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Puoi “volare” sul fiordo più bello d’Italia: l’esperienza mozzafiato

Esiste un posto, nel BelPaese, che da sempre incanta e ispira artisti, poeti, scrittori, pittori e viaggiatori. Un luogo di incredibile bellezza dove Madre Natura ha creato uno dei paesaggi più suggestivi e pittoreschi del nostro Stivale. Questo luogo si chiama Costiera amalfitana, e dal 1997 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

La Costiera, lo sappiamo, non ha bisogno di presentazioni perché quell’immagine scenografica che popola le cartoline più belle di viaggio precede la sua fama. Non è un caso che migliaia di viaggiatori giungano qui ogni anno da tutte le parti del globo per attraversare, su ruote, quel delirio di curve che affacciano a strapiombo sul mare.

Un percorso panoramico e strabiliante, quello della Strada Statale 163, che permette di accedere ad alcune delle visioni più incredibili del mondo, e che consente anche di attraversare un piccolo paradiso terrestre: il Fiordo di Furore. Ma quella on the road non è l’unica possibilità per visitare questo tratto di costa che, in primavera e in estate, si può ammirare anche volando.

Da Furore a Conca dei Marini, in volo

Patrimonio Mondiale dell’Umanità, la Costiera amalfitana è uno dei luoghi più celebri del mondo intero grazie proprio alla bellezza naturalistica che contraddistingue tutto il paesaggio. Scorci fiabeschi e surreali, infatti, si alternano a borghi sospesi sul mare, incantando ed emozionando a ogni chilometro percorso.

La Strada Statale 163, che collega le località della costiera, è diventata la meta prediletta di tutti gli amanti dei viaggi on the road, e i motivi sono piuttosto intuibili. Come abbiamo anticipato, però, c’è un altro modo per ammirare i luoghi che caratterizzano questo territorio, sicuramente più andrenalinico e temerario, ma altrettanto mozzafiato. In primavera e in estate, infatti, è possibile volare sul fiordo più bello d’Italia, e ammirare scenari mozzafiato, grazie a una Zip-line che collega Furore a Conca dei Marini.

La  Zip-line sul fiordo più bello d’Italia: un sogno a occhi aperti

È un’esperienza, quella del volo dell’angelo, alla quale gli avventurieri più coraggiosi non possono rinunciare, soprattutto se questa permette di attraversare in sospensione alcuni dei paesaggi più belli del nostro stivale.

La Zip-Line che collega il Fiordo di Furore a Conca dei Massimi, infatti, consente di volare tra le mille sfumature di azzurro, del cielo e del mare, che si perdono all’infinito. Grazie al cavo di acciaio che collega i due punti, di altezze diverse, i più temerari potranno vivere un’esperienza unica e indimenticabile che attraversa uno dei fiordi più belli d’Italia.

Sospesi nel cielo, gli avventurieri potranno ammirare in velocità la splendida caletta incorniciata da ripidi scogliere, il mare azzurro e cristallino, e l’immenso patrimonio naturalistico che contraddistingue questo tratto di costa. Molto più di un’esperienza, il volo dell’angelo in Costiera è un vero e proprio sogno che si avvera.

L’avventura comincia a Schiato, nel comune di Furore, dal quale è possibile prepararsi per il volo che termina nella località di Punta Tavola. È possibile passeggiare tra le nuvole in solitaria o condividere l’esperienza in coppia. Il consiglio, comunque, è quello di aguzzare bene la vista e scorgere ogni dettaglio: il panorama della Costiera, visto dalle nuvole, è davvero superlativo.

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Cascais, il Portogallo dalle spiagge incantevoli

Come tutti sappiamo il Portogallo è bagnato dalle potenti acque dell’Oceano Atlantico, e per questo viene spesso difficile pensare che possano esistere delle spiagge paradisiache e in cui i bambini possano persino fare il bagno. La buona notizia è che il Paese lusitano ne è pieno, ma è ancor più interessante sapere è che a pochi minuti di distanza (in treno) dalla sua magnifica Capitale, Lisbona, prende vita una località dove le spiagge sono davvero incantevoli: Cascais.

Cascais: cosa fare

Cascais, in un tempo ormai molto lontano, era un antico villaggio di pescatori. Oggi, invece, è una rinomata località balneare e anche uno dei più importanti centri turistici nell’area di Lisbona.

Si affaccia sulle infinità dell’Oceano Atlantico e si caratterizza per la presenta di palazzi sontuosi dall’architettura curiosa. Ristoranti alla moda e piazzette che sembrano bomboniere lascino poi  spazio a graziose spiagge che prendono vita tra rocce dorate in cui rilassarsi.

Situata a soli 30 km da Lisbona, un tempo era il ritiro estivo dei reali portoghesi, tanto che ancora oggi è riuscita a mantenere intatto il suo carattere nobile e raffinato.

Cosa vedere a Cascais

Cascais offre un centro storico che possiamo definire un gioiellino. La via principale si chiama Rua da Raita ed è un suggeguirsi di negozietti e bancarelle di vario tipo, tra cui alcuni shop di pregiata biancheria ricamata a mano. Tra le attrazioni da non perdere c’è Largo Luiz de Camoes che di notte di trasforma nel ritrovo dei giovani grazie alla presenza di tanti locali e club esclusivi.

La zona più caratteristica, però, è senza ombra di dubbio Praça 5 de Outubro dove svetta fiero il sontuoso Paços do Conselho (Palazzo del Consiglio), così come tanti altri edifici di pregio.

Gli appassionati di storia e architettura non possono perdersi il Museo Castro Guimaraes situato in una residenza storica dai profili finto-gotici che contemporaneamente vengono impreziositi da elementi portoghesi classici che si mescolano ad archi e motivi decorativi in stile arabeggiante.

A pochi passi da qui ad attirare l’attenzione è la Marina di Cascais dove risposano tantissime barche che sono a loro volta protette dalla Villa di Santa Marta in cui poter ammirare un museo locale, ma anche il poetico e inconfondibile faro di Cascais.

Gli amanti della street art troveranno pane per il loro denti al Barrio da Torre, un quartiere residenziale quasi completamente decorato dalle mani di diversi artisti.

Infine la Boca do Inferno, forse l’attrazione più famosa di tutta Cascais, che si caratterizza per essere una straordinaria voragine che si apre tra le rocce calcaree in modo davvero spettacolare. Il momento perfetto per raggiungerla è quello del tramonto.

Spiagge e mare di Cascais

Camminando lungo l’elegantissimo lungomare di Cascais è possibile raggiungere delle spiagge che tolgono davvero il fiato. La prima che vi consigliamo è Praia da Rainha, un angolo della cittadina così suggestivo che un tempo era persino di proprietà privata della regina Dona Amelia. Questo lembo di sabbia prende vita tra due piccole scogliere rocciose e soprattutto è a due passi dal centro storico.

Davvero deliziosa è anche Praia da Ribeira, anch’essa perfettamente raggiungibile a piedi. Si tratta di un lembo di terra che si affaccia sul vecchio porticciolo e che lascia una maggiore sensazione di respiro in quanto più ampia della spiaggia precedente.

Poi ancora Praia da Santa Marta, una caletta ben più intima e appartata. Chi preferisce le comodità può invece raggiungere (sempre a piedi) la Piscina Oceanica Alberto Romano che, oltre a essere privata, si distingue per avere una parte rocciosa in cui è venuta alla luce una vera e propria piscina.

Infine Praia das Moitas, meno affollata delle altre ma comunque lambita da acque fresche e limpide.

Cascais è una vera e propria perla portoghese in cui dedicarsi alla storia ma anche a del meritato mare.

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Proteggiamo i torrenti, rispettiamo le comunità locali

La primavera avanza, l’estate è alle porte, cosa c’è di meglio di un bagno rigenerante nella natura incontaminata di un torrente? La domanda è certamente retorica, se posta a me … 😎

Il caldo ci soffoca, il mare con tutte le sue regole ci stressa, il torrente ci fa pensare ad una natura selvaggia e rilassante.🌿

Ma anche i fiumi soffrono se trattati male, e con loro la popolazione locale, tanto quella umana quanto quella animale.

L'Oratorio di Crego
L’Oratorio di Crego

In Italia abbiamo posti spettacolari e più ne cerchiamo più ne troviamo: quel borgo medioevale dimenticato dal turismo di massa, la trattoria ruspante dove ti senti a casa, l’agriturismo immerso nel verde incontaminato, i panorami mozzafiato, quel B&B dove puoi addormentarti alla confortante melodia del gorgogliare di un torrente. Sagre di paese, chiesette, vigneti e orti di montagna, rovine che non ti aspetti, riserve naturali dagli animali insoliti, ponti del diavolo che sembrano disperatamente aggrappati a gole spettacolari.

Tanti di questi posti sono vicini ai fiumi, storicamente le arterie di comunicazione su cui viaggiavano le persone, le idee e la cultura.

Ponti del diavolo disperatamente aggrappati a gole spettacolari
Ponti del diavolo disperatamente aggrappati a gole spettacolari

Quale miglior soluzione allora se non cercare un paradiso su un fiume nostrano? Che ci dia magari l’opportunità di visitare i tesori della provincia italiana? In più, in tempi di cautela su pandemie e dintorni, ci possiamo muovere in macchina, autonomi e tranquilli!

Con la bella stagione, potremmo essere in tanti ad avere questa idea, facendo così soffrire quelle valli più esposte al traffico eccessivo, per parcheggi a dir poco selvaggi, e per l’immondizia. 

In definitiva per comportamenti sbagliati: ricordiamoci che le spiagge di torrente sono posti meravigliosi e liberi, il cui equilibrio ambientale non dipende da altri se non da noi. Siamo ospiti della natura e come tali dobbiamo comportarci.

Siamo ospiti della natura e come tali dobbiamo comportarci
Siamo ospiti della natura e come tali dobbiamo comportarci

Penso che la natura sia di tutti e sono sempre alla ricerca  di nuovi posti perché tutti possano goderne. Voglio farvi innamorare di questi posti come è accaduto a me: come tutti gli amori mi sono inizialmente infatuato, ma solo quando è sbocciato l’amore vero è cresciuto anche il rispetto.

Non infatuatevi, innamoratevi!🌹

Perché per frequentare le spiagge wild è necessario molto rispetto e alcune semplici regole da rispettare.

Aiutiamo le valli che stanno soffrendo: evitate di avvicinare troppo le auto al fiume, parcheggiate sempre rispettando l’equilibrio ambientale ed estetico della natura di cui siete ospiti. E anche delle popolazioni di cui siete ospiti: i residenti hanno diritto di girare per le loro strade in un contesto decoroso. Parcheggiate negli spazi che indico nei miei articoli, se fossero pieni, lasciate l’auto più lontano, optate sempre per due passi in più e non in meno, anche il contorno alle spiagge di torrente è meraviglioso da passeggiare. 

Il contorno alle spiagge di torrente è meraviglioso da passeggiare
Il contorno alle spiagge di torrente è meraviglioso da passeggiare

Sapete…?

Innamoratevi! Lasciate il fiume come lo avete trovato … anzi meglio!

🏭 Sapete quanto tempo impiega una lattina di alluminio a degradarsi naturalmente? Fino a 100 anni … e se finisce in acqua? 500 anni 

🍀 Portatevi sempre le buste per la spazzatura e ripulite la zona di ogni detrito prodotto prima di andarvene. Fatelo anche per gli altri, recuperate i rifiuti altrui, specie se di materiale di difficile smaltimento per l’ambiente. 

🏭 Sapete quanto tempo impiega una bottiglia di plastica a decomporsi? 450 anni … 

🍀 Se la mettete nell’acqua di un fiume perché rimanga fresca, assicuratevi di averla ben bloccata e non dimenticatela lì per nessun motivo.

🏭 Sapevate che ogni giorno 8 milioni di tonnellate di rifiuti arrivano in mare, e di questi ben l’80% arriva dall’entroterra tramite i fiumi? Le microplastiche – ciò che rimane della plastica anche dopo centinaia di anni che è arrivata in mare o nei fiumi – vengono ingerite dagli animali marini come pesci o molluschi. Una volta ingerite, queste microparticelle tossiche entrano nella catena alimentare arrivando sino ai nostri piatti.

🍀 Certo si tratta dei fiumi che passano per le grandi metropoli che la fanno da padrone, ma tutti devono fare la loro parte.

🏭 L’utilizzo delle comuni creme solari, complici i filtri UV oxybenzone ed octinoxate ed altri elementi, disperse in acqua dai bagnanti, mettono a rischio le specie, sia marine che fluviali, vegetali e animali, parte delle catene alimentari dell’ecosistema che favoriscono la biodiversità.

🍀 Usate protettori solari che non impattino sull’ecosistema, ormai ampiamente diffusi sul mercato.

E la Siccità?

Industria e sistema

Per combattere la siccità che svuota i nostri corsi d’acqua e i suoi effetti, ci sono molteplici misure che possono essere adottate a livello di sistema come la riforestazione, meglio ancora quella a bordo fiume, e la realizzazione di invasi e bacini per la creazione di riserve d’acqua. La riutilizzazione dell’acqua depurata per usi agricoli (e non solo). L’uso di impianti di desalinizzazione, l’intervento tempestivo sulle perdite degli acquedotti e la riduzione del consumo d’acqua anche nel sistema economico attraverso l’introduzione di titoli di efficienza idrica o “certificati blu” che certifichino al pubblico la qualità delle imprese in questo campo. 

E cosa può fare ognuno di noi?

La siccità è conseguenza del riscaldamento globale. Tagliare le emissioni è, dunque, indispensabile, ma non basta rinunciare all’auto, o abbassare la temperatura dei caloriferi. E’ necessario ridurre il consumo d’acqua in modo da limitarne il prelievo da quello che è definito il ciclo naturale dell’acqua. 

Ecco alcuni consigli per non sprecare l’acqua in casa. È curioso notare come molti di essi contribuiscano, nello stesso tempo, a ridurre le emissioni e limitare il consumo dell’acqua:

💧Lava frutta e verdura in una bacinella, evitando di lasciare scorrere l’acqua corrente e usa l’acqua del contenitore per annaffiare le piante!

💧Meglio una doccia fresca invece di un bagno caldo: mediamente una doccia da cinque minuti batte il bagno in vasca 50 a 100 litri di consumo!

💧Imposta la lavatrice non sopra i 30 gradi per lavare i tuoi capi e utilizzala – così come  la lavastoviglie – solo a pieno carico! Oltre ad alleggerire la bolletta, puoi ridurre le emissioni di CO2 e gli sprechi d’acqua.

💧Installa un riduttore di flusso per rubinetti, un dispositivo che permette di risparmiare parecchi litri d’acqua al giorno.

💧installa uno sciacquone a doppio tasto e usa quello ridotto (3 litri di consumo contro 4,5).

💧Se devi stirare, carica il ferro da stiro con l’acqua di scarto del deumidificatore o del condizionatore.

💧Pratica un consumo alimentare consapevole: è stato stimato ad esempio che un chilo di carne di manzo ha comportato un consumo di 15.000 litri d’acqua. Anche ridurre a zero lo spreco alimentare può ridurre di molto il consumo di acqua pro capite giornaliero.

💧Non scongelare i cibi con l’acqua calda, ma con il calore già prodotto in casa o al microonde.

💧Usa l’acqua del rubinetto, oltre a essere più economica è molto più sostenibile dell’acqua “viaggiatrice”: si stima che, in Europa, una bottiglia d’acqua di plastica da 1,5 litri emette in media 163 grammi di CO2, derivanti dal polietilene usato e dal trasporto, valutato su 400 km di viaggio su gomma. 

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Florianòpolis, la città del Brasile che tutti dovrebbero conoscere

Cercate una città dove il moderno si plasma ad opera d’arte con l’antico? Dove ci sono spiagge paradisiache, onde da cavalcare a bordo di tavole da surf, per poi trascorrere la serata immersi nel puro divertimento? Allora la vostra prossima meta deve essere Florianòpolis, una località del Brasile che, secondo noi, tutti dovrebbero conoscere.

Florianòpolis, un po’ di informazioni

Florianópolis è la peculiare Capitale dello Stato di Santa Catarina, parte della mesoregione della Grande Florianópolis e della microregione di Florianópolis. Bagnata dalle potenti acque dell’Oceano Atlantico, è anche soprannominata in maniera affettiva dai suoi abitanti Floripa, e vanta il riconoscimento statistico di Capitale brasiliana con la migliore qualità della vita e indice di sviluppo umano.

Sorge su una spettacolare isola che conta circa cento spiagge, aree verdi che tolgono il fiato, feste e eventi da non perdere, musei pregni storia, fortezze che resistono al passare del tempo e ristoranti in cui gustare pietanze gustose. Florianópolis è una di quelle mete che prima o poi bisogna raggiungere, e ora scopriremo insieme tutto quello che c’è da visitare.

Cosa vedere a Florianòpolis

È vero che Florianòpolis è lambita dall’oceano, ma l’isola su cui sorge è anche puntellata di rilievi montuosi che toccano persino i 532 metri di altezza. Poi ci sono alcune splendide lagune, dune a perdita d’occhio e anche tanti siti turistici che da soli valgono il viaggio.

Il mercato pubblico

Abbiamo deciso di iniziare questa avventura a Florianòpolis entrando subito nel vivo della sua storia e della sua cultura. Per questo non può mancare una tappa presso il suo mercato pubblico. In un passato, ormai piuttosto lontano, da queste parti si vendevano prodotti alimentari, pasti appena sfornati e prodotti della terra tra cui spezie, cannella, vaniglia e cacao, tutte prelibatezze che a quei tempi in Europa non sapevamo quasi cosa fossero.

Florianopolis mercato pubblico

Fonte: iStock

Il mercato pubblico

Nel 1851 venne poi aperto il primo mercato pubblico che, oltre al cibo, al giorno d’oggi offre vestiti, stoviglie, artigianato e molto altro ancora.

Il ponte Hercílio Luz

Come vi abbiamo accennato poco sopra, antico e moderno da queste parti si plasmano in maniera del tutto armoniosa, e per questo non può di certo passare inosservato il favoloso ponte Hercílio Luz, vera e propria icona della città.

E in particolare lo è quando scende il buio, momento della giornata in cui viene illuminato diventando l’attrazione principale di Florianòpolis. Attualmente è chiuso al traffico, ma è comunque conservato e tutelato come Patrimonio Historico Artistico della città e anzi, è persino conosciuto come il ponte sospeso più lungo del Brasile e il secondo più grande in tutto il Sudamerica.

Il centro storico

Senza ombra di dubbio vale la pena visitare anche il centro storico di Florianòpolis che si distingue per essere un insieme di edifici pubblici che a loro volta celano splendidi parchi, piazze e musei. Particolarmente interessante è piazza XV de Novembro, dove si possono visitare delle antiche e raffinate ville.

Il Mirante Manoel de Menezes

Assolutamente degno di nota è il Mirante Manoel de Menezes, uno spettacolare belvedere da dove ammirare la città da una prospettiva più che unica. Si trova trova in cima a una collina e quando il cielo è cristallino regala una favolosa cartolina della laguna sottostante che si estende fino al mare e alle paradisiache spiagge Joaquina e Mole.

Spiaggia Joaquina, Florianopolis, Santa Catarina, Brasile

Fonte: iStock

La Spiaggia Joaquina

Le fortezze di Florianòpolis

Per toccare la storia con mano bisogna dirigersi verso la Fortaleza de Santo Antônio de Ratones che svetta fiera sulla piccola isola di Ratón Grande. Edificata nel XVIII secolo, aveva uno scopo prettamente difensivo. Nel lato nord dell’isola di Florianópolis c’è un’altra struttura che merita una visita, la Fortaleza de São José da Ponta Grossa che si deve però raggiungere attraverso una strada stretta e tortuosa.

Ilha do Campeche

Florianòpolis, nella sua spettacolare Ilha do Campeche, conserva anche un prezioso sito archeologico. Da queste parti, grazie ai lavori e agli studi condotti nel corso del tempo, sono state riscontrate le esistenze di tribù primitive che hanno popolato la zona più di cinquemila anni fa.

Sono numerosissime infatti le iscrizioni rupestri rinvenute. Merita una menziona anche l’isola è il Morro do Norte, una collina in cui fare dei trekking che regalano panorami a dir poco maestosi.

La Cattedrale Metropolitana

La Cattedrale Metropolitana di Florianòpolis è in assoluto la sua prima chiesa che fu fatta edificare nel 1673 da Francisco Dias Velho Monteiro. Inizialmente era una minuta cappella di pietra calcarea e con un unico altare maggiore, mentre oggi è un maestoso e imponente edificio che difficilmente lascia indifferenti.

I musei

La storia di questa città è ricca di importanti eventi e affonda le sue radici in tempi molto lontani. Per questo motivo è costellata di diversi musei che vale la pena scoprire. Un esempio sono il Santa Catarina Art Museum (MASC), l’istituzione ufficiale per le belle arti, e il Museo di storia di Santa Catarina (MHSC).

Poi ancora l’Eco-Museo di Ribeirão da Ilha, che conserva le basi della cultura delle Azzorre che è il tratto culturale dominante poiché è stato importato dagli immigrati delle isole portoghesi nel XVIII, e il Museo degli Uomini Sambaqui.

Parco statale di Serra do Tabuleiro

Chi ama la natura nella parte sud di Florianópolis non deve perdersi il Parco statale di Serra do Tabuleiro, luogo spettacolare in cui scoprire montagne, fiumi e cascate. La zona più indicata per coloro che amano camminare, fare escursioni e godersi la natura a 360°.

Florianòpolis brasile

Fonte: iStock

Veduta di Florianòpolis

Il mare e la vita notturna

Il turismo da queste parti è cresciuto in modo significativo negli ultimi 10 anni e il merito è senza ombra di dubbio anche delle magnifiche spiagge e della vivace vita notturna. La spiagge, alcune balneabili e altre no, sono circa un centinaio e in grado di accontentare qualsiasi esigenza: ci sono quelle super attrezzate, come quelle squisitamente selvagge.

Chi ama il surf, per esempio, non deve perdersi Praia Mole e Praia Brava, mentre chi è a caccia di pura vegetazione deve dirigersi verso Praia Moçambique, situata in una riserva naturale. Ma soddisfazioni si possono avere anche in pieno centro cittadino: qua sorge la spettacolare Lagoa da Conceição, particolarmente gettonata dagli amanti degli sport acquatici come windsurf, vela, kitesurf.

Ed è proprio qui, che la sera, ha inizio la movida: ci sono innumerevoli bar, ristoranti e locali, così come concerti e feste da non perdere. Ma del resto parliamo di una città che, qualche anno fa, è stata dichiarata “Destinazione per feste dell’anno” dal prestigioso The New York Times.

Insomma, che ne dite? Vale la pena o no fare un salto a Florianòpolis?

Florianòpolis brasile cosa fare

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Florianòpolis, tra spiagge e montagne
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Esiste un luogo dove il tempo scorre diversamente

Ogni viaggio si trasforma in un’incredibile scoperta, un’avventura destinata a incantare e a meravigliare. Lo fa sempre perché ci permette di esplorare le meraviglie create da Madre Natura e tutti quei capolavori che portano la firma dell’uomo. Ma anche perché ci consente di toccare con mano storie, culture e tradizioni lontanissime da noi e di raggiungere luoghi dove il tempo non segue le regole che conosciamo.

Ed è proprio uno di questi posti che vogliamo raggiungere insieme a voi oggi, un luogo dove il tempo si è fermato in un’epoca lontana e dove anche l’inizio dell’anno viene celebrato in un giorno diverso da quello che conosciamo.

Ma a differenza di quello che si può pensare, questo posto non si trova dall’altra parte del mondo, ma è situato in Europa, proprio nel cuore più rurale del Galles. È qui che esiste una valle straordinaria, e sconosciuta ai più, dove il tempo scorre diversamente. Pronti a partire?

Benvenuti nella valle di Cwm Gwaun

Il nostro viaggio di oggi ci conduce direttamente a Pembrokeshire, nella suggestiva contea situata nella parte sud-occidentale del Galles. È proprio qui che si snoda una piccola valle dove il tempo sembra scorrere in maniera completamente diversa da quella a cui siamo abituati.

Si tratta della Gwaun Valley, un piccolo centro abitato che si snoda nell’entroterra della contea, e che è incastonato tra le splendide Preseli Hills, le colline che caratterizzano in maniera univoca il Pembrokeshire Coast National Park, il parco nazionale costiero della Gran Bretagna già punto di riferimento per tutti gli amanti della natura che si recano in viaggio in Galles.

La valle, conosciuta anche con il nome di Cwm Gwaun, è caratterizzata da un paesaggio rurale e selvaggio che non assomiglia a nessun altro scenario presente nel Paese. Il territorio, che è stato plasmato da Madre Natura a seguito degli scioglimenti dei ghiacciai durante l’ultima era glaciale, è fertile e ricco di fitti boschi e vegetazione lussureggiante, proprio lì dove si snodano le case degli abitanti.

Qui vivono appena 200 anime, persone che da anni hanno scelto di restare in questa terra per preservare e tramandare le numerose tradizioni che resistono al tempo. Vivono all’interno di cottage in pietra, alcuni dei quali sono stati trasformati in locande e pub che evocano tempi lontani e che sono diventati luoghi di convivialità per la gente del posto e per i viaggiatori che osano spingersi fin qua giù.

Nella valle di Gwaun non esistono il disordine e il caos che regnano in città, non ci sono i rumori delle automobili né strade trafficate. Ci sono, però, i sentieri pedonali che attraversano la natura selvaggia e le colline fertili che proteggono, alla stregua di guardiani preziosi, questo piccolo paradiso verdeggiante.

Valle di Gwaun, Galles

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Valle di Gwaun, Galles

Il luogo dove il tempo scorre diversamente

Il tempo, nella valle di Gwaun, scorre in maniera diversa e questa non è solo la sensazione condivisa di chi sceglie di raggiungere questo luogo che lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa. Qui, infatti, il Capodanno viene celebrato 13 giorni dopo rispetto a noi, e i motivi sono legati a una scelta consapevole e condivisa degli abitanti.

Ogni 13 gennaio, le persone che popolano la valle, si riuniscono per festeggiare l’Hen Galan, il vecchio Capodanno stabilito dal calendario Giuliano. Nonostante il Regno Unito, e quasi tutto il resto del mondo, abbiano adottato secoli fa il calendario gregoriano, la comunità di Gwaun si è rifiutata di farlo. E così oggi, esattamente come allora, continuano a celebrare il nuovo anno in una data diversa rispetto al resto del Paese.

Gli abitanti della valle hanno scelto in tutti questi anni di preservare questa decisione, creando attorno alla festa in questione tutta una serie di tradizioni suggestive e straordinarie. Ci sono teschi di cavalli che sfilano tra le strade, benedizioni ai vicini o ai turisti che scelgono di raggiungere questo luogo, e feste all’interno dei pub del villaggio. Ovviamente il 13 gennaio, qui, è considerato un giorno festivo, anche se non ufficiale.

Raggiungere questo luogo fuori dal comune, è davvero un’esperienza unica che permette ai viaggiatori di entrare in contatto con una comunità autentica e genuina, isolata ma molto generosa, che mantiene vive tradizioni secolari con orgoglio.

La valle di Gwaun nella contea del Pembrokeshire

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La valle di Gwaun nella contea del Pembrokeshire
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In Italia ci sono centinaia di locali storici che meritano un viaggio

Quando si decide di organizzare un viaggio, all’estero o in Italia che sia, si pensa sempre a città di cui innamorarsi, spiagge che sembrano uscite da un sogno, cime da conquistare e molto altro ancora. Difficilmente però si fa riferimento ai locali storici ed è un peccato, perché il nostro Paese ne custodisce a centinaia che sono uno più bello dell’altro e, soprattutto, identitari della nostra cultura.

Proteggere i locali storici d’Italia

I locali storici del nostro Paese sono un vero e proprio presidio della cultura, della gastronomia e dell’ospitalità che ci contraddistinguono agli occhi di tutto il pianeta. Parliamo di alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie che al giorno d’oggi vantano almeno 70 anni di attività.

Per questo motivo è stato promosso dal vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, un disegno di legge dedicato proprio a loro. Con un’età media di 150 anni, questi locali sono infatti sopravvissuti a guerre mondiali, catastrofi naturali, crisi economiche e anche ad una pandemia. In sostanza sono e veri e proprio guardiani del tempo e della nostra cultura.

Purtroppo però non sono esenti da rischi: i cambiamenti che caratterizzano i centri storici italiani vanno inevitabilmente a intaccare pure loro. Per ovviare a questa problematica è stato perciò promosso tale provvedimento che mira a tutelare e valorizzare l’operato, attraverso anche l’istituzione di un fondo, sotto l’ombrello del ministero delle Imprese e del Made in Italy, pari a 50 milioni di euro l’anno da utilizzarsi tra il 2023 e il 2025.

Caffè Greco di Roma localie storico

Fonte: Getty Images – Ph: REDA&CO

L’Antico Caffè Greco di Roma

A beneficiarne di quanto appena detta saranno ben 200 locali storici d’Italia e circa 100 attività che rispondono ai requisiti di storicità e autenticità. Ciò significa che devo avere almeno 70 anni di storia e conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), oltre a presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri.

Alcuni dei più incantevoli locali storici italiani

Come avete potuto leggere sopra, sono tantissimi e di certo è pressoché impossibile elencarveli tutti. Ne abbiamo scelti alcuni a partire dal Caffè Greco di Roma, un bar fondato nel 1760 che nel corso degli anni ha visto molti frequentatori famosi. Con più di 300 opere esposte nelle sale, è la più grande galleria d’arte privata aperta al pubblico esistente al mondo, e tra i suoi tavoli ce n’era sempre uno fisso per Giorgio de Chirico.

Non è da meno il Ristorante la Bersagliera di Napoli che è stato follemente amato da Totò per i suoi spaghetti. Un eccezionale locale con vista sul sul castello, tra arredi vintage e vecchie foto, risalente al 1919.

Amante del pesto era Frank Sinatra che adorava trascorrere parte del suo tempo presso il Ristorante Zeffirino di Genova che nel 2019 ha festeggiato i suoi primi 80 anni. Farci un pasto vuol dire respirare ancora le atmosfere di un passato che fu, anche grazie anche a parte del suo arredo dipinto a mano dal pennello di Federico Ferrari.

Il Ristorante Casa del Brodo “dal Dottore” di Palermo è invece famoso per il suo miracoloso brodo di carne, ed oggi è un vero e proprio punto d’incontro in cui tutti gli ospiti si possono sentire a casa propria.

Degni di nota sono anche i luoghi che sono divenuti celebri per gli avvenimenti storici. Un esempio è l’Hotel Bernini Palace di Firenze, Hotel Parlamento quando, tra il 1865 e il 1871, Firenze divenne capitale del Regno d’Italia.

Poi ancora l’Antica Locanda Mincio a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, dove sostò Napoleone nel 1796 dopo aver cacciato gli austriaci al di là del fiume. Assolutamente rilevante è anche il Caffè Fiorio di Torino che è passato alla storia per aver lanciato, sfidando il buon costume, lo scandaloso cono gelato da passeggio, mentre è al Caffè Paszkowski, nel capoluogo fiorentino, che si tenne il primo caffè-concerto con un’orchestra interamente al femminile, capace di innervosire il ministero della Cultura Popolare fascista con i primi foxtrot americani, allora banditi.

I locali da record

Tra i locali storici italiani ce ne sono alcuni che possono vantare anche dei primati storici. È il caso dell’Hotel Cavalletto e Doge Orseolo di Venezia e il Ristorante Oste Scuro Finsterwirt di Bressanone: sono sono i locali storici più longevi d’Italia, entrambi del 1200.

Non meno particolare è il primato dell’Albergo Italia al Colle del Gran San Bernardo: il locale storico più in alto d’Italia in quanto sfoggia sedici eleganti suite che svettano a ben 2.474 metri di quota.

Poi ancora il Caffè Mulassano e il Caffè al Bicerin, entrambi di Torino, che sono i più piccoli locali storici non solo del nostro Paese, ma di tutto il mondo.

Viene perciò spontaneo domandarsi quali sino i più grandi e la riposta è che sono il Caffè Pedrocchi di Padova che, senza troppi giri di parole, è un complesso monumentale, e il Caffè Meletti di Ascoli Piceno, delicata palazzina che si specchia sulla meravigliosa piazza del Popolo.

Caffè Pedrocchi Padova locali storici

Fonte: iStock – Ph: Lesia Popovych

Il Caffè Pedrocchi di Padova

Il gusto italiano è da sempre emulato da tutto il mondo, e per questo ci sono anche i locali storici più copiati in assoluto, e sono ben 3: il Caffè Florian di Venezia, il Caffè Greco di Roma, il Caffè Cova di Milano.

Il nostro Paese è anche un pullulare di siti archeologici e, ovviamente, non potevano mancare i locali storici con questa caratteristica il Ristorante Checchino di Roma situato sul Monte Testaccio e formato nei secoli da miliardi di cocci di anfore romane; il Ristorante Nettuno di Paestum che si trova immerso negli scavi archeologici di fronte al maestoso Tempio di Nettuno.

E per finire – ma i primati dei nostri meravigliosi locali storici non sono finiti qui – il più “grande scoop”, vale a dire il Grand Hotel Villa d’Este, di Cernobbio, in provincia di Como, dove il fotoreporter Fedele Toscani nell’ormai lontano 1933, tramite una serie di appostamenti riuscì a immortalare l’idillio tra Bessie Wallis Warfield, più nota come Wallis Simpson, ed Edoardo VIII che, di lì a poco, avrebbe rinunciato al trono di Inghilterra per poterla prendere in moglie.

L’Associazione Locali storici d’Italia

L’Associazione, che gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, da 46 anni valorizza e tutela i locali che vi sono iscritti. Tra le altre cose, con cadenza biennale pubblica un’omonima guida.

Tra le regioni più rappresentate spiccano il Veneto (36 locali), Lombardia (33), Piemonte (28) e Toscana (23), seguite da Campania (19), Liguria (17) e Sicilia (8).

Mentre tra le province, si distingue Venezia, al comando con 20 referenze; accompagnata da Torino (19) e Napoli (17). Seguono Genova (13), Milano (12) e Firenze (10).

Grand Hotel Villa d’Este locali storici

Fonte: IPA – Ph: Gianpietro Malosio

La facciata del Grand Hotel Villa d’Este
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Curiosità isole luoghi misteriosi Viaggi

Il segreto della bellezza di questa isola è conservato sotto l’acqua

Sono tante le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo, le stesse che da sempre ci invitano a esplorare il mondo in lungo e in largo. Molte di queste portano la firma indelebile di Madre Natura, proprio lei che come un sapiente artigiano crea paesaggi di immensa bellezza destinati a lasciare senza fiato.

Non sempre però la sua opera è visibile, almeno non allo sguardo dei meno attenti. Esistono infatti alcune meraviglie segrete che possono essere scoperte solo da chi sa andare oltre il visibile, proprio lì dove si nasconde la grande bellezza di Madre Natura.

Ed è proprio sotto a quella distesa incantata che bagna l’isola di Ibiza, e che è caratterizzata da mille sfumature di blu e di turchese, che si nasconde il suo segreto. E voi lo conoscete?

Il tesoro nascosto di Ibiza

Ogni anno migliaia di giovanissimi viaggiatori, provenienti da ogni parte del mondo, si riuniscono e si incontrano nel cuore del Mar Mediterraneo, al largo della costa spagnola. Lo fanno perché Ibiza è diventata la meta prediletta degli amanti della movida e della vita notturna in estate.

Ma guai a considerare l’isola delle Baleari come un luogo di solo divertimento. Ibiza, infatti, ospita anche villaggi deliziosi, montagne verdi, campagne sconfinate e campi coltivati, scogliere che offrono viste mozzafiato e privilegiate. E poi, ancora, il suggestivo Parco Naturale di Ses Salines, un microcosmo delle meraviglie che ospita una biodiversità davvero incredibile.

E poi ci sono le spiagge, quelle fiancheggiate da hotel, bar, negozi e discoteche, e quelle nascoste, calette che si celano dietro a fitti boschi e pinete e che conducono proprio lì, davanti all’azzurro del mare. Ed è proprio del mare di Ibiza che vogliamo parlarvi oggi, di quella distesa azzurra e cristallina che popola le cartoline di viaggio più belle di sempre.

Tra i fondali delle acque che bagnano l’isola spagnola, infatti, si nasconde il suo più grande segreto, quello che rende questo mare uno dei più affascinanti del mondo intero. Non tutti sanno che Ibiza è la casa di centinaia di esemplari di Posidonia oceanica, una pianta acquatica ed endemica del Mediterraneo considerata un bene prezioso per l’Umanità.

Si tratta del secondo organismo vivente più antico del pianeta, ed è suo il merito della meraviglia che contraddistingue il mare che circonda l’isola, paragonabile solo a quello che bagna i paradisi terrestri più celebri del mondo.

Posidonia oceanica: il segreto sottomarino di un mare bellissimo

Alcuni esemplari di Posidonia oceanica che popolano i fondali del mare che circonda Ibiza vantano 100.000 anni, un’età anagrafica questa che li rende organismi preziosi non solo dal punto di vista ambientale, ma anche storico. Non è un caso che, dal 1999, questi esemplari sono stati inseriti nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco.

È proprio questa pianta acquatica, infatti, la responsabile della bellezza del mare che bagna Ibiza e anche l’isola di Formentera. La trasparenza del colore e le intense sfumature di azzurro che creano scenari mozzafiato sono dovute proprio alle praterie di Posidonia che crescono sui fondali e che sono diventati l’habitat di numerosi esemplari marini.

Per toccare con mano tutta la magia che scaturisce dalla loro presenza il consiglio è quello di raggiungere le spiagge di Ses Salines e di Es Cavallet, quelle che bagnate da un mare dalle mille sfumature di blu creano uno scenario che lascia senza fiato.

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itinerari Notizie Viaggi

Milano Design Week: itinerario tra luoghi inediti (e gratuiti)

Dal 17 al 23 marzo, Milano diventa la Capitale del design. Migliaia gli eventi che si svolgono in tutta la città oltre al Salone del mobile che si tiene a Rho Fiera. Alcuni sono esclusivissimi, a numero chiuso e a invito, ma altri sono aperti a tutti e soprattutto gratuiti.

Installazioni artistiche temporanee, giardini e cortili aperti in via del tutto eccezionale, palazzi privati accessibili al pubblico: ce n’è davvero per tutti i gusti da scoprire in tutta la città, dal centro storico al Brera Design District, 5Vie, Isola Design District, Tortona, CityLife, NoLo, il cosiddetto Fuorisalone.

Abbiamo selezionato i luoghi inediti e gratuiti che aprono in occasione della Milano Design Week.

Cortile d’Onore dell’Università degli Studi

Nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi viene allestita un’area intitolata “Sit on the wor(l)d” dove arte, tecnologia e design raccontano la vita degli alberi e della Terra, con un tuffo nel Metaverso, dove è possibile godere l’esperienza di “sentire” gli alberi. L’installazione, ideata dall’artista e architetto Marco Nereo Rotelli, dallo scienziato Riccardo Valentini (Premio Nobel per la Pace), dal geologo e fisico Paolo Dell’Aversana (Premio Eni Award insignito dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella), è la prima di un progetto itinerante che debutta proprio da Milano.

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Fonte: @: Ever in Art

Sedute di design nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano

Orto Botanico di Brera

Nell’Orto Botanico di Brera, l’installazione “Walk the Talk – Energia in movimento”, realizzata da Italo Rota e CRA-Carlo Ratti Associati per Eni, trasforma questo spazio verde nel cuore di Milano in una grande tavola da gioco vivente. Il progetto mette in scena un percorso dedicato alle evoluzioni della mobilità urbana con centinaia di caselle, anche multimediali, che tracciano un cammino che si snoda tra gli alberi e le piante dell’orto, creando effetti luminescenti e di suono che modificano lo spazio durante le ore del giorno.

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Fonte: @Eni Space

L’installazione “Walk the Talk – Energia in movimento” nell’Orto Botanico di Brera

Piazza Castello

Un Secret Garden da scoprire è quello nello showroom di Cotto d’Este in piazza Castello dove un’installazione lo trasforma in un luogo onirico e immaginario. Sculture ceramiche e scenografiche pareti verdi danno accesso a nuovi mondi di materia e architettura.

Piazza San Marco

Il sagrato di piazza San Marco e i chiostri della chiesa di San Marco, a Brera, si trasformano in un giardino all’aperto con tanto di panchine, sedie, poltrone per dOT Design Outdoor Taste. Un’oasi urbana dove rilassarsi e riposarsi tra una visita in uno showroom e un cocktail.

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Fonte: ©dOT

Piazza San Marco per il Fuorisalone milanese

Acquario Civico

L’Acquario Civico ospita le installazioni multimediali e interattive di Stark. Qui, le mani dei visitatori guidano gli effetti nello spazio, trasformato anche dalle azioni di altri “attori” che intervengono ad alterare ciò che ci circonda. L’opera invita ad affidarci a una comprensione olistica e percettiva, riflettendo su come le nostre azioni, per quanto consapevoli, si intrecciano necessariamente con quelle provenienti da altre vite.

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Fonte: ©Stark

Installazioni multimediali all’Acquario Civico

Castello Sforzesco

In piazza del Cannone, dentro il Castello Sforzesco, vengono installate delle vere e proprie “mobile home” realizzate da Crippaconcept, che riproducono un glamping nel cuore di Milano. Il progetto sintetizza la ricerca scientifica e architettonica e lo sviluppo concreto di unità abitative mobili che coniugano l’estetica e il design con la minimizzazione dell’impatto ambientale in quanto sono state create utilizzando materiali naturali, riciclati e riciclabili.

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Fonte: @Crippaconcept

Una “mobile home” di Crippaconcept dentro il Castello Sforzesco

Stazione Centrale

Nei Magazzini Raccordati della Stazione Centrale sono in programma una serie di mostre e allestimenti a cura di studi di architettura internazionali per l’evento Drop City. Un’occasione unica per visitare i 28 tunnel che si nascondono sotto la stazione, uno spazio enorme di 10mila metri quadrati che ospitano gallerie espositive, atelier di produzione, laboratori, spazi dedicati alla robotica e ai prototipi.

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Fonte: 123rf

Sotto i tunnel della Stazione Centrale di Milano

Via Tortona

Due case showroom di via Tortona aprono le porte in occasione della Design Week con un allestimento che fa immergere i visitatori in una vera giungla urbana. Tappeti animalier, luci a forma di tigri, orsi e panda, carte da parati tropicali stampate in alta risoluzione in digitale, applicate non solo alle pareti ma anche sui tavolini e sui cuscini. Un ambiente perfetto dove portare anche i bambini a giocare e divertirsi.

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Una giungla urbana in via Tortona

Via Palermo

Nel Brera Design District nasce un giardino zen ricreato all’interno di una location in via Palermo. Il progetto “Alive in Time” di Grand Seiko consiste in uno spazio esperienziale dedicato alla riscoperta del valore del tempo. Il percorso celebra il valore della ritualità nella cultura giapponese proponendo la cerimonia del tè in una stanza in pieno stile nipponico, ma si tengono workshop per approcciare la cultura giapponese attraverso differenti tecniche: Shodo, calligrafia giapponese, Ikebana, l’arte giapponese di allestire i fiori, e Origami, l’abilità di ottenere figure piegando la carta applicata.

casa giapponese

Fonte: ©Grand Seiko Studio Shizukuishi

Il giardino zen a Brera
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Curiosità Viaggi

Questo pane ha 2000 anni, ed è stato ritrovato in Italia

L’Italia è un Paese meraviglioso. Lo è per il suo sole, per il mare e per quella lunga costa bagnata da acque turchesi e cristalline. Lo è per le sue città d’arte, quelle che ospitano capolavori straordinari del presente e del passato, per i borghi, che sono i custodi delle tradizioni e delle usanze tramandate da generazioni, e per la storia, quella antica, affascinante e straordinaria che vive e sopravvive nelle numerose testimonianze che puntellano lo stivale.

Pompei è una di queste testimonianze, una delle più preziose del BelPaese. La città antica, sepolta nel 79 d.C dopo l’eruzione del Vesuvio, è oggi una delle mete più raggiunte e celebrate dai viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Le rovine, che includono anche la suggestiva Villa dei Misteri e l’anfiteatro romano, raccontano di un passato mai dimenticato. Insieme a loro ci sono frammenti e resti di oggetti ricavati dai numerosi scavi, gli stessi che restituiscono la storia dell’antica civiltà dell’Impero Romano.

Conosciamo tutti la storia di Pompei, quella che da anni si arricchisce di nuovi e inediti particolari rinvenuti tra le ceneri e le pomici. Non tutti sanno però che qui, tra quel che resta di un’antica civiltà, è stata ritrovata anche una pagnotta carbonizzata di Panis Quadratus, un pane che ha più di 2000 anni e che è tornato a vivere grazie a chef ed esperti di fama mondiale.

Panis Quadratus, il pane ritrovato a Pompei

Correva l’anno 79 d.C quando la vita degli abitanti di Pompei fu completamente distrutta dalla grande eruzione del Vesuvio. Tutto ciò che era stato, fino a quel momento, venne cristallizzato dalla lava, destinato a suo modo a sopravvivere per sempre.

Grazie ai numerosi scavi che si sono susseguiti negli anni, e che hanno reso oggi la città antica una delle attrazioni archeologiche più popolari dello stivale, è stata ritrovata una delle più antiche testimonianze gastronomiche d’Italia e del mondo intero. Si tratta di una pagnotta carbonizzata dal nome Panis Quadratus ritrovata a poca distanza da uno dei forni che puntellavano la città.

Non solo questa scoperta ha confermato quanto questo prodotto alimentare sia legato, indissolubilmente, alla storia dell’Antica Roma, ma ha rivelato anche che la città di Pompei era un’importante centro di preparazione e produzione del pane.

Secondo gli esperti, infatti, la città antica contava almeno 30 panifici, tre dei quali oggi sono visitabili: quello nella Casa dei Casti Amanti, quello nella Casa di Sirico e quello di Popidio Prisco. Proprio uno di questi forni realizzò il celebre Panis Quadratus che è stato carbonizzato durante l’eruzione, ma non distrutto, e che ora ha preso vita grazie alle ricette proposte da chef, food blogger ed esperti del settore.

La pagnotta millenaria che è tornata a vivere

Il Panis Quadratus ritrovato durante gli scavi di Pompei ha da sempre raccolto molto entusiasmo nel mondo degli archeologi e non solo. Si tratta, in fondo, dell’ennesima testimonianza utile e fondamentale a ricostruire quella che era la vita dell’antica civiltà che popolava questo territorio. Ma c’è chi non si è limitato ad entusiasmarsi e, anzi, ha voluto in qualche modo dare una seconda vita a questa pagnotta millenaria.

Il Panis Quadratus, che a differenza di quello che suggerisce il nome è caratterizzato da una forma rotonda, era il pane del mercoledì. Veniva chiamato in questo modo perché nell’Antica Roma veniva tagliato in parti uguali e delineato dalle incisioni che restituivano pezzi di pane quadrati.

Moltissime persone, tra cui chef di fama mondiale, forni cittadini e food influencer, hanno ricreato e proposto la ricetta originale facendo così rivivere la pagnotta millenaria.

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Pornic, viaggio in Francia tra relax e natura

Da sempre rinomata per la sua eccezionale bellezza, Pornic vanta una reputazione consolidata come destinazione turistica. Gioiello della Costa di Giada, nella Loira Atlantica, questa popolare località balneare è nota per il suo pittoresco porto di pescatori, il castello medievale e le acque spazzate dal vento che brillano di turchese alla luce del sole. Qui troverete atmosfere medievali, avventure all’aperto e spiagge incantevoli. Il tutto a circa un’ora da Nantes.

Pornic, gioiello della Loira Atlantica

Pornic è quel tipo di luogo che vi fa prendere la macchina fotografica a ogni passo. Passeggiate lungo l’antico porto dei pescatori durante l’alta marea per godere di panorami memorabili, oppure al tramonto per incantarvi davanti al sole mentre scivola nell’acqua. Caffè e ristoranti costeggiano il molo e offrono splendide viste dalle loro terrazze.

Girando la cittadina a piedi ci si imbatte nei vicoli acciottolati e negli edifici medievali del centro storico, per poi incontrare le ville degli anni ’30 che punteggiano la costa. In estate, è possibile salire a bordo del Petit Train, il trenino turistico che consente di ammirare la cittadina da un punto di vista inedito.

Un tour a piedi del porto non è completo senza una visita al Castello di Pornic, arroccato su un promontorio roccioso sulla sponda nord. Costruito originariamente nel X secolo e appartenuto a Gilles de Rais (il famigerato Barbablù), il maniero è stato ampiamente ricostruito e rinnovato nel XIX secolo ed è oggi un monumento storico imperdibile, che affascina con il suo aspetto medievale. Seguite la passerella intorno al castello per ammirare una splendida veduta del porto, oppure addentratevi nei giardini per dare un’occhiata più da vicino alle torrette, alle torri e ai bastioni. La proprietà è privata ma aperta al pubblico, e le visite guidate possono essere prenotate presso l’Ufficio del Turismo o gli stessi proprietari.

Con il suo prestigioso passato e il suo patrimonio, Pornic sta vivendo un innegabile sviluppo, senza perdere di vista la sua ricchezza ambientale. Oramai, il turismo non è più meramente estivo. Con strutture aperte tutto l’anno, tra cui un centro di talassoterapia, un casinò, un campo da golf, complessi alberghieri e una gamma completa di servizi per i privati e le imprese locali, Pornic accoglie i visitatori in tutte le stagioni.

Le spiagge di Pornic e della Costa di Giada

Più di 10 km di costa e almeno una dozzina di spiagge di sabbia dorata fiancheggiano la città di Pornic, dalla selvaggia Plage de l’Etang, la sua sabbia color arancio e tante insenature mozzafiato, alla popolare Plage de la Source, dove un tempo si trovava l’ex Casinò di Gourmalon, e sulla quale oggi si affacciano tre ristoranti e il centro di talassoterapia.

Se desiderate esplorare anche i lidi nei dintorni, la Bandiera Blu (ottenuta secondo criteri internazionali) sventola su quasi tutti i litorali della Costa di Giada, un vero paradiso per gli amanti del mare e dei paesaggi mozzafiato. Potete ad esemoio praticare sport acquatici alla vasta spiaggia di Tharon, nel comune di Saint Michel-Chef-Chef, fare il bagno a La Plaine Sur Mer oppure optare per l’unico lago marino della Loira Atlantica, quello di Plan d’eau a La Bernerie-en-Retz.

Escursioni mozzafiato a piedi o in bicicletta

Pornic è anche un piccolo paradiso per gli amanti delle escursioni, con circa 45 chilometri di sentieri costieri, da esplorare sia a nord che a sud della cittadina francese. Potrete ammirare le tradizionali pêcheries in legno (capanne da pesca su palafitte), mentre seguite gli itinerari tortuosi fino ai belvedere sulla scogliera, poi raggiungere le insenature sabbiose per remare tra le onde.

Se preferite esplorare Pornic in bicicletta, sarete accontentati dalla famosa Vélodyssée, la ciclovia segnalata più lunga di Francia. Si estendende per oltre 1200 km tra Roscoff in Bretagna e Hendaye lungo la Costa Basca, costeggiando il litorale atlantico. Noleggiate una bicicletta ed esplorate i tratti panoramici da Pornic a Saint Brévin o Les Moutiers en Retz. Sarete conquistati da ogni scorcio.