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La scoperta avvenuta in Italia databile alle fine dell’età imperiale

L’Italia, “terra di santi, poeti e navigatori”, ma sopratutto di storia, molta della quale deve ancora essere compresa a fondo. Non a caso, nel nostro Paese avvengono tantissime scoperte archeologiche, come quella che vi stiamo per raccontare che è databile alla fine dell’età imperiale.

La scoperta avvenuta a Macerata

Ci troviamo a Villa Potenza, in provincia di Macerata, dove sono da poco iniziati gli scavi esplorativi nell’area adiacente al Centro Fiere. Operazioni che attualmente sono ferme a causa del maltempo, ma che riprenderanno non appena il clima si sarà stabilizzato, e sotto la direzione della Soprintendenza.

Uno degli obiettivi di questa scavi è la realizzazione, da parte del Comune della città, di un campo da rugby, ma invece quello che è emerso è una necropoli tardo-romana, e quindi risalante alla fine dell’età imperiale.

Le dichiarazione degli addetti ai lavori

Come riportato dal Corriere Adriatico, l’assessore comunale all’Urbanistica, Silvano Iommi, ha spiegato che: “È stato dato l’incarico a una società esperta in archeologia preventiva. Nei giorni scorsi è emersa, in sede di verifiche di superficie, la presenza di numerose tombe presumibilmente di epoca tardo-romana. L’indagine dovrà proseguire sotto la sorveglianza della Soprintendenza per verificare la consistenza della scoperta, ma a giudicare dalle trincee finora fatte risultano una quarantina di tombe o siti da scavare, a una profondità che varia dai 40 ai 60 centimetri”.

Una scoperta non da poco in quanto: “Siti di probabili tombe che ora vanno scavati, ma dalla presenza di resti in laterizio e il fatto che siano scure, è facile che siano tombe. La necropoli non era mai stata trovata prima in quella zona ad Est. Era stata fatta un’ipotesi del perimetro murario, ora è confermata la presenza di quello che in parte si era intuito, sarà svolto un approfondimento nei prossimi mesi, poi la Soprintendenza deciderà il da farsi”, ha continuato.

L’assessore, sempre come si piò leggere sul quotidiano locale, ha concluso: “Debbo dire che si sta rivelando utile la norma introdotta nel codice degli appalti che dispone azioni preliminari archeologiche in certe zone di rilievo. Peraltro la realizzazione di un campo da rugby impone lavori in superficie che non andrebbero a incidere su eventuali tombe: in ogni caso ora è in corso la protezione dell’area con la recinzione. Le rilevazioni fatte con il georadar indicherebbero la presenza di tombe su più strati, dunque a profondità maggiori di quelle che finora si sono viste: probabilmente le verifiche andranno avanti per tutti il mese di marzo”.

In sostanza, bisogna ancora verificare la portata del ritrovamento e, per questo motivo, i lavori proseguiranno per almeno 2/3 mesi. C’è da precisare, però, che lo spostamento del campo da rugby dalla sua attuale posizione vicino al sito archeologico di Recina, nei pressi del fiume, all’area adiacente al Centro Fiere era stato motivato proprio dalla volontà di allargare gli scavi di Helvia Recina.

Del resto Helvia Recina è un’antica città romana, oggi sito archeologico, che vanta numerosi resti tra cui quelli di un teatro romano del II secolo d.C. di ben 72 metri di diametro e di cui sono ancora bene riconoscibili l’orchestra, la cavea e il frontescena in laterizio come prevedeva il teatro romano classico.

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Migliori e peggiori compagnie aeree 2023, ma per qualcuno è una fake news

Tra scioperi, cancellazioni e aumento quasi incontrollato dei prezzi dei biglietti, si è da poco concluso un anno, il 2022, non di certo facile per i passeggeri di tutto il mondo. E in particolare, ad aver registrato più problemi sono state alcune specifiche compagnie aeree. Difficoltà che, inevitabilmente, hanno inciso sul giudizio del loro operato.

Lo studio effettuato

Come riportato da euronews.travel la “Which?”, un’associazione dei consumatori britannica, ha richiesto a 8.000 viaggiatori del Regno Unito di valutare le compagnie aeree in base a una serie di criteri come il rapporto qualità-prezzo, il servizio clienti e l’esperienza di imbarco. Fattori che hanno permesso di fare una previsione su quali saranno i vettori migliori e peggiori per il 2023.

Il sondaggio proposto si è concentrato maggiormente sulle compagnie aeree che si sono occupate dei passeggeri quando le cose, lo scorso anno, non andavano per il meglio. Da quello che è emerso quasi una persona su tre ha affermato di aver avuto un problema con un volo nel 2022. Tuttavia, a fare davvero la differenza è stato il modo in cui ciascun vettore ha affrontato la questione.

Ciò vuol dire che alcune compagnie aeree si sono distinte offrendo ai passeggeri un’eccellente assistenza clienti e un servizio affidabile.

La peggiore compagnia aerea del 2023

Stando sempre a quanto riportato dalla rivista che copre gli avvenimenti del mondo da una prospettiva europea, la peggiore compagnia aerea è risultata WizzAir che sembra aver ottenuto un punteggio del servizio clienti “pessimo”. A quanto pare, infatti, nel 2022, solo il 56% dei suoi voli sono stati in orario e quasi il 2% è stato cancellato entro 24 ore dalla partenza.

Andando più nel dettaglio si scopre che quasi la metà degli intervistati ha riferito che quando le cose non stavano andando per il verso giusto non c’era personale disponibile. I passeggeri hanno anche fatto sapere di aver avuto una brutta esperienza una volta saliti a bordo. Sembrerebbe, infatti, che gli attuali livelli di servizio e comfort sui nuovi voli a lungo raggio verso il Medio Oriente e l’Asia non siano stati all’altezza.

In difesa di WizzAir c’è da specificare che la serie di problemi che anche attualmente interessano l’industria aeronautica globale ha contribuito a peggiorare, e non di poco, le prestazioni temporali nel 2022. Problemi dovuti a una diffusa carenza di personale, in particolare nell’ambito del controllo del traffico aereo, delle operazioni a terra e della gestione dei bagagli, della sicurezza in tutti gli aeroporti, e quindi non necessariamente legati ai servizi offerti dal vettore. La compagnia aerea low cost, tuttavia, sembra aver accolto con favore tutti i feedback dei clienti al fine di perfezionare i processi per migliorare ulteriormente l’esperienza di viaggio.

Le peggiori compagnie aeree a lungo raggio

Sempre in base a quanto sostiene il sondaggio dell’ente consumatori britannico, per il lungo raggio una delle compagnie peggiori è Lufthansa che ha ricevuto una valutazione di due stelle da parte dei passeggeri per l’esperienza di imbarco, il rapporto qualità-prezzo e le offerte di cibo e bevande.

Allo stesso tempo, il vettore ha ottenuto una valutazione di quattro stelle per la pulizia della cabina, l’ambiente della cabina e il servizio clienti. Complessivamente, il suo punteggio è stato del 57%, il più basso tra le compagnie aeree a lungo raggio.

Non è da meno British Airways che sembrerebbe essere stata stroncata dagli intervistati. Nel dettaglio: il vettore britannico ha ottenuto due stelle per l’imbarco, il comfort dei sedili e il rapporto qualità-prezzo. Ma in generale non ha avuto più di tre stelle in qualsiasi altra categoria del sondaggio.

Tuttavia, il risultato di questo sondaggio parrebbe lasciare molto a desiderare in quanto la stessa compagnia è stata insignita del Best Airline 2022 ai News UK Travel Awards, mentre negli ultimi anni ha ottenuto ben nove Business Traveller Awards.

E Ryanair?

La rivista dedica anche un approfondimento su Ryanair che, a quanto pare, da questo sondaggio risulterebbe in fondo alla lista delle compagnie aeree economiche a corto raggio. Sebbene abbia ricevuto tre stelle per il servizio clienti – notevolmente migliore rispetto a quello di WizzAir – e risulti più affidabile della media, meno della metà dei passeggeri ha affermato di poter trovare un membro dello staff Ryanair in caso di ritardi. Ci sono state anche lamentele sull’esperienza di imbarco, sul comfort del sedile e sull’ambiente in cabina.

Ma stando sempre a quanto si può leggere sull’articolo, per Ryanair : “Questa è solo un’altra fake news su un sondaggio falso che ripetutamente fa affermazioni false su Ryanair, la compagnia aerea più affidabile e a basso costo del Regno Unito”.

Le migliori compagnia aerea del 2023

Secondo il sondaggio, nonostante i ritardi e le cancellazioni, la migliore compagnia aerea è Jet2, vettore a basso costo britannico. Il numero di voli puntuali è stato nella media, ma di certo anche lei ha subito disagi negli aeroporti con il controllo del traffico aereo.

Tuttavia, quando si sono verificati problemi, il 72% degli intervistati ha affermato che la compagnia aerea era disponibile ad aiutare, che l’imbarco è stato ben organizzato e le cabine erano pulite e ben tenute.

Jet2 ha ricevuto quattro stelle per il rapporto qualità-prezzo, la pulizia della cabina e l’imbarco. Ha ricevuto una valutazione di tre stelle per il comfort dei sedili e la sua offerta di cibi e bevande. È stata anche una delle compagnie aeree con le migliori prestazioni in termini di cancellazioni dell’ultimo minuto, con solo lo 0,5% dei voli cancellati con meno di 24 ore di preavviso.

Nella top ten di questa classifica, riportata anche dal Daily Mail, ci sono (a partire dal secondo posto):

  • Turkish Airlines;
  • Finnair;
  • Swiss;
  • Aurigny Air Services;
  • Norwegian Air Shuttle;
  • Icelander;
  • Air Lingus;
  • Air Malta;
  • Scandinavian Airlines;

Agli ultimi 5 posti troviamo:

  • Lufthansa;
  • British Airways;
  • Eurowings;
  • Ryanair;
  • WizzAir.

È giusto specificare, tuttavia, che il campione di viaggiatori preso in considerazione per il sondaggio è davvero troppo piccolo per poter dare risposte definitive su questo argomento. Inoltre, tali opinioni sono state richieste ai viaggiatori inglesi i cui aeroporti lo scorso anno hanno vissuto il caos peggiore di sempre, una situazione decisamente più problematica rispetto a quella che abbiamo avuto in Italia.

Tutto questo per dire che, molto probabilmente, nel nostro Paese la classifica delle migliori e peggiori compagnie aeree del 2023 potrebbe essere completamente diversa e quindi non rispecchiare affatto quanto appena detto (o forse no?).

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Puoi leggere la Divina Commedia passeggiando tra le strade della città

Monumenti, scorci incantevoli e palazzi storici: Firenze è una delle città italiane più belle e una tappa immancabile per gli amanti dell’arte. Il fascino del capoluogo toscano sta proprio nella possibilità di alzare lo sguardo e imbattersi ogni volta in qualche capolavoro o opera che lascia senza fiato. Quando si parla di Firenze, però, non si può fare a meno di pensare a Dante e al suo lavoro più importante: la Divina Commedia. L’opera letteraria che il poeta ha ambientato e in un certo modo dedicato alla sua amata città, non poteva rimanere chiusa tra le pagine di un libro, ma è riuscita ad arrivare fino alle facciate dei palazzi. Sugli edifici fiorentini ci sono lapidi in cui vengono citati alcuni versi significativi che hanno reso celebre Dante in tutto il mondo.

La Divina Commedia tra le vie di Firenze

Il legame tra Firenze e Dante, esiliato e lontano dalla sua amata città fino alla morte, è sempre stato vivo ed è rimasto intatto nel corso dei secoli. È stato un sentimento profondo, tanto che agli inizi del XX secolo, per la precisione nel 1900, il comune decise di omaggiare il poeta realizzando delle targhe con le terzine presenti nella Divina Commedia che richiamano alcuni luoghi della città.

Il compito di scegliere le frasi più significative non venne affidato al caso, al contrario il comune pensò di istituire una vera e propria commissione di esperti in materia dantesca. Tutti accettarono immediatamente e si misero all’opera nell’individuare i versi più significativi con riferimenti topografici, scegliendo i luoghi più adatti su cui posizionare le lapidi. Furono necessari solo sette anni per concludere il progetto e dal 1907 la lapidi di marmo hanno arricchito le facciate di alcuni palazzi della città.

Le iscrizioni si trovano tutte nel centro storico di Firenze tra Ponte Vecchio, Via del Corso, Via Dante Alighieri, Piazza della Signoria e strade limitrofe. Sono quasi tutte all’aperto tranne 3 che invece sono situate all’interno del cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio. Quest’ultime si riferiscono alla famiglia degli Uberti, appartenenti alla fazione dei ghibellini, allontanati dal capoluogo toscano nel 1266.

I versi di Dante a Firenze

Fonte: iStock/Asergieiev

Uno dei versi della Divina Commedia a Firenze

Le terzine tornano a “risplendere” con il restauro

Di sicuro il compito della commissione incaricata di scegliere i versi non è stato semplice, ma è riuscita ad estrapolare in totale 34 terzine presenti nei tre canti: nove sono state tratte dall’Inferno, cinque appartengono al Purgatorio e venti al Paradiso.

Se la bellezza della Divina Commedia è rimasta intatta nel corso dei secoli, le lapidi esposte alle intemperie e al tempo, con il trascorrere degli anni hanno perso l’antico smalto. Proprio per questo il comune recentemente ha deciso di restaurarle per far sì che il marmo torni a splendere sulle facciate e rendere ancora più preziosi i palazzi della città che ha dato i natali a Dante Alighieri. Quello che stupisce e lascia senza fiato di Firenze è la sua bellezza unica e immutata nel tempo, pronta a sorprendere turisti e residenti. Nonostante sia una meta visitata almeno una volta nella vita dalla maggior parte delle persone, quando si arriva c’è sempre qualcosa da scoprire e da cui farsi stupire.

Il poeta Dante Alighieri

Fonte: iStock

Statua di Dante Alighieri
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Una galleria d’arte itinerante a cielo aperto: torna Las Fallas

L’arrivo della primavera viene accolto sempre con gioia perché dopo un lungo e grigio inverno le giornate diventano più tiepide e soleggiate. Ci sono molti modi per festeggiare la stagione dei fiori, ma è a Valencia che si aspetta la primavera in trepidante attesa. La popolazione, infatti dal 1° al 19 marzo ogni anno organizza Las Fallas, una festa con la F maiuscola fatta di colori, rumori e tanto divertimento.

Un evento che è diventato patrimonio dell’umanità

Las Fallas racchiude in sé sia la tradizione pagana che celebra l’arrivo della primavera che quella cristiana perché si svolge in concomitanza con San Giuseppe, patrono dei falegnami e dei carpentieri.

La festa affonda le sue origini nell’antichità e proprio per questo e per il valore tradizionale e culturale tramandato di generazione in generazione, l’UNESCO nel 2016 l’ha dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Tutto è nato dalla pratica dei falegnami e degli artigiani di bruciare gli oggetti vecchi che non servivano più. Poco alla volta anche il resto della popolazione ha seguito il loro esempio costruendo delle piccole statue ricoperte con stracci e vestiti vecchi che poi venivano bruciati. La Las Fallas dei giorni nostri, invece, è caratterizzata da monumenti realizzati in legno, sughero e cartapesta, pronti a sfilare tra le vie della città. Ogni Fallas (composte anche da Fallas infantili e Fallas dei bambini) e Ninot, pupazzi di cartapesta più piccoli, trattano ironicamente un tema e si ispirano a personaggi famosi che vengono ritratti in maniera satirica.

Las Fallas, omaggio alla Madonna

Fonte: iStock

L’omaggio floreale alla Madonna a Las Fallas

Un evento coinvolgente

L’arrivo della primavera rappresenta senza dubbio un momento di gioia e per festeggiarlo in modo adeguato Las Fallas inizia il 1° marzo con la mascletà: è uno show pirotecnico che si svolge ogni giorno, fino al 19 marzo, alle 14:00 nella piazza dell’Ayuntamiento. Qui si fanno esplodere petardi in uno spettacolo suggestivo che riempie l’aria di suoni progressivamente sempre più intensi. Accanto a questa tradizione c’è anche quello della Cordà, manifestazioni pirotecniche solitamente notturne meno intense della mascletà, ma altrettanto belle.

Il clou della festa però, si svolge dal 15 al 19 marzo quando La Fallera Mayor, la regina della festa, dà il via ai festeggiamenti. Dopo l’inaugurazione i falleros montano nelle strade di Valencia le loro sculture dando gli ultimi ritocchi. Una volta sistemati sono pronti a sfilare per le strade della città ed essere ammirati dai valenciani e dai turisti.
Colori, divertimento, ma anche tanta emozione durante Las Fallas. Uno dei momenti più toccanti della festa è quello dell’Ofrenda, quando i Falleros e le Falleras con indosso i vestiti tradizionali, omaggiano la Madonna degli Abbandonati, patrona di Valencia. L’enorme statua esposta nella Piazza de la Virgen, dal 17 al 18 marzo riceve i fiori che andranno a comporre il suo mantello con un disegno che cambia ogni anno. L’ultimo omaggio floreale alla statua è quello della Fallera Mayor dopo la mezzanotte del 18 marzo.

La Cremà, è l’evento più atteso della manifestazione e si svolge la sera del 19 marzo quando le sculture vengono bruciate creando un enorme falò. Le prime a prendere fuoco sono le Fallas infantili, poi quelle dei bambini e solo alle 22:00 si bruciano tutte le Fallas di Valencia. È uno spettacolo davvero coinvolgente e allo stesso tempo suggestivo in cui la voglia di accogliere la primavera si respira in ogni fase delle celebrazioni.

Las Fallas, incendio dei carri

Fonte: iStock/SGAPhoto

Uno degli incendi di Las Fallas
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“Outer Banks”: dove si trova l’isola della serie Tv Netflix

Giunta alla terza stagione, la serie Tv Netflix “Outer Banks” che ha riscosso grande successo per l’alto tasso di adrenalina, mistero e pure un tocco di romanticismo, è ambientata in un luogo meraviglioso che non è solo frutto della fantasia dei produttori.

L’isola che fa da sfondo alle avventure degli adolescenti protagonisti, conosciuti come “Pogues”, completamente squattrinati e alla ricerca di un tesoro, esiste davvero. Fa parte di un piccolo arcipelago che si chiama proprio Outer Banks. Si trova nello Stato del North Carolina, negli Stati Uniti, ed è considerato uno dei luoghi con le più belle spiagge del Paese.

Sono isole di sabbia poco abitate e dove la natura la fa da padrona. Ci sono diverse specie di uccelli, motivo per cui molti appassionati ci vengono per fare birdwatching, ma nella stagione giusta sulla spiaggia arrivano le tartarughe marine a depositare le uova, evitando i luoghi dove scorrazzano liberamente i cavalli selvaggi, i Corolla’s wild Horses che pascolano liberamente sulle spiagge.

 

 

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Piscina naturale di Cane Malu, un angolo di paradiso

A pochi chilometri dal pittoresco borgo medievale di Bosa sorge un gioiello naturalistico unico nel suo genere, incastonato in uno spettacolare scenario lunare. Si tratta della piscina naturale di Cane Malu, un’attrazione imperdibile nella costa occidentale della Sardegna. Una volta qui, lo sguardo viene rapito da un paesaggio quasi surreale, caratterizzato da scogliere di trachite bianca che fa brillare ancora di più il turchese intenso del mare. Un luogo dalla bellezza onirica che vale la pena esplorare.

Un ‘bagno sulla luna’ nella piscina di Cane Malu

Cane Malu, in sardo, significa ‘cane cattivo’. Ma perché è stato dato questo nome a un paradiso del genere? Il motivo è nella conformazione di questa grande vasca naturale, plasmata dall’impeto del vento che fa infuriare le acque, che per millenni hanno scavato e modellato la trachite, una roccia magmatica tipica della Sardegna. Quando il mare è agitato, il lembo bianco che delimita la piscina a una estremità ricorda la coda di un cane: da qui deriverebbe il nome ‘Cane Malu’.

Chi conosce bene questo luogo suggerisce di scegliere una giornata con il mare calmo e senza vento per evitare la corrente di risacca e godere appieno di tutta la bellezza da cui si è circondati. Nell’ora del tramonto, i giochi di luce che i raggi caldi del sole creano tra il candore della scogliera e i riflessi blu del mare rendono l’esperienza ancora più suggestiva.

Come raggiungere Cane Malu

Cane Malu sorge sulla Punta di Cabu d’Aspu, situata a pochi passi dalla grande spiaggia di Bosa Marina. Qui inizia il tratto settentrionale del litorale, in direzione Capo Marargiu, affascinante promontorio situato nella cosiddetta Costa dei Grifoni, per via dei rarissimi esemplari di questa specie di avvoltoio che vi nidificano. Si può raggiungere l’affascinante piscina naturale dopo una breve camminata di circa dieci minuti attraverso un sentiero che parte dal porto fluviale a ridosso della foce del Temo, costeggiando il mare e passando sulle candide scogliere di trachite che accentuano la trasparenza delle acque, perfette per gli amanti dello snorkeling.

Fare un bagno in questo piccolo capolavoro della natura è sicuramente un’esperienza magica. Tuttavia, bisogna prestare attenzione al fondale scivoloso, che si presenta pieno di ricci di mare. Cane Malu è anche il luogo ideale per godersi il sole e il relax, in una cornice paesaggistica che catapulta i bagnanti sulla luna.

Le altre spiagge nei dintorni di Bosa

Altrettanto incantevoli sono spiagge e calette nei dintorni. Quella di Turas, ad esempio, a sud di Bosa Marina, caratterizzata da sabbia dorata mista a ghiaia e frequentata soprattutto dagli amanti del windsurf. Pochi chilometri a nord del borgo in provincia di Oristano si incontra, invece, la spiaggia di S’Abba Druche, che in sardo significa “Acqua Dolce”. Incorniciata da un suggestivo paesaggio, di scenografiche rocce di tufo e vegetazione delle montagne costiere, è molto apprezzata dai turisti, e per le sue modeste dimensioni è sempre abbastanza affollata nei mesi estivi. A poche centinaia di metri dalla costa ci si imbatte anche in un’area archeologica, con vasche risalenti al periodo nuragico.

Dirigendosi ancora più a nord, lungo la strada che porta ad Alghero, ci si imbatte nello scenario incontaminato della spiaggia di Cumpoltitu (chiamata anche ‘Compultitu’ o ‘Cumpoltittu’), protetta ai lati da promontori ricoperti di macchia mediterranea che scendono fino al mare, dalle tonalità turchesi e azzurre. Un fondale roccioso e profondo caratterizza, invece, la piccola cala Sa Codulera, perfetta per lo snorkeling, poco distante da Torre Argentina, una delle spiagge più frequentate del bellissimo borgo di Bosa, caratterizzata da calette incorniciate da scogliere e falesie, grandi rocce trachitiche e scogli dall’aspetto lunare che affiorano dalle acque basse e trasparenti. Per il suo fondale basso è adatta anche alle famiglie con bambini.

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Fai scalo in Qatar? Ora puoi fare tre nuovi tour

Siete diretti dall’altra parte del mondo, e sapete già che dovrete trascorrere molte ore in aereo: la parte più estenuante è però l’attesa in aeroporto, se non avete la possibilità di acquistare un volo diretto. Per fortuna, non è così ovunque. Il Qatar organizza diversi tour per i passeggeri in transito, così da occupare le ore che li separano dalla loro partenza in maniera divertente. Ecco quali sono le novità più curiose.

Qatar, la meta ideale per uno stopover

La nuova tendenza di viaggio è lo stopover: se avete un lungo scalo e non sapete cosa fare, perché non sfruttate quel tempo per andare alla scoperta di luoghi nuovi e sorprendenti? Le ore (o addirittura i giorni) di attesa diventano così divertenti come mai prima, e potrete godervi due vacanze in una. Il Qatar è la meta migliore per uno stopover, tra città futuristiche ricche di fascino e spiagge meravigliose dove concedersi un tuffo o un po’ di relax. C’è chi addirittura approfitta di questa occasione unica e rinuncia ad un volo diretto, proprio per avere la possibilità di vivere un’avventura in questo Paese dai mille volti.

Discover Qatar offre diversi tour organizzati, disponibili per i passeggeri in transito presso i principali aeroporti del Paese. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le esigenze: alcuni sono brevissimi, perfetti per chi ha solo una manciata di ore davanti a sé, altri prevedono invece il soggiorno in hotel fino a 3/4 notti, così da fare il pieno di emozioni prima di ripartire per la destinazione finale. Nelle ultime settimane, si sono aggiunte nuove ed interessanti possibilità per chi fa scalo presso l’aeroporto di Doha Hamad. Scopriamo quali sono i tre tour assolutamente da provare.

I nuovi tour per vivere lo scalo a Doha

Invece di trascorrere il tempo su uno scomodo sedile di un’affollata area d’attesa, l’aeroporto di Doha mette a disposizione alcune nuove avventure tutte da vivere. Stavolta, Discover Qatar punta sullo sport – raccogliendo la scia dell’attenzione derivata dall’aver ospitato gli ultimi Mondiali 2022. Il primo tour è proprio dedicato agli amanti del calcio: il Discover Qatar World Cup Stadiums Tour è l’occasione giusta per visitare i principali stadi del Paese, così da ricordare le emozioni della Fifa World Cup Qatar 2022.

Sono ben cinque le tappe organizzate per i turisti, che portano alla scoperta di altrettanti luoghi in cui i più fortunati hanno potuto vivere la magia del calcio: l’Al Thumama, l’Education City, il Khalifa International, il Lusail Iconic Stadium e lo Stadium 974, che presto verrà smantellato (e, secondo alcune voci, trasferito in Uruguay nella speranza di accogliere un altro Mondiale. Chi vuole regalarsi questa avventura può prenotare il tour online entro le 48 precedenti all’arrivo a Doha, oppure direttamente in aeroporto presso il corner di Qatar Tourism.

Nel caso in cui lo scalo sia più breve, ci sono altre due interessanti possibilità. Discover Qatar ha lanciato un tour per gli amanti dello squash, che prevede due ore di allenamento presso il campo dell’Oryx Airport Hotel, situato all’interno dell’aeroporto di Doha. È incluso anche l’accesso al Fitness Center, per una doccia indispensabile prima di ripartire. E per i passeggeri in transito che hanno a disposizione giusto un paio d’ore, c’è un bellissimo tour di golf on demand da vivere attraverso il simulatore all’avanguardia, anch’esso presente presso l’Oryx Airport Hotel.

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In crociera come veri esploratori: il nuovo trend dei viaggi di lusso

L’impresa epica della nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi” che ha navigato in un punto dell’Antartide mai raggiunto prima, il più a Sud mai dove una nave è arrivata, stabilendo un vero e proprio record mondiale, ha fatto il giro del mondo. E sono sempre più numerosi coloro che sognano un’avventura di questo tipo.

Se quanto intrapreso dai ricercatori del Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA) a bordo della nostra rompighiaccio è stata una spedizione di ricerca riservata a tecnici ed esperti, esistono crociere nei freddi mari del Sud più alla portata di tutti.

Spedizioni polari per tutti

È il caso della nave Le Commandant Charcot della compagnia Ponant, che qualche mese fa ha inaugurato la prima spedizione polare con un’imbarcazione ibrida-elettrica alimentata a Gas naturale liquefatto (Gnl). A scopo scientifico e di ricerca, la compagnia ha così realizzato la prima nave da crociera in grado di ospitare team di studiosi creando spazi lavorativi e laboratori direttamente a bordo.

Siamo giunti agli albori dei viaggi esplorativi anche per i semplici viaggiatori, insomma. Questi tipi di crociere non sono viaggi adatti a tutti, intendiamoci. Ci vuole parecchio spirito di adattamento, e bisogna anche avere un certo budget a disposizione.

Per moderni esploratori

Iniziamo col dire che le navi che solcano i mari ghiacciati non sono enormi. Devono per forza essere imbarcazioni di piccole-medie dimensioni per potersi insinuare in strette gole e in luoghi impervi. Per questo motivo anche le cabine a bordo non sono molte. Si va nell’ordine delle centinaia.

Non sono neppure navi studiate per il divertimento dei passeggeri, quindi niente toboga, giochi d’acqua, discoteche, teatri e neppure casinò. Tutto è ridotto all’essenziale. Quindi, a bordo, c’è sicuramente un ristornate, una sala che può essere usata per tenere conferenze tematiche o come ritrovo per i passeggeri. Qualcuna ha una piscina e una piccola area relax, ma non è detto. Sicuramente si può trascorrere il tempo libero su un grande ponte panoramico e godersi lo spettacolo della natura, il motivo per cui si fa questa particolare crociera. Chi decide di prendere parte a una spedizione ha altri interessi, tutti incentrati su ciò che si vedrà durante la crociera.

Chi organizza spedizioni alla portata di tutti

Sono diverse le compagnie di navigazione che oggi consentono, a pochi e fortunati passeggeri, di prendere parte a una crociera come veri esploratori, navigando tra iceberg e pinguini, tra ghiacciai perenni e paesaggi rimasti ancora incontaminati.

Una delle compagnie di navigazione specializzate in crociere tra i ghiacci è Australis che ha due navi, la Stella Australis e la Ventus Australis, che partono tra settembre e aprile per crociere di quattro oppure otto notti. Le sue crociere di svolgono tra i fiordi, i canali e i ghiacciai più isolati del Parco Nazionale della Terra del Fuoco in Patagonia, tra Cile e Argentina, e sono adatte anche ai bambini (che spesso possono usufruire di tariffe agevolate se non addirittura di viaggi gratuiti).

Le navi hanno un accesso esclusivo ad alcune zone dove non arrivano altre imbarcazioni. Le guide naturalistiche e, talvolta, ospiti d’eccezione e scienziati di fama mondiale tengono lezioni, conferenze, workshop sulla glaciologia, la geografia, la storia, la flora e la fauna della Terra del Fuoco e della Patagonia durante la navigazione o dopo cena, per intrattenere gli ospiti. Le giornate, invece, si trascorrono tra emozionanti escursioni, organizzate in piccoli gruppi. Queste crociere costano intorno ai 3000 euro.

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Fonte: 123rf

Colonie di foche e di pinguini in Patagonia

Un’altra compagnia è la Seabourn, che organizza crociere nell’Artico e in Antartide. Le cabine delle sue navi, la Seabourn Venture e la Seabourn Pursuit, studiate appositamente per effettuare spedizioni (a bordo hanno perfino un sottomarino), sono più lussuose, ma lo scopo del viaggio non è fare una crociera di lusso bensì un’esperienza da veri esploratori.

Ecco allora che le attività che vengono organizzate sono passeggiate sul ghiaccio per avvistare gli orsi polari e le colonie di foche e di pinguini, pagaiare su un kayak tra i ghiacci e gli iceberg per vedere le balene. E, la sera, chi lo desidera, può ascoltare i racconti degli esperti sulla vita di questi luoghi rimasti intatti finora (speriamo ancora per molto) o godersi un cielo stellato o il Sole di mezzanotte – a seconda del periodo in cui si parte – dal ponte della nave. Una crociera di questo tipo costa intorno ai 4000 euro a persona.

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Fonte: 123rf

Fare kayak tra gli iceberg

Un trend da non farsi sfuggire

Anche le grosse compagnie di crociera, però, quelle più commerciali, si stanno muovendo in questo ambito, avendo intravisto un nuovo trend di viaggio che appassiona sempre più viaggiatori.

È così che società come MSC Crociere stanno iniziando a offrire esperienze verso nuove e insolite mete, come la Groenlandia, per esempio. Già quest’estate partirà infatti la prima crociera di MSC verso uno dei luoghi più remoti e incredibili d’Europa. La nave Poesia navigherà tra i mari ghiacciati del Nord Europa, attraversando uno dei punti più mozzafiato che si possano visitare: il Prins Christian Sund, uno stretto lungo circa 100 km chiamato anche “l’autostrada degli iceberg”. Qui, tra imponenti ghiacciai, montagne alte fino a mille metri, scogliere di granito, cascate, iceberg e fiordi, si potrà fare un viaggio a dir poco epico, e a prezzi molto più contenuti, circa 3000 euro a persona.

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Fonte: @MSC Crociere

Lo stretto di Prins Christian Sund in Groenlandia
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Farnese, l’altro borgo di Pinocchio

Nel nel 1972 è stato mandato in onda “Le avventure di Pinocchio”, un film indimenticabile in cinque puntate diretto da Luigi Comencini. Racconta del burattino più famoso del mondo, una storia tratta dall’omonimo romanzo di Carlo Lorenzini, meglio conosciuto con il cognome di Collodi. Il grazioso borgo della provincia di Pistoia, infatti, è colui che ha dato lo pseudonimo all’autore di questa storia indimenticabile, un paese strettamente legato alla figura di Pinocchio tanto che vi è addirittura un Parco monumentale a lui dedicato.

Ma la verità è che non è l’unico borgo italiano particolarmente connesso al protagonista di uno dei capolavori della letteratura per l’infanzia. Seppur ambientato in Toscana, infatti, il film in più puntate è stato girato in una perla della Tuscia, un borgo in cui è ancora possibile camminare nei luoghi che sono poi stati portati sul piccolo schermo da Nino Manfredi, Gina Lollobrigida, Vittorio de Sica e Franco e Ciccio.

Farnese: l’itinerario di Pinocchio

Il borgo in questione si chiama Farnese e si distingue per essere un paesino arroccato su uno sperone tufaceo della provincia di Viterbo. Di origine medievale, sorge nel cuore della Selva del Lamone, un’area protetta formatasi su una colata lavica, e ospita diversi siti naturalistici e archeologici.

Numerose sono le attrazioni da visitare, ma gli appassionati di cinema non possono di certo perdersi l‘itinerario che ripercorre le orme di Pinocchio: cinque tappe che attraversano tutto il borgo.

Ogni tappa è arricchita da un piccolo cartello che descrive la scena del film che è stata girata in quel posto specifico, comprensivo di immagini del lungometraggio stesso.

farnese pinocchio

Fonte: iStock – Ph: e55evu

Veduta di Farnese

Set numero uno

Il set numero uno è situato in Via Circonvallazione 21. Decorato con opere di Street Art che spesso raffigurano lo stesso Luigi Comencini, è il punto in cui prende vita la prima scena del film: quella in cui Mangiafuoco arriva in paese per promuovere il suo spettacolo e Mastro Ciliegia cede a Geppetto il pezzo di legno che nel breve tempo sarebbe diventato lo stesso Pinocchio.

Set numero due e tre

I set numero due e tre, invece, si trovano entrambi in Corso Vittorio Emanuele 10. Nello specifico sono un lavatoio, attualmente chiuso e diverso rispetto a come appare nel film, e di un vecchio palazzo.

Nel lavatoio Pinocchio viene arrestato dai carabinieri per aver rubato un pesce, mentre nell’edificio accanto va a chiedere qualcosa da mangiare, ma in cambio riceve solo una secchiata d’acqua sporca.

Set numero quattro

Il set numero 4 è situato in Colle San Martino 10 e nel film rappresenta la scuola di Pinocchio. Nei fatti è il bellissimo Palazzo Ceccarini-Chigi, costruito intorno al 1700 e oggi sede del Comune di Farnese. Scuola che, tra le altre cose, il burattino decide di marinare.

Set numero 5

Poi l’ultimo set: il numero 5. Si trova in Via Principe Amedeo e nel lungometraggio rappresenta la caserma dei Carabinieri. In realtà non è altro che la Rocca Farnese, un tempo residenza dell’omonima famiglia.

Cosa vedere a Farnese

Farnese non è di certo solo il borgo de “Le avventure di Pinocchio”, anzi, regala un centro storico ricco di siti di interesse e una natura che sa emozionare.

L’antico abitato si caratterizza per essere percorso da una strada principale che gira tutta intorno al borgo. Per accedervi basta entrare dalla “Porta Nuova”, realizzata nel 1613, dove si snoda un viadotto che collegava la Rocca alla Selva.

Poco dopo si apre una piazzetta sulla quale si affaccia l’ingresso principale della Rocca con il portale del Vignola, mentre dal lato opposto svetta la chiesa parrocchiale dedicata al Santissimo Salvatore. Da qui si diramano una moltitudine di vicoli laterali o stretti vicoli cechi, arcate in blocchi di tufo, piccole scalinate, angoli suggestivi e scorci fotografici impreziositi da piante e fiori.

La Rocca è senza ombra di dubbio l’elemento di spicco del borgo e il suo interno è un susseguirsi di rampe, corridoi, scale e cortili. Vi è custodita anche una cappella con una cupola visibile dalla coorte. La Chiesa del Santissimo Salvatore, invece, è il principale luogo di culto del paese e, al contempo, un vero scrigno d’arte.

Proseguendo la passeggiata tra le antiche case e atmosfere medievali, si incontra la Chiesa di Santa Maria della Neve risalente al X secolo. Poi ancora il monastero delle Clarisse, la vicina Chiesa Santa Maria delle Grazie (1560) e la Chiesa di Sant’Anna, realizzata verso la fine del XVI secolo.

centro storico farnese

Fonte: iStock – Ph: e55evu

Tra i vicoli di Farnese

Di particolare interesse a Farnese sono i caratteristici “pozzi a Butto” che in passato venivano utilizzati per la raccolta di grano o di acqua piovana.

Dalla Chiesa del Santissimo Salvatore si giunge al Giardino di “Sottocolonne”, per poi attraversare il viadotto e arrivare al Palazzo Chigi risalente al XVIII secolo. A completare questo viaggio che sembra portare indietro nel tempo sono edifici storici di un certo rilievo, come il Palazzo Platonio con il suo maestoso portale, ex residenza degli amministratori dei Farnese.

L’atmosfera che si respira in questi vicoli è quasi magica, ad ogni angolo appaiono piccoli e graziosi cortili, stretti vicoli cechi, scale esterne per acceder ai piani superiori delle case. Il tutto con una grande abbondanza di piante verdi e/o con fiori, ambienti che ormai sono difficili da trovare altrove.

La Riserva Naturale Selva del Lamone

Farnese è anche uno scrigno di natura: il borgo sorge tra le meraviglie della Riserva Naturale Regionale Selva del Lamone che ha l’onore di tutelare uno dei boschi più integri e selvaggi di tutto il Lazio. Cresciuta su un’antica colata lavica formatasi tra 150.000 e 50.000 anni fa, vanta la presenza di numerose specie arboree e faunistiche.

Non meno importanti sono le testimonianze storiche e archeologiche che custodisce. Tra queste annovera ponti, villaggi fortificati, strade romane, luoghi di culto, necropoli e molto altro ancora.

Tra le maggiori attrazioni della Selva del Lamone è impossibile non citare le sue due spettacolari cascate: Pelicotonno, e la più celebre Cascata del Salabrone.

Per visitare tutte queste meraviglie è necessario seguire scrupolosamente i sentieri segnati, magari accompagnati da una guida esperta in grado di descrivere anche le bellezze naturalistiche e storiche della Riserva.

Insomma, questo borgo del Lazio è un incredibile set cinematografico, ma anche un luogo dove storia e natura si fondono in maniera egregia.

Cascata del Salabrone farnese

Fonte: iStock

La bellissima Cascata del Salabrone
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I papaveri fioriscono: la California si tinge di oro

Le persone che hanno fatto del viaggio una vera e propria missione di vita, sanno bene che ogni occasione è quella giusta per organizzare una partenza e per andare alla scoperta delle meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo.

L’alternarsi delle stagioni, per esempio, è un vero e proprio invito all’esplorazione del globo che cambia e si trasforma, mese dopo mese. Tutto merito di Madre Natura che, come un sapiente artigiano, plasma i paesaggi che conosciamo già, regalandoci ogni volta visioni inedite e straordinarie che lasciano senza fiato.

E quale occasione migliore, se non l’arrivo della primavera, per organizzare un altro viaggio? La destinazione di oggi ci conduce al cospetto di un territorio sterminato e bellissimo, quello della California che, grazie alla fioritura dei papaveri, si è colorato di oro.

Primavera in California: la magia delle fioriture

C’è qualcosa di magico che accade in primavera quando la natura lentamente programma il suo risveglio trasformando il mondo nel palcoscenico del suo spettacolo più bello. Le prime fioriture, in netto anticipo sul calendario, stanno già esplodendo, colorando i paesaggi di immensa meraviglia.

Lo abbiamo visto con i crochi che, inaspettatamente hanno tinto di viola la scena urbana di Dresda anticipando l’arrivo della stagione. E poi con i ciliegi che, con i loro fiori, hanno trasformato la città di Longyan, in Cina, in un dipinto dalle mille sfumature di rosa.

Adesso, invece, è il turno della California che ha visto negli scorsi giorni il fiorire di centinaia di papaveri autoctoni che hanno tinto di oro gli sterminati territori che si snodano intorno alla montagna di Steele Peak.

Protagonisti assoluti di questa visione mozzafiato sono i papaveri della California, fiore ufficiale del Paese dal 1903, anche conosciuti come “Luce solare” o “Coppa d’oro”. Il motivo è facilmente intuibile: le loro tonalità brillanti e la loro forma vistosa trasformano la terra dalla quale fioriscono in una distesa dorata d’immensa bellezza.

Il fiore ufficiale della California fiorisce nei pressi della città di Perris

Fonte: Getty Images

Il fiore ufficiale della California fiorisce nei pressi della città di Perris

La fioritura dei papaveri ha dipinto d’oro Steele Peak

Organizzare un viaggio in California è sempre un’ottima idea. Le cose da fare e da vedere nel Paese che si estende lungo la costa del Pacifico sono tantissime, e tutte sono destinate a incantare. Del resto stiamo parlando di un territorio incredibile e variegato, fatto di spiagge e scogliere mozzafiato, di foreste di sequoie, di montante e deserti, ma anche di città strepitose che sono diventate simbolo e icone del Paese intero. Ed è proprio partendo da una di queste che possiamo raggiungere la prima “superfioritura” dell’anno.

A circa un’ora di auto da Los Angeles, e a soli 20 minuti da Riverside, troviamo la città di Perris, proprio quella che ci conduce al cospetto della montagna di Steele Peak. È qui che in questi giorni un miracolo di primavera ha incantato i cittadini e i viaggiatori, portando in scena la prima fioritura della stagione.

A seguito di abbondanti piogge che si sono susseguite nel mese di gennaio, negli scorsi giorni è esploso quello che sembra in tutto e per tutto un “superbloom”, un termine che indica la fioritura massiccia di fiori selvatici in territori desertici o semidesertici della California. La visione del territorio, ricoperto totalmente dall’oro dei tulipani gialli, lascia senza fiato. E a guardare le foto non possiamo che confermare che lo Stato del Sole è oggi più luminoso che mai.

La prima fioritura primaverile è una distesa di papaveri dorati in California

Fonte: Getty Images

La prima fioritura primaverile è una distesa di papaveri dorati in California