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Bibione: dalla spiaggia emerge una villa di epoca romana

Sarà un 2023 speciale quello di Bibione, nota e apprezzata località veneta per le vacanze balneari, con lunga e ampia spiaggia di sabbia finissima accarezzata dalle limpide acque dell’Adriatico.

Città di nascita recente, con nemmeno settant’anni alle spalle, tempio del benessere termale, è pronta a diventare anche meta prediletta per gli appassionati di storia e archeologia: è custode, infatti, di una villa romana, testimonianza di un passato più antico di quanto si possa immaginare.

Al via le ricerche a Villa Mutteron dei Frati

Nelle prossime settimane, gli archeologi daranno inizio alle ricerche presso la villa romana di Bibione, Villa Mutteron dei Frati, unica nel suo genere grazie al perfetto stato di conservazione, con strutture fino a due metri di altezza rimaste inalterate dal tempo.

L’obiettivo è inoltre quello di organizzare, in data da destinarsi, un’apertura straordinaria per il pubblico.

Il sito archeologico è noto fin dal Settecento e la sua importanza è stata segnalata in più di un’occasione: a inizio Ottocento dall’avvocato concordiese Dario Bertolini e poi negli anni Trenta del Novecento dal latisanese Aulo Gellio Cassi che compì il primo scavo nell’area della villa.

Negli anni Novanta, conscia dell’eccezionale scoperta, la Soprintendenza Archeologica del Veneto mise in moto una campagna di scavi che portò alla luce alcuni ambienti della villa ricchi di decorazioni.

L’interesse per Villa Mutteron dei Frati è rimasto sempre vivo con il trascorrere degli anni ma l’assenza di risorse ha bloccato il proseguimento delle indagini: qualche anno fa, tuttavia, è stato intrapreso un nuovo dialogo che ha portato, oggi, all’avvio di una nuova entusiasmante stagione di scavi e ricerche.

Gli studi previsti per il 2023

Gli studi cominceranno innanzitutto nella pineta Valgrande dove verrà eseguita una campagna di prospezioni geofisiche su una superficie di 200 metri quadrati accanto ai resti della villa ancora in parte visibili ovvero strutture murarie con pavimenti a mosaico e affreschi sulle pareti.

In questo modo, si mira a ottenere una mappa di anomalie collegabili a eventuali strutture presenti nel sottosuolo così da individuare con precisione l’area oggetto degli scavi.

Dal 6 al 31 marzo 2023 si terrà lo scavo stratigrafico che interesserà un’area di almeno 60 metri quadri, indagata da un team internazionale composto da 20 archeologi tra responsabili e studenti delle università di Regensburg e Padova.

Le aspettative sono quelle di portare alla luce ambienti tuttora sconosciuti per integrare la pianta oggi nota della villa e anche di acquisire dati importanti relativi a una datazione più precisa del periodo in cui l’antico edificio venne costruito e abitato, alle dimensioni e decorazioni, ai possibili proprietari e alle attività economiche che si svolgevano al suo interno, magari in relazione con le risorse dell’ambiente circostante e i collegamenti via acqua e via terra.

Per delineare le caratteristiche del paesaggio di cui la villa era parte integrante, nell’arco di tutto il 2023 gli esperti eseguiranno carotaggi, analisi sedimentologiche, palinologiche e ricognizioni archeologiche in estensione nella Valgrande e nel territorio alla sue spalle, in un zona compresa tra il canale Nicesolo a ovest e il fiume Tagliamento a est.

L’obiettivo è recuperare e fornire un’immagine precisa dell’antico paesaggio da cui si possano ricavare le forme dei luoghi e il quadro economico, insediativo e strutturale dell’ambiente costiero di oltre duemila anni fa e mettere i risultati a disposizione del pubblico grazie a visite guidate del sito (già durante gli scavi) e a momenti d’incontro.

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Paradisi terrestri: ecco quanto costa dormire su un’isola privata

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare reali. Posti che, per forme, lineamenti e colori assomigliano a tutti quei scenari che, fino a questo momento, abbiamo visto solo nei libri delle fiabe. Stiamo parlando dei paradisi terrestri, quei lembi di terra incontaminati dove la natura ha creato paesaggi che sembrano un sogno a occhi aperti.

Destinazioni, queste, che da sempre capeggiano le travel wish list di tutti quei viaggiatori che desiderano vivere esperienze all’insegna della grande bellezza che porta la firma di Madre Natura.

Luoghi come i Caraibi o le Hawaii, lo sappiamo, ci hanno insegnato che realizzare questo sogno è possibile. Quello che tutti non sanno, però, è che è possibile organizzare fughe solitarie in piccoli paradisi terrestri e godere della loro bellezza in maniera esclusiva. Esistono infatti delle isole private che possono essere affittate per una o più notti. E se pensate di non potervele permettere vi sbagliate, perché costano quanto un hotel in città.

Una fuga esclusiva e solitaria in un paradiso terrestre

Il sogno di rifugiarsi su un’isola privata, lontano da tutto e da tutti, è oggi più realizzabile che mai. In tutto il mondo, infatti, esistono tantissime destinazioni che consentono ai viaggiatori di vivere quella che è, con tutta probabilità, l’avventura più straordinaria di una vita intera.

Sono diverse le isole private messe a disposizione dei viaggiatori, e si trovano in tutto il mondo. Lembi di terra caratterizzati da una natura lussureggiante e rigogliosa e circondati soltanto dal mare azzurro e cristallino. Il prezzo, lo abbiamo già detto, non è un problema, perché queste isole hanno un costo che parte da 100 euro a notte, proprio come una stanza d’hotel in città. Abbiamo selezionato per voi alcune proposte imperdibili, pronti a organizzare la fuga perfetta?

Dormire su un’isola privata a partire da 100 euro a notte

La prima destinazione di cui vogliamo parlarvi si trova in Croazia, a poche ore di volo dall’Italia. Nell’arcipelago delle Isole Kornati, e ad appena venti minuti di barca dalle più celebri e popolate destinazioni, esiste un’isola privata che può essere affittata a partire da 140 euro a notte. A disposizione degli ospiti ci sono una casa di circa 80 metri quadri, l’unica dell’isola, e tanto mare e natura per vivere un’avventura da sogno.

Ci spostiamo ora dall’altra parte del mondo per raggiungere Vanuatu, un arcipelago situato nell’Oceano Pacifico. È qui che la meravigliosa e incontaminata Isola di Malvanua è messa a disposizione degli ospiti. Ad attendere i viaggiatori che giungono fin qui c’è Bella Beach House. Una casa immersa in un paesaggio tropicale che affaccia sulla sabbia bianca bagnata dal mare turchese e cristallino. Il costo è di 159 euro a notte.

Anche il Belize diventa la destinazione perfetta per una fuga da tutto e da tutti. Nel bel mezzo dell’oceano, e affacciato sulla barriera corallina, esiste un piccolo resort che è un sogno a occhi aperti, il suo nome è King Lewey’s Island Resort. In questo caso non sarete gli unici ospiti dell’isola perché la struttura ricettiva può ospitare fino a un massimo di 28 persone. Affittare una stanza qui ha un costo che parte da 100 euro a notte.

In Quebec, nel Laurentians, è possibile invece prenotare un’isola privata di 55.000 metri quadrati e dormire in uno chalet completamente circondato da una foresta lussureggiante. A fare da cornice a questa vacanza esclusiva sulla New World Island, ci sono le acque limpide del lago Bois-Franc che si estendono tutto intorno. Il paesaggio è mozzafiato. L’affitto parte da 200 euro a notte.

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Caraibi litorali mare Notizie Viaggi viaggiare

È la migliore spiaggia dei Caraibi per i viaggiatori

Anche per il 2023 TripdAdvisor ha premiato le destinazioni, gli hotel, i ristoranti e le attività più amate con i Traveller Choice Awards, classifica ricavata dalle preferenze degli utenti sulla base delle recensioni della community di viaggiatori: tutti i vincitori del premio Best of the Best sono in cima alle classifiche di TripAdvisor e si posizionano nel migliore 1% di tutti i listings presenti sulla famosa piattaforma.

Eagle Beach ad Aruba ha ottenuto il primato come “spiaggia più bella dei Caraibi” e il secondo posto come spiaggia più bella del mondo.

Eagle Beach, paradiso balneare caraibico

Eagle Beach è una delle spiagge più ampie e amate di Aruba, dalla candida sabbia soffice e ombrelloni di paglia, rinfrescata dalla brezza che attenua la calura, uno dei luoghi top per immergersi appieno nella rilassata e avvolgente atmosfera dei Caraibi.

Suo vanto, che la rende perfetta per gli amanti della natura, sono i due alberi più fotografati e rinomati dell’isola, i Fofoti, dalla caratteristica silhouette sagomata dal vento, simboli indiscussi del territorio.

La straordinaria composizione di conchiglie e coralli, fa sì che la sabbia di Eagle Beach si mantenga fresca anche nelle ore più calde della giornata permettendo rigeneranti passeggiate a piedi nudi lungo il litorale in qualsiasi momento della giornata.

Ma non è certo tutto.

La spiaggia più bella dei Caraibi è inoltre il luogo di nidificazione preferito dalle tartarughe marine che ogni anno, da marzo a novembre, tornano a depositare le uova in attesa che si schiudano. È così che, durante una camminata in spiaggia, è possibile assistere all’emozionante spettacolo della schiusa e all’incamminarsi dei piccoli verso il Mar dei Caraibi, pronti a prendere il largo.

Infine, uno dei momenti migliori per visitare questo angolo di paradiso è il tramonto, quando il cielo si tinge di arancione, rosa, rosso e viola: un cocktail presso i resort vista mare, un picnic, un telo per sedersi sulla sabbia morbida renderanno il tutto ancora più magico.

Le parole di soddisfazione per l’ambito riconoscimento

I visitatori notano e apprezzano tutti gli sforzi che facciamo da parte di A.T.A. e del Ministero del Turismo di Aruba in merito alle strategie di sostenibilità e conservazione delle nostre spiagge, ed è così che riusciamo a ottenere risultati che ci rendono orgogliosi come Paese.
Aruba è una piccola isola dei Caraibi fortemente basata sul turismo, per noi è pertanto un vero onore che una spiaggia della nostra Happy Island venga nominata miglior spiaggia dei Caraibi.
Negli anni passati, Eagle Beach si è classificata come una delle spiagge più belle dei Caraibi, ma essere al primo posto supera ogni aspettativa
“, queste le parole di Ronella Croes, Amministratore delegato di A.T.A. (Aruba Tourism Authority).

Congratulazioni ai vincitori dei Tripadvisor Travelers’ Choice Best of the Best 2023“, ha dichiarato John Boris, Chief Marketing Officer di Tripadvisor. “La ripresa dei viaggi a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno ha ulteriormente aumentato la competizione.
La presenza tra i Best of the Best dimostra che i vincitori hanno saputo offrire esperienze esemplari a coloro che contano di più: i loro ospiti.
Con il mutare delle aspettative, la continua carenza di manodopera e l’aumento dei costi, non si tratta di un’impresa facile, e sono continuamente colpito dalla capacità di resistenza e di adattamento del settore del turismo e dell’ospitalità. Brindiamo a un altro anno di successi!
“.

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Come in un sogno: nuotare sotto l’aurora boreale

Ogni giorno migliaia di viaggiatori si mettono in cammino per esplorare il globo, per scoprire tutte le bellezze firmate da Madre Natura, e per toccare con mano quei capolavori artistici e architettonici che sono diventati simbolo di città e Paesi interi. Ma lo fanno anche e soprattutto perché è forte il desiderio di vivere avventure mozzafiato, uniche e indelebili.

Ed è proprio di un’esperienza indimenticabile che oggi vogliamo parlarvi, di una di quelle da fare almeno una volta nella vita. Un’avventura che unisce il benessere e lo sport, ma anche il relax e la natura.

Per viverla dobbiamo recarci in Finlandia, nel Paese più felice del mondo. È proprio qui che possiamo nuotare nelle acque gelide illuminati solo dai colori cangianti e straordinari dell’aurora boreale. L’esperienza è un sogno a occhi aperti.

Nuotare sotto l’aurora boreale: succede in Finlandia

Organizzare un viaggio in Finlandia, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione, è sempre un’ottima idea. E non solo perché il Paese del Nord Europa è stato eletto per anni il Paese più felice del mondo, insegnandoci a fare anche un po’ nostro il segreto di quella gioia, ma anche perché il patrimonio naturalistico che si estende su tutto il territorio lo rende la destinazione perfetta per un viaggio all’insegna del relax e della bellezza.

La Finlandia, poi, è anche custode di quello che è uno degli spettacoli più straordinari e affascinanti del mondo intero. Stiamo parlando dell’aurora boreale che, in determinati periodi dell’anno, infiamma i cieli del Paese e illumina stelle e pianeti regalando paesaggi di infinita bellezza.

Ed è proprio del Paese del Nord Europa che oggi vogliamo parlarvi, o meglio di un’avventura incredibile che coniuga bellezza e benessere da vivere proprio qui, nel Paese più felice del mondo. Nell’area di Ruka e Kuusamo, meta prediletta degli amanti degli sport invernali, è infatti possibile praticare una delle attività preferite dai finlandesi: nuotare sotto l’aurora boreale nelle acque gelide del lago Heikinjärv per vivere un’esperienza memorabile.

La Finlandia, infatti, è anche la patria del nuoto invernale che qui non è solo considerato uno sport, ma un’attività che apporta numerosi benefici per il corpo e per le mente. Nuotando nelle acque gelide, a una temperatura di circa 4 gradi, è possibile sperimentare il sisu, quello stato d’animo che coniuga forza di volontà, determinazione, perseveranza e coraggio.

Nuotare a Ruka sotto l'aurora boreale

Fonte: Visit Finland

Nuotare a Ruka sotto l’aurora boreale

Un tuffo nelle acque gelide

Di esperienze da vivere in Finlandia, dicevamo, ce ne sono tantissime. Ma l’attività più amata dai cittadini del Paese, durante il periodo invernale, è proprio il nuoto. Non è un caso che su tutto il territorio, infatti, ci siano aree balneari e saune, immerse e incastonate in paesaggi idilliaci, dove poter provare sulla propria pelle tutti i benefici di questo sport.

Per tutti i viaggiatori che vogliono provare questa esperienza artica, e sperimentare il sisu, Visit Finland, Ente del Turismo della Finlandia, ha raccolto 5 consigli preziosi per praticare il nuoto invernale nel Paese:

  • Recarsi in un punto di balneazione pubblico o privato in compagnia di un nuotatore esperto
  • Assicurarsi di poter entrare e uscire dall’acqua insicurezza
  • Munirsi di scarpe e guanti in neoprene, e di un cappello in lana, per affrontare il freddo
  • Ascoltare sempre il proprio corpo e il grado di sopportazione al freddo
  • Avere nelle vicinanze un luogo dove riscaldarsi dopo la nuotata.

E se volete rendere l’esperienza ancora più straordinaria il consiglio è quello di raggiungere il Paese durante il periodo di avvistamento delle aurore boreali nei cieli. Allora sì che sarà una nuotata indimenticabile.

Nuotare nell'area di Ruka e Kuusamo

Fonte: Visit Finland

Nuotare nell’area di Ruka e Kuusamo
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Castelli aperti tra Bergamo e Brescia (e non solo)

La primavera che arriva porta con sé alcuni degli appuntamenti più attesi e belli dell’anno. Tra questi ci sono le Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali in Lombardia promosse dall’associazione Pianura da scoprire. E nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono Capitale italiana della cultura torna più in forze che mai il circuito di castelli, palazzi e borghi medievali che mette in rete oltre 20 località sparse nella pianura bergamasca e bresciana, nel cremasco e sul confine milanese del fiume Adda.

Le Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali

A partire dal 5 marzo, per poi continuare ogni domenica del mese e per tutte le festività, numerose bellezze storiche e architettoniche apriranno porte e portoni, ponti levatoi e torri d’avvistamento per farci fare un vero e proprio tuffo nel passato, e più precisamente tra battaglie, condottieri, aneddoti e costumi del Medioevo.

E la buona notizia è che quest’anno, grazie alla sempre maggiore richiesta di aperture, si aggiunge al calendario anche la prima domenica del mese di dicembre per permettere a tutti i visitatori di scoprire la bellezza di questi luoghi anche nel periodo invernale.

In poche parole ci saranno tantissime località aperte in contemporanea nelle stesse date. Occasioni incredibili per migliaia di turisti che potranno scegliere il proprio percorso e/o visitare uno o più castelli nelle tante giornate di apertura.

Castello di Malpaga lombardia

Fonte: iStock – Ph: Mrkit99

Il Castello di Malpaga

Le novità di quest’anno

Per quest’anno sono previste numerose iniziative che coinvolgeranno in particolare le due province di Bergamo e Brescia e le più belle località tra palazzi e manieri medievali del territorio. Il calendario prevede per domenica 2 aprile un tour in pullman in partenza dalla città di Brescia che conduce sulle tracce del grande condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni .

Un itinerario che toccherà il Castello di Solza, paese natale del capitano di ventura, il Castello di Malpaga, suo quartier militare e persino dimora ricca di pregiatissimi affreschi, e il borgo medievale di Martinengo con i notevoli lasciti civili e religiosi voluti dallo stesso Colleoni.

Ma non è finita qui, perché in accordo con le associazioni delle bande musicali bergamasche e bresciane avranno luogo concerti bandistici in location d’eccezione, così come mostre d’arte, esposizioni e il progetto “Inedita” dell’associazione Desidera, per ospitare letture di opere ideate da scuole di scrittura creativa con testimonial d’eccezione.

Altrettanti sono gli eventi che nei diversi mesi saranno organizzati in concomitanza delle giornate d’apertura, tra rievocazioni, concerti, mercatini d’antiquariato, degustazioni e speciali iniziative dedicate ai più piccoli o approfondimenti culturali per agli appassionati.

Quali meraviglie non perdere

Tanti appuntamenti e, soprattutto, numerosissime attrazioni da scoprire. Ne abbiamo selezionate alcune, quelle che secondo noi non bisogna perdere assolutamente. Del resto in questo 2023 sono oltre 20 i castelli, palazzi e borghi medievali, sparsi nella pianura tra Bergamo, Brescia, Cremona e Milano, che potrete esplorare durante le date previste dalla manifestazione.

E la buona notizia è che in ogni località si potranno effettuare visite guidate e partecipare ai numerosi eventi.

Trezzo sull’Adda, con numerose sorprese

Tra i comuni da scoprire vi segnaliamo Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano, che cela numerose sorprese in grado di soddisfare ogni gusto. Una di queste è il suo castello con i temibili sotterranei ricchi di storie e leggende e l’imponente torre di cui godere di una vista mozzafiato. Costruito nella metà del 1300, si racconta che strani avvenimenti hanno caratterizzato sin da subito la sua edificazione: lo stesso proprietario venne avvelenato proprio nelle prigioni sotto al maniero.

Trezzo sull’Adda lombardia

Fonte: iStock – Ph: germi_p

Veduta di Trezzo sull’Adda

Molto interessante anche la centrale idroelettrica Taccani che con la sua notevole facciata che domina il corso del fiume. Si tratta di un manufatto industriale di inizio 1900 tutt’oggi funzionante. Con una facciata eclettica e gli interni in stile liberty, vi è persino un museo virtuale dedicato all’energia rinnovabile studiato per famiglie e bambini di ogni età.

Il borgo del Padergnone, con una storia millenaria

Sono numerosi i borghi che partecipano all’iniziativa, ma noi vi consigliamo di fare un salto a Padergnone che è una delle due frazioni di Zanica, in provincia di Bergamo. Dalla storia millenaria, è un vero susseguirsi di lapidi romane, fortilizio militare, camerae pictae, stemmi di importanti famiglie e misteriosi camminamenti sotterranei.

Attualmente è una proprietà privata, ma è possibile effettuare visite guidate contattando la struttura.

Rocca di Soncino, esempio di architettura militare lombarda

Vale la pena fare un salto anche alla Rocca di Soncino in provincia di Cremona. Alta 28 metri e larga 73, si articola in due strutture quadrilatere. La Rocca, superato l’androne principale, regala un piccolo cortile cinto da massicce cortine murarie, percorse da camminamenti con spalti merlati.

Rocca di Soncino lombardia

Fonte: iStock – Ph: MTravelr

La Rocca di Soncino

Interessante anche la Torre del Capitano, una scala interna che conduce dal sotterraneo all’abitazione del castellano. In passato costituiva l’estrema possibilità di resistenza e difesa, da qui gli assediati potevano raggiungere l’uscita verso Santa Maria delle Grazie.

Santuario di Santa Maria della Croce, dove l’arte si con un antico culto mariano

Chi è in cerca di luoghi religiosi non può perdersi il Santuario di Santa Maria della Croce a Crema, in provincia di Cremona. All’interno del tempio coesistono le linee architettoniche del primo Rinascimento Lombardo con una decorazione barocca e con opere del primo e del medio Novecento.

Dalla storia decisamente particolare, è un monumento d’arte e centro spirituale fra i più importanti della città. Il progetto fu affidato appunto a Giovanni Battaglio che s’ispirò al Bramante e concepì l’edificio in cotto, a pianta centrale, traforato da tre gallerie sovrapposte, con cappelle ai quattro punti cardinali. La costruzione venne però portata a termine nel 1500 da Giovanni Antonio Montanaro, che vi aggiunse l’ultima galleria.

Castello di Padernello, dove il tempo pare essersi fermato

Infine, vi consigliamo una visita al Castello di Padernello in provincia di Brescia, un punto di riferimento importante per attività culturali di qualità, ma anche un luogo meraviglioso dove aleggia una leggenda davvero particolare.

Secondo la tradizione, una ragazza timida e malinconica che nacque a Brescia si ritirò in questo spettacolare maniero per trovare la pace. Purtroppo un sera, mentre stava seduta sui merli delle mura, vide delle lucciole e si sporse per volare insieme a loro. Una situazione che la portò a morire a soli 14 anni. Da quella sera, ogni 10 anni nella notte del 20 di luglio il suo fantasma si reca nel salone del castello con un vestito bianco mentre tra le mani tiene un libro d’oro che all’interno cela un segreto: quello della Dama Bianca.

Castello di Padernello lombardia

Fonte: GettyImages – Ph: DEA / M. BORCHI

Il Castello di Padernello
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Giardino La Mortella, capolavoro del Sud Italia

La straordinaria bellezza di Ischia, una delle isole più pittoresche del Golfo di Napoli, è impreziosita da uno dei giardini più splendidi d’Europa, La Mortella, un sogno a occhi aperti tra il verde di piante ancora sconosciute e il profumo di fiori davvero originali.

La storia dei Giardini La Mortella, una romantica storia d’amore

Nella magnifica cornice del promontorio di Zaro nel comune di Forio d’Ischia, sorgono i Giardini che rappresentano una delle attrazioni più apprezzate dell’isola, realizzati a partire dal 1958 da Susana Walton, moglie argentina del compositore inglese William Walton.

La coppia, sposatasi nel dicembre 1948 dopo tre mesi di conoscenza a Buenos Aires, arrivò a Ischia nel 1949, in un primo momento in una casa in affitto ma poi decise di acquistare un terreno in località “La Mortelle“, il cui nome si deve ai cespugli di mirto che nascevano tra le rocce.

E mentre il marito componeva, Lady Walton, con amore, determinazione e spiccato senso artistico, iniziò a creare un autentico capolavoro davvero unico, plasmato da fiori e piante: dapprima con i consigli e l’aiuto del paesaggista Russell Page e, poi, seguendo soltanto il proprio sentire e ispirazione.

Su un terreno impervio e difficile, si dedicò instancabilmente a dare forma e struttura a un sogno, piantando, irrigando e lavorando per 50 anni: Susana trovò alla Mortella la sua ragione di vita, l’obiettivo di realizzare un monumento alle opere del marito e un ricordo tangibile del grande amore che vissero insieme.

Così, quello che nei primi anni Cinquanta si presentava come un terreno brullo, poco promettente, punteggiato da pietre vulcaniche, è oggi un favoloso giardino su più livelli che ospita specie vegetali tra le più originali al mondo e spazia dall’ambiente sub-tropicale della valle, con microclima ombroso e umido, a quello sulla cima della collina con numerose zone soleggiate.

Lady Walton, rimasta vedova nel 1983, decise di aprire le porte del giardino al pubblico nel 1991 e, nel 2003, affidò la gestione e la proprietà della Mortella alla Fondazione William Walton in Italia, da lei istituita.

Oggi, la “Fondazione William Walton e la Mortella” cura, amministra e apre al pubblico i Giardini seguendo le indicazioni lasciate da Susana, portandone avanti la visione artistica e lo spirito illuminato.

Gli imperdibili luoghi dei Giardini più belli d’Ischia

La Mortella Ischia

Fonte: iStock

Panorama panoramico che si affaccia su Forio al Giardino La Mortella

I Giardini della Mortella sono suddivisi in due zone: il giardino a valle, dalla forma di L, fu progettato nel 1956 da Russel Page: il lato più lungo è delimitato da un piccolo torrente mentre quello più corto è di fronte a Casa Walton.
Gli snodi principali sono disegnati da quattro fontane e qui svetta lo straordinario Ginko Biloba che suscitò anche l’interesse di Goethe.

Il giardino in collina, invece, si deve a Susana Walton e risale al 1983: ricoperto da vegetazione mediterranea, gode di una vista spettacolare sull’azzurro del mare.
Sulla cima, in posizione dominante, si trova la “Roccia di William“, custode delle ceneri del musicista.

Poco lontano, ecco il “Tempio del Sole“, che ospitava in precedenza una cisterna per l’acqua piovana, con decorazioni raffiguranti Apollo, dio della musica e della poesia, a opera di Simon Verity.

Sempre in zona, lo sguardo si posa sul Ninfeo, memoriale di Susana, con al centro la fontana in acciaio, definita “Specchio dell’anima”, e la piccola Grotta di Afrodite.

Inoltre, sfruttando il pendio della collina, è stato realizzato anche un teatro greco che, durante la stagione estiva, fa da palcoscenico per concerti di musica all’aperto.

Tra fontane, piscine e laghetti, un tripudio di piante esotiche e di rara bellezza.

Il Giardino è aperto da aprile a ottobre dalle ore 9.00 alle 19.00 nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica con aperture straordinarie in occasione di festività e possibilità di visite guidate (per informazioni sempre aggiornate, consultate il sito ufficiale).

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Turri, il borgo dei tulipani

Non soltanto mare caraibico e cristallino e spiagge da sogno: la Sardegna è molto altro ancora, custode di parchi, grotte, preziose testimonianze archeologiche, borghi ricchi di storia e tradizione, e piccole perle “nascoste” che non ti aspetti.

È il caso di Turri e della sua incantevole fioritura dei tulipani, un trionfo di colori a pieno contatto con la natura incontaminata, nel cuore della zona pianeggiante della Marmilla, tra la Giara di Gesturi, famosa per i cavalli selvatici, e la Giara di Siddi, a circa 45 minuti di auto da Cagliari.

Turri, il borgo tra zafferano e tulipani

Poco più di 400 abitanti e il primato della produzione di zafferano, l’oro rosso sardo, insieme a San Gavino Monreale: Turri è il borgo dei panorami variegati che sorge in collina nell’abbraccio dei campi coltivati.

Il centro storico ha conservato la tipica conformazione di un tempo, con le case a corte vegliate da alti muri, caratterizzate da orti familiari alle spalle e ampi cortili sul davanti.

Una passeggiata tra le vie dà modo di osservare gli ampi portali delle abitazioni, la maggior parte del XX secolo ma alcuni risalenti all’Ottocento, e la tardo gotica Chiesa di San Sebastiano, edificata nel Seicento, di impronta aragonese e a navata unica: degni di nota sono l’Altare Maggiore, con il trono di San Sebastiano e una pregevole varietà di marmi, e le quattro cappelle laterali.

Di fronte alla parrocchiale, sorge una costruzione della seconda metà dell’Ottocento, con decorazioni palladiane al di sopra dell’architrave delle finestre: fu sede, per un centinaio di anni, del vecchio Municipio e, ancora prima, del Monte Granatico, ovvero la Banca del Grano.

Da vedere anche la Casa Museo dell’Arte Contadina e il secolare Parco degli Ulivi, in località Molinu, dove svettano autentici monumenti naturali: il Parco include un centro di accoglienza, percorsi guidati e un Museo storico.

I dintorni del paese non sono da meno e rappresentano un territorio abitato fin dalla Preistoria, come testimoniano i due nuraghi complessi di “su Senzu” e “Cabonu” e quelli a torre unica di “Sirissi”, “Turriga” e “Bruncu Monti Ari“.

Tutta la meraviglia dei tulipani di Sardegna

Turri, come accennato, ha il suo fiore all’occhiello nella straordinaria fioritura dei tulipani, meta ottimale per un gita fuori porta tra colori, profumi e incredibile bellezza.

Location d’eccellenza è il Parco “Beranu Froriu”, in un contesto naturalistico esclusivo, custode altresì di un magnifico roseto con oltre 5000 rose e 450 varietà di fiori tra cui peonie, muscari, iris, giacinti, ranuncoli, allium e narcisi.

Parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani, il parco di sette ettari è un imperdibile paradiso per chi ama le fioriture primaverili e desidera ammirare gli splendidi tulipani in Sardegna: qui, infatti, sono ben 500.000!

Camminare senza fretta nel cuore del parco, in cui sono numerosi gli spazi dedicati agli animali, fa sentire immersi in un’esplosione di colori rigeneranti, tra ulivi secolari, piccoli ponticelli da attraversare e numerosi sentieri che si intrecciano. Ma non è tutto: i paesaggi e i panorami che si godono da Turri sulle verdi colline tutt’intorno appagano lo sguardo.

Il periodo migliore per scoprire il borgo dello zafferano e dei tulipani è certamente la primavera!

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La forma di questo borgo ricorda una tartaruga: è in Italia ed è bellissimo

L’Italia è un Paese meraviglioso. Lo sappiamo noi, che ogni giorno partiamo alla scoperta dello Stivale per lasciarci sorprendere da tutte le sue bellezze, svelate e nascoste, e lo sanno anche i viaggiatori del mondo, che giungono qui in massa per scoprire l’immenso patrimonio culturale, storico, artistico e architettonico nostrano.

I motivi per scegliere l’Italia come prossima destinazione di viaggio sono tantissimi: attrazioni iconiche, monumenti celebri, capolavori d’arte e testimonianze antiche di un passato glorioso. Ci sono poi la cultura, e la splendida cucina mediterranea che ha influenzato tutto il mondo e che ancora lo ispira. Ma l’Italia, quella bella, è fatta anche di villaggi e paesini, che si snodano silenziosi all’ombra della grandi città. Sono loro i veri custodi della bellezza delPaese, quella fatta di tradizioni, usanze e storie.

Ed è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi. Un paesino suggestivo e affascinante abbarbicato su una piccola altura che saluta l’Etna. Un borgo che, per la sua forma e la disposizione degli edifici, ricorda il guscio di una tartaruga. Ed è bellissimo. Pronti a partire?

Benvenuti a Gangi, il borgo a forma di tartaruga

Sono appena 6000 le anime che popolano il borgo di Gangi che, come tutti i piccoli paesini, condivide il medesimo destino, quello dello spopolamento. Sono molte le persone che sono andate via, a cercare la fortuna nella vicinissima Palermo, città che dista dal borgo poco più di 100 chilometri. Ma ci sono anche quelli che hanno scelto di restare, gli stessi che ogni giorno preservano la memoria storica e quella culturale di uno dei borghi più belli d’Italia.

Proclamato anche borgo dei borghi nel 2014, Gangi si trova in una posizione estremamente affascinante. È, infatti, abbarbicato sul monte Marone ed è situato all’ombra del maestoso Etna che, come un guardiano, sembra proprio vegliare sul paesino e sui suoi abitanti.

Le viuzze del borgo che si intrecciano tra loro e corrono verso l’alto, ospitando case ed edifici medievali, sembrano restituire un disegno ben preciso, quello di un guscio di una tartaruga. La visione, dall’esterno, è estremamente suggestiva, ma è solo entrando nel borgo che è possibile toccare con mano tutta la sua magia.

Centro storico di Gangi

Fonte: iStock

Centro storico di Gangi

Cosa fare e cosa vedere nel borgo gioiello della Sicilia

Entrando nel ventre di quello che da lontano sembra il guscio di una tartaruga è impossibile non restare affascinati. Le strette vie, incorniciate da case ed edifici, si snodano tra loro fino a condurre gli avventurieri ai luoghi della storia. Da visitare, assolutamente, il Palazzo Bongiorno e il duomo di San Nicola di Bari, situato proprio nel cuore pulsante del borgo.

Tutto intorno, il dedalo di strade che si adagia sull’altura, diventa il palcoscenico di mestieri antichi che vengono tramandati da generazione e che sopravvivono nelle piccole botteghe tutte da scoprire. E poi ci sono l’arte, l’artigianato e le tradizioni gastronomiche che affascinano i viaggiatori e li introducono nella meravigliosa quotidianità del borgo.

Non c’è un momento migliore per scoprire il fascino di questo borgo e per ammirare gli scorci incantati che restituiscono visioni fiabesche dell’Etna e del territorio che si snoda tutto intorno. Gangi è bella tutto l’anno e in ogni stagione. Tuttavia è durante le feste e le manifestazioni, come la Sagra della Spiga, che è possibile toccare con mano tutta la bellezza delle tradizioni autentiche in uno scenario naturale e mozzafiato.

Gangi al tramonto

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Gangi al tramonto
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I ciliegi sono in fiore a Parigi: l’Hanami ha inizio

L’arrivo di marzo, lo sappiamo, è un invito ad accogliere quelle che sono le visioni più belle dell’anno. Tutto merito di Madre Natura che, con il suo risveglio, tinge di meraviglia il mondo che abitiamo e trasforma il pianeta nel palcoscenico di spettacoli mozzafiato, che incantano e sorprendono.

Fioriscono i prati, i boschi e i giardini, anche i viali alberati delle città si colorano di magia trasformandosi nelle scenografie perfette di passeggiate, esperienze e viaggi straordinari. È il miracolo della primavera che esplode intorno a noi, e che ci invita a scoprire e riscoprire le destinazioni che già conosciamo.

È anche il tempo dell’Hanami, la tradizionale usanza giapponese che esorta i cittadini a scendere in strada per ammirare le fioriture dei ciliegi e tra quelle perdersi e immergersi. Ma per ammirare questo grandioso spettacolo non dobbiamo per forza volare dall’altra parte del mondo, perché anche a Parigi i ciliegi sono in fiore e la città, ve lo assicuriamo, non è mai stata così bella.

Parigi in primavera si tinge di rosa

Organizzare un viaggio a Parigi, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La capitale della Francia, da sempre in cima alle travel wish list dei viaggiatori, offre tutta una serie di esperienze e di visioni che ogni giorno attirano centinaia e migliaia di turisti che arrivano qui per vivere la magia della Ville Lumière.

Centro mondiale di arte, moda, cultura e gastronomia, la capitale della Francia ospita alcuni dei monumenti europei più celebri del mondo, tra i quali la la Torre Eiffel, il Museo del Louvre e la cattedrale gotica di Notre-Dame. Non sono solo le attrazioni iconiche, però, ad attirare i viaggiatori provenienti da ogni dove, ma lo sono soprattutto i suoi quartieri bohemien, le caffetterie tradizionali, le passeggiate sulle rive della Senna e tra i boulevard in fiore.

Insomma, Parigi è una città che non smette mai di sorprendere con le sue atmosfere senza tempo e con i suoi scorci romantici. È bella in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, ma raggiungerla in primavera vuol dire concedersi un viaggio sensoriale per vivere in prima persona il risveglio della natura.

Sì perché proprio adesso, che la primavera sta per esplodere in tutta la sua meraviglia, i ciliegi sono in fiore a Parigi. Lo sono davanti alla Tour Eiffel e nei Jardin des Tuileries, nei Giardini del Trocadero e a Champ de Mars. Fioriscono anche nel Jardin des Plantes,  il principale orto botanico di Francia, che ospita il più grande ciliegio giapponese della città.

Ciliegi in fiore nella città di Parigi

Fonte: iStock

Ciliegi in fiore nella città di Parigi

I ciliegi sono in fiore: dove praticare l’Hanami a Parigi

Parigi, dicevamo, ci mostra tutta la sua bellezza in primavera, e ci conferma che non abbiamo bisogno di volare dall’altra parte del mondo per ammirare quella che è, con tutta probabilità, la fioritura più suggestiva e affascinante di sempre. L’Hanami ci invita a fare proprio questo: osservare i fiori, godere della bellezza di questi. E quale occasione migliore, se non questa, per tornare a Parigi?

Nella capitale della Francia i ciliegi sono in fiore un po’ ovunque. Vi basterà passeggiare per la città, e raggiungere i luoghi iconici per ammirarli in una veste diversa, colorata e profumata. Tuttavia, se volete festeggiare l’arrivo della primavera, e ammirare il paesaggio in fiore, l’invito è quello di raggiungere il Parco di Sceaux, ad appena 10 chilometri dalla città. È qui che dal 1° aprile una grande festa celebrerà la fioritura dei ciliegi e l’Hanami.

Ciliegi in fiore a Parigi

Fonte: iStock/Pascale Gueret

Ciliegi in fiore a Parigi
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I voli più costosi del mondo in questo 2023

Solo pochi giorni fa vi avevamo accennato che l‘estate del 2023 si preannuncia caotica come quella dell’anno precedente, ma anche a rischio prezzi più bassi dell’anno scorso ma comunque più elevanti rispetto al periodo pre-Covid. Premesse che, seppur continuando a viaggiare perché i mesi di fermo hanno aumentato il desiderio di farlo, non rassicurano di certo i viaggiatori.

Ma oltre alle persone più comuni c’è una fetta di turisti che può avvalersi di un  budget apparentemente senza fondo. Ed è proprio partendo da questo presupposto che la nuova compagnia aerea tedesca ALPEN AI, che offre voli panoramici sulle Alpi, ha pubblicato uno studio sui biglietti aerei di prima classe più costosi del mondo.

È stata perciò effettuata un’analisi su base mondiale relativa ai prezzi dei biglietti per i posti di prima classe e, da tale studio, sono emerse le cinque rotte di andata e ritorno senza scalo con il maggior numero di vantaggi, ma al contempo il prezzo più alto in questo momento. Scopriamo insieme quali sono i cinque voli di prima classe più costosi nel 2023 e di quali compagnie.

La quinta e la quarta tratta più costosa del mondo

Secondo lo studio condotto, al quinto posto di questa classifica risiede il volo transatlantico di oltre 11 ore di Virgin Atlantic dall’aeroporto londinese di Heathrow (LHR) a Los Angeles (LAX). Il volo di prima classe arriverebbe a costare quasi 20.000 euro ma, compresi nel prezzo, ci sono alcuni vantaggi extra come dei veri e propri letti, piatti e pasti à la carte, accesso a spazi di un certo livello come lounge e bar e ingresso alla Clubhouse prima dell’imbarco.

La quarta posizione è invece occupata dal volo Londra (LHR) – Hong Kong (HKG) di Cathay Pacific. I viaggiatori di prima classe ci trascorrono più di mezza giornata (12,5 ore) e per un prezzo a tratta di 20.000 euro (totale 40.000). Tuttavia, pur essendo decisamente costosa i servizi, per i clienti che possono permetterseli, sono più che soddisfacenti: la compagnia promette un letto più morbido del cielo, selezioni di vini da una premiata cantina, un sistema di intrattenimento in volo all’avanguardia e molto altro ancora.

Il podio

Il terzo gradino del podio dei voli più costosi del mondo è occupato da Korean Air che con il suo Airbus A380 vola d New York City (JFK) e Seoul, Corea del Sud (ICN) con biglietti di prima classe che arrivano fino a 30 euro al minuto (e per quasi 16 ore di navigazione, quindi più di 21.000 euro). In volo sono presenti una serie di intrattenimenti, molta privacy e comodi sedili che possono reclinarsi per dormire con il semplice tocco di un pulsante.

Medaglia d’argento per Emirates e per il volo Los Angeles (LAX) Dubai (DXB) e viceversa che ha un costo di quasi 30.000 euro. L’aeromobile, con circa 16 ore nei cieli, include l’accesso a uno speciale bagno termale con saponi e creme esclusivi e una doccia benessere completamente attrezzata. I passeggeri possono persino chiedere al loro assistente di volo di trasformare la suite in cui soggiornano in uno spazio per dormire a tutti gli effetti per assicurarsi che arrivino riposati a destinazione.

Il volo in prima classe più caro del mondo è di Etihad Airways e va da New York City (JFK) ad Abu Dhabi (AHU). 12,5 ore che offrono vantaggi come una suite di 40 metri quadrati sul ponte superiore dell’Airbus A380 con una camera da letto separata con letto queen-size e bagno privato, nonché servizio di autista per l’aeroporto e assistenza permanente da parte di un maggiordomo personale. Il costo? Quasi “appena” 63.000 euro.