Categorie
Idee di Viaggio turismo religioso Viaggi viaggiare

Viaggio a Betlemme, spiritualità e non solo

A pochissima distanza da Gerusalemme sorge una città dall’anima particolare ma altrettanto legata alle religioni: Betlemme. Oggi considerata la Capitale del Governatorato omonimo nella giurisdizione dell’Autorità Nazionale Palestinese, è da sempre contesa tra Israele e Palestina, e purtroppo questa condizione si avverte un po’ ovunque girando per la città.

Cosa vedere a Betlemme

Betlemme prende vita sulle pendici dei monti della Giudea ed è una città considerata Santa da due grandi religioni: per i cristiani è in una grotta che si trova da queste parti in cui è nato Gesù; per gli ebrei è il luogo in cui venne incoronato il re Davide e in cui fu seppellita Rachele, una delle figure femminili più importanti della Torah (il riferimento principale dell’ebraismo).

Una premessa che fa capire che i siti da visitare sono tanti, e quasi tutti legati a una forte simbologia religiosa. Prima di imbarcarvi nella visita di Betlemme è meglio tenere a mente un piccolo consiglio: una volta arrivati alla stazione degli autobus cittadina affidatevi a uno dei tanti tassisti locali che troverete ad attendervi. Contrattate il prezzo ma fatevi accompagnare da loro: oltre a farvi vedere tutto quello che c’è di essenziale, è anche un modo per aiutare economicamente una realtà che vive quasi esclusivamente di turismo.

La Basilica della Natività

Tra le attrazioni più celebri di Betlemme c’è senza ombra di dubbio la Basilica della Natività. Si tratta di una solenne chiesa che, stando sempre alle Sacre Scritture, è stata edificata sulla famosa Grotta di Betlemme in cui, più di 2000 anni fa, nacque Gesù. Entrando al suo interno scoprirete un luogo divino in cui si fanno notare decorazioni eccezionali, per poi arrivare alla celere cavità dove, grazie a una pietra a forma di stella, potrete scorgere il punto esatto in cui sarebbe venuto al mondo il Figlio di Dio.

Basilica della Natività betlemme

Fonte: iStock

Esterno della Basilica della Natività a Betlemme

La Basilica della Natività, tra le altre cose, è una delle chiese più antiche che esistano ed è stata inserita anche nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. La struttura si affaccia sulla piazza più affollata della città in cui poter ammirare anche degli spaccati di vita quotidiana locale. Ma a stupirvi sarà un’altra cosa: nonostante sia una struttura molto grande, la porta di ingresso è davvero piccina, tanto che per varcarla è necessario abbassarsi. Il motivo? È inchinandosi che si può mostrare umiltà di fronte a Dio, entrando in quella che è la sua casa.

Di fronte alla Basilica della Natività si innalza nei cieli anche la Moschea di Omar che, in qualche maniera, sta lì a simboleggiare la comprensione e la convivenza tra diverse religioni.

La Strada della Stella

La Strada della Stella è la via più famosa di tutta Betlemme: proprio qui passarono i tre Re Magi per andare da Gesù appena nato. Erano guidati dalla celebre stalla cometa che li condusse proprio di fronte alla grotta che, attualmente, si trova all’interno della chiesa.

Oggi è un continuo susseguirsi di porte colorate che si fanno spazio in una passeggiata piena di botteghe e negozi di ogni genere in cui acquistare un po’ di souvenir.

Grotta del Latte

Altro luogo particolarmente caro alla religione cattolica di Betlemme è la Grotta del Latte, ossia la cappella in cui Cristo, Maria e Giuseppe si nascosero per sfuggire alla strage degli Innocenti, voluta all’epoca da re Erode. Al suo interno è possibile osservare mosaici bizantini del V secolo.

Stando alla tradizione, mentre la Vergine stava allattando Gesù le cadde del latte sulle pietre che, come per miracolo, diventarono subito bianche. Per questo motivo, nel corso del tempo si è trasformato anche in un luogo di pellegrinaggio per tutti coloro che desiderano avere un figlio.

grotta del latte betlemme

Fonte: iStock – Ph: svarshik

Un angolo della Grotta del Latte

Il Campo dei Pastori

A Beit-Sahur, poco più a sud-est di Betlemme, si erge il Campo dei Pastori, un santuario che, secondo i racconti biblici, corrisponde a quello in cui gli angeli avrebbero annunciato la nascita di Gesù ai pastori. In sostanza è il luogo dell’annunciazione, un posto sacro che si trova incorniciato tra verdi colline.

La Betlemme non spirituale

C’è anche un altro lato di Betlemme che si discosta non di poco dalla “vera” spiritualità: quello del muro di separazione. Se si visita questa città deve essere assolutamente osservato e, probabilmente, anche come prima tappa sull’itinerario. Il motivo è molto semplice: parla di una pagina terribile della nostra storia attuale.

Si tratta di un enorme muro di cemento armato che purtroppo, vista la sua lunghezza ed altezza, è persino visibile dai diversi belvedere che ci sono in città. Separa Israele e Palestina e, proprio per questo motivo, le sue pareti sono piene di graffiti di protesta, molti dei quali sono di alcuni street artist italiani, così come del famoso artista Banksy. C’è da dire, però, che di quest’ultimo ci sono opere sparse per tutta la città, non solo sul terribile muro di separazione.

L’albergo di Banksy

Il geniale Banksy ha deciso di fondare proprio qui, e precisamente di fronte al muro di separazione, il suo Walled Off Hotel, un albergo che al suo interno conserva un museo che ha lo scopo di raccontare le diverse fasi della costruzione di questo muro osceno e il suo impatto sulla popolazione locale, che no, non è affatto piacevole.

Aperto nel 2017, è stato da lui stesso definito: “L’hotel con la vista più brutta del mondo”, e non gli si può affatto dare torto.

Chi vuole andare a caccia delle sue opere, invece, a Betlemme può scoprire la sua Colomba con tanto di armatura che è situata all’angolo tra via Caritas e via Manger. Sui muri di Betlemme è stata anche impressa la sua Ragazza che perquisisce un soldato che si trova sulla strada per Hebron, e più precisamente in un negozio di souvenir non troppo distante dal Museo di Betlemme. Ci sono poi The Angel Sprinkling Hearts, la Cicatrice di Betlemme e forse la più nota di tutte: il Lanciatore di Fiori, un’opera dal significato enorme e creata magistralmente su un imponente muro nascosto dietro a un benzinaio.

Betlemme è tante cose, è una città che va vista sia da parte di coloro che sono credenti, sia da chi non lo è: una visita qui serve per comprendere più a fondo alcune delle brutalità e drammaticità con cui hanno a che fare dei popoli in questa nostra epoca attuale.

muro di separazione betlemme

Fonte: iStock – Ph: LUKASZ-NOWAK1

Un tratto del muro di separazione
Categorie
capitali europee Europa Idee di Viaggio Madrid parchi naturali Spagna vacanza natura Viaggi viaggiare

Parco del Retiro, un’oasi verde nel cuore della città

C’è un gioiello verde incastonato nel cuore di Madrid. Il Parco del Retiro non è solo il parco più importante della capitale della Spagna, ma anche il luogo preferito dalla gente del posto e dai turisti, perché ha tantissimo da offrire oltre alle passeggiate nella natura. Un paesaggio culturale urbano, ricco ed eterogeneo, dinamico e in continua evoluzione, riconosciuto come Paesaggio Culturale del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, insieme al Paseo del Prado. Scopriamolo.

Parco del Retiro, tra alberi secolari e attrazioni uniche

Il Parco del Retiro (o Parque del Buen Retiro) si estende per 125 ettari e ospita oltre 15.000 alberi, il che ne fa una preziosa oasi verde nel centro di Madrid. Dal 2021 è stato inserito nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità, insieme al Paseo del Prado. Alcuni dei suoi giardini sono di notevole interesse botanico, come il Jardín de Vivaces, i Jardines de Cecilio Rodríguez – giardini classicisti con un tocco andaluso, i Jardines del Arquitecto Herrero Palacios, la Rosaleda (il roseto) e il Parterre Francés con il Cipresso calvo, l’albero più antico della città, che si pensa abbia 400 anni.

Qui si può passeggiare per ore tra i viali alberati, fotografare eleganti architetture, prendere un caffè in una terrazza all’aperto o noleggiare una barca a remi per trascorrere momenti romantici sul lago artificiale più famoso di tutta la Spagna. In questo scenario naturale si incontrano sculture e fontane importanti. A cominciare dal monumento ad Alfonso XII, progetto dell’architetto José Grasés Riera, che questa primavera inaugura un belvedere da cui godersi una splendida vista sulla città. Ci si imbatte poi nel Reservado de Fernando VII, situato all’incrocio di Calle O’Donnell e Calle Menéndez Pelayo, che comprende la Casa del Pescador, la Montaña Artificial e la Casa del Contrabandista, che oggi ospita il Florida Park, un moderno multispazio dedicato al tempo libero e all’ospitalità che per anni ha ospitato un salone delle feste.

E ancora, si possono ammirare la statua El Ángel caído, l’unica scultura al mondo che rappresenta il diavolo, la fontana delle Galápagos, che ricorda la nascita di Isabella II, il sorprendente Eremo di San Pelayo e San Isidoro, il Bosque del Recuerdo (Bosco del Ricordo) e il Teatro de Títeres (Teatro delle marionette), unico nel suo genere in Europa, con un programma stabile ogni fine settimana.

Tra i suoi elementi architettonici e storici più importanti:

  • l’Estanque Grande (lago grande) che propone varie attività, tra cui barche a remi, barca solare e aula solare e la Scuola Comunale di Canoa, rivolta a bambini e ragazzi tra i 7 e i 17 anni
  • Palacio de Velázquez e il Palacio de Cristal, entrambi attualmente utilizzati come sale espositive. Il Palacio de Cristal è uno dei principali esempi dell’architettura del ferro in Spagna, un padiglione romantico creato per ospitare una mostra di piante esotiche all’Esposizione delle Filippine del 1887

Natura, cultura, sport e relax: ce n’è per tutti i gusti

Annoiarsi al Parco del Retiro di Madrid è praticamente impossibile, tante sono le occasioni di svago, relax e divertimento per adulti e bambini, oltre che per gli amanti dello sport. Tra le tappe da non perdere, ci sono il Centro Sportivo Municipale La Chopera, il Centro Culturale Casa de Vacas, la Biblioteca Pubblica Municipale Eugenio Trías e l’Osservatorio Meteorologico recentemente restaurato. Se siete appassionati di botanica, resterete a bocca aperta davanti al cipresso di Montezuma (o ahuehuete), probabilmente l’albero più antico di Madrid.

Nei dintorni si può noleggiare una bicicletta per godersi il parco su due ruote, mentre se volete fare una sosta, potete concedervi una pausa in uno dei suoi chioschi e terrazze. Il Parco del Retiro ospita anche alcuni degli eventi più importanti di Madrid, come la Fiera del Libro e lo spettacolo pirotecnico di San Isidro.

Categorie
Borghi fiori Notizie Viaggi

Aprile è il mese dei tulipani a Pralormo: le visite imperdibili

La primavera è un tripudio di colori incantevoli, soprattutto a Pralormo: il piccolo borgo piemontese è diventato famoso per i suoi tulipani, che ad aprile giungono nel loro massimo splendore. Qui si tiene un festival dedicato a questi bellissimi fiori, che attira ogni anno centinaia di curiosi. È l’occasione perfetta per immergersi nella natura e trascorrere un weekend all’aria aperta. Ecco quali sono gli appuntamenti da non perdere.

I tulipani di Pralormo, un vero spettacolo

A due passi da Torino, c’è un luogo che sembra uscire da una favola: stiamo parlando di Pralormo, un piccolo borgo adagiato su una collina, da cui gode di un bel panorama sulla rigogliosa natura che lo circonda. Uno dei suoi monumenti simbolo è il Castello dei Conti Beraudo, eretto attorno al XIII secolo e rimaneggiato pesantemente nella prima metà dell’800, fino ad assumere le sue sembianze attuali. Davanti al maniero, un tempo esisteva un grazioso giardino di rose: la sua trasformazione è avvenuta nel XIX secolo ad opera dell’architetto Xavier Kurten, che ne ha fatto un bellissimo parco all’inglese.

Oggi è possibile visitare il castello e i suoi meravigliosi giardini grazie ad alcuni percorsi guidati che si svolgono dall’inizio della primavera alla fine dell’autunno, per sfruttare così le giornate più calde e luminose. Si tratta di un’esperienza davvero suggestiva, alla scoperta della vita quotidiana all’interno di quella che è una delle più affascinanti dimore sabaude, che si svolgeva tra le decine di stanze riccamente decorate e quelle destinate ai domestici. È però all’aria aperta che si può godere della vera meraviglia: il parco, durante i primi mesi d’apertura, si veste di colori strabilianti grazie alla fioritura di tulipani e narcisi.

Ogni anno, qui vengono piantati oltre 100mila fiori (soprattutto tulipani), variando spesso nella scelta del colore e della disposizione, per offrire uno spettacolo sempre diverso. Particolarmente affascinante è, ad esempio, la collezione di tulipani neri che attira inevitabilmente moltissimi curiosi. Nel parco non ci sono solo fiori colorati: l’allestimento è volto a regalare un’esperienza a tutto tondo ai visitatori, mettendo a disposizione panchine per fare un picnic, una zona dedicata alla ristorazione e un’area per i cani, con tante ciotole di acqua fresca.

Gli eventi imperdibili a Pralormo

La primavera presso il Castello di Pralormo è una delle più belle d’Italia, da non lasciarsi sfuggire assolutamente. Il parco apre i battenti dal 1° aprile al 1° maggio 2023 per il festival “Messer Tulipano”: si tratta di un evento tra i più attesi, giunto ormai alla sua 23esima edizione. Oltre ad ammirare i tulipani, ci sono diverse manifestazioni tematiche che hanno come sfondo il giardino di Pralormo. Quest’anno, l’argomento collaterale del festival è “Flower Design”, un’immersione nel mondo dei fiori e del loro interesse artistico in quanto fonte d’ispirazione per stilisti e designers.

Per sfruttare appieno una bella giornata primaverile trascorsa tra i tulipani, si può aggiungere una visita al Castello e ai suoi saloni incantevoli, che oggi si arricchisce di un nuovo percorso. Il primo, già da tempo in auge, è quello che conduce alla scoperta della vita quotidiana delle famiglie nobiliari che si sono susseguite tra queste mura. Quello recentemente inaugurato è invece dedicato ad un plastico di trenini d’epoca, con gallerie scavate nei muri e paesaggi ricostruiti in miniatura. La visita include anche una grande collezione di locomotive e vagoni del periodo compreso tra fine ‘800 e la prima metà del ‘900.

Categorie
giardini luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Esiste un giardino delle meraviglie che s’illumina di notte

C’è qualcosa di magico che succede in primavera intorno a noi, che non si può descrivere ma solo vivere. Tutto merito di Madre Natura che, con il suo risveglio, trasforma il mondo che abitiamo nel palcoscenico di spettacoli che lasciano senza fiato.

Fioriscono i prati, i giardini e i viali alberati di moltissime città del globo che, in questo periodo, diventano le destinazioni perfette da raggiungere per tutti gli amanti dell’outdoor e della natura.

Le fioriture che si snodano intorno al mondo, da quelle grandi e celebri a quelle più piccole e pittoresche, diventano delle vere e proprie attrazioni turistiche da raggiungere. Eppure c’è un luogo che, più di altri, riesce a incarnare perfettamente l’essenza del periodo. Stiamo parlando del Giappone. Proprio qui, all’ombra delle iconiche fioriture di ciliegio, esiste un giardino delle meraviglie che di notte si illumina e sfavilla: è un incanto.

Bentornati a Osaka, dove la primavera è un sogno

È un sogno che accomuna tantissimi viaggiatori, quello di raggiungere il Paese del Sol Levante durante i mesi di marzo, aprile e maggio, e i motivi sono piuttosto intuibili. Durante la stagione primaverile, infatti, la natura tinge di meraviglia alcuni dei luoghi più iconici del territorio.

È proprio qui, tra strade e viali avvolti dal soffice manto rosa dei ciliegi in fiore, che cittadini e viaggiatori si riuniscono per praticare l’Hanami e per passeggiare in tutte quelle città dove gli elementi architettonici sono incorniciati da paesaggi naturali da sogno. Non solo ciliegi però, le fioriture del Giappone sono tante e diverse, e tutte sono destinate a incantare.

Tra i luoghi da raggiungere in questo periodo c’è anche Osaka, la grande città dell’isola giapponese di Honshu. Celebre per la vita notturna, per lo street food, ma anche per gli straordinari templi secolari, il territorio ospita uno dei giardini più suggestivi del mondo.

Stiamo parlando del Nagai Botanical Park, un luogo che celebra la natura a ogni ora del giorno. Quando il sole tramonta e lascia spazio al crepuscolo, infatti, il parco inizia a brillare creando un’atmosfera che lascia senza fiato. Tutto merito dell’uomo che, imitando Madre Natura, ha creato uno show incredibile. Una mostra immersiva e permanente che trasporta i visitatori in un magico mondo delle meraviglie.

Osaka: il giardino delle meraviglie che si illumina di notte

Fonte: teamLab

Osaka: il giardino delle meraviglie che si illumina di notte

Nagai Botanical Garden: il parco fiorito che brilla di notte

Situato nel rione Higashisumiyoshi-ku, il Nagai Botanical Garden è un giardino botanico situato nei pressi dell’omonimo parco urbano e frequentato quotidianamente dai cittadini. Proprio qui, le persone, scelgono di trascorrere le giornate all’insegna del relax, della spensieratezza e della natura.

Eppure è quando tramonta il sole che questo parco sembra essere sotto l’effetto di un incantesimo. Quando le luci si spengono, infatti, un caleidoscopio surreale di luci e colori prende vita. Ed è allora che comincia la magia.

Tutto merito di una mostra permanente e immersiva messa a punto da teamLab, un collettivo artistico internazionale che crea capolavori visivi e immersivi combinando arte, scienza, tecnologia e natura con l’obiettivo di raccontare il mondo in nuovi e inediti modi.

A Nagai Park, infatti, quando arriva la notte, una serie di spettacoli scintillanti illuminano l’intero parco. Nulla resta uguale perché lo show è in continuo mutamento. Le opere della mostra, infatti, sono influenzate dalle condizioni meteorologiche, dal vento e dalla pioggia. E poi, ancora, dagli alberi e dagli esemplari che popolano il giardino.

Ne risulta così una mostra immersiva che non conosce spazio e tempo ma che, al contrario, muta continuamente fondendosi con l’ambiente circostante.

Le sculture giganti raffigurano l’energia degli agenti atmosferici e si trasformano in lampi di luce quando le persone si avvicinano. E poi, ancora, proiezioni vorticose che trasportano in universi lontani e sentieri che conducono i visitatori all’interno di un’ecosistema straordinario e senza confini.

Nagai Botanical Park

Fonte: teamLab

Nagai Botanical Park, Osaka
Categorie
Curiosità Europa Viaggi

In Europa esiste un altro Golden Bridge, ed è bellissimo

Il mondo che abitiamo è pieno di meraviglie. Alcune portano la firma di madre Natura, proprio lei che come un abile artigiano plasma in maniera sapiente tutti quei paesaggi che sembrano usciti da un libro delle favole. Altre, invece, sono state create dall’uomo e si sono trasformate, con gli anni, nei simboli di città e Paesi interi.

Il Colosseo, la Tour Eiffel, il Taj Mahal e il Partenone, sono solo alcuni dei monumenti iconici che ogni giorno vengono raggiunti da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. A questi, poi, si aggiungono capolavori architettonici, sculture maestose e opere ingegneristiche che caratterizzano i panorami urbani in maniera unica. Il Golden Gate Bridge è uno di questi.

Si tratta di un ponte sospeso che sovrasta il Golden Gate e che mette in comunicazione l’Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco, di cui è diventato simbolo indiscusso. Quello che non tutti sanno, però, è che esiste un altro ponte simile a quello presente nella città dorata e si trova in Europa, più precisamente a Lisbona. Ed è bellissimo.

Lisbona come San Francisco

Sono tanti i motivi per organizzare un viaggio a Lisbona, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale del Portogallo, infatti, conserva un patrimonio storico, culturale e naturalistico davvero sorprendente che da sempre incanta viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Le cose da fare e da vedere in città sono tantissime, a partire dalle visite ai musei che conservano capolavori di inestimabile valore passando per le passeggiate nel centro storico e per la scoperta della secolare tradizione delle azulejos, le caratteristiche piastrelle in ceramica che decorano piazze, vie e quartieri.

Ma c’è qualcosa di ancora più incredibile da scoprire nella capitale del Portogallo, una visione che da sempre incanta cittadini e turisti. Stiamo parlando di quel panorama straordinario che si apre tra gli edifici caratterizzati dai colori pastello e da quel ponte sospeso che brilla al tramonto e che domina il fiume Tago.

Ed è proprio del Ponte 25 de Abril che vogliamo parlarvi oggi, di quell’opera monumentale e di passaggio che è stata spesso paragonata al Golden Gate Bridge di San Francisco e che sin dalla sua creazione ha modificato per sempre il panorama urbano della città.

Il ponte sospeso che ha cambiato lo skyline della città

Se state organizzando un viaggio a Lisbona, non potete non inserire nel vostro itinerario di viaggio anche il Ponte 25 de Abril, uno dei luoghi più celebri della capitale. Si tratta di un ponte sospeso sul fiume Tago che collega la città ad Almanda che si trova proprio sulla sponda opposta del corso d’acqua.

La struttura, inaugurata nel 1966, si snoda per poco più di due chilometri, eppure quelli bastano a creare un panorama davvero sorprendente che ricorda in tutto e per tutto quello che restituisce la mitica Golden City.

E in effetti, i rimandi al celebre Golden Bridge di San Francisco sono diversi e non per niente casuali. La costruzione in acciaio, infatti, porta la firma dell’American Bridge Company, la stessa compagnia che ha costruito il ponte della città in California e al quale si è ispirato.

Sin dalla sua inaugurazione, il Ponte 25 de Abril, è diventato un vero e proprio punto di riferimento della città, nonché uno dei luoghi più affascinanti da contemplare al tramonto. Per poterlo ammirare in tutta la sua maestosità, il consiglio è quello di raggiungere la zona del Porto di Santo Amaro durante la Golden hour.

Categorie
Europa Francia Idee di Viaggio itinerari culturali Provenza Viaggi

In Provenza, sulle tracce di Pablo Picasso

Pittori e scrittori hanno da sempre celebrato la Provenza. Un nome su tutti: Pablo Picasso. Il grande artista di nazionalità spagnola scelse questa regione del Sud della Francia per creare le sue opere d’arte, amare e… morire. Tanto che i suoi dipinti, le sue donne e le sue amicizie hanno segnato queste terre a tal punto da identificarsi con l’artista stesso.

Disegni, pitture e ceramiche, ma anche la volta di una cappella portano il suo nome e si possono scoprire ad Arles, Aix-En-Provence, Avignone, Vallauris e Antibes.

A cinquant’anni dalla morte di Picasso, avvenuta l’8 aprile del 1973 a Mougins, ripercorriamo un itinerario che segue i suoi passi. Il più grande pittore del XX secolo ha trascorso la maggior parte della vita nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra e il tour sulle orme di Picasso nel Sud della Francia comprende alcune tappe che hanno ispirato la sua vita e la sua creatività.

Picasso ad Antibes

Negli anni di soggiorno di Picasso sulla Costa Azzurra, la città di Antibes propose all’artista di sfruttare parte dell’allora Castello Grimaldi come atelier. Al termine del soggiorno durato solo due mesi nel 1946, il pittore lasciò alla città 23 dipinti e 44 disegni. Nel ’48 Picasso arricchì la collezione donando 78 ceramiche realizzate nell’atelier Madoura di Vallauris. Nel 1966, per rendere omaggio a Pablo Picasso, il Castello Grimaldi divenne ufficialmente il Museo Picasso, il primo museo dedicato all’artista. Nel 1991, infine, il lascito di Jacqueline Picasso, la sua ultima compagna di vita, permise di arricchire ulteriormente la collezione.

Picasso a Vallauris

Picasso scoprì nel 1936 la “città dei cento vasai ” e ci andò a vivere tra il ‘48 e il ‘55 cimentandosi nel modellare la terra. Le ceramiche prodotte in questi anni sono una dimostrazione ulteriore del suo genio. Nel ‘59, dipinse “La Guerra e la Pace” nella cappella sconsacrata del castello trasformando l’antico santuario abbandonato in una sorta di Tempio della Pace. Il castello è diventato il Museo Nazionale Pablo Picasso. Ma a Vallauris l’artista lasciò anche una delle sue più celebri sculture, per ringraziare la popolazione della calorosa accoglienza: “L’uomo con la pecora” che si può ammirare nella piazza del mercato nel centro cittadino.

cappella-picasso-vallauris

Fonte: @SiVIaggia – Ilaria Santi

La cappella affrescata da Picasso nel castello di Vallauris

Picasso e Mougins

Picasso conobbe il borgo di Mougins, nell’entroterra di Cannes, grazie a un fotografo che lo immortalò in alcuni suoi scatti intimi. Decise allora di acquistare una proprietà nel 1961, il Mas Notre-Dame-de-Vie, che lui stesso definiva “la casa dei miei sogni” e dove si spense nel ’73 all’età di 91 anni. Dalla villa poteva ammirare la baia di Cannes, le colline intorno al villaggio fino al Massiccio dell’Estérel.

Il periodo trascorso in solitudine a Mougins fu particolarmente intenso dal punto di vista artistico per Picasso. La moglie Jaqueline che gli fu accanto fino alla fine e che lui chiamava affettuosamente “la spagnola” fu la sua ultima musa. La casa venne venduta nel 2017 per 170 milioni di euro. Oggi, Mougins è conosciuto come borgo degli artisti per via dei tantissimi atelier che sono stati aperti da allora.

Mougins Francia

Fonte: Ph Aurore Kervoern – iStock

Il borgo di Mougins

Picasso a Saint-Tropez

Come Henri Matisse e Paul Signac, anche Picasso frequentò regolarmente la cittadina di Saint-Tropez. In particolare, trascorse l’estate del ‘51 con Geneviève Laporte, con cui ebbe una relazione, nella casa dello scrittore Paul Eluard. Geneviève è il soggetto di numerosi ritratti e nudi eseguiti dall’artista, tra i quali il celebre disegno “L’Odalisca”.

Picasso ad Aix-en-Provence

Ad Aix sarebbe dovuto nascere nel 2021 il più grande museo al mondo dedicato a Picasso, voluto da Catherine Hutin-Blay, figlia di Jacqueline Roque, ultima moglie di Picasso. Il museo avrebbe dovuto trovare spazio all’interno dell’ex convento dei Predicatori, ma al momento il progetto è rimasto in stand-by. Si possono però ammirare alcune opere di Picasso al Museo Granet di Aix-en-Provence.

Aix-en-Provence

Fonte: iStock

Il centro storico di Aix-en-Provence

Picasso ad Arles

La passione dell’andaluso Picasso per la Spagna e per le sue tradizioni (era nato a Malaga), prima fra tutte la corrida, e l’ispirazione che la Camargue aveva dato a un altro celeberrimo artista, Vincent Van Gogh, lo portarono spesso ad Arles. Il Museo Réattu della città ospita ben 57 disegni donati dallo stesso Picasso un paio di anni prima della morte. Tra questi, il Ritratto di Maria (la madre dell’artista), risalente al 1923, e il Ritratto di Lee Miller (una delle sue ultime muse), vestita da Arlesiana, dipinto nel 1937.

Picasso a Les Baux-De-Provence

Le vecchie cave di Les Baux-De-Provence, nelle Alpilles, un gruppo di colline in Provenza, videro Picasso partecipare come attore, nel 1959, nella cornice della “Cattedrale di immagini”, alle riprese del “Testamento d’Orfeo”, un film realizzato dal suo amico Jean Cocteau. Ancora oggi lo si può vedere nello stesso luogo, le Carrières de Lumières.

Les-Baux-De-Provence

Fonte: 123rf

Le cave di Les Baux-De-Provence

Picasso ad Avignone

Picasso scelse di trascorre l’estate del 1914 ad Avignone, vicino ai suoi amici pittori Georges Braque e André Derain e qui realizzò due grandi tele, fra cui “Il ritratto di ragazza” (sintesi di diverse tecniche: papiers collés, materiali e trompe l’oeil) e delle splendide nature morte, come “Natura morta verde”. Il Museo Angladon espone, al piano terra, in una sala dedicata ai Maestri degli anni ’20, numerose sue opere, fra cui i famosissimi “Arlecchino” e “Finestra aperta sul mare”.

Picasso a Vauvenargues

Il piccolo Comune dell’entroterra provenzale a una quindicina di chilometri da Aix-en-Provence è l’ultima tappa del viaggio sulle orme di Pablo Picasso. Il castello del XIII secolo venne venduto all’artista nel 1958 ed è qui che Picasso è sepolto, davanti alla scalinata principale del castello, insieme alla sua ultima moglie. Le finestre della residenza affacciano sulla montagna Sainte-Victoire, la stessa che Paul Cézanne aveva dipinto sotto mille luci diverse, in ogni stagione dell’anno.

Quando Picasso informò il suo mercante d’arte Daniel-Henry Kahnweiler dell’acquisto pare gli abbia detto “Ho comprato la Sainte-Victoire di Cézanne” e che l’altro gli abbia chiesto quale dei tanti, ma che la risposta di Picasso sia stata “L’originale”, riferendosi alla collina vera e propria, visto che della proprietà fa parte anche una porzione della montagna.

castello-Vauvenargues-picasso

Fonte: 123rf

Il castello di Vauvenargues dove si trova la tomba di Pablo Picasso

Alcune delle pareti interne del castello sono decorate con affreschi realizzati dallo stesso Picasso – tra cui quelle del bagno – e per questo motivo l’edificio è diventato un monumento storico. Il castello, arredato e decorato dall’artista, da allora è appartenuto alla figlia di Jacqueline, Catherine, erede di Picasso, ma non è visitabile, se non in circostanze speciali.

Categorie
Europa Francia Idee di Viaggio Normandia Viaggi

Normandia, destinazione green: tutte le attività che si possono fare

In fatto di turismo sostenibile, ora c’è una nuova meta in più tra cui scegliere: si tratta della Normandia, la storica regione francese situata nel nord del Paese, affacciata sul Canale della Manica. Inserita tra le Top 100 Stories come destinazione green, è un esempio di realtà che si impegna a tutelare l’ambiente, offrendo al tempo stesso ai visitatori delle esperienze uniche. Andiamo alla scoperta di questo luogo fantastico e delle tante attività che si possono praticare (in maniera sostenibile, ovviamente).

Normandia, destinazione green da scoprire

La Normandia vanta un incredibile patrimonio storico e paesaggistico tutto da scoprire. Meravigliosi sono i suoi castelli, alcuni dei più belli della Francia, dove sembra di fare davvero un tuffo indietro nel tempo. E ci sono tante città d’arte da visitare, come Rouen (e la sua splendida cattedrale) e il suggestivo borgo di Mont-Saint-Michel, arroccato su un isolotto collegato alla terraferma da un istmo che viene sommerso puntualmente dall’alta marea. Senza contare l’infinita magia delle sue coste d’alabastro, scogliere rocciose a picco sul mare interrotte solamente da piccole spiagge.

E poi c’è la natura, un’idilliaca composizione di boschi verdeggianti, ampie campagne e corsi d’acqua spumeggianti. Non sorprende che la Normandia abbia deciso di puntare al turismo sostenibile, ottenendo così il riconoscimento di destinazione green. Tante sono le attività da praticare sul territorio, per visitare luoghi incredibili (con un occhio di riguardo all’ambiente). Non solo trekking: se il turismo slow a piedi è ormai diventato un trend, ci sono tante altre possibilità per esplorare la regione in maniera sostenibile.

Cosa fare in Normandia

Niente auto per visitare la Normandia: molto meglio andare in bici, per godersi il panorama incantevole e fare un po’ di attività all’aria aperta. La regione offre ben 1.600 km di piste ciclabili, distribuiti in tantissimi itinerari tematici che ci conducono alla scoperta del patrimonio storico, culturale e persino gastronomico di questo territorio. Uno dei percorsi più suggestivi è quello che collega Mont-Saint-Michel alle spiagge divenute famose per lo sbarco in Normandia, uno dei momenti salienti della Seconda Guerra Mondiale. Per chi invece ama l’arte, la ciclabile perfetta è quella che costeggia la Senna, per 240 km da Giverny a Le Havre, dove il celebre pittore Monet dipinse uno dei suoi capolavori.

Proprio la Senna è poi protagonista di altre avventure outdoor, questa volta a pelo d’acqua. Il 2023 è l’anno dedicato a numerosi appuntamenti nautici, come l’Armada di Rouen: si tratta di un festival che ospita i velieri più grandi al mondo, ma anche navi militari e sottomarini, tutti pronti a sfilare lungo le rive del fiume per un evento spettacolare. Questa potrebbe essere l’occasione giusta per concedersi un giro in barca e ammirare il paesaggio da un punto di vista inedito. Tra gli sport d’acqua c’è poi il surf, e le coste ben ventilate della Normandia offrono lo spunto perfetto per questa avventura.

I più coraggiosi possono anche cimentarsi nel coasteering, un’attività che coniuga nuoto, canyoning e arrampicata sulle rocce, il tutto lungo le sponde frastagliate della Costa d’Alabastro. Si tratta di un’esperienza unica, che richiede una certa dose di allenamento e un pizzico di audacia. Meno avventurosa – ma altrettanto divertente – è invece l’escursione in fat bike ad Omaha Beach, una delle spiagge più belle della Francia. A bordo di una bici con ruote più grandi del normale, si possono affrontare percorsi di ogni tipo (persino sulla sabbia) e ammirare il mare da vicino.

Categorie
fiori mare Viaggi Wanderlust

In questa città puoi attraversare un mare di fiori

Quando la primavera arriva porta con sé una gran voglia di vivere gli spazi aperti e di scoprire e riscoprire il mondo che abitiamo. Tutto merito di Madre Natura che, con il suo risveglio, trasforma il pianeta nel palcoscenico di uno spettacolo mozzafiato e grandioso, quello che porta la sua inconfondibile firma.

È questo il momento migliore per organizzare nuovi viaggi e raggiungere tutte quelle destinazioni che fioriscono durante la primavera. I parchi, le colline e i quartieri della città, infatti, si tingono di meraviglia creando visioni che incantano la vista e inebriano i sensi.

È questo il caso delle celebri fioriture di ciliegio, che invitano a praticare la suggestiva tradizione giapponese dell’Hanami, o quelle dei tulipani che colorano in maniera straordinaria i campi sterminati dell’Olanda. Non sono le uniche, però, perché da qualche parte del mondo anche i meno popolari fiori di colza danno spettacolo e proprio in questa città hanno creato un mare fiorito da ammirare e da attraversare. Pronti a partire?

I fiori di colza danno spettacolo

Organizzare un viaggio in primavera è sempre un’ottima idea, perché è in questo periodo che molte delle città del mondo indossano il loro abito più bello, quello cucito sapientemente da Madre Natura.

Sono molti i luoghi che, durante questa stagione, ospitano spettacoli mozzafiato, fioriture che con gli anni si sono trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche. Ma come abbiamo anticipato, in realtà, il risveglio della natura porta in scena tantissime meraviglie, alcune delle quali sono sconosciute ai più. E questo è il caso dei fiori di colza che, in Cina, stanno tingendo il paesaggio di mille sfumature di giallo.

La colza, il cui nome è conosciuto soprattutto per l’olio che si ricava dai semi, è la protagonista assoluta di una fioritura che ha rubato il colore al sole. I fiori della pianta, infatti, sono caratterizzati da una nuance gialla e brillante che illumina le distese infinite sulle quali esplode.

In diverse zone della Cina, la fioritura di questo esemplare, è diventata una vera e propria attrazione per cittadini e viaggiatori. E i motivi sono piuttosto intuibili: basta ammirare le fotografie che ritraggono quei paesaggi scintillanti per aver voglia di immergersi e perdersi in questi.

Tra i più belli e imperdibili ci sono sicuramente quelli che caratterizzano in maniera univoca l’area panoramica di Qiandao. In questo luogo, considerato patrimonio culturale e globale, la fioritura di colza ha creato un mare di fiori da attraversare in barca o a piedi, per vivere una delle esperienze più suggestive di una vita intera.

La colza fiorisce a Qianduo, Cina

Fonte: Getty Images

La colza fiorisce a Qianduo, Cina

Attraversare un mare dorato: succede in Cina

Non si tratta propriamente di un mare, quello che campeggia al centro dell’area panoramica di Qiandao, infatti, è un lago artificiale, eppure la sensazione che restituisce in primavera è proprio quello di un mare popolato da migliaia di fiori gialli.

Con l’arrivo della bella stagione, i fiori di colza trasformano questo paesaggio rurale in una suggestiva distesa d’oro che si può attraversare nei mesi che vanno da marzo a maggio. I campi di coltivazione, infatti, confinano con l’acqua e in questa sembrano perdersi, creando uno scenario unico e surreale.

È possibile attraversare l’area panoramica in barca, e quindi godersi il pittoresco paesaggio in movimento, oppure passeggiare a piedi tra i campi, collegati tra loro da ponticelli e sentieri, per immergersi tra migliaia di esemplari in fiore che brillano al sole.

I fiori di colza danno spettacolo in Cina

Fonte: Getty Images

I fiori di colza danno spettacolo in Cina
Categorie
capitali europee Europa Francia itinerari culturali Notizie Parigi Tour Eiffel Viaggi

Si chiama Eiffela, è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Raggiungere Parigi è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale della Francia, infatti, non è solo una delle città più suggestive d’Europa, ma è anche un centro mondiale di arte, moda, cultura e gastronomia. Con un volo di circa due ore dall’Italia è possibile scoprire una delle destinazioni più affascinanti del pianeta, la stessa che da secoli incanta e ispira poeti, scrittori, artisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del globo.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dall’architettura che caratterizza i grandi viali alberati, passando per la cattedrale di Notre Dame e la Tour Eiffel, e terminando nelle vie dello shopping, tra eleganti caffetterie e negozi di lusso.

E oggi è proprio Parigi che vogliamo raggiungere idealmente insieme a voi, per scoprire una novità che ha reso entusiasti gli abitanti della capitale e tutti i turisti in visita alla Ville Lumière. Da qualche giorno, infatti, in città è arrivata Eiffela, è la sorella minore della Tour Eiffel ed è già diventata la protagonista assoluta del panorama visto da Champ de Mars.

Bentornati a Parigi, la città delle due Tour Eiffel

Organizzare un viaggio a Parigi, dicevamo, è sempre una grandiosa idea. Lo è perché la capitale non smette mai di incantare. Lo fanno i suoi quartieri, quelli che conservano e preservano tradizioni, storie e usanze, e lo fanno tutti quei monumenti iconici che sono diventati il simbolo della città e del Paese intero, la cui visione non stanca mai.

La maestosità della Tour Eiffel, per esempio, è qualcosa che non smette mai di stupire. Simbolo per antonomasia di Parigi e della Francia, questa torre iconica che si staglia sullo skyline urbano attira da sempre l’attenzione di cittadini e turisti. Imponente di giorno, scintillante di notte, il monumento architettonico popola da sempre le cartoline più belle che provengono dalla capitale.

In questi giorni, però, la Tour Eiffel non è l’unica torre della città. Al suo fianco, infatti, è apparsa Eiffela, una piccola replica del monumento arrivata in città per celebrare il 134° anniversario dell’inaugurazione del simbolo di Parigi.

Si chiama Eiffela: è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Fonte: Berzane Nasser/ABACA / IPA

Si chiama Eiffela: è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Vi presentiamo Eiffela

All’alba del 1° aprile i viaggiatori e i turisti della capitale si sono svegliati con la presenza di una nuova arrivata in città. Il suo nome è Eiffela, ed è una piccola replica dell’iconica Tour Eiffel.

Piccoli, però, non sono i suoi numeri. Anche se Eiffela è circa un decimo dell’originale, vanta un’altezza di oltre 30 metri e un peso di 23 tonnellate. Per assemblarla ci sono voluti quasi 4000 pezzi e più di 9000 bulloni.

In realtà, la piccola torre, non è una novità in senso assoluto per i cittadini francesi. Eiffela, infatti, popola le strade del dipartimento di Maine-et-Loire dal 2016. Tuttavia, in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione della Tour Eiffel, il monumento è stato trasportato a Champ de Mars e posto proprio al fianco della grande torre.

Creata dall’artista francese Philippe Maindron, Eiffela resterà al fianco dell’originale fino al 10 aprile. Un tempo limitato, questo, che però permetterà a cittadini e viaggiatori di scattare istantanee di immensa bellezza sulla città e di immortalare due Tour Eiffel in un’unica foto.

Due Tour Eiffel a Parigi fino al 10 aprile

Fonte: Berzane Nasser/ABACA / IPA

Due Tour Eiffel a Parigi fino al 10 aprile
Categorie
castelli Fiume Idee di Viaggio Liguria Toscana Viaggi

I castelli della Lunigiana, come quelli della Loira

Regione storica compresa fra Liguria e Toscana, la Lunigiana è nota per essere, oltre che terra di confine, di natura e borghi, la “Terra dei Cento Castelli”. Sulle sponde del fiume Magra fino alle vette appenniniche, e dai monti fino al mare, è un susseguirsi di castelli, torri, manieri, residenze signorili, alcuni dei quali oggi fatiscenti ma sempre di grande suggestione. Potrà sembrare strano che così tante strutture difensive siano tutte concentrare in questo splendido fazzoletto di terra. Eppure c’è una ragione: scopriamola.

Perché la Lunigiana è definita la ‘Terra dei Cento Castelli’

Se i castelli hanno finito per caratterizzare il paesaggio della Lunigiana lo si deve principalmente al dominio secolare dei Malaspina. La nobile famiglia feudale occupò quella che è da sempre considerata  la storica porta d’Europa lungo l’antica via consolare romana e la medievale Francigena, continuando a seguire il diritto longobardo che non prevedeva il maggiorasco, ossia la regola secondo cui l’intero patrimonio ereditario spettava soltanto al primogenito. Per questo motivo, tutti i figli maschi avevano diritto a un proprio feudo e a costruire la propria fortezza.

Nel 1221 iniziò una lunga serie di divisioni che portarono allo spezzettamento del territorio, indebolendo così i vari feudi, che divennero facile preda di potenze come Firenze, Genova, Milano e di altre famiglie nobili. In molti casi i manieri, che hanno principalmente origine malaspiniana, vennero trasformati in residenze signorili. Oggi, dei famosi cento castelli se ne possono visitare circa una ventina, mentre degli altri non è rimasto che qualche rudere o, in alcuni casi, più nulla.

I castelli imperdibili della Lunigiana

Tra i castelli imperdibili della Lunigiana c’è sicuramente l’imponente castello Malaspina di Fosdinovo, che spicca innanzitutto per essere in ottimo stato di conservazione, rispetto ai numerosi ruderi della zona. Con la sua mole maestosa, accoglie i visitatori nei saloni affrescati, tra cui spicca il grande salone centrale con gli affreschi di Dante con i Malaspina, ma altrettanto affascinanti sono la stanza del fantasma, e la camera di Dante, dove avrebbe dormito il Sommo Poeta. Sul castello di Fosdinovo aleggiano misteriose leggende, come quella legata a Bianca Maria Aloisia, figlia del marchese, colpevole di aver amato perdutamente uno stalliere. Nel 1620, il padre la fece murare viva insieme al suo cane e a un cinghiale, simbolo di ribellione. Da quel momento, nelle macchie impresse sul soffitto, si potrebbero riconoscere il padre, la figlia e i due animali. C’è anche chi sostiene di aver visto lo spirito della giovane aggirarsi per il castello o un cuore palpitare nel letto che fu di suo padre.

Un altro castello imperdibile è la Fortezza della Brunella, ad Aulla, in provincia di Massa Carrara, che deve il nome al colore della roccia su cui è edificata. Si erge alla confluenza del fiume Magra e del torrente Aulella, dominando entrambe le valli, ed è raggiungibile attraverso la storica scalinata alle porte della città oppure lungo la comoda strada sterrata che sale attraverso il parco che la circonda. Tipico esempio di fortificazione progettata in funzione delle armi da fuoco, costruita agli inizi del ‘500, ospita al suo interno il Museo di Storia Naturale, mentre dalla collina si può godere di una splendida vista sull’intero crinale appenninico e sulle Alpi Apuane.

Se visitate Pontremoli vi conquisterà il castello del Piagnaro, che svetta imponente sulla parte più antica del borgo toscano. Costruito agli inizi dell’XI secolo per volere della famiglia longobarda degli Adalberti, ha alle spalle una storia travagliata, che lo vide più volte distrutto e ricostruito per la sua importanza strategica, considerato che venne definito “clavis et ianua” da Federico II, ossia chiave e porta della Toscana. Dal 1975 è sede del Museo delle Statue Stele della Lunigiana, che, raccoglie tutte le statue-stele di questa terra di arte e cultura, singolari sculture antropomorfe, maschili e femminili, in pietra arenaria, realizzate dalle antiche popolazioni che hanno abitato la valle nei due millenni prima dell’arrivo dei Romani.

Tra i castelli visitabili su prenotazione, la Fortezza della Verrucola, a Fivizzano, il Castello di Castiglione del Terziere a Bagnone, e il Castello Malaspina di Tresana. Durante l’anno si può approfittare delle aperture straordinarie per visitare il Castello Malaspina di Monti, nella frazione di Licciana Nardi.