Categorie
meteo Notizie Viaggi viaggiare

Quanto costerà viaggiare questa estate: le previsioni

Dopo l’anno che si è appena concluso in cui i prezzi relativi a viaggi – ma non solo – sono arrivati alle stelle, è giusto domandarsi cosa ci aspetti questa estate. Le previsioni sono sia positive che negative, e ora scopriremo insieme cosa significa questa affermazione.

Ci saranno tariffe pazze anche nel 2023?

Il 2022 è stato, senza ombra di dubbio, l’anno in cui abbiamo ripreso a viaggiare oltreoceano, ma anche quello delle tariffe pazze. Per quanto riguarda i costi, attualmente le dinamiche sembrerebbero ancora incontrollate. Come riporta TTG Italia, infatti, esperti del settore registrano ancora problematiche come una richiesta elevatissima di preventivi, alla quale però non corrisponde una conversione in prenotazioni.

Questo vuol dire che la domanda c’è, ma che spesso il cliente dopo aver valutato il preventivo proposto dall’agenzia, finisce per rinunciare al viaggio.

Quel che è certo è che nel travel bisogna smetterla di prendere come riferimento l’anno del boom dei viaggi, ovvero il 2019 che è stato quello precedente all’arrivo della pandemia. Le condizioni, attualmente, sono profondamente mutate, a cominciare dalla disponibilità di collegamenti aerei e quindi di tariffe concorrenziali e trasparenti sulle quali poter fare affidamento.

Si registrano problemi anche sul fronte incoming, ciò vuol dire che gli albergatori non sono esenti da questioni legate ai prezzi. Anche loro, infatti, sono costretti a rivederli al rialzo per adattarli a un quadro in costante mutamento sia sul fronte dei rincari energetici, sia per la difficoltà di reperimento delle materie prime.

Un po’ di speranza arriva dall’America

Se questo inizio di anno a livello di prezzi alle stelle non sembra essere molto rassicurante, segnali di luce e speranza arrivano dall’America. Attenzione, ciò non vuol dire che saranno ai livelli pre-pandemia, ma che avremo dei costi più cari rispetto a quel periodo, ma inferiori ai massimi registrati nel 2022.

O almeno questa è la previsione sui costi dei biglietti aerei per la prossima stagione primavera-estate che riguarda in particolare il mercato nordamericano ma che, come di consuetudine, rispecchierà il trend che coinvolgerà anche l’Europa.

Ad affermare quanto appena detto è uno studio che viene effettuato periodicamente da Hopper nell’Airfare Index, che analizza l’andamento dei prezzi ed fa previsioni sulla base di diversi indicatori macroeconomici.

Per esempio, avevano evidenziato che lo scorso mese di gennaio le tariffe sarebbero cresciute del 20% rispetto allo stesso periodo del 2022, ma contemporaneamente hanno sottolineato che per l’alta stagione potrebbe arrivare una piccola boccata d’ossigeno se paragonata all’estate dell’anno che si è appena concluso.

Prendendo in esame le tariffe domestiche negli Stati Uniti, la stima prevede che quest’anno la media dovrebbe aggirarsi intorno ai 350 dollari, mentre lo scorso anno avevano raggiunto la cifra di 400 dollari. Sembrerebbero esserci dei miglioramenti in vista, quindi, anche se nel confronto con il 2019 siamo ancora sopra del 10%.

Arriva la deflazione

Ulteriori notizie positive arrivano sempre degli Stati Uniti in quanto sembrerebbe che la febbre dell’inflazione stia scendendo e, con essa cali anche quella dei tassi: la Federal Reserve che a novembre aveva alzato il costo del denaro dello 0,75% per cercare di spegnere la fiamma dei prezzi e a dicembre aveva deciso un ulteriore aumento dello 0,50%, il primo febbraio ha deliberato un altro ritocco, stavolta ridotto allo 0,25. Tutto questo si traduce in un processo di deflazione.

Ciò vuol dire che le cose vanno a migliorare in quanto non c’è più lo spettro di una crescita incontrollabile dei prezzi delle materie prime, dell’energia e del cibo.

È bene specificare, però, che la stessa Federal Reserve, come si può leggere sul Corriere della Sera, frena i facili entusiasmi precisando che è ancora troppo presto per cantare vittoria. Tuttavia, il pericolo più temuto, quindi quello di una crescita incontrollata dei prezzi, sembra essere realmente scongiurato.

Categorie
fiori location serie tv Luoghi da film Viaggi

Le location di “Fiori sopra l’inferno” con Elena Sofia Ricci

Tratta dall’omonimo romanzo giallo di Ilaria Tuti, pubblicato nel 2017 da Longanesi, la fiction televisiva RAI “Fiori sopra l’inferno” vede protagonista Elena Sofia Ricci nel ruolo del commissario della Polizia di Udine, Teresa Battaglia, affiancata dai suoi collaboratori, il giovane e inesperto Marini (l’attore Giuseppe Spata) e da Parisi (interpretato da Gianluca Gobbi).

Una serie di delitti efferati e inspiegabili scuote la popolazione di un piccolo borgo friulano, Travenì, un paesino immaginario immerso tra le montagne e i boschi. Per descrivere i luoghi, però, l’autrice originaria di Gemona del Friuli si è ispirata a posti veri, che ha visitato nella sua infanzia.

“Si diceva che in autunno inoltrato, prima che le piogge si tramutassero in neve, il lago alpino esalasse respiri sinistri” (“Fiori sopra l’inferno”, Ilaria Tuti)

Dove è stata girata la fiction “Fiori sopra l’inferno”

Ci troviamo nel tarvisiano, una splendida zona del Friuli-Venezia Giulia al confine con Slovenia e Austria. Questo territorio è caratterizzato da ampie vallate, cime incantate e da un’antica foresta di grandi abeti rossi nell’estremo lembo Nordorientale della regione.

Un crocevia, quindi, di lingue e di culture. Come quella dei Krampus, raccontata nella fiction, una tradizione popolare influenzata dalla vicina Carinzia, in Austria, della quale faceva parte durante l’impero asburgico. La festa è quella che si celebra il 5 dicembre in tutte le frazioni del tarvisiano, quella di San Nicolò, che scende tra la gente accompagnato da terribili mostri.

Dal punto di vista turistico, questa zona alpina offre diverse opportunità per una vacanza all’aria aperta. Qui, si può godere della vista di uno dei luoghi più fiabeschi, il Monte Lussari, una vetta dove Alpi Carniche e Giulie si incontrano.

È una zona che d’inverno – la stagione in cui si svolge la storia raccontata nel romanzo e nella fiction – solitamente è frequentata da sciatori che si lanciano lungo discese mozzafiato e da chi ama praticare sci da fondo nei boschi magici oppure passeggiare con le ciaspole ai piedi godendo del meraviglioso paesaggio innevato, dove di tanto in tanto spunta un rifugio o una malga, e del silenzio assoluto.

Sono ambienti bellissimi, incontaminati, fatti di boschi e di specchi d’acqua che sembrano usciti da un libro di fiabe. Le scene dei laghi sono state girate nei pressi dei bellissimi Laghi di Fusine, uno degli angoli più caratteristici della montagna del Friuli-Venezia Giulia. Si tratta due bacini di origine glaciale, uno superiore e l’altro inferiore, collegati da un sistema sotterraneo di acque che, d’inverno, diventano ghiacciati rendendo questo uno dei luoghi più freddi d’Italia.

laghi-fusine-friuli

Fonte: 123rf

I Laghi di Fusine nel Friuli-Venezia Giulia

I laghi sono circondati dalle montagne, la dorsale delle Ponze e il Mangart, un’enorme cupola grigia che svetta sullo sfondo. D’estate, è il luogo ideale per fare escursioni, anche in famiglia, e dove i più esperti di montagna s’arrampicano lungo alcune delle vie ferrate più impegnative dell’intero arco alpino.

Il commissariato dove lavorano Teresa Battaglia, Parisi e Marini e anche la città dove vivono è Tarvisio, una deliziosa cittadina circondata dalle montagne e a ridosso della più grande foresta d’Italia (24.000 ettari), la Foresta di Tarvisio, appunto. Nelle immagini televisive sono ben riconoscibili la piazza e la torre medievale di Tarvisio e tanti altri scorci deliziosi di cui ci innamoreremo.

tarvisio

Fonte: 123rf

Uno scorcio di Tarvisio
Categorie
Destinazioni Viaggi

Fioriscono i peschi: il mondo si tinge di rosa

Il mondo che abitiamo è pieno di meraviglie da raggiungere in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Lo sanno bene quei viaggiatori che non perdono occasione per mettersi in cammino ed esplorare il globo in lungo e in largo. Tuttavia esiste un momento specifico durante il quale i luoghi che conosciamo diventano ancora più belli, si tingono di colori sgargianti e sfavillanti mentre tutto intorno si diffondono profumi che inebriano i sensi.

Si tratta del miracolo della primavera, quel periodo dell’anno in cui la natura si risveglia, regalandoci gli spettacoli più belli e mozzafiato di sempre, quelli delle fioriture. È proprio durante questa stagione che possiamo andare alla scoperta di tutte quelle atmosfere fiabesche che danno vita a paesaggi surreali paragonabili solo alle più grandi opere d’arte.

Così, quando i quartieri, i parchi e le città esplodono di meraviglia, colorandosi di nuance brillanti e cangianti che avvolgono e stravolgono i sensi, sappiamo che è giunto il momento di metterci in cammino per scoprire le bellezze del mondo. Il nostro prossimo viaggio ci porta al cospetto delle grandi fioriture dei peschi, quelle che tingono il mondo di rosa. Pronti a partire?

Fioritura del mondo: uno spettacolo grandioso

Organizzare un viaggio a marzo per andare alla scoperta dell’immenso patrimonio naturalistico custodito dal nostro pianeta è sempre un’ottima idea. È proprio durante questo mese, che dà il via alla stagione più straordinaria dell’anno, che i luoghi che conosciamo si tingono di meraviglia. Tutto merito di Madre Natura che, con il suo risveglio, trasforma la terra nel palcoscenico di uno spettacolo grandioso.

Una fuga primaverile, lo sappiamo, ci consente di perderci e immergerci in scenari mozzafiato e sensoriali. Deserti aridi che come per magia fioriscono, alberi di ciliegi che incorniciano viali fatati e poi, ancora, distese sterminate e colorate che si perdono all’orizzonte.

Alcune fioriture sono così belle e straordinarie che si sono trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche, succede con i tulipani in Olanda, per esempio, o con l’hanami in Giappone. Ce ne sono tante altre, però, che allo stesso modo sanno regalare spettacoli incredibili, proprio come la fioritura dei peschi, un miracolo della natura che tinge tutto il mondo di rosa.

Il mondo si tinge di rosa: dove ammirare i peschi in fiore

Per assicurarsi un posto d’eccezione e ammirare uno degli spettacoli più belli del mondo intero, dobbiamo recarci in un luogo che si trova fuori dai radar turistici e raggiungere un piccolo comune di appena 2000 abitanti in Catalogna. È qui, ad Aitona, che esiste un viale rosa e incantato, un vero e proprio capolavoro d’arte in cui le persone possono perdersi e immergersi. Nel mese di marzo, in questo territorio, la natura splende come non mai, tingendo le campagne dei colori più belli che appartengono alla sua palette.

Anche in Giappone è possibile ammirare questa splendida fioritura. Durante i primi giorni di marzo, infatti, i fiori dei peschi iniziano a sbocciare, sprigionando sfumature che vanno dal rosa intenso al rosso porpora. Un’ottima alternativa, questa, che sostituisce le più celebri passeggiate tra gli alberi di ciliegio diffuse nel Paese del Sol Levante. Uno dei luoghi migliori per ammirare questo show è Fuefuki, qui si trova l’azienda agricola Marukita Hanamomo-en che offre tour e passeggiate tra i peschi in fiore.

Anche in Italia è possibile ammirare il rosa scintillante delle fioriture dei peschi. Tra le colline di Macerata e Fermo, infatti, centinaia di alberi di pesche Saturnia fioriscono ogni anno a metà marzo. Lo spettacolo è grandioso.

Categorie
Arcipelago Toscano isole mare Toscana Vacanze natura Viaggi

Visitare l’isola di Giannutri, nell’Arcipelago Toscano

L’isola di Giannutri è la più meridionale dell’Arcipelago Toscano ed è anche la più selvaggia. Solo tre sono i piccoli centri abitati, Spalmatoio, Ischiaiola e Oliveto. Per il resto, sono solo case sparse. Proprio perché la presenza umana durante l’anno – estate esclusa – è ridotta, Giannutri è un’importantissima area di sosta durante le migrazioni, tanto da essere divenuta un’area naturale protetta.

Una storia antichissima

Ed è così da sempre. Era stata scelta dagli antichi Romani come remoto approdo. Oggi è visibile solo un’antica villa del II secolo appartenuta a una famiglia di commercianti, che si trova in una posizione a dir poco suggestiva, proprio in riva mare, il sito archeologico di Villa dei Domizi Enobarbi.

Fonte: @R.Ridi

L’isola di Giannutri

Visitare Giannutri

Sono numerosi i turisti che d’estate vengono a visitarla. Del resto, come non restare affascinati da quella mezzaluna di calcare bianco in mezzo al Santuario dei Cetacei, dove fascino della natura e tracce della storia dominano la scena. Giannutri vanta 11 chilometri di costa di scogliere rocciose, dove si aprono grotte e spaccature originate dall’azione del vento e sentieri profumati vista mare.

Le visite guidate

All’inizio della primavera, si può trascorrere un’intera giornata a Giannutri e vivere un’esperienza esclusiva con visita dell’area archeologica della Villa Romana, arricchita da nuovi elementi archeologici oggetto di recenti restauri (in seguito alle operazioni di consolidamento di tre stanze mosaicate, sono tornati a splendere gli ambienti delle tabernae, decorati da mosaici geometrici), e facendo un trekking naturalistico con le guide del parco.

Le partenze per il 2023 sono previste il 19 marzo e il 24 aprile. I dettagli del viaggio sono i seguenti: ritrovo alle 9 con la guida a Porto Santo Stefano, imbarco dalla Banchina Toscana sul traghetto Maregiglio (partenza ore 9.30. Arrivo a Giannutri dopo un’ora di navigazione. Visita guidata al complesso archeologico della Villa Romana. Dalla baia di Cala Maestra si raggiungono i resti di una villa di epoca Romana tra le scogliere rocciose e i sentieri profumati della macchia mediterranea. A seguire, la visita naturalistica, trekking al faro della durata di circa due ore. La pausa pranzo, con pranzo al sacco a cura dei partecipanti, sarà prevista al termine della visita storica o lungo il percorso naturalistico in base al tempo a disposizione. La partenza da Giannutri è prevista alle 16 con arrivo a Porto Santo Stefano per le 17.

Fondali da esplorare

Molti sono gli appassionati di immersioni che sanno che Giannutri è famosa per i suoi fondali e alle pareti verticali ricche di gorgonie, spugne, coralli e tunicati. Qui è vietata la navigazione a motore, a vela e a remi, la pesca, le immersioni e la balneazione e, quindi, da un lato si è favorito il ripopolamento ittico, dall’altro ha reso difficile trovare dei buoni punti d’immersione. Si possono comunque trovare libere per l’immersione le estese praterie di posidonia e i due relitti dell’Anna Bianca (a 40-50 metri di profondità) e del Nasim (a 60 metri).

Soggiornare a Giannutri

Sull’isola di Giannutri non ci sono hotel, residence e neppure campeggi. Tuttavia, è possibile pernottare presso le case degli abitanti che affittano piccole residenze private. Il maggior numero di abitazioni è concentrato a Cala Spalmatoio, dove si trova anche l’unica piazza dell’isola chiamata “Piazzetta”.

L’isola è raggiungibile partendo da Porto Santo Stefano o dall’Isola del Giglio con i traghetti che si fermano a Cala Spalmatoio o a Cala Maestra.

giannutri

Fonte: @R.Ridi

I colori della macchia mediterranea a Giannutri

Parco nazionale e Riserva della Biosfera Unesco

Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è stato inserito nella Green List mondiale delle dieci aree protette del mondo dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn).

Inoltre, rientra nella Riserva della Biosfera MAB Unesco “Isole di Toscana”, che comprende le sette isole (Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e, naturalmente, Giannutri) e un’ampia porzione di mare che le circonda. Include quindi il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il più grande parco marino del Mediterraneo, 18 siti della rete Natura 2000 fra Siti di Interesse Comunitario e Zone a Protezione Speciale e parte del Santuario internazionale dei mammiferi marini del Mediterraneo. Qui si trovano 22 diverse tipologie di habitat naturali e vivono 37 specie di animali di interesse comunitario.

Categorie
Notizie Viaggi viaggiare

Viaggi del benessere: le tendenze del 2023

Quali sono le tendenze di viaggio per il 2023? Secondo il nuovo report stilato dal Global Wellness Institute, i turisti sono tornati a cercare esperienze dedicate al benessere, ora più che mai dopo tre anni difficili a causa del Covid e delle conseguenti restrizioni in fatto di vacanze. Quello del wellness è tuttavia un settore che include tantissime attività diverse: quest’anno, a quanto pare, i viaggiatori hanno voglia di tornare alle origini dei trattamenti più famosi al mondo, per poter vivere un’esperienza autentica. Tra gli altri trend, inoltre, spiccano il desiderio di socialità legato al benessere e le immancabili terme.

Wellness, l’acqua al centro dei trend del 2023

Quando si parla di benessere, il pensiero vola subito ai centri termali e alle loro sorgenti d’acqua calda minerale, ricca di benefici per la salute. In Italia c’è davvero l’imbarazzo della scelta: dagli stabilimenti extra lusso alle terme libere, dove potersi godere qualche ora di relax senza dover pagare un biglietto d’ingresso, ci sono tantissime possibilità. Non è un caso che il nostro Paese sia una delle mete preferite per il turismo termale, assieme ad altre destinazioni come la Slovenia e la Romania (dove si trovano le piscine termali più grandi d’Europa).

“La pandemia ha stimolato fame di esperienze in natura che non mostra segni di diminuzione. Ma quando parliamo dell’ondata di fame di natura di solito rimaniamo sulla terraferma. Nel 2023, invece, le persone salteranno nelle acque selvagge del mondo per in po’ di benessere blu, con un’ondata globale senza precedenti di nuove destinazioni termali, nuoto selvaggio e di fondo che diventerà presto mondiale” – si legge nel report del Global Wellness Institute. Naturalmente, il benessere termale è solo parte del nuovo trend di quest’anno.

I turisti sono infatti alla ricerca di esperienze sociali, che permettano loro di entrare in comunicazione con altre persone. Se fino a pochi anni fa l’idea di relax era spesso associata alla solitudine, oggi più che mai si sente il bisogno di stringere rapporti umani, forse anche a causa della pandemia e dell’isolamento che ci ha portato. Ecco dunque spopolare attività come lezioni di gruppo in acqua, intrattenimento dal vivo e bar negli stabilimenti termali, dove fare amicizie e passare qualche ora in compagnia.

Le esperienze autentiche: la nuova tendenza wellness

Al di là delle terme, c’è un mondo intero legato al wellness. Tanti sono i trattamenti terapeutici divenuti famosi a livello globale, che però oggi assumono un nuovo fascino. C’è infatti una spinta notevole nell’andare a scoprire le origini di questi trattamenti, partendo per viaggi in Paesi meravigliosi dove immergersi in tradizioni e culture completamente diverse. È il caso dell’India, dove c’è un ampio ventaglio di attività wellness – d’altra parte, è proprio qui che ha avuto origine lo yoga, una delle esperienze più amate dalle persone di tutto il mondo.

Secondo l’analisi del Global Wellness Institute, si spazia dal Giappone, con “i tradizionali ryokan o locande termali, che stanno vivendo un’incredibile rinascita”, al Medio Oriente con la medicina tradizionale araba e islamica o all’Inghilterra con il druidismo. È l’occasione perfetta per andare alla scoperta di luoghi incantevoli e regalarsi nel contempo qualche esperienza di benessere a tutto tondo, andando alle origini di questi trattamenti.

Categorie
Australia luoghi misteriosi montagna Notizie Oceania Viaggi

Uluru si accende di magia: la montagna rossa è uno spettacolo

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, e anche se sono diversi gli uni dagli altri, sono tutti accomunati dal medesimo desiderio, quello di vivere e condividere esperienze straordinarie e indimenticabili. Non è poi così difficile perseguire questo obiettivo dato che il mondo che abitiamo è pieno di meraviglie uniche che aspettano solo di essere scoperte.

E oggi è proprio della grande bellezza di un luogo suggestivo e affascinante che vogliamo parlarvi. Un enorme monolite rosso che campeggia nell’outback australiano e che da sempre popola le più belle istantanee di viaggio. Un massiccio di arenaria che si staglia contro il cielo e che caratterizza in maniera univoca l’arido Red Centre, creando un paesaggio davvero mozzafiato.

Proprio qui, sopra il grande monolite sacro agli aborigeni australiani, sta per prendere vita uno spettacolo incredibile fatto di luci e droni che illumineranno il cielo di maggio regalando una visione incredibile. Così Uluru si accende di magia e la montagna rossa diventa ancora più straordinaria.

Uluru: la magia della montagna rossa

Raggiungere l’outback australiano e vagare tra i territori straordinari di questa parte del Paese è un’esperienza che tutti dovremmo fare almeno una volta nella vita. Tra distese prevalentemente aride che caratterizzano l’entroterra e le coste remote dell’Australia, i paesaggi che si aprono davanti agli occhi dei viaggiatori lasciano senza fiato.

Tra questi ci sono quelli del Red Centre, un paesaggio mozzafiato e straordinario caratterizzato da dolci catene montuose, da sterminate piane desertiche e dai siti più sacri degli aborigeni tra cui, appunto, Uluru. Ed è proprio al cospetto dell’antico e maestoso monolite di arenaria che vogliamo portarvi oggi, proprio qui dove il cielo sta per trasformarsi nel palcoscenico di uno spettacolo grandioso e senza eguali.

A maggio del 2023, infatti, sarà lanciatoauna nuova ed esclusiva esperienza in quello che è considerato il cuore spirituale dell’Australia, si tratta di un grandioso spettacolo di luci e droni che illuminerà il cielo sopra Uluru raccontando un’antica storia aborigena.

Il cielo sopra Uluru s’illumina d’immenso

Il suo nome è Wintjiri Wiru, ed è il nuovo ed esclusivo spettacolo di luci nel cielo di Uluru, lo stesso che si appresta a diventare lo show più grandioso e imperdibile di questo 2023. Molto più di una visione, questo appuntamento è una sorprendente esperienza immersiva che permetterà alle persone di tutto il mondo di toccare con mano una cultura tanto antica quanto affascinante.

La prima mondiale dell’evento lanciato da Voyages Indigenous Tourism Australia si terrà a maggio 2023 e porterà in scena uno spettacolo immersivo e sensoriale fatto di luci e suoni che utilizza la tecnologia d’avanguardia, come laser e droni, per esplorare la storia degli Anangu, una delle comunità aborigene più antiche del mondo. Sono considerati i custodi del Paese, e le storie e le leggende che ruotano intorno a loro sono tramandate da generazioni.

Wintjiri Wiru parlerà proprio di loro, utilizzando la tecnologia per narrare il primo capitolo della storia ancestrale di questa popolazione. Durante l’evento, oltre 1000 droni luminosi si alzeranno in volo sopra il monolite rosso al crepuscolo, creando spettacolari coreografie che faranno splendere nel cielo le antiche e sacre immagini che raccontano la storia degli aborigeni.

Categorie
Africa Egitto Notizie Viaggi

Un’altra particolare scoperta è appena avvenuta in Egitto

Oggi vi riportiamo di nuovo in Egitto perché, proprio da queste parti, è avvenuta una scoperta assolutamente particolare. Un ritrovamento effettuato da un gruppo di archeologi mentre erano impegnati negli scavi della necropoli dell’oasi di Fayum, a 90 chilometri da sud del Cairo. Vediamo insieme in cosa consiste questa sorprendente scoperta.

Ritrovato lo scheletro di una bambina sepolta insieme a 142 cani

Sì, avete lette bene. Il recente ritrovamento fatto in Egitto consiste nel corpo di una bambina sepolta insieme a 142 cani. A effettuare la scoperta è stato un team di archeologi della Cei Ras che da anni lavora nella necropoli di Fayum, dove si trovano sepolture che risalgono al IV secolo a.C.

I resti dei cani, coperti di polvere blu, sono stati ritrovati all’interno di una tomba appartenente all’élite dell’epoca. L’ipotesi attualmente più accreditata è che siano annegati durante una terribile alluvione.

Stando alla prima analisi, la bambina nel momento della morte aveva tra gli 8 e i 9 anni. Ma gli esperti si sono chiaramente domandati quale fosse l’origine degli animali: se cani domestici e da compagnia o da lavoro (pastorizia e caccia). Attualmente non c’è una risposta definitiva che potrebbe far luce su aspetti importanti della cultura e delle tradizioni dell’epoca.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Come riporta La Stampa, gli archeologi hanno fatto sapere che: “I cani sono stati accuratamente sepolti. Molti sono sdraiati su un fianco, proprio di fronte alla bambina”. Una circostanza importante poiché fa capire quanto gli animali, e in particolari i cani, fossero apprezzati dagli antichi egizi, considerati di fatto membri di famiglia.

Storici, studiosi e veterinari sembrano essere tutti d’accordo: buona parte delle carcasse apparterebbero ai predecessori diretti dei moderni levrieri e saluki, altri somigliano maggiormente al lupo e ai cani selvatici.

Per riuscire però a chiarire la scoperta è già stata avviato uno studio specifico sul dna degli amici a quattro zampe. A tal proposito un’altra interessante risposta è quella relativa alle cause del decesso: come vi accennavamo l’alluvione, o comunque un evento naturale decisamente catastrofico. Per il momento queste sono le ipotesi più attendibili.

Viene del tutto esclusa, invece, la soppressione da parte dell’uomo. Questo perché non era affatto raro a quel tempo che gli animali venissero sepolti accanto ai loro proprietari, compagni di vita quotidiana ma anche una sorta di status symbol.

La zoologa Galina Belov del centro di Studi Egittologici dell’Accademia russa delle scienze ha esaminato i cani e ha scoperto che tutti hanno esalato il loro ultimo respiro nello stesso momento, senza “alcuna prova di violenza”.

La necropoli dell’oasi di Fayum

La necropoli dell’oasi di Fayum è particolarmente importante perché nei dintorni di questa zona si trovano le rovine di diversi villaggi e, nelle vicinanze, la vecchia città egizia di Crocodilopolis/Arsinoe, dedicata al dio coccodrillo Sobek.

Ma non solo. È stata dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1979, e accoglie un gruppo di tombe che presentano dipinti e iscrizioni ben conservate, illustranti le attività quotidiane dell’antico Egitto.

Il Fayum, inoltre, è la più grande oasi del Paese e la più vicina al fiume Nilo. Senza dimenticare che è storicamente nota anche come luogo di caccia preferito dai faraoni e le elites nobiliari che si susseguirono durante le varie epoche storiche.

Categorie
Luoghi da film Viaggi

La città che ha fatto da sfondo alla serie Netflix “La ragazza di neve”

Le serie Tv spagnole stanno riscuotendo parecchio successo. Dopo “La casa di carta“, una nuova miniserie tiene gli spettatori incollati davanti allo schermo. Si tratta di “La ragazza di neve” in onda su Netflix, la versione televisva del romanzo di Javier Castillo. Un giallo ambientato in una città spagnola, che viene voglia di scoprire.

Si tratta di Malaga, sullaCosta del Sol, nel Sud della Spagna, che, nonostante nella serie venga mostrata nel periodo invernale – il fatto accade esattamente il giorno della sfilata dei Re Magi alla vigilia dell’Epifania, una delle feste più antiche di Spagna e che è molto sentita dagli abitanti, durante la quale vengono lanciati dai carri dei Re Magi dolci e caramelle a tutti i bambini presenti – e quindi grigia e plumbea. Tuttavia, non manca di mostrare il meglio di sé. Una città affacciata sul mare, ricca di storia e di cultura, ma anche di divertimenti.

Le location della serie Tv “La ragazza di neve”

È la città di Pablo Picasso che proprio a Malaga è nato e la sua città natale gli ha reso il massimo tributo dedicandogli un intero museo, il “Museo Picasso”, che ospita una ricca collezione di opere e quadri.

malaga-picasso-scultura

Fonte: 123rf

Una scultura dedicata a Picasso per le strade di Malaga

Ma a Picasso è dedicato anche il lungomare che si vede nella serie, così come la Playa de la Malagueta, la spiaggia cittadina dove sono state girate alcune scene.

Molte delle sequenze della serie Tv sono ambientate nel centro storico di Malaga, in particolare Plaza de la Constitución – dove si svolge la festa e dove viene rapita la bimba di tre anni Amaya attorno alla quale è incentrata tutta la trama – e sul Paseo del Muelle Uno.

malaga-Plaza-de-la-Constitución

Fonte: 123rf

Plaza de la Constitución a Malaga

Molti degli scorci panoramici della città sono stati ripresi dall’Alcazaba, l’edificio più famoso di Malaga, una testimonianza del passato arabo in questo territorio. Collegato attraverso una muraglia alla fortezza araba vi è il Castello di Gibralfaro, una fortezza del XVI secolo. Entrambe le costruzioni difensive si trovano in una posizione dominante rispetto alla città, da cui si può godere di bellissime viste sulla Plaza de Toros e sul Teatro Romano, entrambi inquadrati spesso nella serie Tv.

I luoghi insoliti di Malaga

Un luogo decisamente insolito e poco conosciuto dai turisti che si scopre guardando “La ragazza di neve” è il Centre Pompidou, il primo Centre Pompidou fuori dalla Francia (il più famoso è quello di Parigi), un cubo di vetro molto moderno che ospita la sede distaccata del museo di arte contemporanea parigino.

malaga-centre-pompidou

Fonte: 123rf

Il Centre Pompidou di Malaga

Un quartiere poco turistico di Malaga che si scopre attraverso le immagini della serie è El Palo, una zona residenziale sul mare dove si possono ancora oggi scoprire le antiche tradizioni di pesca. Frequentata soprattutto dai locali, è piena di bistrot tra le tipiche case verdi e gialle dove servono pesce e di chiringuito sulla spiaggia dove prendere una sangria al tramonto.

Se avete guardato la serie Tv Netflix “La ragazza di neve” e vi è venuta voglia di andare a Malaga, tenete presente che in questi ultimi anni questa città sta vivendo una vera e propria rivoluzione culturale, con aree urbane trasgressive, come il Quartiere delle Arti. Se a questo aggiungiamo la possibilità di andare in spiaggia, visitare monumenti con secoli di storia e degustare i piatti tipici in un locale all’aperto, il risultato è un viaggio straordinario.

Categorie
luoghi romantici Notizie offerte San Valentino Viaggi

L’offerta low cost di San Valentino per volare in coppia

Per noi che scriviamo di viaggi il regalo più bello che si possa ricevere è decisamente un biglietto aereo. Se poi c’è un’offerta non possiamo fare a meno di spulciare le destinazioni e cercare quella che più ci ispira. Città da vedere e rivedere mille volte o nuove mete da scoprire, possibilmente in compagnia del proprio partner o di amici a cui teniamo particolarmente e che condividono i nostri stessi interessi.

L’offerta di San Valentino di easyJet fa proprio al caso nostro. Da oggi e fino al 13 febbraio sono disponibili ben 100mila biglietti aerei a partire da 19,99 euro (a tratta) per viaggiare tra il 1° marzo e il 30 giugno.

Se cercate qualche consiglio, ecco le mete che sceglieremmo per partire con la bella stagione.

Perché visitare Nantes, la città di Jules Verne

La città che ha ispirato Jules Verne per i suoi racconti fantastici e poi i surrealisti e che ancora oggi continua a stimolare l’immaginario di artisti, architetti e creativi non può che essere una città da vedere. A Nantes, tra la Valle della Loira e la Bretagna, a mezz’ora dall’oceano e solo un paio d’ora da Parigi, ci si imbatte in un elefante che deambula lungo la Loira, si può vedere un nido gigante d’uccello sospeso nel vuoto e fantasiose sculture qua e là, spettacoli di strada, eventi, ma anche musei da visitare in caso di pioggia, da quello storico più tradizionale alla famosa Galerie des Machines ai più contemporanei, come le fabbriche e i magazzini che sono stati trasformati in luoghi culturali.

E dopo l’arte si va alla scoperta della città, passeggiando tra i quartieri. Dalla stazione, dove è custodito il Jardin des plantes, un giardino meraviglioso ricco di piante esotiche, si può arrivare al quartiere di Feydeau, un’ex isola nel cuore di Nantes, e poi al Talensac con il più antico mercato cittadino. Con la bella stagione è imperdibile una minicrociera fino a Saint-Nazaire, 60 chilometri sulle acque della Loira in cui i paesaggi spettacolari si fondono con opere di grandi dimensioni, sculture e architetture di grandi artisti internazionali.

elefante turisti Nantes
L’elefante meccanico di Nantes è la principale attrazione turistica

Minorca, spiagge e natura selvagge

A primavera inoltrata è anche bello volare in una meta calda e non troppo lontana, magari anche solo per un long weekend. L’isola che ci ha letteralmente fatti innamorare è stata Minorca che consigliamo vivamente di visitare. È decisamente l’isola con le più belle spiagge delle Baleari, se ne contano almeno 80. Quelle più a Nord sono selvagge e ventose, mentre quelle della costa meridionale sono caratterizzate da sabbia bianca e mare cristallino. Ce n’è per tutti i gusti insomma.

La più famosa tra le spiagge di Minorca si chiama Cala Turqueta e si trova a Sud dell’isola. Si tratta di una splendida baia lambita da acque turchesi da cui deriva il pittoresco nome. Da qui si arriva in una piccola insenatura dall’aspetto caraibico che prende il nome di Cala Macarella. Tra le più amate spiagge di Minorca, situata sempre nel Sud dell’isola, Cala en Porter è anche una delle migliori da frequentare con i bambini. Cala Pregonda, a Nord, è una riserva marina ed è il luogo ideale per fare snorkeling, mentre la natura prorompente alle sue spalle è ideale per essere scoperta sui percorsi di mountain bike oppure a cavallo.

Il modo migliore per scoprire la più piccola isola delle Baleari è percorrendo il Camí de Cavalls che le gira attorno. Lungo 185 km, queto itinerario corre tutt’intorno la costa di Minorca e può essere percorso in una settimana circa, o anche solo in parte, come abbiamo fatto noi. Lo si può fare a piedi, in mountain bike o a cavallo. Un modo slow e green per scoprire i segreti di quest’isola che è un vero paradiso terrestre.

minorca
Il mare da favola di Minorca

Per gli amanti della Grecia, viaggio a Kos

Chi ha la Grecia nel cuore, ma anche per chi desidera capire perché questo Paese fa sempre un certo effetto, il viaggio perfetto è sull’isola di Kos. Conosciuta per le sue numerose spiagge di sabbia, è una delle isole del Dodecaneso che ospita numerose rovine greche e romane che la rendono molto interessante, oltre che dal punto di vista naturalistico, anche da quello storico-culturale.

Si dice che, a Kos, ci siano alcune tra le spiagge più belle di tutta la Grecia. La più bella è Paradise Beach, lungo la costa della baia di Kefalos, collegata ad altre splendide spiagge come Bubble Beach, famosa per gli sbuffi di vapore vulcanico che creano divertenti bolle nel mare, Camel Beach, particolarmente indicata per le immersioni e lo snorkeling, e Magic Beach, molto amata dai naturisti.

Il modo migliore per visitare Kos è noleggiando una bicicletta, per andare in esplorazione della città vecchia, con le sue taverne e i suoi negozietti, per ammirare le barche colorate che arrivano al porto e per organizzare visite culturali al Museo Archeologico, con le sue splendide sculture, e al Castello dei Cavalieri.

Mete imperdibili sono anche l’Antica Agorà, con le rovine del Santuario di Afrodite, del Tempio di Eracle e di una basilica cristiana, e la Plateia Platanou: si narra che qui, sotto le fronde del platano ancora oggi visibile, Ippocrate, il fondatore della medicina moderna, tenesse lezione ai propri allievi.

Kos estate

Fonte: iStock

L’isola di Kos in Grecia
Categorie
Notizie Viaggi viaggiare

L’appetito vien viaggiando, visitando le città dove si mangia meglio al mondo

Città che vai, cibo che trovi. Lo sanno bene tutti i viaggiatori che si mettono in viaggio ogni giorno con un solo obiettivo, quello di immergersi e perdersi nella cultura locale delle destinazioni che visitano attraverso i sensi, primo fra tutti quello del gusto. Del resto lo sappiamo anche noi che quello della gola è l’unico peccato concesso, soprattutto quando siamo in movimento.

E se è vero che ogni luogo del mondo merita di essere scoperto anche attraverso le prelibatezze che appartengono alla cucina locale, è altrettanto vero che ci sono alcune destinazioni che, più di altre, sono capaci di inebriare il palato in maniera unica e straordinaria.

A stilare la lista dei luoghi da raggiungere per appagare il senso del gusto ci ha pensato Tripadvisor. Il popolare sito di recensioni, infatti, ha raccolto le opinioni di milioni di viaggiatori arrivando a stilare la lista delle città dove si mangia meglio al mondo. E vi anticipiamo che nella top ten ci sono ben tre italiane.

La città dove si mangia meglio al mondo è in Italia

Il nostro viaggio di oggi ci conduce alla scoperta di una città meravigliosa, un territorio che conserva e preserva da secoli un patrimonio artistico, architettonico e culturale che ha influenzato tutto il mondo e che, probabilmente, non conosce eguali. Stiamo parlando di Roma, la Capitale italiana, infatti, si è guadagnata il primato di città dove si mangia meglio al mondo.

La classifica, stilata da Tripadvisor, ha preso in considerazione le tantissime recensioni lasciate da viaggiatori di tutto il mondo su determinate destinazioni, e il loro gradimento rispetto a ristoranti e prodotti caratteristici. Come lo scorso anno, Roma ha conquistato di nuovo un posto d’onore nella classifica delle città dove si mangia meglio al mondo, guadagnandosi un primato globale.

Oltre a essere al quarto posto nei Travellers’ Choice Best of the Best, come meta più visitata al mondo, Roma è riuscita a battere concorrenti agguerrite con le sue ricette locali e una cucina unica al mondo che è entrata nel cuore di milioni di viaggiatori.

Al secondo posto della stessa classifica, invece, troviamo l’isola di Creta, la maggiore e più popolosa del Paese, seguita poi dalla città di Hanoi in Vietnam. Il cibo italiano, però, resta il preferito dei viaggiatori, come conferma il fatto che nella top ten della medesima lista sono comparse anche altre due città italiane.

Roma, Napoli e Firenze nella top ten

Dopo Roma, che ha conquistato il primato assoluto nel BelPaese, ci sono altre due città italiane nella top ten. Al quarto posto, subito dopo il podio, troviamo Firenze con i piatti toscani, caratterizzati da sapori autentici e genuini. Nella stessa classifica troviamo anche Napoli, con le sue pizze, i dolci e le altre prelibatezze territoriali che hanno conquistato i viaggiatori del mondo, e che hanno fatto arrivare il capoluogo campano all’ottavo posto.

Le altre città presenti nella top ten, oltre alle nostre italiane, sono Creta e Hanoi, che si sono guadagnate il secondo e il terzo posto. Parigi, invece, si è posizionata in quinta posizione dopo Firenze. Dopo di lei troviamo Barcellona e Lisbona, rispettivamente al sesto e al settimo posto. Concludono la classifica dopo Napoli, invece, le città di New Orleans in Lousiana e Jamaica.

Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta tra le destinazioni da raggiungere. A noi non resta che augurarvi buon appetito.