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Trovato un tesoro nascosto a Napoli, è sensazionale

Sotto terra si celano ancora tanti tesori preziosissimi, che purtroppo spesso non siamo in grado di individuare né di raggiungere: la tecnologia può però aiutarci quantomeno a fare luce su quello che si trova ben lontano dalla nostra vista. È proprio ciò che è accaduto a Napoli, dove la radiografia muonica (una tecnica impiegata nel campo della fisica) ha permesso di scoprire alcuni monumenti di inestimabile valore protetti da metri di terra.

Napoli, il tesoro nascosto (e irraggiungibile)

La città di Napoli vanta un incredibile patrimonio archeologico – basti pensare a ciò che resta di Pompei ed Ercolano, sommerse più di due millenni fa dalla lava del Vesuvio. Sappiamo però che ci sono ancora tesori da scoprire, che si nascondono nel sottosuolo. Si tratta delle vestigia dell’antica necropoli di Neapolis, costruita dai greci a cavallo tra il IV e il III secolo a.C.: secondo i numerosi studi degli esperti, si troverebbero in corrispondenza di quello che attualmente è conosciuto come il rione Sanità, a ben 10 metri di profondità rispetto al livello stradale.

Lavori di recupero per portare a galla questi monumenti preziosissimi non sono fattibili, quantomeno non in tempi brevi: “Purtroppo, l’altissima densità abitativa e le caratteristiche urbanistiche dell’area rendono molto difficile procedere con scavi sistematici, ma le ricerche archeologiche svolte, che avevano condotto anche al rinvenimento degli Ipogei dei Togati e dei Melograni, hanno portato i ricercatori a ipotizzare la presenza di ulteriori monumenti sconosciuti” – ha affermato l’INFN (Istituto Nazionale Fisica Nucleare), che ha contribuito ala scoperta.

Utilizzando la radiografia muonica, il cui funzionamento si basa sulle tecnologie adottate presso il Cern di Ginevra, gli esperti hanno individuato una camera funeraria sotterranea di cui è stata definita la posizione tridimensionale. La ricerca, pubblicata su Scientific Reports di Nature, rivela dettagli interessanti: gli scienziati hanno impiegato due rilevatori di muoni posizionati a circa 18 metri di profondità, i quali hanno raccolto dati per un mese intero ricostruendo l’immagine in tre dimensioni della camera funeraria.

Che cos’è la radiografia muonica

È dunque la fisica ad aiutare gli archeologi a fare luce sui misteri che si celano nel sottosuolo. La radiografia muonica è una tecnica che “utilizza i muoni, particelle prodotte nella cascata che segue l’interazione dei raggi cosmici con l’atmosfera terrestre, per ricostruire un’immagine della struttura interna di un oggetto” – ha spiegato l’INFN – “Per la sua natura non invasiva è particolarmente indicata in ambienti urbani dove non è pensabile applicare metodi di indagine attivi come la perforazione o le onde sismiche”.

Questa non è la prima volta che la radiografia muonica viene utilizzata in campo archeologico: da anni gli scienziati la impiegano per studiare le piramidi, non potendo abbattere pareti per cercare di scoprire che cosa nascondono. È così che, di recente, è stato scoperto un misterioso tunnel all’interno della Piramide di Cheope, un ritrovamento eccezionale che potrebbe fare la storia. Anche a Napoli questa tecnica si è rivelata particolarmente utile, dal momento che scavare in luoghi così densamente abitati non è possibile, se non con grandi sforzi e un impatto economico notevole. La camera funeraria è dunque irraggiungibile (almeno per il momento). Ma sappiamo dove si cela, ed è un enorme passo avanti per l’archeologia.

Di Admin

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