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Dove ammirare lo spettacolo delle magnolie in fiore in Ticino

Dal bianco brillante al rosa pallido, la fioritura in primavera delle magnolie è un’esplosione di colori che regala un vero e proprio spettacolo!

Messaggeri della bella stagione, questi magnifici alberi adornano con la loro delicata bellezza i giardini del Ticino: quale occasione migliore per una gita fuori porta a caccia di vedute e fotografie indimenticabili?

Ecco cinque luoghi perfetti per ammirare le magnolie in fiore.

La splendida vista sul Lago Maggiore e le magnolie

Paradiso di magnolie è il giardino botanico del Gambarogno, nel distretto di Locarno, 20000 metri quadri con oltre 400 varietà di magnolie nel pieno della fioritura.

Tappa imperdibile per chi percorre il sentiero panoramico che dal porto di San Nazzaro arriva a Vira Gambarogno, il Parco Eisenhut risale alla metà degli anni Cinquanta, gioia per gli occhi e per il cuore.

Infatti, oltre al fascino dell’elegante fiore della magnolia, un sentiero si snoda tra gli alberi, i cespugli e più di 950 specie di camelie: insomma, un autentico eden per chi ama i fiori e un trionfo di profumi e colori.

Rosa magnolia a Paradiso

Il favoloso lungolago di Paradiso, nel distretto di Lugano, oltre alla vicinanza alla funicolare, vanta immensi alberi di magnolia che costeggiano la via principale e trasformano la fermata al semaforo in una piacevole sosta.

Siamo in un territorio unico: il Monte San Salvatore svetta con i suoi 912 metri nel cielo di Lugano e dona una veduta superlativa sulla pianura lombarda, sulle catene delle Alpi svizzere e savoiarde e sul lago Ceresio mentre il tetto della chiesa e il terrazzino Capodoro sono un belvedere con panorama a 360 gradi.

Il San Salvatore è un momento di relax a pochi passi dalla città: dalla vetta, è possibile scendere a piedi lungo il sentiero che conduce a Ciona (Carona) o a Pazzallo e Paradiso, passeggiando immersi in una natura rigenerante e dagli innumerevoli scorci panoramici.

Sul crinale, inoltre, è presente un percorso naturalistico adatto a tutti mentre per gli sportivi più esperti non manca l’esclusiva via ferrata.

Bellinzona, la capitale del Canton Ticino

Località tra le più popolari della Svizzera, Bellinzona è la capitale del Canton Ticino, affascinante e ricca di storia, nota per i suoi tre castelli Patrimonio UNESCO e per il centro storico ricco di piazzette e angoli davvero suggestivi.

In Piazza del Governo, voltatevi verso nord con le spalle alla fontana e alzate lo sguardo: all’ombra delle mura del castello, ecco la magnolia dagli splendidi fiori rosa pallido.

La città è meta ideale per scoprire meglio il Ticino con una gita a Lugano e a Locarno e per gli amanti della montagna che hanno l’opportunità di esplorare le varie vette ticinesi tra cui la Vetta dell’uomo, Pizzo Paglia e la Marmontana.

Il Parco di Villa Argentina a Mendrisio

A Mendrisio, il Parco di Villa Argentina, sontuosa villa del XIX secolo nonché uno dei Campus dell’Università della Svizzera italiana, vanta un intero gruppo di Magnolia grandiflora.

Edificata tra il 1973 e il 1874 da Antonio Croci come residenza di Giovanni Bernasconi, rimase di proprietà dei discendenti fino al 1839 quando venne acquistata dal comune di Mendrisio.

I due piani della villa sono delimitati ai lati da un elegante loggiato e la dimora è davvero particolare poiché unisce lo stile neoclassico, legato alla tradizione ticinese e italiana, con elementi esotici di ispirazione coloniale.

Sul retro, si stagliano alcuni alberi secolari tra la ricca vegetazione, come i pini neri, il cedro himalaiano e il grande tasso comune.

Le magnolie sul lungolago

E’ un piacere passeggiare sul lungolago di Melide, con magnifica vista sul Lago di Lugano e al cospetto dei bianchi e brillanti fiori di magnolia.

Inoltre, qui non può mancare una visita al parco Swissminiatur, incredibile museo all’aperto inaugurato nel 1959 in cui ammirare i più importanti edifici e mezzi di trasporto della Svizzera in scala 1:25.

Fra le miniature presenti, riprodotte nei minimi dettagli, troviamo famosi edifici come il Castello di Rapperswil, il Castello di Chillon e i Castelli di Bellinzona, il Palazzo Federale di Berna e la Piazza Grande di Locarno.

Ma non è tutto: una rete di 3560 metri di ferrovie in miniatura attraversa il parco e 18 treni corrono sui binari, passano sui ponti e si fermano alle stazioni, mentre i battelli solcano i laghi, le funivie e le funicolari salgono e scendono dalle montagne e le automobili corrono sull’autostrada.

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Questo bunker nucleare è diventato un museo: ecco come visitarlo

L’ingresso è nascosto tra gli alberi che popolano una fitta foresta e la sua estensione, quella appena visibile in superficie, prosegue sottoterra. Stiamo parlando di un bunker nucleare, costruito durante gli anni della Guerra Fredda e adibito a rifugio per la Regina e il membri del Governo, che oggi è diventato un museo. Si tratta del REGAN Vest del Danish Cold War Museum e per visitarlo dobbiamo recarci in Danimarca e più precisamente nello Jutland settentrionale. Pronti a partire?

Un nuovo museo in Danimarca

Il nostro viaggio di oggi ci conduce di nuovo in Danimarca, nel Paese scandinavo che da sempre affascina e attira viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Le cose da fare e da vedere qui, lo sappiamo, sono tantissime, a partire dall’immancabile visita alla città di Odense, luogo di nascita dello scrittore Hans Christian Andersen, e passando per Copenhagen, la meravigliosa capitale che ospita il parco divertimenti Tivoli e l’iconica statua della Sirenetta.

Ma al di là delle celebri attrazioni che ogni anno attirano migliaia di turisti, la Danimarca conserva un importante patrimonio naturalistico, storico e culturale che si snoda in ogni parte del territorio e che vale davvero la pena conoscere.

Oggi, per esempio, ci spostiamo nello Jutland settentrionale, per andare alla scoperta di Skørping, un ex comune danese ora accorpato alle città di Nørager e Støvring, che preserva una delle aree naturalistiche più affascinanti del Paese. Non è un caso che questo territorio, con gli anni, sia diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli amanti della natura.

Tutto merito delle colline verdeggianti e dei boschi lussureggianti che delineano in maniera incantata il paesaggio e che invitano a vivere e condividere esperienze outdoor tra scenari incontaminati.

Raggiungere Skørping adesso, inoltre, permette ai viaggiatori anche di fare un tuffo nel passato all’interno di un museo inaugurato lo scorso febbraio. Non si tratta di un museo qualunque, ma di un bunker sotterraneo costruito negli anni ’60 nel pieno della Guerra Fredda.

REGAN Vest: l’ex bunker nucleare ora è un museo

Inaugurato a Skørping il 13 febbraio del 2023, l’ex bunker antiatomico fa parte del circuito del Nordjyske Museer, il Museo storico dello Jutland settentrionale, e compone il Danish Cold War Museum. La promessa è quella di permettere ai viaggiatori di toccare con mano il passato attraversando le atmosfere di un tempo.

Il bunker, infatti, è stato riportato alle sue origini, così come è successo per la villa di mattoni gialli situata nelle immediate vicinanze che era la casa dell’Ingegnere Capo, il cui compito era quello di supervisionare il rifugio. La dimora è stata ristrutturata e arredata in stile vintage, ed è diventata parte dell’esperienza museale.

Il Museo della Guerra Fredda di Skørping si snoda su un terreno di oltre 5.000 metri quadrati e comprende un centro visite e diversi edifici, situati in superficie, adibiti a esposizioni temporanee e una mostra che attraversa gli anni della Guerra Fredda. L’esperienza più suggestiva, ovviamente, è quella che permette ai visitatori di attraversare REGAN Vest, il bunker sotterraneo nascosto tra gli alberi della foresta e riportato alle sue origini.

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Vacanze in crociera, il 2023 è l’anno da record: i nuovi trend

Una splendida vacanza in crociera, tra relax e divertimento, è il sogno di molti italiani: sono tantissime le prenotazioni effettuate per il 2023, tanto che si parla già di anno da record. Forse è la voglia di tornare a viaggiare dopo un lungo periodo difficile a causa del Covid, anche a costo di spendere un po’ di più. Ma quali sono i nuovi trend per il settore crocieristico? Scopriamolo insieme.

Vacanze in crociera, l’anno da record

I numeri non mentono: l’interesse per la crociera è ancora altissimo, soprattutto tra le famiglie e persino tra i giovanissimi. Sono questi i dati che emergono dalla recente analisi condotta da Vamonos Vacanze, tour operator specializzato in viaggi di gruppo. Il 2023 si prospetta un anno da record per le compagnie crocieristiche, visto l’alto tasso di prenotazioni che anticipa la stagione estiva. Facendo un confronto con gli ultimi 23 anni di vacanze, il numero di passeggeri è in continuo aumento. Segno che c’è sempre più voglia di viaggiare, anche quando si tratta di concedersi un’esperienza rilassante a bordo di una nave da crociera dotata di ogni confort.

Secondo l’indagine del tour operator, al 31 dicembre 2023 i porti italiani avranno avuto a che fare con più di 13 milioni di passeggeri. Cifre da sogno, che d’altra parte sono il risultato di notevoli investimenti nel settore: le compagnie (ben 52 sono quelle pronte a transitare in acque italiane) hanno in previsione 168 navi di passaggio nel nostro Paese. Per avere un termine di paragone, basti pensare che rappresentano il 39,1% in più rispetto all’anno scorso e l’11% in più rispetto al 2019, ovvero l’ultima stagione pre-pandemia. Le compagnie di navigazione più presenti saranno MSC, Costa Crociere, Royal Caribbean, Norwegian Cruise Line e Celebrity Cruise, ciascuna con un ventaglio di offerte davvero strepitose.

Crociera, i nuovi trend del 2023

L’analisi di Vamonos Vacanze include anche numerose informazioni sul profilo tipo del passeggero crocieristico del 2023, permettendoci di individuare quali sono i nuovi trend in merito a questo tipo di vacanza. Innanzitutto, l’età media si è drasticamente abbassata: la crociera non è più roba da over 60, bensì un’avventura per tutte le esigenze. Tanto che le prenotazioni riguardano per il 46% turisti tra i 18 e i 45 anni, e addirittura per il 18% giovanissimi nella fascia d’età 18-25 anni. Sono poi molti quelli che partono in famiglia o in gruppo con gli amici, per una vacanza all’insegna del massimo divertimento.

Ma l’attenzione delle compagnie crocieristiche è puntata sul turista single. Calano infatti i numeri delle coppie che si regalano una crociera (oggi sono solo il 45%, rispetto al 54% di qualche anno fa), così come delle famiglie (si scende dal 39% al 33%). Mentre esplode il trend del viaggio in solitaria, con un aumento dal 7% all 22% – e un picco del 27% durante i mesi estivi. Sono dunque sempre più le persone che hanno intenzione di godersi questa avventura da soli, cercando un’esperienza le cui caratteristiche principali sono il confort e il lusso. Per questo sono i viaggiatori disponibili a spendere di più.

I turisti che viaggiano in solitaria scelgono spesso una cabina vista mare, arrivando a pagare sino a 3.654 euro per la loro vacanza. La cifra non riguarda solamente la cabina, bensì i servizi di intrattenimento scelti a bordo: secondo l’analisi degli esperti, questi passeggeri arrivano a spendere addirittura il 60% in più rispetto ad una famiglia di 3 persone, perché sono più propensi a frequentare bar e ristoranti, casinò, spa e centri benessere, senza pensare al risparmio.

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In bicicletta dentro una miniera: l’esperienza

Sta per partire un’esperienza unica in Italia: l’incredibile e suggestiva possibilità di andare in mountain bike dentro una miniera, nel ventre della Terra, lungo la Galleria Gianna di Prali, scavata dai minatori della Val Germanasca per cercare il talco.

Si tratta di “Bike e Mine“, all’interno dell’antica miniera appartenente all’Ecomuseo delle Miniere di Talco della Val Germanasca: un’occasione che prenderà il via domenica 30 aprile e, poi, durante la stagione primaverile ed estiva, il 7, 13, 20 e 28 maggio, il 10 giugno, il 1 e 9 luglio, il 3 settembre.

È un percorso medio facile di circa 15 chilometri, in compagnia di un accompagnatore cicloturistico, percorribile sia con la propria mountain bike sia con l’e-bike e che può prevedere anche il pranzo: il ritrovo è per le ore 9 a Prali, si parte attraversando su due ruote la miniera Gianna, lunga circa due chilometri, una delle rare gallerie minerarie “one way, ovvero si entra da una valle, quella di Prali (la stazione turistica più conosciuta) e si esce nella valle parallela, quella di  Salza, bella e riservata, con offerte gastronomiche e curiosità di rilievo.

Si sbuca, poi, in località Antouard, a Salza di Pinerolo, per salire al Colle delle Fontane.

Un sogno diventato realtà

La proposta, nata dalla sinergia tra Consorzio Turistico Pinerolese e Valli ed Ecomuseo, è “un’esperienza unica  a livello italiano sia per la tipologia di proposta sia per le caratteristiche della miniera” come ricorda Rossana Turina, presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli.

Il sogno visionario di mantenere vive le Miniere di Talco della Val Germanasca, a Prali, si è concretizzato esattamente 25 anni fa con l’apertura dell’Ecomuseo Miniere di Talco della Val Germanasca e del Chisone, chiamato anche Scopriminiera, “nato per preservare uno dei simboli identitari del territorio” e che” accoglie ogni anno migliaia di studenti e di famiglie nel periodo da marzo a novembre» come sottolinea la presidente, Laura Sottovia.

Per i visitatori è una scoperta sorprendente e indimenticabile mentre per gli abitanti della valle è la memoria radicata di un riscatto sociale: la figura del contadino-minatore.

Oggi, la coinvolgente proposta di un tour in mountain bike lungo le gallerie scavate dai minatori del talco va ad aggiungere attrattiva e interesse a uno dei simboli di Prali, comune di 262 abitanti a 72 chilometri a sud-ovest di Torino.

La valorizzazione del patrimonio minerario

Le miniere di Prali rappresentano un unicum a livello storico e geologico: occorre, infatti, tornare a 260 milioni di anni fa, quando nacquero le Alpi dallo scontro delle due placche tettoniche dell’Africa e dell’Eurasia: la linea dei Margini Convergenti dell’impatto coinvolse proprio quel tratto di Alpi che rende oggi l’Ecomuseo una rarità geologica straordinaria.

Scoprialpi” è la galleria che racchiude tale fenomeno (ancora poco conosciuto in Italia) che custodisce la prova materiale della linea di scontro delle due placche.  La roccia della galleria, nel punto dove i margini si accartocciarono l’uno contro l’altro, spinti da forze immense, diverge completamente dalla roccia circostante: nella struttura, nella densità e in vari fenomeni marginali.

All’interno dell’Ecomuseo è possibile toccare con mano un avvenimento di simile portata e, al contempo, andare alla scoperta della vita e del lavoro dei minatori della Val Germanasca, adesso anche in sella alle due ruote.

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La città più piccola del Regno Unito è un gioiello che ti sorprenderà

Ci sono luoghi che hanno il sapore della Storia: basta infatti guardarsi intorno per catturare con lo sguardo simboli del passato. E così è St David’s, la città più piccola del Regno Unito. Immaginatevi il verde intenso del Galles, i pascoli e le scogliere su cui si infrangono le onde del mare. E poi le strade su cui si affacciano palazzine di ogni epoca, fino ad arrivare all’architettura più maestosa e sorprendente di tutte: la cattedrale. Questo luogo è un vero e proprio gioiello che sorprende i visitatori attratti dalla meraviglia che ogni angolo è capace di regalare. Scorci unici, a metà strada tra il passato e il presente.

St David’s, perché è la città più piccola del Regno Unito

Con i suoi quasi duemila abitanti, stando ai dati del 2011, St David’s è la comunità con status di city più piccola di tutto il Regno Unito. Il titolo onorifico è stato concesso dalla Monarca nel 1994 e, da allora, questo suggestivo luogo del Galles può fregiarsi del riconoscimento.

Un piccolo gioiello, fatto di strade, palazzine, negozi e locali colorati: folcloristica e vivace, St David’s è la perfetta ambientazione per chi vuole vivere il Galles più vero.

La città si trova all’interno del parco nazionale della costa del Pembrokeshire, dove la natura regala la sua massima espressione. E, per i camminatori più incalliti, vale la pena percorrere almeno un tratto del sentiero Pembrokeshire Coast Path, che si estende lungo la costa per circa 300 chilometri. Alte scogliere, vista spettacolare, natura e spazi immensi che si aprono davanti agli occhi, sono un’esperienza indimenticabile da provare almeno una volta nella vita.

E poi c’è la Storia, che qui sembra essere sussurrata da ogni pietra che si calpesta e che ha la sua più interessante rappresentazione nella cattedrale di St David’s, una delle più antiche del Regno Unito, che è stata edificata proprio nei luoghi in cui nacque il santo di cui porta il nome.

Cattedrale di St David’s, come immergersi nella Storia

Tra le cattedrali più antiche del Regno Unito, quella di St David’s è imponente e magnifica, inoltre permette di immergersi nella Storia. E nella leggenda. Pare infatti che il patrono del Galles, ovvero Davide di Menevia a cui è dedicata la struttura religiosa, sia nato proprio in questi luoghi, e si tramanda che alla sua nascita sia sgorgata una sorgente.

Nel VI secolo fu proprio lui a far costruire un monastero, lì dove oggi si può ammirare la cattedrale. E intorno a questo spazio si è sviluppato il villaggio a partire dal 1115. Architetture di un passato ormai lontano, in cui sembra quasi di poter sentire ancora l’eco di eventi lontani.

Vale la pena visitare le rovine del palazzo vescovile, che si trova poco distante, e immergersi nella cultura locale provando piatti tipici e colmando gli occhi della bellezza di questa zona del Galles.

St David’s è a metà tra storia e natura: se da una parte si possono contemplare i resti di un passato lontano, dall’altra si può apprezzare un paesaggio unico e nel modo migliore per farlo. Ovvero camminando tra le strade e tra i tanti sentieri alla ricerca di scorci indimenticabili.

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La sorgente termale che ha rubato i colori ai Caraibi

Dal turchese, all’azzurro, fino al blu scuro: sono le meravigliose gradazioni di colori che regala l’acqua di un luogo segreto, difficile da raggiungere, ma che è un vero e proprio paradiso terrestre: stiamo parlando della sorgente termale che ha rubato i colori dei Carabi, la Blue Heart Springs in Idaho.

Incontaminata e immersa nella natura, la sorgente è un luogo magico e che va conquistato: raggiungerlo non è così semplice, ma l’impegno vale la meraviglia. Che poi viaggiare è proprio questo: scovare i luoghi più belli, vivere l’esperienza di raggiungerli e godere dello stupore di ogni scorcio. Emozioni che la Blue Heart Springs in Idaho ci regala al primo sguardo.

Blue Heart Springs, la sorgente termale segreta

Ci sono luoghi più difficili da raggiungere e sono quelli che regalano maggiori soddisfazioni, perché la bellezza va cercata e chi viaggia lo sa bene: è quella una delle spinte che portano le persone a scoprire il mondo, insieme alla voglia di vivere nuove esperienze e alla sete di conoscenza. E la Blue Heart Springs in Idaho è il posto perfetto per chi ama viaggiare: non è facile raggiungerla e per questo è poco conosciuta. Una località segreta, uno scrigno prezioso che restituisce allo sguardo dei visitatori tutta la bellezza della natura incontaminata.

Per arrivarci si deve seguire un percorso in barca che già da solo è un’immersione nel paesaggio dell’Idaho che permette di vivere un’inedita avventura. Si risale il fiume Snake, si supera la confluenza del Box Canyon e a quel punto, mentre il fiume Snake procede verso ovest, si segue un piccolo passaggio verso nord. Alla fine del percorso si arriva in una zona verde e lussureggiante e poi alla Blue Heart Springs.
Acque cristalline che nulla hanno da invidiare a quelle dei Caraibi, alberi e roccia lavica, sono la scenografia indimenticabile – e fatta di contrasti – che ci si trova davanti.

Essendo un’oasi naturale non si può entrare con barche a motore, ma l’avventura è ancora più entusiasmante arrivandoci con paddleboard o kayak (che si possono noleggiare nelle zone limitrofe). Lo sforzo (ci vogliono un massimo di 45 minuti) verrà ricompensato dalla meraviglia del luogo.

Perché vale la pena visitare la Blue Heart Springs

Il silenzio di uno spazio immerso nella natura, l’esperienza impagabile di raggiungere un luogo segreto, i colori che riempiono gli occhi e il cuore: sono solo alcuni dei tanti motivi per cui vale la pena visitare la Blue Heart Springs. Ma non sono gli unici.

Basta guardare il fondo della sorgente per lasciarsi affascinare dalla sabbia e dalle tante sfumature e gradazioni di azzurro che restituiscono le acque cristalline. E se siete stati ai Caraibi vi accorgerete che la sorgente non ha nulla da invidiare al mare stupefacente di quei luoghi.

E poi, dopo aver remato, cosa c’è di meglio di un bagno nelle sue acque fredde? La temperatura di 14,4 gradi resta immutata tutto l’anno e immergersi nella sorgente è un gesto ristoratore per il corpo e per la mente.

Il tempo in questo luogo antico, che si dice che si sia formato circa 15mila anni fa, sembra essersi fermato. Soprattutto se lo si raggiunge nei giorni feriali, quando ci sono meno persone e si può godere del suo silenzio e del contatto diretto con la natura.

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Scoperte statue di 2.500 anni fa: appartengono ad una civiltà misteriosa

Una recente campagna di scavi ha portato alla scoperta di qualcosa di sensazionale: si tratta di alcune statue risalenti al V-IV secolo a.C., che potrebbero appartenere ad una civiltà di cui sappiamo ancora pochissimo. Si tratta del popolo tartessico, vissuto nell’attuale Spagna meridionale già a partire dal 1.300 a.C., fino all’avvento dei cartaginesi che lo avrebbe spazzato via. Il nuovo ritrovamento potrebbe fare luce su alcuni aspetti inediti di questa civiltà.

Scoperte 5 statue dell’antica Tartesso

Proprio come la mitologica città di Atlantide, c’è un luogo di cui non si conosce ancora l’esatta ubicazione e che sembra quasi far parte più della leggenda che della storia: si tratta di Tartesso, un’antica città-stato protostorica situata probabilmente nel sud della Spagna, di cui ad oggi non si sono mai scoperti i resti. Alcune testimonianze sul territorio sono però risalenti al periodo in cui, secondo quanto riportato da antichissime fonti, avrebbe dovuto proliferare la civiltà tartessica. Sono quelle rinvenute presso Casas del Turuñuelo, un sito archeologico del V secolo a.C., situato nel comune di Badajoz – a poca distanza dalla necropoli di Medellin.

Qui, nel corso di una nuova campagna di scavi, gli archeologi spagnoli del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CSIS) hanno trovato i resti di cinque statue antiche di circa 2.500 anni: sono la prima prova di rappresentazioni umane che gli esperti possono far risalire al periodo tartessico. La scoperta è avvenuta nel settore est del sito, dove si ha accesso al cortile di un edificio in cui sono stati documentati diversi sacrifici di animali (in particolar modo cavalli). A confermare questo incredibile ritrovamento è il team dell’Istituto di Archeologia del CSIC, guidato da Esther Rodriguez Gonzalez e Sebastian Celestino Perez, nel corso di una conferenza stampa.

Nuove testimonianze della civiltà tartessica

Le statue sono un’importante testimonianza di questa misteriosa civiltà, su cui abbiamo (finora) pochissime informazioni. Alcune delle raffigurazioni appena tornate alla luce sono estremamente frammentate: è possibile che costituiscano almeno tre individui diversi, uno dei quali è identificato come un guerriero per via della parte sopravvissuta di quello che sembrerebbe essere un elmo. Molto più curiose sono le due statue che sono giunte a noi in condizioni migliori. Stando a quanto riportato durante la conferenza stampa, gli esperti avrebbero individuato in esse due volti chiaramente femminili: appartengono ai rilievi figurativi quasi completamente intatti, e presentano una caratteristica interessante.

Possiedono infatti orecchini di grandi dimensioni, pezzi tipici dell’oreficeria tartessica. Precedenti ritrovamenti – come il sito di Cancho Roano o il corredo funerario di Aliseda portato alla luce a Caceres – avevano permesso agli archeologi di carpire i segreti dell’artigianato di Tartesso. I volti femminili, realizzati con tecniche di alta qualità e con grandi dettagli artistici, potrebbero rappresentare due divinità del pantheon tartessico – sebbene sia ancora impossibile escludere che appartengano semplicemente a due donne dell’alta nobiltà.

Sarebbe dunque una novità incredibile, dal momento che gli esperti hanno sempre creduto che quella di Tartesso fosse una cultura aniconica, ovvero che non ammetteva riproduzioni umane delle divinità. Si riteneva invece che queste ultime venissero rappresentate attraverso motivi animali e vegetali o attraverso pietre sacre. La scoperta può dunque cambiare completamente quello che sapevamo sulla civiltà tartessica, rivelandoci qualcosa di nuovo sull’importanza del sito di Casas del Turuñuelo e della cultura della città perduta di Tartesso.

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Quest’isola è un paradiso terrestre che in pochi conoscono

Esistono luoghi che, da sempre, popolano i sogni dei viaggiatori. Si tratta di paradisi terrestri che ospitano meraviglie naturalistiche che non conoscono eguali e che sono così belli da sembrare surreali.

I Caraibi, le Filippine e le Isole Vergini Britanniche, solo per citarne alcune, sono da sempre in cima alle travel wish list degli avventurieri che desiderano toccare con mano la grande bellezza che appartiene al mondo che abitiamo, quella che porta la firma di Madre Natura.

Quello che non tutti sanno, però, è che dall’altra parte del mondo esiste un luogo le cui fattezze ricordano proprio quelle dei paradisi terrestri sopraccitati. Si tratta di un gioiello nascosto, che gli abitanti vogliono preservare, e che è caratterizzato da spiagge deserte, cavalli selvaggi e natura lussureggiante, un’isola delle meraviglie tutta da scoprire.

Il paradiso terrestre nascosto negli Stati Uniti

Il viaggio che vogliamo compiere insieme a voi oggi ci porta dall’altra parte del mondo, e più precisamente nel sud-est degli Stati Uniti. È qui che, tra paesaggi sconfinati che si alternano a spiagge, coste e montagne, possiamo scoprire il segreto più prezioso della Georgia, un’isola straordinaria che assomiglia a un paradiso terrestre e che è sconosciuto ai più.

Il suo nome è Cumberland Island, ed è una delle isole barriera più affascinanti della costa sud orientale del Paese. Non troverete spesso questo luogo negli itinerari di viaggio del territorio, del resto si tratta di uno dei segreti meglio custoditi dagli abitanti del Paese. Eppure, raggiungere questo inedito paradiso terrestre è una di quelle esperienza da fare una volta nella vita.

Mettere piede su questo lembo di terra, infatti, vuol dire entrare in punta di piedi in un microcosmo delle meraviglie dove tutto è ciò che è stato creato da Madre Natura è rimasto sospeso nel tempo, primordiale e autentico.

L’isola di Cumberland preserva alcuni degli scenari più affascinanti del pianeta, dati anche dalla quasi totale assenza dell’uomo. A occupare ogni centimetro dell’isola, che è sotto la tutela del National Park Service, ci pensano i numerosi esemplari di flora e fauna. Qui, infatti, i cavalli galoppano in libertà tra due di sabbia e campagne, mentre le tartarughe marine giungono sulla spiaggia per deporre le uova.

Il cielo, invece, è occupato dai falchi pellegrini e da numerosi altri esemplari che rendono questo paradiso terrestre il posto perfetto per gli amanti del birdwatching e, più in generale, della natura.

Le foreste fiabesche di Cumberland Island

Fonte: iStock

Le foreste fiabesche di Cumberland Island

Cumberland Island, l’isola che stregò anche John F. Kennedy Jr

Cumberland Island, come dicevamo, è quasi completamente disabitata. L’unica struttura ricettiva, che offre un rifugio solitario a tutti quei viaggiatori che desiderano vivere un’esperienza lontano da tutto e da tutti, è il Greyfield Inn. Nascosto tra querce secolari ricoperte di muschio, e situato nei pressi di spiagge desertiche, l’edificio ha ospitato anche le nozze di John F. Kennedy Jr e Carolyn Bessette Kennedy, che proprio in questo paradiso terrestre avevano scelto di coronare il loro sogno d’amore.

L’alternativa, per chi vuole vivere un’avventura selvaggia e unica, è quella di campeggiare all’interno del Sea Camp Campground, un campeggio che permette di dormire sotto le stelle e circondati da boschi e dune di sabbia.

Per visitare l’isola, esplorare le foreste fiabesche, le zone paludose, le spiagge bianche e incontaminate e i numerosi esemplari di flora e di fauna, è possibile prendere parte ai numerosi tour, con partenza da St. Marys, che permettono di ammirare tutte le meraviglie incontaminate di questo lembo di terra.

Il tramonto magico a Cumberland Island

Fonte: iStock

Il tramonto magico a Cumberland Island
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La scalinata più famosa d’Italia si tinge di rosa: è magia

Ogni giorno migliaia di avventurieri si mettono in viaggio per andare alla scoperta di tutte le meraviglie naturali e artificiali che appartengono al nostro pianeta. Lo fanno per esplorare il globo, per toccare con mano le culture e le tradizioni delle popolazioni, ma anche per visitare i luoghi iconici e i monumenti artistici e architettonici che sono diventati il simbolo di città e Paesi interi.

E se parliamo di luoghi che sono diventati celebri in tutto il mondo, non possiamo non pensare al BelPaese. L’Italia, infatti, ospita alcuni dei più straordinari capolavori del presente e del passato, quelli che caratterizzano il nostro patrimonio e che popolano le istantanee più belle di viaggio.

Tra i luoghi più visitati e celebrati del BelPaese troviamo anche Roma. Le cose da fare e da vedere nella Capitale sono tantissime, così come sono molte le tappe imperdibili per chi arriva in città. Organizzare un viaggio qui, lo sappiamo, è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Tuttavia, raggiungere la città eterna adesso, permette di ammirare uno dei luoghi urbani più popolari in una veste completamente inedita. Sì perché la scalinata più famosa di Roma, e d’Italia, si è colorata di rosa ed è bellissima.

Roma in primavera è un omaggio alla bellezza

Organizzare un viaggio a Roma, come abbiamo anticipato, è sempre un’ottima idea. La Capitale d’Italia, infatti, conserva un patrimonio artistico, architettonico e culturale di immensa bellezza che parla di presente e di passato, e che da sempre incanta e influenza il mondo intero.

Le antiche testimonianze che puntellano il nucleo urbano, come il Colosseo e i Fori Imperiali, raccontano la storia gloriosa di un passato che non si può dimenticare e che sopravvive da secoli. Al fianco di queste, poi, si snodano tutta una serie di capolavori che raccontano il passaggio di grandi artisti e scultori.

Le cose da fare e da vedere in città sono tantissime, e tutte sono destinate a lasciare senza fiato. Tuttavia passeggiare per la Capitale durante la stagione primaverile è un’esperienza che consigliamo di fare a tutti, almeno una volta nella vita. Non solo perché il clima diventa più caldo e piacevole, e neanche per la minore affluenza dei turisti, ma perché è possibile ammirare il volto più bello della città, quello che si tinge di meraviglia grazie alle fioriture.

Viali alberati, giardini e parchi urbani tornano alla vita assumendo colorazioni cangianti che incorniciano le avventure romane. Ma non sono gli unici. Vi basterà spostarvi in Piazza di Spagna, al cospetto della maestosa Scalinata di Trinità dei Monti, per ammirare uno show sensoriale senza eguali.

In occasione della mostra delle azalee capitoline, infatti, centinaia di piante dalle sfumature bianche e lilla stanno colorando le rampe che conducono alle pendici del Pincio, e al cospetto della chiesa della SS. Trinità, rendendo la Capitale più magica che mai.

Le azalee arrivano in città: la Scalinata di Trinità dei Monti si tinge di rosa

Sono passati diversi anni da quando, nel 1930, veniva allestita la prima mostra delle azalee capitoline nella città di Roma. Un appuntamento annuale, questo, cominciato nel Parco di Villa Aldobrandini e spostatosi, negli anni ’50, sulla celebre scalinata del centro.

Da quel momento, e fino ad oggi, l’esposizione floreale è diventata un appuntamento imperdibile per gli abitanti della Capitale e per i viaggiatori che giungono in città in questo periodo. La mostra si tiene ogni anno tra la fine di aprile e il mese di maggio, tuttavia la durata della stessa dipende dalle temperature e dalle condizioni atmosferiche che possono accelerare o accorciare i tempi di fioritura.

Il consiglio è quello di raggiungere Piazza di Spagna al più presto e di posizionarvi proprio sotto le rampe per ammirare quel tripudio di colori e profumi che sta tingendo di meraviglia la Scalinata di Trinità dei Monti.

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Malcesine, il borgo sul lago che stregò Klimt

Nell’abbraccio del Monte Baldo e delle azzurre acque del Lago di Garda, Malcesine è uno di quei borghi che rimangono impressi per sempre, una felice combinazione di natura, storia, avventura e scorci impagabili.

Bandiera Arancione del Touring Club, si distingue per il fascino irresistibile, per un’accoglienza di qualità e un’offerta d’eccellenza, per il panorama da favola e per le molteplici attività che propone ai suoi visitatori: dal relax, alle passeggiate, alle escursioni sul Monte Baldo, fino a emozionanti tour in battello e piacevoli pedalate sulle comode piste ciclabili.

Non è un caso che Malcesine, il borgo più caratteristico del Lago di Garda in provincia di Verona al confine con il Trentino, abbia stregato artisti del calibro di Klimt e Goethe: il pittore austriaco ne rimase abbagliato e dipinse due tra i suoi paesaggi più famosi ispirandosi alla sua intramontabile bellezza (“Malcesine sul Lago di Garda”, andato perduto nell’incendio del 1945 al Castello di Immendorf a Vienna e “La Chiesa di Cassone”, conservato presso la Galleria di Arte Moderna a Roma) mentre il poeta tedesco lo racconta nel celebre “Viaggio in Italia” e gli dedica disegni che si possono ammirare al Museo di Storia Naturale del Baldo e del Garda.

Le tappe da non perdere a Malcesine

Una visita all’affascinante borgo sul lago può iniziare dal centro storico, un pittoresco cuore di origine medievale caratterizzato da piazzette e vie acciottolate, le antiche case affiancate l’una all’altra, i muri in pietra, le porte, gli orti, i cortili, gli angoli mozzafiato nonché da osterie, ristorantini, pub, caffetterie, negozi e atelier.

Passeggiare nel raccolto centro consente di vivere appieno l’atmosfera che permea Malcesine, “Perla del Garda”, e raggiungere in poco tempo le sue attrazioni principali quali la Chiesa parrocchiale di Santo Stefano, la Chiesa dei SS.Benigno e Caro detta “della Disciplina”, il Palazzo dei Capitani, il Castello Scaligero e il Porticciolo.

Il Palazzo dei Capitani, edificato tra il Duecento e il Trecento, fu la sede dei capitani scaligeri e, successivamente del Capitano del Lago: oggi, ospita il Municipio e la Biblioteca ed è abbellito dal pregevole affresco nel salone su cui spiccano gli stemmi di Verona, del Capitano del Lago e della Gardesana, dagli scaloni, dalle ampie finestre in stile veneziano e da un poggiolo che dona una vista superlativa sul lago.

Il Castello Scaligero è simbolo indiscusso di Malcesine, in posizione scenografica su di uno sperone roccioso proteso sul lago: costruito con ogni probabilità in età longobarda e riedificato dagli Scaligeri di Verona attorno al Trecento, offre un suggestivo percorso di visita che si snoda tra punti panoramici unici, romantici cortili ed eleganti sale tra cui vanno citate la “Sala Goethe” dove vedere con i propri occhi i disegni realizzati dal poeta durante il suo soggiorno qui e la “Sala delle Galee“, mostra permanente che ripercorre gli usi cui venne destinato il castello nel corso dei secoli e la storia della navigazione sul lago.

Ma non soltanto: la torre del Castello, alta 70 metri, regala un panorama spettacolare sul lago, sul centro storico e al lato occidentale del Monte Baldo, e il Museo di Storia Naturale del Baldo e del Garda documenta, in nove sale, il patrimonio archeologico e naturale della zona tra il Garda e la montagna.

Non dimentichiamo, infatti, che il Monte Baldo, il più occidentale delle Prealpi Venete, veglia Malcesine ed è un altro dei motivi per cui vale la pena raggiungere il borgo lacustre: con un’altezza massima di 2218 metri, si fregia dell’appellativo di “Giardino Botanico d’Europa” grazie alla ricchezza della flora che va dagli ulivi agli oleandri fino alle viti, alla vegetazione mediterranea e alle stelle alpine.

La meraviglia delle spiagge e dei dintorni

Malcesine è una meta perfetta per chi preferisce il lago al mare e desidera rilassarsi in spiaggia: a soli 100 metri dal centro, ecco la Spiaggia di Paina, libera con una zona a pagamento e vari servizi, e poi la raccolta Spiaggia di Posterna, a ridosso del Castello.

Verso sud, si incontrano invece la Spiaggia Val di Sogno, da cui nei giorni di secca si può raggiungere a piedi l’Isola del Sogno, e la Spiaggia del lungolago, entrambe libere.

Esplorando i dintorni, non può mancare il delizioso borgo di Cassone di Malcesine con il fiume Arìl, il più corto al mondo con 175 metri di lunghezza, tre ponti e una cascata, e il Museo del Lago che, tra oggetti di uso quotidiano e attrezzi da lavoro, racconta com’era il passato sul lago.

Anche qui, spiccano due spiagge, a nord e a sud del centro storico.