Di splendidi borghi affacciati sul mare ce ne sono tantissimi in tutto il mondo, ma uno è davvero particolare: Peñíscola, cittadina spagnola della Comunità Valenciana, ha mantenuto intatto il suo fascino medievale. Tra le strette viuzze del centro storico, incastonata tra gli edifici, c’è un’apertura che si insinua nelle profondità sotterranee del villaggio, raggiungendo il mare. In particolari condizioni, da qui emerge uno “sbuffo” che inquieta e affascina chi lo ascolta per la prima volta. Scopriamo qualcosa in più su questa magia della natura.
Il Bufador di Peñíscola, capolavoro della natura
Siamo a Peñíscola, uno dei più bei villaggi della Spagna: affacciato sul mar Mediterraneo, offre spiagge meravigliose e attira ogni anno tantissimi turisti – soprattutto in estate. È qui che si trova un’attrazione naturale che ha qualcosa di soprannaturale, e che ha inevitabilmente dato vita a tante leggende misteriose. Si tratta del Bufador di Peñíscola, un varco tra le rocce collegato ad una serie di cunicoli sotterranei che giungono sino al mare. Forse ciò che più rende speciale quella che altrimenti sarebbe una comunissima grotta è il fatto che si trovi nel cuore del centro storico del borgo.
L’apertura è incastonata tra alcuni antichi edifici, e ci si può imbattere tranquillamente in essa passeggiando tra le viuzze del paese, arroccato su un promontorio roccioso. C’è poi ancora qualcosa di sensazionale nel Bufador: come lascia intendere il nome, è uno sfiatatoio da cui il Mediterraneo “sbuffa”. Quando le condizioni climatiche lo permettono – ovvero quando il mare si agita ed è in tempesta -, dal varco tra le rocce fuoriesce un suono inquietante che si diffonde nell’aria, per tutto il borgo. Se le acque sono particolarmente agitate, al rumore si aggiunge anche un getto di spruzzi che si innalza dall’apertura, ad intervalli regolari che seguono il moto delle onde.
È un fenomeno naturale davvero suggestivo, attorno al quale si raccontano storie misteriose. Lo sfiatatoio viene anche chiamato il Bufador del Papa Luna, che è il vero nome di Papa Benedetto XIII, l’ultimo dei Pontefici di Avignone: questi scelse Peñíscola come luogo in cui stabilirsi dopo la sua nomina a Papa, trasferendosi presso il castello del paese nel 1415. Il Pontefice riteneva che fosse lo “sbuffo” che fuoriesce ancora oggi dal varco roccioso a scoraggiare i nemici dall’assaltare la città. Si tratta ovviamente solo di una leggenda, ma in effetti mai nessun aggressore si avvicinò a Peñíscola.
Cosa vedere a Peñíscola
Dopo aver dato una sbirciata al Bufador – e con un po’ di fortuna anche ascoltato il suo suono inquietante -, possiamo andare alla scoperta delle altre bellezze di Peñíscola. La prima è senza dubbio il Castello dei Templari, chiamato anche Castello di Papa Luna, situato nel punto più alto della città. Costruito a cavallo tra il ‘200 e il ‘300 dai templari, su ciò che restava di un’antica cittadella araba, è oggi uno dei meglio conservati d’Europa. Papa Benedetto XIII vi si stabilì un secolo dopo, come abbiamo visto, e la sua impronta è evidente nei dettagli.
Forse vi sembrerà di averlo già visto: il castello è stato usato come location de Il Trono di Spade, e in particolare per i paesaggi del regno di Dorne. Molto affascinante è poi anche l’eremo della Vergine della Ermitana, che custodisce l’immagine sacra della patrona della città. Mentre a poca distanza dalla città, per chi ama la natura, c’è il Parco della Sierra de Irta, una riserva meravigliosa che ospita alcune belle architetture come l’eremo di Sant’Antonio e la Torre Badum. Qui si trovano le ultime coste vergini del Mediterrano.