelo sempre a portata di mano. E ricordatevi che mai, per nessuna ragione al mondo, dovete mettere mano al portafoglio durante una vacanza in Giappone o in Cina. Le mance, qui, sono considerate delle vere e proprie mancanze di rispetto nei confronti del personale.
I monumenti
I monumenti non si toccano, né tanto meno si vandalizzano. Non solo perché si rischia di finire nei guai, ma anche e soprattutto perché questi rappresentano il patrimonio culturale, storico e artistico di una determinata destinazione, i simboli di città e Paesi interi.
Eppure, nonostante questa consapevolezza, sono migliaia i turisti che, durante i loro viaggi, importunano siti storici, archeologici e naturali per i motivi più futili, come quello di portare a casa la foto più sensazionale di sempre.
Anche se è forte la voglia di scattare un selfie a distanza ravvicinata ricordatevi sempre di rispettare sempre le regole: non siete a casa vostra. Meglio essere bene accolti dagli abitanti del posto che avere una bella foto sul feed di Instagram.
Niente critiche al cibo
Quella del cibo è una nota dolente per i viaggiatori affezionati alla cucina nostrana. Ma è bene ricordare che in ogni Paese ci sono ricette, usanze e menu che sono direttamente collegati alle tradizioni territoriali. Quale modo migliore, se non quello di sedersi a un ristorante, per scoprirle?
Dovete sempre mettere in conto, però, che i sapori del mondo sono tutti diversi tra loro, e non sempre incontrano le nostre preferenze in fatto di gusto. Ma anche quando non trovano la nostra approvazione non dobbiamo mai e poi mai criticare le loro pietanze. Del resto la gastronomia è direttamente collegata alla cultura di un popolo e al suo territorio. Non vogliamo mica offendere qualcuno?