È candidato agli Oscar 2023 il film di Ruben Östlund “Triangle of Sadness” che vede tra i protagonisti anche l’attore Woody Harrelson. Ha ottenuto due nomination come “Miglior film” e “Migliore sceneggiatura originale, dopo aver vinto la Palma d’oro al 75º Festival di Cannes.
Senza spoilerare chi non l’ha visto, racconta di una coppia di influencer che viene invitata a una crociera di lusso su un super yacht per ricchi. Il viaggio inizia nel migliore dei modi, ma finisce male quando una violenta tempesta si abbatte sull’imbarcazione e lascia i sopravvissuti bloccati su un’isola deserta in lotta per la sopravvivenza.
La location del film
L’isola, inutile dirlo, è un paradiso, se si lascia da parte la disavventura dei protagonisti del film. Un luogo dove viene voglia di andare subito in vacanza, insomma.
L’isola dove è stato girato “Triangle of Sadness” è Evia (o Eubea), al largo della costa orientale della Grecia, la seconda isola più grande dopo Creta. È famosa per le splendide spiagge di sabbia bianca, per le imponenti montagne e le acque cristalline.
Scarsamente conosciuta e frequentata dai turisti stranieri, l’isola è una delle principali destinazioni turistiche per i greci, in particolare gli ateniesi che vi trascorrono il fine settimana o le vacanze estive. Ha ancora prezzi assolutamente convenienti rispetto alle altre isole greche.
Evia è collegata alla terraferma da un ponte stradale sullo Stretto di Euripo, che unisce la città di Calcide, capoluogo dell’isola, una città moderna punteggiata da bar, ristoranti e negozi, con le coste orientali della Grecia. Ma Calcide è anche una città con 3000 anni di storia. Qui si trova un interessante museo archeologico con diversi reperti provenienti da tutta l’isola, e le rovine di alcuni templi antichi, tra cui l’antica fortezza di Karababa, costruita dai Turchi nel XV secolo per proteggere la città dai veneziani.
A pochi minuti di auto si raggiunge Limni, una deliziosa cittadina che si affaccia su un porto naturale che collega Eubea alle restanti isole greche, contraddistinta da un centro urbano con le tipiche case bianche dai tetti rossi poste sul lungomare insieme a tante taverne e caffè caratteristici.
Eubea ha anche delle meravigliose spiagge, alcune delle quali con meravigliose distese di sabbia, mentre altre sono più piccole e appartate. Tra queste, Heliadou, tra le più selvagge e incontaminate, con molte taverne tradizionali e ristoranti di pesce fronte mare oppure Agia Anna nella parte settentrionale dell’isola, una spiaggia piuttosto ampia le cui acque blu attirano centinaia di turisti durante l’estate. Molto bella è anche Rovies, scelta ideale per chiunque cerchi la tranquillità. Una delle poche distese di sabbia è Chiladou, ai piedi del Monte Dirfi, una strepitosa spiaggia di sabbia e ciottoli.
Il mega yacht del film
Un’altra curiosità riguarda lo yacht che p stato usato per le riprese, che non è uno qualunque. Si tratta infatti del famoso Christina O, appartenuto ad Aristotele Onassis, su cui hanno viaggiato anche i due grandi amori della sua vita, Maria Callas e Jacqueline Kennedy, e che oggi chiunque, con un budget da sei zeri, può noleggiare per una crociera privata.
Non è uno yacht moderno di quelli che si vedono attraccati nei porti più prestigiosi del mondo, bensì un’imbarcazione che ha una lunga storia da raccontare e per questo è unico.
Prima di appartenere al celebre armatore greco, era nato, nel 1943, come fregata per la Marina del Canada e si chiamava HMCS Stormont. Partecipò persino al D-Day e alla battaglia dell’Atlantico durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1954 fu acquistato da Onassis per la cifra di 34mila dollari, per essere trasformato in yacht di lusso e ribattezzato Christina in onore della figlia. Per ammodernarlo, arredarlo e aggiungere la strumentazione più tecnologica dell’epoca spese circa quattro milioni di dollari rendendolo così lo yacht privato più elegante e più tecnologico del mondo.
Quanto a lusso, Onassis non si era fatto mancare nulla. Il mega panfilo aveva bagni con rubinetti d’oro e maniglie d’avorio, un caminetto tempestato di pietre preziose, lavandini in lapislazzulo e il bagno dell’armatore ha una vasca ispirata a quella del mitico Minosse, re di Creta. Era arredato con mobili stile Luigi XIV e quadri da museo, tra cui un Rubens, un El Greco, un Renoir. Gli sgabelli del bar davanti alla vetrata panoramica, dove il magnate amava offrire l’aperitivo ai suoi ospiti, sono rivestiti in pelle di balena.
La sala da pranzo può ospitare fino a 40 persone e ha tavoli rifiniti a mano e il pavimento di marmo. Sul ponte c’è una piscina con il pavimento di mosaico che, premendo un pulsante, si trasforma in pista da ballo, mentre un altro ha la piattaforma per l’elicottero.
Quando morì Onassis, la figlia lo donò al governo greco perché diventasse uno yacht di rappresentanza, ma di fatto non venne mai utilizzato, così fu venduto all’armatore greco John Paul Papanicolaou. Oggi noleggiare il Christina O costa tra i 45.000 e i 65.000 euro al giorno. Le 18 cabine portano tutte i nomi delle isole greche.